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Marcha del ERP

anonyme
La Marcha del ERP fue el himno oficial del Ejército Revolucionario del Pueblo (más conocido por su abreviatura "ERP") grupo guerrillero y estructura militar del Partido Revolucionario de los Trabajadores, liderado por Mario Roberto Santucho, en la Argentina, durante los años 1970.
Por las sendas argentinas
(continuer)
envoyé par adriana 25/2/2017 - 10:11
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Eredi della Sconfitta

Eredi della Sconfitta
Eredi della Sconfitta può sembrare un titolo pessimista e disilluso: nulla di più lontano dal vero. Fronte Unico parte da una considerazione realista: l’antagonismo italiano del 2017 nasce dalle sconfitte di chi lo ha preceduto. Se ancora stiamo a parlare di femminismo, antifascismo, antisessismo e antirazzismo allora chi ci ha preceduto ha fallito. Ma forti di questo, possiamo continuare la lotta, ereditare la sconfitta passata di mano in mano dalla Resistenza al G8 di Genova per arrivare alla vittoria.
La titletrack che apre LP, infatti, parla proprio di questo, di chi sono le persone che ancora combattono per un mondo più giusto e della necessità di trasformare la sconfitta in vittoria. Figli della Resistenza e del revisionismo storico, della strategia della tensione e della violenza di Stato che non è mai stata processata che raccolgono e fanno tesoro degli errori delle generazioni che li hanno preceduti per combattere ancora finché non ci sarà più sconfitta.
Figli della Resistenza di una storia riscritta
(continuer)
envoyé par Stefano 25/2/2017 - 07:52
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Giuliano

Giuliano
2011
Mi porteranno via



Salvatore Giuliano, uomo dai contorni misteriosi, accusato di brigantaggio, Colonnello dell'E.V.I.S. [Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia] la sua vita, come la sua morte, sono legate a quella che molti considerano la prima strage di stato [Portella della Ginestra -1 maggio 1947].

Giuliano, quasi involontariamente, sembra sia un personaggio chiave in quella che potrebbe essere una ricerca di identità. L'identità di un Paese.
Le radici di un'intera nazione sana non dovrebbero fondarsi su una mistificazione dei fatti, soprattutto se essi sono legati a filo doppio alla sua costituzione, perchè ciò comporterebbe il grosso rischio di una identità dissociata, al limite della schizofrenia. Un'esigenza forse tutta da chiarire, questa sulla nostra identità di stato, mai appagata e quanto mai attuale: proprio in questi giorni si riesuma il cadavere di... (continuer)
Attento un ti firari, ca l'amico ti pò trariri!
(continuer)
envoyé par dq82 24/2/2017 - 15:52
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Io non ti voto più

Io non ti voto più
2013
Oggi ho deciso,
(continuer)
envoyé par dq82 24/2/2017 - 15:40
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Senza dire niente (mio padre)

Senza dire niente (mio padre)
2012
Chi si accontenta muore

Dedicata al giornalista Beppe Alfano, vittima di mafia nel 1993
Mio padre entrava in camera la sera, mai la solita ora
(continuer)
envoyé par dq82 24/2/2017 - 15:38
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Gelato in febbraio

Gelato in febbraio
2010
Storie di non lavoro

E’ la sera del 23 Febbraio 1986. Luca ed un amico, giovani militanti e studenti universitari non ancora ventenni, stanno correndo per prendere la filovia in Piazzale Lugano, quartiere Bovisa di Milano. In un altro punto della stessa piazza, alcune persone discutono prima con calma e poi sempre più animatamente e scoppia una rissa. Una delle persone coinvolte è un agente fuori servizio in forza alla Digos. La rissa è un susseguirsi di pestaggi e discussioni e dopo oltre quindici minuti finisce senza che l’agente chiami rinforzi. Due delle persone coinvolte fuggono in auto ed il poliziotto incapace di affrontare la situazione con la ragione e l’autorità richieste, estrae la sua pistola d’ordinanza ed in posizione di tiro, facendo arbitrariamente e illegittimamente uso delle armi, spara ad altezza d’uomo per colpire i fuggitivi. Uno dei proiettili ferisce a morte... (continuer)
23 di febbraio, piazzale Lugano,
(continuer)
envoyé par Dq82 24/2/2017 - 07:04

Soffriamo! Ne' giorni che il popolo langue (Inno anarchico)

Soffriamo! Ne' giorni che il popolo langue (Inno anarchico)
[1878]
Sapevamo già che Giovanni Pascoli compose un'ode all'anarchico Passannante, sfortunato attentatore di Umberto I nel 1878, la cui missione fu portata a termine da Gaetano Bresci una ventina d'anni dopo... Quel sentimento di solidarietà con il mancato regicida, poi fatto marcire in carcere, costò a Pascoli qualche settimana di galera ma il suo componimento non sopravvisse se non nel verso «Con la berretta d'un cuoco faremo una bandiera», con riferimento ad uno dei mestieri praticati dal Passannante...

