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Il 25 aprile 1974, cinquant’anni fa, in Portogallo arrivò finalmente il Giorno delle sorprese (José Saramago, 1966). Per questo motivo abbiamo voluto rifare completamente la pagina della sua canzone-simbolo, che diventa una “Pagina Speciale”. Che possa servire, e parecchio, anche a un altro 25 aprile: il nostro. Quest’anno più che mai!
Riccardo Venturi 24/4/2024 - 12:13
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Teorema

Teorema
[24 febbraio 2019]
Testo di Stefano Andreoli [@blogstark] di Spinoza
Lyrics by Stefano Andreoli [@blogstark] from Spinoza
Paroles de Stefano Andreoli [@blogstark] de Spinoza
Sanat: Stefano Andreoli [@blogstark], Spinozasta
Musica / Music / Musique / Sävel: Marco Ferradini, Teorema (Ferradini / Herbert Pagani), 1981

Luca e Paolo, vale a dire Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (nipote di un profugo armeno sfuggito al genocidio turco), genovesi, non devono in fondo tenere così tanto alla loro carriera televisiva. Già pressoché eliminati dalla TV “di stato” italiana, tale RAI, e confinati a Quelli che (il calcio), una trasmissione di intrattenimento calcistico sulla RAI2 attualmente diretta dal neosovranista Carlo Freccero, ieri domenica 24 febbraio il duo si è praticamente scavato la fossa con una parodia antisalviniana di Teorema, la famosa canzone del 1981 scritta da Marco Ferradini e... (continua)
Prendi una barca piena di gente,
(continua)
inviata da daniela -k.d.- & R.V. 25/2/2019 - 22:03

Dangereux pour l’Ordre de l’État

Dangereux pour l’Ordre de l’État
Dangereux pour l’Ordre de l’État

Chanson léviane – Dangereux pour l’Ordre de l’État – Marco Valdo M.I. – 2019

Lettre de prison 11

20 avril 1934


Dialogue maïeutique

Il est toujours inquiétant, Lucien l’âne mon ami, d’entendre parler de « danger pour l’Ordre de l’État » ou de choses du genre.

J’imagine, Marco Valdo M.I., mais pourquoi, selon toi ?

Eh bien, répond Marco Valdo M.I., il y a au moins deux raisons à ça. La première, c’est le mot « danger » lui-même et l’absence de précision qu’il recèle ; ce danger est insaisissable et peut dès lors prendre de multiples formes. À quoi peut ressembler le danger à ce stade, nul ne le sait et on ne pense pas nécessairement au pire. Cependant, le pire existe aussi. L’autre raison se trouve dans l’usage qu’évoque l’expression « Ordre de l’État », deux mots qui, mis ensemble, forment un terrible épouvantail et leur réalisation tient de la catastrophe.

Mis... (continua)
J’aimerais vous voir.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/2/2019 - 20:48

Soldatenlied

anonimo
Soldatenlied
[prima del 1810 / vor 1810 / before 1810 / avant 1810 / Ennen 1810]
Canzone popolare tedesca
Deutsches Volkslied
German folksong
Chanson populaire allemande
Saksankielinen kansanlaulu

Le canzoni popolari, e particolarmente di soldati, che parlano della durezza estrema del servizio militare sono diffuse, ovviamente, ovunque (e nel sito ne abbiamo a decine). La presente sembra essere diffusa un po' in tutta la Germania ed è attestata prima del 1810 (è, quindi, con tutta probabilità di origine settecentesca). Varianti e versioni ne ha parecchie, accomunate da un tema di fondo: il soldatino di campagna mandato a fare il servizio in una città, con tutto quel che ne consegue in termini di disciplina, punizioni umilianti (tutte le versioni riportano la pratica delle forche caudine a cui viene sottoposto il soldato), tentativi di furto del soldo e usuali consolazioni (l'alcool e le donne).... (continua)
Ade, du Stadt und deine Gegend !
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/2/2019 - 10:50
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Brave as a Pigeon

Brave as a Pigeon
In January of 2016, we travelled to the Kurdish region of Turkey along with Clowns Without Borders to play for children. We played for a group of Yezidi refugees in their camp, who had fled ISIS in Iraq; for a group of Kurdish children in Diyarbakir; and for children living in the village of Dargeçit which had been under an imposed curfew and siege from the Turkish Army. This song is about the children we met on that trip.

A year later, many of the folks in towns under siege lost their homes. Over 100,000 Kurdish folks in southeastern Turkey lost their homes in 2016. The Yazidi camp was closed down, and many who lived there are now in worse conditions in major cities across Turkey and Iraq.
Country kids brave as city pigeons
(continua)
24/2/2019 - 18:11
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In The States

In The States
Trump's executive order banning immigration from 7 Muslim countries has affected thousands of people around the world.

Country For Syria is an Istanbul-based music collective. 4 of it's members are directly affected by the ban.

On Saturday, February 4th, 2017 we came together to speak out against the ban.

bandcamp
Dear Mr. President
(continua)
24/2/2019 - 18:05
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10 Commandments

10 Commandments
(2019)
Album: Encore
Featuring Saffiyah Khan

Saffiyah Khan è la ragazza diventata famosa per la foto in cui sorride beffardamente in faccia al leader razzista della English Defense League durante una manifestazione di estrema destra.

