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Hív az antifasiszta akció

anonimo
Hív az antifasiszta akció
Scritta tra il 1920 e il 1939 e incisa nel 1967 nel disco "Fáklyavivők 5 - Dalok, Hősök, Emlékek 1920-1939" pubblicato dalla etichetta di stato ungherese

Si tratta di una canzone antifascista che avverte i proletari: il fascismo è vicino, se vince ci aspetta un'altra guerra.
Nyár van, dolgozunk, görnyedünk földeken,
(continua)
21/1/2024 - 20:22
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Egy Spanyol földmíves sírverse

Egy Spanyol földmíves sírverse
Una brevissima poesia di Attila József sulla guerra civile spagnola, raggelante nella sua icasticità.
Da: Poesie, di Attila József, Milano, Lerici, 1957.
Franco tábornok besorolt ádáz katonának,
(continua)
inviata da L.L. 6/2/2021 - 15:38
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Bérmunkás-ballada

Bérmunkás-ballada
[1934]
Hordunk vinnyogó kosarat,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 30/11/2020 - 17:49
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A föl-földobott kő

A föl-földobott kő
A föl-földobott kő
A föl-földobott kő
[ 1909 ]

Vers / Poesia / A Poem by / Poème / Runo
Endre Ady

Zene / Musica / Music / Musique / Sävel:
Kicsi Hang

Előadja / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Katalin Lantos Borbély , József Menyhárt

La poesia fu scritta al ritorno di un viaggio di Endre Ady in Francia di 6 mesi. Fa parte del ciclo di poesie che esprimono il desiderio rivoluzionario del poeta, Esze Tamás komája / Il coma di Tamás Esze. La poesia A föl-földobott kő è una confessione lirica, scaturita dal ripiegamento del poeta accusato di essere antipatriottico. Ady in realtà criticava l’arretratezza feudale dell’Ungheria, Parigi era per lui la punta avanzata della cultura del tempo.
Feldobott kő è anche il titolo di un bel film ungherese del 1968, in programma per la presentazione a Cannes, ma il festival quell’anno fu interrotto per gli eventi del... (continua)
Föl-földobott kő, földedre hullva,
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 17/7/2020 - 00:13
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Nem tudhatom

Nem tudhatom
Nem tudhatom
[ 1944 ]

Vers / Poesia / A Poem by / Poème / Runo
Miklós Radnóti

Zene / Musica / Music / Musique / Sävel:
Kicsi Hang

Előadja / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Katalin Lantos Borbély , József Menyhárt

Nem tudhatom, hogy másnak e tájék mit jelent,
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 16/7/2020 - 10:01
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Járkálj csak, halálraítélt!

Járkálj csak, halálraítélt!
Járkálj csak, halálraítélt!
[ 1936 ]

Vers / Poesia / A Poem by / Poème / Runo
Miklós Radnóti

Zene / Musica / Music / Musique / Sävel:
1.Ördögszekér Akusztik
2. Dániel Daczi
3.Márton Onody
Járkálj csak, halálraítélt!
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 14/7/2020 - 13:17
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Levél a hitvehez

Levél a hitvehez
Levél a hitvehez
[ 1944 ]

Vers / Poesia / A Poem by / Poème / Runo
Miklós Radnóti

1.Zene / Musica / Music / Musique / Sävel:
Ferenc Mocsári
Előadja / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Gabriella Mocsári

2. Zene / Musica / Music / Musique / Sävel:
Audionautix [Calm blue lake]
Előadja / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Jason Shaw

Quando Miklós Radnóti, poeta ungherese, ebreo, scrisse questa poesia nel lager di Heidenau nutriva ancora delle speranze. Mancava un mese al suo assassinio.
Si veda l'introduzione alla Hetedik ecloga per un quadro esauriente.

[Riccardo Gullotta] 
A mélyben néma, hallgató világok,
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 13/7/2020 - 11:42
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Vége a világnak

Vége a világnak
[Fine anni 30, inizio 40]
Parole e musica di Seress Rezső (1899-1968), pianista e compositore ungherese.



Tristissima la vita di Seress Rezső.

Nato a Budapest in una famiglia ebrea (Spitzer era il vero cognome), trapezista in gioventù, sempre in lotta contro la povertà, la consolazione di Seress Rezső era il pianoforte, che suonava da autodidatta dietro le quinte del circo. Se ne accorse il direttore, che cominciò a farlo suonare tra un numero e l'altro. Il "kis Seress" – il piccolo Seress, data la sua bassa statura – divenne subito molto noto e amato ma, a causa delle restrizioni imposte all'Ungheria nel primo dopoguerra, non potè incidere la sua musica, e quindi guadagnarne, se non a partire dalla metà degli anni 20. Il suo periodo d'oro fu infatti il decennio tra il 1923 ed il 1933, durante il quale scrisse decine di composizioni per sè e per altri interpreti, alcune delle quali ebbero... (continua)
Ősz van és peregnek a sárgult levelek
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/5/2020 - 14:31
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Attila József: Tiszta szívvel

Attila József: Tiszta szívvel
[1925. március / Marzo 1925]
Versi del grande poeta ungherese Attila József (1905-1937)

