Parchman Farm Blues
Judge gimme me life this mo’nin’
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2016 - 22:38
Dick Annegarn: Attila Jozsef
[1997]
Parole di Dick Annegarn
Musica di Dick Annegarn e Joseph Racaille
Nell’album intitolato “Approche-toi”
Una canzone dedicata al grande poeta ungherese Attila József (1905-1937).
Sul sito sono presenti tre sue poesie: Anyám, Külvárosi éj e Most a jövendő férfiakról szólok.
Parole di Dick Annegarn
Musica di Dick Annegarn e Joseph Racaille
Nell’album intitolato “Approche-toi”
Una canzone dedicata al grande poeta ungherese Attila József (1905-1937).
Sul sito sono presenti tre sue poesie: Anyám, Külvárosi éj e Most a jövendő férfiakról szólok.
Qu’est-ce que je sais de ce poète-là
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2016 - 21:46
Riccardo Scocciante: Ma 'ndo vai (se ce sta er badde gatevai)?
Nota di servizio: in morte di www.prato.linux.it
Peggio del badde gatevay
Purtroppo pare che nessuno abbia più interesse a mantenere attivo il server www.prato.linux.it (e anche l'associazione PLUG non sembra particolarmente attiva).
Siccome le canzoni contro la guerra sono state per anni originariamente ospitate dal server di prato.linux.it, che fino a poco tempo fa ospitava ancora un utile servizio di re-indirizzamento, questo significa che tutti i vecchi link che passano attraverso prato.linux.it non sono più attivi e andrebbero aggiornati. Ultimamente avevo aggiornato numerosi link su wikipedia (ci stiamo attivando per chiedere di aggiornarli tutti automaticamente) ma altri link su siti privati e blog rimarranno purtroppo inattivi a meno che il proprietario non se ne accorga e provveda ad aggiornarli.
Peggio del badde gatevay
Purtroppo pare che nessuno abbia più interesse a mantenere attivo il server www.prato.linux.it (e anche l'associazione PLUG non sembra particolarmente attiva).
Siccome le canzoni contro la guerra sono state per anni originariamente ospitate dal server di prato.linux.it, che fino a poco tempo fa ospitava ancora un utile servizio di re-indirizzamento, questo significa che tutti i vecchi link che passano attraverso prato.linux.it non sono più attivi e andrebbero aggiornati. Ultimamente avevo aggiornato numerosi link su wikipedia (ci stiamo attivando per chiedere di aggiornarli tutti automaticamente) ma altri link su siti privati e blog rimarranno purtroppo inattivi a meno che il proprietario non se ne accorga e provveda ad aggiornarli.
Nota: tutti i link su it.wikipedia sono stati aggiornati
Il Webmastro 31/5/2016 - 18:11
Radicazione sicula
Notarbartolo e non Montarbartolo (Emanuele Notarbartolo dirigente del Banco di Sicilia ucciso nel 1893)
Verro e non Verrò (Bernardino Verro sindaco socialista di Corleone ucciso nel 1915)
Giuliano e non Giuliani (Boris Giuliano della Squadra Mobile di Palermo)
(Qhananchiri)
Verro e non Verrò (Bernardino Verro sindaco socialista di Corleone ucciso nel 1915)
Giuliano e non Giuliani (Boris Giuliano della Squadra Mobile di Palermo)
(Qhananchiri)
corretto - grazie [CCG Staff]
31/5/2016 - 14:11
La ballata dell'emigrante
2014
Album:L'amore (è) sostenibile
Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La Ballata dell'Emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (continua)
Album:L'amore (è) sostenibile
Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La Ballata dell'Emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (continua)
E questa è la ballata dell'emigrante
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/5/2016 - 21:35
All Near the Memorials to Vietnam and Lincoln
con l'aiuto delle note di Carlo Bordone
PROPRIO ACCANTO AI MEMORIALI AL VIETNAM E LINCOLN
(continua)
(continua)
29/5/2016 - 20:36
Une décennie d'un siècle
(2011)
Album: L'Esquisse vol. 2
Dieci anni dopo l'undici settembre 2001, il mondo è cambiato e decisamente non in meglio
Album: L'Esquisse vol. 2
Dieci anni dopo l'undici settembre 2001, il mondo è cambiato e decisamente non in meglio
Et ceux de ceux qu'on a vus grandir?
