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Me Want Marò Back

Me Want Marò Back
[2015]
Nell'album intitolato “Diamo un calcio all'Aldilà”, secondo lavoro di questo spensierato gruppo bergamasco.

Reggae semplicemente geniale, sotto ogni punto di vista, sia testuale che musicale.
Feat. Matteo Salvini: il suo “contributo” è indicato in corsivo.

“Me voglio indietro i due marò... molti nemici, molto onore... e un bel bulldozer sui campi rom...”

Me want marò back: l’unica canzone reggae di estrema destra mai scritta. Feat. Matteo Salvini.” (presentazione del brano a cura dei PTN)
Ciao to everybody, I'm the player of the bongo
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/8/2016 - 21:44
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Questa Storia

Il freddo che abbaiava,
(continuer)
envoyé par Enrico Zambelli 15/8/2016 - 19:52
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Naku

Naku
[2016]

Anni fa registrammo dei brani con l’intento di stampare un nuovo cd
Il progetto non vide mai la luce.
Oggi abbiamo pensato di pubblicare qualcuno dei brani registrati allora.
All’epoca della registrazione il gruppo degli Zuf de Zur era formato da:

Gabriella Gabrielli : voce
Mauro Punteri: chitarra e voce
Francesca Altran: violino
Federico Magris: violoncello
Roberto Nonini: clarinetto
Emanuele Diego Primosi: batteria e percussioni
Maurizio Veraldi: organetto

In questo brano composto da Mauro Punteri ed arrangiato da Valter Sivilotti ha anche suonato il nostro caro amico ed ex Zuf, Aleksandar Paunovic al contrabbasso.



Il testo della canzone è formato da un insieme di filastrocche e ninnananne di provenienza diversa (filastrocche italiane, slovene, ninnananne rumene, africane e dei paesi di lingua spagnola). Naku è il nome di un bimbo africano Be oko: in africano significa... (continuer)
Essen dum... La la la la
(continuer)
envoyé par adriana 15/8/2016 - 16:24
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Oval Room

Oval Room
Pubblicata in 45 giri nel 1984, ha dato il titolo all'omonimo CD postumo pubblicato nel 2004

Studio Ovale:
Una presa in giro del presidente Ronald Reagan, ma che si può adattare anche anche ad altri
In his oval room, in his rockin' chair
(continuer)
envoyé par Piersante sestini 15/8/2016 - 15:51
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קאַלט: אַ לידל פֿון לאָדזשער געטאָ 1945

קאַלט: אַ לידל פֿון לאָדזשער געטאָ 1945
1945
Kalt: a lidl fun lodzher geto 1945


Nota testuale. Il testo completo in caratteri ebraici non è presente in rete ed è stato ricostruito arbitrariamente a partire dalla trascrizione in caratteri latini reperibile in rete e proposta originariamente per questa pagina. Tale trascrizione rispecchia però caratteristiche e varianti locali dello yiddish polacco, e presenta inoltre diversi errori e refusi che sono stati emendati. La ricostruzione del testo in caratteri ebraici è stata condotta però in yiddish standard, per cui è stata approntata una ulteriore trascrizione che la riproduce. Come testo della canzone deve valere quello presentato nella trascrizione originale corretta. [RV]

Miriam Goldberg, nata nel 1924 a Łódź, vi viveva con i genitori e 6 fratelli, di cui il primo, Israel era sposato con 3 figlie.
Sopravviveranno all'Olocausto solo Miriam e altre 2 sorelle, Rachel e Hanka.... (continuer)
קאַלט.
(continuer)
envoyé par Dq82 15/8/2016 - 15:40
Parcours: Ghettos
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WW III

WW III
Pubblicato nell'album postumo Oval Room, 2004

World War III: Terza guerra mondiale.
Un testo sarcastico sulla necessità delle guerre per chi detiene il potere: Zio Sam, se non ti sbrighi, rischia di esserci una generazione che invecchia senza poter avere un'opportunità di morire per la patria!
I've been thinking Uncle Sam
(continuer)
envoyé par Piersante Sestini 15/8/2016 - 15:37
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Bare a vela

