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Black Out

Black Out
[1986]
Parole e musica di Enzo Avitabile
Nell’album “S.O.S. Brothers”
Testo trovato su LyricsWikia (ma mi riprometto di verificarlo all’ascolto, appena possibile)

Delle tante guerre che il Libano ha sofferto, soprattutto tra il 1975 ed il 1990, ho il chiaro ricordo di una scena tratta da un qualche documentario sull’invasione israeliana del 1982, quella che poi portò alla strage di Sabra e Chatila: una donna, bellissima ed elegante, che corre disperata per strada a Beirut, trascinandosi letteralmente dietro un bambino, mentre le bombe piovono intorno a loro.
Sullo sfondo, il mare, splendido...
I'm living in Libano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/6/2018 - 13:27
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Senza fucili e senza cannoni

Senza fucili e senza cannoni
2004
Ambrogio Sparagna

Voce di Francesco Di Giacomo

Un'esercito schierato contro un musicista... finisce a tarallucci e vino, con una diserzione collettiva
Ieve girendo per cento villaggi
(continua)
inviata da Dq82 31/5/2018 - 11:27
Percorsi: Disertori
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Le range fellon

Le range fellon
Tratto da "Capitan Capitone e i Fratelli della Costa" - 2016
con Andrea Tartaglia

“Le Range Fellon” affronta temi diversi dall’ecologia al concetto di fratellanza, fino alla sete di denaro…
Daniele Sepe – Spesso mi trovo a confrontarmi con i ragazzi su questi temi. E’ successo che anche in spiaggia si aprisse una discussione di questo tipo. C’è uno scambio continuo con loro, anch’io ho capito questioni più etiche e spirituali che sono importanti per loro, ma per me erano fatti che andavano lette dopo aver analizzato le cose dal punto di vista economico, politico. Ad esempio loro hanno il retaggio di venticinque anni in cui la violenza è stata ascritta come un tabù, mentre io mi sono trovato a spiegargli che esiste a prescindere, come esiste nel mondo animale. In alcuni casi violenza è servita a far cambiare le cose in meglio. Se i miei nonni fossero andati a fare volantinaggio o i girotondi invece di prendere i fucili contro i fascisti, Mussolini sarebbe ancora qua.
blogfoolk
Il vé, camminé, pur lo scogl, avec lu chelon, le range fellon le range fellon
(continua)
inviata da Letizia 29/5/2018 - 16:54
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E je parlo 'e te

E je parlo 'e te
[2018]

Album : Le stelle sono rare

“E je parlo 'e te” racconta l'inaccettabilità di un sentimento considerato proibito: l'amore tra due donne che trova in sè stesso la forza e il coraggio di 'raccontarsi'. Un brano contro l’omofobia. Da Voci per la Libertà 2018
Nunn è ccà
(continua)
inviata da adriana 27/5/2018 - 07:22

Persano

1979

La canzone narra di una rivolta a Persano (SA) nel 1979.


A chiedere lo sgombero sbrigativo fu l’allora comandante del presidio militare di Persano che trovò ascolto nei vertici della magistratura salernitana che chiamò il battaglione dei carabinieri «Lametia». C’era da fermare sul nascere una trattativa che proprio in quei giorni stava inclinando su di un piano pericoloso di “scambio” di altri territori a favore del ministero della Difesa che si stava orientando a lasciare Persano. A spingere in questa direzione erano i vertici di quella regione Campania che poi furono ammazzati dalle Brigate Rosse: Amato e Delcogliano. Lo scandalo erano 1600 ettari, tra i più fertili della piana del Sele ma usati solo dai militari per le esercitazioni e venduti a prezzi di favore ad alcuni “amici” per il foraggio, il pascolo delle greggi ed il taglio dei boschi. Alla testa dei contadini di Persano... (continua)
A Persano ‘o Sele jé Serre
(continua)
inviata da Dq82 6/4/2018 - 12:07
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La ballata dell'emigrante

