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Berlino

Berlino
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

Negli anni ottanta tanti giovani dirigevano il loro destino verso altre città europee soprattutto per cercar lavoro nei ristoranti italiani. Così questo ragazzo negli anni che precedevano la caduta del muro. Berlino all’epoca è città meravigliosa ma assai difficile da sopportare per chi a malincuore ha lasciato l’orizzonte sicuro della propria famiglia, dei propri amici e del proprio bar. Apparentemente disincantato rispetto a quanto sta per accadere, disilluso sulla bellezza del proprio destino, deciso a tornare nel piccolo paese da dove qualche anno prima è partito.

Andai a Berlino per la prima volta intorno alla metà degli anni ottanta e lo feci poi un paio di volte ulteriori per una vicenda... (continua)
E’ notte qui a Berlino inverno dell’86
(continua)
inviata da Dq82 13/12/2017 - 12:41
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Mad as Hell

Mad as Hell
[2017]
Parole e musica di Meghan Remy, musicista statunitense-canadese nota con il nome d’arte di U.S. Girls
Nell’album intitolato “In a Poem Unlimited”, in uscita nel febbraio del 2018
Testo trovato su Genius

Qui sulle CCG/AWS abbiamo un percorso dedicato a The Donald, di certo un buffone pericoloso per gli USA ed il mondo intero. Ma questa canzone è invece dedicata al suo predecessore, Barack Obama, che destò al suo arrivo grandi aspettative e che se n’è andato dopo 8 anni ingrigito e senza aver combinato una beata mazza, tanto meno fermare una guerra qualsiasi...
Started out as a local love
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2017 - 12:11
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Damn That Valley

Damn That Valley
[2015]
Parole e musica di Meghan Remy, musicista statunitense-canadese nota con il nome d’arte di U.S. Girls
Nell’album intitolato “Half Free”
Damn that Valley
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2017 - 11:55
Percorsi: Eroi
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El tiempo está a favor de los pequeños

El tiempo está a favor de los pequeños
[1982]
Parole e musica di Silvio Rodríguez
Un brano del 1982 che l’anno seguente fu poi incluso e intitolò un disco collettivo dedicato alla lotta del popolo salvadoreño contro la dittatura militare.
Testo trovato su Cancioneros.com.

Nel brano vengono citati il poeta e rivoluzionario Roque Dalton (1935-1975) e Agustín Farabundo Martí Rodríguez (1893-1932). Il secondo, leader della rivolta contadina e comunista contro il solito regime militare golpista, fu fucilato dai suoi nemici, ma il primo fu assassinato dai suoi stessi compagni, che lo accusarono falsamente di collaborazionismo.
El tiempo está a favor de los pequeños
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2017 - 11:42
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La bénédiction

La bénédiction
Le poème de François Coppée évoque un épisode de l'invasion de l'Espagne par les troupes de Napoléon 1er en 1809.
Recueil "Poèmes modernes" 1869

Poème récité par Yvon Jean
Or, en mil huit cent neuf, nous prîmes Saragosse.
(continua)
inviata da JJ 13/12/2017 - 11:20
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Para irle cantando a El Salvador

Para irle cantando a El Salvador
[1983]
Parole e musica di Vicente Feliú
Nel disco collettivo “El tiempo está a favor de los pequeños”, dedicato alla lotta del popolo salvadoreño contro la dittatura militare.

Ho trovato questa canzone sul fondamentale Cancioneros.com. Gli amministratori del sito l’hanno proposta in prima pagina, come brano del giorno, lo scorso 11 dicembre, commemorando un episodio terribile avvenuto durante la lunga e sanguinosa guerra civile in Salvador (1979-1992), che vide opporsi il governo militare golpista (sostenuto da USA, Cile, Argentina e Israele) alla resistenza raccolta sotto la sigla del FMLN (Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional, sostenuto da Cuba e Nicaragua).

Il 10 dicembre del 1981 il battaglione “Atlacatl” dell’esercito salvadoregno (un’unità di élite, specificamente formata alla controinsurrezione, con ufficiali e sottoufficiali addestrati direttamente dagli USA) piombò... (continua)
Que no nos venza la muerte,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2017 - 08:46
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Ich saz ûf eime steine

Ich saz ûf eime steine
[XII/XIII sec.]
Codex Manesse, XIV sec., f. 123 v.
Musica / Music / Musik:
a) Hans Hegner
Album: Die Liebligsgedichte der Deutschen
b) Hatz von Hatzenstein
Liederbuch "Minne, Wein und Weltenschmerz", Hrsg. Dr. Benno Bulitta / Hatz von Hatzenstein

