All'Elba non c'è più Napoleone
Chanson italienne (Elboise) — All'Elba non c’è più Napoleone — Alberto Carletti — 1955 ça.
Chanson composée par Alberto Carletti
NAPOLÉON SUR L’ELBE
Elles ne sont pas nombreuses, malheureusement, les informations que j’ai pu repérer sur Alberto Carletti, un chansonnier de Rio Marina qui est également l’auteur de « Elba terra nostra » — ELBE NOTRE TERRE (écrite en 1945), la chanson qui est quelque peu reconnue comme « l’hymne d’Elbe ». D’après ce qu’on trouve sur le net, Alberto Carletti est décédé en mai 2008 à Livourne ; son frère Carlo Carletti (connu sous le nom de Carlo D’Ego), également poète et animateur culturel de Rio Marina (et du Cavo), est décédé quelques années plus tard. Les chansons d’Alberto Carletti, c’est-à-dire celle présentée ici et « Elba terra nostra » mentionné ci-dessus, ont été interprétées et enregistrées par Giorgio Onorato, chanteur et interprète de folklore romain,... (continua)
Chanson composée par Alberto Carletti
NAPOLÉON SUR L’ELBE
Elles ne sont pas nombreuses, malheureusement, les informations que j’ai pu repérer sur Alberto Carletti, un chansonnier de Rio Marina qui est également l’auteur de « Elba terra nostra » — ELBE NOTRE TERRE (écrite en 1945), la chanson qui est quelque peu reconnue comme « l’hymne d’Elbe ». D’après ce qu’on trouve sur le net, Alberto Carletti est décédé en mai 2008 à Livourne ; son frère Carlo Carletti (connu sous le nom de Carlo D’Ego), également poète et animateur culturel de Rio Marina (et du Cavo), est décédé quelques années plus tard. Les chansons d’Alberto Carletti, c’est-à-dire celle présentée ici et « Elba terra nostra » mentionné ci-dessus, ont été interprétées et enregistrées par Giorgio Onorato, chanteur et interprète de folklore romain,... (continua)
SUR L’ELBE : PLUS DE NAPOLÉON
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/3/2023 - 19:35
Condannato a morte
Inesorabilmente, altre condanne a morte eseguite in Iran con particolare accanimento contro curdi e beluci
IRAN: IL BOIA NON VA IN FERIE
Gianni Sartori
Come un rosario continua a sgranarsi inesorabile la macabra sequenza delle condanne a morte in Iran. E - come già si rilevava da tempo - con particolare e selettiva ostinazione nei confronti di alcune minoranze (meglio: popolazioni minorizzate) come curdi e beluci.
Nell’ultima settimana, a partire dal 20 febbraio, sono almeno 18 (tra cui due prigionieri politici accertati) quelle di cui si è venuti a conoscenza in base alle notizie diffuse da Hengaw Organization for Human Rights.
Due beluci - Hadi Arbabi e Mohammad Eshaq Gorgij, detenuti dal 2029 nel carcere di Zahedan - sono stati impiccati all’alba del 27 febbraio. Il giorno prima, domenica 26 febbraio, la medesima sorte era toccata ad altri cinque prigionieri (tra cui due donne) nel... (continua)
IRAN: IL BOIA NON VA IN FERIE
Gianni Sartori
Come un rosario continua a sgranarsi inesorabile la macabra sequenza delle condanne a morte in Iran. E - come già si rilevava da tempo - con particolare e selettiva ostinazione nei confronti di alcune minoranze (meglio: popolazioni minorizzate) come curdi e beluci.
Nell’ultima settimana, a partire dal 20 febbraio, sono almeno 18 (tra cui due prigionieri politici accertati) quelle di cui si è venuti a conoscenza in base alle notizie diffuse da Hengaw Organization for Human Rights.
Due beluci - Hadi Arbabi e Mohammad Eshaq Gorgij, detenuti dal 2029 nel carcere di Zahedan - sono stati impiccati all’alba del 27 febbraio. Il giorno prima, domenica 26 febbraio, la medesima sorte era toccata ad altri cinque prigionieri (tra cui due donne) nel... (continua)
Gianni Sartori 1/3/2023 - 11:29
Palestina
Dopo l'uccisione di due coloni, in Cisgiordania si scatena la furia antipalestinese con incendi di abitazioni, scuole, moschee...
