Le vent nous portera
Nell'introduzione è scritto che si tratta di "una canzone da leggere assolutamente 'tra le righe' cosa che ben pochi hanno fatto..."
Cosa si legge 'tra le righe' di questa canzone? Cosa vi ha letto l'estensore dell'introduzione? Sono curioso!
Grazie a chi mi risponderà.
Cosa si legge 'tra le righe' di questa canzone? Cosa vi ha letto l'estensore dell'introduzione? Sono curioso!
Grazie a chi mi risponderà.
Bastian 19/8/2014 - 22:43
Cadice
[2006]
Testo cantato, musica e interpretazion di Luca Rapisarda
Testo recitato di Virginia Martini
(In parte tratto da Così parlò Zarathustra
di Friedrich Nietzsche)
Voce recitante: Matteo Procuranti
Album: Delirio e Castigo
“Ai folli non serve nessuna colonna d'Ercole”, sta scritto sulle note dell'album “Delirio e castigo” in uno spartano libretto che non contiene i testi; e tutta la seconda parte della canzone è in effetti un testo recitato della poetessa Virginia Martini (autrice di tutti i recitativi dell'album) contenente alcuni aforismi tratti da Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche. Il Nietzsche libertario e folle, ben lontano dall'immagine superomistica la cui interpretazione della razzista Cosima Liszt coniugata Wagner contribuì senz'altro alla formazione teorica del nazismo. Impiantare un testo del genere, che parla di amore e libertà, è del tutto funzionale al... (continua)
Testo cantato, musica e interpretazion di Luca Rapisarda
Testo recitato di Virginia Martini
(In parte tratto da Così parlò Zarathustra
di Friedrich Nietzsche)
Voce recitante: Matteo Procuranti
Album: Delirio e Castigo
“Ai folli non serve nessuna colonna d'Ercole”, sta scritto sulle note dell'album “Delirio e castigo” in uno spartano libretto che non contiene i testi; e tutta la seconda parte della canzone è in effetti un testo recitato della poetessa Virginia Martini (autrice di tutti i recitativi dell'album) contenente alcuni aforismi tratti da Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche. Il Nietzsche libertario e folle, ben lontano dall'immagine superomistica la cui interpretazione della razzista Cosima Liszt coniugata Wagner contribuì senz'altro alla formazione teorica del nazismo. Impiantare un testo del genere, che parla di amore e libertà, è del tutto funzionale al... (continua)
A Cadice, un tempo, si pensava finisse il mondo.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2014 - 20:19
Freedom Come Aa Ye
Jack Warshaw
www.reverbnation.com/jackwarshaw
www.reverbnation.com/jackwarshaw
Freedom Come All Ye
(continua)
(continua)
19/8/2014 - 17:42
Ho continuato la mia strada
Ciao a tutti, Sono Peppe, un quindicenne (di allora :) presente a La Mandria quella sera.
E' stata un'esperienza che ha segnato la mia vita, e che ricordo ancora perfettamente.
Tra i vari ragazzi che si esibirono 'estemporaneamente' ce ne fu uno che presentò una canzone in stile Bennato (chitarra dodici corde armonica e kazoo), si chiamava "Mi piace Fanfani", davvero esilarante, oltre che fatta benissimo. Sarebbe bello ritrovare quell'autore o almeno sentire che qualcun'altro la ricorda.
E' stata un'esperienza che ha segnato la mia vita, e che ricordo ancora perfettamente.
Tra i vari ragazzi che si esibirono 'estemporaneamente' ce ne fu uno che presentò una canzone in stile Bennato (chitarra dodici corde armonica e kazoo), si chiamava "Mi piace Fanfani", davvero esilarante, oltre che fatta benissimo. Sarebbe bello ritrovare quell'autore o almeno sentire che qualcun'altro la ricorda.
