Radio Belgrado
2001
Europa Hotel
"Io sono nato a Trieste da famiglia pugliese e la mia famiglia è tutta gente di mare quindi uno dei temi fondamentali dell’album è il mare. L’altro tema fondamentale è quello dei Balcani. Essendo triestino ho risentito delle influenze prima artistiche e poi drammatiche motivate da quello che bene o male è successo ai nostri cugini jugoslavi qualche tempo fa e della qual cosa ci siamo accorti anche troppo tardi. Il terzo leit-motiv del CD è quello di non volersi arrendere mai, cioè si diventa vecchi quando si vuole invecchiare: ci sono ragazzi di 20 anni che sono vecchi mentre ci sono persone meravigliosa di 80-90 anni che sembrano dei ragazzini".
Il titolo dell'album, "Europa Hotel", deriva da un albergo di Sarajevo, città alla quale D'Eliso è molto legato.
"Ho avuto il primo approccio con Sarajevo nel 1986 quando lavoravo per la Rai. Avevamo fatto un giretto in Serbia... (continuer)
Europa Hotel
"Io sono nato a Trieste da famiglia pugliese e la mia famiglia è tutta gente di mare quindi uno dei temi fondamentali dell’album è il mare. L’altro tema fondamentale è quello dei Balcani. Essendo triestino ho risentito delle influenze prima artistiche e poi drammatiche motivate da quello che bene o male è successo ai nostri cugini jugoslavi qualche tempo fa e della qual cosa ci siamo accorti anche troppo tardi. Il terzo leit-motiv del CD è quello di non volersi arrendere mai, cioè si diventa vecchi quando si vuole invecchiare: ci sono ragazzi di 20 anni che sono vecchi mentre ci sono persone meravigliosa di 80-90 anni che sembrano dei ragazzini".
Il titolo dell'album, "Europa Hotel", deriva da un albergo di Sarajevo, città alla quale D'Eliso è molto legato.
"Ho avuto il primo approccio con Sarajevo nel 1986 quando lavoravo per la Rai. Avevamo fatto un giretto in Serbia... (continuer)
Notte chiara sopra i fiumi grandi fiumi sembra che riposino
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 27/2/2019 - 13:23
Ne valeva la pena
2015
Memorie ritrovate
Memorie ritrovate
La schiena faceva un gran male e più male facevano gli uomini
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 31/1/2019 - 11:03
Il bacio più lungo
A casa dell’inverno sono rimasti
(continuer)
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23/1/2019 - 18:03
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
La chanson de Yohann
[1967]
Parole di Eddy Marnay, nome d'arte di Edmond Bacri (1920-2003), paroliere e cantante francese d'origine algerina.
Musica di Georges Delerue (1925-1992), compositore francese, autore di tante colonne sonore per il cinema, come quelle di "Hiroshima Mon Amour" di Resnais, "Le Mépris" di Godard e di moltissimi capolavori di Truffaut.
Nell'album dal vivo di Dalida intitolato "Olympia 67"
La canzone fa parte della colonna sonora de "La Vingt-cinquième heure", un film contro la guerra diretto da Henri Verneuil, con Anthony Quinn e Virna Lisi.
Parole di Eddy Marnay, nome d'arte di Edmond Bacri (1920-2003), paroliere e cantante francese d'origine algerina.
Musica di Georges Delerue (1925-1992), compositore francese, autore di tante colonne sonore per il cinema, come quelle di "Hiroshima Mon Amour" di Resnais, "Le Mépris" di Godard e di moltissimi capolavori di Truffaut.
Nell'album dal vivo di Dalida intitolato "Olympia 67"
La canzone fa parte della colonna sonora de "La Vingt-cinquième heure", un film contro la guerra diretto da Henri Verneuil, con Anthony Quinn e Virna Lisi.
Toi qui dort sur la paille d'une prison
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/1/2019 - 22:38
Chanson pour le soleil
[1965]
Parole di Martine Merri (1926-2016)
Musica di Jean Arnulf
In un EP pubblicato nel 1965
Testo trovato su WikiParoles
Martine Merri (1926-2016), attrice, cantante ed autrice, è stata la moglie di Jean Arnulf e scrisse molte delle sue canzoni.
Questa è una semplice canzone d'amore ma due versi ne fanno una CCG/AWS: "Amo la pace del mondo e questa saggia convinzione che la guerra sarà morta nell'età della ragione..."
Parole di Martine Merri (1926-2016)
Musica di Jean Arnulf
In un EP pubblicato nel 1965
Testo trovato su WikiParoles
Martine Merri (1926-2016), attrice, cantante ed autrice, è stata la moglie di Jean Arnulf e scrisse molte delle sue canzoni.
