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Farewell to the Land

Farewell to the Land
[1975]
Parole di Peter Bellamy
Sulla melodia della tradizionale “Two Young Brethren”
Nel disco di Peter Bellamy e Chris Birch “Tell It Like It Was”
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music
It's of two young brethren, two young brethren born,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2017 - 15:22
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Adieu Sweet Lovely Nancy

Adieu Sweet Lovely Nancy
[XIX° sec.]
Un shanty esistente in molte versioni, che sembra risalire alla prima metà dell’800 e forse anche prima.
Il testo più noto, facente parte del repertorio della Copper Family, fu pubblicato nel 1899, in Journal of the Folk Song Society, Vol. 1, No. 1
In seguito interpretata da molti artisti, come Tim Hart & Maddy Prior, Peter Bellamy con Chris Birch, Blue Murder, The Dollymops.
La versione che propongo – ripresa da Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music, non essendo raggiungibile il sito della Copper Family – è quella di Tim Hart & Maddy Prior inclusa nel loro disco del 1968 intitolato “ Folk Songs of Old England Vol. 1”
Adieu, sweet lovely Nancy, ten thousand times adieu,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2017 - 13:22
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City With No Children

City With No Children
[2008-10]
Scritta da Sarah Neufeld, Richard Reed Parry, Jeremy Gara, Win Butler, Will Butler, Régine Chassagne e Tim Kingsbury (Arcade Fire)
Nell’album “The Suburbs”

Un concept album che forse andrebbe per intero contribuito sulle CCG.
L’ambientazione è la periferia americana, i suoi inquietanti sobborghi, il tema è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e la scoperta drammatica (che avviene di notte, mentre di giorno regna l’inconsapevolezza) di un mondo senza speranza, immerso nella violenza, nel sopruso, nella morte.

“Non credere mai al milionario che cita il Discorso della Montagna...”

Siete arrivati in un quartiere dormitorio, pulito, ordinato (forse anche troppo), di quelli dove giovani impiegati della middle-class tornano ad abitarci solo la sera, mettendo nel microonde qualche cibo precotto, e addormentandosi davanti alla televisione. Ma c’è qualcosa che non va. Sentite... (continua)
The summer that I broke my arm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2017 - 08:30
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Rumanzetta militare

Rumanzetta militare
(1914)
Versi di E. A. Mario
Musica di E. Tagliaferri

Canzone stranamente pacifista di E.A. Mario composta poco prima della partenza al fronte. E.A. Mario, politicamente interventista, produsse svariate canzoni sia a favore della guerra (Serenata All'imperatore, Canzone di trincea, Leggenda del Piave...) sia contro essa (Priggiuniero 'e guerra, Rumanzetta militare, Le rose rosse). Questa canzone di stampo narrativo racconta le avventure di un uomo che s'offre volontario per andare in guerra non per patriottismo ma perché vuole scordarsi la donna amata che l'ha ferito. In guerra quasi cerca la morte comportandosi arditamente, sempre scansandola però vedendo morire un suo commilitone solamente ventenne che progettava di sposarsi al suo ritorno. Una volta ritornato dalla guerra a cui aveva dato la gioventù ricevendo in cambio niente, esprime il proposito di riavvicinarsi con la sua amata.
Chi vò partì, dicette 'o capitano
(continua)
inviata da Leonardo Saponara 26/10/2017 - 00:54
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Freedom

Freedom
(1992)
dal leggendario album di esordio dei RATM

Canzone dedicata a Leonard Peltier da quarant'anni nelle galere americane da innocente, prigioniero politico e simbolo della lotta per i diritti dei nativi americani.


Leonard Peltier is a political prisoner… but he’s much more than that. He symbolizes the continuance of the U.S. genocidal policy that’s been perpetrated against the native peoples of this country.

Zack de la Rocha
UGH!
(continua)
25/10/2017 - 23:26
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Hopelessness

Hopelessness
[2016]
Scritta da Anohni e Daniel Lopatin
La traccia che dà il titolo all'album

So beautiful and hopeless!: “Non m'importa di me, né di te. Mi dispiace per gli animali e gli alberi che non possono mettersi in salvo. Come ho fatto a diventare un virus? Ho preso più di quanto mi servisse. Non ho lasciato nulla come scorta. Ho depredato fino a lasciare tutto secco. Ho vissuto nella menzogna... Disperazione...”


