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Dal '68 al Blog

Dal '68 al Blog
(2018)

In “Dal ‘68 al blog” Giovanna Marini canta con trasparenza la sua nostalgia per un tempo diverso, fatto di rapporti schietti e diretti. E insieme esprime tutta la sua epidermica allergia per il computer e per la sua logica priva di anima. Il ‘68 di Giovanna Marini non è solo il tempo delle proteste e dei movimenti, ma è il momento delle relazioni umane, della solidarietà, del darsi da fare per un bene collettivo. E’ questo uno spirito che rimane e che cova sottopelle, contrapponendosi alla rigidità, all’individualismo, alla distrazione di massa dell’era del computer e del blog.
Ala Bianca Group

*

"Il mio sessantotto e il mio blog! Questo canto è trasparente, un canto nostalgico, e perché no?, legato a una epidermica allergia al computer, alla sua stolida logica priva d’anima che però noi che di anima ne abbiamo troppa, cogliamo come critica alla nostra pochezza nel maneggiarlo.... (continua)
Mi trovavo all'Infernetto
(continua)
8/5/2024 - 22:55
Percorsi: 1968 e dintorni
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Le vent nous portera

Le vent nous portera
IL VENTO CAPIRÀ
(continua)
inviata da Dq82 8/5/2024 - 20:06
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Anam-ji

Anam-ji
Inserita nel disco DECANTER del 2005 e dedicata a Tiziano Terzani



Il decanter è un contenitore di vetro che serve a far ossigenare il vino, a ridargli quelle caratteristiche che la costrizione in bottiglia gli hanno tolto. L’introduzione da dizionario, benché banale, è fondamentale per poter dire che mai titolo fu più azzeccato.

Il disco dei Sulutumana, infatti, ha bisogno di tempo, di diversi ascolti per aprirsi del tutto. È molto meno immediato dei suoi predecessori e, in un certo senso, fornisce l’impressione che si tratti di un disco di transizione, in tutti i sensi: transizione intesa come variazione di riferimenti e di stile, ma anche di spostamento vero e proprio.

Il movimento è infatti al centro di gran parte dei brani e non è casuale che il disco si apra e si chiuda con due pezzi legati al viaggio. “Anam-Ji” trae infatti ispirazione da un libro di Tiziano Terzani, mentre “Antemare”... (continua)
All'alba i tuoi occhi blu cadevano dalle nuvole
(continua)
inviata da Paolo Rizzi 5/5/2024 - 18:24
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Les enfants de la guerre

Les enfants de la guerre
Traducanzone di Andrea Buriani

I FIGLI DELLA GUERRA (Andrea Buriani)
(continua)
4/5/2024 - 17:55
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Viva la libertà

Viva la libertà
2017
Oh Vita


È una canzone strana perché sono quattro storie molto diverse e non sono neanche storie esemplari. Sono storie veramente diverse tra di loro, per me è quella è la mia idea di libertà, il fatto che le storie diverse di ognuno di noi non debbano essere uguali, è giusto che siano molto diverse.
– Jovanotti, Presentazione di Oh, vita! (2017)

Musicalmente sono i tre accordi del son cubano. Avevo in testa della musica africana, congolese; c'era un pezzo che mi piace che si chiama “Indépendance Cha Cha”, un pezzo semplicissimo musicalmente ma con un testo sulla libertà, sul fatto di un paese che stava conquistando la sua indipendenza. E quindi questo contrasto tra una musica elementare e una parola pesante come la parola “libertà”, una parola difficile da portarsi addosso, era una sfida che mi divertiva.

Una parola come “libertà” mi sentivo a disagio a caricarla di enfasi, non... (continua)
Preziosa e fragile
(continua)
inviata da Dq82 4/5/2024 - 10:10
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Youth Against Fascism

Youth Against Fascism
GIOVENTÙ CONTO IL FASCISMO
(continua)
3/5/2024 - 17:06
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L'Internationale

L'Internationale
BASCO (EUSKARA) / BASQUE (EUSKARA) [3]
Nuova versione basca [2024]
New Basque version [2024]





"Internazionala" langile-ereserkiaren bertsioa euskaraz, Maiatzaren Lehenaren bezperatan egina.
Versione in basco dell'inno operaio "L'Internazionale", realizzata alla vigilia del 1° Maggio.
Internazionala
(continua)
inviata da Arisztid 3/5/2024 - 13:37
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Vent'anni tondi

Vent'anni tondi
Testo e musica: Luca Cometti | Ti regalerei la mia testa -

Registrato da Chiara Gualteroni con Luca Cometti e Matteo Cesari, nel paese di Burin (Nablus) nel nord della Cisgiordania occupata nell’inverno 2023.