Musica Márton Vizy (1977-), cantante, cantautore e compositore originario di Budapest.
A partire dal 2009 Vizy Márton e Tóth Dávid Ágoston hanno scritto lo spettacolo teatrale musicale “Én, József Attila” (Io, Attila József), che è andato in scena nel 2012 al teatro Madach di Budapest.
Nincsen apám, se anyám,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 21:43
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Katona vagyok én

anonimo
Katona vagyok én
[1848]
Canzone di soldati ungheresi dai moti del 1848
Hungarian soldier's song from 1848 uprisings
Magyar 1848-as katonadal
Melodia: popolare ungherese
Hungarian popular tune
Magyar népdallam
Rielaborazione: Zoltán Kodály (1882-1967), Magyar népzene énekhangra és zongorára VI, 32
Elaboration: Zoltán Kodály, Magyar népzene énekhangra és zongorára VI, 32
Feldolgozás: Kodály Zoltán, Magyar népzene énekhangra és zongorára VI, 32

"I often sang this folksong because it has a unique melody, but in the version I know the last two lines are changed. In the (rather rough) translation below I translated the song that way. This song was also given a piano accompaniment by Kodály. If we can believe Wikipedia, the song was known already in the time of the Hungarian revolution and fight for freedom against the Habsburgs in 1848-1849. Kodály collected this song in 1914 in Bucovina (today Romania)."... (continua)
Katona vagyok én, ország őrizője!
(continua)
inviata da Ildiko Hegedus 15/10/2017 - 21:03
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Mennyből az angyal

Mennyből az angyal
[2002]
Poesia di Sándor Márai (1956)
A poem by Sándor Márai
Versek: Márai Sándor
Musica / Music / Zene: Szilveszter Jenei / Jenei Szilveszter
Album: Mennyből az angyal – versek és dalok 56-ról
["Angelo dal cielo - poesie e canzoni del '56"
"Angel from the Heaven - Poems and Songs from 1956"]
Interpretata da / Performed by: Miklós Varga / Varga Miklós

Nel 1956, il sig. Sándor Károly Henrik Grosschmid de Mára ha 56 anni e vive da qualche tempo a New York. Di professione scrittore e poeta, si è abbreviato il chilometrico nome in “Sándor Márai”, ove quel “Márai” altro non è che la forma magiarizzata del gentilizio “de Mára”. E' nato l'11 aprile del 1900 in una città che, in un secolo, ha cambiato quattro nazioni (Impero Austroungarico, Ungheria, Cecoslovacchia e, infine, la Slovacchia dove si trova attualmente); in ungherese si chiama Kassa, in slovacco Košice, in tedesco Kaschau, in... (continua)
Vers:
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2016 - 21:52

Attila József: Most a jövendő férfiakról szólok

Attila József: Most a jövendő férfiakról szólok
[1923]
Versi di Attila József (1905-1937), poeta ungherese.
Quarto movimento del poema intitolato “Tanítások”
Testo trovato in “József Attila, összes költeménye” (“Tutte le poesie”)

Qualche giorno fa ho visto un bellissimo film ungherese. S’intitola “Fehér isten”, ossia “Dio bianco” ma sul nostro mercato è uscito come “White God - Sinfonia per Hagen”. La regia è di Kornél Mundruczó. Il film ha vinto un prestigioso premio a Cannes nel 2014.

Hagen è un bellissimo cane “meticcio di strada”, un bastardo. La sua giovanissima padrona, Lili, suonatrice di tromba in un orchestra classica, lo adora. I suoi genitori sono separati, lei e il cane vivono con la madre. Quando questa deve partire per un congresso all’estero, bimba e cane vengono parcheggiati a casa dell’ostico e severissimo papà, un veterinario che lavora in un macello della città, che è poi Budapest.
Negli stessi giorni, il governo... (continua)
Ők lesznek az erő és szelidség,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/5/2016 - 15:44
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Orbán Viktor

Orbán Viktor
[2015]
Parole e Musica: Központi Hatalom
Lyrics and Music: Központi Hatalom
Dalszöveg és zene: Központi Hatalom

”A népszavazás olyan, mintra az ember arról dönthetne,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/5/2016 - 00:04
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Gyöngyhajú lány

Gyöngyhajú lány
[1969]
Testo e musica di Omega
Dall'album "10000 lépés"
Egyszer a Nap úgy
(continua)
inviata da Krzysiek 27/11/2015 - 00:05
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Csak egy éjszakára

Csak egy éjszakára
[Przemyśl, November 1914/Novembre 1914]
Gyóni Géza költeménye / Poesia di Géza Gyóni
A Poem by Géza Gyóni
Musica di autori vari /Music by various authors
Tra i quali / Among which: HétköznaPICSAlódások
(in RIARIAANARCHIA, 2009)

Géza Áchim, nato a Gyón il 25 giugno 1884 (e dalla sua cittadina natale scelse il nom de plume: Gyóni significa “di Gyón”), proveniva da una famiglia di stretta osservanza luterana, e fu egli stesso teologo protestante. Non verrà mai annoverato tra i grandi della letteratura e della poesia magiara; lo si direbbe un “minore” o qualcosa del genere, di fronte a nomi come Sándor Petőfi, Endre Ady, Attila József, Mihály Vörösmarty e altri. Non fosse che per questa poesia, che è non solo una delle più famose del XX secolo in lingua ungherese, ma anche una delle più citate, musicate, riproposte e quant'altro. Una poesia, tra le altre cose, dal destino assai singolare,... (continua)
Csak egy éjszakára küldjétek el őket;
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/10/2015 - 00:05
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Ne ébresszetek fel

