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Gernika

Gernika
1999
Arimaerratu
"Bihotzik ez dau inoiz izan haltzak
(continuer)
envoyé par Dq82 12/2/2019 - 11:00
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Gerra

Gerra
2015
Phoenicoperus
Bizi zinen etxean sasiaz gain
(continuer)
envoyé par Dq82 12/2/2019 - 10:48
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Oihu-loreak

Oihu-loreak
2015
Phoenicoperus
Basalore gorriak oihu
(continuer)
envoyé par Dq82 12/2/2019 - 09:39
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Mediterraneo

Mediterraneo
2013
Apologia
Oggi è un giorno speciale: passi, nelle mie gambe c’erano tanti passi da scaricare; due fucili, ed ho avuto mira.
(continuer)
envoyé par Dq82 11/2/2019 - 22:26
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Lampedusa

Lampedusa
2016
L'attrape-rêves
Je pense à toi mon amour
(continuer)
envoyé par Dq82 11/2/2019 - 22:09
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Sempre

Sempre
2016
Evidenti Tracce Di Felicità

Acoustic Guitar – Paolo Bonfanti
Bagpipes, Flute – Simone Lombardo
Drums – Eugenio Merico
Electric Bass – Andrea Cavalieri
Violin – Chiara Giacobbe
Vocals – Anna Maria Stasi
Vocals, Acoustic Guitar, Charango – Paolo E. Archetti Maestri*
Words By, Music By – Paolo E. Archetti Maestri*

L’epilogo è caratterizzato da una frase di Carlo Mazzacurati (che è anche una dedica al regista scomparso), leggermente modificata: “Ogni individuo (persona) che vedi (incontri), sta combattendo una battaglia, di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.
Una sorta di filastrocca che con il suo epilogo è un vero invito all'incontro e alla conoscenza dell'altro, senza pre-giudizi... al giorno d'oggi ne fa una CCG Doc
Fanciulla ha un dito sulla pancia,
(continuer)
envoyé par Dq82 11/2/2019 - 19:08
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Zero padan

Zero padan
2019
Bassi per le masse

feat. Franco Ricciardi, Fido Guido, Ivan Granatino
E batte nero nero nero nero nero nero nero questo cuore
(continuer)
envoyé par Dq82 + adriana 11/2/2019 - 18:50
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La storia

La storia
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

La Storia con la S maiuscola, da sempre fatta dai potenti, che stritola innumerevoli vite destinate invincibilmente al ruolo di vittime. La stessa Storia che culmina nel “punto di orrore definitivo”, come lo definisce Elsa Morante, rappresentato dal Ventesimo Secolo.
loudvision.it

E poi sui prati lasciammo
(continuer)
envoyé par Dq82 11/2/2019 - 18:31
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Dell’inizio e la fine

Dell’inizio e la fine
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Il tragico epilogo. Ida trova in casa il piccolo Useppe privo di vita (anche lui, come la madre, affetto da epilessia) e viene sopraffatta dal dolore fino ad impazzire. Nella sua mente ruotano le scene dell’intera Storia umana, che percepisce come le spire di un assassinio interminabile. Il brano è una celebrazione della vita in tutte le sue forme, con la sua mortuarietà contrapposta alla Storia.
loudvision.it

Ora rimpiangi la notte
(continuer)
envoyé par Dq82 11/2/2019 - 18:25
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Nel rifugio, l'Idea

Nel rifugio, l'Idea
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Stefano Disegni: armonica

Sempre Davide, nello stesso anno, arriva nel rifugio di Pietralata presentandosi con il falso nome di Carlo Vivaldi. Stremato e privo di forze, racconta parte della sua storia: arrestato per la propaganda anarchica, ebreo latitante, rinchiuso nelle “anticamere della morte”, viene caricato in un treno merci di deportati dal quale riesce miracolosamente a fuggire mescolandosi tra i cadaveri. Nel brano si fa riferimento anche alle quattro giornate di Napoli del ’43.
loudvision.it


Ida in... (continuer)
A dispetto della bocca impastata dal bere
(continuer)
envoyé par Dq82 11/2/2019 - 18:21
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Ceteri desunt

