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The Klan

The Klan
Da "Real Eyes" (1980)
Countryside was cold and still
(continuer)
envoyé par Alessandro 5/3/2008 - 09:54
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A Prayer For Everybody (To Be Free)

A Prayer For Everybody (To Be Free)
Da "Secrets" (1978).
This is a prayer for everybody
(continuer)
envoyé par Alessandro 5/3/2008 - 09:50
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Daniele Silvestri: Cohiba

Daniele Silvestri: Cohiba
Testo e musica di Daniele Silvestri
suonata con la Bandabardò

da "Il dado" del 1996
dedicata al Che e alla lotta del popolo cubano che continua
C'è, in un'isola lontana, una favola cubana
(continuer)
envoyé par i.fermentivivi 5/3/2008 - 09:49
Parcours: Che Guevara
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Winter In America

Winter In America
(1974)
Gil Scott-Heron & Brian Jackson
From the Indians who welcomed the pilgrims
(continuer)
envoyé par Alessandro 5/3/2008 - 09:46
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Save The Children

Save The Children
Da "Pieces of a Man" (1971)
If you're driving through the country on a lazy afternoon
(continuer)
envoyé par Alessandro 5/3/2008 - 09:32
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Seeds Of Brotherhood

Seeds Of Brotherhood
Dall'album "Fire & Fleet & Candlelight" (1967)
It's time to open your eyes
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/3/2008 - 22:06
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One World

One World
Una bellissima title track risalente al 1977.
Some of us live like princes, some of us live like queens
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/3/2008 - 21:46
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Primo Maggio di festa

Primo Maggio di festa
[1976]
Album: "Ho visto anche degli zingari felici"
Testo di Claudio Lolli
Musica di Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Tomasetta, Soldati, Costa, Lolli



Quando apparve nei negozi “Ho visto anche degli zingari felici” (EMI, 1976), quarto album di Claudio Lolli, le piazze d’Italia fremevano di stragi e sogni. Era il momento in cui si celebrava l’unione – o la sovrapposizione - del pubblico con il privato. Album-concept (non frequente, nel nostro panorama), lunga suite di 45 minuti divisa in otto parti, con riprese e temi ricorrenti, “Ho visto anche degli zingari felici” fotografa la sua epoca come pochi altri lavori. Senza per questo risultare datata: due anni fa la suite è stata infatti riadattata con nuovi arrangiamenti da Lolli insieme al Parto delle nuvole pesanti.

Primo maggio di festa, odore di polvere e calore.

Nella cameretta entrava un pulviscolo... (continuer)
Primo maggio di festa oggi nel Viet-Nam
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 3/3/2008 - 12:09
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In giorni simili

In giorni simili
[2007]
Album: Grida
Sorridevi raccontandoti
(continuer)
envoyé par adriana 2/3/2008 - 17:34
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Lettre à Kissinger

Lettre à Kissinger
[1975]
Paroles et musique: Julos Beaucarne
Testo e musica: Julos Beaucarne
Album: Chandeleur 75


"La notte tra il 2 e il 3 febbraio 1975 la compagna di Julos Beaucarne, madre dei suoi figli, viene assassinata da un folle. Julos scrive allora uno dei capolavori della canzone, un disco straziante e d'incontenibile bellezza: Chandeleur 75 ("Candelora 75") [...] Fino a cantare la sua Lettera a Kissinger, canzone di denuncia dedicata a Víctor Jara, cantautore cileno torturato e ucciso nello stadio di Santiago nei giorni immediatamente successivi al golpe di Pinochet. Julos non stigmatizza tanto gli sgherri, i gorilla o gli esecutori materiali, ma indirizza il suo sdegno soprattutto verso i mandanti del governo statunitense, direttamente coinvolto nell'elaborazione e nel finanziamento del golpe. La sua canzone, priva di retorica, apparentemente impoetica, è un'asciutta cronaca dell'inferno."

Alessio... (continuer)
J'veux te raconter Kissinger
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1/3/2008 - 12:00
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Fiori

Fiori
[1988]
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni

Uno straordinario uso della metafora connota questo brano, a mio avviso particolarmente emozionante.

L'ho potuto ascoltare per la prima volta solo in epoca molto recente, senza conoscerne in anticipo il testo (irreperibile - che io sappia - persino nel pur ricco e molto ben curato sito ufficiale dell'artista) ... e di certo non mi aspettavo, dato l'incipit squisitamente "floreale" in tono con il titolo, questo suo progressivo "sbocciare" (è il caso di dirlo!), a sorpresa, in una denuncia antibellica tanto dura, potente, icastica ma capace, ad un tempo, di mantenersi sempre profondamente poetica.

Al pari di "Stazioni", altra CCG matura di grande impatto offertaci da Endrigo, questa "Fiori" ha la sfortuna di far parte... (continuer)
Fiori
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envoyé par Alberta Beccaro - Venezia 1/3/2008 - 00:31
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Lettera (di Nicola Sacco)

Lettera (di Nicola Sacco)
[2004]
Album :L'Unico Elemento

Siamo sempre più legati al materialismo e più consumiamo, più concetti come lotta, ideali, etica, morale, giustizia, uguaglianza vanno svanendo inghiottiti dal mercato globale e così rimaniamo impassibili alle continue violenze che ogni giorno ci circondano, nella nostra realtà quotidiana, nazionale, europea, mondiale e che non cessano mai.
Considero la lettera di Nicola Sacco una sorta di passaggio di consegna alle generazioni future (nella figura di suo figlio), nel continuare ciò che stavano portando avanti i compagni di quel tempo che avevano a loro volta ereditato e raccolto da quelli passati…se noi rappresentiamo il futuro…credo che abbiamo altamente deluso le aspettative dei nostri “padri”; siamo per lo più generazioni senza radici, persi nel caos del consumo, dei media, in sogni di arrivismo nella società del lavoro non più divisa in classi, ma più... (continuer)
Possono bruciare i nostri corpi,
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envoyé par adriana 29/2/2008 - 18:43
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Le Urla

Le Urla
Album :L'Unico Elemento

Non vogliamo sentire, vedere, parlare. Siamo noi in prima persona a non voler accettare l’esistenza di atroci realtà, barbarie, vili persecuzioni per il benessere di pochi; ma sembra che non vi sia più memoria, che si sia dimenticato ciò che è stato in passato e quindi ripetiamo gli stessi errori: deturpiamo questo pianeta, cancellando culture ed etnie, combattendo guerre assurde… è un olocausto continuo.
Perché il nostro tanto amato ed osannato benestare è ancora a discapito di esseri viventi che vengono sfruttati solo perché considerati di categoria inferiore, che sia l’operaio sottopagato di una multinazionale, nei così chiamati paesi in via di sviluppo, sia il bambino costretto a lavorare nelle condizioni più atroci o, ancora peggio, costretto ad uccidere per una stupida guerra di territorio (finanziata da multinazionali per il controllo delle risorse) nei... (continuer)
Sono il sangue che bagna le tue mani
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envoyé par adriana 29/2/2008 - 18:31




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