Un piazzale in cemento e un paese intero che si stringe per un giorno di festa. Un ragazzo, appena rilasciato dopo vent’anni di carcere, e la sua futura consorte stanno finalmente per tornare a ballare in piazza come vent’anni prima. Una parentesi distesa in una terra martoriata, con la chiara consapevolezza che saranno soltanto loro, già dal giorno seguente, a dover portare avanti la lotta contro l'occupazione per potersi guadagnare palmo a palmo quel futuro collettivo di libertà e autodeterminazione sul quale far germogliare la propria idea di famiglia.

Le percussioni tradizionali palestinesi (riq, bandir, tabla) sono state registrate negli studi di Ramallah in collaborazione con... (continua)
Quando sarai con me, quando sarai con me,
(continua)
inviata da Paolo Rizzi 2/5/2024 - 20:09
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Cheveux longs et idées courtes

Cheveux longs et idées courtes
CAPELLI LUNGHI, IDEE CORTE
(continua)
inviata da Alberto Scotti 2/5/2024 - 16:52
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La stella e la farfalla

La stella e la farfalla
Sognavi di volare come una farfalla,
(continua)
2/5/2024 - 16:38
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Centopelle

Centopelle
2014
Mo' mo'
(Audioglobe, New Model Label)

Il testo si rifà a "Il ragazzo di strada", bozzetto letterario di Carlo Collodi, composto un paio d' anni prima de "Le avventure di Pinocchio"; siamo intorno al 1880. Questo brano vuole essere, nel suo piccolo, una carezza, un gesto d' amore verso quei discoli e giovani disgraziati che come cani randagi affollavano le strade dell' Italia post unitaria: un secolo (l' Ottocento) dall' infanzia negata. Un tempo certamente lontano tanto da far sembrare questo brano in parte anacronistico, ma purtroppo ancora oggi Centopelle vagabonda in qualche parte del mondo.
Tinte forti, un tipo un po' canaglia (continua)
inviata da Dq82 1/5/2024 - 17:56
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Fanculo ci siamo anche noi

Fanculo ci siamo anche noi
2024
Fanculo ci siamo anche noi
Il tè più buono lo fanno in Palestina
(continua)
inviata da Dq82 1/5/2024 - 17:50
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Eccomi qua

Eccomi qua
[2002]
Dall'album "Sogni da coltivare"
Ed eccomi qua bellezza mia (continua)
inviata da Dq82 1/5/2024 - 13:06
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La fine del mondo

La fine del mondo
1968
Singolo: La Fine Del Mondo / Buon Compleanno

Ho trascritto il testo di questo grande classico del beat psichedelico italiano, ma purtroppo una frase proprio non la capisco. Magari ci riesce qualcuno di voi.
Arrivano a migliaia
(continua)
inviata da Alberto Scotti 1/5/2024 - 03:16
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فال

فال
Riccardo Venturi, 29-4-2024 20:13

Due parole del traduttore. Come già preannunciato (o predetto?), ecco una “traduzione italiana” del rap di Toomaj Salehi. Conoscendo sì e no due parole in croce di persiano, ho dovuto procedere dall’unica traduzione inglese disponibile in Rete. Essendo redatta in un inglese un po’ approssimativo, ma che comunque rende l’idea di ciò che si dice nella canzone, ho dovuto procedere a volte “interpretando”, senza peraltro essere mai del tutto sicuro. Ci sono anche delle note esplicative qua e là. Per una canzone di una tale portata ne valeva comunque la pena. Esprimere solidarietà ad un artista condannato a morte da un regime brutale, e proprio per questa canzone, è il minimo che si possa fare; anche con una traduzione incerta. [RV]
Predizione
(continua)
29/4/2024 - 20:13
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Processo sul lavoro

Processo sul lavoro
Processo sul lavoro (vertenza Montedison 1975)
Omaggio ad Anna e ad Elio Petri


Nel 1975 dopo il servizio militare ho conosciuto Anna che poi sarebbe diventata mia moglie. Lei lavorava alla Montedison e si occupava del commercio con i paesi del Comecon di vernici e coloranti. La sorella Donatella invece lavorava in Montefibre ed era una delle segretarie di direzione di Cefis. Anna collaborava con il sindacato e sono stato spesso con lei a picchettare gli ingressi alla sede di via Taramelli a Milano dove c’era il calcolatore elettronico. Proprio uno di questi presidi fu il pretesto per una denuncia che portò alla causa di licenziamento di 4 tecnici.

