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La recensione di antiwarsongs.org mandata in onda da RSI-Rete Due (Radiotelevisione Svizzera Italiana) il 3.5.2024.

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Riccardo Venturi 16/10/2024 - 06:43
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Boiati

Boiati
2015
Mamihlapinatapai
Er potere teme le parole
(continua)
inviata da Dq82 10/6/2019 - 17:35
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Ti chiamo per nome, prigione!

Registrazione dal vivo su lettura improvvisata: roma, Isola Tiberina, 25/06/2013
Ti chiamo per nome, prigione!
(continua)
inviata da Dq82 10/6/2019 - 17:28
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Terra desolata

Terra desolata
2019
"Medioevo digitale"
Presidente dei giorni incantati
(continua)
inviata da Dq82 10/6/2019 - 12:40
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Cosa sarà

Cosa sarà
[1979]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Rosalino Cellamare
Musica / Music / Musique / Sävel: Rosalino Cellamare / Lucio Dalla
Interpretata con / Performed together with / Interprétée avec Francesco De Gregori / Kappale suoritettiin yhdessä Francesco De Gregorin kanssa
Altro interprete / Also performed by / Interprétée aussi par : Rosalino Cellamare ("Ron")
Album / Albumi: Lucio Dalla [1979]

Cosa sarà? Bella domanda, quarant'anni dopo; a rigore, dovrebbe essere declinata, ora, nella forma: “Cosa è stato?”; e sono state tante cose. Una vita intera. Per persone della mia età, costringe a ripensare all'adolescenza, alla giovinezza; e alle circostanze in cui erano vissute, in un periodo molto diverso da quello attuale. Ma non intendo fare il “passatista a oltranza”, anche se -è vero-, oltrepassata una certa soglia si tende ad esserlo e/o a farlo quasi per natura; è l'eterno mito dei “vent'anni”,... (continua)
Cosa sarà
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/6/2019 - 11:02
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Prisoner's Talking Blues

Prisoner's Talking Blues
[1959]
Parole e musica di Robert Pete Williams (1914-1980), bluesman della Louisiana
In "Angola Prisoners' Blues", registrazioni degli etnomusicologi Harry Oster e Richard B. Allen nel penitenziario statale della Louisiana
Testo trovato sul blog The Daily Guru e corretto all'ascolto.

Evidentemente le note biografiche concernenti Robert Pete Williams su en.wikipedia non sono esattissime... Nel 1959 doveva essere ancora dentro, visto che è ad Angola che lo registrarono quell'anno... Comunque non è una cosa così importante... Importante è la tristezza, la devastazione interiore che scaturisce da questo blues davvero primordiale e straziante... Credo che se qualcuno dei suoi compagni di prigionia vi assistette, lo implorò di smettere...
In questo blues è concentrato tutto il sentimento di un uomo privato della libertà.
Tutta la prima parte è una spoken song che prepara il canto doloroso finale.
Il Blues, secondo me, è questa roba qua. Non altro.
Lord, I feel so bad sometime
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2019 - 22:58
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Marching Off to War

Marching Off to War
(1983)
Album: Another Perfect Day

Non una delle migliori dei Motorhead, ma il testo sembra un prologo a un capolavoro come God Was Never on Your Side.
Another battle´s over,
(continua)
9/6/2019 - 12:36
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Pardon Denied Again

Pardon Denied Again
[1958]
Parole e musica di Robert Pete Williams (1914-1980), bluesman della Lousiana
Nell'album "Those Prison Blues", pubblicato nel 1959

La storia di Robert Pete Williams è molto simile a quella di Huddie William Ledbetter, detto Lead Belly.
Nato in una poverissima famiglia di sharecroppers, schiavi della terra, il giovane Robert Pete Williams crebbe senza istruzione, raccogliendo cotone e tagliando canna da zucchero. A 20 anni si costruì una chitarra: la cassa era una scatola di metallo, le corde fili di rame. Appena potè, se ne comprò una vera, di quelle a buon mercato. Tra gli anni 30 e i 50 suonò senza sosta alle feste di ogni genere, continuando a lavorare in un deposito di legname a Baton Rouge.

