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Wir sind die Eingeborenen von Trizonesien

Wir sind die Eingeborenen von Trizonesien
Wir sind die Eingeborenen von Trizonesien -
Karl Berbuer (1948)

Text, Musik und Gesang von Karl Berbuer.
Das Lied war damals Schlager des Jahres. Mit Trizonesien sind die drei westlichen Besatzungszonen gemeint.



Mon ami Lucien l'âne, tu me vois bien embarrassé... et embarrassé pour publier dans les Chansons contre la Guerre une chanson allemande que personnellement, je trouve des plus intéressantes en ce qu'elle peut être vue de diverses façons... J'en avais déjà touché un mot en parlant avec toi de la chanson des Histoires d'Allemagne - Kölle Alaaf : Qui va payer ça ?, qui se situait justement en 1948.

Je m'en souviens, et tu avais noté qu'une autre de ses chansons, « Heidewitzka, Herr Kapitän » n'était pas trop appréciée des nazis...

Celle-ci vient après la disparition du régime nazi, c'est une chanson de 1948, juste au moment où dans l'Allemagne encore occupée, on commence à... (continua)
Mein lieber Freund, mein lieber Freund,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2014 - 17:55

Cantata per Rocco Scotellaro

Cantata per Rocco Scotellaro
Cantata per Rocco Scotellaro

[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari... (continua)
Piangono i padri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 15:35
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Il meridionale

Il meridionale
[1962]
Parole e musica di Franco Trincale
Nell’LP autoprodotto intitolato “Canzoni in piazza!”
Testo trovato su Il Deposito
Io sono nato laggiù in Meridione
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 14:21
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Berlin

Berlin
[1965]
Parole e musica di Leo Di Gianantonio, in arte Leo Valeriano, che negli anni 60 fu uno dei promotori della cosiddetta “musica alternativa di destra”.
(Indicate tra parentesi alcune lievi variazioni inserite in una versione successiva del brano).
Testro trovato su Lorien – Archivio storico della musica alternativa

Era il giorno di Natale del 1965 e Leo Valeriano salì su una torretta del Check Point Charlie a Berlino Ovest, imbracciò la chitarra e si mise a cantare questa sua canzone all’indirizzo dell’Est, sotto gli sguardi della Volkspolizei (i “VoPos”) della Repubblica Democratica Tedesca…
Poi andò a rendere omaggio a Peter Fechter, nel luogo in cui il giovane appena diciottenne fu colpito dai Vopos il 17 agosto 1962 mentre tentava di scavalcare il Muro, e lasciato morire dissanguato, senza assistenza medica, nella “terra di nessuno”…

L’altro nome citato nella canzone è quello... (continua)
A nord e a sud si parla
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 14:00
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Addiu bedda Sicilia

Addiu bedda Sicilia
Parole di Ignazio Buttitta.
Musica di Rosa Balistreri.
Canzone inedita incisa da Rosa Balistreri trovata tra i dischi donati dall’artista al Comune di Licata.
Testo inedito trovato sul libro di Nicolò La Perna “Rosa Balistreri - Rusidda... a licatisa”.
Addiu bedda Sicilia, Palermu capitali,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 11:12
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Lu sicilianu

Lu sicilianu
[1975]
Parole e musica di Pino Veneziano.
Nel disco intitolato “Lu patruni è suvecchiu”
Testo trovato sul sito dedicato a Pino Veneziano.
Lu sicilianu è ‘nta tuttu ‘u munnu,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 10:33

Ballata pi Peppi Fava

Ballata pi Peppi Fava
[1984]
Versi di Ignazio Buttitta
Musica di Rosa Balistreri.
Testo trovato su Cultura Siciliana, sito curato da Nicolò La Perna.
Interpretata dalla stessa Rosa Balistreri.

Si veda anche Passa la banda di Giuseppe “Peppe” Giuffrida.
E per l’ultima ammazzata
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 10:01
Percorsi: Mafia e mafie
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A me vita

A me vita
[1977]
Parole e musica di Lillo Catania, già coautore di Quannu moru, il testamento artistico e spirituale di Rosa Balistreri.
Una canzone che ho voluto attribuire alla grande artista siciliana perché basata sul racconto della sua vita, raccolto dall’autore di questo splendido testo, Lillo Catania, un altro artista siciliano che conosco poco ma che in queste strofe si rivela essere davvero molto sensibile.
Lillo Catania e Rosa Balistreri si conobbero per caso, alla fine degli anni 70, essendo vicini di casa a Palermo. Per quattro anni Lillo e Rosa si incontrano quasi quotidianamente e i pezzi di vita che Rosa racconterà a Lillo diventeranno liriche e melodie di struggimento sincero, gran parte delle quali, purtroppo, non vennero allora pubblicate.
Testo inedito trovato sul libro di Nicolò La Perna “Rosa Balistreri - Rusidda... a licatisa”.

