Noi e il mattino
La mia generazione non esiste
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 1/11/2019 - 15:29
Gwiazda Zaranna
La stella del mattino, o la stella della sera, ovvero Venere, conosciuta anche come Φωσφόρος (Phosphoros) o Lucifero ("portatore di luce"), in polacco Wenus, e secondo la Wiki italiana, un pianeta che tra l'altro:
"Ha un ruolo significativo nelle culture degli australiani aborigeni, come gli Yolngu nell'Australia del Nord. Gli Yolngu si radunavano per aspettare la comparsa di Venere, che chiamavano Barnumbirr, e che, secondo la tradizione, permetteva di comunicare con i propri cari morti."
Salutiamo i Yolngu e gli auguriamo un bel primavera australe :-)
Foto a colori della superficie di Venere inviate dalla sonda sovietica Venera 13 (1981)
"Ha un ruolo significativo nelle culture degli australiani aborigeni, come gli Yolngu nell'Australia del Nord. Gli Yolngu si radunavano per aspettare la comparsa di Venere, che chiamavano Barnumbirr, e che, secondo la tradizione, permetteva di comunicare con i propri cari morti."
Salutiamo i Yolngu e gli auguriamo un bel primavera australe :-)
Foto a colori della superficie di Venere inviate dalla sonda sovietica Venera 13 (1981)
STELLA DEL MATTINO (STELLA MATUTINA)
(continuer)
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envoyé par Krzysiek 31/10/2019 - 21:22
Numeri
2011
feat. Nathalie e Frankie HI-NRG MC
feat. Nathalie e Frankie HI-NRG MC
Primi, perfetti, reali, razionali
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 31/10/2019 - 16:06
L'era del gigante
2008
Album: Metamorfosi
Album: Metamorfosi
Luca, solo con blue jeans, rock’n'roll
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 31/10/2019 - 15:53
Manifesto
1995
Mi hanno insegnato: stai riparato che non sbagli mai
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 31/10/2019 - 04:59
La prova
1998
Ho quello che basta per sopravvivere
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 31/10/2019 - 04:32
Assolti
2001
Iperbole
Iperbole
Guarda Mario, pensa quante cose l'acqua di un ruscello può costantemente trascinare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 31/10/2019 - 03:35
Che giorno è
Era il tempo che quelli come me
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 31/10/2019 - 03:29
Jamás
1996
Comandante dai duri respiri
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 31/10/2019 - 03:28
Parcours:
Che Guevara
Le loup garou
[2019]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela
Album: Ballate per Uomini e Bestie
Carta d’identità del lupo mannaro / licantropo / werewolf / loup garou / ihmissusi
Il lupo mannaro ha molti nomi , tra i quali : nemico pazzo omosessuale ribelle carcerato apostata eretico strega apolide untore indio aborigeno anarchico disfattista comunista ebreo zingaro sovversivo pacifista clandestino migrante.
L’elenco estemporaneo è necessariamente incompleto e provvisorio, stante la inderogabile e intuibile necessità del Pensiero Unico di aggiungere al repertorio dei mezzi di sostentamento ulteriori categorie inedite elaborando quadri concettuali sempre più duttili e sofisticati al passo con i tempi.
Per i lupi mannari Galeno nel II sec. d.C. prescriveva nel suo trattato sulla medicina: «Coloro che vengono colti dal morbo chiamato lupino... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela
Album: Ballate per Uomini e Bestie
Carta d’identità del lupo mannaro / licantropo / werewolf / loup garou / ihmissusi
Il lupo mannaro ha molti nomi , tra i quali : nemico pazzo omosessuale ribelle carcerato apostata eretico strega apolide untore indio aborigeno anarchico disfattista comunista ebreo zingaro sovversivo pacifista clandestino migrante.
L’elenco estemporaneo è necessariamente incompleto e provvisorio, stante la inderogabile e intuibile necessità del Pensiero Unico di aggiungere al repertorio dei mezzi di sostentamento ulteriori categorie inedite elaborando quadri concettuali sempre più duttili e sofisticati al passo con i tempi.
Per i lupi mannari Galeno nel II sec. d.C. prescriveva nel suo trattato sulla medicina: «Coloro che vengono colti dal morbo chiamato lupino... (continuer)
Auuu... Sono un mannaro dentro
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 31/10/2019 - 00:21
Erdiocàn
[2019]
Sull'aria di / To the tune of / Sur l'air de / Kappaleen virra mukaan:
Sandokan
(by Guido De Angelis / Maurizio De Angelis ["Oliver Onions"], 1976).