Ma nel 1956 Robert Pete Williams uccise un uomo nel corso di un alterco in un night club. Disse che era stato costretto a difendersi ma non fu creduto e venne condannato all'ergastolo,... (continua)
Lord I got myself on the pardon board
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2019 - 10:09
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Death or Glory

Death or Glory
(1993)

Album: Bastards

Una canzone che riprende direttamente Universal Soldier, citata apertamente nella seconda strofa.
I saw the millions, the naked and the dead
(continua)
9/6/2019 - 00:39
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Don't Let Daddy Kiss Me

Don't Let Daddy Kiss Me
dall'album Bastards - 1993

Da un album totalmente auto-prodotto in seguito ai dissidi con la Sony, una delle più esplicite e toccanti canzoni dedicate agli abusi sessuali sui minori. Scritta in realtà tre anni prima, la canzone era stata offerta a Lita Ford e Joan Jett, ma alla fine fu incisa solo da Lemmy.
Little girl sleeping in dreams of peace
(continua)
9/6/2019 - 00:33
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Workin' Woman Blues

Workin' Woman Blues
[2012]
Nell'album "Pushin' Against a Stone", pubblicato nel 2013
I ain't fit to be no mother
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2019 - 22:20
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Che il lupo cattivo vegli su di te

Che il lupo cattivo vegli su di te
[2013]
Scritta da Andrea Appino
Nel suo album "Il testamento"
Dormi piccolino, è luna piena già
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2019 - 20:05
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Francesco Baccini: Antonello Venditti

Francesco Baccini: Antonello Venditti
[1992]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Baccini
Album / Albumi: Nomi e Cognomi

Dedicata al Webmaster brutalizzato da un anonimo apostolo di Lucio Dalla, e a Sergio Falcone.
Curiosamente, in rete (Tubo ecc.) tutti i video relativi a questa canzone oramai quasi trentennale sono stati rimossi. Si trova solo il "piano tutorial" riportato nel box video.
Dallo storico album "Nomi e Cognomi", che contiene anche canzoni su Renato Curcio, Giulio Andreotti e Radio Maria. [RV]
Quanti bei giovanotti
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/6/2019 - 10:07
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On ira

On ira
(2013)

dall'album: Recto Verso

Le mille facce, le mille culture dell'essere umano, i poeti che non hanno bandiere, una canzone contro il razzismo e un elogio della diversità.
On ira écouter Harlem au coin de Manhattan
(continua)
inviata da Lorenzo 7/6/2019 - 22:17
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Changes

Changes
[2006]
feat. Lupe Fiasco
La canzone che apre l'album "Born & Raised" di questa importante cantante berlinese, di madre tedesca e padre sudafricano.
There's so many things to say right now
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2019 - 22:01
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Il Denaro

Il Denaro
[2018]
Parole e musica di Lady Ubuntu, da Alessandria. La boyband che fa cultura.
Nell'album "Signore se esistessi non sentirei più il ritmo orrendo del pensiero che si avvita", pubblicato nel 2018
Testo trovato su LyricWiki
Odio il denaro
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2019 - 23:01
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Epoca stupida e feroce

Epoca stupida e feroce
[2016]
Parole e musica di Lady Ubuntu, da Alessandria. La boyband che fa cultura.
Prima nell'EP omonimo, poi nell'album "Signore se esistessi non sentirei più il ritmo orrendo del pensiero che si avvita", pubblicato nel 2018
Testo trovato su LyricWiki
Bum-ci bum-ci bum-ci bum bum-ci-bum
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2019 - 22:57
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Muovete le manine

Muovete le manine
[1995]
Nell'album "Cambio vita"
Siete pronti?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2019 - 22:44
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I Hung My Head

I Hung My Head
(1996)
Testo e musica di Sting
dall'album "Mercury Falling"
ripresa nel 2002 da Johnny Cash nel suo ultimo album pubblicato in vita "American IV: The Man Comes Around" e da Bruce Springsteen nel 2014 al Kennedy Center Honors 2014

Una bellissima canzone dal sapore country che affronta i temi eterni della vita e della morte, della giustizia e della redenzione, del crimine e della vendetta. Resa immortale nella versione di Johnny Cash.
Early one morning with time to kill
(continua)
inviata da Federico Mina 6/6/2019 - 22:01

La ballada del pover Tofin

La ballada del pover Tofin
[Secondo dopoguerra?]
Parole di Evelina Sironi, milanese, conduttrice radiofonica ed interprete teatrale e televisiva
Musica di Niny Comolli, milanese, pianista, prima donna a far parte dell'orchestra della RAI
Testo trovato su Milanesìabella

Anche in piemontese il cane meticcio, il bastardo, si dice "can da pajé"...
La ballada del pover Tofin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2019 - 21:31
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El cant dels ocells

El cant dels ocells
El cant dels ocells o – nella forma antica – El cant dels aucells (= “Il canto degli uccelli”) è un tradizionale canto natalizio catalano, le cui origini risalgono al Medioevo.

Il canto è stato accompagnato da varie melodie, la più comune delle quali è stata resa popolare dal celebre violoncellista Pau Casals (1876 – 1973).

In Catalogna il brano è considerato una sorta di inno nazionale, alla stregua dell'inno ufficiale Els Segadors. A Barcellona viene anche suonato durante le funzioni funebri di personaggi celebri ed è cantato anche come ninna nanna.