(continua)
(continua)
29/5/2016 - 19:19
Intro - État d'Urgence
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.
Nell'introduzione si sentono vari estratti di telegiornali che commentano la dichiarazione in Francia dello Stato d'Emergenza il 14 novembre 2015 in seguito agli attentati di Parigi. Sul finale un collage di versi da altre canzoni di Keny Arkana (Une décennie d'un siècle, Reveillez-vous, V pour vérités)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.
Nell'introduzione si sentono vari estratti di telegiornali che commentano la dichiarazione in Francia dello Stato d'Emergenza il 14 novembre 2015 in seguito agli attentati di Parigi. Sul finale un collage di versi da altre canzoni di Keny Arkana (Une décennie d'un siècle, Reveillez-vous, V pour vérités)
Le gouvernement va demander aux parlementaires la prolongation de l'état d'urgence pendant trois mois. Mais le Président veut aussi modifier la Constitution pour donner une assise juridique à ces mesures exceptionnelles
(continua)
(continua)
29/5/2016 - 18:25
Ne t'inquiète pas
Ne t’inquiète pas, tout se dérègle, les eaux montent et l’air se réchauffe
(continua)
(continua)
29/5/2016 - 17:39
L'histoire se répète
On a dit non à la guerre, personne n'écoute, personne n'entend
(continua)
(continua)
29/5/2016 - 17:25
Piazza Della Loggia
Brescia, 28 maggio 1974, accadeva quello che è accaduto. un pensierino per presentare questa canzone seria fra le tante cagate da me scritte, perché ogni tanto è utile scuotere le coscienze, in primo luogo la mia.
Perché quella bomba a Brescia l’abbiamo messa tutti noi, ogni volta che abbiamo riso e preso sottogamba episodi e fatti di estrema gravità.
La bomba l’abbiamo messa noi ogni volta che abbiamo fatto finta di arrabbiarci, e poi ci siamo scordati tutto, votando solo per chi prometteva qualcosa che faceva comodo anche a noi, mentre faceva passare indulti strategici, qualche depenalizzazione, qualche bello scudo fiscale…
Siamo noi tutti noi che abbiamo messo la bomba, ogni volta che accettiamo sentenze scandalose, tagli alla sanità e ai servizi per i deboli. Ogni volta che accettiamo che i nostri figli vogliano diventare veline o calciatori, ogni volta che siamo piccoli, meschini... (continua)
Perché quella bomba a Brescia l’abbiamo messa tutti noi, ogni volta che abbiamo riso e preso sottogamba episodi e fatti di estrema gravità.
La bomba l’abbiamo messa noi ogni volta che abbiamo fatto finta di arrabbiarci, e poi ci siamo scordati tutto, votando solo per chi prometteva qualcosa che faceva comodo anche a noi, mentre faceva passare indulti strategici, qualche depenalizzazione, qualche bello scudo fiscale…
Siamo noi tutti noi che abbiamo messo la bomba, ogni volta che accettiamo sentenze scandalose, tagli alla sanità e ai servizi per i deboli. Ogni volta che accettiamo che i nostri figli vogliano diventare veline o calciatori, ogni volta che siamo piccoli, meschini... (continua)
Nessun colpevole, sentenzia il giudice
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 13:43
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
Bella Ciao
anonimo
Un canto d'amore e poi di libertà: la lunga storia di "Bella Ciao"
Interessante intervista di Giulia Santerini a Carlo Pestelli con tanto di schermata delle CCG.
Interessante intervista di Giulia Santerini a Carlo Pestelli con tanto di schermata delle CCG.
dq82 29/5/2016 - 09:12
Chi è più ricco
[1974]
Album : L'ultima crociata
Album : L'ultima crociata
Chi ha più soldi ha convenienza
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:39
Nei reparti della FIAT
[1969]
Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Se lavori al reparto sbavatura
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:34
Sciopero interno
[1969]
Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Abbiam trovato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:27
Die freie Wirtschaft
Chanson allemande – Die freie Wirtschaft – Theobald Tiger, alias Kurt Tucholsky – 1930
Histoires d’Allemagne 48
Un poème de Theobald Tiger, alias Kurt Tucholsky, publié le 4 mars 1930 dans « Die Weltbühne », la revue que Tucholsky dirigea jusque cette année-là avant de s’exiler en Suède, convaincu que désormais la lutte contre l’arrivée au pouvoir des nazis était perdue…
Le nazisme n’était pas l’unique préoccupation de Tucholsky. Il savait que les nouveaux guerriers étaient dangereux, car ils dupaient les masses populaires épuisées par la misère et le chômage, mais aussi, car ils étaient soutenus par de grands groupes industriels, des zélateurs du « libre marché », de la « dérégulation » totale, du capitalisme. En échange de son soutien, ils avaient demandé aux nazis de libérer le pays de tout ce qui sentait le syndicalisme, le socialisme, le communisme, l’anarchisme.