Scrive l'Anonimo Toscano del XXI Secolo: Uno dei miei fratelli nel Tempo, l'Anonimo Toscano del XIII Secolo, mi spedisce e mi raccomanda di pubblicare questa leggiadra e profonda composizione d'un suo contemporaneo, il tirolese Walther von der Vogelweide, che si potrebbe tradurre come Gualtiero del Prato degli Uccelli. Dice ancora il mio remoto fratello, che l'ebbe appunto a incocciare seduto su di un nudo sasso, mentre pareva assorto a blaterare qualcosa in un barbaro idioma ch'egli non comprendeva; dopo avergli praticato, colori alla mano, un celebre ritratto (che poi, senza che lo si informasse, fu infilato in un famoso codice sguizzero... (continua)
Ich saz ûf eime steine,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 12/12/2017 - 14:48
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Rojava

Rojava
[2017]

Album: Ballad of a Wobbly
Listen to me, friends, from New York to California
(continua)
inviata da adriana 12/12/2017 - 14:37
Percorsi: Dal Kurdistan
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Leila and Majnun

Leila and Majnun
[2017]

Album: Ballad of a Wobbly
When Leila met Majnun it was at a traffic light
(continua)
12/12/2017 - 14:32
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Ballad of a Wobbly

Ballad of a Wobbly
[2017]

Album: Ballad of a Wobbly
When I came to this country, left Scotland far behind
(continua)
inviata da adriana 12/12/2017 - 14:20

I Should Like to Be a Policeman

anonimo
I Should Like to Be a Policeman
[1855-58?]
Anonima ballata di strada risalente a metà 800, proveniente con tutta probabilità da Manchester o Leeds.
Tra le Bodleian Library Broadside Ballads

La versione che contribuisco è quella pubblicata nella raccolta “Modern Street Ballads” a cura di John Ashton, pubblicata nel 1888.
Some folks may talk about a trade,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 14:10
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Thomas MacDonagh

Thomas MacDonagh
[1916]
Versi del poeta irlandese Frances Ledwidge (1887-1917), nella raccolta “Songs of Peace” pubblicata nel 1917, appena dopo la sua morte, avvenuta nel primo giorno della battaglia di Passchendaele (Terza battaglia di Ypres, 31 luglio – 10 novembre 1917)
Musica del compositore inglese John Jeffreys (1927-2010)
Testo trovato su The LiederNet Archive

In questa poesia Frances Ledwidge non parla della Grande Guerra ma di un’altra guerra, quella combattuta nella sua natale Irlanda contro i britannici, gli stessi che paradossalmente l’autore stava servendo nelle trincee sul fronte francese.

Sopravvissuto a diverse battaglie a Gallipoli, in Grecia e in Serbia, assai provato nel fisico, Frances Ledwidge fece brevemente ritorno in patria proprio allo scoppio della grande ribellione irlandese nota come “Easter Rising” (Éirí Amach na Cásca).

La repressione della rivolta vide tra le vittime... (continua)
He shall not hear the bittern cry
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 13:05
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'O sanghe

'O sanghe
2016
'O Sanghe
Pregò o' signorè
(continua)
inviata da Dq82 12/12/2017 - 12:47
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To One Dead

To One Dead
[1915 o 1916]
Versi del poeta irlandese Frances Ledwidge (1887-1917), nella raccolta “Songs of Peace” pubblicata nel 1917, appena dopo la sua morte, avvenuta nel primo giorno della battaglia di Passchendaele (Terza battaglia di Ypres, 31 luglio – 10 novembre 1917)
Musica del compositore inglese Michael Head (1900-1976)
Testo trovato su The LiederNet Archive
A blackbird singing
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 11:52
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The Song of the Mud

The Song of the Mud
[1917]
Versi di Mary Borden (1886-1968), poetessa anglo-americana.
Si tratta di una “song”, e quindi la contribuisco come CCG/AWS vera e propria.
Testo trovato su Behind Their Lines

Mary Borden era nata nel 1886 in una ricca famiglia conservatrice di Chicago. Durante un viaggio in estremo oriente conobbe e sposò un missionario scozzese, da cui ebbe tre figlie, e nel 1913 la famiglia si trasferì in Inghilterra. Là Mary Borden si coinvolse nel movimento femminista delle Suffragettes e venne più volte arrestata per la sua partecipazione a manifestazioni in favore del riconoscimento del diritto di voto alle donne. Nel 1914, alla partenza del marito per la guerra, Mary Borden utilizzò parte del cospicuo patrimonio di famiglia per costruire ed allestire un ospedale da campo in Francia, dove lei stessa si adoperò come infermiera per tutto il corso della Grande Guerra.

Il suo osservatorio privilegiato... (continua)
This is the song of the mud,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 10:47
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Who Will Protect Us From the Police?

