La 194 è salva, per oggi. La Corte costituzionale ha comunicato che la questione di costituzionalità della legge 194 sollevata dal giudice di Spoleto è “manifestamente inammissibile”.
Riscrittura in fiorentino moderno assolutamente stretto di Riccardo Venturi
20 giugno 2012
Prima parte seria & linguistica: in questa prima resa di Boris Vian in fiorentino stetto del XXI secolo, ho scelto volutamente un registro "sanfredianino", notandolo graficamente in maniera rigorosa. A differenza di quanto dicono que' poveracci di leghisti, con tutti i loro "celti", è il fiorentino e i dialetti toscani in genere che condividono con le lingue celtiche, quelle vere, una caratteristica fondamentale: le cosiddette "mutazioni iniziali". Si tratta di fenomeni fonomorfosintattici di contatto, che come in gallese, bretone, gaelico eccetera si risolvono in aspirazioni della consonante in determinate posizioni. Con buona pace di Bossi, quindi, il fiorentino è parecchio più "celtico" del lombardo o del piemontese. Per farla breve, nel testo che segue sono notate tutte codeste mutazioni, le... (continuer)
'E 'UN Z'È MMIHA HUI PE' FFACCI THRATTA' DDA PPELLAI (continuer)
Mi piacerebbe far leggere questa traduzione finto romanesca a una simpatica coppia di romani che avevo accanto al famoso concerto di Springsteen. Con lui che spiegava che la musica era una cosa graduale, e che per arrivare ai Pink Floyd si doveva passare per Claudio Lolli. "Ma Claudio Lolli lo ascolta mi' padre" replicava un ragazzino, anche lui romano, senza pensare che infatti il signore poteva benissimo essere suo padre. "Ma Claudio Lolli è IMPRESCINDIBILE... ahò li zingari felici è un CAPOLAVORO". (Applausi).
Altro siparietto quando il ragazzo spiegava che voleva andare a Londra a fare il pizzaiolo, ma poi aveva trovato lavoro sempre come pizzaiolo a Roma e aveva deciso di rimanere nella sua città. "Sì, ma er patriomonio linguistico dove lo metti?" "Eh il patrimonio linguistico... er romanesco!".
Ok non c'entra nulla con la canzone ma mi han fatto molto ridere.
Mi ricorda parecchio di quando ai concertoni ci andavo io, ma spesso e volentieri a fare l'ambulanzaiuolo. Nel 1987 vennero allo stadio i Duran Duran, tu sei giovincello e non te ne puoi ricordare ma allora fu una cosa spaventosa. Sotto il palco avevamo addirittura sistemato uno scivolo, una specie di "toboga" dove gli addetti alla sicurezza sul pratone infilavano ragazzine e ragazzini in delirio che cadevano direttamente distesi sulle barelle in preda a crisi isteriche e disidratamenti vari (quel giorno c'erano 35 gradi). Una ragazzina anche lei di Roma, nel cadere sulla barella, gridava: "Er quinto....er quintooo....!"; qualcuno le domandò allora cos'era 'sto quinto. "Er quinto reggiseno che j'ho lanciatooooo.....!"
Non ringrazierò mai abbastanza Marco Valdo di avere inserito questo "extra" brassensiano. Un po' perché, qualche giorno fa, mi è capitato di assistere a una specie di "conferenza-spettacolo" tenuto da un gran capo anarchico italiano, il quale ha prima preannunciato in pompa magna di voler parlare di Brassens per poi, giunto il momento, confessare che di Brassens non sapeva praticamente nulla, nemmeno pronunciarne correttamente il cognome (agli italiani proprio non gli entra che la "s" finale si pronunci). E io che m'ero portato pure il libriccino con le canzoni, tutto entusiasta; ma vatti a fidare degli anarchici italiani, sacrebleu. Un po' (tanto), poi, perché sono combattuto. Da un lato mi piace l'idea di Springsteen di farsi le cose da soli, di essere autosufficienti; dall'altra, lo confesso, so a malapena cambiarmi una lampadina in casa e devo ricorrere a mio fratello,... (continuer)
La ricchezza è una cosa molto relativa. Qualche tempo fa una ragazzina rom, ovviamente povera, che studiava per prendere la terza media, un po' aiutata da me e da altri, diceva di essere consapevole di essere fortunata, in confronto ai ragazzi che vivono cercando rifiuti nelle discariche di Nairobi...
Che fare? Chi stabilisce la quota di beni di cui possiamo godere senza sensi di colpa? Penso che se uno lavora e riceve una giusta retribuzione, non debba passare la vita a torturarsi....
Springsteen è ricchissimo, Guccini abbastanza ricco, e anche de André non se la cavava proprio male economicamente, eppure le loro canzoni se non altro hanno influito sulla formazione di tanti giovani e un passettino, piccolo quanto volete, alla società nel suo insieme l'hanno fatto fare, se non in senso materiale, almeno nella testa della gente.