Dialogue maïeutique
Lucien... (continua)
Histoires d’Allemagne 48
Un poème de Theobald Tiger, alias Kurt Tucholsky, publié le 4 mars 1930 dans « Die Weltbühne », la revue que Tucholsky dirigea jusque cette année-là avant de s’exiler en Suède, convaincu que désormais la lutte contre l’arrivée au pouvoir des nazis était perdue…
Le nazisme n’était pas l’unique préoccupation de Tucholsky. Il savait que les nouveaux guerriers étaient dangereux, car ils dupaient les masses populaires épuisées par la misère et le chômage, mais aussi, car ils étaient soutenus par de grands groupes industriels, des zélateurs du « libre marché », de la « dérégulation » totale, du capitalisme. En échange de son soutien, ils avaient demandé aux nazis de libérer le pays de tout ce qui sentait le syndicalisme, le socialisme, le communisme, l’anarchisme.
Dialogue maïeutique
Lucien... (continua)
L’ÉCONOMIE LIBÉRALE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/5/2016 - 22:34
Le temps des cerises
Bellissima canzone, mi piace davvero tanto e ho costruito un articolo solo per divulgarla e spiegare tutta la toria della canzone traducendo anche quel che ho trovato in lingua francese. Ecco qui http://www.infonotizia.it/les-temps-de... per chi volesse approfondire :)
PS: amo il vostro sito
PS: amo il vostro sito
Simone 28/5/2016 - 20:59
La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010
"Son Giulia Banzi Bazzoli donna, madre insegnante uscita un mattino di maggio per fare una cosa importante ho corpo d'amore ed ho voce, schiantata in un portico, rotta aspettami dissi a mio figlio... è trentasei anni che aspetta".
28/5/2016 - 14:13
Ganz rechts zu singen (1.Oktober 1930)
Ganz rechts zu singen (1.Oktober 1930) – Erich Kästner
Salut à toi, Lucien l’âne mon ami et « À ta santé ! », je lève mon verre de vin de Moselle ou du Rhin, un de ces verres au pied vert, pour t’indiquer la traduction française de « Prosit », mot que l’on trouve au début du texte et que je n’ai pas traduit pour garder la couleur locale.
Merci et Prosit à toi, Marco Valdo M.I. mon ami, j’aime toujours qu’on me souhaite une belle et bonne santé. Ça fait plaisir.
Alors, Lucien l’âne mon ami, avant d’entamer notre dialogue maïeutique à propos de cet « À droite toute ! », en usage usuellement dans la marine, mais ici politiquement recyclé, je voudrais présenter deux personnages cités dans cette histoire et auxquels on ne peut substituer des appellations plus générales ; il s’agit d’ Ullstein et de Kirdorf.
« Nous ne voulons pas mourir pour Ullstein
Mais pour Kirdorf parfaitement d’accord. »
Qui... (continua)
Salut à toi, Lucien l’âne mon ami et « À ta santé ! », je lève mon verre de vin de Moselle ou du Rhin, un de ces verres au pied vert, pour t’indiquer la traduction française de « Prosit », mot que l’on trouve au début du texte et que je n’ai pas traduit pour garder la couleur locale.
Merci et Prosit à toi, Marco Valdo M.I. mon ami, j’aime toujours qu’on me souhaite une belle et bonne santé. Ça fait plaisir.
Alors, Lucien l’âne mon ami, avant d’entamer notre dialogue maïeutique à propos de cet « À droite toute ! », en usage usuellement dans la marine, mais ici politiquement recyclé, je voudrais présenter deux personnages cités dans cette histoire et auxquels on ne peut substituer des appellations plus générales ; il s’agit d’ Ullstein et de Kirdorf.
