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Schtzngrmm

Schtzngrmm
[1956]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
Musica per sola tromba del compositore Johannes X. Schachtner (2004).
Anche il musicista jazz Christian Muthspiel si è cimentato col brano nel 2008.

Se al termine tedesco “Schützengraben”, trincea, si tolgono tutte le vocali (e si tengono solo le consonanti, con nell'ultima sillaba una concessione al dialetto viennese), ecco che possiamo ottenere una serie di suoni molto evocativi, onomatopeici, di quello che fu davvero la guerra in trincea. Si tratta di cosiddetta “poesia concreta”.

La poesia qui di seguito provoca sempre, inevitabilmente, qualche sorriso, al pari di quelle di Marinetti o di Palazzeschi. Ma è un sorriso di breve durata. L’autore è un poeta austriaco, Ernst Jandl, che dopo essere stato catturato dagli inglesi nella Seconda Guerra Mondiale, tornò a Vienna ad insegnare. Jandl mescolò la terribile esperienza della... (continua)
schtzngrmm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2016 - 22:22
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Da lontano

Da lontano
2016
Perle d'insaggezza
C’è chi c’ha piccoli problemi in famiglia invece io la mia famiglia non so neanche dove sta
(continua)
inviata da Dq82 13/8/2016 - 15:30
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High Society

High Society
2016
High Society EP

Parla del capitalismo e del tentativo di spezzare le catene che questa società si è creata. Un titolo dalla duplice lettura. High come drogato, perché negli Stati Uniti lo siamo tutti. Ma High Society è anche il film con Satchmo, Louis Armstrong, preferito da mio padre". Le note redatte per il sito ufficiale a proposito di High Society, spiegano come spezzare le catene: "Concentratevi su cosa vi rende felici e disconnettetevi da tutto il resto. Una profezia che si autoavvera. Ha salvato la mia vita, può salvare la vostra. Se lo volete".
repubblica.it
I've been a cog in the wheel, spinning for the big machine
(continua)
inviata da Dq82 12/8/2016 - 23:02
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Donald Trump Makes Me Wanna Smoke Crack

Donald Trump Makes Me Wanna Smoke Crack
2016
High Society EP


Come distruggere Donald Trump e diventare celebre con una canzone
Da autore per altri, il musicista svedese Daniel Ledinsky al vertice delle top ten dei brani più virali su Spotify con 'Donald Trump Makes Me Wanna Smoke Crack'. Una canzone sull'America di oggi e sul pericolo rappresentato dal "sogno" di nuova grandezza spacciato dal candidato repubblicano alla Casa Bianca

PAOLO GALLORI
03 Agosto 2016

Neil Young, Adele, Rolling Stones, la famiglia di Pavarotti, Queen, Aerosmith, Rem. Sono tutti accomunati da una richiesta: "Donald Trump la smetta di usare la nostra musica per la sua campagna elettorale". Bene, è vicino il giorno in cui sarà Trump a chiedere che qualcuno la smetta di usarlo, o meglio, di cantarlo in termini non proprio lusinghieri per farsi strada nel music business. Perché il giochetto sta riuscendo alla grande a Daniel Ledinsky, svedese, musicista... (continua)
Money, money
(continua)
inviata da Dq82 12/8/2016 - 20:35
Percorsi: Donald Trump
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Emergency

Emergency
[2008]

Album : Io Randagiu Sardu

Feat Quilo Sa Razza Su Komandanti nootempo

Dedicata ad Emergency
Ca nu è tempu di essi
(continua)
inviata da adriana 12/8/2016 - 09:15

Viva Radeschi

anonimo
Viva Radeschi
[1848]
Testo trovato su "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi", a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)

Strofetta nata a Milano subito dopo le Cinque Giornate, è un documento molto significativo dei sentimenti veri che animavano il popolo, al di là di qualsiasi retorica patriottarda.
Certo, gli Austriaci non erano amati dai Milanesi e Radetzky in particolare era fatto segno a satire non solo colte ma anche popolane come:

Viva Radetzky
còtt in la pignatta
fioeul d'ona vacca
che broeud el farà!

Quindi i fermenti rivoluzionari nati negli ambienti democratici dei ceti istruiti (borghesi e nobili) trovarono una rispondenza nel popolo che sfogò l'antico rancore contro i dominatori battendosi coraggiosamente nella rivolta delle Cinque Giornate.