Bare a vela
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

il nuovo disco dei Luf si chiude con Bare a vela, piccola gemma acustica che nel suo minuto e poco più di durata suggella tutto il lavoro, senza tralasciare la poesia per contrastare l’orrore infinito di quelle troppe bare stese al sole di Lampedusa o di altri posti simili: “Di chi sono queste lacrime amare / che solcano il cielo ed il mare / di chi sono queste lacrime amare / chi ha messo le vele alle bare lo sai solo tu…”. Di fronte a immagini viste ormai troppe volte, viene naturale rivolgersi a qualcuno di “superiore” – sia Dio o chi per lui – per cercare di trovare una spiegazione che chissà se c’è o se arriverà, per tentare di razionalizzare il dolore e l’impotenza di fronte all’ennesimo viaggio della speranza – quello “verso un altro altrove”, per dirla ancora come i Luf – che si è infranto tra le onde di un mare troppo difficile da attraversare.
ilflaneur.com
Vedo le stelle che cadono
(continuer)
envoyé par Dq82 15/8/2016 - 14:40
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Verso un altro altrove

Verso un altro altrove
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

In tre versioni: nel primo cd folk version e rock version (con la partecipazione di Alessandro Sipolo), e una versione acustica nel secondo cd

Verso un altro altrove, che apre le danze, è il canto di speranza di chi si lascia alle spalle un pezzo di storia, legami, affetti e quant’altro, per intraprendere un viaggio che non sa ancora dove lo porterà. E’ un invito al viaggio, una sorta di incoraggiamento da dedicare a chi parte senza conoscere la meta di destinazione: “Adelante Comandante, nelle scarpe del migrante / nelle tasche di chi ha niente una rosa nascerà…”.
ilflaneur.com
Adelante comandante questa notte sei distante
(continuer)
envoyé par Dq82 15/8/2016 - 14:21
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Vater komm erzähl vom krieg

Vater komm erzähl vom krieg
[1966]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
In un'antologia del 1967 intitolata “Thema: Frieden”
Musica del compositore austriaco Friedrich Cerha, nel disco intitolato “Eine Art Chansons” (1993)

Papà, raccontami della guerra... Perchè è stata fatta? E tu, che cosa hai fatto? Come sei stato ferito? E come... sei morto... Papà, raccontami della guerra...
Domande assurde, senza possibile risposta, di un figlio ad un padre caduto in un'assurda guerra...
Chissà se Bruce Springsteen e Joe Grushecky conoscevano questa poesia quando scrissero What Did You Do in the War?‎...
vater komm erzähl vom krieg
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/8/2016 - 13:56
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Da Genova alla luna

Da Genova alla luna
2016
Perle d'insaggezza

(ft. Antonello Giovanni Budano)

Canzone dedicata Fabrizio De André
Sempre a lui dedicate si vedano Canzone di gennaio degli Atarassia Grop e Dal nido dei Luf
Aeah-eaah Aeah-eaah Aeah-eaah Aeah-eaah
(continuer)
envoyé par dq82 15/8/2016 - 00:07
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La al de legn

La al de legn
[2013]
Mat e Famat

Testo Dario Canossi
Musica Tradizionale di American Land, nell'arrangiamento di Bruce Springsteen

La canzone era già presente come una versione di American Land, in quanto avevamo solo la prima strofa e qualche video. Finalmente siamo riusciti a trovare il testo completo e pertanto la inseriamo come canzone a se stante, non essendo una cover della canzone di Springsteen, ne riprende solamente melodia ed arrangiamento

Dalla Valcamonica si partiva per trovare fortuna e guadagnare i soldi per costruirsi una casa. Tra i lavori più diffusi quello del minatore. Spesso si tornava nella "Al de legn", con la veste di legno.
'n vala la la domà par laorà fin a la sera
(continuer)
envoyé par dq82 14/8/2016 - 23:34
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Poesia facile

Poesia facile
[2015]
Poesia di Dino Campana [1928]
Dai Canti Orfici
(1a edizione: Pubblicazione a cura dell'autore, Firenze, 1914)
Musica di Massimiliano Larocca
Interpretazione di Massimiliano Larocca
Voce e chitarra tenore di Cesare Basile
Album: Un mistero di sogni avverati [2015]

Il poeta Dino Campana, nato il 20 agosto 1885 a Marradi, nella Romagna Toscana, si dice fosse pazzo. Poiché di biografie di questo grande poeta, filologicamente corrette oppure romanzate (ed anche filmate e sceneggiate) ne esistono oramai parecchie, non ne aggiungerò certo un'altra in sedicesimo, non parlerò del suo famoso e grande amore con Sibilla Aleramo e andrà a finire che non dirò neppure che in manicomio ci morì davvero, il 1° marzo 1932 a Castelpulci nei pressi di Lastra a Signa, a un tiro di schioppo proprio dalla villa (di proprietà del tenore Enrico Caruso) che vide molta della sua relazione con la Aleramo.... (continuer)
Pace non cerco, guerra non sopporto
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/8/2016 - 21:34
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Беловежская пуща