Who Will Protect Us From the Police?
[2017]
Parole e musica di Steven Patrick Morrissey
Nell’album intitolato “Low in High School” (significativamente sottotitolato “Axe the Monarchy”)
Say Daddy, who will
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 09:04
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All the Young People Must Fall in Love

All the Young People Must Fall in Love
[2017]
Parole e musica di Steven Patrick Morrissey
Nell’album intitolato “Low in High School” (significativamente sottotitolato “Axe the Monarchy”)
Spend more on nuclear war
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 08:55
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The Girl From Tel-Aviv Who Wouldn't Kneel

The Girl From Tel-Aviv Who Wouldn't Kneel
[2017]
Parole e musica di Steven Patrick Morrissey
Nell’album intitolato “Low in High School” (significativamente sottotitolato “Axe the Monarchy”)
The girl from Tel-Aviv who wouldn't kneel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 08:51
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In Your Lap

In Your Lap
[2017]
Parole e musica di Steven Patrick Morrissey
Nell’album intitolato “Low in High School” (significativamente sottotitolato “Axe the Monarchy”)
The Arab spring called us all
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 08:46
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I Wish You Lonely

I Wish You Lonely
[2017]
Parole e musica di Steven Patrick Morrissey
Nell’album intitolato “Low in High School” (significativamente sottotitolato “Axe the Monarchy”)
I wish you lonely
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/12/2017 - 08:27
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Come diruto Mediolano

anonimo
Come diruto Mediolano
[XII secolo]
Dal chiostro dello scomparso Convento degli Umiliati alla Brera del Guercio
Riportata da Cesare Cantù (1804-1895)
(nel romanzo storico Margherita Pusterla [1838])
Nanni Svampa : Milanese – Antologia della canzone lombarda (1970-1977)
Album 1: Antiche ballate e storie d'amore

La più antica canzone milanese pervenuta alla posterità ha la sua origine in una Milano distrutta dalla guerra. Come diruto Mediolano stava, secondo la testimonianza di Cesare Cantù, insigne letterato, storico e politico (che la riportò anche nel suo romanzo Margherita Pusterla), dipinta su una parete del chiosto del Convento degli Umiliati alla Brera del Guercio, oggi scomparso, “a commento degli affreschi che illustravano il voto dei cavalieri di fondare una congregazione di umiltà e penitenza a riparazione dei disastri del Barbarossa, qualora la città fosse risorta da tante rovine”. Così scrive brevemente... (continua)
Come diruto Mediolano
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/12/2017 - 23:12
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Adieu, Farewell Earth's Bliss

Adieu, Farewell Earth's Bliss
[1592-93]
Versi del poeta elisabettiano Thomas Nashe (1567–1601), nella sua opera teatrale “Summer's Last Will and Testament”, pubblicata nel 1600.
Con il titolo “In Time of Pestilence” nell’antologia “The Oxford Book of English Verse: 1250–1900”, a cura di Arthur Quiller-Couch, 1919.
Nel 14° volume della raccolta di AA.VV. intitolata “Poetry and Song”, pubblicata nel 1967 da
James Gibson con la MacMillan and Co. Ltd. I curatori erano Ewan MacColl e Peggy Seeger.

A proposito de 'A livella

William 'Will' Sommers (o Somers, morto nel 1560), protagonista dell’opera di Nashe da cui sono tratti questi famosi versi, era il giullare del re Enrico VIII.
Diversi studiosi sostengono che buona parte della trilogia di William Shakespeare dedicata ad Enrico VI potrebbe essere stata scritta in realtà da Thomas Nashe.
Nell’iconografia dell’epoca, Thomas Nashe viene spesso rappresentato in catene perché la sua attitudine alla satira verso i potenti gli causò alcuni imprigionamenti.
Adieu, farewell earth's bliss!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2017 - 15:58
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American Soul

American Soul
[2017]
Scritta da Paul David Hewson, in arte Bono
Musica degli U2
Nell’album “Songs of Experience”, il 14° album della band di Dublino, uscito lo scorso 1 dicembre
Blessed are the bullies
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/12/2017 - 08:17
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Lords of War

Lords of War
2017
Featuring Kaia

Un pilota di droni che uccide da lontano come se fosse un lavoro qualunque, i guerrafondai pronti a fare soldi con la guerra e la vita delle vittime in questa nuova importante canzone del rapper inglese di origine irachena.
Intestines, shattered hopes and dreams adorn the floor
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 10/12/2017 - 16:09
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The Children of '16

The Children of '16
2016

from the album "In Full Colour"