La ballata dell'emigrante
1977
Io pezzente contadino

La prima emigrazione italiana su vasta scala fu quella degli anni del "Secondo Impero",in seguito allo sviluppo del sistema capitalistico e della grande industria,negli stessi anni nei quali fu realizzata l'unità d'Italia:un vero e proprio esodo verso i paesi del nord Europa e transoceanici.Il grande flusso migratorio che dissanguò il Mezzogiorno d'Italia di milioni di lavoratori,oltre che di intelligenze e di capacità tecniche,fu un dramma non soltanto umano,ma anche politico,voluto da un' "intelligentia" politica conservatrice e classista.La nuova politica giolittiana di neutralizzazione del movimento operaio settentrionale e di inserimento delle forze di opposizione nella ragnatela del sistema,comportò una netta e funzionale discriminazione ai danni delle masse popolari del Sud,i cui moti di classe furono barbaramente repressi.I ceti popolari furono programmaticamente... (continua)
Lasciaie la mamma la sore e lu frate
(continua)
inviata da Dq82 6/4/2018 - 11:00
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‘O padrone mio è 'nu lione

‘O padrone mio è 'nu lione
1977
Io pezzente contadino
Tèng’’o patrone mie hé nu lione
(continua)
inviata da Dq82 6/4/2018 - 10:20
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Nuie e ll'acqua

Nuie e ll'acqua
[2007]

Album : Festa Farina e Forca
Nuie e ll'acqua simm una cosa
(continua)
inviata da adriana 31/3/2018 - 11:06
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Viaggia sona e canta

Viaggia sona e canta
2015
Tra le pieghe di un cielo stellato

Testo, musica di Bruno Mauro- Flavio Giordano

2017
Di Terra, di mare e di stelle

Feat. Vincenzo Romano

"Chitarra e tamburello non conoscono frontiere" e "nessuno deve perdere la dignità" una musica popolare, una tammurriata che diventa un canto di integrazione. Mi vengono in mente, ascoltando questa canzone la frase: “Là dove senti cantare, fermati. Gli uomini malvagi non hanno canzoni…” di Léopold Sédar Senghor (1906-2001), poeta senegalese, presidente del Senegal tra il 1960 ed il 1980. E la canzone Le radici ca tieni dei Sud Sound System
E nuie campamm 'e musica
(continua)
inviata da Dq82 23/3/2018 - 22:55
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Te vengo a cercà

Te vengo a cercà
[2016]

Singolo de La Maschera feat. Laye Ba.

Il video ufficiale è stato realizzato tra Dakar, in Senegal, e Napoli

"Te vengo a cercà” è il mio grido di gioia generato da un abbraccio – racconta Colella – ho scritto i versi “chest’è Napule e nun è Africa” perché ognuno è il Sud di qualcun altro. Perché quelle che ci spacciano per differenze in realtà non sono altro che paure. Perché in qualsiasi parte del mondo, di fronte a un figlio costretto a lasciare sua madreterra, nun se po’ sta fermi a guardare”
Da questa pagina
Nioo booke faniuu diogue
(continua)
inviata da adriana 2/1/2018 - 09:16
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'O sanghe

'O sanghe
2016
'O Sanghe
Pregò o' signorè
(continua)
inviata da Dq82 12/12/2017 - 12:47
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Figli di Dio

Figli di Dio
[1999]
Nell'album “4/4 – Quattro/Quarti”.
Al flauto traverso Mauro Pagani
Mezanotte e assieme 'a luna dint' 'o scuro
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 21:08
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'Na bella vita

'Na bella vita
[2013]
Un'altra splendida traccia dall'album “Controra”, con Enzo Gragnaniello
Ho trovato il testo sul sito ufficiale degli Almamegretta
Tutte ’e penziere ‘e chi è scustumato
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2017 - 20:08
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Tammorriata della valle offesa

Tammorriata della valle offesa
2015
Tra le pieghe di un cielo stellato

Trascritta all'ascolto

Speranza, Terra e Nostra sono parole dense di significato e concetti fondamentali, ma che nella quotidianità dei nostri tempi sembra non abbiano più il giusto valore.
Il progetto Play Social - Agire Sociale nasce esattamente per questo, per riflettere su quanto è comunemente nostro; per accrescere, con azioni concrete reali, la capacità di ciascuno di poter condividere e salvaguardare quello che tutti definiamo bene comune.
Quale modo migliore, allora, che farlo raccontando una storia tra immagini, musica e parole?
Ed eccola qui, allora, la clip Tammorriata della Valle Offesa che prende il nome dal brano che ne fa da colonna sonora, scritto e suonato dalla Compagnia Daltrocanto, e sintetizza un percorso lungo tre mesi, che ha visto discutere e confrontarsi diverse ed eterogenee realtà: dall’Associazione Daltrocanto, promotrice... (continua)
Nun tenono rispietto né pei femmini né pei maschio
(continua)
inviata da Dq82 2/11/2017 - 15:29
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Rumanzetta militare