È stata scelta dagli Specials per questo rifacimento in chiave femminista di una vecchia canzone di Prince Buster il cui testo sessista e maschilista - anche se ironico - aveva proprio bisogno di essere riscritto.
The commandments of I, Saffiyah Khan
(continua)
24/2/2019 - 15:18
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Black Skin Blue Eyed Boys

Black Skin Blue Eyed Boys
(1970)
Parole e musica di Eddy Grant

Un inno alla diversità e alla tolleranza da una band inglese composta da due bianchi e tre neri che univa l'antirazzismo alla protesta contro la guerra nel Vietnam. The Equals hanno influenzato innumerevoli gruppi, tra cui i Clash e gli Specials che hanno anche recentemente inciso una cover di questa canzone.
People: white is white
(continua)
24/2/2019 - 13:10
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Argentovivo

Argentovivo
[2019]
Parole e musica di Daniele Silvestri
Featuring Rancore e Manuel Agnelli
Singolo poi nell'album "Scusate se non piango"

“Argentovivo” è il brano presentato al Festival di Sanremo 2019 da Daniele Silvestri, in collaborazione con Rancore, Manuel Agnelli e Fabio Rondanini, questi ultimi due rispettivamente frontman e batterista degli Afterhours.
“Argentovivo” si è classificata sesta al Festival di Sanremo 2019 ed ha vinto il Premio della Critica Mia Martini, il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo e il Premio Sala stampa Lucio Dalla.
Ho sedici anni
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2019 - 21:18
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Collemaggio

Collemaggio
2009
Collemaggio

Il 6 e il 7 aprile 2010 a L’Aquila, Michele Gazich e La Nave dei Folli hanno suonato tre concerti in un giorno e mezzo.
Michele Gazich e La Nave dei Folli (Anna Petracca, Marco Lamberti e Fabrizio Carletto) hanno suonato gratuitamente e gratuito è stato l’ingresso ai concerti.
I concerti si sono svolti presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico Bafile e presso la Chiesa-tenda di Gignano.
Nell’ambito dei concerti è stato presentato il CD “Collemaggio”.
Collemaggio è il monumento simbolo de L’Aquila.
Collemaggio è ora anche simbolo del centro de L’Aquila, militarizzato e sottratto ai suoi abitanti.
Collemaggio è anche una canzone composta da Michele Gazich ed eseguita con La Nave dei Folli.
“La canzone è stata scritta – dice Michele – grazie alla conoscenza con Giuseppe Dell’Orso, Professore di Liceo a L’Aquila, che mi ha fatto vedere cosa succedeva nella sua città... (continua)
I cuori dei vivi accanto ai cuori dei morti
(continua)
inviata da Dq82 23/2/2019 - 18:53
Percorsi: Terremoti
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Боец молодой

Боец молодой
Bojec mołodoj
Ты собрался в бой, ты выбрал себе путь,
(continua)
inviata da Donatella Leoni 22/2/2019 - 20:04
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Un tempo la fuga era un'arte

Un tempo la fuga era un'arte
2016
La via del sale

Uno dei brani più belli, sorprendenti e spiazzanti di tutto il disco è “Un tempo la fuga era un’arte”. La codardia tipica dell’epoca moderna ha cancellato anche il saper fuggire nel momento giusto? Che cosa intenti per fuga?

Fuga dal presente faticoso, fuga dalla vita in generale che è faticosa tout court, ma anche fuga da situazioni intollerabili come la guerra. Fuga da una società in cui è rivoluzionario anche solo dire se si preferisce la pasta o il risotto, fuga dalla propaganda, fuga dai matrimoni non scelti “nel buio della notte che unisce / ciò che gli uomini hanno diviso”. Fuga è anche il genere musicale portato alla perfezione da Bach, dal quale cito in apertura di canzone il tema appunto de “L’arte della fuga”, per poi trasformarlo, sporcarlo in una polka ignorante, più adatta a descrivere la nostra fuga caotica di uomini-formiche dal nostro formicaio-Europa…... (continua)
Un tempo la fuga era l'arte dei profeti, degli indovini
(continua)
inviata da Dq82 21/2/2019 - 19:47
Percorsi: Disertori
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Terra di nessuno

Terra di nessuno
"Terra di nessuno" è un brano del 2018, presente nell'album "Nomadi Dentro". La canzone si presta a numerose interpretazioni, data la genericità del testo, ma sicuramente può essere associata a tante situazioni di conflitto nel mondo, dove popoli oppressi occupano terre di nessuno.

A questo link è possibile trovare il testo con accordi:
Note tra le righe - testi e accordi delle canzoni dei Nomadi
Terra di nessuno
(continua)
inviata da gabriele 20/2/2019 - 13:10

Un domani diranno

Un domani diranno
2015
Memorie ritrovate

Ringraziamo l'autore che ci ha inviato i testi direttamente dal libretto del CD
Un domani diranno che tutto non è mai accaduto
(continua)
inviata da Dq82 + Andrea Sigona 20/2/2019 - 09:52

Stazzema

Stazzema
2015
Memorie ritrovate
Ho visto sudare di sangue nell'ora della pioggia e del fuoco.
(continua)
inviata da Dq82 + Andrea Sigona 20/2/2019 - 09:43
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Chant des volontaires français

anonimo
Chant des volontaires français
Inno dei volontari francesi alla guerra di Spagna, che ci tengono a precisare di non essere soldati di mestiere.