In April 2014 a commemorative service, was held in city quay church, to officially acknowledge 40 civilian children who were killed in and around Dublin during Easter week, of 1916.
These children were mostly killed in crossfire, by bullets from both sides.
The rebel side took a very harsh view of looters, as part of the ethos of a new republic. Anyone seen on the streets could be seen as potentially taking part, and often were.
The Brittish were no less than militant in their duty to enforce a curfew on the streets at the same time, so it was left for these children to run the gauntlet in going about their regular day to day activities, which saw them escape the cramped and impoverished tenement buildings to find mischief and scavenge around the streets for a lump of coal, or a chunk of bread.
With a curfew in effect all week, those killed where... (continua)
In Dublin town one Easter morn a hundred years ago
(continua)
inviata da Dq82 10/12/2017 - 12:07
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Πατρίδα

Πατρίδα
Patrída
[2009]
Στίχοι: Αλκίνοος Ιωαννίδης
Μουσική: Αλκίνοος Ιωαννίδης
Πρώτη εκτέλεση: Αλκίνοος Ιωαννίδης
Testo, musica e prima interpretazione di Alkinoos Ioannidis
Lyrics, music and 1st performance by Alkinoos Ioannidis
'Αλμπουμ / Album : Νεροποντή [Neropondí] ["Nubifragio" / "Downpour"]



Alkinoos Ioannidis è nato a Nicosia il 19 settembre 1969, vale a dire poco meno di cinque anni prima di quel luglio del 1974 che vide lo scoppio di Cipro. L' “enosis” dei gruppi neofascisti ciprioti che volevano imporre l'unificazione con la Grecia, il colpo di stato contro l'arcivescovo Makarios, l'intervento turco che spezzò l'isola in due, la fine della dittatura in Grecia, i bombardamenti, i profughi, le migliaia di vittime. Bambino che avevo comunque più del doppio dell'età di Alkinoos, mi ricordo quegli avvenimenti come fossero ieri; solo che me li ricordo, undicenne, da un'estate all'Isola... (continua)
Λοιπόν αγρίεψε ο κόσμος σαν καζάνι που βράζει,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 7/12/2017 - 13:15
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Kelly's Blues

Kelly's Blues
[2003]
Parole di Pete Brown
Musica di Jack Bruce
Nell’album intitolato “More Jack than God”

Canzone dedicata a Kelly Yeomans, una bambina inglese che nel 1997 si suicidò a soli 13 anni dopo aver subìto feroci atti di bullismo da parte dei suoi compagni di scuola.

Kelly era sovrappeso e alcuni ragazzini l’avevano presa di mira, arrivando ad attaccare a più riprese l’abitazione della bambina, bombardandola con lanci di cibo e di fango. I genitori di Kelly avevano denunciato più volte alle autorità scolastiche i soprusi inferti alla figlia, ma i responsabili non fecero mai nulla.
Where is the way out of the night
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/12/2017 - 11:47
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Income Tax Blues

Income Tax Blues
[1951]
Parole e musica di Ralph Willis (1910-1957), bluesman noto anche con gli pseudonimi di Alabama Slim, Washboard Pete e Sleepy Joe
Esiste una canzone dallo stesso titolo attribuita a Champion Jack Dupree, ma è di parecchi anni successiva.
Nel disco di Ralph Willis con Brownie McGhee e Sonny Terry ‎intitolato “Carolina Blues” (196?)
Testo trovato su Lyrics Playground

A proposito della riforma fiscale “meno tasse per tutti per i ricchi” che Donald Trump sta introducendo in questi giorni negli USA…
I got my income tax this mornin'
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/12/2017 - 09:08
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Hey Joe

Hey Joe
[1967]
Testo ed adattamento musicale di Gilles Thibaut e Reg Guest
Cover della canzone popolare americana portata a successo planetario nel 1966 da Jimi Hendrix

A Londra nel 1966 Johnny Hallyday conobbe Jimi Hendrix ed il suo bassista Noel Redding. Hallyday ingaggiò la Jimi Hendrix Experience per aprire alcuni suoi concerti in Francia. Alla fine dell’anno Hendrix esplose in tutto il mondo con la sua immortale versione di “Hey Joe” e incoraggiò l’amico Hallyday a farne una sua versione in francese. Il testo del paroliere Gilles Thibaut (1927-2000) è completamente diverso dall’originale e parla di un uomo disadattato e inconforme, afflitto dai suoi problemi e dagli orrori del mondo, innanzitutto dalla guerra e da quella in Vietnam in particolare, che per questo perde anche la sua donna, la quale gli preferisce un altro perfettamente integrato nella società e che del mondo e dei suoi problemi... (continua)
Hey Joe
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/12/2017 - 08:30
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Meat and Bread Blues (or Relief Blues)