Le nuove canzoni hanno titoli come Drone bomb me, Execution, Violent men, Crisis. Da dove viene tutta questa rabbia?

“A volte mi sono spaventata a cantare testi così, non c’ero abituata. Ci sono argomenti che nonostante una grande tradizione nella musica americana oggi vengono ignorati dalla musica pop, e mi ritrovavo quasi a disagio a cantare testi così forti e impegnati. Ho intitolato l’album Hopelessness per questo senso di mancanza di speranza. In America c’è questo grande scollamento... (continua)
How did I become
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 22:48
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Why Did You Separate Me From the Earth?

Why Did You Separate Me From the Earth?
[2016]
Scritta da Anohni e Ross Birchard
Nell'album “HOPELESSNESS”


Le nuove canzoni hanno titoli come Drone bomb me, Execution, Violent men, Crisis. Da dove viene tutta questa rabbia?

“A volte mi sono spaventata a cantare testi così, non c’ero abituata. Ci sono argomenti che nonostante una grande tradizione nella musica americana oggi vengono ignorati dalla musica pop, e mi ritrovavo quasi a disagio a cantare testi così forti e impegnati. Ho intitolato l’album Hopelessness per questo senso di mancanza di speranza. In America c’è questo grande scollamento tra la gente e i problemi, c’è una tale sequenza di problematiche che si sentono senza forze, come dovessero svuotare l’oceano con un cucchiaio. Dalla sottomissione delle donne alla disparità di paga, lo svuotamento della middle class, la tremenda politica estera degli Stati Uniti, la situazione esplosiva nel Medio Oriente, la crisi... (continua)
Why did you separate me from the earth?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 22:26
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Execution

Execution
[2016]
Scritta da Anohni e Ross Birchard
Nell'album “HOPELESSNESS”


Le nuove canzoni hanno titoli come Drone bomb me, Execution, Violent men, Crisis. Da dove viene tutta questa rabbia?

“A volte mi sono spaventata a cantare testi così, non c’ero abituata. Ci sono argomenti che nonostante una grande tradizione nella musica americana oggi vengono ignorati dalla musica pop, e mi ritrovavo quasi a disagio a cantare testi così forti e impegnati. Ho intitolato l’album Hopelessness per questo senso di mancanza di speranza. In America c’è questo grande scollamento tra la gente e i problemi, c’è una tale sequenza di problematiche che si sentono senza forze, come dovessero svuotare l’oceano con un cucchiaio. Dalla sottomissione delle donne alla disparità di paga, lo svuotamento della middle class, la tremenda politica estera degli Stati Uniti, la situazione esplosiva nel Medio Oriente, la crisi... (continua)
Execution
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 22:21
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Violent Men

Violent Men
[2016]
Scritta da Anohni e Daniel Lopatin
Nell'album “HOPELESSNESS”


Le nuove canzoni hanno titoli come Drone bomb me, Execution, Violent men, Crisis. Da dove viene tutta questa rabbia?

“A volte mi sono spaventata a cantare testi così, non c’ero abituata. Ci sono argomenti che nonostante una grande tradizione nella musica americana oggi vengono ignorati dalla musica pop, e mi ritrovavo quasi a disagio a cantare testi così forti e impegnati. Ho intitolato l’album Hopelessness per questo senso di mancanza di speranza. In America c’è questo grande scollamento tra la gente e i problemi, c’è una tale sequenza di problematiche che si sentono senza forze, come dovessero svuotare l’oceano con un cucchiaio. Dalla sottomissione delle donne alla disparità di paga, lo svuotamento della middle class, la tremenda politica estera degli Stati Uniti, la situazione esplosiva nel Medio Oriente, la crisi... (continua)
Where you once poured from
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 22:12
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Modern Man

Modern Man
[2008-10]
Scritta da Sarah Neufeld, Richard Reed Parry, Jeremy Gara, Win Butler, Will Butler, Régine Chassagne e Tim Kingsbury (Arcade Fire)
Nel concept album “The Suburbs

Un concept album che forse andrebbe per intero contribuito sulle CCG.
L’ambientazione è la periferia americana, i suoi inquietanti sobborghi, il tema è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e la scoperta drammatica (che avviene di notte, mentre di giorno regna l’inconsapevolezza) di un mondo senza speranza, immerso nella violenza, nel sopruso, nella morte.