Беловежская пуща
[1974]
Parole di Никола́й Никола́евич Добронра́вов
Musica di Алекса́ндра Никола́евна Па́хмутова
Dall'album del gruppo Песняры intitolato "Песняры III"
Il testo da http://song-story.ru/belovezhskaya-pushcha/

Pesniary combined various types of music, but it mostly used Belarusian folklore though often with various psychedelic rock elements and later rock as well. Several of the Pesniary's songs were composed by Alexandra Pakhmutova. The surprising influence of early Frank Zappa was also notable. The band often used lyrics from the famous Russian and Belarusian poets of the past. Pesniary's favourite was Yanka Kupala. The band adapted his poems into stage musicals twice: Pesnia o Dole (Song of Fate, 1976) and Guslar (1980), the latter also released as concept album. Among their best known song are "Kasiu Jas Kaniushynu", "Belovezhskaya Pushcha", "Belorussiya" and "Alesia".
Заповедный напев, заповедная даль,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 14/8/2016 - 21:15

Wien : Heldenplatz

Wien : Heldenplatz
[1962]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
Nella raccolta intitolata “Laut und Luise” pubblicata nel 1966
Musica del compositore austriaco Friedrich Cerha, nel disco intitolato “Eine Art Chansons” (1993)

Era adolescente Ernst Jandl quando Hitler si annesse l'Austria. Era il 12 marzo del 1938. L'Anschluss fu un'operazione studiata a tavolino e si risolse non solo con l'intervento militare ma pure con un successivo “democraticissimo” referendum, tenutosi il 10 aprile, il cui semplice quesito era il seguente:

“Sei d'accordo con la riunificazione dell'Austria con il Reich tedesco avvenuta il 13 marzo 1938 e voti per la lista del nostro Führer Adolf Hitler?”

Ovviamente le ragioni del “No” non ebbero alcuno spazio, persino nella scheda elettorale, dove la casella dei contrari era relegata ai margini e molto più piccola di quella riservata ai favorevoli... Il risultato: oltre... (continuer)
der glanze heldenplatz zirka
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/8/2016 - 21:15
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איך פֿור אין קעלצער קאַנט

איך פֿור אין קעלצער קאַנט
Trascrizione in caratteri latini secondo i criteri YIVO
Romanized lyrics according to YIVO principles
IKH FUR IN KELTSER KANT
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/8/2016 - 10:56
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עס איז אַ קלאָג

עס איז אַ קלאָג
Doppia trascrizione della precedente strofa:
1. Secondo i criteri YIVO e in yiddish standard
2. Trascrizione tradizionale secondo la pronuncia
1.A komisar ken ikh zeyer a kluger.
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/8/2016 - 09:01
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עס איז אַ קלאָג

עס איז אַ קלאָג
La trascrizione in caratteri latini in base alla pronuncia e alle varianti locali (riscritta in base ai criteri YIVO)
Romanized lyrics according to pronunciation and local variants (rewritten according to YIVO principles)
ES IZ A KLUG
(continuer)
envoyé par DQ82 + CCG/AWS Staff 14/8/2016 - 07:12
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עס איז אַ קלאָג

Trascrizione del testo secondo i criteri YIVO
Romanized lyrics according to YIVO principles


Nota. L'esistenza di un testo effettivo in caratteri ebraici עס איז א קלאג è testimoniata da questa pagina, dalla quale il testo è attribuito a Moyshe Kigelman. Dovrebbe essere stata raccolta da "From the Ben Stonehill collection of Jewish folksongs. Recorded at Hotel Marseilles, New York City, 1948."
ES IZ A KLOG
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/8/2016 - 07:05
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Da lontano

Da lontano
2016
Perle d'insaggezza
C’è chi c’ha piccoli problemi in famiglia invece io la mia famiglia non so neanche dove sta
(continuer)
envoyé par Dq82 13/8/2016 - 15:30
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Homeless Blues

Homeless Blues
BLUES DEI SENZA CASA
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 13/8/2016 - 13:59
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One Day

One Day
UN GIORNO
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 13/8/2016 - 11:21
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One Word (Peace)

One Word (Peace)
UNA PAROLA (PACE)
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 12/8/2016 - 23:37
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Foutez-nous la paix (Chanson des enfants)

Foutez-nous la paix  (Chanson des enfants)
Comment acheter l'album de Fugain:
Un jour d’été dans un havre de paix
Salut
B.B. 12/8/2016 - 23:03
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High Society