Ceteri desunt
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Nell’immediato dopoguerra Davide Segre si reca a Mantova, nella sua casa paterna. Sa che tutta la sua famiglia è stata deportata nel 1943 ad Auschwitz-Birkenau, dove nessuno di loro è sopravvissuto. Trova stanze abbandonate e vuote, dove gli oggetti di famiglia sono rimasti immobili nel tempo.loudvision.it

Ora Davide torna a casa
(continuer)
envoyé par Dq82 11/2/2019 - 18:15
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Luglio '43

Luglio '43
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Il 10 luglio 1943 gli alleati sbarcano in Sicilia. Una mattina Ida e Useppe vengono sorpresi in strada dal bombardamento che devasta San Lorenzo: un inferno da cui escono miracolosamente illesi, ma nel quale morirà Blitz – il loro primo cane – tra la disperazione di Useppe. Perduta la loro casa sotto le bombe, trovano ricovero insieme a un gruppo di sinistrati, in un caseggiato fatiscente nel quartiere di Pietralata. Il 25 luglio dello stesso anno Mussolini viene deposto e arrestato dal re: cade il fascismo.
loudvision.it


Ida... (continuer)
Per Ida la borgata con i suoi abitanti
(continuer)
envoyé par Dq82 11/2/2019 - 18:06
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Jag går med dej

Jag går med dej
Album: Nära dej (1994)
Text och musik (Lyrics and music): Björn Afzelius

Björn Afzelius wrote the following notes about "Jag går med dig" in his 95 Songs book:

"Skäms aldrig över att du trott på nåt gott, att du velat förbättre världen eller att du tänkt på andra än dej själv. Oavsett om det gick som du ville eller inte. De som borde skämms är de som inte gjort ett dugg för något annan – och som ändå klagar på dem som åtminstone försökt."

"Never be ashamed that you believed in something good, that you will better the world, or that you thought about others than yourself. In spite of whether it went as you wanted or not. Those who ought to be ashamed are those who didn’t do a thing for anyone else – and who still complained about those who at least tried."
Nu när världen är förändrad,
(continuer)
envoyé par Ceil Herman 11/2/2019 - 16:20

Noi non ci Sanremo

Noi non ci Sanremo
[10 febbraio 2019]
Sull'aria di Noi non ci saremo


Dopo un lungo silenzio, Riccardo Scocciante torna su queste pagine con una sua canzoncina decisamente apocalittica, cantata sull'aria di un vecchio successo degli Zingari rapitori di bamb dei Nomadi scritto da Guccini e ispirata dalla kermesse canora nazionale del Festival di Sanremo a cui ha assistito tirando sassate al televisore e finendolo con una raffica di Kalašnikov assai interessato. [CCG/AWS Staff]



Vedremo soltanto la Prova del Cuoco...

Salvini vestito da uomo di Neanderthal (ma voleva vestirsi da Pippo Baudo)
Vedremo soltanto la Prova del Cuoco,
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 10/2/2019 - 20:22
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Addio Salis

Addio Salis
Mi sono sempre piciuti anno lasciato un patrimonio musicale all'ummanita' spesso canto iloro brani pensando a Francesco che non c'è piu ciao.
9/2/2019 - 22:34

Die Große Hungersnot (Wir haben im Felde gestanden)‎

anonyme
Die Große Hungersnot (Wir haben im Felde gestanden)‎
LA GRANDE CARESTIA
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 9/2/2019 - 20:30

Esterwegenlied

anonyme
CANZONE DI ESTERWEGEN
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 9/2/2019 - 19:51
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Ciaô Turin

Ciaô Turin
Anch'io sono convinto che le parole originarie siano in piemontese. Così di sicuro le cantavamo prima del 1955. Scusa una cosa: alcune parole sono da controllare. Per esempio, ...la Mole e i to giardin... (la Mole non ha mai avuto giardini!). Anche nella traduzione ci sono errori. Un saluto. Ciao Turin
9/2/2019 - 17:47
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Nun je da’ retta Roma

Nun je da’ retta Roma
Il film è del 1973 e nella canzone vi è un chiaro richiamo alle vicende italiane di quegli anni: all' omicidio - suicidio dell'anarchico Pinelli, ai depistaggi , al potere che risponde sempre alle stesse logiche in ogni epoca.
9/2/2019 - 17:04
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Wenn alles grünt und blüht auf dieser Erde

anonyme
QUANDO TUTTO VERDEGGIA E FIORISCE SU QUESTA TERRA
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 9/2/2019 - 15:19
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Kleine weiße Friedenstaube