Siete arrivati proprio in tempo. Che cos’è quella fila? Sono dei provinanti di un reality show oppure stanno aspettando di entrare ad un concorso pubblico? O forse è la fila delle casse di un centro commerciale? Comunque sono in fila, e mi sa che tocca anche a voi.
(“Arcade Fire, The Suburbs: le periferie dell’anima”, di Emanuele Binelli su RockLab)
So I wait my turn, I’m a modern man
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 21:43
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The Suburbs

The Suburbs
[2008-10]
Scritta da Sarah Neufeld, Richard Reed Parry, Jeremy Gara, Win Butler, Will Butler, Régine Chassagne e Tim Kingsbury (Arcade Fire)
La canzone che apre e che dà il titolo all’album del 2010
Il magnifico videoclip che accompagna la canzone è diretto da Spike Jonze, il quale ne realizzò anche una versione estesa, un vero e proprio cortometraggio, “Scenes from the Suburbs” in occasione dell’uscita della versione de luxe dell’album nel 2011.

Un concept album che forse andrebbe per intero contribuito sulle CCG.
L’ambientazione è la periferia americana, i suoi inquietanti sobborghi, il tema è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e la scoperta drammatica (che avviene di notte, mentre di giorno regna l’inconsapevolezza) di un mondo senza speranza, immerso nella violenza, nel sopruso, nella morte.
Il bellissimo video di Spike Jonze mi ha ricordato molto i titoli di testa del... (continua)
In the suburbs, I, I learned to drive
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 08:35
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Canelo Sagrado

Canelo Sagrado
(2015)
Scritta da Camilo Salinas e Ana Tijoux
dal documentario "Genoveva" di Paola Castillo

L'albero detto in spagnolo Canelo (Drimys winteri) originario del Cile e dell'Argentina è tradizionalmente considerato sacro dal popolo mapuche. La canzone è stata scritta per il documentario "Genoveva" da Ana Tijoux e Camilo Salinas, musicista cileno che fa parte dei giovani componenti del gruppo Inti-Illimani Histórico insieme ad alcuni degli storici membri del celebre gruppo cileno. Il documentario racconta la ricerca delle radici, a partire dalla scoperta della protagonista di avere una bisnonna mapuche ed affronta i temi della discriminazione, del razzismo e delle terre strappate a questo popolo indigeno, sia in Cile che in Argentina.

“El trabajo creativo partió contándole a Anita el lugar que tenía dentro de la estructura del documental y cómo estaba muy unida al tema de dar una valorización,... (continua)
Pequeña esta es tu memoria
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 24/10/2017 - 23:23
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Lettera di Walter Ulanowsky

Lettera di Walter Ulanowsky
2015
Canzone tratta dall'ultima lettera che il partigiano triestino Walter Ulanowsky scrisse nelle carceri di Marassi di Genova alla fidanzata e alla madre, pochi giorni prima della sua fucilazione avvenuta al Passo del Turchino, il 19 maggio 1944.

Testo, musica ed interpretazione di Dalila Muscarella.

Nato a Trieste il 6 luglio 1923, fucilato al Colle del Turchino (Genova) il 19 maggio 1944, studente.
Nel gennaio del 1944, interrotti gli studi alla Facoltà di economia e commercio dell'Università di Genova, Ulanowsky (che già aveva svolto nell'Ateneo attività antifascista), si aggregò alla Brigata Garibaldi "Liguria", che operava sull'Appennino ligure. Dopo breve tempo, al ragazzo fu affidato, col grado di capitano, l'incarico di ufficiale di stato maggiore. Col nome di battaglia di "Josef", lo assolse brillantemente sino a che, durante gli scontri sulle alture di Genova con imponenti... (continua)
Quando riceverai questa lettera,
(continua)
inviata da Dq82 24/10/2017 - 12:46
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Lettera Di Un Condannato A Morte Della Resistenza Europea

Lettera Di Un Condannato A Morte Della Resistenza Europea
1997
Genova

Testo della lettera tratto da "Lettere di condannati a morte della Resistenza europea" a cura di P. Malvezzi, G. Pirelli, Einaudi editore