Ho scritto questa canzone dopo la prima sentenza di assoluzione, ma purtroppo nelle successive in appello e in cassazione i quattro compagni del consiglio di fabbrica furono licenziati. Sotto la Presidenza Cefis si sono aperte innumerevoli... (continua)
Siamo in tanti ad un processo sul lavoro
(continua)
inviata da Paolo Rizzi 29/4/2024 - 10:45
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Un vessillo

anonimo
Canzone che veniva cantata la mattina all'alza bandiera dai componenti della Divisione d'Assalto "Garibaldi-Natisone". Per testimonianza diretta del partigano Walter Zorzenone "Vipera" già componente della stessa Divisione, gli stessi partigiani la chiamavano scherzosamente "il caffè" in quanto era in qualche modo sostitutivo della bevanda logicamente non disponibile (Luciano Marcolini Provenza , segretario ANPI di Cividale del Friuli)
Un vessillo in alto sventola, (continua)
inviata da Dq82 29/4/2024 - 10:33
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Plui fuarz di prime

I1 mortaio, il cannone, la mitraglia (continua)
inviata da Dq82 29/4/2024 - 10:22
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Giorgia nel Paese che si meraviglia

Giorgia nel Paese che si meraviglia
(2024)
EP: Sulla riva del fiume


Questa è la storia di un amore mai veramente finito: quello tra una parte d'Italia e il fascismo.

Come quando due ex fidanzati si rincontrano dopo tanto tempo, basta una scintilla per rianimare la fiamma (rigorosamente tricolore) e farla tornare ad ardere come allora.

A sto giro la scintilla è una donna, madre e cristiana.

Buon 25 aprile. Sempre.

– Willie Peyote, Instagram
Che sorpresa rincontrarti a caso
(continua)
28/4/2024 - 23:26
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Me gustan los estudiantes

Come segnalava ormai cinque anni fa Flavio Poltronieri esiste un'intensa versione italiana pubblicata da Carmelita Gadaleta nell'album "Una canzone coltello" e in quello collettivo dal vivo "Trianon '75. Domenica musica", entrambi del 1975.
Me gustan los estudiantes
Io ce l'ho nelle orecchie dal concerto del 18 febbraio di quel medesimo anno organizzato al Palasport di Roma dalla Fgci per celebrare il trentennale della Liberazione e la ricercavo in rete in questi giorni per dedicarla alle studentesse e agli studenti che negli Stati Uniti sfidano intrepidamente i manganelli, le manette e l'ostilità di quasi tutto il mondo politico e di quasi tutta la stampa, nel silenzio vile e opportunista di pop star che sono divenute miliardarie e continuano a far soldi cantando le proteste di cinquanta-sessant'anni fa ("How can you run when you know", per dirne una).

Oltre alla versione di Violeta Parra ce ne sono tante altre, compresa una di Mercedes Sosa, ma quella che realizzarono Carmelita ed Eugenio Gadaleta è una delle più intense e felici. La traduzione in italiano lascia in due o tre punti a desiderare, ma il senso di omaggio alla generosità della protesta... (continua)
EVVIVA PER GLI STUDENTI
(continua)
inviata da Luigi Piccioni 28/4/2024 - 22:36
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Sardegna

Sardegna
2024
"Vida nova"
Son cresciuto in una corte dal profumo Sulcitano
(continua)
inviata da Dq82 28/4/2024 - 16:50
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Scarpe di lavoro

Scarpe di lavoro
[2014]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Massimiliano Larocca
Album / Albumi: Qualcuno Stanotte

Nel bel concerto di ieri alla casa del popolo dell'Impruneta (quella della mitica Stella Rossa) Max Larocca con la sua band impreziosita dalla voce di Federica Ottombrino ha interpretato quasi esclusivamente canzoni degli ultimi bellissimi due album che l'hanno ormai consacrato come il Leonard Cohen di Rifredi, o il Mark Lanegan di Piazza Dalmazia.

Unica concessione al passato questa "Scarpe di lavoro" un folk blues trascinante, canzone d'orgoglio operaio che Max ha dedicato alla GKN e ai morti sul lavoro di Via Mariti.
Prendete i miei vestiti
(continua)
inviata da Lorenzo 28/4/2024 - 16:32




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