Rumanzetta militare
(1914)
Versi di E. A. Mario
Musica di E. Tagliaferri

Canzone stranamente pacifista di E.A. Mario composta poco prima della partenza al fronte. E.A. Mario, politicamente interventista, produsse svariate canzoni sia a favore della guerra (Serenata All'imperatore, Canzone di trincea, Leggenda del Piave...) sia contro essa (Priggiuniero 'e guerra, Rumanzetta militare, Le rose rosse). Questa canzone di stampo narrativo racconta le avventure di un uomo che s'offre volontario per andare in guerra non per patriottismo ma perché vuole scordarsi la donna amata che l'ha ferito. In guerra quasi cerca la morte comportandosi arditamente, sempre scansandola però vedendo morire un suo commilitone solamente ventenne che progettava di sposarsi al suo ritorno. Una volta ritornato dalla guerra a cui aveva dato la gioventù ricevendo in cambio niente, esprime il proposito di riavvicinarsi con la sua amata.
Chi vò partì, dicette 'o capitano
(continua)
inviata da Leonardo Saponara 26/10/2017 - 00:54

Guerra e pace

Guerra e pace
[1937]
Una poesia di Raffaele Viviani (1888-1950), dallo spettacolo “Io, Raffaele Viviani - Poesie e canti” (1971), a cura di Antonio Ghirelli e Achille Millo. Con Achille Millo, Antonio Casagrande, Marina Pagano, Franco Acampora. Elaborazioni musicali di Roberto De Simone.
'N tiempo 'e pace 'e marenare:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2017 - 21:52
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Napoli Nord

Napoli Nord
[2016]

Album :Lotto infinito
Bello e bbuono 'o sole
(continua)
inviata da dq82 31/5/2017 - 17:29
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San Ghetto Martire

San Ghetto Martire
[2016]

Album :Lotto infinito
feat. Alessandro Mannarino

Questa "struttura mobile" è una creazione del GRIDAS che risale al 2005.

Il 2005 è l'anno della faida di Scampìa, che ha visto accendersi i riflettori su una periferia che da anni invoca interventi concreti di risposta al degrado urbano e sociale. Superfluo sottolineare che l'esplosione della faida ha portato a Scampìa ulteriori interventi mastodontici e quindi ingestibili, ben lontani dalle reali richieste di "vivibilità" degli abitanti del posto.

San Ghetto Martire fu pensato in vista della partecipazione del GRIDAS all'EuroMayDay 2005: il primo maggio autogestito del precariato, e fece la sua apparizione già in mattinata al corteo nazionale del 1° Maggio convocato dai sindacati a Scampìa.

San Ghetto è martire, come martoriati sono i suoi seguaci, è il protettore di tutte le periferie, perché simili sono i problemi e gli errati... (continua)
San Ghetto Martire
(continua)
inviata da dq82 31/5/2017 - 15:20
Percorsi: Ghetti
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Lotto infinito

Lotto infinito
[2016]

Album :Lotto infinito

La parola periferia si può declinare in vari modi. Può essere usata come riferimento geografico di una zona lontana dal centro di una città, o se considerata dal punto di vista geometrico, indicare una circonferenza di una figura composta da curve. Ma come spesso avviene, la parola può tracimare dal suo significato, fondendosi con concetti più complessi. È questo il caso di Lotto infinito, l’ultimo lavoro di Enzo Avitabile prodotto da Black Tarantella/Sony Music Italia. Il riferimento non nascosto è al rione “Lotto O” di Ponticelli, detto “Lotto Zero”, area orientale di Napoli. L’idea del titolo, come raccontato dallo stesso Avitabile nell’ononima canzone cantata con Giovanna Marini, prende spunto da uno striscione che faceva bella mostra da uno dei palazzi del rione (“lotto infinito ‘ncopp ‘o striscione che dalla finestra mia veco a tutte le ore”) e produce... (continua)
Me chiammo Giuseppe e tengo diciott'anni
(continua)
inviata da dq82 31/5/2017 - 14:55
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Pino Daniele: Stella nera

Pino Daniele: Stella nera
Stella nera

a cura di Annalisa Castellitti e Rita Duraccio

Stella nera è una delle perle dell'album Musicante, 1984, di Pino Daniele. Il disco si avvale, tra l'altro, della presenza alle percussioni del brasiliano Nanà Vasconcelos.