« Nous ne voulons pas mourir pour Ullstein
Mais pour Kirdorf parfaitement d’accord. »
Qui... (continua)
À DROITE TOUTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/5/2016 - 15:43
Soldier
26/27 maggio 2016
più la versione live & HD
Live @ Contrabendo
più la versione live & HD
Live @ Contrabendo
ŻOŁNIERZ
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek 27/5/2016 - 09:43
Το τραγούδι του νεκρού αδελφού
Possiamo aggiungere che "Ta Perbolia" è esattamente un toponimo: il villaggio d'origine del padre del compositore, poco a sud ovest di Xanià.
vasiloukos 25/5/2016 - 19:41
Il partigiano William
2016
Tutti in pentola
Tratta da una poesia di Franco Ruvoli, Presidente sezione ANPI di Corticella dedicata al ricordo di Lino Michelini. Il nostro ricordo di Lino. Nome di battaglia: William. Il partigiano William.
Tutti in pentola
Tratta da una poesia di Franco Ruvoli, Presidente sezione ANPI di Corticella dedicata al ricordo di Lino Michelini. Il nostro ricordo di Lino. Nome di battaglia: William. Il partigiano William.
Il Partigiano William, dei GAP fu comandante
(continua)
(continua)
inviata da dq82 25/5/2016 - 14:49
Presidente (io non voglio lavorare)
Monologo tratto dallo spettacolo "SOLO CON ABATJOUR - ovvero come ho salvato il mondo"
Presidente, Vostra Altezza
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/5/2016 - 14:44
Percorsi:
Mort au Travail / Morte al Lavoro
Silenzio, sei mia
2016
Tutti in pentola
L'Italia. Una creatura meravigliosa lasciata sola, nella sua giovane vita democratica e repubblicana, nelle mani di chi non sa riconoscere quella meraviglia. E che, quindi, non ne ha alcun rispetto.
Un'incipit che si rifà a Bella Ciao, numerose citazioni dell'Inno di Mameli
Tutti in pentola
L'Italia. Una creatura meravigliosa lasciata sola, nella sua giovane vita democratica e repubblicana, nelle mani di chi non sa riconoscere quella meraviglia. E che, quindi, non ne ha alcun rispetto.
Un'incipit che si rifà a Bella Ciao, numerose citazioni dell'Inno di Mameli
inviata da dq82 25/5/2016 - 14:40
Le tre scimmiette
2016
Tutti in pentola
Le tre scimmiette. Una non vede. Una non parla. Una non sente. Troppi ormai di fronte alle ingiustizie sono come queste tre scimmiette. Chi non vede, chi non parla, chi non sente.
Le tre scimmie sagge (giapponese: 三猿, san'en o sanzaru, o 三匹の猿, sanbiki no saru, letteralmente "tre scimmie") sono un motto illustrato. Queste tre scimmie insieme danno corpo al principio proverbiale del "non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male". I loro nomi sono "Mizaru", “scimmia che non vede”, "Kikazaru", “scimmia che non sente il male” e "Iwazaru", “scimmia che non parla del male”. A volte è rappresentata una quarta scimmia insieme alle altre, questa, "Shizaru" simboleggia il principio del “non compiere il male” e può essere raffigurata con le mani incrociate. Nei paesi occidentali, questa visione prettamente filosofica è spesso travisata e mal interpretata. Soprattutto... (continua)
Tutti in pentola
Le tre scimmiette. Una non vede. Una non parla. Una non sente. Troppi ormai di fronte alle ingiustizie sono come queste tre scimmiette. Chi non vede, chi non parla, chi non sente.
Le tre scimmie sagge (giapponese: 三猿, san'en o sanzaru, o 三匹の猿, sanbiki no saru, letteralmente "tre scimmie") sono un motto illustrato. Queste tre scimmie insieme danno corpo al principio proverbiale del "non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male". I loro nomi sono "Mizaru", “scimmia che non vede”, "Kikazaru", “scimmia che non sente il male” e "Iwazaru", “scimmia che non parla del male”. A volte è rappresentata una quarta scimmia insieme alle altre, questa, "Shizaru" simboleggia il principio del “non compiere il male” e può essere raffigurata con le mani incrociate. Nei paesi occidentali, questa visione prettamente filosofica è spesso travisata e mal interpretata. Soprattutto... (continua)
Nel Piemonte, in Val di Susa
(continua)
(continua)
inviata da dq82 25/5/2016 - 14:35
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Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.
Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.
La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (continua)