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Prima del 2015-4-15

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No More Mournin’

No More Mournin’
[1930s]
Versi di John Handcox (1904-1992), contadino, militante sindacale e cantautore originario dell’Arkansas.
Sulla melodia dello spiritual "Oh, Freedom!" composto da ignoto autore afro-americano subito dopo la Guerra Civile (1861-1865).
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Il brano è incluso nella raccolta intitolata “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” pubblicata nel 1996 dall’etichetta tedesca Bear Family Records.
No more mournin’, no more mournin’,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 17:14

No, John, No!

anonimo
No, John, No!
[1940s]
Testo di autore anonimo, sulla melodia di una canzone tradizionale inglese risalente alla fine del 600 (“No, Sir, No”, o “No, John, No!”, o “The Spanish Merchant's Daughter”), raccolto da Joe Glazer e Bill Friedland.
Testo trovato su Folk Archive
Trovo la canzone (in mezzo a molte altre che nei prossimi giorni con piacere andrò a spulciare) nel “Socialist Song Book” pubblicato dalla Young People's Socialist League nel 1959.
Now John worked in an open shop,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 16:36
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Non era un animale

Non era un animale
(L. Giovanardi)

Scritto, prodotto e realizzato da Luca Giovanardi @ Toxic tape, reggio Emilia
Francesco Moneti: violino registrato da Massimo Ghiacci @ Igloo Studio, RE
Voce: Gino Beer, campionamento da un'intervista fatta da Matteo Incerti per il libro "Il bracciale di Sterline. cento bastardi senza gloria, una storia vera di guerra e di passioni" di Matteo Incerti e Valentina Ruozi

(Modena City Ramblers)

Poco più di un anno fa ebbi l'opportunità di comporre la colonna sonora per un documentario per i fratelli Cervi. Fu un'esperienza per me formativa, ben aldilà del semplice aspetto musicale. Un'occasione di ricerca su ciò che l'antifascismo è stato e, cosa ben più importante, sul significato che ancora oggi può avere per noi. Oggi sono contento di proseguire in qualche modo quel discorso rubando impunemente la voce di un diretto protagonista dell'antifascismo come Gino Beer.
Se si doveva uccidere un tedesco e ci si poteva avvicinare a lui, senza che quello si mettesse.. si fosse allarmato e si poteva quindi avere un attimo per saltargli addosso e passargli la mano sul collo, mi avevano insegnato a mettere una lametta da barba tra le dita e per non permettergli d scivolare mettere dei fiammiferi nell'intaglio della lametta da barba in modo che praticamente la lametta da barba non poteva scivolare e poi con questo con questa lametta da barba tenuta praticamente tra pollice e indice con la mano chiusa ci si avvicinava ai tedeschi e poi rapidissimamente passargli la mano sul collo con questa lametta e praticamente strappargli le carotidi. Le prime volte ne riportai un'impressione spaventosa, perché c'è questo fiotto di sangue che esce mi sentii veramente un assassino... (continua)
inviata da dq82 15/4/2015 - 15:09
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Old Southern Town

Old Southern Town
[1930s]
Parole e musica di Sarah Ogan Gunning (1910-1983), cantautrice del Kentucky.
Testo trovato su Folk Archive
Nel disco intitolato “I Am a Girl of Constant Sorrow” pubblicato nel 1965 dalla Folk-Legacy Records






Una canzone che Sarah Ogan Gunning compose a New York, dove si era trasferita con la famiglia per sfuggire alla miseria e alla violenza politica allora imperanti in Kentucky.
C’è la nostalgia per la sua terra natale e, in particolare, per i familiari e gli amici lasciati laggiù ma soprattutto c’è tutta la rabbia e l’odio verso i padroni sfruttatori, affamatori ed assassini: “Se avessi quei fottuti padroni tra le mani, per tutto quello che mi hanno fatto, quello che farei io a quei bastardi non sarebbe per niente bello da vedere.”
I'm thinkin' tonight of my old southern town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 14:41
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Roy Acuff: The Old Age Pension Check

Roy Acuff: The Old Age Pension Check
[1939]
Versi di autore anonimo
Musica di Roy Acuff & His Smoky Mountain Boys
Roy Claxton Acuff (1903-1992) è stato un importante violinista, cantante e produttore di country music.
Testo trovato su Folk Archive

Il primo sistema pensionistico per i lavoratori dipendenti fu introdotto in Germania nel 1889 dal cancelliere Otto Von Bismark. Molti paesi europei si accodarono negli anni successivi, Italia compresa. Ma, al solito, con mooolta calma: l’iscrizione alla cassa di previdenza divenne da noi obbligatoria solo nel 1919. Negli USA pensione e indennità di disoccupazione furono introdotte da Roosevelt nel 1935, ma il sistema andò a regime solo nel 1939-40, tra il macello della Grande Depressione ed il massacro mondiale che si andava preparando.

