Bono & The Edge - Sunday Bloody Sunday - January 30 2022
Francamente non mi piace molto questa versione, sembra un po' una cover band che improvvisa... soprattutto The Edge poteva impegnarsi di più nel controcanto. Comunque molto significativo che abbiano voluto riproporla nel cinquantenario del Bloody Sunday.
Mentre nelle carceri i prigionieri repubblicani (molti in attesa di giudizio) vengono sottoposti a umiliazioni inutili e - se pur in tono minore - il conflitto si riaccende periodicamente, l’Irlanda rimane dolorosamente divisa in due. Usque tandem?
IRLANDA DEL NORD: TUTTO RISOLTO?
MAGARI ANCHE NO
Gianni Sartori
Risaliva all’anno scorso la notizia che i prigionieri repubblicani detenuti a Maghaberry (carcere di massima sicurezza) non avrebbero più goduto della possibilità di incontrare qualche parente nei fine settimana (e senza che per questo aumentassero le possibilità di visita negli altri giorni). In soldoni: i familiari d’ora in poi avrebbero dovuto prendere un giorno di permesso, di congedo. Rischiando, oltre alla perdita di salario, anche quella del posto di lavoro (una volta identificati come parenti di militanti repubblicani incarcerati). Un’ulteriore vessazione che si aggiunge... (continuer)
[1985]
Parole di Bono
Musica degli U2
Nell'album "The Joshua Tree", pubblicato nel 1987
Testo ripreso da Genius
Un altro capolavoro un po' dimenticato...
Una canzone che Bono cominciò a scrivere subito dopo il lungo sciopero dei minatori inglesi nel 1984/85 e che completò dopo la lettura di "Red Hill: A Mining Community", un saggio dello storico inglese Tony Parker (1923-1996).
Riprendo da U2 Breathe alcuni passaggi di una recensione di Gabriel Cillepi:
Red Hill Mining Town fa emergere la disperazione dei disoccupati mascherando però il testo come se si trattasse di una canzone d’amore. La frustrazione degli scioperanti — e anche la loro rabbia — vengono affrontate dal lato familiare rimarcando sul fatto che quei lavoratori sono prima di tutto padri di famiglia: “From Father to Son/The blood runs thin/See faces frozen (still) against the wind” (“Di Padre in Figlio/Il sangue scorre... (continuer)
Da notare che a partire dal 2015 regolarmente Bono ha cantato questa canzone cambiando le parole in riferimento alla tragedia dei rifugiati e in particolare alla famosa foto di Aylan Kurdi, il bambino siriano morto sulla spiaggia.
La nuova versione incisa per ‘Songs Of Surrender’.
Ascoltandola la domanda che sorge spontanea è: perché? perché uno scempio del genere? perché volere con ostinazione sfregiare anni e anni di onorata carriera di un gruppo che ha fatto la storia? Davvero, perché ?
[1991]
Lyrics: Paul David Hewson (Bono)
Testo: Paul David Hewson (Bono)
Musica / Music: U2 [Original riff by David Howell "The Edge"]
Produced by / Prodotta da: Daniel Lanois & Brian Eno
Album: Achtung Baby
Released: November 18, 1991
Uscita: 18 novembre 1991
La musicassetta che si vede nella foto, una “Basf Ferro Extra 1” da 60 minuti, ha più di vent'anni; si legge la data in cui è stata registrata, il 16 maggio 1993. Non so neppure se sia ancora ascoltabile; contiene l'album Achtung Baby degli U2. Sul retro si scorge il nastro avvolto ad un certo punto; quasi sicuramente lo è in corrispondenza di una canzone. One.
Prima di parlare della canzone, di quella canzone, vorrei raccontarvi una cosa a proposito della musicassetta. E' l'unica e ultima cosa che mi rimane di una persona; ogni altra cosa è scomparsa. Reciso ogni più impercettibile filo dallo scorrere del tempo e dagli... (continuer)
Nota. La traduzione è condotta, del tutto arbitrariamente, rivolgendosi al femminile. Nulla nel testo originale autorizza a crederlo. Si intenda la traduzione rivolgibile, quindi, a chiunque; ma così mi sentivo di fare. [RV]
Volevo solo ricordare la bella versione che di "One" fece Johnny Cash nel suo, credo, penultimo album, significativamente intitolato "American III: Solitary Man". Era il 2000 e la salute lo stava abbandonando. Di lì a tre anni anche "Man In Black" avrebbe trovato, come tutti, il suo dirupo.
Dovrei piuttosto essere io a ringraziarti, Bernart, per aver ricordato e messo qui la versione di Johnny Cash. Fa venire i brividi, con quella sua voce dalla quale si sente, oramai, l'avvicinarsi del dirupo. E non credo sia stato un caso che abbia voluto cantare questa canzone.