POGROM ANTI PALESTINESI IN CISGIORDANIA
Gianni Sartori
In effetti - come mi segnala Miriam Gagliardi (sempre attentissima e giustamente indignata per quanto avviene in Palestina) - a leggere quanto scrive Jeff Halper “viene la pelle d’oca”.
Nel comunicato del Comitato di Trieste di Salaam Ragazzi dell’Olivo quella operata da Israele su Huwara viene definita “furia incendiaria”. Anche definirla pogrom sarebbe azzeccato.
Stiamo parlando di ”quasi 70 persone uccise tra adulti e adolescenti nei primi 2 mesi del 2023 per i ripetuti attacchi con incursioni violente e omicide nelle città di Jenin, Nablus, in alcuni campi profughi della Cisgiordania e i susseguenti bombardamenti a Gaza”.
Attacchi che secondo il Comitato triestino avrebbero “come unico risultato... (continua)
POGROM ANTI PALESTINESI IN CISGIORDANIA
Gianni Sartori
In effetti - come mi segnala Miriam Gagliardi (sempre attentissima e giustamente indignata per quanto avviene in Palestina) - a leggere quanto scrive Jeff Halper “viene la pelle d’oca”.
Nel comunicato del Comitato di Trieste di Salaam Ragazzi dell’Olivo quella operata da Israele su Huwara viene definita “furia incendiaria”. Anche definirla pogrom sarebbe azzeccato.
Stiamo parlando di ”quasi 70 persone uccise tra adulti e adolescenti nei primi 2 mesi del 2023 per i ripetuti attacchi con incursioni violente e omicide nelle città di Jenin, Nablus, in alcuni campi profughi della Cisgiordania e i susseguenti bombardamenti a Gaza”.
Attacchi che secondo il Comitato triestino avrebbero “come unico risultato... (continua)
Gianni Sartori 28/2/2023 - 10:27
Imagine
ITALIANO / ITALIAN [10] - Ferdinando Panzica
Ciao, vi invio una cover italiana di Imagine, il capolavoro di John Lennon, che ho scritto durante il periodo di confinamento domiciliare per il Coronavirus.
Questo “esperimento” nasce, appunto, anche come effetto del gran tempo a disposizione oltre che nascere, questo di sicuro, senza alcuna pretesa e facendo il possibile per evitare retorica e banalità.
Il risultato non mi sembra poi così scadente ma, come si sa, ogni scarrafone...
Una breve introduzione.
La prima parte della cover ricalca, non alla lettera ma abbastanza fedelmente, il testo di John Lennon: quasi una libera traduzione nella quale ho cercato di attenermi il più possibile al significato del testo originale inglese, dovendo però ovviamente fare i conti anche con metrica e rima in italiano.
La seconda parte la definirei una sorta di ampliamento o, meglio, una continuazione... (continua)
Ciao, vi invio una cover italiana di Imagine, il capolavoro di John Lennon, che ho scritto durante il periodo di confinamento domiciliare per il Coronavirus.
Questo “esperimento” nasce, appunto, anche come effetto del gran tempo a disposizione oltre che nascere, questo di sicuro, senza alcuna pretesa e facendo il possibile per evitare retorica e banalità.
Il risultato non mi sembra poi così scadente ma, come si sa, ogni scarrafone...
Una breve introduzione.
La prima parte della cover ricalca, non alla lettera ma abbastanza fedelmente, il testo di John Lennon: quasi una libera traduzione nella quale ho cercato di attenermi il più possibile al significato del testo originale inglese, dovendo però ovviamente fare i conti anche con metrica e rima in italiano.
La seconda parte la definirei una sorta di ampliamento o, meglio, una continuazione... (continua)
IMMAGINA (UN MONDO DIVERSO È POSSIBILE)
(continua)
(continua)
inviata da Ferdinando Panzica 27/2/2023 - 20:50
Azadî bo Kurdistan
IRAN: IMPICCAGIONE DI UN ALTRO PRIGIONIERO POLITICO CURDO
Gianni Sartori
Sarkut Ahmadi, un militante (o - secondo altre fonti - ex-militante) di Komala, in carcere da due anni, è stato impiccato il 22 febbraio nel carcere di Dizelababd a Kermanshah.
Dalle notizie diffuse dall’Organizzazione per i Diritti Umani Hengaw, il giovane curdo (29 anni) era stato arrestato nel gennaio 2021 quando aveva già lasciato l’organizzazione e mentre si recava in Turchia per poi raggiungere l’Europa.