Il testo, che si compone di 15 strofe (di 6 versi ciascuna), parla della Nascita di Gesù, annunciata da 32 tipi diversi di uccelli, vale a dire: l'aquila imperiale, il passero, il verdone, il lucherino, il fanello, il tordo bottaccio o tordo comune, l'usignolo, il codirosso, il saltimpalo, il regolo, il canarino, l'allodola dei prati, il... (continua)
En veure despuntar
(continua)
6/6/2019 - 21:20

Le Soleil ivre

Le Soleil ivre
Lettre de prison 31
14 juin 1935

Dialogue Maïeutique

Il te souviendra, Lucien l’âne mon ami, que nous avions laissé le prisonnier nouvellement transféré dans sa prison modèle, gastronomique et ennuyeuse.

Certes, Marco Valdo M.I. mon ami, il en vantait même les petites fraises parfumées et le poulet à la menthe. Je me souviens aussi et il me semble que ça contredit cette vision idyllique des lieux pénitentiaires romains que dans sa nouvelle résidence, le jour pénétrait à peine et qu’il lui était impossible de jouïr du paysage touristique qu’il espérait.

En effet, répond Marco Valdo M.I., comme on pouvait le pressentir l’auberge magnifique au pied du Janicule était une fantasmagorie ; c’était de la dérision à l’état pur. Cette fois-ci, la canzone s’intitule « Le Soleil ivre ».

Le soleil ivre ?, qu’est-ce encore (kesaco?) que ce titre pharaonique ?, dis-moi Marco Valdo M.I.

Tu as raison,... (continua)
J’aimais mieux Turin,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/6/2019 - 17:11

Castiadas

Castiadas
Album : Storie liberate

Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della vita carceraria in Sardegna.
“Liberare” queste carte, ingiallite dal... (continua)
Cando in Austu ‘nde sun isbarcados
(continua)
6/6/2019 - 08:34
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Se io potessi scrivere

Se io potessi scrivere
Album : Storie liberate

Liberamente tratto dalle lettere dal carcere del detenuto Nilo Vettorazzi

Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della... (continua)
Uno sbuffo di cipria che scolora gli affanni
(continua)
inviata da adriana 6/6/2019 - 08:19

Storie liberate

Storie liberate
Album : Storie liberate

Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della vita carceraria in Sardegna.
“Liberare” queste carte, ingiallite dal... (continua)
Ci sono storie miniaturizzate
(continua)
inviata da adriana 6/6/2019 - 08:11
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Un numero

Un numero
Album : Storie liberate

Storie liberate è un progetto artistico-letterario di ampio respiro che trae origine ed ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Il lavoro comprende due Cd con 17 mie canzoni inedite e due Volumi che ne raccontano la genesi firmati da Vittorio Gazale
Nel Cd e nel Volume Storie liberate sono comprese le canzoni in lingua italiana, mentre nel Cd e nel Volume Istorias quelle in lingua sarda.
Il percorso di ricerca abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale la figura del detenuto riveste sempre la massima centralità e rilevanza. Grazie a questo particolare viaggio a ritroso nella memoria si è potuto così avere un inedito spaccato diacronico della vita carceraria in Sardegna.
“Liberare” queste carte, ingiallite dal... (continua)
“La civiltà di un popolo, di un intera nazione/si evince dallo stato di ogni sua prigione”
(continua)
inviata da adriana 6/6/2019 - 07:51
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My Yiddishe Momme

My Yiddishe Momme
[1925]
Parole di Jack Selig Yellen (1892-1991), il nome americano di Jacek Jeleń, ebreo, di origine polacca, emigrato negli USA con la sua famiglia da bambino, sul finire dell'800.
Musica di Jack Selig Yellen e Lew Pollack (1895-1946), compositore statunitense.

La canzone ebbe diversi interpreti ma divenne celebre nell'interpretazione di Sophie Tucker (1886-1966), il nome americano di Sofya Kalish, ebrea, immigrata con la famiglia da Tulchyn, allora cittadina dell'Impero Russo, oggi in Ucraina. Prima di emigrare negli USA il padre di Sofya aveva cambiato il proprio cognome in Abuza, perchè temeva di essere arrestato come disertore dell'esercito imperiale e le persecuzioni nei confronti dei suoi familiari. Doveva essere molto duro e pericoloso da quelle parti, a quei tempi, essere ebrei e pure renitenti alla leva...

I sentimentali e struggenti versi di Jacek Jeleń trovarono in Sofya Kalish... (continua)
Of things I should be thankful for I've had a goodly share
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2019 - 22:21
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Mia libertà

Mia libertà
2019
“Medioevo Digitale“

Una canzone su tutti gli Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi d’Italia. Ce n’è uno in ogni paese, in ogni villaggio, in ogni città. Sono spesso le anime più sensibili a finire schiacciate dal sistema. Un ritratto doloroso degli uomini e delle donne che sono diventati oggi gli ex "ragazzi” della Generazione X: “col cuore per girare il continente ma ti han tolto la patente” .
Pagina fficiale facebook
T'illudono e t' ingannano trent'anni
(continua)
inviata da Alessandro 5/6/2019 - 14:25
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Walls of Troy

Walls of Troy
Known released recorded versions by
Liz Law & Terry Conway, The House Band, and Pete Coe.