High Society
2016
High Society EP

Parla del capitalismo e del tentativo di spezzare le catene che questa società si è creata. Un titolo dalla duplice lettura. High come drogato, perché negli Stati Uniti lo siamo tutti. Ma High Society è anche il film con Satchmo, Louis Armstrong, preferito da mio padre". Le note redatte per il sito ufficiale a proposito di High Society, spiegano come spezzare le catene: "Concentratevi su cosa vi rende felici e disconnettetevi da tutto il resto. Una profezia che si autoavvera. Ha salvato la mia vita, può salvare la vostra. Se lo volete".
repubblica.it
I've been a cog in the wheel, spinning for the big machine
(continuer)
envoyé par Dq82 12/8/2016 - 23:02
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It's a Sin

It's a Sin
Bravissimi: non è mai tardi per pentirsi delle proprie malvagità, se ci si vede prigionieri del peccato e condannati alla tenebra eterna...![*]

[*]Citazione oscenamente facile per i fiorentini che leggono.
Io non sto con Oriana 12/8/2016 - 21:48
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Killin' Time

Killin' Time
AMMAZZANDO IL TEMPO
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 12/8/2016 - 14:24
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È qui il martello che batte le ore

anonyme
Nel disco di Nanni Svampa “I donn a lavurà e num a soldà” 1977 e poi anche nella sua raccolta “Milanese: Antologia della canzone lombarda”
Il commento che segue è tratto dal libro di Svampa “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, 1977 (ultima riedizione 2007)

Milanese

Villotta lombarda che riprende il tema del soldato che parte e deve lasciare la morosa. Al tono alquanto funereo del giovanotto la ragazza risponde "di passione non sono mai morta... né questa volta non morirò". In questa, come in altre canzoni popolari, la donna sconvolge le presuntuose previsioni dell'uomo che la vuole addirittura pronta a “morire di la passione" ed afferma un‘indipendenza che a quei tempi era privilegio solo delle donne del popolo, lavoratrici quanto gli uomini e quindi più emancipate delle loro contemporanee borghesi.
Nata nella seconda metà dell’800, questa canzone e cantata ancora... (continuer)
Bernart Bartleby 12/8/2016 - 09:13
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Maggie Holland: Black Cat

Maggie Holland: Black Cat
Un saluto lupino dalla Puszcza Białowieska (in Polonia verso Belorussia)

Tu też są czarne kiciorki

Od łowców bobrów

Krzyś % Mario
krzyś 12/8/2016 - 01:29
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Aida

Aida
Caro Lucini, Rino non era un compagno; e non gli piaceva essere nè collocato nè classificato. A lui gli ideali della sinistra (e della politica in generale) non interessavano, in un periodo dove ai cantautori era richiesto di schierarsi. Lui era uno spirito libero. E scriveva testi che sentiva profondamente. Un poeta, un menestrello ed un eroe; Rino ha avuto un grande coraggio a denunciare certe verità scomode e certi personaggi, sia pure in alcune canzoni metaforicamente, mentre in altre con nomi e cognomi. E questo coraggio l'ha pagato caro. Le sue canzoni sono oggi più che mai attuali.
Shimaine 12/8/2016 - 00:19
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Soldiers

Soldiers
SOLDATI
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 11/8/2016 - 23:47

Cossa dirà la mia morosa

anonyme
“La coscrizione obbligatoria, iniziata con la rivoluzione francese, si fece sentire pesantemente in Italia al tempo della dominazione di Napoleone I che, con tutte le guerre che faceva, aveva un gran bisogno di soldati. A quest'epoca risalgono molti canti militari non solo lombardi (si pensi ad esempio alla bellissima canzone toscana Partire partirò partir bisogna, cosi diffusa e cantata ancora nell'ultima guerra). Tutti sono improntati ad una rassegnata inevitabile obbedienza ed al dolore del distacco dai parenti e dalle “morose”. Alcune di queste canzoni saranno poi cantate, tal quali o con piccole varianti, in tutti i periodi in cui più acuto ridiventerà il problema della partenza per la guerra.
Riportiamo per prima questa 'Cossa dirà la mia morosa?' perché, pur essendo stata raccolta da Gian Battista Bolza (autore di 'Canzoni popolari comasche', 1867) nel 1864 nel Comasco, veniva già... (continuer)
Bernart Bartleby 11/8/2016 - 22:57
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El alma llena de banderas

El alma llena de banderas
DIE SEELE VOLLER FAHNEN
(continuer)
envoyé par KahEsDeh 11/8/2016 - 22:08
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Earth Dies Screaming

Earth Dies Screaming
Un vento secco e caldo è l'unica cosa che spezza la quiete
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 11/8/2016 - 18:39
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Je suis humain