Il brano offre uno sguardo intimo ed accorato sulla Napoli di quegli anni e affronta, sebbene in modo molto ovattato, il tema tabù del contrabbando in mano alla camorra, fenomeno che raggiunse il suo apice negli anni a cavallo fra i Settanta e gli Ottanta del XX secolo, coinvolgendo e compromettendo un gran numero di persone. Le operazioni di importazione ed esportazione nelle città avvenivano generalmente nottetempo: le imbarcazioni uscivano dalle acque territoriali e dopo aver caricato le merci tornavano ai porti incorrendo sovente in sanzioni pecuniarie e pene detentive.

Scritta in tempo binario, Stella nera presenta una delicata, calma e malinconica... (continua)
Chella è ‘na stella nera
(continua)
inviata da Alessandro Carènzan 26/5/2017 - 14:44
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Abbi pietà di noi

Abbi pietà di noi
[2016]

Album :Lotto infinito

Featuring Marianna Fontana & Angela Fontana

Il momento più intenso dell’album è lasciato ad Abbi pietà di noi, cantata insieme con le gemelle Angela e Marianna Fontana, protagoniste del film di Edoardo De AngelisInvisibili. Un atto di dolore nei confronti dei paesi avvelenati dall’ecomafia, che diventa ad un certo punto una  litania di misericordia e di riparazione di chi implora, ai piedi dei territori inquinati, perdono per i propri peccati:“Qualiano terra appicciata, abbi pietà di noi. Caivano terra appicciata, abbi pieta di noi. Orta di Atella terra appicciciata, abbi pietà di noi…”.
bandadicefali.it
Locuzione "terra appicciata"
(continua)
inviata da adriana 3/4/2017 - 10:47
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Napulitan

Napulitan
[2012]

Jovine feat. O'Zulu'
Addò stong stong stong semp ccà
(continua)
inviata da adriana 11/3/2017 - 15:41
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Aziz

Aziz
2016
Nuova Gianturco

feat. Luca O'Zulu Persico

I 99 Posse hanno partecipato alla stesura di Aziz con Luca “O’Zulù” Persico che da la voce al migrante parlando della sua condizione che deriva dalle guerre per i confini e dai giochi di poteri che non gli danno voce, diventando solo un "permesso scaduto a che ce pozzo fa / esco fore e me arrestano / tenite troppa cazzimma a parlà de` migranti", realizzando il brano più interessante e completo dell`intero lavoro.
mescalina.it
Me chiammo Aziz e tengo 'na malincunia
(continua)
inviata da dq82 15/2/2017 - 10:14
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Eco del mare

Eco del mare
2015
SignorHunt

Feat. Enzo Avitabile
Eco d’o mare a tutt ‘e guagliun
(continua)
inviata da Dq82 2/11/2016 - 13:06
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Hanna turnà

Hanna turnà
Versi di Giuseppe Capaldo
Musica di Francesco Feola

Canzone uscita nel 1917, un anno prima della fine della prima guerra mondiale. Come tutte (o quasi) le canzoni napoletane sulla guerra l'elemento amoroso è immancabile, da notare la famosa esibizione di Fausto Cigliano.
Oggigiorno tutt'e viecchie
(continua)
inviata da Leonardo Saponara 31/10/2016 - 15:41
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Le due storie

Le due storie
(2012)
dal mixtape "Spiraglio di periferia"

Due storie tragiche. Quella di Gabriele Sandri, 28 anni, ammazzato all'Autogrill di di Badia al Pino l'11 novembre 2007 da un agente della polizia stradale che spara "per fermare una rissa" tra tifosi della Lazio e della Juventus.

