Ma Rainey and her Tug Jug Washboard Band:
Herman Brow (kazoo & washboard),
Thomas Dorsey (piano), Martin Pettiford (banjo),
Carl Reid (kazoo)
"In 'Prove It On Me Blues', composta da Rainey, vi è il ritratto di una wild woman che afferma la sua indipendenza dalle norme femminili convenzionali, ostentando audacemente il proprio lesbismo. L'immagine pubblicitaria la mostrava vestita con un cappello, giacca e cravatta da uomo, intenta a sedurre due giovani donne a un angolo di strada, mentre un poliziotto osserva dall'altra parte della strada. L'attrazione sessuale di Rainey per le donne non era un segreto né tra i colleghi e le colleghe né tra il pubblico.
Questa canzone è stata definita (Sandra Lieb) una potente dichiarazione di sfida e autostima lesbica. E' una canzone che precorre il movimento culturale lesbico degli anni Settanta. Hazel Carby... (continuer)
Went out last night, had a great big fight (continuer)
È una canzone di sfida, in cui con ironia viene celebrata la passione delle donne per l'alcool, il divertimento, e il loro diritto, al pari degli uomini, di essere infedeli.
"Mettendo sullo stesso piano i desideri sessuali maschili e femminili, la simile passione per le ubriacature, la danza e il sesso, questo blues sfida spudoratamente le concezioni dominanti sulla subalternità delle donne. 'Barrell House Blues' traccia il ritratto di una mama che sa divertirsi e non si sente meno a proprio agio del suo papa con il corpo e la sessualità. Queste rappresentazioni di donne che affermano un'uguaglianza sessuale con gli uomini si ripropongono di frequente nel lavoro delle cantanti blues classiche."
(Angela Davis, "Blues e femminismo nero", pag. 62)
Il brano è stata registrato a Chicago nel dicembre 1923.
Ma Rainey è accompagnata da Lovie Austin and Her Blues Serenaders, con Tommy Ladnier (cornetta), Jimmy O’Briant (clarinetto) e la pianista Lovie Austin.
Got the barrelhouse (1) blues, feeling awfully dry, (continuer)
[.....] Prendiamo il tema classico della prigione: anche il blues al femminile ne parla copiosamente. Davis si sofferma a commentare Chain Gang Blues di Ma Rainey. La canzone narra di una donna che per un reato minore viene condannata ai lavori forzati. A leggere in profondità questo blues racconta del sistema di «affitto dei detenuti» in voga in molti stati sudisti, un traffico che consentì di reintrodurre il lavoro schiavistico dopo la sua abolizione. Con il compromesso Hayes-Rutherford (1877) i diritti civili ottenuti con la guerra civile erano stati congelati e gli stati del sud avevano promulgato i cosiddetti Black Codes che prevedevano i lavori forzati e l’affitto dei detenuti. Un sistema che proseguì nel Novecento e che era ancora più brutale della schiavitù: il padrone della piantagione aveva a cuore la salute dei neri in quanto beni di sua proprietà; l’imprenditore che affittava... (continuer)
The judge found me guilty, the clerk he wrote it down (continuer)
Ma Rainey and her Tug Jug Washboard Band:
Herman Brow (kazoo & washboard),
Thomas Dorsey (piano), Martin Pettiford (banjo),
Carl Reid (kazoo)
"In 'Prove It On Me Blues', composta da Rainey, vi è il ritratto di una wild woman che afferma la sua indipendenza dalle norme femminili convenzionali, ostentando audacemente il proprio lesbismo. L'immagine pubblicitaria la mostrava vestita con un cappello, giacca e cravatta da uomo, intenta a sedurre due giovani donne a un angolo di strada, mentre un poliziotto osserva dall'altra parte della strada. L'attrazione sessuale di Rainey per le donne non era un segreto né tra i colleghi e le colleghe né tra il pubblico.
Questa canzone è stata definita (Sandra Lieb) una potente dichiarazione di sfida e autostima lesbica. E' una canzone che precorre il movimento culturale lesbico degli anni Settanta. Hazel Carby... (continuer)