Sull'aria di / To the tune of / Sur l'air de / Kappaleen virra mukaan:
Sandokan
(by Guido De Angelis / Maurizio De Angelis ["Oliver Onions"], 1976).
Sì, crudele è la guerra
(continuer)
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI secolo 30/10/2019 - 13:12
Atto Terzo
(2011)
title track del secondo album di Valentina Lupi
title track del secondo album di Valentina Lupi
Prospettive troppo grandi per piccoli sogni
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 30/10/2019 - 02:42
Sirena
2016
Greetings from Fireland
In “Sirena” (ci sono la voce di Loredanna Carannante, il canto e i tamburi di Bifalo Kouyaté) Rossi immagina la traversata per mare di una giovane donna africana che affida alle acque una lettera di preghiera e di speranza.
blogfoolk
Greetings from Fireland
In “Sirena” (ci sono la voce di Loredanna Carannante, il canto e i tamburi di Bifalo Kouyaté) Rossi immagina la traversata per mare di una giovane donna africana che affida alle acque una lettera di preghiera e di speranza.
blogfoolk
Una giovane donna dell'Africa Orientale
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 29/10/2019 - 14:20
Le follie religiose
Follie religiose : poema in ottava rima scritto in lingua piemontese
Il poema Follie religiose fu pubblicatoda Edoardo Calvo per la prima volta nel 1801, nei primi mesi della "libertà" Piemontese e riflette il clima culturale dell'epoca, nel suo attacco al fanatismo e all'intolleranza religiosa in nome di una libertà di pensiero di ispirazione filosofica e lucreziana che si rifà alle contemporanee idee dei philosophes illuministi.
Messo in musica da Anton Virgilio Savona
Il poema Follie religiose fu pubblicatoda Edoardo Calvo per la prima volta nel 1801, nei primi mesi della "libertà" Piemontese e riflette il clima culturale dell'epoca, nel suo attacco al fanatismo e all'intolleranza religiosa in nome di una libertà di pensiero di ispirazione filosofica e lucreziana che si rifà alle contemporanee idee dei philosophes illuministi.
Messo in musica da Anton Virgilio Savona
Così chi adora Giove, e chi Latona,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 29/10/2019 - 13:35
La ballata del soldato di pace
(2010)
Me li suono e me la canto
Me li suono e me la canto
(Caro La Russa, se proprio è una missione di pace... perché non ci mandi tuo figlio?)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 29/10/2019 - 12:32
Il tempo in cui non c’è domanda
(2019)
dal disco "Arriverà l'estate?"
Testo di Lisa Santinelli, Ahmed Gronchi, Benedetta Pallesi, Veronica Bigontina
Musica di Lisa Santinelli
Dedicata a Ugo e Ughetta
dal disco "Arriverà l'estate?"
Testo di Lisa Santinelli, Ahmed Gronchi, Benedetta Pallesi, Veronica Bigontina
Musica di Lisa Santinelli
Dedicata a Ugo e Ughetta
“Ricordi quello che mi dicesti una volta, Lije? Che ogni tanto la gente confonde i propri problemi con quelli della società e pretende di risanare le Città perché non sa come sanare se stessa”
I. Asimov
I. Asimov
Sono passati i tempi in cui si pensava
(continuer)
(continuer)
envoyé par grazie a Lisa delle Sisters che ci ha inviato il testo 28/10/2019 - 20:52
Campi di battaglia
2012
Album: Vox Creola
Album: Vox Creola
Campi di battaglia, campi minati
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 28/10/2019 - 19:06
Cicale in orbita
2012
Album: Vox Creola
Album: Vox Creola
Corre il grande fiume, non si lascia accarezzare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 28/10/2019 - 18:01
Ballata per Mira
2012
Album: Vox Creola
Album: Vox Creola
Amore mio, ci fermeremo
(continuer)
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envoyé par Alberto Scotti 28/10/2019 - 18:00
La giraffa di Imola
da "Ballate per uomini e bestie" (2019)
Un'altra corsa simile nell’esito, una corsa che reclama la bellezza, una bellezza impossibile e manifesta in questa creatura fonte di meraviglia. L’apparizione di una giraffa ancora a inizio '800 viene ricordata come l’evento più eclatante del Regno di Carlo X.
