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Avant le 2015-2-1

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Halabja

Halabja
2005
Wild Geese


L'Attacco chimico di Halabja (in curdo: Kîmyabarana Helebce) avvenne il 16 marzo 1988, durante la guerra Iran-Iraq. Armi chimiche furono utilizzate dall'esercito iracheno nella città curda di Halabja.

L'attacco fu realizzato con gas al cianuro per rappresaglia contro la popolazione curda che non aveva frapposto sufficiente resistenza al nemico iraniano. I morti furono circa 5000. I Curdi morti in totale furono più di 100.000.

In seguito a questa azione tra il 2007 ed il 2008 vennero processati per crimini contro l'umanità vari gerarchi del regime di Saddam Hussein (ma non quest'ultimo, all'epoca già impiccato per altri crimini), tra cui il comandante militare delle operazioni, Ali Hassan Abd al-Majid al-Tikritieh], che venne condannato a morte, sentenza eseguita il 25 gennaio 2010.
wikipedia

Tutto accadde durante la guerra Iraq-Iran, conosciuta da molti come guerra... (continuer)
Morning sun breaks through the trees
(continuer)
envoyé par Donquijote82 1/2/2015 - 22:53
Parcours: Du Kurdistan
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Marsinah

Marsinah
2005
Wild Geese

On May 2nd 1993, workers at the PT Catur Putra Surya plant in Indonesia, a factory in an Export Processing Zone, went on strike demanding a wage rise of 20%. On May 7th, the body of one of the organisers, Marsinah, was found in a paddy field. She had been tortured and brutally murdered for her trade union activities. It is widely believed that the Indonesian military were responsible for her death
Marsinah lived in Surabaja
(continuer)
envoyé par Donquijote82 1/2/2015 - 22:47
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I’m a Cook, I’m a Cleaner

I’m a Cook, I’m a Cleaner
2005
Wild Geese
My name is Winston Harper
(continuer)
envoyé par Donquijote82 1/2/2015 - 22:39
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La noche de San Juan

La noche de San Juan
[1971]
Parole e musica di Nilo Rixio Soruco Arancibia (1927-2004), cantautore boliviano, comunista, esule in Venezuela durante la dittatura di René Barrientos Ortuño e Alfredo Ovando Candía.
In un disco del 1971 de Los Montoneros de Méndez, gruppo folklorico boliviano di cui all’epoca Nilo Soruco faceva parte.
Il ritmo è quello del Huayño, genere musicale e di danza andino peruviano di origini pre-ispaniche.
La canzone fa anche parte della colonna sonora del film “El coraje del pueblo”, diretto nel 1971 dal Grupo Ukamau, collettivo formato dai registi boliviani Óscar Soria e Jorge Sanjinés, con Ricardo Rada e Antonio Eguino.

Una canzone che racconta del “Masacre de San Juan” avvenuto nel dipartimento di Potosí, Bolivia, durante la notte di San Giovanni, il 24 giugno del 1967, quando il dittatore generale Barrientos - convinto che i minatori, fortemente sindacalizzati e spesso in sciopero,... (continuer)
Han matao a mi padre ¿por que será?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2015 - 22:36
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Open Borders

Open Borders
2005
Wild Geese
Travelling north in search of freedom
(continuer)
envoyé par Donquijote82 1/2/2015 - 22:33
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War

War
2005
Wild Geese
War in the streets
(continuer)
envoyé par dq82 1/2/2015 - 22:25
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Ninna nanna della fine della guerra

Ninna nanna della fine della guerra
Chanson italienne – Ninna nanna della fine della guerra – Giacomo Lariccia – 2011

Texte et musique de Giacomo Lariccia
Album: Colpo di sole
BERCEUSE DE LA FIN DE LA GUERRE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 1/2/2015 - 22:16
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Indio hermano

Indio hermano
[1973]
Lato A di un 45 giri del 1973. Brano poi ricompreso in raccolte successive. Sul Lato B “Corre Que Te Pillo”
No cambiaré
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2015 - 20:25
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Una fiaba

Una fiaba
L'epidemia di Ebola costringe a riflettere. 2 pazienti su 3 sono morti in Africa. Uno sì, due no, uno sopravvive e due muoiono.
In Europa e negli USA, invece, sono stati curati complessivamente 25 pazienti. 5 sono morti e 20 sopravvissuti. 66 % di mortalità in Africa, 20% nei Paesi ricchi. Perché questa differenza? O per dirla in modo meno asettico: perché la stessa malattia lascia speranza, o condanna a morte? Risposta semplice: la differenza la fa la "cura". Cittadini di prima e di seconda classe, chi ha diritto alla cura e chi non ce l'ha.

