Brucia la strega, o come si diventa nazisti
Antiwar Songs Blog
Una canzone sul “Come si diventa nazisti”, per citare il famoso studio che lo storico americano William Sheridan Allen (1932-2013) pubblicò nel 1965 (titolo originale: “The Nazi seizure of power; the experience of a single German town, 1930-1935”. L’edizione italiana di Einaudi era introdotta dal sociologo Luciano Gallino il quale scriveva, tra l’altro:
Antiwar Songs Staff 2022-04-24 12:24:00
A Flickering Light in the Darkness. Le CCG/AWS compiono 15 anni.
Antiwar Songs Blog
Niente di autoreferenziale, niente di trionfalistico, niente “numeri”, che pure sono oramai enormi. Niente “bilanci”, niente celebrazioni o autocelebrazioni: c’è solo un sito, chiamato “Canzoni Contro la Guerra”, o “Antiwar Songs”, o “Chansons Contre la Guerre” (come si dice in un centinaio di lingue c’è nella homepage) che, oggi, 20 marzo 2018, compie quindici […]
Antiwar Songs Staff 2018-03-20 16:07:00
Il sito “Canzoni Contro la Guerra” ha compiuto il 20 marzo 15 ANNI.
Riccardo Venturi 20/3/2018 - 09:38
40 anni? Sembra che, in questi giorni, i quarantennali riguardino solo gli “statisti”. Il 18 marzo 1978, 40 anni fa, invece, furono assassinati Fausto e Iaio. Non se ne è saputo mai nulla. Quarant'anni e non sentirli. Quarant'anni e sempre fra noi, per sempre diciottenni. Quarant'anni fra le grancasse del potere e dei suoi servi.
Riccardo Venturi 18/3/2018 - 09:18
Se n'è andato nel giorno del Pi Greco, Stephen. Alla ricerca dell'infinito. Una canzone per lui, e un bicchiere di Qualsiasi Cosa!
Riccardo Venturi 14/3/2018 - 10:04
Gli Extra delle CCG hanno finalmente il LORO INNO NATURALE! Con una Appendice ad hoc.
Riccardo Venturi 9/2/2018 - 02:38
La storia di Árpád Weisz, ebreo ungherese, calciatore e allenatore di successo negli anni '30 in Italia, poi rifugiato in Olanda dopo le leggi razziali del cav. Benito Mussolini (quello che “ha fatto tante cose buone” secondo diversi politicanti odierni), e infine deportato a Auschwitz dove morì il 31 gennaio 1944. In questo Giorno della Memoria ce la racconta un giovanissimo rapper novarese, Andrea Licata ”Red Riot”, 18 anni e tanta voglia di ricordare quel che troppi hanno dimenticato. Il suo rap si intitola L'allenatore in campo.
Riccardo Venturi 27/1/2018 - 11:03
Lemmings in marcia
Antiwar Songs Blog
La storia del suicidio di massa dei lemmings (in italiano: lemmini, o anche lemmi [singolare: lemmo]) è, come si sa, un’invenzione bella e buona: i piccoli roditori arvicoli artici, che d’inverno non vanno in letargo, sono prevalentemente solitari ma hanno comunque tassi di riproduzione molto alti e, a volte, la loro popolazione “esplode” facendoli disperdere (non di rado caoticamente) in ogni […]
Antiwar Songs Staff 2018-01-23 07:41:00
Diceva di aver vissuto sempre nell'equilibrio, e che vi sarebbe morto. Una volta sola si sbilanciò con una canzone, dicendo che era “la più bella di tutte”: la sua 'Αρνηση. Poi è venuto il silenzio, quello di una Μπαλάντα της σιωπής nella medesima lingua, e ancora una volta c'era un rifiuto, un'άρνηση. E così, in questa giornata gliele dedichiamo εἰς μνήμην tutte e due, dalla stessa voce della Maria Farandouri. Il 28 novembre di qualche anno fa Gian Piero Testa iniziava il suo volo nell'αθανασία.
Riccardo Venturi 27/11/2017 - 13:48
Esattamente 30 anni fa, il 12 novembre 1987, moriva Cornelis Vreeswijk. Questo sito contiene da anni e anni una decina di sue canzoni, forse un po' trascurate: nel trentennale della sua morte cominciamo a conoscerle un po' meglio, a partire dal suo Blues för Victor Jara.
