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Brucia la strega, o come si diventa nazisti

Antiwar Songs Blog
Brucia la strega, o come si diventa nazisti
Una canzone sul “Come si diventa nazisti”, per citare il famoso studio che lo storico americano William Sheridan Allen (1932-2013) pubblicò nel 1965 (titolo originale: “The Nazi seizure of power; the experience of a single German town, 1930-1935”. L’edizione italiana di Einaudi era introdotta dal sociologo Luciano Gallino il quale scriveva, tra l’altro:
Antiwar Songs Staff 2022-04-24 12:24:00

A Flickering Light in the Darkness. Le CCG/AWS compiono 15 anni.

Antiwar Songs Blog
A Flickering Light in the Darkness. Le CCG/AWS compiono 15 anni.
  Niente di autoreferenziale, niente di trionfalistico, niente “numeri”, che pure sono oramai enormi. Niente “bilanci”, niente celebrazioni o autocelebrazioni: c’è solo un sito, chiamato “Canzoni Contro la Guerra”, o “Antiwar Songs”, o “Chansons Contre la Guerre” (come si dice in un centinaio di lingue c’è nella homepage) che, oggi, 20 marzo 2018, compie quindici […]
Antiwar Songs Staff 2018-03-20 16:07:00
Il sito “Canzoni Contro la Guerra” ha compiuto il 20 marzo 15 ANNI.
Riccardo Venturi 20/3/2018 - 09:38
40 anni? Sembra che, in questi giorni, i quarantennali riguardino solo gli “statisti”. Il 18 marzo 1978, 40 anni fa, invece, furono assassinati Fausto e Iaio. Non se ne è saputo mai nulla. Quarant'anni e non sentirli. Quarant'anni e sempre fra noi, per sempre diciottenni. Quarant'anni fra le grancasse del potere e dei suoi servi.
Riccardo Venturi 18/3/2018 - 09:18
Se n'è andato nel giorno del Pi Greco, Stephen. Alla ricerca dell'infinito. Una canzone per lui, e un bicchiere di Qualsiasi Cosa!
Riccardo Venturi 14/3/2018 - 10:04
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Death Is Imminent

Death Is Imminent
1986
Album: Bonecrusher
There's going to be a war, rejoice rejoice
(continua)
11/3/2018 - 14:46
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Cries of Help

Cries of Help
1982
Album Hear Nothing See Nothing Say Nothing
Napalm tumbles
(continua)
11/3/2018 - 14:41
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Blank Stare (Sharp Shot)

Blank Stare (Sharp Shot)
Album: Nothing Can Go Wrogn! - 1986
Somewhere in the jungle lies a soldier, known to God
(continua)
11/3/2018 - 12:01
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Black Eye

Black Eye
2006


It's about the War on Terror and how if you catch a kid fighting in the playground you don't blame the kid with the blackeye, likewise fighting terror should be done by looking at the cause such as injustice in the middle east supported by the US and UK like Saudi Arabia etc.

Song Meanings
Take a look at the man,
(continua)
11/3/2018 - 11:57
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Back to the World

Back to the World
Album: Back to the World - 2004
I got to go back to the world
(continua)
11/3/2018 - 11:50
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America

America
Album Living in Darkness
Released November 1981

This song attacks American Patriotism and how it brainwashes the current generation through their education and through propaganda.
I'm so bored of education
(continua)
11/3/2018 - 11:19
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Allegiance to No-One

Allegiance to No-One
Album: Jonestown Aloha!

L'obbedienza cieca ti porterà alla morte. Riferimento ai test nucleari effettuati dai governi degli Stati Uniti nel deserto del Nevada a partire dagli anni '50
Nevada desert
(continua)
10/3/2018 - 23:31
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You're Wrong

You're Wrong
2006
Album: Never Trust a Hippy
You're wrong about virtues of Christianity
(continua)
10/3/2018 - 23:05
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Gianfranco Manfredi: Non c'eri

Gianfranco Manfredi: Non c'eri
[1978]
Parole e musica di Gianfranco Manfredi
Nell'album "Biberon"
Non c'eri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2018 - 22:22
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Il cucciolo Alfredo

Il cucciolo Alfredo
[1977]
Parole e musica dfi Lucio Dalla
Nell'album "Com'è profondo il mare"
Tra le case e i palazzi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2018 - 17:55
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Gente per bene e gente per male