Ignoravo però completamente che il Pascoli in quello stesso 1878 compose per l'Internazionale anarchica un inno che invece ci è giunto. Lo ha scoperto una decina d'anni fa Elisabetta Graziosi, studiosa dell'Università di Bologna, scartabellando tra i volumi della biblioteca di palazzo Filomarino a Napoli, dove visse quel Benedetto Croce che di Pascoli era stato un detrattore e che in... (continuer)
Soffriamo! Ne’ giorni che il popolo langue
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/2/2017 - 22:46
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All for You Sophia

All for You Sophia
(2004)
lato B del singolo "Take Me Out" tratto dal primo album della band scozzese

In realtà avremmo dovuto inserire questa canzone il 28 giugno 2014, in occasione del centenario dell'attentato di Sarajevo, ma non l'abbiamo fatto e rimediamo oggi. I Franz Ferdinand sono una rock band scozzese che prende il nome dalla vittima dell'attentato che fu il casus belli della Grande Guerra. Si esibiscono spesso con alle spalle il classico ritratto di Gavrilo Princip, l'attentatore di Sarajevo.

Forse questa canzoncina non è esattamente contro la guerra, ma racconta la storia dell'attentato dal punto di vista del principe ereditario che si rivolge prima di morire all'amata moglie Sofia e si immagina il disastroso futuro che si profila con la sua morte (Europe's going to weep...). Nient'altro che una canzone pop, ma che ha certamente qualcosa da dire su come l'attentato di Sarajevo sia entrato a... (continuer)
Bang, bang, Gavrilo Princip
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 23/2/2017 - 22:39

A un poeta, dolcissimo

A un poeta, dolcissimo
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog

Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994

Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Mi ammalia un dolcissimo poeta
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 23/2/2017 - 12:10

Minaccia di chiusura: manifestazione a Cagliari

Minaccia di chiusura: manifestazione a Cagliari
[primi anni 70]
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog

Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994

Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Fiorirono i mandorli
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/2/2017 - 13:18
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Sigue caminando

Sigue caminando
2014
Contratiempos

La terra sta diventando un deserto...
Dicen que en otro tiempo
(continuer)
envoyé par dq82 22/2/2017 - 11:25
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Bomba nucleare

Bomba nucleare
2008
Domino
Στη Βαγδάτη στη Περσία
(continuer)
envoyé par Stratos Diamantis 22/2/2017 - 09:07

La povertà, figlio

La povertà, figlio
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog

Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994

Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
La povertà è la gamba spezzata dall’autopala,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 22/2/2017 - 08:41
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Mare varcandu

Mare varcandu
Album: It/Aliens (2016)
Lu mare è prufundu, lu jundi luntani
(continuer)
envoyé par Letizia 21/2/2017 - 23:17

Dio è rosso

Dio è rosso
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog

Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994

Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Ho visto
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/2/2017 - 23:14
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Supercapitalism

Supercapitalism
[2007]
Parole e musica di Wynton Learson Marsalis (1961-), trombettista, compositore e docente di musica jazz afroamericano.
Brano facente parte dell'album “From the Plantation to the Penitentiary”, con Carlos Henriquez (contrabbasso), Ali Jackson (batteria), Dan Nimmer (pianoforte), Walter Blanding (sax tenore e soprano) e Jennifer Sanon (voce)

Propongo questo bel pezzo come Extra, vista la sua soggettiva, ma forse varrebbe bene un CCG se si considera che il Supercapitalism è il mandante di quasi tutte le guerre e di quasi tutti i mali che affliggono l'umanità...

Bravissima la Jennifer Sanon.
Gimme that. Gimme this.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/2/2017 - 22:55
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Qualsevol nit pot sortir el sol

Qualsevol nit pot sortir el sol
(1975)
dal secondo album del "cantautore galattico" catalano Jaume Sisa.

Jaume Sisa è un personaggio assolutamente eccentrico e particolare nella galassia della Nova Cançó catalana. Autore di canzoni immaginifiche e surreali, si autodefinisce "cantautore galattico". Le sue canzoni devono qualcosa a Dylan ma anche a Frank Zappa e alla beat generation.