Per certi versi non esattamente una canzone pacifica (nei confronti dei fascisti, ovviamente), salvo per il ramo d'ulivo che dicono di portare sul petto.
Traversant des mers et des terres
(continua)
inviata da Piersante Sestini 18/2/2019 - 23:55
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Come un miracolo

Come un miracolo
Album: Modern Art (2017)


Credo che sia insieme a “1xUnAttimo” ed “Il punto in cui tornare” il punto più alto del mio disco. Per me questa canzone ha una importanza fondamentale, l’ho scritta dopo la strage del Bataclan: la paura crea odio, divide e indebolisce.
intervista su rockol
Lo so lo so che sbaglierò
(continua)
18/2/2019 - 23:32
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1xUnAttimo

1xUnAttimo
Album: Modern Art (2017)

È sicuramente “LA” canzone pacifista. In questi tempi in cui dovremmo essere davvero tutti connessi quindi tutti “1xUnAttimo” usiamo male i social, ce ne freghiamo della gente che muore, eppure lo sappiamo che l’unione fa la forza e che la divisione indebolisce! L’ho scritta dopo uno degli ultimi attentati il cui intento è quello di disseminare paura, al contrario noi dobbiamo avere tanto coraggio e dobbiamo anche indignarci perché credo sia possibile stare bene tutti quanti nel mondo".

rockol


Devo dire che leggendo il testo sembra di una banalità assoluta, ma ascoltandola con la musica non è malissimo...
Ogni volta muoio un po'
(continua)
18/2/2019 - 23:24
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H-Block Escape

H-Block Escape
[2019]
‘Hovels Of The Holy’

25 settembre 1983: Fuga da Maze
Trentotto prigionieri repubblicani evasero dalla prigione di massima sicurezza di Maze, in Irlanda del Nord.
Una guardia carceraria rimase uccisa ed un’altra gravemente ferita durante l’evasione potrata a termine dai prigionieri dell’Irish Republican Army detenuti nella prigione vicino Lisburn.
I prigionieri fecero entrare di nascosto pistole e coltelli per sopraffare le guardie carcerarie prima di sequestrare un camion di trasporto del cibo, grazie al quale uscirono dal cancello principale di Maze.
38 in ‘83
(continua)
inviata da Dq82 18/2/2019 - 18:39
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Niente scuse

Niente scuse
2017
Niente scuse

Testo: S.Bonito
Musica:A.Usai-S.Bonito-Wogiagia crew

La band romana, dopo più di 16 anni di attività, non abbandona l’idea che la generò nel lontano 1999: l’importanza di pensare con la propria testa, di non adeguarsi alle ingiustizie e alle disparità sociali e di seguire la propria strada lontano da competizioni sterili, populismi inquietanti, divisioni arbitrarie e convenienze discutibili.
In un’epoca difficile come questa, l’unico modo per resistere è rimanere uniti; è non perdere i propri ideali e il contatto con le proprie radici attraverso l’auto critica costruttiva, la condivisione e la consapevolezza di non essere soltanto dei passeggeri casuali in questo mondo o, peggio, dei bravi e solerti consumatori.
La ballad “Niente scuse”, suonata a 22 mani e arricchita dal flauto traverso di una guest d’eccezione, Francesco Gualerzi (ex Nomadi), è un “manifesto musicale”... (continua)
Aspettando epoche nuove
(continua)
inviata da Dq82 18/2/2019 - 12:53
Percorsi: Disertori
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Gli angeli del Novecento

Gli angeli del Novecento
2013
Angeli del novecento
Fischia il vento infuria la bufera
(continua)
inviata da Dq82 18/2/2019 - 12:45
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Χαίρε ω χαίρε λευτεριά

Χαίρε ω χαίρε λευτεριά
Haíre o haíre lefteriá
[1998]
Στίχοι και μουσική: AΛΤ TC
Testo e musica: ALT TC
Lyrics and music: ALT TC
Paroles et musique: ALT TC
Sanat ja sävel: ALT TC
'Αλμπουμ / Album / Albumi: Ακόμα ζωντανός
("Ancora vivo" / "Still alive")

Gruppo punk rock formatosi nel luglio del 1994 nell'isola di Corfù e composto da: Giorgos (voce), Dimitris (chitarra elettrica), Doros (voce e basso) e Alexis (percussioni e voce). Il gruppo si è sciolto nel 2002. Oltre a varie partecipazioni, gli ALT TC hanno all'attivo quattro album in studio: quello da cui proviene il presente brano è il terzo, Ακόμα ζωντανός ("Ancora vivo") del 1998. "Benvenuta, oh, benvenuta libertà!" (Χαίρε ω χαίρε λευτεριά) è il verso simbolico dell'inno nazionale greco, l'Ύμνος εις την Ελευθερίαν ("Inno alla Libertà") scritto nel 1823 dal poeta di Zante Dionysios Solomòs (1798-1857), pubblicato per la prima volta a Missolungi nel... (continua)
Μήπως είναι οι φυλακές, μήπως τα ψυχιατρεία
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 18/2/2019 - 11:42

Το ξέρεις πως

Το ξέρεις πως
To xéreis pos
[1992]
Στίχοι και μουσική: Γιώργος Τσίγκος
'Αλμπουμ: Οι χαμένοι ποιητές μας
Testo e musica: Giorgos Tsigos
Album: Οι χαμένοι ποιητές μας ("I nostri poeti perduti")
Lyrics and music: Yorgos Tsigos
Album: Οι χαμένοι ποιητές μας ("Our lost poets")



Στα τέλη της δεκαετίας του '80 είχαμε και την "ελεύθερη" ραδιοφωνία όπου με χαρά μας μαθαίναμε ότι τα τραγούδια μας ξεχώρισαν. Περάσαμε απο τη ραδιοπειρατεία που΄χε μεράκι στην απέναντι όχθη που είναι τα ράδιοσουπερ-μάρκετ. Παρ' όλα αυτά το ελληνόφωνο ροκ ήταν σχεδόν ανύπαρκτο. Εννοώ ότι ο κόσμος δεν ακολουθούσε όπως τώρα τους νεόκοπους μοδάτους τραγουδιστές που θέλουν να λένε ότι παίζουν αυτή τη μουσική. Τότε κυριαρχούσε η "σοσιαλιστική" κοκαϊνομανής επανάσταση του σκυλάδικου κι όσοι δεν την ήθελαν ήταν εχθροί της πατρίδας, της θρησκείας και θα 'ρθουν να βιάσουν και να σκοτώσουν τα παιδιά μας αυτοί οι αλήτες, οι μακρυμάλληδες,... (continua)
Το ξέρεις πως η ηρωίνη σκοτώνει,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 17/2/2019 - 23:56
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What We Tell the Children