Gente per bene e gente per male
[1972]
Parole di Mogol
Musica di Lucio Battisti e Gian Piero Reverberi
Nell'album "Il mio canto libero"
Ah, fatemi entrare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2018 - 17:13
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L’uomo dell’ombrello – elegia per Idy Diene

L’uomo dell’ombrello – elegia per Idy Diene
Poesia di Alessio Lega
accompagnamento musicale di Guido Baldoni

Il testo è stato ripreso da Altracittà
Son passato a ripa d’Arno questa sera
(continua)
inviata da Silva 10/3/2018 - 13:24
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Peter Norman

Peter Norman
2018
Breve danzò il Novecento

Olimpiadi di Città del Messico, 1968. Finale della gara dei 200 metri piani. Rimane certamente un'icona del '900 quella foto in bianco e nero di due atleti sul podio, a piedi scalzi e il pugno guantato di nero alzato verso il cielo, Tommie Smith e John Carlos, a rivendicare dopo la loro "gara della vita" dignità e diritti per il popolo afroamericano.
Ma c'è un terzo uomo, spesso dimenticato, in quella foto: il secondo arrivato, un australiano dalla pelle bianca, Peter Norman. Partecipa alla premiazione con un'aria che appare smarrita, fino talvolta a cogliere in quell'espressione una dissociazione o quanto meno un distacco da quella manifestazione storica, di una storia che non è la sua. Ma Peter Norman è probabilmente il vero eroe tragico di quella serata, destinato a pagare il prezzo più alto. In un moto d'amore, o di semplice umanità, decide di unirsi simbolicamente... (continua)
Io lo sapevo che non era il vento
(continua)
9/3/2018 - 23:45
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Iraq

Iraq
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
I was an Army mechanic
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2018 - 15:03
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Rifles and Rosary Beads

Rifles and Rosary Beads
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
Rifles and rosary beads
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2018 - 14:36

Il pensionato 2.0

Il pensionato 2.0
[Firenze, 7 marzo 2018]
Sull'aria del "Pensionato" di Francesco Guccini
Da un'idea involontaria di Luca Monducci
Ex capostazione e cofondatore del newsgroup it.fan.guccini (1996)
Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
(continua)
7/3/2018 - 12:54
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Soldiering On

Soldiering On
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
I was bound to something bigger
(continua)
inviata da Dq82 7/3/2018 - 09:59

Come on Over to Your Own Side

Come on Over to Your Own Side
[1968]
Written by Elaine Laron
Scritta da Elaine Laron
Performed by Matt Jones and Elaine Laron
Interpretata da Matt Jones e Elaine Laron
Published / Pubblicata:
Broadside #95, November / December 1968

“Matt Jones” è Matthew Jones, l'autore (assieme a Elaine Laron anche del testo) di Hell No, I Ain’t Gonna Go!. A dire il vero, quest'ultima canzone appare accreditata nel disco antologico Broadside Time Is Running Out (la canzone era stata pubblicata nel n° 82 della rivista) ad entrambi, e quindi mi chiedo se non sia il caso di uniformare la cosa. Matt(hew) Jones (1936-2011) fu attivista per i diritti civili, segretario dello Student Nonviolent Coordinating Committee e, per un certo periodo, membro dei Freedom Singers di Pete Seeger; Elaine Laron (1930-2013), nata nel Bronx, è stata una songwriter e poetessa. La sua collaborazione con Matthew Jones, che era compositore e musicista, produsse... (continua)
Come on over to your own side!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/3/2018 - 04:10
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The War After the War

The War After the War
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
Who's gonna care for the ones who care for the ones who went to war?
(continua)
inviata da Dq82 6/3/2018 - 14:34
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Dim e didom e didom e didera

anonimo
Dim e didom e didom e didera
[1972]
Canzone d’osteria milanese, molto terrena, anticlericale e pure antibellicista. E’ noto che il vino rende riflessivi, metafisici ma insieme anche più concreti...
Trovo il testo nel volume di Nanni Svampa intitolato “La mia morosa cara – Canti popolari milanesi e lombardi”, prima edizione 1977, dove l’autore individua il luogo in cui la canzone fu creata nell’Osteria della Briosca, un’osteria ai Navigli che ancora esiste. Svampa dice pure di un disco dal titolo “La Briosca di Milano” inciso proprio da un gruppo di clienti del locale.