Giuseppe Ascione 19/8/2014 - 12:20
Una vita normale
La canzone farà parte del prossimo album di Marco Rovelli, in preparazione. In tale occasione ha ricevuto il suo titolo definitivo: da un generico "Canzone per Vittorio Arrigoni" a "Una vita normale" (ripreso con tutta probabilità proprio dall'introduzione a questa pagina). Così ne parla l'autore nelle note di lavoro:
"Un altrove da immaginare, un altrove da costruire. Fino ad assumere questa dimensione dell'altrove come costitutiva del proprio essere. Fino ad assumerne il nome, come fece Vittorio Arrigoni, che prese il nome di Utopia. Fedele all'evento che gli era toccato in sorte, attraversò il mare per rispondere a un richiamo, alla grana di una voce che risuonava con la sua. E incontrò chi nell'altrove viveva, in uno spossessamento permanente di sé, quei palestinesi di Gaza a cui è impedita ogni forma di vita “normale”. Lo scriveva, Vittorio, in una delle sue ultime lettere: vorrei raccontare... (continua)
"Un altrove da immaginare, un altrove da costruire. Fino ad assumere questa dimensione dell'altrove come costitutiva del proprio essere. Fino ad assumerne il nome, come fece Vittorio Arrigoni, che prese il nome di Utopia. Fedele all'evento che gli era toccato in sorte, attraversò il mare per rispondere a un richiamo, alla grana di una voce che risuonava con la sua. E incontrò chi nell'altrove viveva, in uno spossessamento permanente di sé, quei palestinesi di Gaza a cui è impedita ogni forma di vita “normale”. Lo scriveva, Vittorio, in una delle sue ultime lettere: vorrei raccontare... (continua)
Riccardo Venturi 19/8/2014 - 12:09
Gli angeli di Novi Sad e il maggio di Belgrado
Antiwar Songs Blog
I Gang stanno preparando un nuovo disco, al momento inedito. Sul loro sito c’è un diario di bordo e la presentazione dei nuovi brani. Tra le canzoni che faranno parte del nuovo disco, aspettiamo in particolare di poter ascoltare “Gli angeli di Novi Sad“. Partendo dalle riflessioni dei fratelli Severini, proviamo a ripercorrere un nodo […]
Antiwar Songs Staff 2014-08-18 20:49:00
War Resister
2009
Moth nor Rust
Jeremy Dean Hinzman (born in 1979 in Rapid City, South Dakota) was the first American Iraq war resister/deserter to seek refugee status in Canada.
He enlisted in the U.S. army as a paratrooper with the 82nd Airborne Division and deserted in 2004 to avoid participating in the Iraq War. "He fled to Canada with his wife and preschool-age son. Now living in Toronto and working as a bike courier, Hinzman faces a court martial and a possible five-year prison sentence if he returns to the U.S.. Hinzman said he sought refugee status because he opposed the war in Iraq on moral grounds and thought the U.S. invasion violated international human rights standards."
He "was one of the first to have his application [for refugee status] rejected – a decision he unsuccessfully appealed to the Federal Court and the Federal Court of Appeal. His request to appeal the decision to the Supreme... (continua)
Moth nor Rust
Jeremy Dean Hinzman (born in 1979 in Rapid City, South Dakota) was the first American Iraq war resister/deserter to seek refugee status in Canada.
He enlisted in the U.S. army as a paratrooper with the 82nd Airborne Division and deserted in 2004 to avoid participating in the Iraq War. "He fled to Canada with his wife and preschool-age son. Now living in Toronto and working as a bike courier, Hinzman faces a court martial and a possible five-year prison sentence if he returns to the U.S.. Hinzman said he sought refugee status because he opposed the war in Iraq on moral grounds and thought the U.S. invasion violated international human rights standards."
He "was one of the first to have his application [for refugee status] rejected – a decision he unsuccessfully appealed to the Federal Court and the Federal Court of Appeal. His request to appeal the decision to the Supreme... (continua)
Was born, Jeremy Hinzman, Rapid City.
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 18/8/2014 - 18:34
Percorsi:
Disertori
Gli angeli di Novi Sad
2015
Sangue e cenere
Sangue e cenere
La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.
Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele BiacchessiMassimo Priviero, Gaetano Liguori) ma gli amanti della band aspettavano sempre un nuovo lavoro di inediti, che ora è finalmente nel nostro lettore.
Con i fondi raccolti hanno potuto fare le cose per bene, registrazioni in USA con una bella produzione di Jono Manson, una ricca strumentazione che vede ad accompagnare i fratelli Severini... (continua)
Sangue e cenere
Sangue e cenere
La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.
Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele BiacchessiMassimo Priviero, Gaetano Liguori) ma gli amanti della band aspettavano sempre un nuovo lavoro di inediti, che ora è finalmente nel nostro lettore.
Con i fondi raccolti hanno potuto fare le cose per bene, registrazioni in USA con una bella produzione di Jono Manson, una ricca strumentazione che vede ad accompagnare i fratelli Severini... (continua)
Il Diluvio era finito
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/8/2014 - 18:10
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90, Ponti
Arbour Hill
The military cemetery at Arbour Hill is the last resting place of 14 of the executed leaders of the insurrection of 1916. Among those buried there are Patrick Pearse, James Connolly and Major John Mc Bride. The leaders were executed in Kilmainham and then their bodies were transported to Arbour Hill, where they were buried.
The graves are located under a low mound on a terrace of Wicklow granite in what was once the old prison yard. The gravesite is surrounded by a limestone wall on which their names are inscribed in Irish and English. On the prison wall opposite the gravesite is a plaque with the names of other people who gave their lives in 1916.
The adjoining Church of the Sacred Heart, which is the prison chapel for Arbour Hill prison, is maintained by the Department of Defence. At the rear of the church lies the old cemetery, where lie the remains of British military personnel who... (continua)
The graves are located under a low mound on a terrace of Wicklow granite in what was once the old prison yard. The gravesite is surrounded by a limestone wall on which their names are inscribed in Irish and English. On the prison wall opposite the gravesite is a plaque with the names of other people who gave their lives in 1916.