What We Tell the Children
Scritta, credo, da Ronnie Drew, pubblicata la prima volta nel 1992 nell'album "30 Years A-Greying"
Un richiamo alla responsabilità di fronte ai rischi di distruzione del pianeta
Which way will the branch bend
(continua)
inviata da piersante Sestini 17/2/2019 - 23:00
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Ferme les yeux

Ferme les yeux
(2018)
Album La vie de rêve

feat. Tryo
Testo e alcune note da Genius

La chanson fait un triste constat sur l'état du monde actuel, à travers des sujets majeurs se rapportant à l'environnement et l'humain. Le titre Ferme les Yeux est une critique des personnes qui justement préfèrent fermer les yeux sur ces problèmes, et incitent les autres à faire de même “tu vas pas changer le monde”, car ils ne veulent pas se préoccuper de la dure réalité “tu vois pas qu'on fait la fête”.
Yeah yeah yeah, yeah yeah yeah
(continua)
17/2/2019 - 22:46
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Mon père me marie (ou Chanson de la malmariée)

anonimo
Mon père me marie (<em>ou</em> Chanson de la malmariée)
[XIX° sec.]
Canzone raccolta da Federico Ghisi (Shangai, 1901 - Luserna San Giovanni, Torino, 1975), musicologo e compositore, a Pomaretto, Val Chisone, dalla voce dei coniugi Jahier (Vitale Jahier, originario di Perosa Argentina, e Ida Poet, nativa di Perrero, fraz. Traverse).
Nel disco "Vieilles chansons des Vallées Vaudoises” (1963), basato sulle ricerche effettuate, in collaborazione con Emile Tron, da Federico Ghisi, che ha anche curato gli arrangiamenti dei brani, riproposti per voce solista (soprano, Rosina Cavicchioli), e dieci strumenti classici (Complesso strumentale del circolo musicale A.R.C.I. "A. Toscanini" di Torino).
Testo trovato su libretto de "La bello a la fenetro", registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca, realizzato nel 1983 dal Gruppo di Musica Popolare di Pinerolo e dall'Associazione culturale La Cantarana
Mon père me marie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2019 - 20:43
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La viéyo villo d’Aigo Morto

La viéyo villo d’Aigo Morto
[seconda metà dell'800]
Versi del poeta occitano Antoine Bigot (1825-1897), nativo di Nîmes.
Su di una melodia corale tradizionale che non ho potuto identificare con precisione.
Testo trovato qui

Ho trovato il primo riferimento a questo canto su di un numero de La Beidana, periodico della Fondazione Centro Culturale Valdese, interamente dedicato ad un convegno intitolato "Mots
et musique. Le français à travers le chant”, tenutosi a Torre Pellice tra febbraio ed aprile del 2008.
Nell'articolo di Enrico Lantelme "Tra storia e memoria: i quaderni di canzoni" ad un certo punto si legge:

"Alla famiglia di canti tradizionali valdesi appartengono a pieno titolo anche alcuni componimenti ispirati ai temi della persecuzione contro gli Ugonotti d’oltralpe. Dopo la revoca dell’Editto di Nantes (Fontainebleau, 1685) Luigi XIV, abolendo la libertà religiosa concessa nel 1598 da Enrico IV, scatenò... (continua)
La viéyo villo d’Aigo Morto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2019 - 18:45

Surtout, pas de Mélancolie

Surtout, pas de Mélancolie
Surtout, pas de Mélancolie

Chanson léviane – Surtout, pas de Mélancolie – Marco Valdo M.I. – 2019

Lettre de prison 10

13 avril 1934


Dialogue Maïeutique

Comme tu le vois, Lucien l’âne mon ami, cette chanson s’intitule « Surtout pas de mélancolie » et c’est tout un programme.

Moi, Marco Valdo M.I. mon ami, j’ai toujours pensé que la mélancolie était la meilleure compagne des solitaires et qu’elle gagnait souvent le cœur du prisonnier ou de celle, celui ou ceux qu’il laissait au-dehors.

Ce n’est pas faux, Lucien l’âne mon ami. C’est la raison pour laquelle le prisonnier dit :

« Surtout, pas de mélancolie !
Je vous en prie.
Moi, ici, je suis content,
Je passe les journées en chantant,
Je marche, je bouge en rêvant. »,

pourtant, on sent bien que cela tient plus de la formule conjuratoire plus que de l’affirmation d’un fait. Ce qui se passe est que Carlo Levi, qui est en prison... (continua)
Déjà tout un mois
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/2/2019 - 17:12
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Rentrez chez vous !

Rentrez chez vous !
(2018)

Album: La vie de rêve

Si dice spesso "prova a metterti nei panni dell'altro, dell'immigrato, del rifugiato". Facile a dirsi, più difficile a farsi.

Può servire allora fare come in questa canzone di Bigflo & Oli e provare a invertire le parti.
Immaginate una Francia in balia della guerra civile. La Torre Eiffel bombardata è stata fatta saltare, esecuzioni sommarie nelle piazze di Tolosa, milioni di profughi che fuggono verso sud, le famiglie separate, per raggiungere con un lungo e pericoloso viaggio il porto di Marsiglia. Arrivati al mare sono presi in consegna da scafisti senza scrupoli che li fanno salire su imbarcazioni di fortuna per raggiungere la Terra Promessa, al di là del Mediterraneo, l'Africa.