Riccardo Venturi 11/11/2017 - 10:00
Il 12 Ottobre e il Nazionalismo Spagnolo
Antiwar Songs Blog
articolo di Javier Segura, professore di Storia La parata militare dello scorso 12 ottobre a Madrid, giorno della Festa Nazionale, ha visto sfilare un migliaio di soldati più che nel 2016, insieme ad effettivi della Polizia Nazionale, che partecipava per la prima volta negli ultimi 30 anni, e un aumento sostanziale nello spiegamento di veicoli […]
Antiwar Songs Staff 2017-10-15 10:06:00
Abbiamo concluso oggi, dopo circa 2 mesi, l'inserimento delle canzoni del bellissimo e purtroppo introvabile album di Beppe Chierici e Daisy Lumini "La cattiva erba" del 1970.
L'album raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia.
Alcuni brani erano già presenti nella loro versione originale, i testi in italiano sono stati trascritti all'ascolto grazie a Flavio Poltronieri che ci ha fatto avere una copia del disco, che ora è è interamente ascoltabile, i brani mancanti sono stati trovati in rete, con la collaborazione di B.B., nostro storico collaboratore, e di Renè Zosso, ghirondista svizzero.
Perchè quei cannoni? (Antoine) - Nenia (dalla guerra dei trent'anni) - Eravamo tre compagni - Compianto popolare - Il soldato morto in terra straniera - Alla guerra chi ci va - Il soldato dormiente (Rimbaud) - La guerra è truccata (Boris Vian) - Contro la guerra e le armi (Lao Tsu) - Lo scudo perduto (Archiloco) - Non avremo mai la pace, fratello? (Oliver De Magny) - Il condannato a morte - Testamento (Lermontov) - Il malcontento del soldato - Torna da in guerra un soldato
L'album raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia.
Alcuni brani erano già presenti nella loro versione originale, i testi in italiano sono stati trascritti all'ascolto grazie a Flavio Poltronieri che ci ha fatto avere una copia del disco, che ora è è interamente ascoltabile, i brani mancanti sono stati trovati in rete, con la collaborazione di B.B., nostro storico collaboratore, e di Renè Zosso, ghirondista svizzero.
Perchè quei cannoni? (Antoine) - Nenia (dalla guerra dei trent'anni) - Eravamo tre compagni - Compianto popolare - Il soldato morto in terra straniera - Alla guerra chi ci va - Il soldato dormiente (Rimbaud) - La guerra è truccata (Boris Vian) - Contro la guerra e le armi (Lao Tsu) - Lo scudo perduto (Archiloco) - Non avremo mai la pace, fratello? (Oliver De Magny) - Il condannato a morte - Testamento (Lermontov) - Il malcontento del soldato - Torna da in guerra un soldato
DonQuijote82 8/9/2017 - 14:00
Una playlist “ufficiale” / Une playliste “officielle” / An “official” playlist
Antiwar Songs Blog
(la version française suit le texte italien / English translation at the bottom) Dopo anni che continuiamo ad inserire nel nostro sito canzoni contro la guerra con i relativi video, abbiamo pensato che fosse una buona idea cominciare a raccoglierle su YouTube in una playlist “ufficiale”. In realtà, in quanto sito antimilitarista gli ufficiali ci piacciono […]
Antiwar Songs Staff 2017-09-02 15:06:00
HERE'S TO YOU, NICOLA AND BART
È PER VOI, NICOLA E BART
C'EST POUR VOUS, NICOLA ET BART
23-8-1927
23-8-2017
Riccardo Venturi 23/8/2017 - 04:45
Se per caso andate alla fiera di Scarborough assieme a Simon & Garfunkel, ci dovreste anche andare insieme a un Cavaliere Elfo, a un Cantico contro la guerra, a un minatore di carbone, a Martin Carthy, Ewan McColl e Peggy Seeger, a Bob Dylan, al grande studioso americano Francis James Child, a Edipo e alla Sfinge, a Sansone, all'Indovinello Veronese, a un Laureato, ai Muppets e persino al Diavolo in persona... Una canzone dalla storia millenaria per la quale abbiamo voluto completamente rifare una pagina composita ed esauriente, con una nuova introduzione (per ora soltanto in italiano): Una storia molto, molto lunga...