Era stato condannato a morte in quanto si presumeva fosse coinvolto nell’uccisione di un membro delle forze di sicurezza, Sargurd Hassan Maleki. Un fatto risalente all’agosto 2017 e rivendicato da un gruppo che si firmava “Combattenti della bandiera rossa”.
All’epoca, agosto 2017, nei giorni immediatamente successivi all’uccisione di Hassan Maleki, una decina di familiari di Sarkut Ahmadi erano stati arrestati... (continua)
Gianni Sartori 27/2/2023 - 18:12
Am I Not a Man and a Brother?
Testo e traccia musicale disponibile su : Gingerjamesfair - Am I Not a Man and a Brother?
Why do we have to keep another man down when we always talk of progress?
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 27/2/2023 - 17:51
Green Line
2021
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
She works in the West Beirut
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/2/2023 - 17:38
White Angel
2021
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
You stole away her smile
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/2/2023 - 17:36
Y
2021
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Bare foot, walking in the desert naked
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/2/2023 - 17:34
Percorsi:
Il genocidio armeno
Nora's Tree
2021
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
The electricity is gone
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/2/2023 - 17:31
Abri
2021
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Same scenes, same fears
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/2/2023 - 17:30
Forêt Noire
2021
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Concrete blocks to build a wall
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/2/2023 - 17:28
B.L. Express
2021
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
Green Line
Ora questa cantante e compositrice nata in Libano pubblica (dopo il precedente Manifesto Anti-War del 2015 per Rosa Selvaggia (Obscure Label) il suo secondo disco intitolato Green Line. La Tekeyan in realtà è di origini armene e ha sempre avuto particolare attenzione al tema del genocidio armeno. Non a caso l’album è uscito il 24 aprile in occasione dell’anniversario dei 106 anni di questo tragico massacro. Il titolo “Green Line” si riferisce invece alla “linea verde” che divideva cristiani e musulmani nel corso della guerra civile in Libano. C’è un aspetto biografico nel suo insistere sull’argomento della guerra in quanto ha coinvolto lei e la sua famiglia. Si può dire che quello di Rita Tekeyan sia un tributo alle vittime di qualsiasi genocidio ed orrore perpetrato dalla guerra. Così la musica contenuta in Green Line cerca di dar voce alla memoria di eventi drammatici... (continua)
All passengers are invited to prepare their boarding pass boarding pass, boarding pass… TO HELL
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/2/2023 - 17:24
Am I not a Man and Brother?
anonimo
The Anti-Slavery Harp
Compiled by William W. Brown
Boston: Bela Marsh, 1848
pagine: 5,6
AM I NOT A MAN AND BROTHER?
AIR — Bride's Farewell.
Compiled by William W. Brown
Boston: Bela Marsh, 1848
pagine: 5,6
AM I NOT A MAN AND BROTHER?
AIR — Bride's Farewell.
Am I not a man and brother?
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 27/2/2023 - 17:18
Armenian Persecution
MENTRE A EREVAN SI RICORDANO LE VITTIME DEL POGROM DEL 1988, IN IRAN GLI ARMENI MANIFESTANO A SOSTEGNO DELLA REPUBBLICA DELL’ARTSAKH
Gianni Sartori
All’epoca dell’attacco dell’Azerbaijan ai territori armeni della Repubblica dell’Artsakh (con il sostegno di Ankara a cui Baku fornisce un quinto delle sue importazioni di gas naturale, oltre a ingenti quantità di barili di petrolio dal Mar Caspio), era lecito aspettarsi un maggiore sostegno all’Armenia da parte dell’Iran, in linea con una certa tradizione. Magari paradossalmente, in quanto gli azeri sono in maggioranza sciiti come gli iraniani. In compenso, Israele non mancava di mostrare sostegno (fornendo droni presumibilmente) alle richieste azere, in chiave anti-iraniana. Misteri della geopolitica. Poi sappiamo che le cose andarono diversamente.
Vedi: https://www.rivistaetnie.com/nagorno-k...
Tuttavia in Iran gli armeni rimangono una... (continua)
Gianni Sartori
All’epoca dell’attacco dell’Azerbaijan ai territori armeni della Repubblica dell’Artsakh (con il sostegno di Ankara a cui Baku fornisce un quinto delle sue importazioni di gas naturale, oltre a ingenti quantità di barili di petrolio dal Mar Caspio), era lecito aspettarsi un maggiore sostegno all’Armenia da parte dell’Iran, in linea con una certa tradizione. Magari paradossalmente, in quanto gli azeri sono in maggioranza sciiti come gli iraniani. In compenso, Israele non mancava di mostrare sostegno (fornendo droni presumibilmente) alle richieste azere, in chiave anti-iraniana. Misteri della geopolitica. Poi sappiamo che le cose andarono diversamente.