Molti muoiono durante la traversata. Chi ce la fa viene accolto dal filo spinato dei Centri di Identificazione ed Espulsione. Fuori dal pullman una folla inferocita di quelli... (continua)
[Intro : Bigflo]
(continua)
inviata da Lorenzo 17/2/2019 - 11:04
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Alichino

Alichino
[2019]
Album : Prezioso

Parole e musica di Gianmaria Testa
Gianmaria Testa, voce e chitarra
Non sono il re dei saltimbanchi
(continua)
inviata da adriana 17/2/2019 - 09:51
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Я люблю тебя, жизнь

Я люблю тебя, жизнь
Ja ljublju tebja, žizń!
Musica / Music / Musique / Музыка / Sävel: Эдуард Савельевич Колмановский / Eduard Kolmanovsky (1923 - 1994)
Testo / Lyrics / Paroles / Слова / Sanat: Константин Яковлевич Ваншенкин / Konstantin Vanshenkin (1925 - 2012)


Я люблю тебя, жизнь,
(continua)
inviata da Juha Rämö 16/2/2019 - 12:39
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A wójta się nie bójta

A wójta się nie bójta
[1967]
Parole di Wojciech Młynarski
Musica di Andrzej Zieliński
leader del gruppo Skaldowie
Il testo da YT.
Jak głosi jedna
(continua)
inviata da Krzysiek 16/2/2019 - 12:31
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Капли Датского короля

Капли Датского короля
[1964]
Слова: Булат Окуджава
Музыка: Исаак Шварц
Il testo da YT
С детских лет поверил я,
(continua)
inviata da Krzysiek 16/2/2019 - 11:28

Complainte du Ministre Louis Ranc (ou Louis Ranc, pasteur martyr)

anonimo
Complainte du Ministre Louis Ranc (<em>ou</em> Louis Ranc, pasteur martyr)
[1745]
Il testo di questa complainte si trova in "Recueil de Vieilles Chansons et Complaintes Vaudoises" di Gabrielle Tourn - contrassegnato dalla sigla (G. T.) - pubblicato a Torre Pellice nel 1908. Il canto fu raccolto dalla voce di Marie Malan, abitante a Pont Vieux di Luserna, sempre in Val Pellice.
Ho trovato il testo in un vecchio numero (1973) del "Bollettino di Studi Valdesi", in uno studio intitolato "Complaintes e canzoni storiche (XII -XIX sec.)", scritto da Federico Ghisi (Shangai, 1901 - Luserna San Giovanni, Torino, 1975), musicologo e compositore.
Ma la fonte originaria è il manoscritto di David Michelin Salomon di Bobbio Pellice, datato 1751.

Louis Ranc era un pastore del «Désert». L'espressione indica il periodo compreso tra la revoca dell'Editto di Nantes (1685) e l'Editto di Tolleranza di Versailles (1787), durante il quale coloro che in Francia professavano il credo... (continua)
Ecoutez tous maintenant
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/2/2019 - 22:55
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Όταν κανείς στην ξενιτειά

Όταν κανείς στην ξενιτειά
Otan kaneís stin xeniteiá
[1971]
Στίχοι και μουσική: Nίκος Ξυλούρης
Testo e musica: Nikos Xylouris
Lyrics and music: Nikos Xylouris
Paroles et musique: Nikos Xylouris
Sanat ja sävel: Nikos Xylouris
'Αλμπουμ / Album / Albumi: Η Κρήτη και τα τραγούδιά της / Crete and its Traditional Folksongs

Emigrazione, esilio, sradicamento, bastimenti, solitudine, nostalgia, guerra, fame, pene, dolori, sfruttamento, disoccupazione, la famiglia e/o l'innamorata lontana, lacrime napoletane, bacioni a Firenze, lamenti portoghesi, la famosa xenitià greca, le diaspore...mi piacerebbe sapere, ma non ce la farò mai in questa vita e nemmeno nella prossima e in quella prossima ancora, quante migliaia di canzoni sono state scritte e cantate su queste cose, sia popolari che d'autore, sia di denuncia che strappalacrime e di qualsiasi altro genere. Specialmente nei nostri paesi mediterranei e del Sud Europa (e... (continua)
Πήγα στα ξένα κι έχασα
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 15/2/2019 - 20:43

Complainte sur Des Ubas

Complainte sur Des Ubas
[XVIII° sec.]
Versi di autore anonimo, risalenti alla seconda metà del 700
Armonizzazione di Angelo Agazzani, su di una musica antica che ha addirittura rimandi a quella di Pérotin, compositore francese del XII°/XII° secolo.
Nel disco della Camerata Corale La Grangia intitolato "Omaggio alla Cultura Valdese", 1989

Ubas è un toponimo del Vivarais (Ardèche) e con quel soprannome era noto anche Mathieu Majol, pastore ugonotto. Tradito da un correligionario, fu arrestato, processato e condannato a morte. L'esecuzione avvenne il 1 febbraio 1746 a Montpellier. Aveva 26 anni. (breve biografia tratta dalle note al disco)
Il racconto è sostanzialmente identico a quello del tradimento di Gesù Cristo da parte di Giuda...
Chantons ici l'histoire - de Monsieur Des Ubas,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/2/2019 - 13:16
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Peace

Peace
I see you waiting for a sign
(continua)
14/2/2019 - 22:22
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Hunc ego te, Euryale, aspicio?