The adjoining Church of the Sacred Heart, which is the prison chapel for Arbour Hill prison, is maintained by the Department of Defence. At the rear of the church lies the old cemetery, where lie the remains of British military personnel who... (continua)
There's a sacred spot in [D]Dublin,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 18/8/2014 - 17:53
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
The Ballad of Aiden McAnespie
anonimo
Aidan McAnespie (1965–21 February 1988) was an Irish Catholic who was killed in contested circumstances by a bullet from a heavy machine-gun held by a soldier at Aughnacloy border checkpoint in County Tyrone, Northern Ireland during the Troubles.
It was on a sunday Evening
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/8/2014 - 17:32
Źródło
Ot, Kleyff
La fonte - la rete - rivisto
La fonte - la rete - rivisto
Przychodzą do mnie różni ludzie
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 18/8/2014 - 05:58
Etiuda rewolucyjna (op.10 nr 12)
Lo Studio op. 10 n. 12 (Étude op. 10 n. 12), conosciuto anche con i titoli apocrifi "La caduta di Varsavia" e "Rivoluzionario", è una composizione musicale per pianoforte scritta da Fryderyk Chopin nel 1831. Pare che Fryderyk Chopin l'abbia composto di getto a Stoccarda quando seppe del fallimento dell'insurrezione polacca.
inviata da Krzysiek Wrona 18/8/2014 - 02:12
Percorsi:
Musica classica contro la guerra
Congratulations (You Sure Made a Man Out of Him)
(1971)
Una delle prime canzoni che affrontano il tema del post-traumatic stress disorder è questo triste lamento country scritto da Arlene Harden e ripreso anche da Nancy Sinatra & Lee Hazlewood.
Una delle prime canzoni che affrontano il tema del post-traumatic stress disorder è questo triste lamento country scritto da Arlene Harden e ripreso anche da Nancy Sinatra & Lee Hazlewood.
He was gone two years, two years that I thought would never end
(continua)
(continua)
17/8/2014 - 23:37
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Run! Christian, Run!
Album: "Rings Around the World" (2001)
Ispirata da visite ai siti millenaristi cristiani e dagli show televisivi dei fondamentalisti religiosi statunitensi.
Ispirata da visite ai siti millenaristi cristiani e dagli show televisivi dei fondamentalisti religiosi statunitensi.
Rapture
(continua)
(continua)
17/8/2014 - 23:24
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Armageddon Days Are Here (Again)
Abum: "Mind Bomb" (1989)
Are you right here Jesus? Ah
(continua)
(continua)
17/8/2014 - 23:11
Monkey in a Suit
Album: Munki Brain (2007)
Well I'm commander-in-chief
(continua)
(continua)
17/8/2014 - 23:04
Percorsi:
George Walker Bush II
The Unblinking Eye (Everything Is Broken)
(2009)
Singolo pubblicato nel 2009 e fortemente critico con il governo inglese e contro la guerra in Afghanistan. Successivamente incluso nell'album del 2013 "Fun on Earth".
"What happened to the protest song? Music is now so polished, shiny and predictable, we have forgotten to try and say something with it. I am getting old and like everyone, have the right to say something about the "state of control" we live under - powerless to do anything about it. In case you hadn't noticed. The high street is full of holes. We are fighting a pointless actively negative war which is killing our young soldiers and which we simply cannot afford. This war promotes and prolongs terrorism. This is our Vietnam. Unwinnable. Pointless. We are taxed and retaxed while the nation is not only broke but utterly bankrupt, being propped up with tax payers' money and money which is simply printed. We are spied upon... (continua)
Singolo pubblicato nel 2009 e fortemente critico con il governo inglese e contro la guerra in Afghanistan. Successivamente incluso nell'album del 2013 "Fun on Earth".
"What happened to the protest song? Music is now so polished, shiny and predictable, we have forgotten to try and say something with it. I am getting old and like everyone, have the right to say something about the "state of control" we live under - powerless to do anything about it. In case you hadn't noticed. The high street is full of holes. We are fighting a pointless actively negative war which is killing our young soldiers and which we simply cannot afford. This war promotes and prolongs terrorism. This is our Vietnam. Unwinnable. Pointless. We are taxed and retaxed while the nation is not only broke but utterly bankrupt, being propped up with tax payers' money and money which is simply printed. We are spied upon... (continua)
God would weep
(continua)
(continua)
17/8/2014 - 20:48
Nazis 1994
dall'album "Happiness?" del 1994
Per il contenuto antifascista estremamente esplicito, il singolo tratto dal primo album del batterista dei Queen dopo la morte di Freddie Mercury fu censurato da tutte le radio commerciali in Gran Bretagna e persino in alcuni negozi di dischi.
Per il contenuto antifascista estremamente esplicito, il singolo tratto dal primo album del batterista dei Queen dopo la morte di Freddie Mercury fu censurato da tutte le radio commerciali in Gran Bretagna e persino in alcuni negozi di dischi.