Questa è una semplice canzone d'amore ma due versi ne fanno una CCG/AWS: "Amo la pace del mondo e questa saggia convinzione che la guerra sarà morta nell'età della ragione..."
J'aime le vent du Sud qui court devant l'orage
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/1/2019 - 20:17
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Auprès de ma blonde (ou Le Prisonnier de Hollande)
anonyme
[fine 600]
Una canzone che risale al periodo immediatamente successivo a quello delle cosiddette "Guerre d'Olanda" (1672-78), combattute tra la Francia di Luigi XIV di Borbone – il Re Sole – ed un'alleanza variegata, composta da Brandeburgo, Sacro Romano Impero, Spagna e Province Unite dei Paesi Bassi. Durante quel conflitto molti soldati e marinai francesi caddero prigionieri e restarono per diversi anni come ostaggi nelle mani della coalizione avversaria.
Tradizionalmente il testo viene attribuito a tal André Joubert du Collet, nativo dell'isola di Noirmoutiers, in Vandea, occupata dagli "olandesi" del 1674. André Joubert sarebbe stato sequestrato e imprigionato ad Amsterdam per alcuni anni, e durante quel soggiorno forzato avrebbe composto la canzone. Tuttavia l'attribuzione è molto dubbia per cui ho preferito lasciarla ad Anonimo.
Questa canzone è ancora oggi molto celebre nei paesi... (continuer)
Una canzone che risale al periodo immediatamente successivo a quello delle cosiddette "Guerre d'Olanda" (1672-78), combattute tra la Francia di Luigi XIV di Borbone – il Re Sole – ed un'alleanza variegata, composta da Brandeburgo, Sacro Romano Impero, Spagna e Province Unite dei Paesi Bassi. Durante quel conflitto molti soldati e marinai francesi caddero prigionieri e restarono per diversi anni come ostaggi nelle mani della coalizione avversaria.
Tradizionalmente il testo viene attribuito a tal André Joubert du Collet, nativo dell'isola di Noirmoutiers, in Vandea, occupata dagli "olandesi" del 1674. André Joubert sarebbe stato sequestrato e imprigionato ad Amsterdam per alcuni anni, e durante quel soggiorno forzato avrebbe composto la canzone. Tuttavia l'attribuzione è molto dubbia per cui ho preferito lasciarla ad Anonimo.
Questa canzone è ancora oggi molto celebre nei paesi... (continuer)
Dans les jardins d'mon père
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/12/2018 - 20:49
Un posto nuovo
2018
Il coraggio della rivoluzione
Il coraggio della rivoluzione
I voucher, i progetti
(continuer)
(continuer)
27/12/2018 - 15:59
Love Generation
[2005]
Scritta da Alain Wisniak, Jean-Guy Schreiner e Christophe Le Friant, in arte Bob Sinclar, DJ francese.
Featuring Gary Pine, cantante jamaicano, per anni frontman de The Wailers post Bob Marley.
Un "tormentone" di alcuni anni fa, con tanto di "ba-ba-boum" e ritornello fischiettato un po' furbetti... Maperò adoro questa canzone e qui mi pare che ci stia bene.
Scritta da Alain Wisniak, Jean-Guy Schreiner e Christophe Le Friant, in arte Bob Sinclar, DJ francese.
Featuring Gary Pine, cantante jamaicano, per anni frontman de The Wailers post Bob Marley.
Un "tormentone" di alcuni anni fa, con tanto di "ba-ba-boum" e ritornello fischiettato un po' furbetti... Maperò adoro questa canzone e qui mi pare che ci stia bene.
From Jamaica to the world
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 25/12/2018 - 21:26
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
L'OMBRE D'UN DOUTE: LILI MARLEEN, HYMNE NAZI OU CHANT DE LIBERTÉ?
Le premier tube planétaire de l'histoire de la chanson méritait bien une émission spéciale.
Lili Marleen est une chanson au destin hors norme. Aujourd’hui, on en retient surtout la version de Marlène Dietrich, chantée après la Seconde Guerre Mondiale. Pourtant, c’est pendant la guerre que le succès de cette chanson s’est joué. Tour à tour utilisée et interdite par la propagande nazie, adoptée par les soldats de la Wehrmacht puis par les soldats Alliés, elle fut adaptée en une cinquantaine de langues dans les années 1940, pour devenir un tube planétaire.