Vedi: https://www.rivistaetnie.com/nagorno-k...
Tuttavia in Iran gli armeni rimangono una... (continua)
Gianni Sartori 27/2/2023 - 11:22
Longitudini di Pace
omaggio alle ONG che operano in mare e lungo le rotte balcaniche
Continuano i naufragi ed i morti nel Mediterraneo, ieri Lampedusa oggi Crotone. Le migrazioni non possono essere fermate finché non cesseranno guerre e violazioni dei diritti umani. Oggi è necessario soccorrere e fare progetti di accoglienza non di respingimento. L'Europa è assente, l'Italia è governata da demagogia e razzismo.
Continuano i naufragi ed i morti nel Mediterraneo, ieri Lampedusa oggi Crotone. Le migrazioni non possono essere fermate finché non cesseranno guerre e violazioni dei diritti umani. Oggi è necessario soccorrere e fare progetti di accoglienza non di respingimento. L'Europa è assente, l'Italia è governata da demagogia e razzismo.
Uomini di mare
(continua)
(continua)
inviata da paolo Rizzi 27/2/2023 - 10:57
Toro Seduto
Testo e musica: Joe Natta
Una canzone dedicata a Toro Seduto, il grande capo tribù dei Sioux Hunkpapa
Una canzone dedicata a Toro Seduto, il grande capo tribù dei Sioux Hunkpapa
I suoi sogni si accampavano all’apertura di un cerchio
(continua)
(continua)
inviata da Joe 27/2/2023 - 10:36
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Il cinghiale portapace (invocazione per la fine d'ogni guerra)
Versi e musica di Mauro Geraci
dal sito di Mauro Geraci: Il cinghiale portapace (invocazione per la fine d'ogni guerra)
Il 24 febbraio 2023, a un anno dalla terribile guerra scoppiata in Ucraina e che seriamente rischia di trasformarsi nell’ennesimo conflitto mondiale, ho scritto questa ballata pensando che, ormai, solo i cinghiali, con la loro eccezionale voracità, potranno salvare il mondo liberandolo da ogni arma e mafia militare.
La ballata ha quindi due scopi: auspicare la scomparsa dell’uomo che, per la sua brutalità e ottusità, non merita più di vivere sulla Terra; quello di difendere, non canuzzi e gattini che appestano coi loro escrementi i nostri paesi e città, bensì i cinghiali, gli unici animali che, scavalcando ogni frontiera, potranno davvero liberarci dai rifiuti umani come i capi di stato, i generali, i militari, gli armatori, gli operatori dei servizi segreti, i capi delle... (continua)
dal sito di Mauro Geraci: Il cinghiale portapace (invocazione per la fine d'ogni guerra)
Il 24 febbraio 2023, a un anno dalla terribile guerra scoppiata in Ucraina e che seriamente rischia di trasformarsi nell’ennesimo conflitto mondiale, ho scritto questa ballata pensando che, ormai, solo i cinghiali, con la loro eccezionale voracità, potranno salvare il mondo liberandolo da ogni arma e mafia militare.
La ballata ha quindi due scopi: auspicare la scomparsa dell’uomo che, per la sua brutalità e ottusità, non merita più di vivere sulla Terra; quello di difendere, non canuzzi e gattini che appestano coi loro escrementi i nostri paesi e città, bensì i cinghiali, gli unici animali che, scavalcando ogni frontiera, potranno davvero liberarci dai rifiuti umani come i capi di stato, i generali, i militari, gli armatori, gli operatori dei servizi segreti, i capi delle... (continua)
Un cinghiale i cassonetti
(continua)
(continua)
26/2/2023 - 23:10
Percorsi:
Guerre in Ucraina
Uomini
2020
L'amore non ha ragione
L'amore non ha ragione
C'é una distanza fra le parole e le onde che passano
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/2/2023 - 19:58
Da che parte stai
2015
A un passo da te
A un passo da te
Abbiamo morso una mela (continua)
inviata da Dq82 26/2/2023 - 19:48
Les Fuites
Les Fuites
Chanson française — Les Fuites — Marco Valdo M.I. — 2023
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 106
Dialogue Maïeutique
Vois-tu, Lucien l’âne mon ami, les fuites dont parle la chanson n’ont que peu à voir, hors métaphore, avec les canalisations de gaz, d’huile lourde, de pétrole, d’eau ou de tout autre liquide ou gaz. Ce sont des fuites de mots, des exhalaisons d’informations, des dénonciations,... (continua)
Chanson française — Les Fuites — Marco Valdo M.I. — 2023
LA ZINOVIE
est le voyage d’exploration en Zinovie, entrepris par Marco Valdo M. I. et Lucien l’âne, à l’imitation de Carl von Linné en Laponie et de Charles Darwin autour de notre Terre et en parallèle à l’exploration du Disque Monde longuement menée par Terry Pratchett.