They're saying now it never happened
(continua)
(continua)
17/8/2014 - 20:42
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
L’eterno canto dell’uomo
[2006]
Versi di Ernesto dello Jacono
Musica di Claudio Lolli, Pasquale M. Morgante e Salvatore De Siena
Nel disco di Lolli intitolato “La scoperta dell'America”
Una canzone che evoca l'alluvione del maggio 1998 che colpì Sarno e Quindici, in provincia di Salerno, causando la morte di 160 persone. L’allarme fu lanciato a tragedia avvenuta e l’alto numero di morti fu causato dall’abusivismo edilizio, con abitazioni costruite in luoghi insicuri, a forte rischio di dissesto idreogeologico, e dalla mancata manutenzione dei canali, completamente ostruiti dai detriti...
Versi di Ernesto dello Jacono
Musica di Claudio Lolli, Pasquale M. Morgante e Salvatore De Siena
Nel disco di Lolli intitolato “La scoperta dell'America”
Una canzone che evoca l'alluvione del maggio 1998 che colpì Sarno e Quindici, in provincia di Salerno, causando la morte di 160 persone. L’allarme fu lanciato a tragedia avvenuta e l’alto numero di morti fu causato dall’abusivismo edilizio, con abitazioni costruite in luoghi insicuri, a forte rischio di dissesto idreogeologico, e dalla mancata manutenzione dei canali, completamente ostruiti dai detriti...
E c’è una terra dove sboccia un lamento
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 21:26
Percorsi:
Guerra alla Terra
La ballata dell’invalido
Versi di Gianni D'Elia (1953-), poeta, scrittore, critico letterario e paroliere (ha scritto alcune canzoni per Claudio Lolli)
Messi in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate tali...
Forse proprio per questo... (continua)
Messi in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate tali...
Forse proprio per questo... (continua)
E li chiamano incidenti sul lavoro,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 20:58
Il volo
Non so quando il senese Attilio Lolini (1939-), poeta, giornalista e critico musicale, abbia scritto questa poesia e in quale raccolta sia inclusa.
Comunque, è stata messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate... (continua)
Comunque, è stata messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate... (continua)
Come sono arrivato qui
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 20:46
Il semenzaio
[1970]
Versi di Marisa Zoni (1935-2011), poetessa.
Non so in quale raccolta questa poesia sia stata originariamente inclusa, probabilmente “Per una terra isolata” del 1974. Si trova comunque in un’antologia pubblicata nel 2012.
Messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva... (continua)
Versi di Marisa Zoni (1935-2011), poetessa.
Non so in quale raccolta questa poesia sia stata originariamente inclusa, probabilmente “Per una terra isolata” del 1974. Si trova comunque in un’antologia pubblicata nel 2012.
Messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo che di Marisa Zoni è figlio.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva... (continua)
Questi uomini che commerciano
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 20:34
Il grembiule
[2000]
Versi di Alda Merini
Nella raccolta intitolata “Antenate bestie da manicomio” pubblicata nel 2008.
Messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate tali...
Forse proprio per questo “Il pane loro” è rimasto un testo teatrale piuttosto... (continua)
Versi di Alda Merini
Nella raccolta intitolata “Antenate bestie da manicomio” pubblicata nel 2008.
Messa in musica da Rodolfo Maltese, chitarrista e compositore, e interpretata dal compianto Francesco Di Giacomo, voce dei Banco del Mutuo Soccorso per lo spettacolo teatrale intitolato “Il pane loro - Storie da una Repubblica fondata sul lavoro”, scritto e diretto nel 2000 da Stefano Mencherini, giornalista e autore televisivo.
“Il pane loro” voleva raccontare le storie di chi sopravvive, magari su una sedia a rotelle, dopo un incidente del lavoro; voleva mostrare la solitudine e la rabbia di chi rimane senza il proprio familiare; voleva far conoscere quali ricatti e quali sopraffazioni si vivono spesso nel mondo del lavoro; voleva denunciare il silenzio che sulle vittime e sui perchè sono diventate tali...
Forse proprio per questo “Il pane loro” è rimasto un testo teatrale piuttosto... (continua)
Oddio il mio grembiule
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 20:12
I muri del ventuno
Nella primavera del 1921 il senatore Giovanni Agnelli, che aveva fatto un sacco di soldi con le commesse di guerra, annunciò che la FIAT era in crisi e che 1.500 operai sarebbero stati licenziati, gli altri obbligati ad un orario e ad una paga ridotti. Siccome gli operai osarono protestare, il 6 aprile la proprietà rispose con la serrata degli stabilimenti. Ma c’erano già i fascisti a dar manforte ai padroni: il 22 aprile a Torino Antonio Gramsci, direttore del settimanale socialista “L’Ordine Nuovo” viene aggredito per strada da una squadraccia... il 27 aprile le fabbriche vengono occupate e proclamato lo sciopero generale...