Le notizie che si trovano on line attribuiscono ai Sunset Boys il brano, se non fosse che il disco è del 1997 e l'interpretazione dei Sunset Boys, band genovese di cui fa comunque parte Luigi Murialdo (ex Lavori in Corso), del 2017
Volevo che tutta l'umanità fosse felice!
(continua)
inviata da Dq82 24/10/2017 - 12:37
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Viva o poder popular

Viva o poder popular
[1975]
Testo e musica: José Afonso
Lyrics and music: José Afonso
Letra e música: José Afonso
Single: LUAR (Viva o poder popular / Foi na cidade do Sado)

E' il 7 marzo del 1975, a Setúbal in Portogallo. Si deve tenere una manifestazione-comizio del PPD, il Partido Popular Democrático fondato dal primo presidente del Portogallo post-rivoluzionario, il generale António De Spínola, uno dei protagonisti della Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974; è lui che viene investito dal Movimento delle Forze Armate, che hanno rovesciato la dittatura cinquantennale portoghese, ad arrestare e spedire in esilio in Brasile il successore di Salazar, Marcelo Caetano. De Spínola diviene subito presidente della Giunta di Salvezza Nazionale e, il 15 maggio 1974 viene nominato presidente della repubblica. Durante la sua carica, De Spínola, feroce anticomunista, si oppone in modo ferreo alle forze di sinistra... (continua)
Não há velório nem morto
(continua)
24/10/2017 - 02:18

Muntuñmageyiñ tayiñ mapu

Muntuñmageyiñ tayiñ mapu
Poesia di Rayen Kvyeh
Da "Luna dei primi germogli" (We coyvn ñi kvyeh)
Edizioni Gorée, Iesa (SI), 2006
Cura e traduzione di Antonio Melis e Luciano Giannelli

Così hanno ritrovato Santiago Maldonado.

Martedì scorso, a sera, dentro al Río Chubut, a soli trecento metri di distanza dalla comunità Mapuche di Pu Lof a Cushamen, dove il 1° agosto, durante dei violenti scontri con la polizia argentina, Santiago Maldonado era stato prelevato desapareciendo.

E' ricomparso così. Sommerso e agganciato a dei rami, dentro un fiume.

Vorrei quindi dedicare a Santiago Maldonado questa composizione di Rayen Kvyeh, poetessa del popolo mapuche.

So da me che dedicare qualsiasi cosa a un morto ammazzato da una polizia qualsiasi, di qualsiasi parte di questo mondo maledetto, non serve assolutamente a niente.

So bene che il popolo mapuche, come tanti altri popoli della terra, è semplicemente destinato a... (continua)
Pikum kvrvf
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 23/10/2017 - 23:33

Riccardo Scocciante: Ma 'ndo vai (se ce sta er badde gatevai)?

Riccardo Scocciante: Ma 'ndo vai (se ce sta er badde gatevai)?
Approfitto di questa paginetta "di servizio" per condividere con tutti una piccola guida all'uso del bottoncino "link" (magari poi la inserisco in un altro posto più opportuno) che ho appena spedito a B.B.

Il bottoncino "link" è lì da tempo, recentemente ha subito un "restyling" come dicono i webmaster fighi con un cambio di icona.

Funziona anche con i link esterni:
Il Retemastro 23/10/2017 - 22:50
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Questa casa non la mollerò

Questa casa non la mollerò
The Gang
2017
Calibro 77

Dq82 23/10/2017 - 17:27
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The Young British Soldier

The Young British Soldier
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “ Barrack-Room Ballads.”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, in una musicassetta inedita intitolata “Soldiers Three”, realizzata nel 1990. Poi il brano è stato incluso nella riedizione del 2012 del disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, originariamente pubblicato nel 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Fondamentali rudimenti del veterano di guerra alla recluta di Sua Maestà. Qui non c’entra nulla la retorica dell’eroismo ma solo la pragmatica della sopravvivenza. Uomo avvisato, mezzo salvato. Ed è curioso che soltanto le ultime quattro raccomandazioni riguardino la battaglia in sé e per sé. La maggioranza invece sono inviti a fare attenzione ai venditori di liquori a buon mercato, al colera (che ne uccide più lui che i nemici), al sole ed ai colpi... (continua)
When the 'arf-made recruity goes out to the East
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/10/2017 - 14:15
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Ο δραπέτης

Ο δραπέτης
DER FLÜCHTLING
(continua)
inviata da Dq82 23/10/2017 - 11:13
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Spara