Origin: Walls of Troy (Terry Conway)
Now the banners ride the winds of peace, The pilgrims take the road,
(continua)
inviata da Christopher Platt 5/6/2019 - 05:13
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Dark Days

Dark Days
[2008]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: The Slow Death
Album: The Slow Death

Dopo sette secoli, parlarne fa ancora paura. La Yersinia pestis e i suoi topi sono ben lungi dall'essere scomparsi dall'immaginario collettivo; sto parlando, naturalmente, della Peste Nera, l'epidemia che, tra il 1348 e il 1353, devastò e spopolò l'Europa intera dalla Grecia alla Scandinavia facendo decine di milioni di morti (tra i venticinque e i cinquanta, secondo stime più o meno al rialzo o al ribasso). Si dovette attendere la Spagnola del 1918, che era un'epidemia d'influenza, per rivedere una cosa del genere, nonostante epidemie di altre malattie e, beninteso, altre pestilenze colpissero periodicamente il continente.

“Guerra, peste, carestia”. La triade delle piaghe più terribili, in ultima analisi, ha più o meno sempre a che fare con la prima di esse, la guerra.... (continua)
The dead lay rotting in their beds,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/6/2019 - 21:15
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MC5: Kick Out the Jams

MC5: Kick Out the Jams
[1968]
Scritta da Rob Tyner, Wayne Kramer, Fred "Sonic" Smith, Michael Davis e Dennis Thompson, gli MC5
La traccia che dà il titolo al debut album del 1969, registrato live al Detroit's Grande Ballroom il 30 31 ottobre 1968

Non dovrei essere così timido con una canzone così ma, vista la "strettissima" policy che i perfidi Admins sono soliti applicare, la propongo come Extra.

Quando ascoltiamo il cantante degli MC5 Robert W. Derminer, in arte Rob Tyner, attaccare il pezzo con l'intro urlata "And right now... right now... right now it's time to... KICK OUT THE JAMS, MOTHERFUCKERS!", beh, forse non ci rendiamo conto oggi dell'effetto che produsse allora... Una canzone generazionale, iconoclasta, dal contenuto esplicitamente sessuale e lascivo, che invitava a liberarsi, a calciar via ogni convenzione, che gridava l'urgenza della liberazione, della rivoluzione. Anche la musica, oltre alle... (continua)
And right now, right now
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2019 - 20:27
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Les petites Fraises parfumées

Les petites Fraises parfumées
Les petites Fraises parfumées

Lettre de prison 30
10 juin 1935


Dialogue Maïeutique

Lucien l’âne mon ami, tout comme le fait le Dr. Levi, reprenons notre récit à un moment et à un endroit antérieurs. En l’occurrence, il évoque aux fins de comparaison, d’un côté, la prison de Turin – le Nuove, où il séjourna par deux fois à un intervalle d’un an en 1934 et 1935 et de l’autre, la prison de Rome, Regina Cœli, où il vient d’être transféré de façon rocambolesque. Pour rappel, il avait été arrêté à Turin dans un groupe d’autres intellectuels pour l’essentiel issus du milieu juif piémontais. Cependant, je ne pense pas qu’à ce moment-là, il s’agissait pour la police politique fasciste de les arrêter parce qu’ils étaient juifs, ni qu’elle soupçonnait racistement un complot juif. Elle n’en était encore qu’au racisme ordinaire, à l’usuel antisémitisme catholique. Le régime fasciste fera son aveu... (continua)
Quand on m’a enlevé à Turin
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2019 - 18:28
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Revelation: Revolution '69

Revelation: Revolution '69
[1969]
Scritta da Bob Finiz e Joe Butler
La canzone che dà il titolo all'ultimo album in studio della band newyorkese
And no one dares to ask them what they do there after dark
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2019 - 18:27
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Sowing the Seeds of Love

Sowing the Seeds of Love
[1986-89]
Scritta da Roland Orzabal e Curt Smith
Nell'album "The Seeds of Love", pubblicato nel 1989

Una canzone – come Everybody Wants To Rule The World e Shout – anche questa celeberrima e anche questa tutta politica, fin dall'incipit:

"E' giunto il momento di prendere posizione e di scuotere le opinioni dell'uomo comune... Bisogna cominciare a seminare semi d'amore, perchè siamo ridotti senza amore, senza una terra promessa, una ragione per vivere, sballottati dai piani governativi impersonati da una vecchia – la Lady di Ferro Margaret Thatcher, allora ormai a fine corsa – che crede di esprimere alti ideali mentre ignora ciò che la maggioranza sente e vuole... E' tempo di aprire gli occhi, di gridare, di agire, di seminare semi d'amore per combattere l'avidità e la grettezza... Seminare semi d'amore..."
High time, we made a stand
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2019 - 18:07
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广场 (The Square)