E quella di Stefano Cucchi, che come ha sentenziato recentemente un tribunale italiano, è morto di epilessia nelle mani delle forze dell'ordine.
E' na matin e novembr e comm a semp for chiov,
(continua)
9/10/2016 - 23:10
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Vento del sud

Vento del sud
(1981)
Testo e musicsa di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò
dall'album "Festa Festa"

Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò (voci e chitarre), Maria Luce Cangiano (voce), Pippo Cerciello (violino), Mauro Di Domenico (chitarre e mandoloncello), Riccardo Romei (basso elettrico), Alfio Antico (tamburello) e John Perilli (fiati).
A storia è cuminciata cu e Savoia e ch'amm'a fa
(continua)
6/9/2016 - 15:32
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Scioscie viento

Scioscie viento
[1995]

Album : Sanacore

In memoria di Jerry Masslo, assassinato a Villa Literno.
Scioscie viento puortame ‘a forza pe’ guarda’ annanze
(continua)
inviata da adriana 2/8/2016 - 15:14
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'A gente 'e Bucciano

'A gente 'e Bucciano
[1975]
Parole di Franco Del Prete
Musica di James Senese
Nell’album eponimo del gruppo napoletano
Trascrizione del testo a cura di Giuseppe Tretola, da YouTube

Bucciano è un piccolo Comune nel beneventano...
Ce stà gente 'o nord proveniente 'a Bucciano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2016 - 20:58
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'Ngazzate nire

'Ngazzate nire
[1994]
Con James Senese, Savio Riccardi, Gigi De Rienzo e Agostino Marangolo
La traccia che dà il titolo all’album del 1994
I' nun ce 'a faccio proprio cchiù
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/6/2016 - 20:14
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'O padrone

'O padrone
[1977]

Album : Terra mia
'O padrone nun va' dduje sorde
(continua)
inviata da adriana 17/6/2016 - 07:03
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Txoria Txori

Txoria Txori
Se fosse stata scritta nel '600, Txoria Txori avrebbe rappresentato un meraviglioso esemplare di Villanella alla Napoletana; certamente per la delicatezza della musica ma soprattutto per la caratteristica simbolicità/metaforicità delle parole.

La villanella si sviluppò all'incirca tra i secoli XIV e XV; musica "di città", dalle reminiscenze terrene ma dall'evoluzione colta. Nella villanella spesso e più che volentieri gli esseri umani ed i sentimenti assumono sembianze zoomorfe, frequentemente volatili, come nella nota "Vurria ca fosse ciaola" (vorrei essere uccello):


"Vurria ca fosse ciaola e che vulasse
a 'sta fenesta a dirte na parola
ma no ca me mettesse a la gajola (...)"

[Vorrei essere uccello e poter volare
a questa finestra a dirti una parola
ma non vorrei mi mettessi in gabbia]

Oppure ne "Lu Cardillo" (il canarino):

"Sto’ criscenno nu bello cardillo
quanta cose ca ll’aggia... (continua)
Si l'avesse tagliato 'e scelle
(continua)
inviata da Kàrpathos 23/5/2016 - 20:09

U’ suldat’

anonimo
U’ suldat’
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe contro la coscrizione militare e la naja, tutte infiorettate da maledizioni dirette... (continua)
N’ pozza maj fa juorn’
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 14:12

Eia f’rnuta la schiavitù

anonimo
Eia f’rnuta la schiavitù
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe di protesta risalenti ad epoche diverse, come dimostrano i riferimenti a Zampaglione,... (continua)
E forza uagliù,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 12:28
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Malèvera

Malèvera
2011
La Stessa Barca

Per Stefano Cucchi
Nun s'adda sape' comme è fernuto chillu llà
(continua)
inviata da dq82 10/2/2016 - 12:12
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Terra avvelenata

Terra avvelenata
2015

Un brano di denuncia, che dalla sincerità dell’indignazione e dalla forza del groove trae un’energia insolita.
Brano che ha partecipato a Musicultura Festival XXVI Edizione, nel 2015
Stammatin tengo paura
(continua)
inviata da dq82 26/1/2016 - 12:16
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‘A verità

‘A verità
[2014]
Scritta da Rocco Pagliarulo, in arte Rocco Hunt, con Enzo Avitabile, Fausto Cogliati e Valerio Passeri, detto Nazo
Feat. Enzo Avitabile
La traccia che dà il titolo all’album del 2014
Testo – completo delle parti interpretate da Avitabile – trascritto da Pakos su Summary Forum
[Rocco Hunt]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/12/2015 - 17:33
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'O ballo re' pezziente