Spara
Ci siamo permessi di inserire su YouTube un video per ascoltare questa canzone che altrimenti sarebbe rimasta introvabile. Credo che AzzArdo sarà d'accordo. Sembra che ora, dieci anni dopo, Giacomo faccia il fotografo e regista di videoclip. Comunque speriamo che non abbia abbandonato la musica e magari giri un bel video per questo suo vecchio pezzo.
CCG Staff 23/10/2017 - 10:38
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Cholera Camp

Cholera Camp
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “The Seven Seas”, pubblicata nel 1896.
Musica di Peter Bellamy, in una musicassetta inedita intitolata “Soldiers Three”, realizzata nel 1990. Poi il brano è stato incluso nella riedizione del 2012 del disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, originariamente pubblicato nel 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Alle “Feste della Vedova” si moriva in molti modi. E per un soldato di Sua Maestà rimanere ucciso nel corso di una battaglia non era nemmeno quello peggiore. Fu proprio la colonizzazione britannica, con il movimento continuo di truppe e merci, a dare la stura alla più vasta e duratura epidemia di colera che la storia ricordi. Iniziata sulle rive del Gange nel 1817, veicolato proprio dalle truppe inglesi, il colera raggiunse la Cina e il Medio Oriente e nel... (continua)
We've got the cholerer in camp—it's worse than forty fights;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/10/2017 - 08:38
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Obriu les portes

Obriu les portes
APRITE LE PORTE
(continua)
22/10/2017 - 23:28

Carmen de machinā vectricē

Carmen de machinā vectricē
Franciscus Gucciniys italice scripsit a.d. MCMLXXII
et inclusit in suum phonodiscum De radicibus
In latinum sermonem et ad cantum adaptavit Richardus Venturi Ilvanus mense octobri a.D. MMXVII
Ignoro eius aspectum, etiam ignoro eius nomen,
(continua)
22/10/2017 - 20:23
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Triste maestro

Triste maestro
[2012]
Parole e musica di Walter Cuevas, cantautore originario del Neuquén argentino.

Dopo Queriendo atrapar el viento (A Carlos Fuentealba) e Mataron a un maestro (Chacarera a Carlos Fuentealba), ancora una canzone in morte (in vita!) di Carlos Fuentealba (1966-2007), insegnante, sindacalista e militante socialista, assassinato a sangue freddo da un poliziotto, tal José Darío Poblete, durante una manifestazione nell'ambito di uno sciopero dei docenti nel dipartimento andino di Neuquén. I manifestanti avevano attuato un blocco stradale ma erano stati indotti a rimuoverlo dalle soverchianti forze di polizia intervenute nella repressione. Mentre gli scioperanti si ritiravano, chi a piedi chi in auto, alcune camionette della polizia, senza nessuna ragione, bloccarono il corteo. Carlos Fuentealba si trovava sul sedile posteriore di un'auto quando José Darío Poblete, agente dei gruppi antisommossa,... (continua)
Triste maestro
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2017 - 17:06
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Mataron a un maestro (Chacarera a Carlos Fuentealba)

Mataron a un maestro (Chacarera a Carlos Fuentealba)
[2007]
Parole e musica di Gustavo Lubián, musicista argentino che ha fatto parte per anni della formazione di León Gieco

Dopo Queriendo atrapar el viento (A Carlos Fuentealba), un'altra canzone in morte (in vita!) di Carlos Fuentealba (1966-2007), insegnante, sindacalista e militante socialista, assassinato a sangue freddo da un poliziotto, tal José Darío Poblete, durante una manifestazione nell'ambito di uno sciopero dei docenti nel dipartimento andino di Neuquén. I manifestanti avevano attuato un blocco stradale ma erano stati indotti a rimuoverlo dalle soverchianti forze di polizia intervenute nella repressione. Mentre gli scioperanti si ritiravano, chi a piedi chi in auto, alcune camionette della polizia, senza nessuna ragione, bloccarono il corteo. Carlos Fuentealba si trovava sul sedile posteriore di un'auto quando José Darío Poblete, agente dei gruppi antisommossa, appoggiò il... (continua)
En el sur los arrayanes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2017 - 16:48
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Queriendo atrapar el viento (A Carlos Fuentealba)

Queriendo atrapar el viento (A Carlos Fuentealba)
[2007]
Parole e musica di Carlos María Seta (1960-), chitarrista e compositore bonaerense