Quando ero studente ho avuto il privilegio di conoscere e di ascoltare il grande maestro di etica e di medicina Giulio Alfredo Maccacaro. Scriveva all'inizio degli anni settanta "Non si insegna, non si divulga e quindi non si sa che la vita media non usava distinguere per classi sociali fino all'inizio della rivoluzione industriale: è con questa che... (continuer)
1/2/2015 - 18:41
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This Land Is Nobody's Land

This Land Is Nobody's Land
[1962]
Parole e musica di John Lee Hooker
In alcune raccolte dedicate a questo genio assoluto del blues, a cominciare da “More Real Folk Blues - The Missing Album”, pubblicata nel 1991, e “The Best of John Lee Hooker” del 1994

Questo splendido, intensissimo e non molto conosciuto brano di John Lee Hooker non può non essere una risposta a o una riflessione su This Land Is Your Land di Woody Guthrie. E per giunta è pure una canzone profetica perchè fu scritta nel 1962, quando gli USA di Kennedy erano solo all’inizio della disastrosa avventura militare in Vietnam, ma sembra già esprimere un giudizio a consuntivo su quella guerra...
This land is no one's land
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2015 - 17:59
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Welcome Home (Sanitarium)

Welcome Home (Sanitarium)
Benvenuto dove il tempo si è fermato
(continuer)
envoyé par Natale Adornetto 1/2/2015 - 17:45
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Adagio en mi país

Adagio en mi país
says the letter "Sing a song of my people peace."
1/2/2015 - 17:23
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Cuore kurdo

Cuore kurdo
2014
Raccolta canzoni 2014
Libera questo cielo non tenerlo incatenato
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 1/2/2015 - 15:24
Parcours: Du Kurdistan
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 ئه‌ی رەقیب

 ئه‌ی رەقیب
OH NEMICI CHE CI GUARDANO
(continuer)
envoyé par dq82 1/2/2015 - 15:19
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Hemos dicho basta

Hemos dicho basta
[1970]
Scritta da Mauricio Vígil e Roberto Rivera
Nel disco “Conjunto de música popular Tiemponuevo de Valparaíso”, realizzato e prodotto nel centro culturale creato dai fratelli Isabel ed Ángel Parra chiamato “Peña de los Parra”, nome dato anche alla casa discografica collegata.

Una canzone che mi piaceva tanto quando ero piccolo e, nel settembre del 1973, in spalla a mio padre, partecipavo alle manifestazioni contro il golpe di Pinochet urlando a squarciagola “Cicile libero! Cicile libero!”... Qualche giorno dopo mi spiegarono che non si trattava del nome di qualcuno ma di un paese lontano chiamato Cile dove dei soldati cattivi avevano ammazzato un presidente molto amato dalla gente... Mio padre mi comprò anche una serigrafia di Allende, tutta in rosso, ad un banchetto di militanti del Partito Socialista... Altri tempi...

Per me comunque il Cile è sempre rimasto in quella forma ritmata, a pugno chiuso scagliato nell’aria, “Ci-Cile libero!”
Ya son demasiados que la pasan mal
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2015 - 15:02
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Il mio nome è mai più

Il mio nome è mai più
E voglio il nome di chi si impegna / a fare i conti con la propria vergogna: allora, a differenza del trio jovanottiano, facciamo qualche nome

maggio 1999:
Massimo D'Alema, presidente del consiglio dei ministri
Sergio Mattarella, vicepresidente del consiglio dei ministri

Successivamente l'on. Mattarella divenne ministro della difesa nel governo D'Alema II.