Pourtant, Lili Marleen n’est pas un chant de guerre. Pourquoi cette simple ritournelle aux paroles simplettes est-elle devenue un chant à la symbolique aussi forte ? Quel est l’histoire de ce chant si polémique ?
Tout commence dans les tranchées russes en avril 1915. Hans... (continuer)
Le premier tube planétaire de l'histoire de la chanson méritait bien une émission spéciale.
Lili Marleen est une chanson au destin hors norme. Aujourd’hui, on en retient surtout la version de Marlène Dietrich, chantée après la Seconde Guerre Mondiale. Pourtant, c’est pendant la guerre que le succès de cette chanson s’est joué. Tour à tour utilisée et interdite par la propagande nazie, adoptée par les soldats de la Wehrmacht puis par les soldats Alliés, elle fut adaptée en une cinquantaine de langues dans les années 1940, pour devenir un tube planétaire.
Pourtant, Lili Marleen n’est pas un chant de guerre. Pourquoi cette simple ritournelle aux paroles simplettes est-elle devenue un chant à la symbolique aussi forte ? Quel est l’histoire de ce chant si polémique ?
Tout commence dans les tranchées russes en avril 1915. Hans... (continuer)
Riccardo Venturi 24/12/2018 - 15:45
Hapishane Şarkısı IV (ya da Ey yar, bu acı demlerde)
[1933]
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Testo trovato qui
Si tratta già di per sé di una canzone (şarkı) ma è stata messa anche in musica, per esempio da Kerem Güney, nel suo disco del 1976 intitolato "Yetmez Mi Gönül", con Güneşin Sofrası, interamente dedicato alla poesia di Sabahattin Ali. Nel disco il brano s'intitola "Aci Demlerde"
Si vedano anche Hapishane Şarkısı I (ya da Göklerde kartal gibiydim), Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor), Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül) e Hapishane Şarkısı II (ya da Ey gönül, kuşa benzerdin).
"Sabahattin Ali era un comunista convinto, un giornalista, docente di lingua tedesca, poeta e scrittore. Per i suoi articoli, le sue storie e le sue opinioni politiche, critiche nei confronti di Atatürk, venne ripetutamente imprigionato nei primi anni della Repubblica di Turchia. Morì barbaramente... (continuer)
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Testo trovato qui
Si tratta già di per sé di una canzone (şarkı) ma è stata messa anche in musica, per esempio da Kerem Güney, nel suo disco del 1976 intitolato "Yetmez Mi Gönül", con Güneşin Sofrası, interamente dedicato alla poesia di Sabahattin Ali. Nel disco il brano s'intitola "Aci Demlerde"
Si vedano anche Hapishane Şarkısı I (ya da Göklerde kartal gibiydim), Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor), Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül) e Hapishane Şarkısı II (ya da Ey gönül, kuşa benzerdin).
"Sabahattin Ali era un comunista convinto, un giornalista, docente di lingua tedesca, poeta e scrittore. Per i suoi articoli, le sue storie e le sue opinioni politiche, critiche nei confronti di Atatürk, venne ripetutamente imprigionato nei primi anni della Repubblica di Turchia. Morì barbaramente... (continuer)
Ey yar, bu acı demlerde
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/12/2018 - 20:40
Oppure no
Sono d’accordissimo con questo articolo: purtroppo la canzone non fu capita perché raccontava di un dramma che l’autore stava vivendo che nn voleva rivelare ..così è stato solo criticato per la performance canora non perfetta : i salotti cinici si fermarono come al solito alla superficie, senza tentare di capre l’essenza del testo. Che è sempre attuale perché le malattie non cambiano nei secoli..
Carla 7/12/2018 - 20:16
Nina
L'interpretazione di Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones
Con un bel nome d'avventura (2018)
Con un bel nome d'avventura (2018)
Dq82 4/12/2018 - 19:15
Andrea
Dai ricordi di Massimo Bubola sappiamo che inizialmente Andrea doveva chiamarsi “Lucia”: “una ragazza che, come la Dosolina, si buttava in un pozzo perché le dicevano che il suo ragazzo era morto in guerra. L’inizio, ‘Lucia si è persa, si è persa e non sa tornare’, fotografava la sua impossibilità di tornare in vita perché si era persa nel fondo del pozzo. Poi ci venne, improvvisa, l’idea di classicizzarla e riprendere la struttura dei due soldati amanti. Funzionò, perché le diede un contenuto più eretico e originale. L’idea venne mentre eravamo in macchina.