Ma all’euforia di quell'effimera vittoria seguirono la delusione e la rabbia per le successive disfatte e per... (continua)
Viva Radeschi e viva Metternich;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2016 - 08:56
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Soldiers

Soldiers
SOLDATI
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 11/8/2016 - 23:47

Cossa dirà la mia morosa

anonimo
“La coscrizione obbligatoria, iniziata con la rivoluzione francese, si fece sentire pesantemente in Italia al tempo della dominazione di Napoleone I che, con tutte le guerre che faceva, aveva un gran bisogno di soldati. A quest'epoca risalgono molti canti militari non solo lombardi (si pensi ad esempio alla bellissima canzone toscana Partire partirò partir bisogna, cosi diffusa e cantata ancora nell'ultima guerra). Tutti sono improntati ad una rassegnata inevitabile obbedienza ed al dolore del distacco dai parenti e dalle “morose”. Alcune di queste canzoni saranno poi cantate, tal quali o con piccole varianti, in tutti i periodi in cui più acuto ridiventerà il problema della partenza per la guerra.
Riportiamo per prima questa 'Cossa dirà la mia morosa?' perché, pur essendo stata raccolta da Gian Battista Bolza (autore di 'Canzoni popolari comasche', 1867) nel 1864 nel Comasco, veniva già... (continua)
Bernart Bartleby 11/8/2016 - 22:57
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El alma llena de banderas

El alma llena de banderas
DIE SEELE VOLLER FAHNEN
(continua)
inviata da KahEsDeh 11/8/2016 - 22:08
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Earth Dies Screaming

Earth Dies Screaming
Un vento secco e caldo è l'unica cosa che spezza la quiete
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 11/8/2016 - 18:39
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Je suis humain

Je suis humain
Écrite suite aux attentats de janvier 2015 à Paris et illustrée par un dessin de Jim d'après le Grand Duduche de Cabu.
Y'a une seule cartouche d'encre noire
(continua)
inviata da adriana 11/8/2016 - 14:39
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Migrant

"Migrants" : juste un mot à la une de tous nos journaux...
Mais derrière ce mot, il y a des hommes, des femmes, des enfants qui fuient les massacres et la guerre. Depuis 2000, c'est 22 000 personnes qui seraient mortes en tentant de gagner l'Europe (source Le Monde / The Migrants Files).
En 2014, 75% de ces réfugiés, morts dans le monde, ont péri en Méditerranée.
En hommage à toutes ces victimes de l'horreur, voici la maquette d"une nouvelle chanson : "MIGRANT"... que j'avais envie de partager avec vous...
Cette chanson sera dans sa version studio dans le prochain album "SOUS MON CHAPEAU" prévu à l'été 2016.

Dal Sito ufficiale
Je n'ai plus de terre
(continua)
inviata da adriana 11/8/2016 - 14:24
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Aqualung

Aqualung
traduzione emozionante....finalmente
11/8/2016 - 11:52
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No Depression (in Heaven)

No Depression (in Heaven)
I cuori degli uomini stanno deperendo di paura,
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 11/8/2016 - 11:24
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Madiba

Madiba
Triste est mon cœur, ce soir
(continua)
inviata da adriana 11/8/2016 - 09:09
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Streets of Sorrow

Streets of Sorrow
STRADE DEL DOLORE
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 10/8/2016 - 23:49
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Povero Matteotti

anonimo
Povero Matteotti
Scopro ora che struttura e melodia di “Povero Matteotti” (ma anche di Povero Pinelli e della Ballata per Franco Serantini) derivano da un canto di fine 800 che potrebbe benissimo essere inserito come CCG, o almeno come Extra.

Infatti, Povero Cavallotti, di autore anonimo, celebrava la figura di Felice Cavallotti (1842-1898), garibaldino, poeta e drammaturgo, leader indiscusso dell’Estrema Sinistra storica nell’Italia pre-giolittiana, lottatore sociale, libertario, anticlericale, antiautoritario, anticolonialista, sempre in fila contro la corruzione diffusissima tra i dirigenti della Destra ma anche della Sinistra storica, quella di Francesco Crispi.