Meat and Bread Blues (<Em>or</Em> Relief Blues)
[1935]
Parole e musica di Blind Teddy Darby (1906-1975), chitarrista blues reso cieco a 20 anni per un glaucoma. Attivo a St. Louis tra la fine degli anni 20 ed il 1937, quando lasciò il Blues per Dio, essendo ordinato diacono di non so quale chiesa.
Nella raccolta “Blind Teddy Darby, 1929-1937 (St. Louis Country Blues)”, pubblicata nel 1984 dall’austriaca Earl Archives / Document Records
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues

Blues della miseria disperata. “Se il Soccorso non mi aiuta con qualcosa da mettere sotto ai denti, perderò anche la mia donna… Possibile che lo Zio Sam vada per il mondo ad aiutare un sacco di gente e non aiuti un poveraccio come me?… E se non mi aiuteranno loro, allora mi aiuterò da solo con le mie .32-20 e .41 ma, se mi spingeranno a tanto, allora sarà troppo tardi per chiamare la polizia...”
Now, my meat is gone, no more flour in my barrels
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2017 - 14:52
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Sylvester and His Mule Blues

Sylvester and His Mule Blues
[1935]
Scritta da Memphis Minnie (nome d’arte di Lizzie Douglas, 1897-1973), a partire da un sermone del Rev. J.M. Gates di Atlanta
Nella raccolta “Memphis Minnie ‎– Complete Recorded Works 1935-1941 In Chronological Order: Vol. 1 (10 January To 31 October 1935)”, pubblicata dall’austriaca Document Records nel 1991

Sylvester Harris era un contadino afroamericano di Columbus, Mississippi. Rischiò di essere travolto dalla Grande Depressione, come tanti, ma lui non si diede per vinto e si attaccò al telefono cercando di parlare direttamente con il presidente Roosevelt alla Casa Bianca. Dopo innumerevoli tentativi ci riuscì, il presidente lo aiutò impedendo che la banca si prendesse la fattoria ed il mulo di Sylvester, Jesse, perché il contadino non era riuscito a pagare le rate di un mutuo. Sylvester Harris divenne famoso in tutti gli USA. Lui non mancò mai di ringraziare FDR (così gli americani chiamavano il loro presidente, Franklin Delano Roosevelt) e tutti gli anni gli fece arrivare un tacchino per il giorno del ringraziamento.
Sylvester went out on his lot, he looked at his mule
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2017 - 11:56
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Welfare Blues

Welfare Blues
[1948-52]
Parole e musica di John Lee Hooker (ma credo che si basino su di uno standard precedente, risalente agli anni della Grande Depressione)
Nella raccolta “Coast to Coast Blues Band - Any Where, Any Time, Any Place – His Original Recordings 1948-52 ”, pubblicato nel 1971
You know I'm goin' to the welfare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2017 - 11:03
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R.F.C. Blues

R.F.C. Blues
[1933]
Scritta da Jack Kelly, oscuro bluesman degli anni 30, leader di una delle tante “jug band” di Memphis, Tennessee, composta anche da D.M. Higgs, Dan Sane e Will Batts
Nella raccolta “Complete Recorded Works In Chronological Order (1933-1939)” pubblicata nel 1990 dall’austriaca Rst Records
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues

L’acronimo R.F.C. sta per “Reconstruction Finance Corporation”, il nome di un’agenzia federale americana che contribuì al progressivo risanamento delle banche statali nella fase di risposta alla grande crisi del 1929. Istituita da Hoover nel 1932, con Roosevelt la RFC attuò grandi programmi di investimento e di occupazione. Moltissimi sottoproletari americani, bianchi e neri, per anni non ebbero altre occupazioni se non quelle offerte dai programmi federali come il RFC.

Le “jug band” erano blues band di strada che usavano spesso strumenti improvvisati, a percussione come a corda.
That R.F.C. sure is not envied to many men
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/12/2017 - 10:15
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Coal Miner's Blues

Coal Miner's Blues
[1938]
Raccolta da Alvin Pleasant Delaney Carter (1891-1960), membro fondatore della Carter Family, da un vecchio minatore del villaggio di St. Charles, Lee County, Virginia. Registrata da Alvin Pleasant con Sara e Maybelle Carter (voci e chitarra) nel 1938 a New York, disco Decca.
Testo trovato su Folkarchive
Some blues are just blues, mine are the miner's blues.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 13:58
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Coal Mountain Blues

Coal Mountain Blues
[1933]
Scritta da Sonny Scott, oscuro bluesman che – al pari di Fred McMullen – registrò solo un pugno di canzoni nel luglio del 1933, per poi scomparire nel nulla.
Questa si trova sul lato B di un 10” a 78 giri dell’etichetta Vocalion.

