Testo: Yorgos Thisvios
Musica: Sophia Vembo
Prima interprete: Sophia Vembo
Canzone della resistenza greca.
Da "Atene in piazza - Canti della resistenza greca" (la canzone è qui eseguita da Retty Zalokostas).
28 ottobre 1941: dopo la scadenza dell'ultimatum di Mussolini al dittatore greco Georgios Metaxas, le truppe italiana di stanza in Albania invadono il paese ellenico. Devono, come ha detto il duce ("il più grande statista del secolo", così pochi anni fa lo definiva il futuro vicepresidente del consiglio del governo Berlusconi ed attuale presidente della camera, Gianfranco Fini), "spezzare le reni alla Grecia". La Grecia che non ha fatto assolutamente niente all'Italia, che -seppur storicamente alleata della Gran Bretagna- è retta da un regime dittatoriale ideologicamente vicino al fascismo, viene... (continua)
Ho scoperto perché mai in questa canzone sia usata la lingua karangounika. Premesso che i Karangounides sono un ramo dei Vlahi, contadini e pastori della Tessaglia, che usavano portare pellicce di montone nero (Kara=nero; gouna= pelliccia: entrambe parole turche), Sofia Vembo aveva appreso una canzone tessala dalla madre e successivamente l'aveva adattata, con la pretesa di metterla nel suo repertorio, come in effetti fece nonostante il disgusto dei suoi musicisti per un canto dialettale di contadinacci tra i più disprezzati. La canzone si intitolava "Στ΄ Λάρισς΄ βγαίν΄ ο αυγερινός" (Esce la stella dell'alba sopra Larissa) ascoltabile qui nella interpretazione di Rozita Serrano. La canzone ebbe un successo imprevedibile, nonostante la strana lingua in cui la Vembo la cantava. Sopraggiunta la guerra, fu facile adattarla alla nuova situazione, e servì egregiamente a mostrare l'avversione anche di questi Greci emarginati per l'Italiano invasore. Interessante questo sviluppo per cui un canto locale diventò patrimonio nazionale.
Appunti sulle canzoni antimussoliniane della guerra italogreca 1940-41
Oggi in youtube è rintracciabile più d'una illustrazione di Στον πόλεμο βγαίνει ο Ιταλός nella interpretazione di Sofia Vembo, nella quale si coglie chiaramente la sua adozione della cadenza dialettale della Tessaglia.
Antecedente di questa canzone era stata, come ho scritto nel commento qui sopra, la rielaborazione di una canzone "vlahika" (paesana) che, secondo la voce «Σοφία Βέμπο» di Wikipedia in greco, la cantante aveva appreso dalla madre. La Vembo si sarebbe limitata a integrare un po' il testo e, è da supporre, a far orchestrare il motivo tradizionale, in modo da poterlo inserire nel repertorio con il titolo di "Στη Λάρ' σα βγαίν' ο Αυγερινός" (1940). Vedi qui l'interpretazione della stessa Vembo:
Στ'Λάρ'σα βγαίν' ο Αυγερινός
Στ'Λαρ'σα βγαίν' o Αυγερινός
στ'ν Ανακασά η Πούλια
έβγα Σμαραϊγδή,... (continua)
Testo di Mimis Traifòros
Musica di Tzak Iakovidis
Prima esecuzione di Sofia Vembo - 1972
Non solo Panos TsavELLAS, cui ovviamente va la mia personale preferenza, ma anche Sofia Vembo meritò l'identificazione con la Grecia. Da famosa cantante leggera dal convenzionale stile anni Trenta si trasformò, nei mesi della guerra italogreca, nella voce della Patria aggredita da Mussolini (vai a: Yorgos Thisvios / Γιώργος Θίσβιος). Occorrerà forse documentare il sito con qualcun'altra delle canzoni dedicate a quella stagione, che segnò per tutti gli anni seguenti lo spirito greco, e magari anche con i tentativi che ella fece, cantando, per scongiurare con buone parole la guerra civile: ma qui propongo una sua canzone più tarda, forse una delle ultime che eseguì prima di ritirarsi improvvisamente... (continua)
Testo: Yorgos Thisvios
Musica: Theophrastos Sakellaridis
Prima interprete: Sophia Vembo
Canzone della resistenza greca.
Da "Atene in piazza - Canti della resistenza greca" (la canzone è qui eseguita da Retty Zalokostas).
28 ottobre 1941: dopo la scadenza dell'ultimatum di Mussolini al dittatore greco Georgios Metaxas, le truppe italiana di stanza in Albania invadono il paese ellenico. Devono, come ha detto il duce ("il più grande statista del secolo", così pochi anni fa lo definiva il futuro vicepresidente del consiglio del governo Berlusconi, Gianfranco Fini), "spezzare le reni alla Grecia". La Grecia che non ha fatto assolutamente niente all'Italia, che -seppur storicamente alleata della Gran Bretagna- è retta da un regime dittatoriale ideologicamente vicino al fascismo, viene invasa per... (continua)
Στίχοι: Γιώργος Θίσβιος
Μουσική: Σοφία Βέμπο
Πρώτη εκτέλεση: Σοφία Βέμπο
Testo: Yorgos Thisvios
Musica: Sophia Vembo
Prima interprete: Sophia Vembo
Canzone della resistenza greca.
Da "Atene in piazza - Canti della resistenza greca" (la canzone è qui eseguita da Retty Zalokostas).
28 ottobre 1941: dopo la scadenza dell'ultimatum di Mussolini al dittatore greco Georgios Metaxas, le truppe italiana di stanza in Albania invadono il paese ellenico. Devono, come ha detto il duce ("il più grande statista del secolo", così pochi anni fa lo definiva il futuro vicepresidente del consiglio del governo Berlusconi ed attuale presidente della camera, Gianfranco Fini), "spezzare le reni alla Grecia". La Grecia che non ha fatto assolutamente niente all'Italia, che -seppur storicamente alleata della Gran Bretagna- è retta da un regime dittatoriale ideologicamente vicino al fascismo, viene... (continua)