Il 31 gennaio 2015 Mattarella è stato eletto con una schiacciante maggioranza dodicesimo presidente della Repubblica Italiana.
CCG Staff 1/2/2015 - 14:28

Il primo inno distorto

Antiwar Songs Blog
Il primo inno distorto
Si crede generalmente che la distorsione dell’inno nazionale in chiave antimilitarista sia nata con Jimi Hendrix e il suo Star-Spangled Banner eseguito a Woodstock nel 1969. Sbagliato. È nata nel 1914, poco prima dello scoppio della I guerra mondiale, quando Alberto Savinio, pittore, scrittore e compositore fratello del grande Giorgio De Chirico, compose L’exécution du […]
Antiwar Songs Staff 2015-02-01 13:46:00
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Le castagne matte

Le castagne matte
Questo testo di Max Manfredi è originato dall'omonimo racconto di Mario Mantovani.
Vorrei precisare che nell'ultima riga mancano i due punti tra le parole "matte" e "vendetta".
Mario ha scritto anche altre antiwar songs: "Angelina", "Il Po e i tedeschi", "Musicista ad Auschwitz"...
Ricordo con grande piacere umano ed artistico, il tempo trascorso insieme a loro sui Monti Lessini durante il "Canzoniere Domestico" unitamente a Marco Ongaro, Lorenzo Riccardi, Grazia de Marchi, all'inizio del 2001
Flavio Poltronieri 1/2/2015 - 12:42
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The Apple

The Apple
"Non solo Turing, è ora di riabilitare 50 mila gay inglesi"

Non solo Turing. L'Inghilterra dello spettacolo e dell'arte si muove per chiedere che il governo riabiliti i quasi 50 mila uomini condannati per "atti indecenti", come fino a metà degli anni '60 qui veniva ancora classificata l'omosessualità. Quindicimila di loro sono probabilmente ancora vivi. Tra quelli ormai deceduti c'è il grande matematico Alan Turing, decifratore del Codice Enigma dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale e considerato il padre del computer, che al carcere preferì la pena della castrazione chimica e, dopo averla subita, nel 1954 finì per suicidarsi.

...Repubblica
1/2/2015 - 12:03
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Sonate für Klavier n° 2: 27 April 1945

Sonate für Klavier n° 2: 27 April 1945
[1945]
Sonata per pianoforte di Karl Amadeus Hartmann
Klaviersonate von Karl Amadeus Hartmann

"Am 27. und 28. April 1945 schleppte sich ein Menschenstrom von Dachauer "Schutzhäftlingen" an uns vorrüber - unendlich war der Strom - unendlich war das Elend - unendlich war das Leid." (Karl Amadeus Hartmann)

Tra il 27 e il 28 aprile 1945, pochissimi giorni prima della morte di Hitler e della capitolazione della Germania nazista, una fiumana di quasi trentamila prigionieri del lager di Dachau venne fatta uscire dal campo e avviata a una “marcia della morte” dalla quale pochi sopravvissero. Tra i testimoni oculari vi era il compositore antinazista Karl Amadeus Hartmann, rimasto in Germania pur essendo condannato al silenzio totale e alla sorveglianza più stretta avendo espressamente vietato che le sue opere fossero eseguite nel suo paese; una sua composizione, Miserae, si situava nel 1933,... (continuer)
I. Bewegt
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 1/2/2015 - 00:14
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Giorgio e Gino

Giorgio e Gino
[2008]
Parole e musica di Piero Nissim
Nell’album intitolato “Giorgio e Gino - Canti di memoria e di speranza”

Giorgio Nissim (1908-1976), ebreo pisano, antifascista, fu animatore in Toscana della rete DELASEM, acronimo di Delegazione per l'Assistenza degli Emigranti Ebrei, organizzazione di resistenza ebraica che operò in Italia tra il 1939 e il 1947 per favorire l’emigrazione degli ebrei e assicurare aiuto economico a quelli internati o rifugiati. In Italia la rete ebraica fu (mal)tollerata ma dopo l’8 settembre 1943 fu costretta ad agire in clandestinità. La DELASEM fu appoggiata anche da non ebrei, membri della chiesa cattolica ma anche laici, tra i quali il grande campione del ciclismo Gino Bartali, fiorentino e amico di Giorgio Nissim, che tra il 1943 ed il 1944, fingendo di allenarsi, trasportò tra Firenze ed Assisi documenti e foto tessere, nascosti nei tubi del telaio della sua... (continuer)
Giorgio e Gino dalle strade del cielo
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/1/2015 - 23:27
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The Kerry Recruit (One Morning In March)