Riccardo Venturi 2/7/2017 - 00:54
A proposito della “grafica” di questo sito e di che cosa sia esattamente.
Antiwar Songs Blog
In questi ultimi tempi, il nostro sito ha ricevuto diverse “critiche” a proposito della sua cosiddetta “grafica”. Secondo alcuni, la “grafica” di questo sito sarebbe “obsoleta”, “invecchiata”, “non accattivante”, fino ad arrivare addirittura ad essere definita “orrenda” e quant’altro. Sarà quindi bene chiarire e ribadire a tutti costoro che cos’è questo sito, come funziona, quali […]
Antiwar Songs Staff 2017-06-24 19:13:00
Radio Fragola Trieste – Una trasmissione dedicata a Gian Piero Testa
Antiwar Songs Blog
Qualche settimana fa, abbiamo ricevuto una mail che ci ha particolarmente commosso: Mi chiamo Thanassis Papathanassiou e vi scrivo da Trieste. Sono arrivato a Trieste il lontano 1984 per studiare all’Università come tanti altri giovani greci. Col passare del tempo mi sono trovato bene, ho amato Trieste e così decisi di rimanerci. Ovviamente la passione […]
Antiwar Songs Staff 2017-05-20 17:31:00
Tombeau pour la patrie
Una poesia di Yacoub, un brano musicalmente inedito che si rifà alla tradizione dei “tombeaux” di epoca barocca, un genere con cui i musicisti rendevamo omaggio a defunti importanti. Penso al “Tombeau des regrets” del Monsieur de Sainte-Colombe, uno dei magnifici brani dal film “Tous les matins du monde” diretto nel 1991 da Alain Corneau.
Testo trovato sul sito di Yacoub
“Les tombeaux étaient des pièces musicales composées à l'occasion du décès d'un personnage influent au XVIIème siècle, pour honorer sa mémoire ou pour rendre hommage à sa valeur. J'ai adapté ce concept afin d'évoquer certaines idées, ou certaines situations, pour lesquelles je ressens du mépris, ou de l'amertume, et que j'espère condamner à un déclin imminent. Je souhaite que cette humble poésie y contribuera.” (Gabriel Yacoub)
Testo trovato sul sito di Yacoub
“Les tombeaux étaient des pièces musicales composées à l'occasion du décès d'un personnage influent au XVIIème siècle, pour honorer sa mémoire ou pour rendre hommage à sa valeur. J'ai adapté ce concept afin d'évoquer certaines idées, ou certaines situations, pour lesquelles je ressens du mépris, ou de l'amertume, et que j'espère condamner à un déclin imminent. Je souhaite que cette humble poésie y contribuera.” (Gabriel Yacoub)
Il m'est arrivé plus souvent qu'à mon tour
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartelby 10/5/2017 - 12:18
Mon père m'y marie (ou Le crapaud)
Canzone tradizionale ripresa e riarrangiata da Yacoub
Il brano è contenuto nel disco “Trad. Arr.”, pubblicato nel 1978
Testo trovato sul sito di Yacoub
Il brano è contenuto nel disco “Trad. Arr.”, pubblicato nel 1978
Testo trovato sul sito di Yacoub
Mon père m'y marie
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2017 - 11:35
Sandrine
“Xandrine” è una canzone tradizionale che Yacoub conobbe nel Vivarés, regione storica francese della Linguadoca, oggi nel dipartimento dell'Ardèche, Massiccio Centrale.
