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Autore Enzo Jannacci

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Prete Liprando e il giudizio di Dio

Prete Liprando e il giudizio di Dio

[1981]
Testo di Dario Fo e Enzo Jannacci
Musica di Enzo Jannacci
Album: "E allora...concerto"
(parlato): Landolfo, cronista del Millecento, ci ha tramandato le "Storie del Comune di Milano" fra cui questa del giudizio di Dio, protagonista prete Liprando. Noi abbiamo cercato di musicarla con un certo impegno, e la dedichiamo a tutti quelli - e sono tanti - che pur essendo testimoni di fatti importantissimi e determinanti dell'avvenire della civiltà, neanche se ne accorgono!
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 15/3/2007 - 18:57
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Lettera da lontano

Lettera da lontano
Nella versione originale di questo brano (ossia quella contenuta nell'album "Come gli aeroplani" del 2001, pubblicato da Ala Bianca), la "lettera a Carlo Giuliani" era una "lettera per Silvia Baraldini/non servirà a niente ma almeno saprà che le siamo vicini"); successivamente Jannacci ha iniziato a sostituire il verso dedicato alla Baraldini con quello dedicato a Carlo Giuliani.
(Alberta Beccaro)
Lettera da lontano
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/1/2007 - 15:47
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Una tristezza che si chiamasse Maddalena

Una tristezza che si chiamasse Maddalena
Testo e musica di Enzo Iannacci
dell'album JANNACCI ENZO (1972), forse il più raro tra tutti i - purtroppo ancora numerosi - vinili mai ristampati di Enzo Jannacci.

Una canzone terribile e delicata al tempo stesso, nel quale il riferimento alla strage di Piazza Fontana sembra quasi sospeso, buttato là nella quotidianità della vita. Ed è quello che fu. [RV]
Una tristezza che si chiamasse Maddalena
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/1/2007 - 13:14
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Quelli che

Quelli che
[1975]
Testo e musica di Enzo Jannacci
Edizioni musicali RCA/IMPALA
Album: Quelli che

Questa ve la lasciamo così com'è. Senza nessun commento. Si suggerisce solo di leggerla bene, di sviscerare i vari "quelli che". Per un certo periodo diventò famosa come sigla di "Quelli che il calcio", quando c'era ancora Fabio Fazio; ma certi "quelli che" non venivano detti. Qui ci sono tutti, ma proprio tutti!

Non resta che aggiungere che la canzone servì alla grande Lina Wertmüller come colonna sonora per il suo capolavoro Pasqualino Settebellezze (che ottenne una nomination come miglior film straniero all'Oscar del 1976 e che vide come protagonista un'impareggiabile Giancarlo Giannini), un film contro la guerra per eccellenza. La scena iniziale del film, con gli orrori e le devastazioni della guerra, è stata definita tra le più belle di tutta l'arte cinematografica. [RV]

Quelli che cantano dentro nei dischi perche' ci hanno i figli da mantenere, oh yes!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/1/2007 - 13:07
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Il bonzo

Il bonzo
[1974]
Testo di Aurelio Ponzoni e Dario Fo
Musica di Dario Fo
Edizioni musicali Impala/Supersonic

Scritta originariamente da Jannacci e Fo per lo spettacolo di Georges Michel La passeggiata della domenica, fu incisa per la prima volta da Cochi & Renato nell'album E la vita, la vita, scritto e arrangiato da Enzo. Fu poi incisa più volte sia da Jannacci che dallo stesso Dario Fo. Una breve canzone che ricorda i "bonzi", i monaci buddhisti che, durante la guerra nel Vietnam (nel 1974 ancora in corso, vorrei ricordarlo) si cospargevano e si davano fuoco per protestare contro l'invasione americana. Accaddero diversi episodi del genere. Ci ricordiamo solo (e poco) di Ján Pálach. Chissà se qualcuno sa appena chi sia stato Trich Quang Duc. [RV]
La canzone era stata finora inserita esclusivamente con pochi versi di apertura, che erano stati quelli sinora reperibili in rete. Grazie a Alberta... (continua)
A un, a du, a un du tri quatr...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/1/2007 - 12:45
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Gli zingari