'O ballo re' pezziente
2003
E Zézi
Album: Diàvule A Quàtto
con Luca Zulù Persico

2007
Al Mukawama dall'album omonimo
'E fravecature settentrionali schifano a tutti i meridionali
(continua)
inviata da dq82 10/12/2015 - 15:43
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A Pa’‎

A Pa’‎
divertissement...

ho cercato di mantenere la scansione delle rime dell'originale. Il dialetto scritto è molto diverso da quello parlato, in quest'ultimo si riconoscono più facilmente metrica e ritmo. Peraltro, dal punto di vista filologico, la trascrizione grafico-fonetica delle parole andrebbe forse riconsiderata.
A' PA'...
(continua)
inviata da steno 5/11/2015 - 06:56
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Democratic Party

Democratic Party
[2010]
Parole e musica di Daniele Sepe
Nell’album intitolato “Fessbuk. Buonanotte al manicomio”
Voce del bluesman napoletano Mario “Blue Train” Insenga (voce e batteria nella band dei “Blue Stuff”)
Cinche piane 'e surore cu na cascia 'e Martini
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2015 - 11:25
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Ommo

Ommo
[2003]
Scritta da Gennaro Della Volpe (Raiz degli Almamegretta) e Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Sacra Konzert”
ommo, ommo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 16:23
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Balo migrante

Balo migrante
[2007]
Scritta da Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio, e Domenico Ascione, napoletano, compositore e chitarrista, docente di chitarra presso il presso il Conservatorio di Roma “Santa Cecilia”.
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Passaggi”, con Lucilla Galeazzi.
Giggino ‘o ricciulillo se chiammava
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 15:32
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Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]

Versione napoletana di Teresa De Sio, dall’album intitolato “Tutto cambia” del 2011.
Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]
NA STRADA MIEZZO ‘O MARE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/8/2014 - 09:38
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Ninna nanna

Ninna nanna
[2007]
Parole e musica di Teresa De Sio
Nell’album intitolato “Sacco e fuoco”

“La ninna-nanna è una forma-canzone molto diffusa nella musica popolare. Qui Teresa ne costruisce una secondo un suo personalissimo stile. Un canto di protezione per tutti i bambini abbandonati nel mondo, ma anche una vera e propria canzone d’amore.” (dalle note di presentazione del disco)
Viene ccà damme ‘a mano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/8/2014 - 09:00
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A figlia d’o rre

A figlia d’o rre
[2007]
Parole e musica di Teresa De Sio
Nell’album intitolato “Sacco e fuoco”

“Farsi ‘figlia di re’, farsi più forti e spavaldi per battere chi potente e prepotente lo è davvero.
Anche in questa canzone Teresa si confronta con il potere e l’abuso del potere stesso: c’è voglia di ‘menare le mani’ e di non subire più passivamente nessun abuso, nessun condizionamento. Una figlia di re che ha perduto la sua corona di ferro, e conduce un esercito disarmato e danzante ( come quello raffigurato nel murale della copertina). Canzone dura e d’impatto, ecco tornare il fuoco, simbolo di lotta, di rinascita e trasfigurazione. Il fuoco che accende e l’acqua che spegne.” (dalle note di presentazione del disco)
Io songo ‘a figlia d’o rre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/8/2014 - 08:52
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Ciente veleni - Sguarracino

Ciente veleni - Sguarracino
[2011]
De Falco - E Zézi
'O Guarracino - Tradizionale.
Album: Ciente paise. Tra cient'anne e ciente mise torna l'acqua a li paise - Vesuvio.
Massimo Mollo (Voce e chitarra)
Maurizio Saccone (Sax)
Antonello Paliotti (Chitarra battente, plettri)
Angelo Di Falco (Putipù)
Massimo Ferrante (Marranzano, chitarra e voce)
Maura Sciullo e Pasquale Terracciano (Tamburelli)
Marzia del Giudice (Castagnette)
Enzo Salerno (Basso)
Roberto Sansone (Batteria)
Gatti Distratti (Rumori)