Stavamo andando a Cortina a trovare certi amici di Fabrizio. Passando sul Piave notammo un cartello che diceva: ‘Fiume sacro alla patria’. Fabrizio disse: ‘Come può essere sacro un luogo di massacro?’. Pensammo ai due soldati amanti, uno morto sulla bandiera, ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia, e l’altro che si lascia cadere... (continuer)
Stavamo andando a Cortina a trovare certi amici di Fabrizio. Passando sul Piave notammo un cartello che diceva: ‘Fiume sacro alla patria’. Fabrizio disse: ‘Come può essere sacro un luogo di massacro?’. Pensammo ai due soldati amanti, uno morto sulla bandiera, ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia, e l’altro che si lascia cadere... (continuer)
30/11/2018 - 22:29
Novembre 1918
Pauline Collet
bonjour
j'ai une partition de novembre 18 ,je sais pas comment la faire passer
j'ai une partition de novembre 18 ,je sais pas comment la faire passer
guilbert 30/10/2018 - 09:27
Don’t Wanna Fight
In something of a creative departure, Howard has written a song for the new album about global warfare. "Don’t Wanna Fight" was inspired by “people killing each other because of ridiculous assumptions. Are you a Shiite? Are you a Jew? I’ve started paying attention to things like that.” (The Guardian)
Alla luce di questa dichiarazione, proporrei di togliere il brano dagli Extra e spostarlo fra le CCG...
Alla luce di questa dichiarazione, proporrei di togliere il brano dagli Extra e spostarlo fra le CCG...
B.B. 28/10/2018 - 21:18
Dance Me to the End of Love
Audio link to the song performed by Vera Telenius:
TANSSI LOPPUUN RAKKAUDEN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 23/10/2018 - 09:31
Percy Sledge: When a Man Loves a Woman
KUN MIES LÖYTÄÄ NAISEN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 18/10/2018 - 11:43
Luca Marenzio: Solo e pensoso i più deserti campi
In morte di Madonna Laura
Sonetto CCC da http://users.telenet.be/gaston.d.haese...
Quanta invidia ti porto, avara terra,
ch’abbracci quella, cui veder m’è tolto,
e mi contendi l’aria del bel vólto,
dove pace trovai d’ogni mia guerra!
Quanta ne porto al ciel, che chiude e serra,
e sí cupidamente ha in sé raccolto
lo spirto da le belle membra sciolto,
e per altrui sí rado si diserra!
Quanta invidia a quest’anime che ’n sorte
hanno or sua santa e dolce compagnia,
la qual io cercai sempre con tal brama!
Quant’a la dispietata e dura morte,
ch’avendo spento in lei la vita mia,
stassi ne’ suoi begli occhi, e me non chiama!
Sonetto CCC da http://users.telenet.be/gaston.d.haese...
Quanta invidia ti porto, avara terra,
ch’abbracci quella, cui veder m’è tolto,
e mi contendi l’aria del bel vólto,
dove pace trovai d’ogni mia guerra!
Quanta ne porto al ciel, che chiude e serra,
e sí cupidamente ha in sé raccolto
lo spirto da le belle membra sciolto,
e per altrui sí rado si diserra!
Quanta invidia a quest’anime che ’n sorte
hanno or sua santa e dolce compagnia,
la qual io cercai sempre con tal brama!
Quant’a la dispietata e dura morte,
ch’avendo spento in lei la vita mia,
stassi ne’ suoi begli occhi, e me non chiama!
k 17/10/2018 - 18:25
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[1957]
Από τον Κύκλο με την κιμωλία (1945) του Μπέρτολντ Μπρεχτ
Μετέφρασε στα ελληνικά o Οδυσσέας Ελύτης
Μουσική: Μάνος Χατζιδάκις
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Μούτσιος
'Αλμπουμ: Ο κύκλος με την κιμωλία
Dal Cerchio di gesso del Caucaso (1945) di Bertolt Brecht
Traduzione greca di Odysseas Elytis
Musica: Manos Hatzidakis (Hadjidakis)
1a interpretazione: Giorgos Moutsios
Album: Ο κύκλος με την κιμωλία ("Il cerchio di gesso")
Lyrics: From Bertolt Brecht's The Caucasian Chalk Circle (1945)
Translated into Greek by Odysseas Elytis
First performed by Yorgos Moutsios
Album: Ο κύκλος με την κιμωλία ("The Chalk Circle")
Tiré du Cercle de craie caucasien (1945) de Bertolt Brecht
Traduit en grec par Odysséas Elytis
Musique: Manos Hadjidakis
Première interprétation: Yorgos Moutsios
Album: Ο κύκλος με την κιμωλία ("Le cercle de craie")
Bertolt Brechtin Kaukaasialaisesta... (continuer)