Sulla pagina di Wikipedia Italia dedicata alla Pensione un redattore burlone ha significativamente scritto: “Figura mitologica, che i nostri avi videro ma che le generazioni attuali difficilmente riusciranno a vedere.”
When our old age pension check comes to our door,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 14:20
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Allendelle

Allendelle
Testo / Lyrics / Sanat: Pentti Saaritsa
Mitä ne mahtoivat oudolle linnulle,
(continua)
inviata da Juha Rämö 15/4/2015 - 14:11
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My Children Are Seven in Number

My Children Are Seven in Number
[1933]
Versi di Eleonor Kellogg risalenti al 1932-33, anno di un grande sciopero dei minatori del distretto di Davidson-Wilder, Tennessee.
Sulla melodia della strafamosa settecentesca scozzese “My Bonnie Lies Over The Ocean”.
Interpretata da Pete Seeger in “American Industrial Ballads” (Folkways Records, 1956)

Un’altra canzone che ci parla di Barney Graham, minatore e sindacalista fatto uccidere dai padroni (per mano di un paio di gangster della mafia fatti venire appositamente da Chicago) nel 1933. A differenza della complainte scritta da Della Mae Graham per il padre assassinato, questa descrive meglio il contesto in cui in quegli anni si produssero in tutti gli USA, e specialmente nei bacini minerari, proteste e scioperi frequenti e violenti.
My children are seven in number,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 12:09
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Αλβανικό

Αλβανικό
Alvanikó
[1997]
Στίχοι: Ωχρά Σπειροχαίτη
Μουσική: Ωχρά Σπειροχαίτη
'Αλμπουμ: Ωχρά Σπειροχαίτη (Πρώτος Δίσκος)

Testo: Ohra Speirohaiti
Musica: Ohra Speirohaiti
Album: Ohra Speirohaiti (Primo Disco)

Canzone del 1997, e l'anno è importante. Dovrebbe dire qualcosa, parlando di Albania: l'anno in cui, per le condizioni economiche terribili, le lotte politiche in corso tra le fazioni (vi ricordate il presidente Sali Berisha?) e l'emigrazione di massa, l'Albania sembrò sul punto di dissolversi proprio mentre infuriava, dal 1996, la guerra nel Kosovo nella quale l'Albania era per forza di cose coinvolta tra miseria nera e sogni di “grande Albania” (quando al nome di un paese si premette l'aggettivo “grande” -grande Albania, grande Grecia, grande ogni cosa-, la guerra sta per arrivare). Nazionalismi armati, guerre, miseria totale, emigrazione di massa, falsi “comunismi” autoritari che hanno... (continua)
Χαράματα φευγάτο τοπίο
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 15/4/2015 - 11:41
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I Am a Girl of Constant Sorrow

I Am a Girl of Constant Sorrow
[1936]
Parole di Sarah Ogan Gunning
Sulla melodia di “Man Of Constant Sorrow”, canzone di origine ottocentesca, irlandese, registrata per la prima volta nel 1913 da Richard “Dick” Burnett (1883-1977) violinista e cantautore del Kentucky. “Man Of Constant Sorrow” è tornata in auge negli ultimi anni per via della sua inclusione nella colonna sonora del bellissimo film “O Brother, Where Art Thou?” diretto nel 2000 dai fratelli Cohen.
Testo trovato su Folk Archive
E’ la canzone che dà il titolo al disco dell’autrice pubblicato nel 1965 dalla Folk-Legacy Records





La descrizione della dura vita di una donna che proprio in quegli anni era costretta, dalla miseria (due dei suoi quattro figli morirono durante la Grande Depressione) e dalla violenza politica (come sappiamo il Kentucky, di cui la Ogan Gunning era originaria, è stato per decenni teatro di feroci scontri tra padroni e lavoratori),... (continua)
I am a girl of constant sorrow,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 11:05
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The Rich Man and the Poor Man