Con le elezioni di maggio il primo drappello di fascisti fa il suo ingresso in Parlamento...
Con le elezioni di maggio il primo drappello di fascisti fa il suo ingresso in Parlamento...
Bernart Bartleby 16/8/2014 - 16:21
Non era più lui
[1975]
Nell’album intitolato “Anidride Solforosa”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
Nell’album intitolato “Anidride Solforosa”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
Non era più lui
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 15:35
A una fermata del tram
[1973]
Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
La vita fluisce tranquillamente, le stagioni si susseguono, le giornate, con il lavoro, l’amore, le cose di sempre, di tutti... Finchè una mattina i tram non passano più, e una mano di ferro ci tocca sulla spalla... Splendido apologo sulla dittatura che mi ha subito ricordato (solo nel tema, che la poesia di Roversi è insuperabile) La presa del potere di Giorgio Gaber...
Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
La vita fluisce tranquillamente, le stagioni si susseguono, le giornate, con il lavoro, l’amore, le cose di sempre, di tutti... Finchè una mattina i tram non passano più, e una mano di ferro ci tocca sulla spalla... Splendido apologo sulla dittatura che mi ha subito ricordato (solo nel tema, che la poesia di Roversi è insuperabile) La presa del potere di Giorgio Gaber...
Ascolti?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 15:27
Notte di neve, riposa la Coduri
anonimo
la Divisione Garibaldina Coduri, fu una formazione partigiana che fu attiva nel Tigullio fin dai giorni successivi all'armistizio del 8 Settembre 1943.
Per le popolazioni del Tigullio e del suo immediato entroterra, la Resistenza si identifica soprattutto con la "Coduri", coraggiosa e intraprendente Brigata, poi divenuta Divisione partigiana che operò nel Levante ligure. E nelle fila della quale militarono principalmente giovani nati in quelle contrade contadine e in quelle borgate marinare.
La divisione prende il nome dal caduto Giuseppe Coduri "Scioa"
Il comandante della Divisione fu Eraldo Fico "Virgola".
Per le popolazioni del Tigullio e del suo immediato entroterra, la Resistenza si identifica soprattutto con la "Coduri", coraggiosa e intraprendente Brigata, poi divenuta Divisione partigiana che operò nel Levante ligure. E nelle fila della quale militarono principalmente giovani nati in quelle contrade contadine e in quelle borgate marinare.
La divisione prende il nome dal caduto Giuseppe Coduri "Scioa"
Il comandante della Divisione fu Eraldo Fico "Virgola".
Notte di neve, riposa la Coduri
(continua)
(continua)
inviata da adriana 16/8/2014 - 15:22
La bambina (L'inverno è neve, l'estate è sole)
[1973]
Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
Credo che la canzone descriva con gli occhi di una bimba la battaglia di Volterra del luglio 1944, combattuta tra gli americani della 5° armata e le retroguardie tedesche che coprivano la ritirata di Kesserling.
Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
Credo che la canzone descriva con gli occhi di una bimba la battaglia di Volterra del luglio 1944, combattuta tra gli americani della 5° armata e le retroguardie tedesche che coprivano la ritirata di Kesserling.
Una colomba segnata di sangue
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 15:16
Grippaggio
[1973]
Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
In un’atmosfera ferragostana, proprio come oggi, basta essere lasciati a piedi dall’auto e dover abbandonare l’autostrada, basta scartare un attimo dal nostro quieto vivere per accorgersi della desolazione che c’è tutt’intorno, inquietante e minacciosa...
L’immagine suscitata da Roversi mi ha fatto venire in mente un campo nomadi.
O un campo profughi.
Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
In un’atmosfera ferragostana, proprio come oggi, basta essere lasciati a piedi dall’auto e dover abbandonare l’autostrada, basta scartare un attimo dal nostro quieto vivere per accorgersi della desolazione che c’è tutt’intorno, inquietante e minacciosa...
L’immagine suscitata da Roversi mi ha fatto venire in mente un campo nomadi.
O un campo profughi.
Il giorno di domani
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 15:02
Passato, presente
[1973]
Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
“La libertà è difficile e fa soffrire...”: semplicemente bellissima.
Roversi riesce con solo qualche verso a raccontare la strage di Melissa del 1949, sulla quale rimando alle introduzioni a Melissa, Melissa e Fragalà di Melissa.
Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
“La libertà è difficile e fa soffrire...”: semplicemente bellissima.
Roversi riesce con solo qualche verso a raccontare la strage di Melissa del 1949, sulla quale rimando alle introduzioni a Melissa, Melissa e Fragalà di Melissa.
Il passato
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 14:43
Nel tempo che regnava il re Pipino
anonimo
Canto popolare laziale raccolto sul territorio di Gallicano negli anni 20 da Giorgio Nataletti (1907-1972), musicista, compositore, fondatore dell'Istituto per le ricerche etnografiche dell'Accademia di Santa Cecilia, nel secondo dopoguerra collaboratore della BBC e di Alan Lomax.