Kleine weiße Friedenstaube
PICCOLA BIANCA COLOMBA DELLA PACE
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 9/2/2019 - 08:30
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Kryształowa noc

Kryształowa noc
[2018]
Dall'album "Fino alla fine"
W mroku nie ma światła, skąd te cienie samych siebie
(continuer)
envoyé par krzyś 9/2/2019 - 00:38
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There Is No Time

There Is No Time
Un suggerimento

Foto da Libertà
daniela -k.d.- 8/2/2019 - 13:29
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Dov'è l'Italia

Dov'è l'Italia
Sanremo 2019
Nella serata dei duetti interpretata con Nada

Motta ha detto che si tratta in un certo senso di una canzone d'amore, ma anche di una canzone politica. Abbiamo letto il testo di Dov'è l'Italia e le dichiarazioni di Motta per capire i riferimenti e intendere a fondo le parole che il cantante ha deciso di dedicare a chi rischia la vita in mare nella speranza di salvarsi.

Il testo di Dov'è l'Italia, pur non essendo una classica canzone di denuncia, riesce con parole poetiche a suggerire una riflessione sui migranti, le loro storie e il loro smarrimento nella disperata ricerca di un porto sicuro.

Motta nelle interviste ci ha tenuto a specificare che Dov'è l'Italia non è una canzone politica, ma sociale. Non si tratta quindi di un J'accuse contro i governanti dell'oggi, ma di un richiamo per tutti i cittadini di questo paese, invitati a chiedersi dove siamo adesso, come ci poniamo... (continuer)
Perché nascosto sono stato quasi sempre
(continuer)
envoyé par Dq82 8/2/2019 - 12:48
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Das Blutgericht

anonyme
Das Blutgericht
Blutgericht, cioè tribunale del sangue, chiamato anche in altri modi, era nel Sacro Romano Impero il tribunale penale con la competenza sui reati considerati più gravi, che poteva infliggere le pene cosiddette di sangue, cioè mutilazioni e morte.
Femen (anche Vehmegericht, Fehmgericht, Freigericht, cioè tribunale libero) è uno dei nomi della corte vehmica, o vehme, o vema, tetro sistema giudiziario, che i Freischöffen (giudici liberi) gestivano in segreto negli Stillgerichte (tribunali silenziosi), così come in segreto eliminavano i condannati
Hungertuch è il panno d’altare durante la quaresima, letteralmente il verso si traduce a rosicchiare al panno dell’altare

I cognomi citati nella canzone, Zwanziger, Dierig, Fellmann, Hofrichter, Cammlott, sono di industriali cotonieri slesiani; in particolare il primo si riferisce ai fratelli Ernst e August Zwanziger, di Peterswaldau (oggi Pieszyce,... (continuer)
IL TRIBUNALE DEL SANGUE
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 8/2/2019 - 11:16
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Nadja

Nadja
Mikael Wiehe wrote on his website the following comments about his song Nadja:

Vintern 1993 var Sarajevo belägrat av serbiska trupper. Jag skrev sången när en granat från belägrarnas artilleri hade slagit ner på en lekplats mitt bland de lekande barnen.

Första gången jag sjöng den var i Grieghallen i Bergen på en konsert med Björn Afzelius och Åge Aleksandersen till förmån för ett barnsjukhus i Montenegro.

När jag 1999 sjöng den på Emausrörelsens europakongress i Orleans i Frankrike blev jag jämförd med Leonard Cohen. Ja, musikalisk finns det nog vissa likheter… (Kommentar från "Sånger i tiden", 2001)

In the winter of 1993 Sarajevo was besieged by Serbian troups. I wrote the song when a shell from the besieger's artillery fell down in a play ground among the playing children.