E un’altra volta la violenza del mondo antropizzato e organizzato nelle sue macchine e lamiere, nel suo asfalto e cemento. La corsa di questa giovane giraffa per le strade di Imola, esprime tutta la impossibilità della coesistenza, il patto rotto con la natura, l’infanzia del mondo che urta con gli oggetti del nostro vivere quotidiano associato. Che improvvisamente si mettono a nudo in tutta la loro durezza e esclusione (sempre questi stranieri senza permesso) e nemmeno la giraffa ce l’ha il permesso di circolare.
Come una grande gabbia da dove non è possibile uscire se non da morti. Una morte... (continuer)
Un'altra corsa simile nell’esito, una corsa che reclama la bellezza, una bellezza impossibile e manifesta in questa creatura fonte di meraviglia. L’apparizione di una giraffa ancora a inizio '800 viene ricordata come l’evento più eclatante del Regno di Carlo X.
E un’altra volta la violenza del mondo antropizzato e organizzato nelle sue macchine e lamiere, nel suo asfalto e cemento. La corsa di questa giovane giraffa per le strade di Imola, esprime tutta la impossibilità della coesistenza, il patto rotto con la natura, l’infanzia del mondo che urta con gli oggetti del nostro vivere quotidiano associato. Che improvvisamente si mettono a nudo in tutta la loro durezza e esclusione (sempre questi stranieri senza permesso) e nemmeno la giraffa ce l’ha il permesso di circolare.
Come una grande gabbia da dove non è possibile uscire se non da morti. Una morte... (continuer)
La vide prima il fachiro e poi il facchino
(continuer)
(continuer)
28/10/2019 - 09:22
Aizàmm' na mana
il testo della canzone nel video (Raiz con Avitabile) è più lungo di quello riportato sia su questa pagina che su tutti i siti di testi, né sono riuscita a comprendere tutte le ulteriori parole!
E' un vero peccato perché una parte è molto toccante con un cielo senza stelle per bandiera, una pugno con una rosa e per finire, la drammatica ripresa/inversione dei versi iniziali (tagliame 'a faccia e sanghe jesce / tagliame 'a faccia che jesce sanghe)...
E' un vero peccato perché una parte è molto toccante con un cielo senza stelle per bandiera, una pugno con una rosa e per finire, la drammatica ripresa/inversione dei versi iniziali (tagliame 'a faccia e sanghe jesce / tagliame 'a faccia che jesce sanghe)...
ALZIAMO UNA MANO
(continuer)
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envoyé par Serena Imperiale 26/10/2019 - 16:49
Il popolo è forte
Dalle mie parti se si ammazza un uomo
(continuer)
(continuer)
envoyé par ZugNachPankow 25/10/2019 - 23:55
Amatrice "Matrix Pulcherrima"
Canto dedicato alla cittadina di Amatrice annientata dal sisma del Centro Italia
Canzune mie
(continuer)
(continuer)
envoyé par Camillo Berardi 23/10/2019 - 13:06
Parcours:
Séismes
Nie patrz jak ja tańczę
Non so cosa ha fatto scaturire la disperata richiesta di B.B., un entusiasmo sfrenato per la cupa atmosfera di questo brano oppure il dubbio a riguardo la sua legittimità sulle pagine del sito CCG. Rispondo con una traduzione un po' sbrigativa, ma spero, sufficente.
È una canzone di addio, di rottura, una canzone di amore perduto, ma con tutto entourage di tenebrosi anni ottanta, della Polonia sotto il regime di Jaruzelski. Il testo parla di volantini, di polizia segreta, di desolazione e di sconforto.
È una canzone di addio, di rottura, una canzone di amore perduto, ma con tutto entourage di tenebrosi anni ottanta, della Polonia sotto il regime di Jaruzelski. Il testo parla di volantini, di polizia segreta, di desolazione e di sconforto.