Ieri sera stavo cercando, pensa, una cassetta ancor più vecchia, di De André. Casa mia è un buco, ma è anche una specie di antro dove si trovano cose parecchio bizzarre. Un tempo è stata un garage. Invece di trovare De André, mi sono ritrovato in mano Achtung Baby piratato da un fantasma. Così doveva andare, si vede.
Tanto il fantasma in questione non saprà mai (e perché lo dovrebbe sapere, poi) che, per fotografare la cassetta piratata non trovavo un posto giusto. La mettevo sul tavolo e non veniva; la mettevo sul letto e non veniva. Alla fine, per creare lo sfondo bianco, l'ho fotografata sulla ciambella del cesso. One love, one life, one water.
Per la "tua" versione polacca avrai visto, Krzysiek, che ho creato una difficilissima immagine col Paint. Opera di altissima grafica computerizzata, cazzo. Però si ispira precisamente al video di Wojnarowicz (che, mi sa, dev'essere di origine polacca), dove compare la scritta "One" in parecchie lingue (tra le quali il gaelico irlandese e l'armeno). Il polacco mancava, ed ecco "Jedno".
L'album "Achtung Baby" fece parte della colonna sonora della mia gioventù romana, e sicuramente "One" fu tra i miei pezzi prediletti a questi tempi. Sono contento anch'io di ritrovarlo nel sito. Non conoscevo la figura di David Wojnarowicz che negli anni 80, fu tra gli artisti più attivi sulla scena underground americana, nonché membro (sic!) del gruppo newyorkese "3 Teens Kill 4", come sto scoprendo sulla Wiki. Il cognome è senza dubbio polacco ma nella biografia c'è scritto che fu cresciuto dalla madre. Più che l'altro, era uno di New York.
E poi...che dire. Mi auguro...ma che dico, sono certo, che la tua opera, Riccardo, passerà alla storia della grafica mondiale e prenderà il meritato posto nell'albo delle arti visive dell'universo intero : P
Grazie.
Non sono riuscito a trovare nessun testo dei "3 Teens Kill 4" nella rete, ma come l'assaggio vi mando il video intitolato "Beautiful... (continuer)
C'è, comunque, un racconto di Patrick Süskind, che come la trama ha un episodio simile al video di cui sopra. Le idee ci stanno in aria, come l'abbia detto er "mi to fo" Ciung Mi Druta. Salud!
Ricordando John Lennon nel quarantennale del suo assassinio
In questa ideale "seconda parte" della famosa God di John Lennon gli U2 elencano come nella canzone originale tutte le cose in cui non credono, certo - da bravi cattolici - senza distruggere tutti gli idoli e gli dei come aveva fatto John in quella canzone potentissima.
Però anche gli U2 arrivano alla stessa conclusione di Lennon: Love is the answer
[1987]
Scritta da Bono
Musica degli U2
Registrata nel mitico Sun Studio di Memphis, Tennessee, sotto la direzione di Jack Henderson Clement (1931-2013), cantante e produttore musicale.
Scritta all'epoca di "The Joshua Tree", fu poi inclusa nell'album successivo, "Rattle and Hum"
Una canzone magnifica, dedicata a "The Lady Day", Billie Holiday, l'indimenticabile interprete di Strange Fruit, scritta nel 1939 da Abel Meeropol (1903-1986), sotto lo pseudonimo di Lewis Allan.
Da ricordare che l'autore era di famiglia ebrea originaria dell'Impero Russo, e che fu militante comunista, e che con la moglie Anne adottò Michael e Robert Rosenberg, i figli di Julius ed Ethel, quando la coppia fu mandata alla sedia elettrica nel 1953...
Per il resto, riprendo integralmente l'introduzione da Dentro il cuore della canzone: “Angel of Harlem”, di Germano Vescovo:
C’è una foto sul comodino dell’ingresso.... (continuer)
It was a cold a cold and wet December day (continuer)
Testo di Bono
Musica degli U2
dall'album "Songs of Experience" (2017)
Dedicata ai rifugiati siriani che fuggono attraverso il Mediterraneo dalla guerra che flagella il loro paese. La "bandiera rossa" del titolo si riferisce al segnale di pericolo issato sulle spiagge in caso di condizioni proibitive del mare. Mettersi in mare in un giorno in di allarme rosso significa mettere a rischio la propria vita.
[2017]
Scritta da Paul David Hewson, in arte Bono
Musica degli U2
Nell’album “Songs of Experience”, il 14° album della band di Dublino, uscito lo scorso 1 dicembre
Testo di Bono
Musica degli U2
dall'album "Songs of Experience" (2017)
Cori di Lady Gaga e Ryan Tedder degli OneRepublic
La West Coast a cui si riferisce la canzone degli U2 non è la California della Summer of Love del 1967, ma la costa occidentale del Mediterraneo, vista come la salvezza per chi fugge dalla Siria, teatro di una guerra terribile.