Nei “Canti della campagna romana” (1930), raccolti e armonizzati da Nataletti insieme ad un giovane Goffredo Petrassi.
Un espediente frequente nella canzone popolare, quello di descrivere il mondo alla rovescia, in qualche modo per sfuggire alla miseria e alla sofferenza di quello reale...
Nei “Canti della campagna romana” (1930), raccolti e armonizzati da Nataletti insieme ad un giovane Goffredo Petrassi.
Un espediente frequente nella canzone popolare, quello di descrivere il mondo alla rovescia, in qualche modo per sfuggire alla miseria e alla sofferenza di quello reale...
Nel tempo che regnava il re Pipino
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2014 - 14:21
Beatles: A Day In The Life
Non si è "fatto saltare le cervella"(con una pistola)...Era solo "sotto effetto" e non ha visto il semaforo!!
Michael 16/8/2014 - 13:38
ANONIMO / ANONYMOUS: דאָס געטאָ פֿון עזה
HENK ZANOLI, "GIUSTO FRA LE NAZIONI", RESTITUISCE LA MEDAGLIA: "L'OFFENSIVA SU GAZA E' UNA VERGOGNA"
Clamoroso gesto di Henk Zanoli, olandese di 91 anni, che nel 1943 salvò la vita a un bambino ebreo. Sei familiari dell'uomo sono morti negli ultimi attacchi di Israele sulla Striscia. E lui dice basta: "Sarebbe un insulto alla memoria di mia madre"
Henk Zanoli è olandese, ha 91 anni e, almeno fino a qualche giorno fa, era un "Giusto tra le Nazioni". Cioè un non-ebreo che, durante l'Olocausto, ha salvato la vita di un ebreo, in questo caso un bambino. Il piccolo si chiamava Elhanan Pinto, era nato nel 1932 ed è sopravvissuto all'orrore della Shoah grazie a Zanoli. Il quale, insieme alla madre Johana, l'ha tenuto al riparo dalla furia nazista nella sua casa di Eemnes, vicino a Utrecht, dal 1943 al 1945, anno in cui gli Alleati liberarono i Paesi Bassi. Sia Johana che Henk rischiarono la vita... (continua)
Clamoroso gesto di Henk Zanoli, olandese di 91 anni, che nel 1943 salvò la vita a un bambino ebreo. Sei familiari dell'uomo sono morti negli ultimi attacchi di Israele sulla Striscia. E lui dice basta: "Sarebbe un insulto alla memoria di mia madre"
Henk Zanoli è olandese, ha 91 anni e, almeno fino a qualche giorno fa, era un "Giusto tra le Nazioni". Cioè un non-ebreo che, durante l'Olocausto, ha salvato la vita di un ebreo, in questo caso un bambino. Il piccolo si chiamava Elhanan Pinto, era nato nel 1932 ed è sopravvissuto all'orrore della Shoah grazie a Zanoli. Il quale, insieme alla madre Johana, l'ha tenuto al riparo dalla furia nazista nella sua casa di Eemnes, vicino a Utrecht, dal 1943 al 1945, anno in cui gli Alleati liberarono i Paesi Bassi. Sia Johana che Henk rischiarono la vita... (continua)
CCG/AWS Staff 16/8/2014 - 13:30
The Backlash Blues
Da: Veleno di piombo sul muro - Le canzoni del Black Power, 1a ed. Bari, Laterza, 1969. A cura di Alessandro Portelli (p. 231)
BACKLASH BLUES
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/8/2014 - 12:26
La battaglia di San Lorenzo
anonimo
VIOLENZE AL CONGRESSO DEL PNF
da Il Corriere della Sera del 9 novembre 1921.
"Le camicie nere affluite a Roma per prestare servizio d’ordine al raduno nazionale fascista si scontrano ripetutamente con avversari politici e con cittadini. La prima vittima è il macchinista ferroviere Guglielmo Farsetti, freddato allo scalo San Lorenzo; per ritorsione gli antifascisti sparano contro il corteo che sfila per il quartiere San Lorenzo, uccidendo il quarantottenne milanese Franco Baldini, fondatore della squadra d’azione Aldo Sette. L’indomani gli squadristi si scatenano e massacrano i muratori Rosario Pugliesi e Alfredo Monaldini, il fornaciaio Zeno Morabici (quindicenne) e il falegname Camillo Magrini; cade inoltre l’operaio Romolo Barbieri (ucciso da un militare accorso in difesa di un fascista aggredito dalla folla). Il Comitato di difesa proletaria dichiara l’astensione del lavoro, mentre gli... (continua)
da Il Corriere della Sera del 9 novembre 1921.