NON GUARDARE COME BALLO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek 23/10/2019 - 00:47
Go on Home British Soldiers
Tommy Skelly
ANDATE A CASA SOLDATI BRITANNICI
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lucone 23/10/2019 - 00:38
The Emperor in his War-Room
Taduzione italiana contribuita senza firma
L’IMPERATORE NELLA SUA SALA DI GUERRA
(continuer)
(continuer)
22/10/2019 - 15:15
Mitt var starfið
Riccardo Venturi (Rikarður V. Albertsson), 22-10-2019 12:10
LA MIA FATICA
(continuer)
(continuer)
22/10/2019 - 12:11
Íslensk vögguljóð á Hörpu
Riccardo Venturi (Rikarður V. Albertsson), 21-10-2019 14:34
NINNA-NANNA ISLANDESE NEL MESE DI HARPA
(continuer)
(continuer)
21/10/2019 - 14:35
Lög og regla
Riccardo Venturi (Rikarður V. Albertsson), 21-10-2019 02:10
LAW & ORDER
(continuer)
(continuer)
21/10/2019 - 02:11
Al di là dell’amore
(Settembre 2019)
Al di là dell’amore è un canto etico e poetico a tre voci che, partendo da una riflessione sociale, si interroga sulla sempiterna contesa fra ciò che pensiamo sia Bene e ciò che pensiamo sia Male.
La stessa struttura del testo è costruita come alternarsi di stati d’animo in attrito, seppur armoniosi. Il primo canto, quello delle strofe, è un disincanto, un ribollire di sarcasmo spazientito, amarezza e rimpianto. Un’invettiva d’impulso contro quella parte di umanità che sembra aver perso per strada i suoi connotati fondamentali. Il secondo, quello dei ritornelli, è la voce di una saggezza antica che invita alla riflessione, al prendere distanza senza distacco, a guardare le cose da una prospettiva più ampia, panoramica, un invito a lavorare anzitutto su se stessi piuttosto che limitarsi a scagliare ogni volta la prima pietra.
L’esortazione finale “difendimi... (continuer)
Al di là dell’amore è un canto etico e poetico a tre voci che, partendo da una riflessione sociale, si interroga sulla sempiterna contesa fra ciò che pensiamo sia Bene e ciò che pensiamo sia Male.
La stessa struttura del testo è costruita come alternarsi di stati d’animo in attrito, seppur armoniosi. Il primo canto, quello delle strofe, è un disincanto, un ribollire di sarcasmo spazientito, amarezza e rimpianto. Un’invettiva d’impulso contro quella parte di umanità che sembra aver perso per strada i suoi connotati fondamentali. Il secondo, quello dei ritornelli, è la voce di una saggezza antica che invita alla riflessione, al prendere distanza senza distacco, a guardare le cose da una prospettiva più ampia, panoramica, un invito a lavorare anzitutto su se stessi piuttosto che limitarsi a scagliare ogni volta la prima pietra.
L’esortazione finale “difendimi... (continuer)
Questi parlano come mangiano
(continuer)
(continuer)
20/10/2019 - 13:08
(Buon Tumore) Solvay
dal disco "Ballo Liscio Dal 1820 (Laura suda e si emoziona facilmente)" sulla Solvay di Rosignano e le Spiagge Bianche
Citata sul finale de La Ballata della Soda (Vai, vai..) delle De' Soda Sisters.
Citata sul finale de La Ballata della Soda (Vai, vai..) delle De' Soda Sisters.
Non c'è futuro per me (non c'è), buon tumore Solvay
(continuer)
(continuer)
19/10/2019 - 16:19
Parcours:
Guerre à la Terre
Serhildan Jîyan e
Riccardo Gullotta, basata sulla traduzione inglese
INSORGERE E’ VIVERE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 18/10/2019 - 14:38
Red Dirt Girl
Traduzione italiana e note di Francesco Moretti trovate su questo sito dedicato a Mark Knopfler, che nel 2006 interpretò il brano insieme alla Harris in un celebre live.
LA RAGAZZA DI CAMPAGNA
(continuer)
(continuer)
envoyé par B.B. 17/10/2019 - 22:12
Dal Rojava una voce
Testo contro l’invasione turca nella Siria del Nord per un’offensiva anti-curda.
Canzone contro la guerra di Erdogan verso il Rojava.
Canzone contro la guerra di Erdogan verso il Rojava.