I heard "Summer of Love," which was clearly about refugees.
There was a lot that went into that, but one of the jumping-off points was a CNN story about the gardener of Aleppo. It's about this guy who ran a garden in Aleppo that he kept going through the entire war. It was a political statement to the entire world that he kept this garden going. He was this deeply philosophical character and to him it was an act of defiance to grow flowers in the middle of Aleppo. He actually wound up getting killed in an air raid, so it was a very sad ending,... (continuer)
Invertire i ruoli nella storia. Trasformare i vincitori in vinti, mostrarli fragili, indifesi esattamente come chi ha perso tutto e non ha più nulla in cui sperare. Da qui parte il bellissimo progetto “The Vulnerability Series” dell’artista siriano Abdalla Al Omari (Damasco, 1986) che raffigura gli uomini politici più influenti del mondo come mendicanti bisognosi di tutto, mandando in frantumi l’immagine di potere assoluto con cui sono abituati a mostrarsi in pubblico.
I quadri della serie sono popolati da Trump, Putin, Merkel, ma anche dal Premio Nobel per la pace Barack Obama colti nella vulnerabilità del bisogno: è l’altra faccia del potere, elemento imprescindibile dell’animo umano. La fragilità, dunque, come dono, come quintessenza di un’umanità che necessita dell’altro per essere compiuta. “The Vulnerability Series” è un lavoro che denuncia la condizione in cui vivono gli esuli siriani... (continuer)
Il rischio è che questo nuovo disco degli U2 venga ricordato più che per la musica solo per il fatto che la Apple abbia deciso di "regalarlo", senza neanche chiedere se lo volevano, a tutti i clienti che avevano sborsato fior di quattrini per comprare l'ultimo modello del loro telefonino.
Comunque alcuni momenti degni di nota ci sono, soprattutto in quello che ai tempi degli LP sarebbe stato il "lato B".
Oltre a Raised by Wolves, canzone esplicitamente ambientata durante gli attentati del travagliato periodo dei "Troubles", ci sono "This Is Where You Can Reach Me" che è un bel tributo ai Clash (anche se ovviamente gli U2 non sono i Clash) e "Sleep Like a Baby Tonight" che riporta direttamente al sound degli U2 degli anni '90.
La traccia che conclude il disco è questa The Troubles con il ritornello cantato da Lykke Li, una brava... (continuer)
Nonostante tutte le riserve che ho su Bono come persona, come figura pubblica e come posizioni politiche devo dire che, almeno a giudicare da questo video, quando gli U2 decidono di essere l'unica cosa che sono sempre stati, una grande band rock, sono ancora irresistibili. Il video è tratto dal concerto di ieri a Roma per i trent'anni di "The Joshua Tree".
La canzone è ispirata a un episodio vissuto in prima persona da un Bono quattordicenne in un quartiere difficile di Dublino all'epoca dei "Troubles". Racconta la storia vera di un autobomba esplosa nella sua città nel 1974. "Si tratta di un attentato accaduto nel nostro paese quando tre autobombe furono fatte esplodere contemporaneamente a Dublino un venerdì pomeriggio alle 5:30", ha raccontato il cantante in un'intervista a Rolling Stone, "di solito il venerdì mi sarei trovato in quel negozio di dischi proprio dietro l'angolo ma quel giorno decisi di andare a scuola in bicicletta."
"La bomba ha dilaniato la strada. Io sono scappato ma uno dei miei compagni era dietro l'angolo con suo padre, ed è stata un'esperienza traumatica per lui, non penso che l'abbia superata ancora oggi".
L’ultimo singolo degli U2, pubblicato il 29 novembre, è stato scritto per la colonna sonora di Mandela: long walk to freedom, il film biografico dedicato all’ex presidente.
Estratta come quarto singolo dall'album Pop del 1997.
Simile come tematiche a "Sunday Bloody Sunday", il brano parla dei problemi dell'Irlanda del nord. Sulla copertina del singolo infatti sono rappresentati i volti di quattro politici nordirlandesi (Gerry Adams, David Trimble, Ian Paisley, e John Hume).
Un dialogo diretto con un estremista dell'IRA che agisce per egoismo e rancore mascherati da amore per la propria gente. I suoi attentati provocano solo morte e distruzione proprio tra coloro che crede di difendere.
Il ritornello, quindi, è una preghiera ad essere affrancati dalla tragedia del terrorismo.
E' importante sottolineare il filo conduttore che lega "Please" a "Sunday Bloody Sunday" (War, 1983) sottolineato nelle esibizioni live del PopMart Tour dall'inconfondibile stacco di batteria di "Sunday Bloody Sunday" suonato durante "Please". Si tratta infatti dei due pezzi U2 che si riferiscono in modo più diretto alla questione irlandese.
√ Gli U2 in concerto suonano Seconds per la prima volta dal 1985