The Rich Man and the Poor Man
[1932]
Parole e musica di Bob Miller (1895-1955), cantautore country originario di Memphis, Tennessee.
Testo trovato su Folk Archive
Trovo il brano, interpretato dall’autore stesso, nella raccolta “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” pubblicata nel 1996 dalla tedesca Bear Family Records






Nell’interpretazione del duo Bob and Louise DeCormier nella raccolta “Hootenanny Tonight!” edita nel 1959 dalla Folkways Records.

Infine, ancora Bob Miller nella recente raccolta “Protest Songs - Stark Songs Of Struggle And Strife” pubblicata nel 2012 dalla inglese Not Now Music.

Molto interessante ed attuale questa canzone, che credo piacerà molto sia al Venturi che a Marco Valdo M.I.
E nell’ultima strofa la stessa magra, magrissima, ormai inutile consolazione de 'A livella di Totò.
There's just two kind of people, the sinner and the saint;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 09:46
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Eleven Cent Cotton, Forty Cent Meat

Eleven Cent Cotton, Forty Cent Meat
[1932]
Parole e musica di Bob Miller (1895-1955), cantautore country originario di Memphis, Tennessee.
Testo trovato su Folk Archive
Trovo il brano, interpretato dalla band di Bob Miller, nella raccolta “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” pubblicata nel 1996 dalla tedesca Bear Family Records

Sta anche nel repertorio di Carson Jay Robison (1890-1957), importante country singer e songwriter.

Ancora una canzone composta negli anni più duri della Grande Depressione: “A cinque centesimi si vende il cotone e quaranta costa la carne: come diavolo può mangiare un pover’uomo? A Washington sono grassi e sazi, mentre noi qui stiamo morendo affamati dalle loro promesse e dalle loro balle. E l’unica cosa piena è la prigione della contea…”
'leven cent cotton used to wrinkle my brow,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 09:18

L'Aveu théâtral

L'Aveu théâtral
L'Aveu théâtral

Chanson française – L'Aveu théâtral– Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 4

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



Voici donc la suite de cette longue fuite de l'Arlequin déserteur. On le suit quasiment pas à pas. L'été, souvenez-vous, il était à Marengo. Les régiments vainqueurs à midi, vaincus à une heure, décimés, étrillés, remontaient vers Vienne et la haute protection de l'Empereur François, qui dit-on n'était pas une lumière et tenait les Tchèques et la Bohême sous son auguste botte. Comme on sait aussi, notre Arlecchino est... (continua)
Jiří Joseph, comte de Wallenstein
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/4/2015 - 23:49

L'ultimo giorno di Santa

L'ultimo giorno di Santa
Canzone dedicata all'ultimo capitolo de "La luna e i falò" di Cesare Pavese. Beppe Giampà descrive il personaggio di Santa.
Santa fumava sigarette costose, mai viste a Canelli
(continua)
inviata da Valerio 14/4/2015 - 22:00
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The American Dream

The American Dream
Too many lawyers in football
(continua)
14/4/2015 - 21:01
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Non ho che te

Non ho che te
2015
Giro del mondo

Si tratta, come ha spiegato lo stesso Ligabue sul proprio profilo Facebook, di una canzone sulla disoccupazione, ma non solo: parla di "una persona che viene licenziata e della crisi, non solo economica, ma d'identità, che tutto questo comporta".

Il rocker di Correggio ha poi aggiunto che è un brano con un arrangiamento musicale tra il rock e il punk: evidentemente ha risentito dell'influenza dello studio in cui è stato registrato, il Sound City di Los Angeles, dove sono passati Nirvana, Rage Against The Machine, Rancid e tanti altri.
L’inferno è solamente una questione temporale
(continua)
inviata da Donquijote82 14/4/2015 - 19:01
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I campi in aprile

I campi in aprile
2015
Giro del mondo

Luciano Tondelli. E' il nome di un ventenne scomparso durante la Resistenza, il 15 aprile 1945, a dieci giorni dalla Liberazione. Il suo sacrificio è ricordato in un cippo a Correggio. E' questa la genesi di "I campi in aprile", uno dei quattro inediti di Luciano Ligabue incluso in Giro del Mondo.