Un blues veramente blue
Un uomo disoccupato, ridotto alla disperazione, chiede di essere assunto in una miniera di carbone ma non lo prendono perché è malato di tubercolosi. Allora lascia le montagne per la costa e s’imbarca come marinaio. Ma la malattia ormai l’ha sconfitto e l’uomo decide di suicidarsi gettandosi in mare. Unico testimone, un gabbiano...
Oh, I went on Coal Mountain, saw the men pullin' coals from the mine
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 13:43
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DeKalb Chain Gang

DeKalb Chain Gang
[1933]
Scritta ed interpretata da Fred McMullen (1905-?), bluesman originario della Florida.
Dotato di una tecnica chitarristica (slide) spaventosa, scomparve nel nulla dopo aver registrato un pugno di canzoni tra il 16 ed il 19 gennaio 1933 a New York, insieme ai chitarristi Curley Weaver e Buddy Moss.
In alcune raccolte, a cominciare da “Georgia Blues Guitars (1928-1933)”, pubblicata dall’austriaca RST Records nel 1988.
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues

Poco si sa della vita di Fred McMullen. Questa canzone però è certamente autobiografica, perché l’autore trascorse un po’ di tempo ai lavori forzati nel penitenziario di DeKalb, Georgia.
Eh, liquor and a gun caused me to ache and pain
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 13:18

Miss-Meal Cramp Blues

Miss-Meal Cramp Blues
[1928]
Scritta Spencer Williams (1889-1969), importante compositore, pianista e cantante jazz
Interpretata da tal Alec Johnson, oscuro bluesman, che nel 1928 incise un pugno di titoli per la Columbia Records
In varie raccolte, a partire da “Next Week Sometime (A Compilation Of 'Pre-War' Blues 1927-1940)”, pubblicata dall’australiana Nugrape Records nel 1977

Non era nemmeno ancora il 1929 ma la Grande Crisi, partita dagli USA e poi estesa al mondo, spiegava i suoi effetti nefasti. Qui il nostro protagonista è letteralmente divorato dalla fame, impazzirebbe per una braciola, si mangerebbe un canguro, si sgranocchierebbe anche soltanto zampe di gallina e così via, fino al furto ed addirittura al cannibalismo estremo (un’intera vagonata di barboni!).

Nella penultima strofa si fa riferimento alla National Biscuit Company (NBC Uneeda, oggi Nabisco), che con gli Uneeda (You Need A...) Biscuits, gli Uneeda Bakers, gli Uneeda Burgers, gli Uneeda Crackers, etc. etc. tappezzava di cartelli ed affreschi pubblicitari i muri delle città americane.
Lord, I'm broke and hungry, and my money's all gone
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 11:33
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Bad Time Blues

Bad Time Blues
[1928]
Parole e musica di Robert “Barbecue Bob” Hicks
Nelle raccolte “Complete Recorded Works In Chronological Order: Volume 2 (21 April 1928 To 3 November 1929)” della Document Records (1991) e “Ain't Times Hard: Political & Social Comment In The Blues” della JSP Records (2008)

Ancora blues dalla Grande Depressione.
Come suggerisce il suo soprannome, Robert “Barbecue Bob” Hicks (1902-1931) lavorava come cuoco in un grill restaurant ad Atlanta, Georgia, e infatti nelle rare foto che lo ritraggono compare spesso in divisa da lavoro.
Il nostro Barbecue Bob doveva essere un profeta perché in “Bad Time Blues” descrisse il “Wall Street Panic” del 1929 un anno prima del suo verificarsi. Quello che invece il cuoco canterino non riuscì a prevedere è che la Grande Depressione l’avrebbe ammazzato: morì infatti nel 1931 a soli 29 anni di tubercolosi e polmonite.
Bad time are fallin' me, tell the world the panic is on
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/12/2017 - 10:47
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Ode to Victor Jara

Ode to Victor Jara
2013
Effra Parade

Una canzone che richiama Victor Jara di Arlo Guthrie
His song it was a free song not owned by anyone,
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 19:24
Percorsi: Víctor Jara
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Dans Varsovie

Dans Varsovie
Poème "Dans Varsovie la ville fantastique"
Musique : Yvonne Schmitt - Interprétation : Claude Vinci
Album Claude Vinci « Quarante ans de chansons »
Qui n’a pas vu les ruines du Ghetto
(continua)
inviata da JJ 4/12/2017 - 19:03
Percorsi: Ghetti
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No Nazis

No Nazis
1991
Destroy Fascism!
Nazis, No way
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 18:46
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Chile Under Pinochet

Chile Under Pinochet
1988
En nombre del Ley
Chile under Pinochet, Resistance!
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 18:43

No More Hard Time

No More Hard Time
[1944]
Scritta e interpretata da Alec “Guitar Slim” - uno dei suoi tanti pseudonimi - Seward e Louis “Jelly Belly” Hayes, Piedmont bluesmen
Nella raccolta “Carolina Blues - New York City 1944”, pubblicata nel 1997 dalla Arhoolie Records ‎
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
(Jelly Belly) We don't want no more war, and no Depression at all
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2017 - 15:22
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War Blues