Un brano straordinario che potremmo chiamare della “nuova tradizione”. Nell'anno del Signore 2011, di grazia e (soprattutto) disgrazia, il Gruppo Operaio E Zézi di Pomigliano d'Arco, attivo fin dai primi anni '70 e che vide le prime gesta di un giovanissimo Daniele Sepe mentre -tra le altre amene cose- esplodeva la fabbrica Flobert di Sant'Anastasia, decise di trasportarci a tutti quanti a farci fare un bel giro... (continua)
Appillatev' o naso
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/8/2014 - 20:08
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Ninna nanna senza nome

Ninna nanna senza nome
[2008]
Parole e musica di Gianni Lamagna.
La canzone che dà il titolo al disco.
‘E criature chiagneno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:45
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Sotto il velo del cielo

Sotto il velo del cielo
[1998]
Nel disco intitolato “Pesce d' 'o Mare”.
La terra gira da una parte e poi dall'altra,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:13
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Tzigari

Tzigari
[1996]
Nel disco intitolato “Incanto acustico”
Tzigari,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:06
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Gli occhi di Salgado

Gli occhi di Salgado
[2001]
Nel disco intitolato “La voce del grano”.

Parole di Pasquale Ziccardi
Musica di Corrado Sfogli, Michele Signore e Pasquale Ziccardi.
Senza parla',
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 12:08
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Terra bruciata

Terra bruciata
[1992]
Scritta da Carlo Faiello (Napoli, 10 ottobre 1958), cantautore e compositore italiano, membro della N.C.C.P. negli anni 90.
Nel disco intitolato “Medina”.

Terra bruciata, “terra dei fuochi”…
Terra bruciata mille culure cunzumate
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 11:47
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Don Salvatò

Don Salvatò
(2009)
Album: Napoletana

Meravigliosa devozione dialettale contemporanea scritta da Enzo Avitabile nel cemento della Napoli che non si vede
(ovviamente quando ci si prende confidenza con Dio, mica ci si può risparmiare, anzi...)
Don Salvatò ca nce guardate ra coppa
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 00:15
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Ruanda

Ruanda
[1995]
Brano strumentale nell’album intitolato “Sanacore”

In Ruanda, dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente - a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati - almeno 500.000 persone (secondo le stime di Human Rights Watch), in stragrande maggioranza appartenenti all’etnia minoritaria dei Tutsi (ma anche Hutu moderati). I carnefici, organizzati in milizie finanziate, armate ed equipaggiate dal Governo, erano di etnia Hutu. La stima delle vittime salì in seguito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000 o 1.000.000 di persone.

Un’immagine emblema del genocidio ruandese:

Durante un notiziario del 2000 il quotidiano britannico The Guardian rivelò che l’allora Segretario Generale dell'ONU, l’egiziano Boutros Boutros-Ghali [in carica tra il 1992 ed il 1996 e quindi anche durante il genocidio ruandese], giocò... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 14:57
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Nun s’ave idea

Nun s’ave idea
[2003]
Nel disco intitolato “Sciuoglie 'e cane”.
Aggio visto ‘o diavolo dint’all’uocchie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 22:18
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Preta d’oro

Preta d’oro
[2003]
Nel disco intitolato “Sciuoglie 'e cane”.

“Preta” sta per pietra, quindi una pepita d’oro...
“Scippetiello”, nella seconda strofa, significa graffio, segno, il modo un tempo consueto tra i detenuti per segnare il passare del tempo e l’avvicinarsi della libertà...
‘A vita chiusa dinto ‘e ccancelle
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 21:56
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Nun te scurdà

Nun te scurdà
[1995]
Nell’album intitolato “Sanacore”
del brano venne girato un videoclip con la regia di Pappi Corsicato interpretato da Alessandra D'Elia

“Nun te scurdà” non può esistere in un'altra lingua: in quella canzone ho messo insieme cose distanti, che poi tanto distanti non sono.
“Nun te scurdà” è un pezzo che parla della vita difficile di una donna che si ritrova a fare la prostituta. Lei chiede a chi l'accusa: «Sì, è vero, mi critichi perché io vendo il mio corpo, ma tu non fai la stessa cosa tutti i giorni?».