Ne ébresszetek fel
[1966]
Hoffmann Ödön írta
Scritta da Ödön Hoffmann
Written by Ödön Hoffmann

Tra le numerose disgrazie prodotte dalla cortina di ferro si deve annoverare anche l'ignoranza totale di tutta una serie di scenari musicali che si erano sviluppati “dall'altra parte”. Abituati com'eravamo a considerare i “paesi socialisti” come in preda all'immobilismo più totale, non ci rendevamo conto che -invece- si viveva e si suonava. Che c'erano anche le pop-star, popolarissime, e che, in fondo, la censura di stato non era certamente più attiva di quella democristiana. Così, immergiamoci nell'Ungheria del 1966; l'anno dopo si tenne addirittura un festival beat di cui si dà conto nella pagina linkata, la quale è -ovviamente- in ungherese. Facciamo la conoscenza di una delle più famose “poppiste” ungheresi dell'epoca, Éva Mikes, sfortunatamente scomparsa nel 1986 per una brutta malattia.

So per esperienza... (continua)
Álmomban éjjel egy sivatagot láttam, furcsa egy álom volt.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/8/2014 - 19:30
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Arról alúl

Arról alúl
[fine 800, inizio 900]
Canzone di soldato anonimo
Su di una melodia popolare riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”) pubblicata nel 1925.

Classica canzone di “naja”, identica in ogni epoca ed in ogni angolo del mondo: la triste lettera dall’amata, il dubbio sulla sua fedeltà, il rancore verso i vertici per tutto quel tempo perduto, forzatamente trascorso lontano dalla casa e dagli affetti...
Ho datato il brano a cavallo dei due secoli perchè la ferma è qui di tre anni, e quindi precedente al 1912 quando anche in Ungheria, come già avevano fatto altre nazioni, il servizio militare obbligatorio fu “ridotto” a 2 anni... Dopo poco però arrivò la Grande Guerra a rimettere tutto a posto: la naja non ebbe più termine.
Arról alúl kéken béborult az ég,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 20:55
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Körtéfa

Körtéfa
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VII” (“Musica popolare ungherese VII”).

A Gyöngyös durante la Grande Guerra c’era un ospedale da campo e lì vicino un grande pero sotto il quale i soldati convalescenti si radunavano e se la contavano e se la ridevano, e se la cantavano… Un’oasi di pace e di vita lontana dal furore della guerra, dall’orrore della morte…
Körtéfa, körtéfa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 14:58
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Doberdói dal

Doberdói dal
[1916]
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”). Ignoro la data precisa di composizione dell’opera.

Una “katonadal”, una canzone soldatesca ungherese direttamente dalle trincee della Grande Guerra, precisamente da Doberdob (Doberdó del Lago), dove nell’agosto del 1916 fu combattuta una delle battaglie più sanguinose dell’intero conflitto…

Da quello che sono riuscito a capire dalla traduzione inglese, il protagonista della canzone, certamente un contadino povero privo persino del certificato di nascita, acquista il suo primo documento d’identità quando viene arruolato per andare a combattere contro gli italiani: non gli servirà a gran che, perché morirà subito e avrà una sepoltura anonima sul campo di battaglia…
Keresik a, nem lelik a keresztelő levelemet,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 14:12
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Eddig való dolgom a tavaszi szántás

Eddig való dolgom a tavaszi szántás
Testo di anonimo autore popolare, ignoro a che epoca possa risalire.
Musica popolare, riscritta e arrangiata da Béla Bartók. Brano incluso nell’opera “Nyolc magyar népdal” (“Canzoni popolari ungheresi”), per voce e pianoforte (Sz. 64, BB 47) del 1917.

Bartók intento a registrare canzoni in un villaggio magiaro, 1906

Uno dei tanti canti popolari raccolti intorno al 1907 da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali del Regno d’Ungheria. Bartók lo arrangiò dieci anni dopo, in piena prima guerra mondiale.
Eddig való dolgom a tavaszi szántás,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2014 - 11:49
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Előüzent Ferenc Jóska

anonimo
Előüzent Ferenc Jóska
[1914-18?]
Canzone magiara dalle trincee della Grande Guerra, un messaggio rivolto direttamente a Ferenc József, l’imperatore Francesco Giuseppe. Fa bene il paio con Olvad a hó, altra canzone popolare di quel periodo raccolta sul campo dai compositori Béla Bartók e Zoltán Kodály.
Interpretata, fra gli altri, dalla cantante Kati Szvorák nel disco collettivo intitolato “Katonadalok” (“Canzoni di soldati”) del 2006.