"Le camicie nere affluite a Roma per prestare servizio d’ordine al raduno nazionale fascista si scontrano ripetutamente con avversari politici e con cittadini. La prima vittima è il macchinista ferroviere Guglielmo Farsetti, freddato allo scalo San Lorenzo; per ritorsione gli antifascisti sparano contro il corteo che sfila per il quartiere San Lorenzo, uccidendo il quarantottenne milanese Franco Baldini, fondatore della squadra d’azione Aldo Sette. L’indomani gli squadristi si scatenano e massacrano i muratori Rosario Pugliesi e Alfredo Monaldini, il fornaciaio Zeno Morabici (quindicenne) e il falegname Camillo Magrini; cade inoltre l’operaio Romolo Barbieri (ucciso da un militare accorso in difesa di un fascista aggredito dalla folla). Il Comitato di difesa proletaria dichiara l’astensione del lavoro, mentre gli... (continua)
Bernart Bartleby 16/8/2014 - 11:10
Give Ireland Back To The Irish
Versione italiana da fab4fans un po' rivista
RESTITUITE L'IRLANDA AGLI IRLANDESI
(continua)
(continua)
15/8/2014 - 23:41
Noi de borgata
[1973]
Parole e musica di Armandino Liberti, poeta proletario di Pietralata.
Registrazione di Alessandro Portelli.
Poi nel volume “Il borgo e la borgata. I ragazzi di don Bosco e l'altra Roma del dopoguerra”, una ricerca del Circolo Gianni Bosio a cura dello stesso Portelli, Donzelli editore.
“Io ho vissuto sulla strada, da cinque anni io ho vissuto sempre in mezzo alla strada. Tutto quello che so, tutto quello che posso fa', tutto quello che esce da me, me l'ha insegnato la strada.” Armandino Liberti, ne “I giorni cantati”, pubblicazione del Circolo Gianni Bosio, numero 2 - gennaio 1974
Parole e musica di Armandino Liberti, poeta proletario di Pietralata.
Registrazione di Alessandro Portelli.
Poi nel volume “Il borgo e la borgata. I ragazzi di don Bosco e l'altra Roma del dopoguerra”, una ricerca del Circolo Gianni Bosio a cura dello stesso Portelli, Donzelli editore.
“Io ho vissuto sulla strada, da cinque anni io ho vissuto sempre in mezzo alla strada. Tutto quello che so, tutto quello che posso fa', tutto quello che esce da me, me l'ha insegnato la strada.” Armandino Liberti, ne “I giorni cantati”, pubblicazione del Circolo Gianni Bosio, numero 2 - gennaio 1974
So' fanello e so' de Pietralata
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2014 - 23:03
Alla Lungara
[1989?]
Scritta da Lanfranco Giansanti, importante autore di canzoni romane.
Nell’album di Alvaro Amici (1936-2003) intitolato “Sospiri de Roma”
Anche nel repertorio della BandaJorona, che l’hanno interpretata nel loro cd “Romana” del 2004.
Via della Lungara è il nome della strada dove si trova il carcere di Regina Coeli a Roma
Aveva 30 anni l’ultimo detenuto morto poche ore fa [siamo a metà febbraio del 2012] nel carcere di via della Lungara. Era in attesa di giudizio, nella IV sezione, quella dei tossicodipendenti. Le cause sono ancora da accertare, ma è già il secondo decesso in meno di un mese.
Questa struttura non è più in grado di garantire condizioni di vita accettabili ai detenuti e a quanti la frequentano quotidianamente: lo sanno tutti, ma nessuno fa niente. Il ministero della Giustizia tace.
E il sindacato autonomo di polizia penitenziaria da tempo va dicendo che è ora di... (continua)
Scritta da Lanfranco Giansanti, importante autore di canzoni romane.
Nell’album di Alvaro Amici (1936-2003) intitolato “Sospiri de Roma”
Anche nel repertorio della BandaJorona, che l’hanno interpretata nel loro cd “Romana” del 2004.
Via della Lungara è il nome della strada dove si trova il carcere di Regina Coeli a Roma
Aveva 30 anni l’ultimo detenuto morto poche ore fa [siamo a metà febbraio del 2012] nel carcere di via della Lungara. Era in attesa di giudizio, nella IV sezione, quella dei tossicodipendenti. Le cause sono ancora da accertare, ma è già il secondo decesso in meno di un mese.
Questa struttura non è più in grado di garantire condizioni di vita accettabili ai detenuti e a quanti la frequentano quotidianamente: lo sanno tutti, ma nessuno fa niente. Il ministero della Giustizia tace.
E il sindacato autonomo di polizia penitenziaria da tempo va dicendo che è ora di... (continua)
Dentro a ste mura indove er carcinaccio
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2014 - 21:23
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Welcome Back Khadr
[2011]
Nell’EP intitolato “Does Not Equal”.
Ho trovato la canzone su FREE Omar Khadr NOW, il sito canadese della campagna per la liberazione di Omar Khadr.