War Blues
[1975]
Parole e musica di Pernell Charity (1920-1979), misconosciuto bluesman da Waverly, Virginia
Nel suo album intitolato – non a caso - “The Virginian”
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues

Un blues della migliore tradizione, fatalista e rassegnato eppure scanzonato…
Il nostro è stato chiamato ad arruolarsi per andare in guerra. Non può opporsi al destino, e sa già che facilmente non tornerà vivo. Tutto quello che fa e infilarsi nella scarpa un “osso di gatto nero”, come talismano che porta fortuna e rende invisibili, e lamentarsi per tutte quelle belle ragazze che deve lasciare e che probabilmente non vedrà mai più...
When I get my call, boy, here's what I'm gon' do
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2017 - 14:43
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Bad Depression Blues

Bad Depression Blues
[1932-33]
Parole e musica di Josh White, all’inizio della sua carriera, quando ancora era noto col suo nome per intero, Joshua.
Nella raccolta “First Recording Session 1932-1933”, pubblicata nel 1982 dall’austriaca “Earl Archives” (poi in due volumi dalla tedesca Disc De Luxe / Document)
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues

La depressione in questione non è ovviamente la malattia mentale, ma la Grande Depressione che colpì gli USA e il mondo alla fine degli anni 20 e che si protrasse per tutti i 30.
Solo per dare un’idea, i disoccupati salirono del +607% in USA; +129% in Gran Bretagna; +214% in Francia; +232% in Germania…
E sapete cosa ci volle per porre fine ad una crisi del genere: una bella guerra mondiale! Proprio come era successo già nella seconda metà dell’800, quando la crisi venne superata col colonialismo di rapina...
E così a fare... (continua)
Says, folks, I'm gonna tell you what depression has done to me
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2017 - 14:22
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King Tide And The Sunny Day Flood

King Tide And The Sunny Day Flood
(2017)
Album: Bridges Not Walls

Sunny day flooding is a coastal phenomenon in which strong tides cause water to gush up from drains and beneath the ground, swamping basements and inundating roads. Rises in sea level due to meling ice-caps are making it an increasingly common occurrence in Florida, where some residential areas are experiencing it on an almost monthly basis. These communities are canaries in the mine, already living with the stark realities of climate change that some still deny is happening. On a planet the surface of which is 70% water, in which the temperature of oceans drives our weather systems, we will all be affected by global warming unless we act now to limit the damage done.
Why do we build the wall?
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 11:41
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Dio lo sa

Dio lo sa
“Dio lo sa” è un brano cantato e composto da Enzo Crotti, registrato con intonazione a 432 Hz. Il testo di questa canzone parla del delicato problema della solidarietà e dei profughi. L’accordatura usata per questa incisione è temperata per dare al brano sonorità più riconoscibili e concentrare così l’ascolto sul testo. In questo brano il testo riveste naturalmente una grande importanza, per coinvolgere il corpo e la mente nell’esperienza dell’ascolto musicale.


Il problema della solidarietà tra le genti è qualcosa di molto attuale, che probabilmente lo sarà anche per i prossimi anni, data la dimensione del fenomeno delle migrazioni dei profughi e dei migranti economici che cercano condizioni di vita migliori. Trovare una soluzione a questo problema è forse fuori dalla portata della mente delle persone che spesso non sono nemmeno consapevoli di quello che succede, in ogni caso essere solidali è una base della convivenza e della sopravvivenza umana, una cosa di cui tutti prima o poi potrebbero aver bisogno.

(Wenz)
Solo Dio sa cosa c’è
(continua)
inviata da Enzo Crotti 3/12/2017 - 22:58

The Sword Sung on the Barren Heath

The Sword Sung on the Barren Heath
LA SPADA CANTAVA SULLA TERRA STERILE
(continua)
3/12/2017 - 20:29
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La casa de Dios

La casa de Dios
[2017]

Album : Desde la cuna hasta la muerte
Cuando era niño por tradición a la iglesia fui a parar
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:54
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Sinfronterica

Sinfronterica
[2017]

Album : Desde la cuna hasta la muerte

Con Anliz, Futta y Mob
Si no hay fronteras, vas a ver como cambia todo,
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:36
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Feliz falsedad

Feliz falsedad
[2017]