Per la precisione, il disco in questione s’intitola “Osteria n°1. La Briosca di Milano. Quando c’erano i Navigli”, realizzato dalla casa discografica Fonit Cetra nel 1972 e interpretato da El Pinza, La Vanda, Rinone, Alberto e il coro della Briosca, tutti personaggi localissimi, con la consulenza musicale del Maestro Ettore De Carolis.
Dim e didom e didom e didera
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2018 - 13:35
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USA for Italy

USA for Italy
[1985]
Bigazzi/Cerruti/Savio
Album: Tocca l'albicocca
Caro Michael Jackson, tu che mandi i soldi in Africa,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 6/3/2018 - 00:01
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E ce l'ho tremila lire

E ce l'ho tremila lire
Canto popolare dell'Isola d'Elba
A folksong from the Island of Elba
Volkslied aus der Insel Elba
Interpretazione / Performed by Daniela Soria
Album: Lo Scoglio Verde - Musica Popolare dell'Isola d'Elba

Questo “extra” promana da due insopprimibili motivazioni, anzi tre. La prima è che il sottoscritto è un incallito girellone nelle tradizioni popolari di mezzo mondo, e che quindi -ogni tanto- ha bisogno di tornare un po' a quelle della sua terra materna, l'Isola d'Elba. La seconda è una particolare dedica a Marco Valdo M.I. e a Lucien Lâne: l'unico video esistente di questa canzone è il più cospicuo campionario di asini elbani che esista in rete. C'è poi anche la terza, che è presentare a quest'ìnclito sito la grande Daniela Soria, di Sant'Ilario in Campo, pianista e compositrice, considerata la “voce nera” del jazz italiano, ma anche esecutrice del “Pietro Gori” (e ci credo: a Sant'Ilario... (continua)
E ce l'ho tremila lire
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/3/2018 - 20:11
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Un an e mez

Un an e mez
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968

Una canzone sulla naja, il servizio militare quando era obbligatorio. Il testo è ben reperibile in Rete ma purtroppo senza un audio che lo accompagni per verificarlo. Mi sà che il milanese lascia un po' a desiderare, ma tant'è... Se qualcuno avesse il disco o fosse milanese verace...
Faccio servizi ad ore,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2018 - 18:29
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Peace Anthem for Palestine

Peace Anthem for Palestine
We don't eat pigs
(continua)
5/3/2018 - 17:25
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The Great Correction

The Great Correction
(2008)
dall'album Beautiful World

Un inno a tutti quelli che continuano a combattere per un mondo migliore contro quelli che hanno il loro dio, le loro pistole e loro eserciti. Ma siamo in tanti a voler cambiare le cose e a voler far cadere tutti i muri.
La canzone è stata interpretata da Joan Baez nel suo album "Whistle Down The Wind" del 2018.
Down on the corner of ruin and grace
(continua)
4/3/2018 - 21:08
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Born This Way

Born This Way
(2011)
Title track del secondo album della popstar newyorchese.
Scritta da Stefani Germanotta in arte Lady Gaga con Jeppe Laursen

Un pezzo dance/electropop o come volete chiamarlo, il cui testo è un'esplicita presa di posizione a favore della comunità LGBT, e contro il razzismo. Più in generale la canzone è un inno all'"essere se stessi" e all'emancipazione individuale. Notevole anche la "country road version" con chitarra e armonica, reinterpretata anche per il decennale del disco con Orville Peck.

I want to write my this-is-who-the-fuck-I-am anthem, but I don't want it to be hidden in poetic wizardry and metaphors. I want it to be an attack, an assault on the issue because I think, especially in today's music, everything gets kind of washy sometimes and the message gets hidden in the lyrical play. Harkening back to the early '90s, when Madonna, En Vogue, Whitney Houston and TLC were... (continua)
It doesn't matter if you love him, or capital "H-I-M" (M, M, M)
(continua)
4/3/2018 - 20:43

Il 24 maggio

Il 24 maggio
Una strofa parodistica della celebre patriottica "Canzone del Piave", composta nel 1918 da E. A. Mario.

Il poeta di strada Peppe Schiera, "anarchico e antifascista senza saperlo", avrebbe voluto declamarla il 10 giugno 1940 durante una festa patronale, con l'intento di sbeffeggiare Mussolini che si dice volesse portare l'Italia in guerra. Ma fu proprio quel giorno che giunse la vociaccia del Dvce che dichiarava guerra a Gran Bretagna e Francia, il famigerato discorso de "L'ora delle decisioni irrevocabili" e del "Vincere! E vinceremo!". Così le autorità disposero che la festa non si sarebbe tenuta e tutte le luminarie rimasero spente. E il povero Peppe Schiera, che sperava di poter tirare su qualche soldo, maledisse le camicie nere, il podestà, il prefetto e Mussolini e se ne tornò a casa.