Silva 19/6/2012 - 15:15
A proposito, Max Larocca dovrebbe suonare abbastanza a breve a San Salvi (roba da manicomio, in tutti i sensi! :-PP); verrò rigorosamente munito di sistola, però poi voglio gli urlettini sennò chiudo la cannella (sempre per i non toscani: = "rubinetto"). Comunque non ci saranno problemi: con la sistola in mano sono un asso. Per Silva, invece: Ma certo, per carità. Altrimenti non sarei nemmeno qui, se non sapessi che certe cose hanno contribuito a far fare qualche passo avanti; né è mia intenzione invitare a torturarsi chi riceve la "giusta retribuzione", non sono di sicuro un adepto della tortura. Anche se la storia che la "ricchezza è relativa" mi sembra più che altro una comodissima scappatoia mentale; non è coi "relativismi" palliativi, e col pensare che c'è sempre qualcuno che sta peggio di te, che -a mio parere- si trova una via d'uscita. Penso anche che la "quota di beni di cui possiamo... (continuer)
"... Dove andremo, che cosa accadrà, non lo so, ma d'altra parte non potete chiedere risposte a quelli che fanno musica. Noi, al massimo, siamo i canarini nella miniera."
(Bruce Springsteen)
Per chiarire meglio l'anonimo commento precedente: nelle miniere si usava porre delle gabbie con degli uccellini, che servivano, povere bestiole, da rudimentali rivelatori di gas. Vale a dire, se li trovavano stecchiti significava che c'era una perdita. Quando abitavo nella zona mineraria del Nord della Francia, però, nessuno mi ha detto di aver utilizzato per la bisogna dei cantautori impegnati americani. Che so io, roba tipo se trovavano stecchito Bruce Springsteen in gabbia, oppure Bob Dylan a gambe all'aria, scappavano tutti quanti. In definitiva, questa affermazione di Springsteen mi lascia quantomeno perplesso, anche se è un comune cavallo di battaglia del cantautorato di ogni paese quello di affermare di "non dare risposte" (lo diceva anche Edoardo Bennato: "Io di risposte non ne do, io faccio solo rock 'n' roll"). Credo invece che buona parte delle loro canzoni siano incentrate proprio... (continuer)
Credo che Bruce intendesse dire che, qualche volta, a chi canta con sincerità e vicinanza dei problemi di tutta quella miriade di persone che stanno laggiù, sotto la collina del banchiere, incatenati e distrutti, ai sinceri cantori può anche capitare di rimetterci le piume - vedi per esempio Victor Jara e Phil Ochs, in modi e per mani diverse...
Quanto alla capacità di dare risposte e direzioni, non sono d'accordo con te e apprezzo invece l'umiltà di Bruce: sono solo un uccellino (nel suo caso, forse, meglio un pennuto cazzuto) e tutt'al più porto un po' di conforto e di riflessione.
Chanson étazunienne - Shackled and Drawn – Bruce Springsteen – 2012
« Le joueur lance les dés, le travailleur paye la note
C'est toujours juteux et facile sur la colline du banquier
Là-haut sur la colline du banquier, le jeu se durcit
Ici en bas, par contre, nous sommes enchaînés et crevés «
Nella stessa intervista dice anche "La mia natura non è politica, e anche se da adulto ho letto e studiato per capire che cosa mi era accaduto da ragazzo, tendo a leggere gli avvenimenti in chiave psicologica più che sociologica.".
Sono insomma le piccole storie personali della gente comune, non la Storia con la S maiuscola. Sono sicuro che Dead End, da buon erede di Bartleby (il quale, per la cronaca, è stato inghiottito dalla balena, e ancora non si sa se qualcuno interverrà per liberarlo dopo tre giorni e tre notti), proprio per questo apprezza queste canzoni.
Ma per carità, non vorrei certo essere stato frainteso. Per quel che mi riguarda, le canzoni di Bruce Springsteen le ho sempre apprezzate parecchio, e mi ricordo anche di interi viaggi in treno da e per Friburgo interamente a base del Boss, l'unica volta che ho avuto una specie di iPod (poi rottosi senza rimedio). Poi è chiaro che ho alcune differenze di lettura e interpretazione rispetto alle vostre; ad esempio, nonostante le sue affermazioni, le canzoni di Springsteen (o meglio, alcune canzoni) per me hanno invece un contenuto sociologico ben preciso e non serve il suo stesso schernirsi per convincermi del contrario. Anzi, probabilmente una delle cose che più apprezzo in Springsteen, e che "mutatis mutandis" mi appartiene di più, è proprio lo spaccato di una società a partire dalle piccole storie della gente comune; se qualcuno di voi ha mai letto qualcosa dal mio blog, sa bene che è una... (continuer)