Il brano è contenuto nel disco “Trad. Arr.”, pubblicato nel 1978
Testo trovato sul sito di Yacoub
Il brano è contenuto nel disco “Trad. Arr.”, pubblicato nel 1978
Testo trovato sul sito di Yacoub
Adieu ma Sandrine, adieu
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2017 - 11:28
Dans la ville où je suis (ou La fille du boucher)
Valse tradizionale del Corrèze (Nuova Aquitania) che Yacoub apprese dall'amico musicista Jean Blanchard, il quale collaborò anche all'album in cui il brano è contenuto, “Trad. Arr.”, pubblicato nel 1978
Testo trovato sul sito di Yacoub
Testo trovato sul sito di Yacoub
Dans la ville où je suis là où j'ai resté
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2017 - 11:20
Morire per i vostri errori
1998
1982
L'album viene pubblicato nel 1998 e propone brani del primo periodo dei primi anni '80, da cui il titolo
1982
L'album viene pubblicato nel 1998 e propone brani del primo periodo dei primi anni '80, da cui il titolo
Morire per i vostri fottutissimi errori
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 10/5/2017 - 09:01
Rifiuto
1998
1982
L'album viene pubblicato nel 1998 e propone brani del primo periodo dei primi anni '80, da cui il titolo
1982
L'album viene pubblicato nel 1998 e propone brani del primo periodo dei primi anni '80, da cui il titolo
Fiumi, sangue
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 10/5/2017 - 06:41
Παυσίλυπον
Pafsílypon
[1996]
Στίχοι: Νίκος Τσακνής
Μουσικἠ και ερμηνεία: Λαυρέντης Μαχαιρίτσας
'Αλμπουμ: Παυσίλυπον
Testo: Nikos Tsaknìs
Musica e interpretazione: Lavrendis Maheritsas
Album: Παυσίλυπον ("Consolazione del dolore")
E' tutta colpa di Pattakòs. Sì, lui, Stylianos Pattakòs, il fascista greco morto a 104 anni di età lo scorso ottobre, l'anima più nera della dittatura dei colonnelli, e quant'altro. Quello cui Melina Mercouri, quando fu privata della cittadinanza ellenica, rivolse le famose parole: “Io sono nata e morirò greca, tu sei nato e morirai fascista”. Cercando nel “mare magnum” di stixoi.info, che rischia di essere oramai il più grosso sito di canzoni del mondo (seguito dal nostro sito, probabilmente), canzoni sulla dittatura greca, oggi mi era venuto di impostare la ricerca a partire da Pattakòs, sic. Così ho digitato Παττακός sulla tastiera greca, e l'unica canzone che conteneva... (continua)
[1996]
Στίχοι: Νίκος Τσακνής
Μουσικἠ και ερμηνεία: Λαυρέντης Μαχαιρίτσας
'Αλμπουμ: Παυσίλυπον
Testo: Nikos Tsaknìs
Musica e interpretazione: Lavrendis Maheritsas
Album: Παυσίλυπον ("Consolazione del dolore")
E' tutta colpa di Pattakòs. Sì, lui, Stylianos Pattakòs, il fascista greco morto a 104 anni di età lo scorso ottobre, l'anima più nera della dittatura dei colonnelli, e quant'altro. Quello cui Melina Mercouri, quando fu privata della cittadinanza ellenica, rivolse le famose parole: “Io sono nata e morirò greca, tu sei nato e morirai fascista”. Cercando nel “mare magnum” di stixoi.info, che rischia di essere oramai il più grosso sito di canzoni del mondo (seguito dal nostro sito, probabilmente), canzoni sulla dittatura greca, oggi mi era venuto di impostare la ricerca a partire da Pattakòs, sic. Così ho digitato Παττακός sulla tastiera greca, e l'unica canzone che conteneva... (continua)
Ήταν ένας άνθρωπος
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 9/5/2017 - 23:26
Where Do We Go From Here?
(1996)
Album: Rising
Esiste anche una versione remixata da Tricky
Da un album ispirato ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki (vedi anche Warzone), una canzone in cui Yoko Ono si chiede se l'umanità sarà mai stanca del sangue e dell'orrore.
Album: Rising
Esiste anche una versione remixata da Tricky
Da un album ispirato ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki (vedi anche Warzone), una canzone in cui Yoko Ono si chiede se l'umanità sarà mai stanca del sangue e dell'orrore.
Where do we go from here?
(continua)
(continua)
9/5/2017 - 23:22
Percorsi:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Nique la France
[2009]
Nell'album intitolato “Devoir d'insolence”
Un brano scritto dal sociologo Saïd Bouamama e dal rapper Saïdou (Saïd Zouggagh), che con Salim Sferdjella, Kamel Flouka e Saknes, tutti giovani francesi i cui nomi tradiscono l'origine nordafricana o mediorientale, fanno parte della ZEP, gruppo hip hop dalla metropoli di Lille.
Un brano che già a suo tempo provocò accese polemiche e un lungo procedimento giudiziario a carico dei membri della ZEP a causa di una denuncia di un'associazione vicina all'estrema destra che li accusava di istigazione all'odio e alla violenza.