Raiz - I 25 anni di ‘Sanacore’

*

Il testo nasce dai racconti del dopoguerra della nonna e della mamma a Raiz, infatti sono utilizzati termini che in napoletano non si usano più (ad esempio figliola al posto di guagliona). Racconta di una donna che è conscia di quello che gli succede intorno ma è troppo passionale, troppo attaccata ai sensi, troppo aperta al comunicare per trattenersi... (continua)
'E ssentevo quanno ero figliola, 'o cchiammavano ammore
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2014 - 19:21
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Terra 'e Nisciuno

Terra 'e Nisciuno
[2012]

Album : L'Amore ai tempi del default
Vulesse addeventare surricillo nennane'
(continua)
7/4/2014 - 14:07
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Cronache di Napoli

Cronache di Napoli
[2010]
P. Romano - D. Sepe
Album: Fessbuk

E' una canzone che ha già quattro anni, questa; è del 2010, ed è tratta dal “Social Album” di Daniele Sepe, Fessbuk. Avrei dovuto inserirla prima, certamente; ma poiché l' Operazione Saviano è andata avanti imperterrita per tutto questo tempo, portata avanti da “Repubblica”, da “Leccalecca” Fabio Fazio e da altri, la sua attualità non ne risulta certamente diminuita (solo in questi ultimi tempi sembra un po' in fase calante, che sia stata finalmente percepita una crisi di rigetto?). Ed eccola dunque qui, “Cronache di Napoli”, canzone per la quale Daniele Sepe ha ricevuto “dure lettere di protesta” e che è stata, ovviamente, del tutto ostracizzata perché, negli ultimi anni, il Savian-pensiero è stato pressoché intoccabile essendo del tutto organico al disegno repressivo in atto. A tale riguardo, il consiglio che do è quello di leggere attentamente... (continua)
So' da' periferia, songhe 'e miez' 'a via, songhe unu bbuon',
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/4/2014 - 11:12
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L'inno di Papele

L'inno di Papele
[2013]
Testo e musica (?) di Federico Salvatore
sulle note di "Disamistade" di Fabrizio de André
Dall'album "Pulcine'Hell"
Testo da qui,
Me sapite cunta' senza fa chiu' e ruffian,
(continua)
inviata da Cristòfer' V(e)rona 'o polacc' 20/3/2014 - 00:21
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Napocalisse

Napocalisse
[2013]
Testo e musica di Federico Salvatore
Dall'album "Pulcin'Hell"
Testo da http://www.angolotesti.it/
Nero comm a na maschera ca nun pòrt chiù nisciùn
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 19/3/2014 - 20:41
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U.S.A. e Jet

U.S.A. e Jet
[1993]
La bomba intelligente

Testo di Dario Jacobelli

Originariamente attribuita ai Bisca 99 Posse, la canzone è dei soli Bisca.
Guarda quanta feccia,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 9/11/2013 - 15:32
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Dint' 'o mercato

Dint' 'o mercato
Album: "Aggio girato lu munno" del 1978.

Brano d'ignoti del 1647 nel quale si raccontano le tristi vicende della sommossa popolare scoppiata a Napoli contro il vicereame spagnolo, che fu guidata dal popolano Tommaso Aniello dAmalfi, detto Masaniello, il quale fu assassinato in circostanze misteriose.
Dint' 'o Mercato se jettaie lu banno
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/5/2013 - 15:40

‎'A guerra d' 'i sordi‎

‎'A guerra d' 'i sordi‎
‎[1981]‎
‎“Strina” composta da Pino Coscarella, originario di Lago, Cosenza, ma emigrato a Toronto, ‎presentata nel 1982 al Festival della “strina laghitana” che annualmente viene organizzato nella città ‎canadese dalla comunità dei calabresi emigrati da Lago e dintorni.‎
Testo trovato su Strina Laghitana‎




La strina (strenna) è una tradizione folklorica calabrese – particolarmente radicata a Lago (U' Vacu) ‎di Cosenza - costituita da un canto accompagnato dalla musica del “sazeri” (mortaio in ferro per ‎frantumare i cristalli di sale), della fisarmonica, del tamburello e della chitarra. La strina è tipica del ‎periodo natalizio ma in alcune zone si usa anche durante il Carnevale.‎
Il canto veicola, analizza e commenta con sarcasmo, eventi sociali e politici manifestati in paese. I ‎temi sono morali, politici, sociali, esistenziali, nostalgici e amorosi. Nel passato venivano cantate... (continua)
‎‘U millenovecietuottantadui
(continua)
inviata da Bernart 21/5/2013 - 11:00




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