Una canzone in morte (in vita!) di Carlos Fuentealba (1966-2007), insegnante, sindacalista e militante socialista, assassinato a sangue freddo da un poliziotto, tal José Darío Poblete, durante una manifestazione nell'ambito di uno sciopero dei docenti nel dipartimento andino di Neuquén. I manifestanti avevano attuato un blocco stradale ma erano stati indotti a rimuoverlo dalle soverchianti forze di polizia intervenute nella repressione. Mentre gli scioperanti si ritiravano, chi a piedi chi in auto, alcune camionette della polizia, senza nessuna ragione, bloccarono il corteo. Carlos Fuentealba si trovava sul sedile posteriore di un'auto quando José Darío Poblete, agente dei gruppi antisommossa, appoggiò il fucile al vetro della macchina ed esplose il candelotto lacrimogeno che aveva innestato nella... (continua)
Queriendo atrapar el viento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2017 - 16:27
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Liszt Ferenc: h-moll szonáta

Liszt Ferenc: h-moll szonáta
[1852-53]
La Sonata in si minore (S. 178) per pianoforte fu scritta dal compositore ungherese Franz Liszt tra il 1852 ed il 1853. Fu pubblicata nel 1854, con la dedica a Robert Alexander Schumann. Purtroppo all'epoca Schumann era già gravemente malato, ricoverato in una clinica psichiatrica dopo un tentativo di suicidio. Sarebbe morto un piao di anni più tardi. I primi a leggere ed eseguire lo spartito furono la moglie di Schumann, Clara, insieme ad un suo illustre ospite, Johannes Brahms. Il loro responso fu negativissimo (“solo cieco rumore”, “spaventevole”,...), a tal punto che la signora Clara non ringraziò nemmeno Liszt.

Propongo questa sonata, sebbene come Extra, perchè nel 2013 fu eseguita dal grande pianista argentino Miguel Ángel Estrella al funerale dell'amica Myrtha Raia, anche lei pianista e maestra di molti pianisti argentini.

Myrtha Raia aveva 84 anni quando il 29 gennaio... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2017 - 15:31
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Reggae fi Radni

Reggae fi Radni
Parole e musica di Linton Kwesi Johnson
Da Jah Lyrics




Walter Rodney (Georgetown, 23 marzo 1942 – 13 giugno 1980) è stato uno storico e politico guyanese. È noto per le sue posizioni anti-colonialiste e per la sua dura critica della condotta delle nazioni europee nei confronti delle colonie africane e americane, ed è considerato uno dei padri del panafricanismo.

Nel 1980 Rodney si candidò per le elezioni politiche della Guyana, ma fu assassinato in un attentato dinamitardo.
You nuh see how de clou' them jus' came sit upon me dream
(continua)
inviata da krzyś 22/10/2017 - 05:12
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Senza nome

Senza nome
Per me è una canzone bellissima anche perché il maresciallo e stato un mio superiore nell'esercito ma più che superiore un grande amico lo dico col cuore ciao GIO
22/10/2017 - 02:54
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Kanou

Kanou
KOCHANIE
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 22/10/2017 - 02:25
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Cecilia

anonimo
Cecilia
Vedo che manca il link alla versione raccolta nel 1964 ad Asti (a cura di Roberto Leydi e Franco Coggiola) dalla voce di Teresa Viarengo:



Mentre cercavo le diverse versioni, ho trovato quella cantata nientemeno che da Sergio Endrigo insieme a Mia Martini:



Ho sentito parlare in Corsica di una versione locale: se qualcuno ne sapesse qualcosa, mi interesserebbe molto.
Cristina 21/10/2017 - 22:31

Les Présidents, les Indiens et le Général

Les Présidents, les Indiens et le Général
Les Présidents, les Indiens et le Général

La question indienne ou comment faire disparaître 18 000 000 de personnes pour prendre leur territoire.

Chanson française – Les Présidents, les Indiens et le Général – Marco Valdo M.I. – 2017


Dialogue maïeutique

Donc, Lucien l’âne mon ami, personne ne contestera que les États-Unis d’Amérique soient une grande nation, ni même qu’ils sont une grande puissance qui domine la planète depuis au moins un peu plus d’un demi-siècle, ni qu’ils possèdent la plus puissante force armée du monde.