Oggi forse questi versi non sarebbero nemmeno più proponibili e verrebbero subito tacciati di “terrorismo”, né accorrerebbero in soccorso della ZEP gli intellettuali della gauche, pure essi qui pesantamente attaccati come ipocriti, “piccoli fascisti con gli occhiali”
Proprio per questo, all'indomani delle presidenziali... (continua)
Nell'album intitolato “Devoir d'insolence”
Un brano scritto dal sociologo Saïd Bouamama e dal rapper Saïdou (Saïd Zouggagh), che con Salim Sferdjella, Kamel Flouka e Saknes, tutti giovani francesi i cui nomi tradiscono l'origine nordafricana o mediorientale, fanno parte della ZEP, gruppo hip hop dalla metropoli di Lille.
Un brano che già a suo tempo provocò accese polemiche e un lungo procedimento giudiziario a carico dei membri della ZEP a causa di una denuncia di un'associazione vicina all'estrema destra che li accusava di istigazione all'odio e alla violenza.
Oggi forse questi versi non sarebbero nemmeno più proponibili e verrebbero subito tacciati di “terrorismo”, né accorrerebbero in soccorso della ZEP gli intellettuali della gauche, pure essi qui pesantamente attaccati come ipocriti, “piccoli fascisti con gli occhiali”
Proprio per questo, all'indomani delle presidenziali... (continua)
Nique la France
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/5/2017 - 08:29
Sisters, O Sisters
(1972)
dall'album di John Lennon & Yoko Ono "Some Time in New York City"
Un potente inno femminista e probabilmente una delle migliori interpretazioni di Yoko Ono. Sul disco arrivava subito dopo Woman Is The Nigger Of The World a cui si riallacciava tematicamente, e fu pubblicata anche come lato B nel singolo.
Incisa insieme alla band degli Elephant's Memory, era stata pensata originariamente come un pezzo reggae e in effetti risente delle sonorità giamaicane. Piu recentemente è stata rivisitata in chiave elettronica da Yoko Ono con Le Tigre.
dall'album di John Lennon & Yoko Ono "Some Time in New York City"
Un potente inno femminista e probabilmente una delle migliori interpretazioni di Yoko Ono. Sul disco arrivava subito dopo Woman Is The Nigger Of The World a cui si riallacciava tematicamente, e fu pubblicata anche come lato B nel singolo.
Incisa insieme alla band degli Elephant's Memory, era stata pensata originariamente come un pezzo reggae e in effetti risente delle sonorità giamaicane. Piu recentemente è stata rivisitata in chiave elettronica da Yoko Ono con Le Tigre.
Sisters, O sisters, let's stand up right now
(continua)
(continua)
8/5/2017 - 22:37
I Pompieri di Viggiù
I pompieri di Viggiù
Gigliola Cinquetti – 1975
interpretazioni : Gigliola Cinquetti (1975)
Canzone di Armando Fragna – Nino Rastelli
Altra interpretazione : Enrico Gentile (1948)
Clara Jaione – Claudio Villa – Gigliola Cinquetti – Quartetto Cetra – Natalino Otto – Nuccia Bongiovanni – Claudio Villa & Nuccia Bongiovanni
I Pompieri di Viggiù
(wikipedia)
Si deve risalire al 1881, perché si prospetti l'idea di formare un gruppo volontario per un corpo di pompieri Croce Verde ed assistenza a Viggiù. Sino ad allora, per dare l'allarme allorché una canna fumaria, una cascina o un bosco si fossero incendiati si usavano le campane a martello, e coloro che volevano intervenivano in aiuto. Non appena fu possibile, con la sovvenzione dei privati e degli stessi volontari, si acquistò una pompa manuale. Gli idranti, però, erano in numero esiguo e si doveva utilizzare l'acqua dei pozzi,... (continua)
Gigliola Cinquetti – 1975
interpretazioni : Gigliola Cinquetti (1975)
Canzone di Armando Fragna – Nino Rastelli
Altra interpretazione : Enrico Gentile (1948)
Clara Jaione – Claudio Villa – Gigliola Cinquetti – Quartetto Cetra – Natalino Otto – Nuccia Bongiovanni – Claudio Villa & Nuccia Bongiovanni
I Pompieri di Viggiù
(wikipedia)
Si deve risalire al 1881, perché si prospetti l'idea di formare un gruppo volontario per un corpo di pompieri Croce Verde ed assistenza a Viggiù. Sino ad allora, per dare l'allarme allorché una canna fumaria, una cascina o un bosco si fossero incendiati si usavano le campane a martello, e coloro che volevano intervenivano in aiuto. Non appena fu possibile, con la sovvenzione dei privati e degli stessi volontari, si acquistò una pompa manuale. Gli idranti, però, erano in numero esiguo e si doveva utilizzare l'acqua dei pozzi,... (continua)
Per volere del Visconte
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/5/2017 - 17:05
Taliban Tour
[2010] - Evolve Or Die!