Le foto ritraggono un ragazzino giovanissimo, appena quattordicenne, ed un adulto tra i 25 e i 30 anni. Sono della stessa persona, Omar Ahmed Khadr, nato in Canada nel 1986 da un egiziano e una palestinese lì immigrati. La famiglia si trasferì poi a Peshawar, in Pakistan. Nel 1995 il padre di Omar fu arrestato con l’accusa di aver contribuito a finanziare l’attentato all’ambasciata egiziana a Islamabad. Passò un anno prima che venisse rilasciato per l’assoluta mancanza di prove a suo carico. Nel 1996 la famiglia si trasferì nuovamente, questa volta a Jalalabad, in Afghanistan, dove il padre aveva trovato impiego presso una ONG. Ma dopo l’11 settembre 2001 e l’inizio della “War On Terror” di Bush, a causa dei continui bombardamenti americani... (continua)
Nell’EP intitolato “Does Not Equal”.
Ho trovato la canzone su FREE Omar Khadr NOW, il sito canadese della campagna per la liberazione di Omar Khadr.
Le foto ritraggono un ragazzino giovanissimo, appena quattordicenne, ed un adulto tra i 25 e i 30 anni. Sono della stessa persona, Omar Ahmed Khadr, nato in Canada nel 1986 da un egiziano e una palestinese lì immigrati. La famiglia si trasferì poi a Peshawar, in Pakistan. Nel 1995 il padre di Omar fu arrestato con l’accusa di aver contribuito a finanziare l’attentato all’ambasciata egiziana a Islamabad. Passò un anno prima che venisse rilasciato per l’assoluta mancanza di prove a suo carico. Nel 1996 la famiglia si trasferì nuovamente, questa volta a Jalalabad, in Afghanistan, dove il padre aveva trovato impiego presso una ONG. Ma dopo l’11 settembre 2001 e l’inizio della “War On Terror” di Bush, a causa dei continui bombardamenti americani... (continua)
When they created a monster
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2014 - 10:30
‘Na frasi famusa / U duci
Versi di Giuseppe “Peppe” Schiera (1898-1943), detto “Muddichedda” per la sua minuscola statura, palermitano, poeta di strada.
Negli anni 60 le filastrocche di Giuseppe Schiera vennero riprese dall’attore, cabarettista e cantastorie Giorgio Li Bassi (1945-2010), che si esibiva in applauditi spettacoli presso il locale de “I Travaglini” a Palermo.
Ho pensato di mettere arbitrariamente insieme queste due brevi filastrocche di Peppe Schiera, visto che sono incentrate sullo stesso tema, la derisione del fascismo. Gli costarono alcuni giorni di gattabuia, come frequentemente toccò nel ventennio a lui che zitto non ci stava proprio...
Chi era Giuseppe Schiera?
Così ne fa il “ritrattu” - con una filastrocca, giustappunto - Giovanni Mannino, autore de “Gemmi sicani. Grande Antologia di Poeti dialettali siciliani, dal Medioevo ai contemporanei”, da cui traggo anche i versi di Schiera che propongo:
Di... (continua)
Negli anni 60 le filastrocche di Giuseppe Schiera vennero riprese dall’attore, cabarettista e cantastorie Giorgio Li Bassi (1945-2010), che si esibiva in applauditi spettacoli presso il locale de “I Travaglini” a Palermo.
Ho pensato di mettere arbitrariamente insieme queste due brevi filastrocche di Peppe Schiera, visto che sono incentrate sullo stesso tema, la derisione del fascismo. Gli costarono alcuni giorni di gattabuia, come frequentemente toccò nel ventennio a lui che zitto non ci stava proprio...
Chi era Giuseppe Schiera?
Così ne fa il “ritrattu” - con una filastrocca, giustappunto - Giovanni Mannino, autore de “Gemmi sicani. Grande Antologia di Poeti dialettali siciliani, dal Medioevo ai contemporanei”, da cui traggo anche i versi di Schiera che propongo:
Di... (continua)
Prima si salutava; bonasira e bongiornu
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2014 - 20:32
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
Don't Sleep at the Palestine Hotel
This should be the third verse
Aladdin and his magic lamp
(continua)
(continua)
inviata da Paul Henry Dallaire 14/8/2014 - 20:08
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“Hey Blue Eyes” rounds out the EP with one of my darkest political songs. Written during the Bush years, it’s a metaphor for the house of horrors our government’s actions created in the years following the invasion of Iraq. At its center is the repressed sexuality and abuse of power that characterized Abu Ghraib prison. I feel this is a shadow we as a country have yet to emerge from.
Bruce Springsteen
*
"Hey Blue Eyes" conclude l'EP con una delle mie più cupe canzoni politiche. Scrita durante gli anni dell'era Bush è una metafora della casa degli orrori che le azioni del nostro governo hanno creato negli anni successivi all'invasione dell'Iraq. È incentrata sulla sessualità repressa e sull'abuso di potere che caratterizzavano la prigione di Abu Ghraib. Credo che sia un'ombra che - come paese - non siamo ancora riusciti a cancellare.
Bruce Springsteen