Je suis humain
Écrite suite aux attentats de janvier 2015 à Paris et illustrée par un dessin de Jim d'après le Grand Duduche de Cabu.
Y'a une seule cartouche d'encre noire
(continuer)
envoyé par adriana 11/8/2016 - 14:39
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Migrant

"Migrants" : juste un mot à la une de tous nos journaux...
Mais derrière ce mot, il y a des hommes, des femmes, des enfants qui fuient les massacres et la guerre. Depuis 2000, c'est 22 000 personnes qui seraient mortes en tentant de gagner l'Europe (source Le Monde / The Migrants Files).
En 2014, 75% de ces réfugiés, morts dans le monde, ont péri en Méditerranée.
En hommage à toutes ces victimes de l'horreur, voici la maquette d"une nouvelle chanson : "MIGRANT"... que j'avais envie de partager avec vous...
Cette chanson sera dans sa version studio dans le prochain album "SOUS MON CHAPEAU" prévu à l'été 2016.

Dal Sito ufficiale
Je n'ai plus de terre
(continuer)
envoyé par adriana 11/8/2016 - 14:24
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Aqualung

Aqualung
traduzione emozionante....finalmente
11/8/2016 - 11:52
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No Depression (in Heaven)

No Depression (in Heaven)
I cuori degli uomini stanno deperendo di paura,
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 11/8/2016 - 11:24
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Madiba

Madiba
Triste est mon cœur, ce soir
(continuer)
envoyé par adriana 11/8/2016 - 09:09
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Streets of Sorrow

Streets of Sorrow
STRADE DEL DOLORE
(continuer)
envoyé par Roberto Malfatti 10/8/2016 - 23:49
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Ci siam spezzati le mani

Ci siam spezzati le mani
Caro Leonardo sono Martina Benetti la cantante del pezzo ci siamo spezzati le mani il testo la prima volta parla della partecipazione a manifestazioni anti guerra pacifiste quindi il personaggio partecipando a davanti a sé e con se molte persone dopo si trova solo sarà la donna a spingerlo a continuare la sua filosofia quindi lui riprenderà ma a un certo punto si troverà solo anche dietro di lui e si troverà ahimé già vecchio. Comunque non è che a me non piacesse la suddetta canzone ma io all'epoca avevo un altro stile e amavo canzoni tipo blues ecco il perché quel disco sia la facciata a che la facciata B non mi piaceva. Comunque ti ringrazio spero di averti chiarito il quesito ti saluto Martina alias ex cantante vero nome Gianna Benedetti ciao
10/8/2016 - 18:20
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Povero Matteotti

anonyme
Povero Matteotti
Scopro ora che struttura e melodia di “Povero Matteotti” (ma anche di Povero Pinelli e della Ballata per Franco Serantini) derivano da un canto di fine 800 che potrebbe benissimo essere inserito come CCG, o almeno come Extra.

Infatti, Povero Cavallotti, di autore anonimo, celebrava la figura di Felice Cavallotti (1842-1898), garibaldino, poeta e drammaturgo, leader indiscusso dell’Estrema Sinistra storica nell’Italia pre-giolittiana, lottatore sociale, libertario, anticlericale, antiautoritario, anticolonialista, sempre in fila contro la corruzione diffusissima tra i dirigenti della Destra ma anche della Sinistra storica, quella di Francesco Crispi.

All’epoca gli uomini in vista, quelli più esuberanti, erano soliti regolare i torti subiti, veri o presunti, a duello, che però raramente si rivelavano letali per uno dei contendenti. Anche il Cavallotti ne fece più di una trentina, vincendone... (continuer)
Bernart Bartleby 10/8/2016 - 15:08
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Gramsci è morto in prigione

Gramsci è morto in prigione
[1970?]
da "La Vivazione"
Testo trovato nella Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio

Sono costretto ad attribuire questo brano ad anonimo perché la fonte (l’unica – mi pare – in Rete) non ne precisa l’autore.
Potrebbe però trattarsi della stessa Giovanna Marini, ma non sono riuscito a trovare riferimenti precisi nella sua sterminata discografia. Lei si è occupata del grande intellettuale comunista ma mettendo in musica le poesie di Pasolini dalla raccolta “Le ceneri di Gramsci”. La scrittura del testo che segue non è certamente pasoliniana.
Ho datato il brano al 1970 per il riferimento al tentativo di colpo di Stato – quello organizzato dal “principe nero”, il nazifascista Junio Valerio Borghese – che viene fatto in una delle ultime strofe.
Gramsci è morto in prigione
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/8/2016 - 13:24




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