Ho trovato il brano anche fra le musiche e i canti che accompagnano il recente documentario “Paolo Rumiz racconta la Grande Guerra” (in 10 DVD editi da L’Espresso/La Repubblica e reperibili in edicola). Mi pare di capire che la colonna sonora sia curata dal Centro studi Musica e Grande Guerra
Előüzent Ferenc Jóska,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2014 - 10:40
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A nemzetközi brigád indulója

A nemzetközi brigád indulója
[1936]
Testo: Aladár Komját
Musica: Paul Arma
Lyrics: Aladár Komját
Music: Paul Arma
Szöveg: Komját Aladár
Zene: Arma Pál


"Baloldali forradalmi dalt Arma Pál zeneszerző, Komját Aladár szövegére írta 1936-ban, a spanyol polgárháború idején, amikor a fasiszta Franco tábornok erői már Madridot ostromolták. A zeneszerzőt e műve tette világhírűvé. A dal a köztársasági kormány oldalán harcoló nemzetközi brigádoknak állít emléket. Több nyelvre lefordították és a Nemzetközi brigádok indulója címen is ismertté vált. Nálunk, csak 1947-ben adták ki." (Holnapután Anarchista újság). Aladár Komját, giornalista, scrittore e poeta comunista ungherese che si trovava in esilio fin dal 1920 per sfuggire alla dittatura e alla repressione dell'ammiraglio clerico-fascista Miklós Horthy von Nagybánya, scrisse questa canzone nel 1936, nella prima fase della Guerra civile spagnola mentre Madrid era sotto... (continua)
Madrid határán állunk a vártán,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2014 - 12:23
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Hetedik ecloga

Hetedik ecloga
[Luglio 1944]
Versi del poeta ungherese Radnóti Miklós.
Forse questa poesia non è mai stata messa in musica, eppure provo lo stesso a proporla come CCG e non come Extra, visto il suo contenuto.
In ogni caso ci sono su YouTube molti video in cui questi splendidi e disperati versi vengono proposti o recitati con un sottofondo musicale: quello più appropriato mi è sembrato dei Nine Inch Nails, dal loro album del 2008 intitolato «Ghosts I-IV (Halo 26)»... Ma anche il video con la declamazione di Latinovits Zoltán, accompagnata dalla musica del compositore ungherese Béla Bartók (nell’esecuzione della New York Philharmonic Orchestra diretta da Leonard Bernstein), lascia davvero di sale.

Miklós Rádnoti (Budapest, 5 maggio 1909 – Abda, 10 novembre 1944) aveva studiato filosofia, voleva insegnare, ma nell’Ungheria filonazista gli fu impedito perché ebreo. Lo mandarono comunque al fronte, seppur... (continua)
Látod-e, esteledik s a szögesdróttal beszegett, vad
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2014 - 22:36
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Attila József: Külvárosi éj

Attila József: Külvárosi éj
[1932]
Poesia di Attila József
A poem by Attila József

Se prendessi il via, temo che questo sito diventerebbe un ricettacolo delle poesie di Attila József; ma almeno una, un'altra sola, ce la voglio e ce la devo mettere. Questa. La „Notte di sobborgo”. Del 1932. Accingendomene a parlare dopo averla tradotta, mi accorgo che mi è molto difficile farlo. Troppe, troppe cose in testa; ma ci proverò.

Quando conobbi questa poesia, avevo circa sedici anni e avevo appena cominciato a imparare l'ungherese nel modo che, in questo sito, raccontai una volta proprio a un magiaro che vi era capitato. L'effetto che una poesia del genere può fare su un ragazzo di quell'età, è facilmente immaginabile, ma c'era di più. Io, certamente, non vivevo allora e non ho mai vissuto in un quartiere operaio e povero; ma mio padre sì. Nato, vissuto e lavorato a partire dai suoi tredici anni. In fabbrica a tredici... (continua)
A mellékudvarból a fény
(continua)
15/1/2014 - 13:49
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Töredék

Töredék
[1944]
Versi del poeta ungherese Rádnoti Miklós.
Musica di Faggyas László, chitarrista, che con F. Sipos Bea, violinista, compone ilduo ungherese degli Hangraforgó.

Miklós Rádnoti (1909-1944) aveva studiato filosofia, voleva insegnare, ma gli fu impedito perché ebreo. Perseguitato, rinchiuso in diversi campi di concentramento, fu eliminato al Abda, nell’Ungheria nordoccidentale, al confine con Austria e Slovacchia.
Nei suoi vestiti, rintracciati in una fossa comune, fu trovato il suo ultimo taccuino di versi.
Questi furono scritti il 9 maggio del 1944, poche settimane prima di finire fucilato.
Oly korban éltem én e földön,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/1/2014 - 10:25
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Attila József: Anyám

Attila József: Anyám
[Jánuar 6, 1931]
[6 gennaio 1931]
Poesia di Attila József
A poem by Attila József

Confesso che ho cercato in lungo in largo in rete, sperando che qualcuno avesse messo in musica questa spaventosa e bellissima poesia; non ho trovato nulla. Pazienza, mi sono detto; ci deve stare. Non può mancare. Starà negli „Extra” in quanto poesia non musicata; il motivo tutti lo capiranno dopo averla letta e ascoltata recitata nella sua lingua originale.