Il testo è semplice, esplicito, una condanna forte dei danni collaterali della guerra perpetrata con la scusa del concetto di "esportazione della democrazia" e della violenza sui più deboli: i bimbi.
Il pezzo è stato utilizzato dal collettivo Fontioni al minuto 4.45 per il video Free Palestina.
Il testo è semplice, esplicito, una condanna forte dei danni collaterali della guerra perpetrata con la scusa del concetto di "esportazione della democrazia" e della violenza sui più deboli: i bimbi.
Il pezzo è stato utilizzato dal collettivo Fontioni al minuto 4.45 per il video Free Palestina.
Alive in Baghdad
(continua)
(continua)
inviata da eddy 8/5/2017 - 06:51
Pace
Basterebbe solamente un attimo di pace per fermare questa paura.
(continua)
(continua)
inviata da Pierangelo Indolfi 8/5/2017 - 00:35
Make Love Not War
(2017)
Non si sono purtroppo qualificati per rappresentare l'Estonia all'Eurovision 2017... Si tratta comunque di una interessante band jazz - funk con la particolarità che i testi delle loro canzoni sono scritti in lingua elfica. Purtroppo non c'è traccia del testo originale (nessun elfo si è messo a trascriverlo!) e dobbiamo proporre la traduzione inglese.
Non si sono purtroppo qualificati per rappresentare l'Estonia all'Eurovision 2017... Si tratta comunque di una interessante band jazz - funk con la particolarità che i testi delle loro canzoni sono scritti in lingua elfica. Purtroppo non c'è traccia del testo originale (nessun elfo si è messo a trascriverlo!) e dobbiamo proporre la traduzione inglese.
Finland
(continua)
(continua)
7/5/2017 - 22:06
Δὲν πρέπει
Den prépei
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse... (continua)
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse... (continua)
Νέμεση
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 7/5/2017 - 18:12
Ξέσπασμα
Xéspasma
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse inoltre... (continua)
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse inoltre... (continua)
Ἐσεῖς κινούμενοι τάφοι
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 7/5/2017 - 17:49
Νὰ θυμίσεις
Na thymíseis
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse... (continua)
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse... (continua)
Κελὶ ποὺ οἱ τοῖχοι σου
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 7/5/2017 - 17:24
Τὸ γιατί
To giatí
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse inoltre... (continua)
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse inoltre... (continua)
Τοῦ σήμερα τὴ γεύση
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 7/5/2017 - 12:20
Ἡ πρόοδος
I próodos
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse... (continua)
[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974
Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.
Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.
L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse... (continua)
Ὑπῆρχαν σκλάβοι κάποτε
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 7/5/2017 - 12:08
Tutti a casa
(2017)
dal nuovo album di Angela Baraldi, Tornano sempre
con Giorgio Canali, Vittoria Burattini (batterista dei Massimo Volume), Stewie Dalcol (Frigidaire Tango)
Canzone scritta per una serata in ricordo di Federico Aldrovandi
Tutti a casa è dedicata a Federico Aldrovandi…
È stata scritta pochi giorni prima della serata concerto a lui dedicata, che si tiene a Ferrara tutti gli anni a settembre. Quando mi hanno invitata a cantare non era ancora stata registrata. Cantandola ho sentito da parte del pubblico un’onda di comprensione e ho capito che volevo dedicarla a lui. Il titolo riprende quello del film di Comencini che mi sembra abbia a che fare con i temi del disco: la resa, in tempi di disagio sociale, e insieme una voglia di resistenza non subita, ma agita.