Gli zingari
Testo e musica di Enzo Jannacci
ripreso da questa pagina

Tra breve, il 27 gennaio, sarà la Giornata della memoria. Vorremmo, con questa canzone di Enzo Jannacci, fare presente che nei lager nazisti non ci morirono "soltanto" sei milioni di ebrei. Anche circa un milione di zingari vi trovarono la morte come "popolo inferiore", come "Untermenschen", in quello che viene detto l' "olocausto gitano" o Porrajmos (una parola in lingua romanes che significa, alla lettera, "l'essere divorati").

Gli zingari. Per loro nessuno Yad Vashem. Nessun film di grandi registi che ricordi il Porrajmos. Niente di niente. Sono rimasti, e rimarranno, l'oggetto del più diffuso razzismo spicciolo, quel razzismetto di tutti i giorni che si sente dal pizzicagnolo, dalla parrucchiera, sugli autobus, dovunque. Il razzismuccio delle "fiaccolate contro i campi nomadi", il vomitevole razzismolino della "brava gente"... (continua)
Parlato:
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/1/2007 - 12:19
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Domenica 24 marzo

Domenica 24 marzo
Parole e musica di Enzo Jannacci
(da "Vengo anchio...no tu no!", 1968)

Testo ripreso da "La musica dell'altra Italia"
Domenica 24 Marzo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/6/2005 - 12:43
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Soldato Nencini

Soldato Nencini
Parole e musica di Enzo Jannacci.
nell'LP "Sei minuti all'alba" del 1966
Soldato Nencini, soldato d'Italia
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/11/2004 - 00:55
Percorsi: Naja di merda
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Ho visto un re

Ho visto un re
[1968]
Nata durante lo spettacolo: "Ci ragiono e canto numero 2"
Prima: 8 aprile 1969
Originated d in the frame of the folk music show “Ci ragiono e canto n° 2”
First performance: 8 april 1969
Origine dans le cadre du spectacle de musique populaire “Ci ragiono e canto n° 2”
Première: 8 avril 1969

Scritta e improvvisata da: Paolo Ciarchi, Dario Fo, Gruppo Padano di Piadena e altri
Written and improvised by: Paolo Ciarchi, Dario Fo, Gruppo Padano di Piadena and others
Écrite et improvisée par: Paolo Ciarchi, Dario Fo, Gruppo Padano di Piadena et autres
Tekijät ja improvisoijat: Paolo Ciarchi, Dario Fo, Gruppo Padano di Piadena ja muut
Musica / Music / Musique / Sävel : Paolo Ciarchi
(Attribuita a / Attributed to / Attribuée à: Ernesto Esposito "Omicron")

In album CD/ In the CD album / Dans l'album CD / CD-Albumissa: Paolo Ciarchi: Cent'anni di moltitudine, qualche canzone, opinione,... (continua)
Dai dai, conta su...ah bei, sì bei… [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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Ma mi

Ma mi
[1962]
Testo di Giorgio Strehler
Musica di Fiorenzo Carpi

In dialetto milanese. Cantata da Ornella Vanoni (1959?) e anche da Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Milva e dall'attore di teatro Tino Carraro. Recentemente riproposta in versione rocksteady anche dagli Arpioni.

Il testo è, com'è noto, di Giorgio Strehler, mentre la musica è di Fiorenzo Carpi.

Anche Enzo Jannacci l'ha notoriamente interpretata (in studio e dal vivo) a più riprese, sin dai primi anni Sessanta; la incise, per la prima volta, nel suo primissimo LP, "La Milano di Enzo Jannacci" (Jolly, 1964; ristampato su etichetta Joker nel 1971).