The Kerry Recruit (One Morning In March)
TRADUZIONE ITALIANO (riveduta da Cattia Salto)
Una mattina di marzo ero a scavare la terra (1)
(continuer)
envoyé par Cattia Salto 31/1/2015 - 23:19
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L'exécution du général

L'exécution du général
[1914]
Da/From/D'après "Chants de la mi-mort"
Per pianoforte solo
Musica di Alberto Savinio (Andrea Francesco Alberto De Chirico)
Basata in parte sulla musica del "Canto degli Italiani"
di Michele Novaro
Carlo Perrucchetti - Commento, ricerche
Lorenzo Fornaciari - Pianoforte
Modena, 5 agosto 2014

Si crede generalmente che la distorsione dell'inno nazionale in chiave antimilitarista sia nata con Jimi Hendrix e il suo Star-Spangled Banner eseguito a Woodstock nel 1969. Sbagliato. È nata nel 1914, poco prima dello scoppio della I guerra mondiale, quando Alberto Savinio, pittore, scrittore e compositore fratello del grande Giorgio De Chirico, compose L'exécution du général per pianoforte solo, distorcendo e frammentando “Fratelli d'Italia”. E chissà che Jimi Hendrix, che era un musicista di prim'ordine, non abbia avuto presente questa cosa che il nostro sito è lieto di riproporre tra... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 31/1/2015 - 22:36
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Roma Occupata

Roma Occupata
Chanson italienne – Roma Occupata – Giacomo Lariccia – 2011

Texte et musique : Giacomo Lariccia
Album: Colpo di sole

On se trouve plongé dans l'immense et déchirante douleur de Rome occupée, dans laquelle la voix de Giacomo se fait souffrante pour chanter la capture et les derniers instants de vie de Renzo Giorgini, un industriel romain et vaillant antifasciste, qui en mars 1944 finit fusillé avec autres 334 personnes aux Fosses Ardeatines.

À remarquer la présence essentielle du violoncelle d'Anja Naucler



On devrait reprendre ici les propos que nous avions échangés en introduction à la version française de la chanson « Via Rasella », dit Lucien l'âne un peu pensif.

Certainement, dit Marco Valdo M.I. et d'ailleurs, faisons-le à l'instant. J'en profiterai pour corriger quelques fautes de frappe. Donc, on disait, à la suie du commentaire italien des CCG, qui est ici le premier paragraphe... (continuer)
ROME OCCUPÉE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 31/1/2015 - 21:40
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Bang the Drum All Day

Bang the Drum All Day
I don't want to work
(continuer)
31/1/2015 - 05:05
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Si se calla el cantor

Si se calla el cantor
Creo que tiene molta mucha importancia conocer el significado de la palabra " agachada": reverencia, sometimiento, servilismo
ARACELI 30/1/2015 - 17:41
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Canzone per Francesco

Canzone per Francesco
Più di mille parole, il video delle ottantadue ore di Francesco "Franco" Mastrogiovanni




Francesco "Franco" Mastrogiovanni


Canzoni dedicate a Franco Mastrogiovanni:

Mastrogiovanni di Alessio Lega
Ottantadue ore di Pierpaolo Capovilla
Canzone per Francesco di Davide Gastaldo
Ballo del matto (per Franco Mastrogiovanni) di Luca Ricatti
87 ore dei 99 Posse
Ciao sono Francesco, Franco per gli amici
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 30/1/2015 - 17:19
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El chapaco alzao

El chapaco alzao
[fine anni 70/inizio 80]
Versi di Óscar Alfaro (1921-1963), poeta, scrittore, giornalista e militante comunista boliviano.
Musica di Eduardo Farfán Mealla (1947-), poeta, compositore e chitarrista boliviano
Nel disco di Nilo Rixio Soruco Arancibia intitolato “Cantares de Bolivia en tiempo de historia”

Nilo Soruco, cantautore e lottatore sociale, dovette fuggire dalla natale Bolivia negli anni 70, quando i regimi fascisti spalleggiati dagli USA spadroneggiavano in tutta l’America Latina, Si rifugiò a Caracas, in Venezuela, dove cominciò a comporre le sue prime canzoni. Mise in musica molte poesie di Óscar Alfaro.
Per “chapaco” s’intende un abitante del dipartimento di Tarija, nel sud boliviano.
Yo soy como un árbol pegao a la tierra
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/1/2015 - 13:03
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How Many Tears

How Many Tears
"How Many Tears" è il brano che chiude il primo disco degli Helloween, "Walls of Jericho", pubblicato nel 1986. Il brano è opera del chitarrista Michael Weikath.