Hunc ego te, Euryale, aspicio?
[29-19 a. C.]
Versi del poeta Virgilio, dalla sua "Æneis", l'Eneide, Libro IX
Musica di Domenico Mazzocchi (1592-1665), compositore romano del Seicento
Nell'album "Reliquie di Roma III: Mortale, che pensi?" del gruppo Atalante diretto da Erin Headley (viola da gamba e lirone)

Nel racconto dell'Eneide Eurialo e Niso sono due giovani troiani fuggiti con Enea dopo la caduta della loro città per mano degli Achei. I profughi troiani, sbarcati nel Lazio, si scontrano con alcuni del popoli nativi, come i Rutuli. Durante un assedio di questi al campo troiano, Eurialo e l'inseparabile Niso si offrono di superare le linee nemiche per andare ad avvertire Enea che in quel momento si trova lontano.

I due giovanissimi guerrieri penetrano nel campo rutulo notte tempo e fanno strage di nemici. Ma si attardano ad arraffare bottino e vengono intercettati da un nutrito gruppo di guerrieri italici. Niso... (continua)
Hunc ego te, Euryale, aspicio? tune ille senectae
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2019 - 21:42
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Οι πόνοι της Παναγιάς

Οι πόνοι της Παναγιάς
Oi pónoi tis Panagiás
[1980]
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Λουκάς Θάνος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Άλλες ερμηνείες: Γιάννης Χαρούλης (2003)
'Αλμπουμ: Σάλπισμα
Poesia di Kostas Vàrnalis
Musica di Loukas Thanos
Primo interprete: Nikos Xylouris
Altri interpreti: Giannis Charoulis (2003)
Album: Salpisma
A poem by Kostas Varnalis
Music by Loukas Thanos
First performed by Nikos Xylouris
Also performed by Yannis Charoulis (2003)
Album: Salpisma

Andrà a finire che, tra le lamentazioni di Maria sul Cristo morto, nei tempi moderni le due più belle sono state scritte da un anarchico e da un comunista. L'anarchico lo conoscete bene: si chiamava Fabrizio De André, e la lamentazione si chiama Tre madri. Il comunista, invece, scriveva in greco e qui dentro lo conosciamo per la storia dell'asino Kyr Medios, che sgobbava come un somaro, sfruttato anche per costruire chiese, bastonato... (continua)
Πού να σε κρύψω γιόκα μου
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 13/2/2019 - 23:15
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La lechera

La lechera
[1955/56 ?]
Testo / Letra / Lyrics / Paroles / Sanat: Violeta Parra (?) - Canzone popolare cilena / Canción popular Chilena / Chilean Folksong / Chanson populaire chilienne / Chilen kansanlaulu
Musica / Música / Music / Musique / Sävel: Melodia popolare cilena (?) / Melodía popular chilena / Chilean folk tune / Mélodie populaire chilienne / Chilen kansanmelodia
Incisione / Grabación / Recording / Enregistrement / Tallennus : Gabriela Pizarro (1932-1999), Canciones Campesinas [1982]

Secondo parecchi, La lechera sarebbe stata la prima canzone di contenuto sociale scritta da Violeta Parra; ma si tratta di una canzone quasi perduta, dalla storia complessa e incerta e con testimonianze differenti tra di loro.

Secondo la testimonianza del figlio di Violeta, Ángel Parra (in Mi nueva canción chilena. A lo pueblo lo que es del pueblo, Santiago, Catalonia, 2016) la canzone risalirebbe a quando... (continua)
Versión de cancioneros.com (v. Introducción)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/2/2019 - 00:03
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Gernika

Gernika
1999
Arimaerratu
"Bihotzik ez dau inoiz izan haltzak
(continua)
inviata da Dq82 12/2/2019 - 11:00
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Gerra

Gerra
2015
Phoenicoperus
Bizi zinen etxean sasiaz gain
(continua)
inviata da Dq82 12/2/2019 - 10:48
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Oihu-loreak

Oihu-loreak
2015
Phoenicoperus
Basalore gorriak oihu
(continua)
inviata da Dq82 12/2/2019 - 09:39
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Mediterraneo

Mediterraneo
2013
Apologia
Oggi è un giorno speciale: passi, nelle mie gambe c’erano tanti passi da scaricare; due fucili, ed ho avuto mira.
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:26
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Lampedusa

Lampedusa
2016
L'attrape-rêves
Je pense à toi mon amour
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:09
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Sempre

Sempre
2016
Evidenti Tracce Di Felicità

Acoustic Guitar – Paolo Bonfanti
Bagpipes, Flute – Simone Lombardo
Drums – Eugenio Merico
Electric Bass – Andrea Cavalieri
Violin – Chiara Giacobbe
Vocals – Anna Maria Stasi
Vocals, Acoustic Guitar, Charango – Paolo E. Archetti Maestri*
Words By, Music By – Paolo E. Archetti Maestri*

L’epilogo è caratterizzato da una frase di Carlo Mazzacurati (che è anche una dedica al regista scomparso), leggermente modificata: “Ogni individuo (persona) che vedi (incontri), sta combattendo una battaglia, di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.
Una sorta di filastrocca che con il suo epilogo è un vero invito all'incontro e alla conoscenza dell'altro, senza pre-giudizi... al giorno d'oggi ne fa una CCG Doc
Fanciulla ha un dito sulla pancia,
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 19:08
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Zero padan

Zero padan
2019
Bassi per le masse

feat. Franco Ricciardi, Fido Guido, Ivan Granatino
E batte nero nero nero nero nero nero nero questo cuore
(continua)
inviata da Dq82 + adriana 11/2/2019 - 18:50
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La storia