intervista ad Angela Baraldi
dal nuovo album di Angela Baraldi, Tornano sempre
con Giorgio Canali, Vittoria Burattini (batterista dei Massimo Volume), Stewie Dalcol (Frigidaire Tango)
Canzone scritta per una serata in ricordo di Federico Aldrovandi
Tutti a casa è dedicata a Federico Aldrovandi…
È stata scritta pochi giorni prima della serata concerto a lui dedicata, che si tiene a Ferrara tutti gli anni a settembre. Quando mi hanno invitata a cantare non era ancora stata registrata. Cantandola ho sentito da parte del pubblico un’onda di comprensione e ho capito che volevo dedicarla a lui. Il titolo riprende quello del film di Comencini che mi sembra abbia a che fare con i temi del disco: la resa, in tempi di disagio sociale, e insieme una voglia di resistenza non subita, ma agita.
intervista ad Angela Baraldi
Tutti a casa stanotte a guardare
(continua)
(continua)
inviata da dq82 7/5/2017 - 11:38
Mani in tasca, rami nel bosco
2017
Mani come rami, ai piedi radici
Mani in tasca, rami nel bosco, dove il testo spicca sulla musica ed è in grado di smuovere la nostra coscienza facendoci riappropriare delle speranze perdute, lasciandoci in bocca il gusto straziante della rinascita e della vita attraverso metafore in peno stile MCR.
tuttorock.net
Mani come rami, ai piedi radici
Mani in tasca, rami nel bosco, dove il testo spicca sulla musica ed è in grado di smuovere la nostra coscienza facendoci riappropriare delle speranze perdute, lasciandoci in bocca il gusto straziante della rinascita e della vita attraverso metafore in peno stile MCR.
tuttorock.net
Leggera come se nulla potesse cambiarla
(continua)
(continua)
inviata da dq82 6/5/2017 - 20:26
La Bête
Album: Les choses de rien (1995)
Una canzone di più di vent'anni fa contro le bestie fasciste del Front National. Valida ancora oggi alla vigilia del ballottaggio alle presidenziali, con Marine Le Pen qualificata per il secondo turno.
Una canzone di più di vent'anni fa contro le bestie fasciste del Front National. Valida ancora oggi alla vigilia del ballottaggio alle presidenziali, con Marine Le Pen qualificata per il secondo turno.
Les prendre de court
(continua)
(continua)
6/5/2017 - 00:54
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
Understup
(2017)
Featuring Colette
Album: Stup Virus
Singolo pubblicato il 28 febbraio. Testo trovato su genius.
Featuring Colette
Album: Stup Virus
Singolo pubblicato il 28 febbraio. Testo trovato su genius.
- Eh t'écoutes quoi là ? Vas-y t'écoutes quoi là ? C'est le dernier Stup ?
(continua)
(continua)
5/5/2017 - 20:34
Falce e Martello
Catturati il 21 novembre 1944, furono fucilati
E se avevano vent'anni erano cresciuti in fretta
(continua)
(continua)
inviata da dq82 5/5/2017 - 11:33
Seven Curses
E’ una storia che ha conosciuto una grande fortuna nell’Europa medievale in particolare la ritroviamo in una tra le più note ballate italiane “Cecilia” riportata da Costantino Nigra al numero 3 (vedi)
Così la ballata popolare ungherese “Feher Anna” narra la storia di un uomo condannato a morte per aver rubato un cavallo. La sorella nel tentativo di salvarlo passa la notte a letto con il giudice ma al mattino scopre che il fratello è stato ugualmente impiccato.
“The subject, is probably Italian in origin, and passed on into French and English collections of tales through Latin transmission. This ballad probably came to Hungary from the Italians, perhaps through Dalmatian transmission, after the middle of the 16th century” (tratto da Ballads of Wandering and Captivity)
Le versioni che la fanno circolare nei circuiti folk degli anni 60 portano il titolo di “Anathea” e di “Seven Courses”.... (continua)
Così la ballata popolare ungherese “Feher Anna” narra la storia di un uomo condannato a morte per aver rubato un cavallo. La sorella nel tentativo di salvarlo passa la notte a letto con il giudice ma al mattino scopre che il fratello è stato ugualmente impiccato.