广场 (The Square)
2007
Mr. Van Gogh (梵高先生)


Il cantante pop-rock cinese Li Zhi è sparito nel nulla
E, da tre mesi a questa parte, anche le sue canzoni sono scomparse dal web, si pensa che sia per "colpa" di alcuni sui pezzi troppo schierati

PECHINO - Sono passati circa tre mesi dalla "sparizione" del musicista rock cinese Li Zhi: un tour nello Sichuan è stato cancellato a febbraio e i suoi account sui vari social media sono stati chiusi.
Inoltre, la sua musica è stata rimossa dai principali siti di streaming cinesi ed è quasi come se il folk rocker quarantenne di Changzou, nello Jiangsu, non fosse mai esistito provando a navigare su internet in mandarino.
Nel 30/o anniversario dei tragici fatti di Tiananmen, Li ha avuto la "responsabilità" d'aver toccato temi sociali dando voce a un malessere diffuso, malgrado la poderosa avanzata economica e geopolitica del Dragone, arrivando ad affrontare il tema... (continua)
韩东方 工人:
(continua)
inviata da Dq82 + adriana 4/6/2019 - 17:49
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Cerco un sogno ma non c'è

Come fa il ricco a farsi amare dai poveri ?
(continua)
inviata da Zannini nicola 4/6/2019 - 17:43
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Amore e guerra

Amore e guerra
2017
2017. Aborigeni italiani
Non voglio fare la guerra,
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 15:39
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Liberté zéro

Liberté zéro
2006
Mélangez-vous
À grands coups de ciseaux dans l'azur
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 14:58
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In Death's Shadow

2009

An elegy to those who died on June the 4th, 1989.

L'autore sembrerebbe essere uno sconosciuto musicista, il testo l'ho trovato su Youtube
You who stood at Tiananmen
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 12:59
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Tiananmen

Tiananmen
2016
The Hum
I looked at the face of a lost boy in a photograph
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 12:33
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Tiananmen Square

Tiananmen Square
2017
Fear Not
A little Asian flare on your tea set there
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 12:21
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News From Tienanmen

News From Tienanmen
1990
Futurista
Whatever happened to my mind
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2019 - 12:05
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Proprio oggi

Proprio oggi
[1962]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi
In "Milanin Milanon", registrazione di un concerto al Teatro Gerolamo di Milano, 14 dicembre 1962.

Sandra Mantovani, "la voce autentica. Cantava il popolo: una vita dedicata alla salvaguardia della cultura popolare in tutte le sue sfaccettature. Un lavoro instancabile con una sentita vocazione antifascista" (Chiara Ferrari da Patria Indipendente)
Proprio oggi sono andata a San Vittore
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 20:33
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Casètta mia

Casètta mia
[1944]
Parole di Alfredo Bracchi (1897–1976), paroliere, regista, commediografo e sceneggiatore milanese.
Musica di Giovanni D'Anzi (1906-1974), compositore e musicista milanese, l'autore della celeberrima "Oh mia bela Madunina".
Testo trovato su Cabaret Milano Duemila

Una poesia di Salvatore Quasimodo, nella raccolta "Giorno dopo giorno" (1947)

MILANO, AGOSTO 1943

Invano cerchi tra la polvere,
povera mano, la città è morta.
È morta: s’è udito l’ultimo rombo
sul cuore del Naviglio. E l’usignolo
è caduto dall’antenna, alta sul convento,
dove cantava prima del tramonto.
Non scavate pozzi nei cortili:
i vivi non hanno più sete.
Non toccate i morti, così rossi, così gonfi:
lasciateli nella terra delle loro case:
la città è morta, è morta.

Stasera ona grand malinconia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 19:11
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El mè paes

El mè paes
[1980]
Parole e musica di Francesco Magni
Nell'album "Cocò"
Vègni d’on paes morissi chì che l’era on quader
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 18:20
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L'orizzonte di Damasco

L'orizzonte di Damasco
(2019)
Milleanni
Ho visto pietre
(continua)
inviata da Dq82 2/6/2019 - 17:59
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Erik Olov Älg

Erik Olov Älg
[1974]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato sul sito ufficiale dell'autore

Erik Olov Älg hette egentligen Erik Olof Olofsson och ska ha dött 1934.
"Erik Olov Älg är ingen påhittad figur. Han levde i slutet på 1800-talet och i början på 1900-talet och var under nödtiden i Norrland fattigfolkets hjälpare undan svält och svårigheter ... Redan under sin livstid blev han en legendarisk figur, en den tidens Robin Hood i Ångermanlands, Jämtlands och Västerbottens inland." ("Erik Olov Älg - en norrländsk Robin Hood" av Karl Erik Johansson i Backe, Smålänningens förlag, 1979)