Il brano è una denuncia contro la guerra, le ingiustizie sociali, le oppressioni e il disequilibrio economico nel mondo. Il bridge e il ritornello contengono un invito a darsi tutti da fare per un mondo migliore, perché "non è troppo tardi".
QUANTE LACRIME
(continuer)
envoyé par Matteo 30/1/2015 - 12:10
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Hombre, angustia y siglo XX

Hombre, angustia y siglo XX
Parole e musica di Tulio Mora Alarcón (1929-1989), docente universitario, poeta, drammaturgo e musicista cileno.
Nel disco “Tito Fernández” del 1974
Pobre hombre
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/1/2015 - 11:07
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A Víctor le falta una guitarra

A Víctor le falta una guitarra
Parole e musica di Tito Fernández, “El Temucano”
Nell’album “El canto del Temucano”, pubblicato nel 1987
A Víctor le falta una guitarra
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/1/2015 - 10:43
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Pum-Pum te maté (Y se hacían llamar Patria y Libertad)

Pum-Pum te maté (Y se hacían llamar Patria y Libertad)
[1973]
Parole e musica di Tito Fernández
Lato B di un 45 giri pubblicato nell’anno del golpe militare fascista in Cile
Forse proprio per questo la canzone non fu inclusa in nessun LP

Una canzone che ironicamente denunciava la violenza fascista in Cile prima del golpe dell’11 settembre. Il sottotitolo fa diretto riferimento ad uno dei gruppi paramilitari di estrema destra che funestarono, con omicidi, sabotaggi e atti terroristici, gli anni del governo dell’Unidad Popular di Salvador Allende (dal novembre 1970 fino alla sua morte durante l’attacco dei golpisti al palazzo presidenziale de La Moneda).

Il Frente Nacionalista Patria y Libertad ha come simbolo l’“araña negra”, il ragno nero cui Tito Fernández fa ironicamente riferimento in una strofa di questa sua canzone. Venne fondato nel 1970 come comitato civico che si opponeva all’elezione di Allende ma poi si trasformò subito in un... (continuer)
Desde niño me ha gustado
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/1/2015 - 10:10
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Gegen den Krieg

Gegen den Krieg
La versione di Jorge Cafrune:

Bernart Bartleby 30/1/2015 - 08:46
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Presso una chiesa

anonyme
Presso una chiesa
Canto popolare maremmano
A folksong from Maremma (Tuscany)

In questa nottataccia d'inverno buia e ventosa (no, non l'ho detto “tempestosa”, sia chiaro!), si vede che mi deve essere salito qualcosa da un dentro di terra. Mi sono ricordato anche di questa vecchia canzone popolare che sentivo cantare da piccolo, all'Elba; ed è, credo, uno dei canti più tristi e desolati che mi sia stato dato di conoscere. Lo trascrivo a memoria, così come me lo ricordo; prima o poi, chissà, lo registrerò in un qualche “video-selfie” senza strumenti, cantandolo e basta come mi rammento d'averlo sentito chissà da quale ombra. Mi dicevano che, però, dell'Elba non era; veniva, questo canto, dalla Maremma. Era il canto d'una di quelle spose, o fidanzate, che avevano perso il compagno andato a lavorare nelle terre della malaria; in seguito mi sarei accorto che era della stessa precisa materia da cui proviene Maremma... (continuer)
Presso una chiesa
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/1/2015 - 06:06
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Caterina Bueno: Eran tre falciatori

Caterina Bueno: Eran tre falciatori
Canto popolare toscano di epoca imprecisata
A Tuscan folksong from unknown epoch
Reperimento e interpretazione di Caterina Bueno
Album: Eran tre falciatori [1973]
Fonit Cetra LPP 217
Chitarra: M° Antonio de Rose
Flauto: Claudio Censi