Ho tratto testo e racconto dal bel libro "Peppe e Margherita – Storia di un poeta ed artista di strada" di Roberto Ardizzone, scrittore palermitano e cultore della poesia dialettale siciliana.
L’Esercito manciava scorci i favi e tinnirumi (1)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2018 - 16:53
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Coachella - Woodstock in My Mind

Coachella - Woodstock in My Mind
(2017)
Scritta da Elizabeth Grant (Lana Del Rey), Rick Nowels, Rakim Mayers
Singolo estratto dall'album Lust For Life

In questa canzone Lana Del Rey racconta di aver passato il weekend al festival di Coachella in California proprio nei giorni in cui la tensione tra gli USA e la Corea del Nord raggiungevano il culmine. Di ritorno verso casa si ferma presso un bosco di sequoie e scrive questa canzone. "Volevo condividerla semplicemente augurandomi che un'individuale speranza e preghiera per la pace possa contribuire al suo raggiungimento nel lungo termine. Spero che tutti voi passiate una buona giornata, dalla California con amore.".
I was at Coachella, leanin' on your shoulder
(continua)
3/3/2018 - 23:19
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Folk ('l purcun d'na brutta troia)

Folk ('l purcun d'na brutta troia)
[1968]
Nel disco "Milano Canta N°3", pubblicato nel 1968

Ho trascritto all'ascolto questo bellissimo brano... spero che il ritornello in milanese sia corretto...
Una canzone che mancava assolutamente nelle CCG/AWS e che oggi credo sarebbe vietata, visto che ormai non si può più neppure augurare di crepare ai padroni e ai loro sgherri...
Ciapa freddo la mondina
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/3/2018 - 22:37

Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor)

Hapishane Şarkısı III (<em>ya da</em> Geçmiyor günler, geçmiyor)
[1933]
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Una poesia che negli anni 70 fu messa in musica da Kerem Güney (1939-2012), importante musicista e cantautore, nel suo disco intitolato "Tapusuz Memed" del 1977.
Poi anche nel repertorio di Ahmet Kaya (1957-2000), cantautore rivoluzionario di origine curda.

Sabahattin Ali è stato prima di tutto un insegnante. Insegnava lingua tedesca perchè da giovane e brillante laureato aveva vinto una borsa di studio in Germania. Ma al suo ritorno in Turchia venne preso di mira dalla polizia politica del regime di Atatürk e nel 1933 venne arrestato e imprigionato. E' a quel periodo che questa poesia si riferisce. Lo liberarono solo a patto che giurasse e celebrasse in versi la sua fedeltà al presidente. Lui lo fece, ma non era finita. I suoi versi e le sue parole continuavano a non convincere gli sgherri del potere. Lo... (continua)
Burda çiçekler açmıyor,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/3/2018 - 21:03
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Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto...

Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto...
"Ho parlato con la gente, e tutti mi hanno detto..." è un flusso di coscienza e una riflessione dei Casa del Fico sull'uomo e sulla società.
Ho la dannata percezione della degenerazione
(continua)
inviata da chicosbligo 2/3/2018 - 18:23
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Troisième monde

Troisième monde
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica, tastiere
Enrico Melozzi: violoncelli
Mauro Romano: basso
Said Benmsafer: oud, ney
Francesco Del Prete: batteria
Giovanni “Mamadì” Maione: percussioni
Mike Varlet : dobro
Dean Bowman: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la partecipazione di Eugenio Bennato e... (continua)
Si tu vas là-bas, de l’autre côté de la mer,
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 17:11
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Dette Coloniale

Dette Coloniale
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso, cori
Antonio Ragosta: chitarra elettrica
Matteo “Mammolo” Mammoliti: batteria
Bifalo Kouyate: djembé
Giovanni “Mamadì” Maione: shekeré
Fabio Renzullo: tromba
Davy Deglave: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la partecipazione di Eugenio Bennato... (continua)
Mais que sont ils venus faire? (Que sont ils venus faire?)
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 17:05
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Ce n’est pas ça