La storia
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

La Storia con la S maiuscola, da sempre fatta dai potenti, che stritola innumerevoli vite destinate invincibilmente al ruolo di vittime. La stessa Storia che culmina nel “punto di orrore definitivo”, come lo definisce Elsa Morante, rappresentato dal Ventesimo Secolo.
loudvision.it

E poi sui prati lasciammo
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:31
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Dell’inizio e la fine

Dell’inizio e la fine
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Il tragico epilogo. Ida trova in casa il piccolo Useppe privo di vita (anche lui, come la madre, affetto da epilessia) e viene sopraffatta dal dolore fino ad impazzire. Nella sua mente ruotano le scene dell’intera Storia umana, che percepisce come le spire di un assassinio interminabile. Il brano è una celebrazione della vita in tutte le sue forme, con la sua mortuarietà contrapposta alla Storia.
loudvision.it

Ora rimpiangi la notte
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:25
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Nel rifugio, l'Idea

Nel rifugio, l'Idea
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Stefano Disegni: armonica

Sempre Davide, nello stesso anno, arriva nel rifugio di Pietralata presentandosi con il falso nome di Carlo Vivaldi. Stremato e privo di forze, racconta parte della sua storia: arrestato per la propaganda anarchica, ebreo latitante, rinchiuso nelle “anticamere della morte”, viene caricato in un treno merci di deportati dal quale riesce miracolosamente a fuggire mescolandosi tra i cadaveri. Nel brano si fa riferimento anche alle quattro giornate di Napoli del ’43.
loudvision.it


Ida in... (continua)
A dispetto della bocca impastata dal bere
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:21
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Ceteri desunt

Ceteri desunt
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Nell’immediato dopoguerra Davide Segre si reca a Mantova, nella sua casa paterna. Sa che tutta la sua famiglia è stata deportata nel 1943 ad Auschwitz-Birkenau, dove nessuno di loro è sopravvissuto. Trova stanze abbandonate e vuote, dove gli oggetti di famiglia sono rimasti immobili nel tempo.loudvision.it

Ora Davide torna a casa
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:15
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Luglio '43

Luglio '43
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Il 10 luglio 1943 gli alleati sbarcano in Sicilia. Una mattina Ida e Useppe vengono sorpresi in strada dal bombardamento che devasta San Lorenzo: un inferno da cui escono miracolosamente illesi, ma nel quale morirà Blitz – il loro primo cane – tra la disperazione di Useppe. Perduta la loro casa sotto le bombe, trovano ricovero insieme a un gruppo di sinistrati, in un caseggiato fatiscente nel quartiere di Pietralata. Il 25 luglio dello stesso anno Mussolini viene deposto e arrestato dal re: cade il fascismo.
loudvision.it


Ida... (continua)
Per Ida la borgata con i suoi abitanti
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:06
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Jag går med dej

Jag går med dej
Album: Nära dej (1994)
Text och musik (Lyrics and music): Björn Afzelius

Björn Afzelius wrote the following notes about "Jag går med dig" in his 95 Songs book:

"Skäms aldrig över att du trott på nåt gott, att du velat förbättre världen eller att du tänkt på andra än dej själv. Oavsett om det gick som du ville eller inte. De som borde skämms är de som inte gjort ett dugg för något annan – och som ändå klagar på dem som åtminstone försökt."

"Never be ashamed that you believed in something good, that you will better the world, or that you thought about others than yourself. In spite of whether it went as you wanted or not. Those who ought to be ashamed are those who didn’t do a thing for anyone else – and who still complained about those who at least tried."
Nu när världen är förändrad,
(continua)
inviata da Ceil Herman 11/2/2019 - 16:20

Noi non ci Sanremo

Noi non ci Sanremo
[10 febbraio 2019]
Sull'aria di Noi non ci saremo


Dopo un lungo silenzio, Riccardo Scocciante torna su queste pagine con una sua canzoncina decisamente apocalittica, cantata sull'aria di un vecchio successo degli Zingari rapitori di bamb dei Nomadi scritto da Guccini e ispirata dalla kermesse canora nazionale del Festival di Sanremo a cui ha assistito tirando sassate al televisore e finendolo con una raffica di Kalašnikov assai interessato. [CCG/AWS Staff]



Vedremo soltanto la Prova del Cuoco...

Salvini vestito da uomo di Neanderthal (ma voleva vestirsi da Pippo Baudo)
Vedremo soltanto la Prova del Cuoco,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 10/2/2019 - 20:22
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Kryształowa noc

Kryształowa noc
[2018]
Dall'album "Fino alla fine"
W mroku nie ma światła, skąd te cienie samych siebie
(continua)
inviata da krzyś 9/2/2019 - 00:38
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Dov'è l'Italia

Dov'è l'Italia
Sanremo 2019
Nella serata dei duetti interpretata con Nada

Motta ha detto che si tratta in un certo senso di una canzone d'amore, ma anche di una canzone politica. Abbiamo letto il testo di Dov'è l'Italia e le dichiarazioni di Motta per capire i riferimenti e intendere a fondo le parole che il cantante ha deciso di dedicare a chi rischia la vita in mare nella speranza di salvarsi.

Il testo di Dov'è l'Italia, pur non essendo una classica canzone di denuncia, riesce con parole poetiche a suggerire una riflessione sui migranti, le loro storie e il loro smarrimento nella disperata ricerca di un porto sicuro.