Non si riuscirà mai a sapere se sia stata più bella Caterina Bueno o la sua voce; ma, in un certo senso, sia la sua bellezza che la sua voce sapevano di torbido, di terra, di fumo. C'era poi quel cervellaccio possente, quel suo saper cavare canzoni e musica da passati remoti e renderle al presente facendole sapere di quel che dovevano, ovvero di torbido, di terra e di fumo. Ché di questo è fatta la terra toscana, di cupezza, di strafottenza, di terribili beffe alla morte (tanto più terribili quanto più grande e antica è la consuetudine che il toscano ha con essa), di cattiveria e dolore, di rarissima ma autentica e sentita dolcezza, di silenzio e d'amore... (continuer)
Eran tre falciatori
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/1/2015 - 04:21
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El pájaro revolucionario

El pájaro revolucionario
Versi di Óscar Alfaro (1921-1963), poeta, scrittore, giornalista e militante comunista boliviano.
Nella raccolta intitolata “Cien poemas para niños” pubblicata nel 1955.
La poesia è stata messa in musica da diversi artisti (p.e. Gauchos 4, Markama, Carmen Jesús Iñaki,...) ma chi la rese celebre è il grande Jorge Cafrune che semplicemente la recitò senza base musicale, con la sua sola possente voce, nel disco intitolato “La vuelta del montonero” del 1973.
Ordena el cerdo granjero:
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2015 - 22:53
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La ragazza di Kobanê

La ragazza di Kobanê
Chanson italienne – La ragazza di Kobanê – David Riondino – Novembre 2014



Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson qu'on dira d'actualité… Elle se situe dans la ville de Kobané, qui se situe là-bas aux confins de la Turquie et de la Syrie, dans une région kurde. Une ville martyr, prise dans les tourbillons des délires de religieux assassins et de nationalistes ahuris. Une bande immense de crétins, bourrés de paroles prophétiques. Bref, tout droit sortis d'Absurdie. Là aussi, la sentence de Jeanson s'applique et on a entendu jusqu'ici les Kurdes crier : « Au secours ! Les cons nous cernent ! ». Des tueurs aussi sanglants et aussi stupides que les Croisés lors de la prise de Jérusalem en 1099. J'ai dit d'actualité, car après des mois de résistance, les Kurdes viennent de chasser ces imbéciles et commencent à dégager la ville, du moins ce qu'il en reste, car tout semble détruit, de l'encerclement.... (continuer)
LA FILLE DE KOBANÉ
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 29/1/2015 - 21:30
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Eagle Fly Free

Eagle Fly Free
"Eagle fly free" è la traccia che apre (dopo l'intro "Invitation") il terzo album degli Helloween, "Keeper of the Seven Keys - part II". Il brano è opera del chitarrista Michael Weikath.
Pubblicato nel 1988, il brano contiene riferimenti alla situazione politica dell'epoca, alle rivoluzioni che fermentavano nel mondo, allo sviluppo di armi atomiche, alla Guerra Fredda, all'inquinamento portato dalle industrie; tuttavia ha anche un fortissimo messaggio positivo nel suo ritornello, che metaforizza la speranza per un futuro migliore nella forte aquila del titolo, la quale vola incurante di ciò che accade nel mondo.
AQUILA VOLA LIBERA
(continuer)
envoyé par Matteo 29/1/2015 - 18:42
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Considero valore

Considero valore
From CPA Firenze Sud Hacklab
January 29, 2015
I SEE AS A VALUE
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 29/1/2015 - 18:36
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Wind Of Change

Wind Of Change
Antonio, non esiste una versione italiana
Matteo 29/1/2015 - 18:20
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El tero-tero

El tero-tero
[197?]
Parole e musica di Marcos Velásquez
Nell’album “Chants pour un peuple en lutte”, realizzato dall’uruguayo Marcos Velásquez a Parigi dopo il 1973, quando fu costretto come molti a fuggire dal Cile, dove viveva da anni.

Il tero-tero (Pavoncella cilena) è un uccello tipico della Patagonia. E’ sociale, vive in chiassose colonie, si muove a terra con rapide corse a scatti, spesso in gruppi di individui sincronizzati tra loro, cosicchè sembra quasi che compiano una danza, tant’è vero che tero-tero è anche il nome di un ritmo ballabile.