All’epoca gli uomini in vista, quelli più esuberanti, erano soliti regolare i torti subiti, veri o presunti, a duello, che però raramente si rivelavano letali per uno dei contendenti. Anche il Cavallotti ne fece più di una trentina, vincendone... (continua)
Bernart Bartleby 10/8/2016 - 15:08
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Gramsci è morto in prigione

Gramsci è morto in prigione
[1970?]
da "La Vivazione"
Testo trovato nella Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio

Sono costretto ad attribuire questo brano ad anonimo perché la fonte (l’unica – mi pare – in Rete) non ne precisa l’autore.
Potrebbe però trattarsi della stessa Giovanna Marini, ma non sono riuscito a trovare riferimenti precisi nella sua sterminata discografia. Lei si è occupata del grande intellettuale comunista ma mettendo in musica le poesie di Pasolini dalla raccolta “Le ceneri di Gramsci”. La scrittura del testo che segue non è certamente pasoliniana.
Ho datato il brano al 1970 per il riferimento al tentativo di colpo di Stato – quello organizzato dal “principe nero”, il nazifascista Junio Valerio Borghese – che viene fatto in una delle ultime strofe.
Gramsci è morto in prigione
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2016 - 13:24
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I superstiti

I superstiti
[2010]
Parole e musica di Jacopo Incani
Nell’album “La macarena su Roma”
Sono andato a lavoro lunedì
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2016 - 11:42
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רומקאָװסקי חײם

רומקאָװסקי חײם
La trascrizione in caratteri latini in base alla pronuncia e alle varianti locali (riscritta in base ai criteri YIVO)
Romanized lyrics according to pronunciation and local variants (rewritten according to YIVO principles)


Nota. Come già specificato nell'introduzione, la presente trascrizione è stata mantenuta in quanto rispecchia l'effettiva pronuncia locale (in particolare, il passaggio di [u] tonica e atona ad [i] è regolare, così come quello di [o] atona ad [u]). La trascrizione conteneva però numerosi errori e refusi veri e propri, che sono stati corretti.
RUMKOVSKI KHAYIM
(continua)
inviata da Dq82 + RV 10/8/2016 - 10:22
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רומקאָװסקי חײם

רומקאָװסקי חײם
La trascrizione in caratteri latini in base ai criteri YIVO condotta sul testo in Yiddish standard
Romanized Lyrics according to YIVO principles, conducted upon the lyrics in standard Yiddish


Nel ghetto di Łódź (Litzmannstadt in tedesco) era previsto anche un servizio postale "riservato" agli ebrei ("Judenpost", posta ebraica). Nell'immagine un francobollo da 5 pfennig con l'immagine di Chaim Rumkowski.
A postage service for Jews was also provided in the Łódź (Litzmannstadt) ghetto ("Judenpost", Jewish Postage). Here's a 5 pfennig stamp with Chaim Rumkowski's image.
RUMKOVSKI KHAYIM
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/8/2016 - 10:06
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Ho visto le macchine

Ho visto le macchine
[1978]
Parole e musica di Giovanna Marini
Il brano che chiude la cantata intitolata “La grande madre impazzita” (Dischi del Sole, 1979), per cinque voci femminili e il trio di musica improvvisata “S.I.C.” (Schiaffini, Iannaccone e Colombo)
Presente anche in “Cantate de tous les jours” (Le Chant Du Monde, 1980), registrazione dal vivo al teatro J. Philippe di Saint Denis, Parigi.
Testo trovato nella Raccolta di canti politici per il corso di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio

Non so a quale episodio preciso si riferisca questo brano. Considerato però che è ambientato a Roma, in centro, nei pressi della Rinascente, e visto che nella “Cantate de tous les jours” è contenuto pure un brano dedicato ad Ulrike Meinhof, è possibile che si tratti dei violenti scontri che si verificarono nell’ottobre del 1977 in piazza Fiume, dove aveva sede l’ambasciata tedesca, alla... (continua)
Ho visto le macchine bianche nere e blu, sarà stato l’altr’anno o l’altro ieri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2016 - 09:36
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O cara mama

anonimo
O cara mama
O CARA MAMMA VIENIMI INCONTRO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2016 - 08:28
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LavoStiroLavo