Il suo primo successo, la sua canzone più famosa, è questa "Qualsevol nit pot sortir el sol" (Ogni notte può venir fuori il sole), un invito a un party notturno a cui partecipano personaggi dei fumetti, delle fiabe e dei cartoni animati. Solo apparentemente una canzone per bambini, è una canzone di sogno e amicizia, con un messaggio di pace e di accoglienza. Sin dalla sua pubblicazione nel fatidico 1975 (anno cruciale per la Spagna che vide la morte del dittatore e l'avvio della transizione democratica), il pubblico non tardò a identificarsi... (continuer)
Fa una nit clara i tranquil·la,
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 21/2/2017 - 22:39

Gwerz Gigi Ontanetti

Gwerz Gigi Ontanetti
[21 febbraio 2017]
[21 e viz-C'hwevrer 2017]

Avevo pensato di ricordare, qua dentro, Pierluigi Ontanetti con un breve scritto, ché le cose lunghe e pallose non gli piacevano per niente. Era un uomo d'azione, Gigi; l'ultima volta che l'ho visto, quasi alla fine, era a manifestare davanti al Comune di Bagno a Ripoli in una giornata torrida d'inizio agosto, l'anno scorso, in una mattina da tregenda cominciata all'alba con il paventato sgombero del libero podere di Mondeggi, e proseguita con il vero sgombero manu militari dello squat di via Toselli. Gigi era arrivato non so come, con la bombola dell'ossigeno attaccata; non ce la faceva quasi più a respirare, ma era lì. Mi disse che lo stavano per mettere in un “moritoio”, parole sue, ovvero in una residenza per malati terminali. Della sua vita e di quel che aveva fatto conoscevo delle cose a macchia di leopardo, delle sue cose non si “beava”.... (continuer)
Ur werz nevez evitañ, ur werz a zo savet
(continuer)
envoyé par Richard Gwenndour 21/2/2017 - 22:04
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The Grave

The Grave
L'album di cover collettaneo che contiene - tra vari altri brani antibellici esguiti da famosi artisti - la versione di "The Grave" di Don McLean incisa da George Michael è "HOPE (WAR CHILD)", il cui ricavato fu interamente devoluto all'aiuto in favore delle vittime della guerra in Iraq:

Per assicurarle la massima diffusione, impegnato com'era contro la guerra in Iraq sin dall'uscita del singolo Shoot The Dog (cui seguì un'accesa controversia internazionale) nell'estate del 2002, George Michael scelse di eseguire per la prima volta The Grave - in playback - nel marzo 2003 in una trasmissione TV apparentemente improbabile per una canzone simile ma notoriamente seguitissima dai giovani: Top Of The Pops:


Lo stesso Don McLean ebbe a complimentarsi pubblicamente con l'artista londinese.

"McLean, famous for his hits American Pie and Vincent (Starry, Starry Night), said he was "proud of... (continuer)
Alberta Beccaro - Venezia 21/2/2017 - 16:13
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Fuma el camin

Fuma el camin
Proprio questa mela gialla che tengo nella mano (cosa praticamente quotidiana nel luogo dove mi trovo a dimorare di questi tempi) oggi mi ha riportato alla mente che la colonna sonora de "La Cotogna di Istambul" è stato il testamento musicale di Alfredo: Dunje Ranke. Dove anche Vinicio Capossela si unisce alla Confraternita della Cotogna......"distruggimento, codice oscuro, ribollimento, turca parola, turco dominio, fegato ombroso...sillabe oscure, nero lamento...separazione, terra perduta, fuga di ebrei verso l'Oriente dove cavalca la mezzaluna, neri Balcani...il romancero di Sarajevo......." (Kara Sevdah)
Flavio Poltronieri 21/2/2017 - 15:28
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Shoot The Dog

Shoot The Dog
Per un'ampia panoramica del danno che questo brano+video decisamente irriverente ma altrettanto coraggioso (e - col senno di poi - quanto mai centrato: armi di distruzione di massa, anyone?) arrecò a George Michael:

http://www.george.michael.szm.com/Esec...

