[1961]
Contenuta in un EP pubblicato in Francia nel 1962.
Enrico Macias è nato in Algeria. La madre era originaria della Provenza, il padre dell’Andalusia ma il cognome, Ghrenassia, tradisce l’origina araba. Entrambi i genitori erano musicisti ed entrambi provenivano da famiglie di fede ebraica… Un bel melting-pot, non c’è che dire…
Enrico, figlio d’arte, imparò molto presto a suonare la chitarra e come il padre, violinista, entrò da giovanissimo nell’orchestra di Raymond Leyris, grande esponente di “malouf”, la musica ed il canto arabo-andaluso, che interpretava rigorosamente in arabo. Leyris era anche lui ebreo, ma era così rispettato dalla comunità musulmana da meritarsi l’appellativo di “Cheikh Raymond”.
Per molto tempo infatti gli ebrei nel Nord Africa svolsero il ruolo di “comunità tampone” tra gli Europei e gli Arabi musulmani ma tra “pieds-noirs” e “indigeni” era andata... (continua)
Caro Bernart, ohimè, temevo un po' che qualcuno avesse cominciato a mettere qua dentro anche le canzoni di Enrico Macias; una, a dire il vero, c'era già dal 2005, Enfants de tout pays; e, ancor più a dirti la verità, la avevo messa io. Non che non ci "stiano", per carità; e la guerra d'Algeria è stata, come tutte le guerre, un concentrato di atrocità da tutte le parti (senza comunque scordare che è stata una guerra coloniale). Il fatto è però che il signor Gaston Ghrenassia, più noto come Enrico Macias, praticamente non può più mettere piede in Algeria (è nato a Costantina nel 1938); e vado a spiegarne il perché.
Il fatto è che Enrico Macias, mettiamola così, è un personaggio parecchio controverso. L'esilio, d'accordo, Cheykh Raymond, i bambini di tutti i paesi, addio al mio paese e tutto il resto; però è anche un sionista non solo convinto, ma anche parecchio attivo. Tanto, ad esempio,... (continua)
Scusa Riccardo, ho letto solo ora il tuo commento, e nel frattempo continuavo ad aggiungere canzoni di Macias... Avevo intuito che c'era qualcosa di eccessivamente, come dire, stucchevole in molte di esse... Ora, alla luce di quanto mi ha rivelato, mi pare che ci sia pure dell'ipocrisia... Ma tant'è. Parecchie sono le sue canzoni pacifiste e contro la guerra, anche se "a parole", a quanto sembra...
Che faccio? Mi censuro o continuo a contribuire? Si potrebbe mettere in testa ad ogni inserimento un'avvertenza circa la storia di questo signore...
Resto dell'idea che di tante canzoni che ha interpretato la sola che meriti veramente di stare qui sia proprio questa "Adieu, mon pays", quando Macias era ancora molto giovane e forse non ancora "connard" come in seguito...
Censura, mai. Assolutamente. Ognuno deve fare come si sente, qui dentro; casomai, altri penseranno a mettere delle "avvertenze", oppure il "bollino bleah" come è avvenuto nel caso di quell'altro bell'elemento di Noa. Ma le canzoni di Noa ci sono sempre, così come ci saranno quelle di questo tizio. Del resto, non bisogna certo credere che altri non si siano comportati come e peggio di lui, tipo Herr Wolf Biermann, anche lui divenuto strenuo difensore di Israele, dei bombardamenti NATO e quant'altro. Non ci muoviamo, qui, in un terreno facile, mai; anzi, non di rado sono sabbie mobili. Non viviamo e non possiamo vivere in una sorta di "mondo ideale" dove tutto corrisponde a quel che pensiamo; viviamo in un mondo di persone umane che, come noialtri, sono soggette a contraddizioni e a ipocrisie. Al massimo si possono formulare dei giudizi, questo sì, ma mai togliere la parola; da considerare,... (continua)
Alcuni altri dati, comunque.