Album : Desde la cuna hasta la muerte
Ya llega navidad, consumo extremo y sin piedad, Go to the shopping escondidxs a calmar la ansiedad, Neo esclavos con deudas falseando felicidad, Comprando toda la mierda que la publicidad nos da, SALUD!!! Gritan brindando con mucho placer, Familiares que se odian y no se quieren ni ver, caras falsas, miradas tramposas no la puedo entender, esa maldición de tradición que siguen intentando imponer, Chantaje y engaño año tras año les hacen daño, Ilusionando a lxs niñxs, negociando con su cariño, Cuanto se gasta en regalos y pirotecnia, Papá Cruel? miles lloran de tristeza cada día por culpa de él, el vaticano festeja con su tribu de tarados obedientes que ni se quejan MAS LOS ENGAÑAN MAS SE DEJAN, las noticias retransmiten la asquerosa misa de gallo, Me dan nauseas me rallo estallo es por eso ... (continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:25
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El hijo del torturador

El hijo del torturador
[2017]

Album : Desde la cuna hasta la muerte
Mi vida siempre fue extraña, particular, fuera de lo normal,
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 10:53
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Grow

Grow
[2017]
Scritta da Algee Smith (1994-), attore e cantante afroamericano
Interpretata da Algee Smith con Larry Reed, membro fondatore del gruppo R&B The Dramatics.
Nella colonna sonora del film “Detroit” (2017), diretto da Kathryn Bigelow e scritto da Mark Boal.

Il film della Bigelow ricostruisce i drammatici giorni della rivolta di Detroit nell'estate del 1967, che su queste pagine è già stata ampiamente descritta nelle introduzioni a Motor City is Burning di John Lee Hooker e Dancing in the Street di Martha Reeves & The Vandellas, due brani assolutamente memorabili.
In particolare, la regista - autrice di film come “Point Break”, “Strange Days” e “The Hurt Locker” - nella sua ricostruzione di quegli eventi parte dalla strage al Motel Algiers dove, nella notte tra il 25 ed il 26 luglio 1967, nel pieno dei disordini scoppiati in città, un gruppo di poliziotti uccise tre giovani... (continua)
I'm coming from a place of delusions and being blinded
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2017 - 21:01
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L'uomo nero

L'uomo nero
Chanson italienne – L'uomo nero – Brunori Sas – 2016
Paroles et musique : Dario Brunori


Dialogue maïeutique


« L’uomo nero – l’homme noir » : quel titre, encore une fois !, dit Lucien l’âne. Je n’aurais jamais pensé que quelqu’un écrirait une chanson avec un titre aussi raciste.

Ho !, Lucien l’âne mon ami, détrompe-toi, ce n’est pas du tout une chanson raciste ; bien au contraire, comme tu vas le comprendre à l’instant. L’homme noir dont il est question n’est qualifié de noir que par l’uniforme qu’il porte, même symboliquement, même par métaphore ; autrement dit, même quand il est en caleçon ou qu’il se promène en civil. Par exemple, personne ne penserait un instant à moi comme à un homme susceptible de porter un uniforme noir. Cet usage métaphorique indique nettement qu’il s’agit d’un personnage fasciste, para-fasciste ou néo-fasciste ; bref, un homme aux conceptions d’extrême-droite... (continua)
L’HOMME EN NOIR
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/12/2017 - 19:40
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Ni una menos

Ni una menos
2017
Ni una menos

Ni Una Menos es un grito colectivo contra la violencia machista. Surgió de la necesidad de decir “basta de femicidios”, porque en Argentina cada 30 horas asesinan a una mujer sólo por ser mujer. La convocatoria nació de un grupo de periodistas, activistas, artistas, pero creció cuando la sociedad la hizo suya y la convirtió en una campaña colectiva. A Ni Una Menos se sumaron a miles de personas, cientos de organizaciones en todo el país, escuelas, militantes de todos los partidos políticos. Porque el pedido es urgente y el cambio es posible, Ni Una Menos se instaló en la agenda pública y política.
Quisiera tener cosas dulces que escribir
(continua)
inviata da Dq82 2/12/2017 - 15:42
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Mujer lunar

Mujer lunar
2014
Canto

Il Guatemala è uno dei paesi con il più alto numero di violenze sessuali sulle donne, Rebeca Lane, sociologa e rapper mette in musica una nuova immagine di donna: né Dio, né Patria, né marito, né partito.
Ni dios ni patria ni marido ni partido
(continua)
inviata da Dq82 2/12/2017 - 15:30
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O mamma mia i bersaglier van via

anonimo
Le la fa finta de anda' a dighel al so pader
La fa na girivolta intorn al so castel
E po la va in sul campo insema al colonell

O colonnello fa sonar le trombe
Fa sonar le trombe, chitarra e viulin
Per portar l'oi bella al campo di confin

O mamma mia el scusarin se alsa
El scusarin se alsa e de marito non ne ho
È' stato il colonnello sul campo dell'onor
Ferrari Guglielmo 2/12/2017 - 10:20




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