Certes, Marco Valdo M.I. mon ami, je ne contesterai pas ces affirmations qui me paraissent exactes, du moins pur ce que j’en sais.

Ça tombe bien, dit Marco Valdo M.I., car la chanson e rapporte directement à leur histoire et singulièrement, à la façon dont ils se sont constitués laquelle est fondée sur la spoliation des terres indiennes et l’élimination physique... (continua)
Le Président 1 (1732-1799) dit :
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/10/2017 - 21:36

Voglio la mia libertà

Voglio la mia libertà
Il "giovane compagno", del quale si parla, non era Francesco Mastrogiovanni ma Scariati che aveva parenti fascisti e lo "recuperarono" facendo ricadere la colpa sul solo Giovanni Marini. Un giorno nel quale mi trovavo a casa di Giovanni, arrivò lo scariati e gli sentii dire ai genitori di Giovanni che era stato lui ad inferire la coltellata mortale...ma ormai si atteneva a quanto dichiarato da Giovanni circa la sua colpevolezza nell'omicidio. Successivamente mi recai a Vallo della Lucania su invito dell'avvocato Placido La Torre e testimoniare quanto avevo sentito dichiarare dallo Scariati ai genitori di Giovanni, ma i difensori di Scariati, De Marsico in testa, si opposero perchè ero anarchico ed amico del Marini. Anni dopo fui denunciato dallo Scariati per calunnia e fu proprio l'avvocato Placido La Torre che mi difese e fui assolto, dopo che anche il PM chiese la mia assoluzione. Meglio... (continua)
21/10/2017 - 19:56

Julio Lopez que aparezca con vida

anonimo
Julio Lopez que aparezca con vida
[201?]
Sull'aria di “Bombón asesino”, una celebre cumbia del gruppo Los Palmeras di Santa Fe
Testo trovato su Canciones del PO (Partido Obrero argentino, piccola formazione marxista di orientamento trotskista)

Una canzone intonata nei cortei per la ricomparsa in vita di Jorge Julio López (1929-?), desaparecido una prima volta sotto la dittatura di Videla e soci (1976-1982), liberato nel 1979, testimone di giustizia in un'importante causa contro assassini e torturatori di quel regime, desaparecido nuovamente nel 2006 alla vigilia della sentenza e mai più ricomparso.

Dopo il rinvenimento nei giorni scorsi del cadavere di Santiago Maldonado, scomparso il 1 agosto durante un'operativo di polizia contro i mapuche del Chubut, Jorge Julio López torna ad essere l'unico desaparecido politico in Argentina dal ritorno della democrazia.
El pueblo agita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/10/2017 - 18:20
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Siguen desapareciendo

Siguen desapareciendo
Comunicado de la familia 20/10
da santiagomaldonado.com

El cuerpo encontrado en el Río Chubut es el de Santiago.
La incertidumbre sobre su paradero ha terminado. El calvario que nuestra familia inició el mismo día en que supimos de su desaparición no terminará hasta obtener Justicia.
Muy poco podemos decir sobre nuestros sentimientos ante la confirmación de la identidad de Santiago: este dolor no sabe de palabras.
Las circunstancias del hallazgo del cuerpo nos generan muchas dudas. Creemos que es el momento de avanzar con firmeza en la investigación y dejar trabajar sin presiones al Juez Lleral. Necesitamos saber qué le sucedió a Santiago y quiénes son los responsables de su muerte. Todos. No sólo quienes le quitaron la vida sino los que, por acción u omisión, colaboraron en el encubrimiento y perjudicaron el proceso de búsqueda.
Estábamos en lo cierto al reclamar por la inacción, ineficacia... (continua)
adriana 21/10/2017 - 12:45
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Little Yellow Roses

Little Yellow Roses
"Around 56 years ago I was involved writing scripts, and then some songs for BBC TV. The pop world was in its infancy, and I wrote for, amongst others, Joe Brown, The Vernon Girls, Jess Conrad, and Adam Faith. I seem to remember writing Little Yellow Roses for a B side for Adam in about 1962. I wrote the tune and the lyrics, and John Barry did that particular arrangement, as I worked with him a lot. I hadn't heard the song for half a century until your letter arrived. I don't remember writing it for the Spanish Civil War specifically—it was a song for all freedom fighters really." (Trevor Peacock)
B.B. 20/10/2017 - 12:56
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The Widow's Party