Una canzone che ho scritto tempo fa -  racconta Ligabue - stavo passeggiando per Correggio e ho visto in un cippo un nome: Luciano Tondelli. Come qualcuno di voi saprà, Tondelli è stato uno scrittore importante negli anni ’80. Era di Correggio e anche per questo motivo è stato parto particolarmente importante per me. Ho visto questa strana coincidenza. Mi soffermo e vedo di fianco la data di nascita e di morte. E’ morto a meno di vent'anni a dieci giorni dalla Liberazione, il 15 aprile 1945. Mi è venuta voglia di scrivere una canzone che provasse a raccontare il suo punto... (continua)
Se fossi lì in mezzo
(continua)
inviata da dq82 14/4/2015 - 16:20
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Union Burying Ground

Union Burying Ground
Finnish translation by Juha Rämö
Suomennos Juha Rämö
TYÖVÄEN KALMISTO
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/4/2015 - 14:47
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La ballata del Michè

La ballata del Michè
Finnish translation by Juha Rämö
Suomennos Juha Rämö
BALLADI MICHÈSTÄ
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/4/2015 - 12:41
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Union Burying Ground

Union Burying Ground
14 aprile 2015
CIMITERO DI SINDACALISTI
(continua)
14/4/2015 - 10:54
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Serves Them Fine (Cotton Mill Colic No. 3)

Serves Them Fine (Cotton Mill Colic No. 3)
[1931]
Parole e musica di David “Dave” McCarn (1905-1964), chitarrista, armonicista e songwriter originario di Gaston County, North Carolina
Testo trovato su Folk Archive

Conclusione della trilogia sullo sfruttamento operaio e sulla Grande Depressione iniziata nel 1926 con Cotton Mill Colic e proseguita nel 1930 con Poor Man, Rich Man (Cotton Mill Colic No. 2). Poi Dave McCarn, dopo il fugace successo, tornò nell’ombra a fare l’operaio tessile e il riparatore di radio. Morì ancora giovane nel 1964 di una cirrosi.

Trovo il brano interpretato dai The New Lost City Ramblers (Mike Seeger, John Cohen, Tom Paley) nel disco “Songs From The Depression” edito dalla Folkways Records nel 1959.

Poi anche nella raccolta “Gastonia Gallop. Cotton Mill Songs & Hillbilly Blues. Piedmont Textile Workers on Record, Gaston County, North Carolina 1927-1931” pubblicata nel 2009 dalla Old Hat Records.
Now, people, in the year nineteen and twenty
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/4/2015 - 10:28
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L'ovvio diritto al nucleare di una vergine iraniana

L'ovvio diritto al nucleare di una vergine iraniana
euouhom... hm... ohmuou... insommma, sta vergine pare che sia stata proprio spetalata...
bhleeeeeeeeeeeee
krzyś 14/4/2015 - 04:52
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The Whirlwind

The Whirlwind
From zero to sixty, and wanted two life times,
(continua)
inviata da leo 13/4/2015 - 23:09

Eduardo Galeano

Antiwar Songs Blog
Eduardo Galeano
“[…] La gente a la que más le duele vivir, la gente más sensible es la más vulnerable. Y en cambio estos hijos de putas que se dedican a tormentar a la humanidad viven vidas larguísimas esos no se mueren nunca, porque no tienen una glándula, que la verdad es que se da bastante poco, […]
Antiwar Songs Staff 2015-04-13 19:54:00
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Eduardo Galeano: Escribo

Eduardo Galeano: Escribo
Versi di Eduardo Galeano, da “Días y noches de amor y de guerra” (1978)
Musica di Javier Vegas
Nell’album de La Gran Orquesta Republicana intitolato “Optimista” (2001)
Han pasado diez años o un instante, de cuantos siglos está hecho este momento que ahora vivo, de cuantos aires el aire que respiro, años idos aires idos, años y aires guardados en mí, y desde mí multiplicados cuando me siento y me pongo la capa de mago, o la gorra de capitán, o la nariz de payaso, aprieto la lapicera y escribo, o sea, adivino, navego, convoco... ¿Vienen?
inviata da Bernart Bartleby 13/4/2015 - 19:29
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Le Murate

Le Murate
"Le Murate" su YouTube

Riccardo Venturi 13/4/2015 - 19:20
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Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]

Chacun de vous est concerné [incl. <em>Canzone del maggio</em> di Fabrizio De André]
Tre versioni dello stesso canto:
l'originale francese di Dominique Grange
la lumbard dei Barabàn e l'italiana di Faber.