Erik Olof Olofsson, meglio conociuto come Erik Olov Älg (ossia, l'Alce) è stato un cacciatore e bracconiere svedese, nato e vissuto (1849-1934) nella regione storica dell'Angermannia, Svezia nord-orientale. Da quelle parti è una figura leggendaria ed è considerato una sorta di... (continua)
Det berättas ännu idag
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 14:28
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Trollfolk på bygden

Trollfolk på bygden
[1974]
Parole e musica / Text och ord / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel
Album / Albumi : Baskervilles hund

Kjell Höglund prese come simbolo (e titolo) del suo album del 1974, il quarto in studio, il famoso racconto di Arthur Conan Doyle The Hound of the Baskervilles, che in italiano si chiama Il mastino dei Baskerville. Come tutti sapranno, dal simpatico cagnolino del racconto (per il quale Conan Doyle aveva “resuscitato” Sherlock Holmes, fatto morire nel racconto precedente), Umberto Eco trasse il nome del frate francescano investigatore del suo “Nome della rosa”, Ma chi sarebbe il “mastino dei Baskerville” per Kjell Höglund? Lo spiega forse la copertina dell'album, un'immagine appositamente creata e dipinta da Pieter de Groot Boersma (1932-2006), un pittore olandese (di Amsterdam) che aveva fatto il medesimo cammino di Cornelis Vreeswijk trasferendosi nel 1952... (continua)
Mjölken har surnat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:55
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Man vänjer sig

Man vänjer sig
[1974]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato su LyricWiki
Man vaknar varje morgon med en hemskhet i sitt bröst
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:47
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Maffian

Maffian
[1975]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Baskervilles hund"
Testo trovato su LyricWiki
Det har nått våra öron att Ni har kritiserat oss
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:38
Percorsi: Mafia e mafie
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Privilegierad man

Privilegierad man
[1975]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Hjärtat sitter till vänster"
Testo trovato su LyricWiki
Jag är en privilegierad man
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:29
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Vilka är det som stjäl?

Vilka är det som stjäl?
[1975]
Parole e musica di Kjell Höglund
Nel suo album "Hjärtat sitter till vänster"
Testo trovato su LyricWiki
Pengar växer inte på träd, man skakar inte fram dom ur hatten
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 13:25
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France Gall: Résiste

France Gall: Résiste
[1981]
Parole e musica di Michel Berger
Lato B del singolo "Tout pour la musique"

Una canzone sulla libertà e sull'amore, e sul diritto alla libertà e all'amore per tutti gli esseri umani...
Un tributo alla bella France Gall, scomparsa appena settantenne il 7 gennaio 2018 dopo lunghi anni di lotta contro il cancro...
Si on t'organise une vie bien dirigée
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 12:01
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Plastic People

Plastic People
[2007]
Parole di Jonathan Chandra Pandy, in arte JC-001
Musica de Le Peuple de l'Herbe
Singolo estratto dall'album "Radio Blood Money"
Featuring C. Di Vita

Credo che questo brano costituisca anche un omaggio al Frank Zappa e alla sua canzone omonima...
Real life still seedy, for the poor sick and needy
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2019 - 11:31
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Franco Battiato: No U Turn

Franco Battiato: No U Turn
[1974]
Parole e musica / Lyrics and music / Worte und Musik / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Franco Battiato
Album / Albumi: Clic
Per conoscere
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2/6/2019 - 10:17
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Movimiento

Movimiento
(2017)
Album: Salvavidas de Hielo

Il movimento come caratteristica essenziale della specie umana, che si muove per cercare una vita migliore, per fuggire dalle guerre.

Il videoclip mostra Lorena Ramírez, una corridora del popolo Tarahumara. I Tarahumara, (o nella loro lingua: Rarámuri, “il popolo dai piedi leggeri”), sono un popolo indigeno dello stato di Chihuahua in Messico, conosciuti per la loro resistenza nella corsa, capaci di correre per varie centinaia di chilometri. Non si allenano né utilizzano vestiti sportivi. Correre è la loro cultura e a volte superano i 200 km senza fermarsi.

"Ho pensato che la storia di Lorena e del popolo Tarahumaras sarebbe stato un contributo meraviglioso per la resa visiva della mia canzone. Un popolo che è sopravvissuto muovendosi e che mette in discussione la nostra visione contemporanea urbana sullo sport e la cultura. Che vede l'atto di muoversi,... (continua)
Apenas nos pusimos en dos pies,
(continua)
2/6/2019 - 00:12
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It's Just Begun

It's Just Begun
[1970-71]
Scritta da Gerry Thomas, Jimmy Castor e John Pruitt
La traccia che dà il titolo al disco pubblicato nel 1972

"Bianchi e neri, la pace verrà, in questo mondo regnerà finalmente la calma solo quando saremo uniti..."