The Widow's Party
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, nel suo disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

“A Tommy's attitude to Empire was perhaps not quite that of the stay-at-home Englishman; there is pride in this song, but it is by no means the complacent “Right to Rule” imperialism which was prevalent at the time and which is so often mistakenly attributed to Kipling by his modern critics. […] As in the previous song [The Widow at Windsor], this piece suggests the ambivalence of attitude which a Tommy might have felt about Empire and his role in winning and maintaining it. The form is once again that of the traditional Question/Answer ballad, and the whole fits admirably to the old North Country tune Doli-A,... (continua)
“Where have you been this while away,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 12:11
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Shillin' a Day

Shillin' a Day
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, nel suo disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

A protest song. Not much evidence here of the unthinking flag-waving jingoism so often attributed to Kipling today. Place names—Birr: Ireland; Hong Kong: China. All the rest are in India, except Leeds, which isn't. “To go commissarin” means to join a corps of ex-soldiers who acted as messengers in London to supplement their miserable pensions. The tune is mine, but any jig or double-jig would match the rhythms of the verse.
(Peter Bellamy)

Uno scellino al giorno, una paga ben misera per il soldato che per anni ha combattuto e rischiato ogni giorno la vita per il grande Impero inglese… I reduci erano costretti ad improvvisarsi corrieri per integrare la pensione di guerra.
My name is O'Kelly, I've heard the Revelly
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 11:15
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Troopin'

Troopin'
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, sulla base di un’aria tradizionale già utilizzata da Thomas “Tommy” Armstrong (1848-1920) per la sua canzone sul disastro minerario di Trimdon Grange (1882)
Nel disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

“Four-pence a day was the retaining fee of soldiers returned to England after six years in India. The Jumna and the Malabar were two of the transports which each September brought the “new draft” ro India and the “old draft” back home. The tune is traditionally from the North of England, these days usually associated with the Tommy Armstrong composition The Trimdon Grange Explosion.”
(Peter Bellamy)

Sei anni di ferma in India, quattro miseri penny di paga al giorno per i reduci…
Jumna e Malabar erano i nomi delle due navi che trasportavano le truppe dalla Gran Bretagna all’India e viceversa...
Troopin', troopin', troopin' to the sea:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 10:25
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Guatemala

Guatemala
1988
Watchfire

Testo di Jeannette Sears, moglie di Pete Sears, e con lui membro dei Jefferson Starship.
La canzone, e il video, furono registrati per sensibilizzare sulla situazione dei nativi Maya in GUatemala, dove i coniugi Sears erano stati spesso, sin dal 1978, e dove il fratello e la madre di Jeannette Sears vivevano.
Lord make a wait for dead
(continua)
inviata da Dq82 20/10/2017 - 10:03
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Soldier, Soldier

Soldier, Soldier
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, nel suo disco del 1976 intitolato “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Un soldato, appena sbarcato dalla nave che lo ho riportato dal fronte, viene interrogato da una ragazza sul destino del suo fidanzato, soldato pure lui. Il protagonista prima fa finta di non sapere nulla, ma intanto invita la donna a trovarsi un nuovo amore. Poi, di fronte all’insistenza di lei, piano piano le rivela che il suo uomo è morto in combattimento e che è stato sepolto in una fossa comune, insieme a molti altri. La giovane è affranta dal dolore ed il reduce la invita ancora una volta a cercarsi un nuovo amore e, alla fine, si propone lui stesso.
“Soldier, soldier come from the wars,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 09:55
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Una casa in riva al fiume

Una casa in riva al fiume
L'ho stampata e fatta leggere ai miei compagni di classe...qualcuno ha detto che viene a Firenze apposta per vederla!!! Bellissima!!!
Maria Stella - Potenza 20/10/2017 - 00:40
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Aqualung

Aqualung
Ritocco che accolgo in pieno, Alberto (ti chiami come si chiamava mio padre, e quindi lo accolgo doppiamente). Magari ora lo "sistemo" un po' ai fini della traduzione mantendendo ovviamente la sua filosofia. Mi permetto ulteriormente: mi piace che una traduzione sia "partecipata", condivisa, resa collettiva. E' la cosa che più ritengo degna, ognuno che ci mette il suo. Grazie davvero e a risentirci!
Riccardo Venturi 20/10/2017 - 00:08




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