LavoStiroLavo
Version française – LAVE REPASSE LAVE – Marco Valdo M.I. – 2016
Chanson italienne – Lavo stiro lavo – Giovanna Dazzi – 2010



La chanson, Lucien l’âne mon ami, tu le sais, n’est pas toujours un chant de gloire, un péan du guerrier vainqueur. Il est d’autres chansons qu’on ne peut méconnaître, même si – à première vue ou à première audition – elles ne concernent que des moments, des gestes ou des sentiments obscurs ou minuscules, des choses ordinaires, trop ordinaires pour être dites ou, a fortiori, chantées. Pourtant, on aurait bien tort de les ignorer et plus encore, de les mépriser. Ne fût-ce que parce que la Guerre de Cent Mille Ans s’y reflète dans ces moments, ces gestes, ces sentiments, ces choses plus sans doute encore que dans les autres, car ces instants, gestes, sentiments, choses ordinaires sont de loin les plus fréquents et les plus nombreux, de façon écrasante. Sous leur apparence... (continua)
LAVE REPASSE LAVE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/8/2016 - 23:08
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Benzodiazepina

Benzodiazepina
La panchina di Andrea Soldi, in piazza Umbria a Torino, vandalizzata nei giorni scorsi, è stata dipinta di rosso con la scritta "Andrea faremo tutto il possibile affinchè quello che è successo a te non accada mai più."
B.B. 9/8/2016 - 22:13
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In del Trisòld

anonimo
In del Trisòld
[1880s]
Canzone dei militanti socialisti milanesi
Sull'aria di “Sèmm in vun, semm in dú", canto numerativo ottocentesco, una marcetta militare ancora molto popolare durante la seconda guerra mondiale.
Il testo - prima ancora di riscontrarlo sul solito ottimo Il Deposito – l'ho trovato sul libro di Nanni Svampa “La mia morosa cara – Canti popolari milanesi e lombardi”, la cui prima pubblicazione risale al 1977 (riedito giusto 30 anni dopo)

Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari", rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola (1971)

Queste due quartine in dialetto milanese sono un po' figlie (o forse madri?) del famoso Inno dei lavoratori di Filippo Turati, che l'autore presentò pubblicamente... (continua)
In del Trisòld in via Buchètt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2016 - 21:56
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No More War

No More War
BASTA GUERRE
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 9/8/2016 - 21:12
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Giuda nella neve

Giuda nella neve
Forse con un testo più lungo sarebbe stato il massimo. Comunque grandissima canzone. Bravi LUF
Rosario 9/8/2016 - 18:57
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Santa Marinella

Santa Marinella
Qualcuno, in quello stesso blog, ha ritradotto il testo:
Questa storia, ha un'unica morale:
(continua)
inviata da pol 9/8/2016 - 18:44
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Only A Hobo

Only A Hobo
SOLTANTO UN BARBONE
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 9/8/2016 - 17:48
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Hungry Planet

Hungry Planet
PIANETA AFFAMATO
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 9/8/2016 - 14:46
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No More Auction Block For Me (Many Thousands Gone)

anonimo
No More Auction Block For Me (Many Thousands Gone)
https://youtu.be/lqQBc76Abj0
Non più aste per me,
(continua)
inviata da Francesco P. 9/8/2016 - 13:52
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L'orologio

anonimo
L'orologio
La canzone è stata scritta per ricordare quando un tempo il campanile scandiva ogni segnale: funzioni, incendi, calamità e tutti i cittadini si regolavano con quello. Una volta, pochi potevano permettersi il lusso di possedere un orologio, lo possedeva però il padrone così poteva "rubacchiare" qualche minuto in più di lavoro alle mondine a meno che il vento non portasse di lontano il rintocco dell'ora che diceva fine all'estenuante fatica. Ma le mondine si regolavano anche in base alla posizione del sole e qualora l'orario non fosse stato rispettato, cantavano in faccia al padrone che erano decise a "lasà l'erba e a sciancà al ris" e al padrone non restava che accontentarle.