Ce n’est pas ça
2016
Migrant

Eugenio Bennato: voce
Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso
Simon Demouveaux: chitarra elettrica, cori
Francesco Del Prete: batteria
Bifalo Kouyate: djembé
Giovanni “Mamadì” Maione: shekeré
Danilo Dipaolonicola: fisarmonica
Davy Deglave: cori

Nasce nelle campagne italiane, tra i ghetti dove vivono i braccianti stranieri, Migrant, il nuovo album del musicista franco-italiano Sandro Joyeux. Il progetto è il frutto dell’Antischiavitour, la speciale tournée per i lavoratori africani dei campi, che l’artista ha lanciato nel 2011 e che ha percorso la penisola, dal Piemonte alla Puglia, fino all’ultima tappa nel luogo simbolo della rivolta dei lavoratori sfruttati, Rosarno. Come un giullare moderno Joyeux ha raccolto tappa dopo tappa le storie di chi vive ai margini e gli ha dato voce nei singoli che compongono il suo ultimo lavoro, realizzato con la... (continua)
Ce n’est pas ça qui les arrêtera
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 15:47
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Elmando

Elmando
2016
Migrant

Sandro Joyeux: voce, chitarra acustica
Mauro Romano: basso
Antonio Ragosta: chitarra elettrica
Matteo “Mammolo” Mammoliti: batteria
Bifalo Kouyate: djembè
Giovanni “Mamadì” Maione: shekerè
Fabio Renzullo: tromba
Claudio Domestico, Dario Sansone, Massimiliamo Giliberti: cori

C’è poi “Elmando”, canzone che ha anche ricevuto il patrocinio dell’Unhcr. E’ la storia di un ragazzo apolide, fuggito anni fa dal Congo e arruolato per alcuni anni come bambino soldato. “Ha fatto un viaggio lunghissimo prima di arrivare a Parigi dove l’ho incontrato. Arrivava dal Congo, ma era apolide, non riconosciuto, cioè, da nessuno stato. L’ho visto in un centro commerciale, era appoggiato a una parete che raffigurava una foresta– spiega Joyeux –Viveva come un poeta metropolitano, regalando cioè poesie ai passanti. Lo ricordo come una sorta di barbone celeste, siamo diventati subito amici”.
redattoresociale.it
Quand les rumeurs de la guerre arrivèrent jusqu’au village,
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 15:40
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Rinascimento

Rinascimento
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

È possibile che la gran massa di un paese perda del tutto quel che potremmo chiamare senso del bene comune? È possibile. È possibile che un paese già notoriamente individualista di suo perda quel che potremmo chiamare necessario sentimento di solidarietà che rende un insieme di gente ben diverso da un’unità? È possibile. È anche possibile che io stia mettendo giù la cosa in modo assai leggero riferendomi forse a principi nobili e doverosi nei rapporti umani. Per cui meglio dire le cose in modo più diretto e senza tanti giri di parole. Viviamo in un paese che non ho alcun problema a definire mafioso. Mafioso negli atteggiamenti e nei rapporti tra la gente, visto che del criminale con la coppola... (continua)
In ogni giorno che ti svegli in questa vita tua
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 15:11
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Donald Trump

Donald Trump
2017
Orso Giallo
Ragazzi, studenti, classe, dai a posto, a posto
(continua)
inviata da Dq82 2/3/2018 - 10:19
Percorsi: Donald Trump
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Creek Mary's Blood

Creek Mary's Blood
"I still dream every night
Of them wolves, them mustangs, those endless prairies"
I Mustang sono cavalli, non bisonti come riporta la traduzione in italiano
Alessandra 1/3/2018 - 23:04
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The Band: The Weight

The Band: The Weight
Non sono molto sicuro che questa possa essere una CCG. Forse Dave21 dovrebbe spiegare meglio la sua tesi
Lorenzo 1/3/2018 - 21:59
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Siamo Guerriglia

Siamo Guerriglia
WE ARE GUERRILLA
(continua)
inviata da ZugNachPankow 1/3/2018 - 20:48
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Schnee zu Ostern

Schnee zu Ostern
Chanson allemande – Schnee zu Ostern – Cochise – 1984


Dialogue maïeutique

Lors donc, Lucien l’âne mon ami, sans être vraiment à Pâques, nous avons la neige et d’ailleurs, Pâques ne devrait plus tarder. Ça dépend de la Lune, paraît-il.