La manifestazione pro-Israele e pro-Tsahal cui Enrico Macias ha preso parte il 4 gennaio 2009 si è tenuta a Parigi in risposta ad una manifestazione di protesta tenutasi il giorno prima nella capitale francese, cui avevano preso parte 25.000 persone. Pochi giorni dopo, Enrico Macias ha ribadito un'intervista che il suo sostegno all'esercito israeliano "non verrà mai meno". Per un certo periodo, grazie alle sue "canzoni di pace", Enrico Macias è stato "ambasciatore della pace" dell'UNICEF; tale qualifica gli è stata però ritirata dall'organizzazione affiliata alle Nazioni Unite. La "Migdal", che aveva organizzato nel 2008 il raduno a sostegno di Tsahal cui Macias ha preso parte, è un'organizzazione di estrema destra; nel 2013, in occasione delle ultime elezioni legislative israeliane, Enrico Macias non ha mancato di sostenere apertamente Bibi Nethanyahu. Insomma, nessuna censura per le sue canzonette, ma a questo punto il "bollino bleah" non glielo toglie nessuno.
In questo articolo pubblicato su Le Quotidien d’Oran nel 2011 e ripreso da Algerie-Focus viene raccontata una storia un po’ diversa sul periodo algerino di Macias e sui motivi dell’esodo degli ebrei da quel paese durante il conflitto coloniale…
Sintetizzando, i passaggi che mi hanno più colpito sono i seguenti, anche se non ho nessuna certezza circa l’attendibilità delle fonti citate:
- Raymond Leyris, meglio conosciuto come Cheikh Raymond, grande e rispettato musicista arabo-andaluso di fede ebraica, padre adottivo e artistico di Gaston Ghrenassia, meglio conosciuto come Enrico Macias, fin dai primi anni 50 accettò l’incarico offertogli dal Mossad israeliano di coordinare l’esodo della comunità ebraica della città di Constantine (Qacentina). Erano infatti gli anni in cui il neonato Stato ebraico coordinava le “Aliyah” degli ebrei sparsi nei vari Stati arabi nemici… E fin qui,... (continua)
Dicono i giovani di piazza Cherem
di certi vecchi ebrei di Costantina
che si aggirano ancora chi sa dove
e dove vanno i giovani cabili
per non sentire il presidente – dice
che l’acqua è il primo impegno dello Stato
Per l'attribuzione del "Bollino bleah", si veda Adieu, mon pays. Segnalo che Enrico Macias è anche interprete di una "Malheur à celui qui blesse un enfant" ("Sventura a chi ferisce un bambino", 1975, testo di Jacques Demarny), alla quale si potrebbe rispondere così:
Due delle centinaia di bambini uccisi a Gaza durante gli attacchi israeliani tanto calorosamente sostenuti dal signor Gaston Ghrenassia, o Enrico Macias.
[1977]
Parole di Pierre Delanoë (1918-2006), grande liricista francese autore di tante canzoni presenti su questo sito, da C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun a Je chante avec toi liberté a L'orange (detto che questa interpretata da Macias forse non è delle sue migliori…)
Musica di Enrico Macias
Dall’album “Aimez-vous les uns les autres”
Contenuta in un EP pubblicato in Francia nel 1962.
Enrico Macias è nato in Algeria. La madre era originaria della Provenza, il padre dell’Andalusia ma il cognome, Ghrenassia, tradisce l’origina araba. Entrambi i genitori erano musicisti ed entrambi provenivano da famiglie di fede ebraica… Un bel melting-pot, non c’è che dire…
Enrico, figlio d’arte, imparò molto presto a suonare la chitarra e come il padre, violinista, entrò da giovanissimo nell’orchestra di Raymond Leyris, grande esponente di “malouf”, la musica ed il canto arabo-andaluso, che interpretava rigorosamente in arabo. Leyris era anche lui ebreo, ma era così rispettato dalla comunità musulmana da meritarsi l’appellativo di “Cheikh Raymond”.
Per molto tempo infatti gli ebrei nel Nord Africa svolsero il ruolo di “comunità tampone” tra gli Europei e gli Arabi musulmani ma tra “pieds-noirs” e “indigeni” era andata... (continua)