Negli anni '70, quand'ero ragazzo, le poesie di Attila József erano abbastanza conosciute; non credo che lo siano ancora adesso. Tra di esse, questa: „Mia madre”. Prima di parlarne un po', è bene di parlare della breve e tragica vita del più grande poeta ungherese moderno, un comunista che nemmeno la rivoluzione anticomunista del '56 si sognò minimamente di toccare. Attila József, o meglio József Attila (come è obbligatorio dire in ungherese), era... (continua)
A bögrét két kezébe fogta,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2014 - 19:47
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Zombie

Zombie
UNGHERESE / HUNGARIAN [2]

Versione Ungherese da lyricstranslate.com
Hungarian translation from lyricstranslate.com
Zombi
(continua)
inviata da DQ82 30/9/2013 - 09:38
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Imagine

Imagine
UNGHERESE / HUNGARIAN

Versione ungherese da lyricstranslate.com

Hungarian version from lyricstranslate.com
KÉPZELD EL!
(continua)
inviata da DQ82 22/9/2013 - 22:56
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Węgrom

Węgrom
Vesione ungherese di Gömöri György

Lengyelből fordította: Gömöri György

Da Youtube
1956
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 19/9/2013 - 02:03
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Betyárnóta

Betyárnóta
‎[1989]‎
Canzone tradizionale ungherese.‎
Nell’album dei Muzsikás intitolato “Ösz Az Idő”

Proseguendo in uno dei miei percorsi preferiti - quello dei “fuorilegge”, dei “banditi”, degli ‎‎“outlaws”, dei “bushrangers”, dei “bandidos rurales” – eccovi una “I Shot the Sheriff” in salsa magiara, più ‎nota dalle nostra parti nella bella versione inglese, intitolata “Outlaw Song” che qualche anno fa ne ‎fece il gruppo californiano dei “Sixteen Horsepower” del carismatico David Eugene Edwards. ‎Quest’ultimo, con la sua formazione successiva, i “Woven Hand”, ha eseguito il brano dal vivo ‎insieme ai Muzsikás in una versione bilingue.‎

Il protagonista della canzone è un giovane cui piace la vita vagabonda, all’aria aperta, forse uno ‎zingaro, o un disertore… Ha trovato (rubato?) un bel puledro ancora selvaggio e ne ha fatto il suo ‎cavallo… Si addormenta sotto le stelle e sogna la sua amata, ma... (continua)
Csütörtökön virradóra
(continua)
inviata da Bernart 4/9/2013 - 10:47
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Die Arbeiter von Wien

Die Arbeiter von Wien
Bécsi munkásinduló: La versione ungherese
Bécsi munkásinduló: The Hungarian version



La prima, storica versione del canto è stata quella ungherese, e non è certo un caso: le due componenti principali dell'Impero Asburgico avevano avuto destini non dissimili. Se in Austria si venne configurando un regime clericofascista spalleggiato da Mussolini e di natura violentemente repressiva, l'Ungheria (che nel 1919 aveva conosciuto la breve esperienza rivoluzionaria della „Repubblica dei Consigli“ di Béla Kun, rovesciata e repressa sanguinosamente) sperimentava già dal 1920 il regime reazionario e parafascista dell'ammiraglio Miklós Horthy von Nagybánya (non a caso „rivalutato“ fortemente nell'Ungheria attuale del fascista Orbán). La cosa può essere letta da un lato di classe: nella repressione del movimento operaio, i lavoratori austriaci e quelli ungheresi non riconoscevano differenze „nazionali“.... (continua)
BÉCSI MUNKÁSINDULÓ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/9/2013 - 12:33
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La Lega (Sebben che siamo donne)

anonimo
La Lega (Sebben che siamo donne)
Ferenc Baranyi magyar fordítása
BÁR NŐK VAGYUNK...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 19:00
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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

anonimo
Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
Magyar fordítás a blogról A Nagy Háború írásban és képben

L'articolo di Natasa Gajdarova Két dal a Doberdóról (Due canzoni su Doberdò) contiene anche una traduzione ungherese di Fuoco e mitragliatrici, che qui si riporta. [RV]
TŰZ ÉS GÉPPUSKÁK
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 18:42
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
Ferenc Baranyi magyar fordítása

Gorizia ha in ungherese più traduzioni che in qualsiasi altra lingua, ivi compresa questa di Ferenc Baranyi. Si tratta di una versione d'arte e, ovviamente, cantabile perfettamente. Da segnalare che, pur proveniente da una pagina originale, la segnalazione è stata fatta nei commenti all'articolo di Natasa Gajdarova sul blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini). La ragione è facilmente comprensibile: a maledire Gorizia e la guerra non c'erano soltanto gli italiani da una parte, ma anche gli austroungarici dall'altra. Anche per questo queste traduzioni ungheresi sono molto, molto importanti e dicono fin troppe cose. Nel riprodurre la traduzione su questo sito sono stati ripristinati i caratteri speciali ungheresi corretti, al posto di quelli "sostitutivi" che dovrebbero essere maledetti almeno quanto Gorizia. [RV]
ÁTKOZOTT VAGY, GORIZIA!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2013 - 12:49
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
Articolo di Natasa Gajdarova (7.10.2010)


Egy olasz dal a háborúból

1916. augusztus 4-e és 16-a között az olasz 3. hadsereg támadást indított az Isonzó-fronton. A cél a görzi osztrák-magyar hídfő elfoglalása volt, amit a kétszeres túlerőben lévő olasz seregnek hatalmas áldozatok árán sikerült is elérnie. Ez volt a hatodik isonzói csata, amelynek során az olaszok kezére került Görz, azaz Gorizia városa. Bár az osztrák-magyar hadvezetés ennek következtében kénytelen volt kiüríteni a Doberdó-fennsíkot is, az olasz győzelem igazi áttörést nem hozott a háború menetében. A veszteségek azonban mindkét oldalról óriásiak voltak: olasz részről több mint 50 ezer, s osztrák-magyar oldalról is meghaladta a 40 ezer főt. Egyetlen front, egyetlen csatájában, mindössze tizenkét nap leforgása alatt.