Oh, dit Lucien l’âne, moi, je m’en fous. Cette histoire de Lune, c’est complètement farfelu ; pour moi qu’elle soit pleine ou vide, ça me laisse froid. Qu’elle tombe quand elle veut, ce qui m’importe vraiment, c’est que Pâques ou non, c’est de savoir quand vient le printemps et ça c’est simple, c’est le 21 mars et tous les ans, encore bien. Le printemps, c’est du solide, Pâques, c’est du nébuleux. Donc, comme Pâques dépend de la Lune après la venue du printemps, ni l’un ni l’autre conséquemment, ne devraient plus tarder exagérément, même si d’ici là, on a encore droit à un peu et pourquoi pas, beaucoup de neige. Il faut dire que comme son ami le gel, elle... (continua)
NEIGE À PÂQUES !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/3/2018 - 18:30
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Lili Marleen

Lili Marleen
(2016)
Singolo, inedita in album

La Lili Marleen dei Baustelle non è una cover della famosissima canzone, ma il riferimento alla guerra, nel testo, è palese. Si parla di Parigi, città occupata dalle SS e negli ultimi anni presa di mira dallo Stato islamico. Si parla di Allah e di Dio, di kalashnikov e kamikaze. Si cita David Bowie: pensando a Heroes, con l’immagine del muro di Berlino sullo sfondo, il riferimento appare tuttaltro che casuale. E poi Joseph Kosma, Jacques Prevert (il primo ha messo in musica alcune poesie del secondo), Michel Houellebecq (scrittore accusato prima di “islamofobia” e poi di essere un simpatizzante dell’Islam) e il poeta Guillaume Apollinaire.

La Stampa
Siamo bambini rapiti sepolti in un bar
(continua)
inviata da Letizia 28/2/2018 - 23:42
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Sarajevo

Sarajevo
(2014)
All You Can Do

feat. Dia Frampton
Interpretata dal vivo anche con Raquel Rodriguez

This song is about the story of Admira and Bosko, a couple killed in Sarajevo during the Bosnian Civil War in 1994. One was Muslim and one was Christian and they were shot trying to flee the city. My mom comes from a Christian family and my dad is Jewish and I wanted to write a song about the transcendental power of love. - Watsky

*

La canzone parla della storia di Admira e Bosko, una coppia uccisa a Sarajevo durante la guerra civile nel 1994. Lei era musulmana e lui cristiano e furono uccisi mentre cercavano di scappare dalla città. Mia mamma viene da una famiglia cristiana e mio papà è ebreo, e volevo scrivere una canzone sul potere trascendente dell'amore. - Watsky


And they wonder what our parents say
(continua)
28/2/2018 - 23:15
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Translucent Carriages

Translucent Carriages
Purtroppo l'11 scorso a Melbourne, in Florida, anche Tom Rapp se n'è andato.
Flavio Poltronieri 28/2/2018 - 21:14
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Campesino

Campesino
2015
Foc!

A “Campesino” hi apareixen fragments de veu de José Mújica, Che Guevara, Rigoberta Menchu i Fidel Castro.

"Yo soy campesino puro
y no empecé la pelea,
pero si me buscan ruido
la bailan con la más fea"
Cançó popular dels guerrillers del sud de Tolima (Colòmbia)
Cau el sol, cau el món als cerros invisibles
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2018 - 17:44
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Il mare di Valona

Il mare di Valona
2014
Fuori dal pozzo
E fu mio padre a farmi scendere
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2018 - 15:45
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Conformismo e resistencia

Conformismo e resistencia
2000
The punks are alright
Colocamos correntes
(continua)
inviata da Dq82 28/2/2018 - 12:11
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Juste quelques flocons qui tombent

Juste quelques flocons qui tombent
Testo italiano di Herbert Pagani
CADE QUALCHE FIOCCO DI NEVE
(continua)
inviata da Enzo Viscuso 27/2/2018 - 23:43

Les Chimpanzés

Les Chimpanzés
Pour ceux qui voudraient en savoir un peu plus sur les relations familiales dans la famille des Homos, je suggère cette petite explication scientifique :

Anatomie comparée de l'Homme et du singe

Ainsi Parlait
Lucien Lane
Lucien Lane 27/2/2018 - 15:36
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Aquitania

Aquitania
Ogni volta che la sento, mi commuovo. Canzone bellissima.
27/2/2018 - 14:31




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