Ma qui il simpatico uccelletto patagonico è un pretesto per la descrizione delle differenti reazioni dei “compagni” all’avvento della dittatura, quando a continuare a dire e a fare certe cose ci si poteva rimettere molto, non solo il nido ma anche la vita…
Compañeros tero tero
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2015 - 15:58
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Gambadilegno a Parigi

Gambadilegno a Parigi
Ad ascoltarla attentamente, ognuno può trarne le proprie emozioni e significati. Io mi sono commosso.
Franco 29/1/2015 - 14:46
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El diccionario

El diccionario
Parole e musica di Marcos Velásquez
Interpretata da Alfredo Zitarrosa nell’album “Melodía larga” pubblicato nel 1984
Testo trovato su Cancioneros.com

Purtroppo i geniali versi centrali della seconda strofa (“Quando in Cile il fascismo rideva in inglese, in spagnolo piangeva più di un francese”) vengono sostituiti da Zitarrosa con i corrispondenti della prima…
¡Qué mala suerte tienen los que quisieran,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2015 - 14:24
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El caminero Mendoza

El caminero Mendoza
[1971]
Parole e musica di Humberto Waldemar Asdrúbal Baeza Fernández, meglio conosciuto come Tito Fernández (1940-), nativo di Temuco, nell’Araucanía cilena.
Nel suo disco intitolato “El Temucano”

Una delle canzoni più famose del “Temucano”.
Racconta della triste vita e della morte del cantoniere Mendoza, cileno delle pampas del nord (probabilmente del Tarapacá, il cui capoluogo è il tristemente famoso Iquique, nei cui pressi nel 1907 avvenne forse il più spaventoso massacro di lavoratori in sciopero nell’intera storia dell’umanità), costretto dalla miseria a trasferirsi al sud, in Araucanía, per lavorare come operaio nella costruzione di strade e ferrovie.

Mendoza si stabilisce a Quitratué, un villaggio vicino a Temuco, con la giovane moglie incinta. Il lavoro è durissimo, la vita magra e la paga da fame, ma il protagonista prende coscienza di essere sfruttato quando al villaggio arriva... (continuer)
Al caminero Mendoza, ¡caramba! lo dieron güelta
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2015 - 13:34
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Provincias (I y II)

Provincias (I y II)
[1977]
Musica di Patricio Castillo
Le parole sono una trasposizione poetica dell’omonimo racconto di Ariel Dorfman, scrittore argentino ma cileno d’adozione, contenuto nella terza sezione del suo “Cría ojos”, raccolta di racconti dedicati alla descrizione della situazione del popolo cileno sotto la dittatura militare fascista.
Nel disco di Patricio Castillo intitolato “Provinces”, pubblicato in Francia dalla Le Chant du Monde nel 1977.

Il titolo dei racconti di Dorfman, raccolti e pubblicati in Messico nel 1979, fa riferimento al proverbio spagnolo “Cría cuervos y te sacarán los ojos”, ossia “Alleva pure i corvi e vedrai che poi ti caveranno gli occhi”, un mònito che vale per ogni epoca, anche per noi, oggi: se si continuano ad allevare e nutrire i fascisti (e gli intolleranti, e i razzisti, e i farabutti), verrà il giorno che questi ci toglieranno la libertà. Ma Dorfman trasforma il... (continuer)
I

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envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2015 - 10:30
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Marinera del regreso

Marinera del regreso
[1976]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Isabel y Ángel Parra”, realizzato con la sorella Isabel in Francia, dove i Parra si erano rifugiati dopo il golpe fascista in Cile nel 1973
Testo trovato su Cancioneros.com
Si un hombre quiere cantar
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envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2015 - 09:41
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El día que vuelva a encontrar

El día que vuelva a encontrar
[1976]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco intitolato “Ángel Parra de Chile”, realizzato in Francia dove l’autore era riparato dopo l’avvento della dittatura fascista nel 1973
Ne esiste anche un’edizione italiana intitolata “La Libertà”, pubblicata quell’anno stesso da I Dischi dello Zodiaco
Testo trovato su Cancioneros.com
El día que vuelva a encontrar
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envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2015 - 09:27
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We Shall Not Be Moved

anonyme
We Shall Not Be Moved
La terza strofa della versione spagnola contribuita da Jacopo nel 2008 è costituita dai versi finali di una poesia di Pablo Neruda tratta dal “Canto General”, quella che si apre con “Sube a nacer conmigo, hermano”, alla fine della seconda sezione intitolata “Alturas de Macchu Picchu”