Testo tratto dal libro Riseri dal me coeur
Di D. Massa, R. Palazzi e S. Vittone

Dal sito :Ecomuseo delle terre d'acqua
L'orologio, l'orologio, l'orologio per favore chi lo tiene
(continua)
inviata da adriana 9/8/2016 - 12:52
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I Ain't Got No Home (In This World Anymore)

I Ain't Got No Home (In This World Anymore)
Casa non l'ho più, devo andare in qua e in là
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 9/8/2016 - 11:50
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Riccardo Tesi & Banditaliana: Tre sorelle

Riccardo Tesi & Banditaliana: Tre sorelle
Versioni Piemontese e Siciliana del gruppo Vincanto

adriana 9/8/2016 - 11:40

Le guerre accadono

Un brano parlato, una riflessione sulle caratteristiche della guerra e sulle cause che la rendono possibile.

PS. Scusate vi sto inviando cose non eccelse. Per me è un piacere trasmettervele, ma voi sentitevi liberi di non pubblicare quelle particolarmente brutte :)
Le guerre accadono
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 9/8/2016 - 10:29
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Leonard Cohen: Bird On The Wire

Leonard Cohen: Bird On The Wire
So Long, Marianne

Well Marianne, it’s come to this time when we are really so old and our bodies are falling apart and I think I will follow you very soon. Know that I am so close behind you that if you stretch out your hand, I think you can reach mine. And you know that I’ve always loved you for your beauty and for your wisdom, but I don’t need to say anything more about that because you know all about that. But now, I just want to wish you a very good journey. Goodbye old friend. Endless love, see you down the road.

Leonard Cohen

"Ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza, ma non serve che io ti dica di più poiché lo sai già. Adesso, voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada". E' il messaggio di saluto che Leonard Cohen ha scritto a Marianne Ihlen, la donna che incontrò negli anni Sessanta nell'isola greca di Hydra,... (continua)
9/8/2016 - 09:21
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Day Is Done

Day Is Done
KUN PÄIVÄ PÄÄTTYY
(continua)
inviata da Juha Rämö 9/8/2016 - 08:44
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Epilogo

Epilogo
L'importanza di chiamarsi Michele (2013)

Federico mi racconti quali sono le tue ambizioni legate a “L’importanza di chiamarsi Michele”?
Premesso che sono uno sconosciuto alla mia prima esperienza discografica, ritengo che una persona dovrebbe ascoltare il mio disco per semplice curiosità e, dalla curiosità, passare al giudizio di “gusto”, quindi riascoltarselo, capirne la storia, farlo proprio, immedesimarsi e poi seguire la morale di Michele. Cerco di parlare di lotta alla sopravvivenza in un periodo storico – quello nostro – davvero tragico: è qui che Michele combatte la sua guerra, decidendo inzialmente di scappare all’estero, poi di ritornare e quindi di sfogarsi, offrendo il suo piccolo e inutile contributo alla sua terra, al suo mondo. È l’epilogo che, però, nasconde la svolta della narrazione: un monologo affidato direttamente alla voce di Michele e che rimanda a uno dei brani iniziali... (continua)
Alla fine, come tutto, è una storia quasi vera.
(continua)
inviata da Dq82 8/8/2016 - 17:43
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Un militare

Un militare
L'importanza di chiamarsi Michele (2013)

Calabrese, bolognese d'adozione, che si rifà a Rino Gaetano e cita come suoi maestri inconsapevoli Simone Cristicchi e Cisco.

Introduzione da Promemoria di Gianni Rodari
Ci sono cose da non fare mai, ‎
(continua)
inviata da Dq82 8/8/2016 - 17:36
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El baile del abejorro

El baile del abejorro
[1975]
Parole e musica di Carlo Cano
Nell’album d’esordio, intitolato “A duras penas”
Poi sul lato B del singolo “La verdiblanca” (canzone dedicata i colori della bandiera andalusa)

La festa e le danze – e qui si balla il “ballo del bombo” – sono riservati ai poveri e agli sfruttati… Invece i ricchi e i profittatori, che vadano a ballare da un’altra parte!
Este ritmo alegre voy a cantar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2016 - 16:23
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Maailmasõda

Maailmasõda
WORLD WAR
(continua)
inviata da Juha Rämö 8/8/2016 - 14:00
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Sõjavägi kohustab

Sõjavägi kohustab
SOTAVÄKI VELVOITTAA
(continua)
inviata da Juha Rämö 8/8/2016 - 12:03




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