The first time I sang it was in Grieghallen in Bergen at a concert with Björn Afzelius och Åge Aleksandersen... (continuer)
NADJA
(continuer)
envoyé par Ceil Herman 8/2/2019 - 00:58
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Iron Hand

Iron Hand
LA MANO DI FERRO
(continuer)
envoyé par Franzatec 7/2/2019 - 15:21
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Somebody's Darling

Somebody's Darling
"Somebody's Darling" may be my favorite of all Civil War Era songs. I know it's really sentimental, but it makes an important point. Everyone (or, sadly, very nearly everyone) in the Civil War had people at home who were "watching and waiting" for them, hoping desperately their darling would come home again.
Paul Watkins 7/2/2019 - 14:00
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The Day That Never Comes

The Day That Never Comes
Ciao, piccola precisazione: è "i'll splatter color on this gray"
y 7/2/2019 - 12:08
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Dictature inavouée

Dictature inavouée
C'est en 2016, après le coup d'état d'Ali Bongo lors des élections présidentielles du 31 août que la chanteuse gabonaise Tita Nzebi écrit 'Dictature inavouée', dénonçant la dictature gabonaise et le mépris des droits humains, dans un mélange de français et de nzebi, une des langues du Gabon.
Gabon, dictature inavouée
(continuer)
envoyé par Bruno 7/2/2019 - 11:35
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À l’Abri des Bandits

À l’Abri des Bandits
À l’Abri des Bandits

Chanson léviane – À l’Abri des Bandits – Marco Valdo M.I. – 2019

Lettre de prison 9

10 avril 1934


Dialogue Maïeutique


Déjà ce titre « À l’Abri des Bandits », sursaute Lucien l’âne, c’est du persiflage. Cependant, je dois bien reconnaître qu’il reflète une réalité, car c’était le cas du temps de Carlo Levi à la prison de Turin ; ça l’est peut-être moins aujourd’hui ; enfin, je n’en sais trop rien. Ça doit aussi dépendre des prisons. Pour certaines, la chose est certaine ; dans celles-là, on dirait plus exactement : « En prison, sous la coupe des bandits. »

Sans doute, Lucien l’âne mon ami, est-ce vrai dans certaines prisons contemporaines ; cependant, il y a prison et prison, et puis, il y a les camps, les bagnes et une infinité de choses du genre, parfois sans nom où on entasse tout un monde. S’agissant de cette chanson, il faut avoir à l’esprit ce qu’était l’Italie... (continuer)
Le temps a laissé son manteau
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 7/2/2019 - 10:33
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Brigante se more

Brigante se more
7 febbraio 2019
Брошены в угол гитара и бубен
(continuer)
envoyé par Evgeny Vinogradov (Евгений Виноградов) 7/2/2019 - 07:22
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Sangue di drago

Sangue di drago
(2018)

Album Musica per bambini
Testo tratto da Genius

[La canzone] è una metafora del potere, che spesso inventa dei capri espiatori per distruggerli e ottenere ancora più vantaggi. Per farlo usa dei trucchi, come un mago che trasforma il principe azzurro in un drago, che verrà poi ucciso da un principe malvagio. E il principe malvagio, dopo essersi liberato del drago, sposerà la principessa e diventerà re, come in tutte le favole. Solo che non è un lieto fine, non è il trionfo dei buoni. In “Sangue di Drago” mostro il backstage della favola, gli attori senza i loro costumi, usandoli per spiegare qualcosa anche del mondo che ci circonda.
intervista a Rancore


Dei capri espiatori, ovvero dei nemici immaginari creati dal potere. Grazie alla paura di questi nemici il potere giustifica le proprie guerre. Grazie a queste guerre i potenti con l'inganno acquisiscono ancora più potere...
Sai che principeggiare è un'arte
(continuer)
6/2/2019 - 23:02
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Burn the Castle

Burn the Castle
[2016]
Nell'album "Winter"
Scritta da Justin Sullivan, Ceri Monger e Michael Dean
Testo trovato sul sito ufficiale della band
It’s like a great lord in his castle owns everything that we do
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/2/2019 - 17:23
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Lorena

Lorena
Ed anche in Soldati a cavallo
Maurizio 5/2/2019 - 22:28
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I soliti accordi

I soliti accordi
Obbedirono, cambiando Forza Italia in Forza Thailandia, ma nell'ultima serata Paolo Rossi a inizio brano chiese: "Dobbiam fare lo stesso pezzo?" E Jannacci di rimando: "Si, ma dove c'è Forza Italia dì Forza Thailandia" :) Facendosi beffe dei funzionari Rai.
Roberto Monanni 5/2/2019 - 21:10
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Ahmed l'ambulante