La Zinovie, selon Lucien l’âne, est ce territoire mental où se réfléchit d’une certaine manière le monde. La Zinovie renvoie à l’écrivain, logicien, peintre, dessinateur, caricaturiste et philosophe Alexandre Zinoviev et à son abondante littérature.
Épisode 106
Dialogue Maïeutique
Vois-tu, Lucien l’âne mon ami, les fuites dont parle la chanson n’ont que peu à voir, hors métaphore, avec les canalisations de gaz, d’huile lourde, de pétrole, d’eau ou de tout autre liquide ou gaz. Ce sont des fuites de mots, des exhalaisons d’informations, des dénonciations,... (continua)
Bientôt sur Terre, on sera dix milliards.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/2/2023 - 18:07
A Song for Freedom
anonimo
The Anti-Slavery Harp
Compiled by William W. Brown
Boston: Bela Marsh, 1848
A SONG FOR FREEDOM
AIR — Dandy Jim
Testo da :
The Anti-Slavery Harp
Compiled by William W. Brown
Boston: Bela Marsh, 1848
Page 37
Interpretazione musicale :
Traccia n.18 del doppio CD "Songs of Slavery and Emancipation" by Mat Callahan / Various Artists
Jalopy Records
Brooklyn, New York
Compiled by William W. Brown
Boston: Bela Marsh, 1848
A SONG FOR FREEDOM
AIR — Dandy Jim
Testo da :
The Anti-Slavery Harp
Compiled by William W. Brown
Boston: Bela Marsh, 1848
Page 37
Interpretazione musicale :
Traccia n.18 del doppio CD "Songs of Slavery and Emancipation" by Mat Callahan / Various Artists
Jalopy Records
Brooklyn, New York
The Songs of Slavery and Emancipation project presents recently discovered songs composed by enslaved people and explicitly calling for resistance to slavery. Some originate as early as 1800 and others as late as the outbreak of the Civil War. The project also includes long-lost songs of the abolitionist movement, some of which were written by fugitive slaves as well as free black people, challenging common misconceptions of abolitionism.
Come all ye bondmen far and near,
(continua)
(continua)
inviata da Pluck 26/2/2023 - 17:19
Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
Annalia Perna: Bocca di Rosa in napoletano
26/2/2023 - 15:24
Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]
Intro + Canzone del Maggio: Interpretazione di Beppe Mignemi
26/2/2023 - 15:16
Better World a-Coming
UN MONDO MIGLIORE STA ARRIVANDO
(continua)
(continua)
inviata da leoharrison 26/2/2023 - 11:11
Breakfast
Interpretata anche da The Unthanks el disco Lines part II interamente dedicato ai poeti della Prima Guerra Mondiale. Sul finale The Unthanks inseriscono dei versi tratti dalla canzone popolare Hanging On The Old Barbed Wire.
26/2/2023 - 00:11
Suicide in the Trenches
Interpretata anche da The Unthanks nel disco Lines part II interamente dedicato ai poeti della Prima Guerra Mondiale. Il link a Soundcloud nella sezione Download.
26/2/2023 - 00:06
Martire Partigiano
[1944]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Fausto Simonetti
Musica / Music / Musique / Sävel:
Mario Ruccione
Il partigiano Fausto Simonetti
Le parole della canzone sono di Fausto Simonetti, splendida figura di partigiano , catturato in un’imboscata ordita a seguito di una delazione , trucidato il 6 Giugno 1944 dai nazifascisti a Marino del Tronto insieme a Ottavio Baccari e al medico polacco Jacob Eliczer. La biografia proviene dal sito dell’ Anpi.