All'interno di questa rassegna stampa vi è anche una lettera aperta inviata dall'artista il 4 luglio 2002 ai media, complementare rispetto alle sue parole che aprono la pagina di CCG dedicata a Shoot The Dog:

"The song and video in question, "Shoot The Dog", is definitely not an attempt to express anti-American sentiment, nor an attempt to condone the actions of Al-Qaida. I have lived with an American citizen for the past six years, and have had a home there for the past 10. And I would never knowingly disrespect the feelings of a nation, which has suffered so much loss, so recently, for any reason. The debate which I hope to encourage... (continuer)
Alberta Beccaro - Venezia 21/2/2017 - 14:58
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Manifestation pacifique

Manifestation pacifique
Bonjour,

Cette chanson pourrait sans doute utilement figurer aussi dans le parcours sur la guerre d'Algérie.
Antonello Lambertucci 21/2/2017 - 14:44
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Nel pozu María Luisa [En el pozo María Luisa, o Santa Bárbara bendita]

anonyme
Nel pozu María Luisa [En el pozo María Luisa, <i>o</i> Santa Bárbara bendita]
Nas minas de São João: La versione portoghese / La versión portuguesa / A versão portuguesa



En Alentejo, Portugal se canta en ciertas ocasiones una canción que se atribuye a los mineros alentejanos de Aljustrel. Su título es "Nas minas de São João", aunque también se la conoce simplemente como "Hino dos mineiros alentejanos".
Lo curioso es que en portugués, roxo significa morado y no rojo, por lo que "traigo la camisa roxa de la sangre de los compañeros" es una proposición rara. Eso una vez que la sangre fresca es bermeja, mientras que la vieja es castaña, pero jamás morada. Es muy probable, pues, que esta canción alentejana provenga de la original astur, y no al revés. Las componentes musicales, ésas, son muy semejantes. [sp.wikipedia]
NAS MINAS DE SÃO JOÃO
(continuer)
envoyé par Dq82 21/2/2017 - 12:22
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Canción de Grimau

Canción de Grimau
11 agosto 2014
JULIÁN GRIMAU
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/2/2017 - 09:00
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Gortoz a ran

Gortoz a ran
Visto che qui un link rimanda a Lisa Gerrard, non sarebbe cosa "buona e giusta" che qualcuno iniziasse ad occuparsi anche della mirabie opera dei Dead Can Dance, che ne dite?
Flavio Poltronieri 20/2/2017 - 22:58
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Er soudarded zo gùisket é ru [Ar soudarded zo gwisket e ruz]

Max Ar Fur
Er soudarded zo gùisket é ru [Ar soudarded zo gwisket e ruz]
Svensk översätting av XXI. Århundrades Toskanska Anonym
20. Februari 2017 08:00
SOLDATERNA ÄRO KLÄDDA I RÖTT
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 20/2/2017 - 08:01
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Woodstock

Woodstock
piccola curiosità, anche se forse poco inerente: la prima strofa è stata cantata in diversi concerti dei Led Zeppelin durante il Medley di Dazed and Confused per omaggiare la controcultura degli anni '60 da cui il gruppo prendeva ispirazione. Nonostante con le sonorità dei Led Zeppelin la canzone risulti più e stravolga completamente sia l'armonia che la melodia cupa, in realtà la loro interpretazione riesce a rendere molto bene il senso e le emozioni che trasmette la versione originale.

Anemos 19/2/2017 - 23:25
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Why? (Am I Treated So Bad)

Why? (Am I Treated So Bad)
[1965]
Parole e musica di Roebuck "Pops" Staples (1914–2000), il patriarca del gruppo
Nell'album intitolato “Why”

Una canzone dedicata ai cosiddetti Little Rock Nine, un gruppetto di nove studenti afroamericani che nel 1957 si iscrissero alla scuola superiore di Little Rock, Arkansas.

Il governatore segregazionista Orval E. Faubus mandò i soldati ad impedire l'ingresso ai nuovi alunni, ma il presidente Eisenhower mandò l'esercito federale a scortarli affinchè potessero entrare. Finalmente ammessi, i nove furono costretti a subire ogni sorta di violenze ed angherie inflitte loro dai compagni bianchi. Particolarmente accanite furono le ragazze, che arrivarono a gettare dell'acido in faccia a Melba Joy Pattillo, una dei nove.

Per un'introduzione più accurata alla vicenda dei Little Rock Nine rimando a State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts) di Pete Seeger.
Why, am I treated so bad?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2017 - 21:43
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Sins of the Father

Sins of the Father
Questa lunga, ossessiva, biblica, visionaria canzone, contenuta in Real Gone del 2004, contiene allusioni ai brogli elettorali di Jeb Bush, fratello di George W.
God said: don't give me your tin horn prayers
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 19/2/2017 - 20:51




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