"Sangue sui civili...sangue... perché volevano la libertà
(continuer)
(continuer)
envoyé par bohhjkk 16/10/2019 - 22:45
Parcours:
Du Kurdistan
Ferma la guerra
1989
Il fatto è che non credo più
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 16/10/2019 - 16:09
Eravamo in ventinove
anonyme
ERAVAMO IN VENTINOVE
il testo presenta alcune analogie con una famosa canzone militare: La Tradotta. E' una violenta invettiva contro il lavoro di galleria.
eravamo in ventinove
(continuer)
(continuer)
envoyé par gianfranco 15/10/2019 - 17:15
Vautres que siatz assemblats
5. VOIALTRI CHE VI SIETE RADUNATI
Traduzione italiana: Riccardo Venturi, 15.10.2019 11:19
Traduction italienne: Riccardo Venturi, 15.10.2019 11:19
Italian translation: Riccardo Venturi, 15.10.2019 11:19
Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi, 15.10.2019 11:19
VOIALTRI CHE VI SIETE RADUNATI
(continuer)
(continuer)
15/10/2019 - 11:21
Eravamo in ventinove
anonyme
Fonte: libretto "Canti degli Alpini" - Commissione per la difesa del canto alpino - Ottobre 1967 - Associazione Nazionale Alpini.
ERAVAMO IN 29
(continuer)
(continuer)
15/10/2019 - 10:39
Song for the YPJ
Traduzione italiana / Wergera Italiantalî / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Gullotta
Riccardo Gullotta
CANZONE PER L'YPJ [1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 14/10/2019 - 23:24
Marciar Marciar
Il testo che segue è tratto dal bel libretto "Canti popolari del Cusio, 1977" pagina 23, presentato dalla signora Adriana alla pagina "Canzone della vecchia miniera".
Queste le note esplicative:
Vorrei riportare anche la didascalia associata all'immagine del piccolo paese
Case della Piana di Forno, nell'alta val Strona. che fu nido di partigiani nei lunghi inverni della guerra. I loro canti sono l'aspetto meno celebrato, ma più umano della vita alla macchia. Parlano di figli con la penna d'alpino, tornati dal fronte al bosco dietro casa, a difendere l'orto e la vacca. O partigiani ragazzi, che non sono mai partiti e, prima ancora di diventare uomini, si trovano ad imbracciare il mitra sul sentiero dell'ultimo gioco e del primo amore.
Queste le note esplicative:
"MARCIAR"
« Marciar » è il più famoso canto partigiano dell'alto novarese, conosciuto e cantato da tutte le formazioni della zona. Pare sia stato composto da Antonio Di Dio, caduto a Megolo, fratello di Alfredo, Comandante della «Val Toce». Qualcuno però lo attribuisce a Filippo M. Beltrami.
« Marciar » è il più famoso canto partigiano dell'alto novarese, conosciuto e cantato da tutte le formazioni della zona. Pare sia stato composto da Antonio Di Dio, caduto a Megolo, fratello di Alfredo, Comandante della «Val Toce». Qualcuno però lo attribuisce a Filippo M. Beltrami.
Vorrei riportare anche la didascalia associata all'immagine del piccolo paese
Case della Piana di Forno, nell'alta val Strona. che fu nido di partigiani nei lunghi inverni della guerra. I loro canti sono l'aspetto meno celebrato, ma più umano della vita alla macchia. Parlano di figli con la penna d'alpino, tornati dal fronte al bosco dietro casa, a difendere l'orto e la vacca. O partigiani ragazzi, che non sono mai partiti e, prima ancora di diventare uomini, si trovano ad imbracciare il mitra sul sentiero dell'ultimo gioco e del primo amore.
Mamma non piangere se più non tornerò,
(continuer)
(continuer)
envoyé par gianfranco 13/10/2019 - 10:09
Ma che volete da noi?
1973
Un Poco Abitudine...
Un Poco Abitudine...
Ma che volete da noi?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 12/10/2019 - 23:48
Tu non sai che cos'è
1970
Ti ho parlato della guerra
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 12/10/2019 - 14:59
Un nome, un senso
1974
Un nome, un senso
Un nome, un senso
Un nome ad ogni uomo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 11/10/2019 - 15:04
Errore Giudiziario
1974
Un nome, un senso
Un nome, un senso
Prendi su la tua roba
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 11/10/2019 - 14:50
Parcours:
Des prisons du monde
Alla finestra
1974
Un nome, un senso
Un nome, un senso
Lungo le strade della città
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 11/10/2019 - 14:22
Poeta compañero
1974
Un nome, un senso
Un nome, un senso
Una coperta d'azzurro, Santiago
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 11/10/2019 - 14:10
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Canzoni per metà