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Auteur Red Riot

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L'histoire d'Árpád Weisz, juif hongrois, joueur et entraîneur de succès dans l'Italie des années '30, puis réfugié aux Pays Bas après les “lois raciales” de Mussolini (celui qui “a fait si tant de bonnes choses” selon certains politicards italiens d'aujourd'hui), et enfin déporté à Auschwitz où il mourut le 31 janvier 1944. Dans cette Journée de la Mémoire, l'histoire d'Árpád Weisz nous est racontée par un très jeune rappeur de Novare, Andrea Licata ”Red Riot”, 18 ans et une très grande envie de rappeler ce que trop de personnes ont oublié. Son rap s'appelle L'allenatore in campo (“L'entraîneur en champ”).
Riccardo Venturi 27/1/2018 - 11:03
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L'allenatore in campo

L'allenatore in campo
[ottobre 2017]
Rap di Andrea Licata (Red Riot)
5° anno liceo "Mossotti" - Novara

Corriere di Novara, 21 ottobre 2017



« Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo. »

(Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz)

Árpád Weisz, a volte italianizzato in Arpad Veisz (Solt, 16 aprile 1896 – Auschwitz, 31 gennaio 1944), è stato un calciatore e allenatore di calcio ungherese di origine ebraica, vittima dell'Olocausto. Dopo una breve esperienza calcistica nel campionato italiano degli anni 1920, iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'Ambrosiana, ad appena trentaquattro anni, e altri... (continuer)
Raccontano la mia storia da anni,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/1/2018 - 08:10




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