Olasz katonák egy mernai (ma Miren) kápolna romjainál, Görz közelében
(Lucio Fabi: Le strade della memoria)

Az... (continua)
Ó, GORIZIA, LÉGY ÁTKOZOTT!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2013 - 12:36
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Un capretto [Dona, dona]

Un capretto [Dona, dona]
Molnár Erzsébet a magyar nyelvre lefordította

E' stata interpretata dallo scomparso cantautore Róbert Baffia.


DONA-DONA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/6/2013 - 17:33
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Le déserteur

Le déserteur
UNGHERESE / HUNGARIAN / HONGROIS [2] - Balázs Andor

Hungarian version by Balázs Andor (2012).

andorbalazs87@gmail.com
A DEZERTŐR
(continua)
inviata da Balázs Andor 26/3/2013 - 14:20
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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
Fordította Riccardo Venturi
18.12.2012
ELŐRE BUDAPESTI FIÚK
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/12/2012 - 11:47
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Zöld az erdő

Zöld az erdő
Una canzone che è considerata l’inno dei Roma magiari e, in particolare, del gruppo etnico ‎minoritario dei Beás.‎
Secondo la wikipedia ‎ungherese il testo in lingua magiara sarebbe stato scritto da tal Gustráv Varga mentre quello nella ‎lingua dei Beás (un antico dialetto che ha a che vedere con il rumeno e non con il romaní) da tal ‎Jakab Órsós, ma la canzone derivererebbe da un racconto zingaro, come riferisce il poeta Károly ‎Bari.‎
Nell’album degli Ando Drom intitolato “Kaj phirel o Del?” (1995)‎
Ho trovato testo, varianti e traduzioni su Gypsy lyrics, ‎‎Wikipedia e il ‎blog The ‎Balkanita.‎
Zöld az erdő, zöld a hegy is
(continua)
inviata da Dead End 23/11/2012 - 10:38
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Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους

Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους
Somlyó György magyar fordítása

Avevo quasi giurato di non mettere più nulla in ungherese in questo sito, finché i magiari non si fossero tolti di mezzo il principale "hitlerino" europeo attuale, l'orrendo Viktor Orbán; faccio un'eccezione oggi, ma solo oggi. Ed è un'eccezione che mi ha fatto sudare, perché il testo della versione ungherese di György Somlyó mi è riuscito di trovarlo solamente su uno stramaledetto documento scribd, che mi ha costretto a dargliene di santa ragione con l'editing. Inoltre, sia mai che riporti qua dentro un testo in "magiaro internettaro", con "ô" e "û" al posto di "ő" e "ű". Mi ripaga un po' il fatto che questa traduzione ungherese sia l'unica, per ora, in cui i "confini" siano tradotti con "limes". Questo mi piace assai. (rv)
A BARBÁROKRA VÁRVA
(continua)
7/11/2012 - 17:53
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Todesfuge

Todesfuge
UNGHERESE / HUNGARIAN / HONGROIS / UNKARI

Versione ungherese di György Faludy
György Faludy magyar fordítása
Hungarian version by György Faludy
Version hongroise de György Faludy
György Faludyn unkarinkielinen versio


Tratta da Celan Projekt
HALÁLFÚGA
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/10/2011 - 16:27
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A bujdosó

A bujdosó
[1930; origini del XVI/XVII secolo]
Da “Magyar népdalok” [Canti popolari ungheresi], editi a Vienna nel 1932.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive

Una canzone popolare ungherese, raccolta sul campo e poi arrangiata da Bartók, che risale addirittura al XVI/XVII secolo, alla dominazione turco ottomana instauratasi dopo la battaglia di Mohács del 1526, evento che abbiamo già incontrato a proposito di Blood And Gold / Mohacs delle Silly Sisters, canzone che, non a caso, fu anch’essa originariamente raccolta da Béla Bartók in Romania.

Ideje bujdosásimnak,
(continua)
inviata da Bartleby 29/7/2011 - 09:14
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Töltik a nagy erdő útját

Töltik a nagy erdő útját
[1917]
Da “Nyolc magyar népdal” [8 Canti popolari ungheresi)] editi a Vienna nel 1922.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive

Uno dei tanti canti popolari raccolti intorno al 1907 da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali del Regno d’Ungheria. Bartók lo arrangiò dieci anni dopo, in piena prima guerra mondiale. E il fatto mi pare significativo, anche se la canzone risale probabilmente alla seconda metà del 700, quando l’imperatrice Maria Teresa decise di costituire in Transilvania un corpo di guardie di frontiera a controllo dei confini con l’impero Ottomano e per fare questo iniziò a reclutare, volenti o nolenti, migliaia di giovani Romeni e Siculi dei Carpazi… I Siculi si opposero ad una coscrizione siffatta, chiedendo garanzie e pretendendo che vi fossero Siculi anche tra gli ufficiali di comando ma... (continua)
Töltik a nagy erdő útját,
(continua)
inviata da Bartleby 28/7/2011 - 15:39
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Olvad a hó