Storia di un inno fascista e parodie
La musica della canzone proposta è sull’aria de “La canzone dei sommergibili”, anno 1941, di Mario Ruccione, compositore di parecchie canzoni fasciste. Questa divenne nota come “Inno dei sommergibilisti”. Dopo l’armistizio circolarono parecchie versioni e parodie della canzone tra cui “È così che vive l'italian”/ “Passano i commestibili”, “E’ così che vive il podestà…”, “Andar di qua e di là, chiedendo... (continua)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Fausto Simonetti
Musica / Music / Musique / Sävel:
Mario Ruccione
Il partigiano Fausto Simonetti
Le parole della canzone sono di Fausto Simonetti, splendida figura di partigiano , catturato in un’imboscata ordita a seguito di una delazione , trucidato il 6 Giugno 1944 dai nazifascisti a Marino del Tronto insieme a Ottavio Baccari e al medico polacco Jacob Eliczer. La biografia proviene dal sito dell’ Anpi.
Storia di un inno fascista e parodie
La musica della canzone proposta è sull’aria de “La canzone dei sommergibili”, anno 1941, di Mario Ruccione, compositore di parecchie canzoni fasciste. Questa divenne nota come “Inno dei sommergibilisti”. Dopo l’armistizio circolarono parecchie versioni e parodie della canzone tra cui “È così che vive l'italian”/ “Passano i commestibili”, “E’ così che vive il podestà…”, “Andar di qua e di là, chiedendo... (continua)
Vedo nei tuoi begli occhi
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 26/2/2023 - 00:05
La tomba di Bakunin
SEMPRE IN TEMA COLONIZZAZIONE DELL’ESISTENTE, QUASI UNA RECENSIONE (anche se qui si parla di Kropotkin e di Reclus, non di Bakunin...)
Gianni Sartori
Confesso in anticipo. Non ho ancora letto “Landness. Una storia geoanarchica”. Solo una recensione apparsa su “la lettura”.
Quindi questa non è altro che la “recensione di una recensione”. Quando – e se – avrò analizzato anche il testo vero e proprio ne riparleremo. Eventualmente.
Ma mi basta e avanza per qualche osservazione. Intanto sul titolo, forse pretenzioso e fondato, credo, solo sul fatto che tratta di due insigni geografi anarchici, Eliseo Reclus e Petr Kropotkin.
Quest’ultimo arbitrariamente definito “inviso a zar e sovietici” (qui quasi equiparati, ma si può?). Caso mai si dovrebbe parlare di “bolscevichi” in quanto nessuno nella Russia rivoluzionaria era più “sovietico” (nel senso originario di consiliare) degli anarchici. Basta... (continua)
Gianni Sartori
Confesso in anticipo. Non ho ancora letto “Landness. Una storia geoanarchica”. Solo una recensione apparsa su “la lettura”.
Quindi questa non è altro che la “recensione di una recensione”. Quando – e se – avrò analizzato anche il testo vero e proprio ne riparleremo. Eventualmente.
Ma mi basta e avanza per qualche osservazione. Intanto sul titolo, forse pretenzioso e fondato, credo, solo sul fatto che tratta di due insigni geografi anarchici, Eliseo Reclus e Petr Kropotkin.
Quest’ultimo arbitrariamente definito “inviso a zar e sovietici” (qui quasi equiparati, ma si può?). Caso mai si dovrebbe parlare di “bolscevichi” in quanto nessuno nella Russia rivoluzionaria era più “sovietico” (nel senso originario di consiliare) degli anarchici. Basta... (continua)
Gianni Sartori 25/2/2023 - 19:24
La crociata dei bambini
Chanson italienne — La crociata dei bambini — Vinicio Capossela — 2023
(2023)
Chanson tirée du poème de Bertolt Brecht DER KINDERKREUZZUG (LA CROISADE DES ENFANTS)(1942).
La vidéo de LA CROCIATA DEI BAMBINI réalisée par le dessinateur Stefano Ricci avec la collaboration d’Ahmed Ben Nessib est assez étonnante par sa technique : dessin à la craie blanche sur papier noir. 4705 images, photographiées une par une, sans l’aide d’aucune technique d’animation numérique.
Ceci est un tambour joué par un enfant, le bâton pour le frapper est lumineux comme une allumette enflammée et en fait cet enfant qui joue du tambour cherche la lumière dans un monde d’obscurité, l’obscurité la plus épaisse qui est celle de la guerre.