Ahmed l'ambulante
Chanson italienne – Ahmed l’ambulante – Modena City Ramblers – 1994

Adaptation libre de la poésie homonyme de Stefano Benni in « Ballate » ed. Feltrinelli – En septembre 1992, passant par le stand de Rinascita à la Fête de l’Unità de Reggio Emilia, il nous est arrivé d’entendre lue à haute voix cette poésie de Stefano Benni. En lisant la quatrième de couverture du livre, nous avons décidé de la mettre en musique; en est née cette chanson au son pour nous insolitement méditerranéen. Nous avons fait entendre ce morceau au poète en personne et nous avons reçu sa bénédiction. Encore merci Stefano.

(Extrait de « La grande famiglia »).


Dialogue Maïeutique

Il y a dix ans, Lucien l’âne, je faisais la version française de cette chanson italienne, écrite et interprétée quinze ans avant par les Modena City Ramblers. Elle raconte l’histoire d’un réfugié, d’un exilé, d’un Africain venu chercher de... (continuer)
AHMED L’AMBULANT
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/2/2019 - 17:50
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Battle Of Maxton Field

Battle Of Maxton Field
NEW LINK
The Ballad of Maxton commemorates the Battle of Hayes Pond between the Lumbee Indians and the Ku Klux Klan near Maxton, North Carolina https://soundcloud.com/hillipsand/ball...
Joe DeFilippo 5/2/2019 - 17:02
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Dongo

Dongo
2018
Oltre il Po
Dodici sono i ragazzi dell'Oltrepo
(continuer)
envoyé par Dq82 5/2/2019 - 15:28
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Mein Michel

anonyme
Francesco Mazzocchi

Nel lessico germanico Michel è già dal ‘7-800 un po’ come in Italia il Pierino delle barzellette (nelle varie regioni può avere altri nomi - nel Bresciano, dove sono io, è il Bortolo): il tipo ignorante, bonaccione, balordo; ma dopo il 1848 ha assunto un significato più preciso: il tedesco fuori dal mondo, apolitico, addormentato, che non s’accorge di quello che succede e crede alle menzogne del potere; anche il termine der deutsche Michel, che indica collettivamente il popolo tedesco, lo indica in questo senso, come il popolo succube, il popolo bue.
Junker indica precisamente il proprietario fondiario prussiano, e quindi non ho tradotto nel generico signorotto.
Kohlrübe, il navone, o colza, rapa da foraggio, Brassica napus napobrassica, ha dato origine al termine Kohlrübenwinter (inverno dei navoni) per l’inverno della fame 1917/1918.
MIO CARO MICHELE
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 5/2/2019 - 13:18
Violeta Parra
Santiago, 5-2-1967
17 anni à jamais
Interprétée ici par Joan Manuel Serrat, 18 ans.
Riccardo Venturi 5/2/2019 - 11:18
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Tak vás tu máme (Bratři)

Tak vás tu máme (Bratři)
SO WE'VE GOT YOU OVER HERE (BROTHERS)
(continuer)
envoyé par Edvard Sidoryk 4/2/2019 - 21:31
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Demokracie

Demokracie
DEMOCRACY
(continuer)
envoyé par Edvard Sidoryk 4/2/2019 - 21:30
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Dědicům Palachovým

Dědicům Palachovým
Millions of blind eyes, the snake's head on the coat of arms,
(continuer)
envoyé par Edvard Sidoryk 4/2/2019 - 21:29

Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)

anonyme
Ich singe ein zweckloses Lied (Das Lied vom Kind das der Mutter sein letztes Brot geschenkt hat)
condivisa l'idea di riportare il testo in questo modo, penso che il modo migliore di tradurlo sia ancora quello strettamente letterale, quello che secondo me rende meglio la relazione tra l'espressione dell'emozione e la struttura della lingua originale, che la condiziona; ho quindi lasciato più che potevo la sequenza delle parole, non ho integrato punteggiatura; non dubito però che qualcuno possa rendere tutto in un italiano migliore, fermo restando che comunque, come ha detto non ricordo chi, tradurre è tradire
IO CANTO UNA CANZONE INUTILE (LA CANZONE DEL BAMBINO CHE HA LASCIATO ALLA MAMMA IL SUO ULTIMO PANE)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 4/2/2019 - 21:11




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