Motta nelle interviste ci ha tenuto a specificare che Dov'è l'Italia non è una canzone politica, ma sociale. Non si tratta quindi di un J'accuse contro i governanti dell'oggi, ma di un richiamo per tutti i cittadini di questo paese, invitati a chiedersi dove siamo adesso, come ci poniamo... (continua)
Perché nascosto sono stato quasi sempre
(continua)
inviata da Dq82 8/2/2019 - 12:48
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Dictature inavouée

Dictature inavouée
C'est en 2016, après le coup d'état d'Ali Bongo lors des élections présidentielles du 31 août que la chanteuse gabonaise Tita Nzebi écrit 'Dictature inavouée', dénonçant la dictature gabonaise et le mépris des droits humains, dans un mélange de français et de nzebi, une des langues du Gabon.
Gabon, dictature inavouée
(continua)
inviata da Bruno 7/2/2019 - 11:35
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À l’Abri des Bandits

À l’Abri des Bandits
À l’Abri des Bandits

Chanson léviane – À l’Abri des Bandits – Marco Valdo M.I. – 2019

Lettre de prison 9

10 avril 1934


Dialogue Maïeutique


Déjà ce titre « À l’Abri des Bandits », sursaute Lucien l’âne, c’est du persiflage. Cependant, je dois bien reconnaître qu’il reflète une réalité, car c’était le cas du temps de Carlo Levi à la prison de Turin ; ça l’est peut-être moins aujourd’hui ; enfin, je n’en sais trop rien. Ça doit aussi dépendre des prisons. Pour certaines, la chose est certaine ; dans celles-là, on dirait plus exactement : « En prison, sous la coupe des bandits. »

Sans doute, Lucien l’âne mon ami, est-ce vrai dans certaines prisons contemporaines ; cependant, il y a prison et prison, et puis, il y a les camps, les bagnes et une infinité de choses du genre, parfois sans nom où on entasse tout un monde. S’agissant de cette chanson, il faut avoir à l’esprit ce qu’était l’Italie... (continua)
Le temps a laissé son manteau
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/2/2019 - 10:33
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Anche per te

Anche per te
[1969]
Mogol/Battisti
Cover: Enrico Ruggeri, Renato Zero, Francesco De Gregori






Una canzone con valore metaforico.
Uma canção com valor metafórico.
Une chanson à la valeur métaphorique.




Tre donne, tre storie, tre ultime.
Una suora, una prostituta, una ragazza madre.
Tre recluse nelle galere del mondo.


Per te, che è ancora notte e già prepari il tuo caffè,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 6/2/2019 - 23:54
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Sangue di drago

Sangue di drago
(2018)

Album Musica per bambini
Testo tratto da Genius

[La canzone] è una metafora del potere, che spesso inventa dei capri espiatori per distruggerli e ottenere ancora più vantaggi. Per farlo usa dei trucchi, come un mago che trasforma il principe azzurro in un drago, che verrà poi ucciso da un principe malvagio. E il principe malvagio, dopo essersi liberato del drago, sposerà la principessa e diventerà re, come in tutte le favole. Solo che non è un lieto fine, non è il trionfo dei buoni. In “Sangue di Drago” mostro il backstage della favola, gli attori senza i loro costumi, usandoli per spiegare qualcosa anche del mondo che ci circonda.
intervista a Rancore


Dei capri espiatori, ovvero dei nemici immaginari creati dal potere. Grazie alla paura di questi nemici il potere giustifica le proprie guerre. Grazie a queste guerre i potenti con l'inganno acquisiscono ancora più potere...
Sai che principeggiare è un'arte
(continua)
6/2/2019 - 23:02
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Burn the Castle

Burn the Castle
[2016]
Nell'album "Winter"
Scritta da Justin Sullivan, Ceri Monger e Michael Dean
Testo trovato sul sito ufficiale della band
It’s like a great lord in his castle owns everything that we do
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2019 - 17:23
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Winter

Winter
[2016]
La traccia che dà il titolo all'album
Scritta da Justin Sullivan
Testo trovato sul sito ufficiale della band
Well I dreamed that I was running, through a wilderness of plenty
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2019 - 17:16
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Dongo

Dongo
2018
Oltre il Po
Dodici sono i ragazzi dell'Oltrepo
(continua)
inviata da Dq82 5/2/2019 - 15:28
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I ragazzi stanno bene

I ragazzi stanno bene
Sanremo 2019
I Ragazzi Stanno bene 1994-2019
Nella serata con gli ospiti interpretata con Enrico Ruggeri e alla tromba Roy Paci

"'I Ragazzi stanno bene' è un rifiuto. È la non accettazione di certe storture che la società contemporanea ci regala e ci impone ogni giorno. A questa età, poter urlare: 'Non mi va!', diventa un fatto altamente liberatorio e alla fine, per chi vede le cose come noi, anche incoraggiante. Poterlo poi urlare davanti a milioni di italiani ogni sera, per almeno quattro sere, è il top", racconta la band formata da Pau, Drigo e Mac.
Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 15:03
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Continuate a uccidere il poeta

Continuate a uccidere il poeta
2018
Nuovo Cantacronache 4

L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.

Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.

Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Continuate a uccidere il poeta,
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:29
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Ballata per i centri antiviolenza

Ballata per i centri antiviolenza
2018
Nuovo Cantacronache 4

L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.

Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.

Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Come ti senti, bambina,
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:25
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Inutile emigrare

Inutile emigrare
2018
Nuovo Cantacronache 4

L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.

Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.

Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Statevene a casa noi non vi vogliamo
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:18
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World Peace

World Peace
Title Track dell'album del 2003
We can't take another war
(continua)
3/2/2019 - 23:26
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Eternal Peace

Eternal Peace
1980
Album: Truths And Rights
Tell it to the world, tell it to the people
(continua)
3/2/2019 - 23:17
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Children Are Crying

Children Are Crying
1980
Album: Truths And Rights
The children are crying bitter tears
(continua)
3/2/2019 - 23:14




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