L’image a été dessinée par Stefano Ricci et, avec 4704 autres images photographiées une par une, des dessins et des mots animés lettre par lettre, il accompagne une chanson : « La... (continua)
(2023)
Chanson tirée du poème de Bertolt Brecht DER KINDERKREUZZUG (LA CROISADE DES ENFANTS)(1942).
La vidéo de LA CROCIATA DEI BAMBINI réalisée par le dessinateur Stefano Ricci avec la collaboration d’Ahmed Ben Nessib est assez étonnante par sa technique : dessin à la craie blanche sur papier noir. 4705 images, photographiées une par une, sans l’aide d’aucune technique d’animation numérique.
Ceci est un tambour joué par un enfant, le bâton pour le frapper est lumineux comme une allumette enflammée et en fait cet enfant qui joue du tambour cherche la lumière dans un monde d’obscurité, l’obscurité la plus épaisse qui est celle de la guerre.
L’image a été dessinée par Stefano Ricci et, avec 4704 autres images photographiées une par une, des dessins et des mots animés lettre par lettre, il accompagne une chanson : « La... (continua)
LA CROISADE DES ENFANTS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/2/2023 - 18:20
Le déserteur
Giacomo Lariccia - Le déserteur (feat Erica Boschiero & Fry Moneti)
Una prima versione di Le déserteur venne registrata insieme ad Erica Boschiero e subito pubblicata su YouTube, pochi mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Erica ed io – racconta Lariccia - eravamo sconvolti dalla leggerezza con cui, nel dibattito pubblico, veniva affrontata la questione della guerra, del rifornimento di armi ad una delle fazioni (ad entrambe le fazioni se si considerano le armi vendute ai russi negli anni precedenti) e, in definitiva, del coinvolgimento attivo dell’Italia e dell’Europa stessa in un conflitto nel continente.
La registrazione del violino di Francesco Fry Moneti, violinista dei Modena City Ramblers, risale invece all’estate del 2022 quando, in tour in Italia, Lariccia ha avuto il piacere di ospitarlo in alcuni suoi concerti.
Il risultato è una ballata che, fra reminiscenze... (continua)
Una prima versione di Le déserteur venne registrata insieme ad Erica Boschiero e subito pubblicata su YouTube, pochi mesi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Erica ed io – racconta Lariccia - eravamo sconvolti dalla leggerezza con cui, nel dibattito pubblico, veniva affrontata la questione della guerra, del rifornimento di armi ad una delle fazioni (ad entrambe le fazioni se si considerano le armi vendute ai russi negli anni precedenti) e, in definitiva, del coinvolgimento attivo dell’Italia e dell’Europa stessa in un conflitto nel continente.
La registrazione del violino di Francesco Fry Moneti, violinista dei Modena City Ramblers, risale invece all’estate del 2022 quando, in tour in Italia, Lariccia ha avuto il piacere di ospitarlo in alcuni suoi concerti.
Il risultato è una ballata che, fra reminiscenze... (continua)
25/2/2023 - 17:07
Il diritto di vivere in pace
Antiwar Songs Blog
Scrive Pippo Pollina: Oggi a Zurigo parteciperò alla marcia contro la guerra in Ucraina e canterò due canzoni : LE DESERTEUR di Boris Vian e EL DERECHO DE VIVIR EN PAZ di Victor Jara. Nessun artista vi partecipa e me ne vergogno. Hanno tutti paura di essere additati come filoputiniani soltanto perché in questa piazza […]
Antiwar Songs Staff 2023-02-25 16:30:00
Paolo Pietrangeli: Mio caro padrone domani ti sparo
al tempo di questa canzone nei cortei studenteschi si gridava: "celerino, basco nero, il tuo posto è il cimitero". a me, che vi partecipavo sembravano rappresentazioni teatrali, un po' come le tragedie greche, e così le ho sempre considerate. e gridavo i miei slogan allegramente.