Molto bella la recente versione live di questi ultimi anni, solo con la sua voce e ed il pianoforte suonato dal figlio Paolo. (Alberta Beccaro)
Serom in quatter col Padola,
(continua)
inviata da Piersante Sestini
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Bobo Merenda

Bobo Merenda
(1968)

Trovo il testo di questa canzone su un sito dedicato a canzone e ipovisione.
In questo caso si parla, con la consueta ironia di Jannacci, di ipovisione e antimilitarismo.
Bobo merenda
(continua)
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Come gli aeroplani

Come gli aeroplani
Dall'album "Come gli aeroplani" del 2001. Autori Enzo Jannacci/Paolo Jannacci

La copertina di "Come gli aeroplani" ritrae Giuseppe Jannacci, maresciallo dell'aviazione, padre di Enzo.
(Alberta Beccaro - Venezia)
Come lacrime abbandonate
(continua)
inviata da Antonio Piccolo
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La sera che partì mio padre

La sera che partì mio padre
Enzo Jannacci - Vengo anch'io. No, tu no. - 1968
Mina - Mina quasi Jannacci - 1977
La sera che partì mio padre
(continua)
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Lungometraggio

Lungometraggio
(E. Jannacci - P. Jannacci)
da "L'uomo a metà" (2003)
Israele Palestina
(continua)
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Il sottotenente

Il sottotenente
(E. Jannacci - P. Jannacci)
dall'album "L'uomo a metà"

Il messaggio di pace lanciato con "Il sottotenente" cela altresì una metafora il cui significato è stato rivelato dallo stesso Enzo Jannacci in un'intervista risalente all'epoca di uscita dell'album che la contiene:

"Pochi capiscono il significato delle canzoni, come pochi hanno capito che il “sottotenente”, da me citato in una canzone, è in realtà Gesù Cristo. Alla gente basta che un ritornello sia divertente, sia associabile a qualcuno. “Ah, quello è Jannacci!”, dicono. “No, Jannacci un cazzo!”, rispondo io".

Link all'intervista
(Alberta Beccaro - Venezia)
C'era una volta per caso
(continua)
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L'uomo a metà

L'uomo a metà
(E. Jannacci - P. Jannacci)
dall'album "L'uomo a metà"

Capisco che non si deve mai citare l'ultima cosa letta (o ascoltata). Però, visto l'autore, chiedo preventivamente clemenza. Se libera o duratura vedete voi. Poi, non so se per il mestiere che fa o per quello che scrive, Jannacci proprio non mi dispiace.
Questa canzone magari sarà quella più comune. Ha qualche frase un po' da rivedere. E poi parla di guerra esplicitamente solo nel finale.

Però....Insomma, fate un po' voi.
(Alessandro Nava dal ng it.fan.musica.guccini)
Sotto la pioggia è inutile il freno
(continua)
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Il monumento

Il monumento
[1975]
Parole e musica di Enzo Jannacci
dall'album "Quelli che... "

La canzone è stata incisa anche dai Powerillusi nel 1989.

Da Wikipedia:

"La canzone 'Il monumento' è firmata testo e musica da Jannacci, ma una nota all'interno del disco segnala che il testo, antimilitarista, è tratto da un volantino trovato durante l'inaugurazione di un monumento; nella realtà, è invece tratto da una poesia di Bertolt Brecht (pubblicata tradotta in italiano nel settembre del 1965 nel numero 6 della rivista Nuovo Canzoniere Italiano, a pagina 32).
È stata incisa nel 1989 dai Powerillusi, gruppo demenziale torinese".

Questo brano di grande impatto antimilitarista (originariamente contenuto nell'album "Quelli che ..." pubblicato nel 1975 dall'etichetta Ultima Spiaggia di Nanni Ricordi) non è in alcun modo reperibile, che io sappia, su supporto CD.
(Alberta Beccaro)
Il nemico non è, no non è
(continua)




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