“The subject, is probably Italian in origin, and passed on into French and English collections of tales through Latin transmission. This ballad probably came to Hungary from the Italians, perhaps through Dalmatian transmission, after the middle of the 16th century” (tratto da Ballads of Wandering and Captivity)
Le versioni che la fanno circolare nei circuiti folk degli anni 60 portano il titolo di “Anathea” e di “Seven Courses”.... (continua)
Cattia Salto 5/5/2017 - 11:33
17 Novembre 1944
Il 17 novembre i fascisti, tornati in forze nella zona di Sovere, riuscirono a sorprendere alla Malga Lunga il "tenente Giorgio" e la sua squadra. Il partigiano Mario Zeduri ("Tormenta") e il russo Starich erano rimasti gravemente feriti dall'esplosione di una bomba che i fascisti avevano lanciato nel loro rifugio. Paglia, finite le munizioni, accettò la resa sua e dei suoi uomini, a condizione che i feriti fossero curati. I fascisti finsero di aderire alla proposta, invece eliminarono subito a pugnalate Zeduri e Starich e trascinarono a Costa Volpino Giorgio Paglia, Guido Galimberti ("Barba"), Andrea Caslini ("Rocco") e i russi Semion Kopcenko ("Simone"), Alexsander Nogin ("Molotov"), e Ilarion Eranov ("Donez"), che facevano parte dello stesso distaccamento partigiano. Dopo un processo sommario, tutti i partigiani, italiani e russi, furono condannati a morte. A Paglia fu concessa salva la... (continua)
Tenente Giorgio(1) è lontana la pianura
(continua)
(continua)
inviata da dq82 5/5/2017 - 10:56
Se non ora quando?
Ci riconoscete? Siamo le pecore del ghetto,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 5/5/2017 - 10:25
Percorsi:
Campi di sterminio
Te recuerdo Amanda
testo trovato su pisnicky-akordy.cz
TO, CO ZBÝVÁ, LÁSKO
(continua)
(continua)
inviata da Stanislava 4/5/2017 - 17:35
Nel tempo che regnava il re Pipino
anonimo
il mio nonno paterno, me la raccontava spesso , e dopo della frase "per caricare lo schioppo" aggiungeva ... "er ragno che era er piu' intelligente, faceva tela per vestir la gente "..." e li pidocchi ,tutti quanti in coro, cantavano l'inno nazionale..... piannose.... a cazzotti fra de loro.
luciano mochi 4/5/2017 - 17:12
Hypatie
Hypatie
Chanson française – Hypatie – Marco Valdo M.I. – 2017
Sans doute, Lucien l’âne mon ami, as-tu quelque souvenir de la belle Hypatie, fille de Cybèle, elle-même déesse-mère porteuse de l’intelligence et du savoir des femmes.
Bien évidemment, Marco Valdo M.I. mon ami, et tu fais bien de préciser qu’elle est fille de Cybèle et porteuse de l’intelligence et du savoir des femmes, mais nous y reviendrons plus tard. Pour l’instant, je me contenterai de répondre à ta question et d’éclairer ta curiosité. Je me souviens très bien d’Hypatie, cette philosophe, astronome, mathématicienne et poétesse d’Alexandrie d’Égypte ; son père était le dernier directeur du célèbre Musée que les chrétiens firent fermer, souhaitant liquider la culture ancienne, par trop scientifique et dangereuse pour la foi. Une pratique d’éradication de la mémoire et du savoir qui comme tu le sais est une habitude des religieux... (continua)
Chanson française – Hypatie – Marco Valdo M.I. – 2017
Sans doute, Lucien l’âne mon ami, as-tu quelque souvenir de la belle Hypatie, fille de Cybèle, elle-même déesse-mère porteuse de l’intelligence et du savoir des femmes.
Bien évidemment, Marco Valdo M.I. mon ami, et tu fais bien de préciser qu’elle est fille de Cybèle et porteuse de l’intelligence et du savoir des femmes, mais nous y reviendrons plus tard. Pour l’instant, je me contenterai de répondre à ta question et d’éclairer ta curiosité. Je me souviens très bien d’Hypatie, cette philosophe, astronome, mathématicienne et poétesse d’Alexandrie d’Égypte ; son père était le dernier directeur du célèbre Musée que les chrétiens firent fermer, souhaitant liquider la culture ancienne, par trop scientifique et dangereuse pour la foi. Une pratique d’éradication de la mémoire et du savoir qui comme tu le sais est une habitude des religieux... (continua)
Et la belle Hypatie,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/5/2017 - 21:43
Νὰ τὸ ποτίσεις
(Letta da Adriana Asti nel disco)
ANNAFFIALO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2/5/2017 - 20:05
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