Valentino Stacciarini 13/4/2015 - 18:10
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Shut Up in Coal Creek Mine

anonimo
Shut Up in Coal Creek Mine
[1902]
Parole e musica di autore anonimo, presumibilmente un minatore di Coal Creek (l’antico nome di Lake City, oggi nuovamente cambiato in Rocky Top), Tennessee.
Incisa per la prima volta nel 1929 ad opera di un cantante e violinista del Kentucky, tal Green Bailey.
Testo trovato in quest’articolo di Lyle Lofgren originariamente pubblicato su “Inside Bluegrass”, marzo 2006.
Trovo il brano interpretato dai The New Lost City Ramblers nel disco “Modern Times” edito dalla Folkways Records nel 1968.

Poi anche, nell’interpretazione originaria di Green Bailey, nella raccolta intitolata “Poor Man, Rich Man - American Country Songs Of Protest” della Rounder Records, 1989.

Qualche anno dopo i Coal Creek Troubles del 1890-91, nella miniera di carbone di Fraterville, sempre nella Coal Creek Valley, si verificò un gravissimo incidente. Era il 19 maggio del 1902 e una galleria adiacente i pozzi... (continua)
Shut up in the mine of Coal Creek,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/4/2015 - 16:43
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Olle Kamellen

Olle Kamellen
Chanson allemande – Olle Kamellen – Kurt Tucholsky – 1919

Texte de Kurt Tucholsky, publié dans Die Weltbühne (Berlin) sous un de ses nombreux pseudonymes : Kaspar Hauser.
Musique de Hanns Eisler

Un poème dans lequel Kurt Tucholsky situait dans l'autoritarisme, le militarisme et la mentalité, même populaire, qui les sous-tendait (la « kaiserreich-pensée ») le plus grave obstacle à ce que la République de Weimar puisse devenir une expérience de démocratie réelle, accomplie, adulte, satisfaisante pour ses citoyens… L'Histoire elle lui a donné pleinement raison.

À propos de Vieilles Histoires… d'Allemagne, ce jour-même où je traduis ce poème de Kurt Tucholsky, j'apprends la mort de Günter Grass, lui de qui j'ai tiré cent vieilles histoires d'Allemagne.

Günter Grass est mort. Ça devait arriver un jour. Tout le monde ne peut être éternel, dit Lucien l'âne. Mais au-delà de ce moment de la... (continua)
VIEILLES HISTOIRES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/4/2015 - 15:48
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Poor Man, Rich Man (Cotton Mill Colic No. 2)

Poor Man, Rich Man (Cotton Mill Colic No. 2)
[1930]
Parole e musica di David “Dave” McCarn (1905-1964), chitarrista, armonicista e songwriter originario di Gaston County, North Carolina
Si tratta del seguito della più famosa Cotton Mill Colic
Testo trovato su Folk Archive

“Cenere alla cenere, polvere alla polvere / che il povero possa vivere e che il ricco possa andare in malora…”

Trovo la canzone in alcune raccolte, a partire da “Songs Of Complaint And Protest” edita nel 1977 dalla Libreria del Congresso statunitense.






Poi in “Poor Man, Rich Man - American Country Songs Of Protest” dela Rounder Records, 1989.

Poi anche nella raccolta “Gastonia Gallop. Cotton Mill Songs & Hillbilly Blues. Piedmont Textile Workers on Record, Gaston County, North Carolina 1927-1931” pubblicata nel 2009 dalla Old Hat Records.

Infine in “Work Hard, Play Hard, Pray Hard”, Tompkins Square Records, 2012
Let me tell you people something that's true,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/4/2015 - 15:31
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The Mill Mother's Lament

Sul sito della Old Hat Records trovo un bell’articolo di Patrick Huber su Ella Mae Wiggins, dove viene riportata una versione della canzone con due strofe in più, che segnalo in corsivo.
The Mill Mother's Lament
THE MILL MOTHER’S SONG
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/4/2015 - 14:46




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