Anche i testi di Pietrangeli vanno presi allo stesso modo. Ma conoscevate Pietrangeli, c'era forse una persona più pacioccona e dolce?
se qualcuno giudica letteralmente quei testi si comporta come i terroristi di quel tempio che scambiarono quelle rappresentazioni teatrali per veri programmi politici. E fu un'autentica tragedia!
riccardo
Anche i testi di Pietrangeli vanno presi allo stesso modo. Ma conoscevate Pietrangeli, c'era forse una persona più pacioccona e dolce?
se qualcuno giudica letteralmente quei testi si comporta come i terroristi di quel tempio che scambiarono quelle rappresentazioni teatrali per veri programmi politici. E fu un'autentica tragedia!
riccardo
25/2/2023 - 09:13
Ambaradan
Come nel 2019 e nel 2021, anche quest'anno un nuovo Stato federale viene istituito tramite referendum in Etiopia. Una garanzia di stabilità sociale oppure il preludio a ulteriori divisioni?
ETIOPIA: NASCE IL 12° STATO FEDERALE
Gianni Sartori
Risaliva al 2019 la dichiarazione ufficiale della nascita di un decimo stato federale (regionale autonomo), il Sidama.
Come conseguenza del referendum di autodeterminazione del gruppo etnico Sidama (2 novembre 2019). Un referendum a cui - stando ai dati ufficiali - aveva partecipato la quasi totalità degli aventi diritto (99,7%) con il 98,5% di voti a favore dell’autonomia. Nel novembre 2021, sempre tramite referendum, se ne era poi aggiunto un altro, lo Stato regionale delle nazioni, nazionalità e popoli del sud (SNNPR, in lingua amarica: የደቡብ ምዕራብ ኢትዮጵያ ህዝቦች ክልል).
All’epoca, della SNNPR facevano parte le zone amministrative di Keffa, Sheka, Bench... (continua)
ETIOPIA: NASCE IL 12° STATO FEDERALE
Gianni Sartori
Risaliva al 2019 la dichiarazione ufficiale della nascita di un decimo stato federale (regionale autonomo), il Sidama.
Come conseguenza del referendum di autodeterminazione del gruppo etnico Sidama (2 novembre 2019). Un referendum a cui - stando ai dati ufficiali - aveva partecipato la quasi totalità degli aventi diritto (99,7%) con il 98,5% di voti a favore dell’autonomia. Nel novembre 2021, sempre tramite referendum, se ne era poi aggiunto un altro, lo Stato regionale delle nazioni, nazionalità e popoli del sud (SNNPR, in lingua amarica: የደቡብ ምዕራብ ኢትዮጵያ ህዝቦች ክልል).
All’epoca, della SNNPR facevano parte le zone amministrative di Keffa, Sheka, Bench... (continua)
Gianni Sartori 24/2/2023 - 23:10
El derecho de vivir en paz
Scrive Pippo Pollina:
Domani a Zurigo parteciperò alla marcia contro la guerra in Ucraina e canterò due canzoni : LE DESERTEUR di Boris Vian e EL DERECHO DE VIVIR EN PAZ di Victor Jara.
Nessun artista vi partecipa e me ne vergogno.
Hanno tutti paura di essere additati come filoputiniani soltanto perché in questa piazza si dirà chiaramente che da un anno a questa parte gli argomenti delle armi sono stati gli unici a parlare. Dove sono andate le diplomazie ? Dove sono i movimenti studenteschi ? Le proteste di massa per indurre i nostri paesi a muoversi in una direzione di pace ?
Se anche la metà degli argomenti che gli organizzatori hanno messo in lista sono buoni, allora, bisogna scendere in piazza.
Non voglio entrare nel merito approfondito della questione Russia-Ucraina perché so bene come questo presupponga un'analisi complessa delle ragioni e dei torti di entrambi paesi.
Essere... (continua)
Domani a Zurigo parteciperò alla marcia contro la guerra in Ucraina e canterò due canzoni : LE DESERTEUR di Boris Vian e EL DERECHO DE VIVIR EN PAZ di Victor Jara.
Nessun artista vi partecipa e me ne vergogno.
Hanno tutti paura di essere additati come filoputiniani soltanto perché in questa piazza si dirà chiaramente che da un anno a questa parte gli argomenti delle armi sono stati gli unici a parlare. Dove sono andate le diplomazie ? Dove sono i movimenti studenteschi ? Le proteste di massa per indurre i nostri paesi a muoversi in una direzione di pace ?
Se anche la metà degli argomenti che gli organizzatori hanno messo in lista sono buoni, allora, bisogna scendere in piazza.
Non voglio entrare nel merito approfondito della questione Russia-Ucraina perché so bene come questo presupponga un'analisi complessa delle ragioni e dei torti di entrambi paesi.
Essere... (continua)
24/2/2023 - 22:22
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Aria: Figli dell'officina