Il “Canto General” è già presente in parte sulle CCG nella versione offerta da Mikis Theodorakis... Prossimamente provvederò ad inserire anche alcune delle poesie comprese in “Alturas de Macchu Picchu” perchè ho scoperto che il gruppo cileno Los Jaivas le mise in musica in un loro disco del 1981.
Bernart Bartleby 28/1/2015 - 22:04
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Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali

Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali
d'après la version italienne d'une
Chanson sicilienne – Lamentu pi la morti di Turiddu Carnevali – Ciccio Busacca

Poème d'Ignazio Buttitta
Musique de Nonò Salamone
Interprétation de Ciccio Busacca

Pour les commentaires en langue française voir : Salvamort
LAMENTATION POUR LA MORT DE TURIDDU CARNEVALI
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envoyé par Marco Valdo M.I. 28/1/2015 - 21:35
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Considero valore

Considero valore
JE SUIS ERRI

“Nell’aula del tribunale di Torino il 28 gennaio 2015 non sarà in discussione la libertà di parola. Quella ossequiosa è sempre libera e gradita. Sarà in discussione la libertà di parola contraria, incriminata per questo”.
28/1/2015 - 21:09
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La ragazza di Kobanê

La ragazza di Kobanê
Kobanê è libera
28/1/2015 - 21:03
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Sessanta sacchi di carbone

Sessanta sacchi di carbone
Chanson italienne – Sessanta sacchi di carbone – Giacomo Lariccia – 2014
SOIXANTE SACS DE CHARBON
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envoyé par Marco Valdo M.I. 28/1/2015 - 20:39

Je suis Erri

Antiwar Songs Blog
Je suis Erri
La parola contraria potrà essere sconfitta dal tribunale? Oggi sta sotto minaccia di silenziatore. Non credo che riusciranno a sottometterla fuori di quest’aula, so che non ci riusciranno con me. Vengo dal campo scuola del 1900, dove gli scrittori, i poeti, hanno pagato il più amaro prezzo per le loro parole. “Nell’aula del tribunale di […]
Antiwar Songs Staff 2015-01-28 20:18:00
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A pie camino

A pie camino
[1973]
Parole di Alejandro Rivera (?)
Musica di Julio Numhauser, nel duo Amerindios insieme a Mario Salazar, e tra i fondatori dei Quilapayún
Nel disco intitolato “Tu sueño es mi sueño, tu grito es mi canto...”

Cile, 1973, annus horribilis.
Un’altra canzone di Julio Numhauser inclusa in questo LP, quella intitolata “Mi río”, vinse la XIVma edizione del Festival de la Canción de Viña del Mar, interpretata da Charo Cofré. Poi Pinochet e la fine di tutto. Non bastarono le “manos cerradas” e i “puños en alto” contro la furia e la ferocia di “los que venían a detenerlos”…
A pie camino, pisando barro
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envoyé par Bernart Bartleby 28/1/2015 - 17:33
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Roberto Vecchioni: Figlia

Roberto Vecchioni: Figlia
D'accordo, però "Sporca estate" in realtà è costituita dal raggruppamento di tre poesie autonome e il riferimento ai figli riguarda solo una parte del testo cantato, anche se lo struggimento è il medesimo ("a cena sulle stelle" è una immagine folgorante, infatti l'ho utilizzata come titolo per il mio primo omaggio collettivo a Ciampi a Verona nel 2002).
La grandezza de "L'incontro" invece stà anche proprio nel fatto che a differenza delle altre sopracitate di Vecchioni e Guccini, non è dichiratamente indirizzata a Mira.
Flavio Poltronieri 28/1/2015 - 17:13
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The Backlash Blues

The Backlash Blues
il testo dice
"Do you think that alla colored folks
Are just second class fools"
quindi... pensi che TUTTI i negri non siano che sciocchi di seconda categoria (forse meglio classe!)?
grazie mille per il sito è una miniera di letture interessanti
Black Panther 28/1/2015 - 16:29
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España camisa blanca de mi esperanza

España camisa blanca de mi esperanza
[1981]
Parole e musica di Víctor Manuel, compagno di Ana Belén dai primi anni 70
L’ispirazione arriva dai versi centrali della poesia “España” di Blas De Otero, “desesperada España, camisa limpia de mi esperanza”

Nel disco di Ana Belén intitolato “Géminis”, pubblicato nel 1984
España camisa blanca de mi esperanza
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envoyé par Bernart Bartleby 28/1/2015 - 16:22




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