Un pezzo incredibile di una band guidata dal musicista polistrumentista afromericano Jimmy Castor, che su queste pagine è stato riscoperto dal nostro Webmastro Lorenzo Masetti con l'inserimento, solo pochi giorni fa, di When?. E solo qualche ora dopo il sottoscritto, contribuendo il brano République tratto dall'album "11.08.73" dei francesi La Canaille, riscopre questa "E' solo l'inizio" addirittura come brano seminale dell'Hip Hop, il pezzo che ne decretò la nascita quando l'allora giovanissimo Clive Campbell, in arte Kool Herc, DJ del West Bronx, lo cominciò a mixare alla festa di compleanno della sorella, l'11 agosto del 1973.

Incrèdibol bat trù!

"Per quanto... (continua)
Watch me now
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2019 - 22:58
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Décimas para el Guernica

Décimas para el Guernica
(2017)

Décima 1: Juanlu Mora
Décima 2: Mopo Meursault
Décima 3: Marta Jiménez Serrano
Décima 4 y estribillo: Andrés Romero

Música: Jorge Drexler

Nel 2017 il "Guernica" compiva 80 anni e per l'occasione Jorge Drexler è stato invitato a suonare davanti al capolavoro di Picasso al museo Reina Sofía di Madrid. Per l'occasione Drexler ha lanciato un appello in rete per scrivere dei versi dedicati a Guernica, e li ha messi in musica. Nella stessa occasione Drexler ha cantato Milonga del moro judío e El pianista del gueto de Varsovia.
La sangre gris en el lienzo
(continua)
inviata da Lorenzo 1/6/2019 - 22:21
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République

République
[2017]
Scritta da Marc Nammour
Nell'album "11.08.73" (data di nascita dell'Hip Hop)

"Premier extrait du quatrième album du groupe, République est sorti en mai 2017, entre les deux tours de l'élection présidentielle française.
Marc Nammour présente d'abord la République française telle qu'elle est idéalisée, avant de revenir sur son Histoire pas toujours glorieuse et sur ce qu'elle représente aujourd'hui: une façade pour masquer que le pouvoir est réellement aux mains des très riches." (Genius)

Spiegazione del titolo dell'album, "11.08.73":

"Per quanto resti un esercizio arbitrario stabilire con esattezza una ricorrenza del genere, i più autorevoli esperti in materia da tempo hanno convenuto che l’11 agosto 1973, nel West Bronx, ebbe inizio la saga di uno stile musicale e di vita che avrebbe cambiato la cultura del mondo occidentale e (in meglio) le sorti dell’industria discografica... (continua)
Je te côtoie depuis l'enfance
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2019 - 22:16
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Bolivia

Bolivia
(2014)
Testo e musica di Jorge Drexler
dall'album Bailar en la cueva
nel disco interpretata con Caetano Veloso, che canta l'ultima strofa. La canzone è infatti una cumbia in puro stile tropicalista, con influenze boliviane e brasiliane.

Nel 1939 il padre di Jorge Drexler aveva quattro anni e con la famiglia ebrea tedesca fuggì dalla Germania nazista verso l'Uruguay. Quando tutti i paesi latinoamericani chiudevano le frontiere ai profughi europei, solo la Bolivia lasciò le porte aperte salvando la vita a numerose persone. Questa canzone del moro judío Jorge Drexler racconta questa storia ed è un omaggio a quel paese che fu a quel tempo un esempio di accoglienza.

"Entre las canciones de mi nuevo disco, Bailar en la cueva, hay una que no sé si es mi preferida, pero que quiero especialmente por varios motivos: Bolivia. Habla de la salida de Alemania de mi padre de cuatro años y mi abuelo,... (continua)
Europa, 1939.
(continua)
1/6/2019 - 21:53
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Il faro

Il faro
tratto dall'album dei Petralana "Fernet" uscito il 7 febbraio 2019

Proprio perché parli di attualità e Siria, un pezzo che mi ha ricordato molto ciò che succede oggi è Il Faro. Attuale perché ci parla dell’immigrazione, dell’attraversata in mare che avveniva ieri, all’epoca di Pietro, verso l’America, e quella di oggi verso l’Italia.