Olvad a hó
[1917]
Da “Nyolc magyar népdal” [8 Canti popolari ungheresi)] editi a Vienna nel 1922.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive

Uno dei tanti canti popolari raccolti da Béla Bartók insieme all’amico Zoltán Kodály nel corso delle loro peregrinazioni per i villaggi rurali d’Ungheria.
Canto di rabbia e di rassegnazione contro la coscrizione militare ed il suo supremo simbolo, “Cecco Beppe”, ininterrottamente imperatore d’Austria (e re apostolico d’Ungheria) per quasi 70 anni, dal 1848 al 1916, e particolarmente odiato dai magiari perché nel primo anno del suo regno fu il responsabile – per mano dell’alleato russo - della sanguinosa repressione della rivoluzione anti asburgica guidata da Lajos Kossuth, che si concluse nel settembre del 1849 con un’impiccagione di massa nella città transilvana di Arad.
Per questo quattro anni più tardi, a Vienna, un giovane ungherese,... (continua)
Olvad a hó, csárdás (*) kisangyalom, tavasz akar lenni,
(continua)
inviata da Bartleby 28/7/2011 - 14:35
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Motel Černobil

Motel Černobil
Magyar változat
MOTEL CSERNOBIL
(continua)
inviata da giorgio 16/1/2011 - 18:25
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Ugye eljönnek ma a repülők

Ugye eljönnek ma a repülők

"1986. tavaszán a Napoleon Boulevard benevez az I. Interpop fesztiválra.
1986. nyarán ki is kerül az indulók közül. Az Egyetlen Létező Királyi Televízió teljhatalmú könnyűzenei osztályvezetője ultimátumot küld a zenekarnak: vagy megváltoztatja a nevét, vagy nem indulhat a fesztiválon. Senki sem érti a dolgot. Elindul a fejtörés: mi legyen akkor? Minden a franciás image köré épült, nehéz lesz ráhúzni másik névre. Megpróbálják, de nem megy. Egy újságíró barátjuktól sikerül megszerezni a MINDENHATÓ telefonszámát (osztálytársak voltak egykoron, innen a fontos információ). Telefon megy. Még vonalas hívás - arra is éveket kellett várni. (Mármint a vonalra.) A szám otthoni. Otthoni és kicsöng. Ő maga veszi föl. Kérdés, válasz, kérdés, ingerült letorkolás. Végül a megfejtés: a Napoleon nevet még csak-csak megérti az ország lakossága, ám a Boulevard szót semmiképp sem. Ő
Ő érti, de hát azért lássuk... (continua)
Az asztal körül csendben ülünk, behúnyt szemeinkkel fent repülünk.
(continua)
inviata da Chattakaa 28/11/2009 - 04:49
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A játék

A játék
Egy játék megesett, jókat nevetett rajta egy tucat ember
(continua)
inviata da Verebes Adrienn 28/11/2009 - 04:08
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Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί

Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-30án
A VÁROSBA BELÉPETT AZ ELLENSÉG
(continua)
30/1/2009 - 20:03
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Το σφαγείο

Το σφαγείο
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-30án
A VÁGÓHÍD
(continua)
30/1/2009 - 19:23
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Le chant des Canuts, ou Les Canuts

Le chant des Canuts, <i>ou</i> Les Canuts
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-29-én
LYONI SELYEMSZÖVŐDAL
(continua)
29/1/2009 - 19:31
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Oltre il ponte

Oltre il ponte
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-15-én
A HIDON TÚL
(continua)
15/1/2009 - 04:07
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-14-én

“Gorica legyen átkozott” egy a legszebb és legfontosabb olasz háború elleni dalok közül, az első Világháború elleni népdal, amit az olasz anarchisták és pacifisták felállva énekelnek. Először tolmácsolták Michele Luciano Straniero és Fausto Amodei, és felvették a hanglemezre “Il povero soldato 2” (“A szegény katona 2”) aminek a kiadását a népzenetudos Roberto Leydi gondozta. Az eredeti dallamot gyűjtötte Cesare Bermani Novarában egy emberből, aki tanúsította, hogy énekelték a dalt az olasz katonák akik Goricát elfoglalták 1916 augusztus 10-én. 1964-ben a dalt a népi művészegyüttés “Nuovo Canzoniere Italiano” (“Új Olasz Népdalegyüttés”) tanácsolta a spoletoi “Két Világ Fesztiváljá”-ben, a jobbkonformisták és fasiszta tisztek haragját szabadjára eresztve. Amikor Michele Straniero és Fausto Amodei elkezdettek énekelni, zavargások törtek ki a színházban és a fasiszták megkisérelték az előadást félbeszakítani. Stranierót és Leydit rendőrségen bejelentették “Haderő megvetéséért”.
GORIZIA LEGYEN ÁTKOZOTT
(continua)
14/1/2009 - 19:52
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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

anonimo
Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-11-én

Egy a I. világháború idejére visszanyúló tiltakozási dal, amit az olasz népzenetudós Roberto Leydi meggyűjtött Alfonsinében, a ravennai megyében.
A dal tiltakozik a háború szörnyű állapota ellen, amiben a katonáknak el kell veszteni olyan sok társat, hogy elfoglaljanak egy arasznyi földet.
A dalt írták valószínűleg 1915.12.16-a (támadás a “Rakéták Lövészárkára”, amit a hős Sassari gyalogezred elfoglalt egy szuronyrohammal) és 1916.3.29-e (Isonzo ötödik harca) között.

Ez a szép, keringődallamú dal még mostanaban játsszák a “Negy Megyében” (Piacenza, Génua, Alessandria és Pavia) hagyományos hangszerekkel, pl. az olasz dudával (kétnyelvű népoboa), a kromatikus harmonikával és a pásztorsíppal. A dallamot írta a híres nápolyi zeneszerző Ernesto De Curtis Libero Bovio daláért “Sona, Chitarra” (“Játssz, gitár”). [RV]
TŰZ ÉS GÉPPUSKÁK
(continua)
11/1/2009 - 08:31

Esik az eső, ázik a heveder

Esik az eső, ázik a heveder
[1916 ca.]
Album: "Magyar katonadalok és énekek a XX. századból" (Canzoni dei soldati ungheresi nel 20mo secolo) [2000]
Testo e musica di Tamás Cseh e Péter Péterdi

"Permettimi di mandarti in cambio i due canzoni “contro la guerra” dei miei due nonni ungheresi (uno di origine ceco, mentre l’altro ruteno, solo per illustrare meglio l’assurdità della situazione), cantati nella stessa guerra, l’uno in Russia, mentre l’altro – appunto nelle trincee alpine dell’Italia, probabilmente solo pochi chilometri dal tuo nonno. In ungherese, in italiano, in inglese"
Tamás Sajó

Avvertenza: La canzone è ascoltabile da tutte e tre le versioni del blog (ungherese, spagnola/italiana e inglese) ai relativi suddetti link.
Non soltanto lo “permetto”, Tamás, ma, credimi, da parte tua questa è una cosa meravigliosa non soltanto nei miei confronti, ma in quelli di tutto questo sito. Canzoni dall'una e dall'altra... (continua)
Esik az eső, ázik a heveder
(continua)
inviata da Tamás Sajó 10/1/2009 - 00:49
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Kimegyek a doberdói harctérre

András Széles
Kimegyek a doberdói harctérre
[1916 ca.]
Album: "Magyar katonadalok és énekek a XX. századból" (Canzoni dei soldati ungheresi nel 20mo secolo)[2000]
Testo e musica di Tamás Cseh e Péter Péterdi

"Permettimi di mandarti in cambio i due canzoni “contro la guerra” dei miei due nonni ungheresi (uno di origine ceco, mentre l’altro ruteno, solo per illustrare meglio l’assurdità della situazione), cantati nella stessa guerra, l’uno in Russia, mentre l’altro – appunto nelle trincee alpine dell’Italia, probabilmente solo pochi chilometri dal tuo nonno. In ungherese, in italiano, in inglese"
Tamás Sajó

Avvertenza: La canzone è ascoltabile da tutte e tre le versioni del blog (ungherese, spagnola/italiana e inglese) ai relativi suddetti link.
Non soltanto lo “permetto”, Tamás, ma, credimi, da parte tua questa è una cosa meravigliosa non soltanto nei miei confronti, ma in quelli di tutto questo sito. Canzoni dall'una e dall'altra... (continua)
Kimegyek a doberdói harctérre,
(continua)
inviata da Tamás Sajó 10/1/2009 - 00:41
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Mio nonno partì per l'Ortigara

Mio nonno partì per l'Ortigara
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009.01.06-án
Versione ungherese di Riccardo Venturi
6 gennaio 2009


Ezet a fordítást Sajó Tamásnak felajánlom (rv)


Ez a dal a szerző nagyapjának a története. Egy dal, amit harminc éve meghallgattam először egy firenzei “Népházban”, amikor Chiara Riondino énekelte a gitárjával és egy mikrofonnal. Nem hiszem, hogy Chiara felvette; de én az emlékezetembe vettem fel. Harminc év után véletlenül megtalálom a firenzei városnegyedem honlapján, “Baracche Verdi”-n, egy alkalmi felvétellel: Chiara még énekli a gitárjával és egy mikrofonnal, az emberek között a városnegyedi piacban.

Egy dal a “hálás hazáról”, mint Giulio Cisco nagyon szép, elfelejtett könyve. Egy toszkán paraszt tragikomikus élettörténete, amit az unokája énekel a firenzei nyelvjárásban és béketűrő, keserű gúnnyal. [RV]
NAGYAPÁM ORTIGARÁRA
(continua)
6/1/2009 - 18:52
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Serenata para la tierra de uno

Serenata para la tierra de uno
Hungarian version by Tamás Sajó
Magyar nyelvre fordította Sajó Tamás
SZERENÁD A MAGAM ORSZÁGÁHOZ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/1/2009 - 20:51
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Como la cigarra

Como la cigarra
MINT A TÜCSÖK
(continua)
1/1/2009 - 21:06

Unkarin vapaus

Unkarin vapaus
Hungarian version as reproduced from the YouTube video
MAGYAR SZABADSÁG
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 29/12/2008 - 20:14




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