“Beh, il paragone è presto fatto. Gli italiani venivano trattati in America esattamente come gli stranieri vengono trattati oggi in Italia, ovvero come bestie. Proporre queste tematiche all’ascoltatore ha l’obiettivo di empatizzare di più rispetto alle solitudini e le realtà difficile che vivono gli stranieri che arrivano. Il Faro racconta della solitudine che hanno provato gli italiani all’estero, lasciando la loro casa. Ed è una solitudine che ancora oggi molti nostri connazionali vivono, in Europa. Lo dico da italiano all’estero. La comunità italiana in... (continua)
Il campo del mare come una pianura contro i sollevatori
(continua)
inviata da Adriana e Lorenzo 1/6/2019 - 18:58
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Quitte à t’aimer

Quitte à t’aimer
[2007]
Scritta da Nando Da Cruz
Nell'album "Place 54"
Featuring Magic Malik Mezzadri
Il refrain riprende la canzone "Petit pays" di Cesária Évora
Yeah...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2019 - 17:55
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La pulzella d’Orleans

La pulzella d’Orleans
[2017]

Album : Eretiche visioni
La storia di Giovanna tutti l’abbiam sentita,
(continua)
inviata da adriana 1/6/2019 - 17:40
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Giordano Bruno

Giordano Bruno
[2017]

Album : Eretiche visioni
Sedeva nel boschetto
(continua)
inviata da adriana 1/6/2019 - 17:28
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Parler le fracas

Parler le fracas
[2012]
Nell'album "A Matter of Time"
Featuring Marc Nammour
J'aime quand les pages bavent quand le groove est grave
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2019 - 17:22
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La strada ferrata

La strada ferrata
tratto dall'album dei Petralana "Fernet" uscito il 7 febbraio 2019


‘La Strada Ferrata’ è sicuramente il vostro pezzo più di successo, nonché uno dei momenti più alti e importanti di Fernet. Ho trovato una similitudine che potrebbe farti arrossire, ed è con Generale di De Gregori: il treno pieno di soldati, quello che De Gregori immagina tornare a casa, e che per voi porta Pietro al fronte. E anche le infermiere ‘che fanno l’amore’, come l’infermiera cui Pietro vorrebbe sfilare i guanti.

“È giusto! [Ride, n.d.r.] Non ci avevo mai pensato; è talmente forte nel nostro immaginario quel tipo di cantautorato che riecheggia. Mi sembra un paragone calzante, La Strada Ferrata – rispetto a Generale, che apre uno spiraglio di luce – finisce con un bombardamento. Il pezzo si sgretola, e questo sgretolamento porta ad una nuova consapevolezza da parte del protagonista che accompagnerà le decisioni... (continua)
Quando ogni cosa in questa vallata
(continua)
1/6/2019 - 16:19
Percorsi: Treni
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Explosión

Explosión
(2015)
Album: Algo Sucede

Una de las canciones que llama de inmediato la atención es Explosión, obviamente por el tema muy actual, y porque no acostumbras tocar la denuncia social, aunque obviamente, en este caso es algo que estás viviendo muy de cerca en la Ciudad de México y que afecta a todos los mexicanos. ¿Cómo te vino esa canción?

No suelo juntar mis convicciones sociales o políticas con mis canciones, pero me pega en lo emocional lo que está pasando en México. Fue una canción muy difícil de escribir porque sí, es muy explícita. Y de repente, escribir sobre algo tan directamente… Pero me pareció importante al final que estuviera. No es una canción que vaya a cambiar al mundo –las canciones no creo que hagan eso realmente– pero para mí era importante que estuviera.
Hay otra canción también sobre México, Una respuesta, que también trata sobre cómo la realidad te sobrepasa. A veces... (continua)
Fue un José o un Pedro
(continua)
1/6/2019 - 15:56

Je suis un Artiste

Je suis un Artiste
Je suis un Artiste

Lettre de prison 29
10 juin 1935


Dialogue Maïeutique

Si tu le veux bien, Lucien l’âne mon ami, je propose de faire une pause dans notre histoire tout comme le fait le Dr. Levi afin de récapituler ce qui s’est passé depuis sa première incarcération en mars 1934. D’abord, il faut distinguer au moins trois périodes. La première incarcération qui est celle qui va de mars à mai 1934, aux Nuove, la prison de Turin. Durant cette période, il est interrogé très ponctuellement par la police politique et par les juges d’instruction turinois. C’est à ce moment que Carlo Levi fait la remarque qu’une partie de la prison est réservée aux prisonniers politiques et prend soudain les allures d’une synagogue. Dans la presse, le gouvernement fasciste dénonce un complot juif, anticipant et probablement, annonçant ainsi les lois raciales de 1938.

Oui, dit Lucien l’âne, je me souviens de... (continua)
Qui sait pourquoi
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/5/2019 - 11:50
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On parle de parité

On parle de parité
[2005]

Album:Tripopular
Spécialement dédicacé
(continua)
inviata da adriana 31/5/2019 - 11:13
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Allo spuntar dell’alba

anonimo
Allo spuntar dell’alba
Variazione di un canto delle mondine di origine militare, qui con
un netto riferimento alla lotta partigiana dei gruppi legati al PCI (Partito Comunista Italiano)
Da :Imparare con la storia
Allo spuntar dell’alba
(continua)
inviata da adriana 31/5/2019 - 08:47




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