«[…] Rosa Balistreri si sedette di fronte a... (continua)
Quann’era picciridda cu me patri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 09:22
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Cristo è là

Cristo è là
2014
Mo' mo'
(Audioglobe, New Model Label)

Cristo è là è posta vicino alla chiusura: è un brano reggae dedicato a Federico Aldrovandi e il testo si basa sulle parole di Lino Aldrovandi in memoria del figlio assassinato.

23 dicembre 2013

Il giorno che venisti al mondo fu il più bello della mia vita e vorrei tanto tenerti ancora in braccio, perché non ci si può abituare all’orrore della morte, all’orrore dell’uccisione di un figlio. Ora dopo ben otto anni da quando 4 individui con una divisa addosso ti uccisero senza una ragione, non mi è rimasto altro che raccontare quanto meraviglioso voglia dire essere stato tuo papà, nella gioia, nell’amore e maledettamente nel dolore insopportabile di non poterti mai più avere accanto. Ma tanti altri padri, madri, sorelle, fratelli, figli e figlie di altre vittime potrebbero dire la stessa cosa, testimoni in prima persona di tempi, da troppo, mai... (continua)
Ammiro il cielo
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/6/2014 - 00:15

Le Ramasseur d'Olives

Le Ramasseur d'Olives
Le Ramasseur d'Olives

Chanson française – Le Ramasseur d'Olives – Marco Valdo M.I. – 2014


Mon cher ami Lucien l'âne, il faut que je t'explique … Il te souviendra que l'autre jour en présentant une chanson de Rocco Scotellaro, U metetore, intitulée dans sa traduction française : LE MOISSONNEUR, j'avais évoqué un « cueilleur d'olives » et une chanson que j'entendais faire à son sujet... et bien le voici et pas seulement en chanson, comme tu vas le voir.

En chair et en os, alors ?, dit Lucien l'âne en levant les oreilles si noires, si noires...

Pas du tout... Je reprends seulement en introduction à cette chanson écrite hier, La Méridienne de la sorcière verte, qui est la traduction française du texte d'Ugo Dessy et j'y ai laissé l'introduction que j'y avais faite... Voilà tout ce que tu trouveras ci-après.

Cette chanson est la transposition d'une nouvelle de l'écrivain sarde Ugo Dessy,... (continua)
Les palourdes se pêchent avec les pieds
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/6/2014 - 19:20
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Umanità

Umanità
[1976]
Parole e musica di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista, oggi “cristalloterapista” in quel di Roma.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Umanità
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 15:32
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Ma verrà un giorno

Ma verrà un giorno
[1974]
Versi di Dacia Maraini.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995, musicista, cantante e compositrice italiana) e Fortunata “Fufi” Sonnino (cantautrice e chitarrista, oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Testo trovato su Il Deposito.
Ma verrà un giorno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 15:22
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La malcontenta

anonimo
La malcontenta
[Fine 800 – inizio 900]
Nota anche come “Dirindina (o Teresina) la malcontenta”.
Una canzone popolare toscana presente nel repertorio di Caterina Bueno e di Daisy Lumini.

Testo trovato nel canzoniere femminista a cura del Centro Femminista di Padova (credo che l’indicazione coincida con quella de Il Deposito, ossia nel libretto del disco "Canti di donne in lotta", del Canzoniere femminista-gruppo musicale del comitato per il salario al lavoro domestico di Padova, Vedette, Zodiaco, 1974 (o 1975)
Gli ultimi versi tra parentesi - che chiudono il brano drammaticamente - sono stati aggiunti in un secondo tempo alla versione originale.

Trovo al brano anche in un disco di Antonietta Laterza ‎intitolato “Alle sorelle ritrovate”. L’album è del 1975 (Cramps Records) e la copertina è inequivocabile:
Dirindina la malcontenta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 13:59
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Parru cu tia

Parru cu tia
[1954]
Versi di Ignazio Buttitta, nella raccolta intitolata “Lu pani si chiama pani”, Roma 1954, con le traduzioni di Salvatore Quasimodo e le illustrazioni di Renato Guttuso.
Interpretata in musica da molti artisti, come Tano Avanzato e gli Zabara, Milagro Acústico, Rosa Mistretta con Vito Parrinello, Majaria Trio & Eleonora Bordonaro.

“Quando venne chiamato sul palco, il presentatore non fece in tempo a presentarlo perché ci fu un brusio di smarrimento proprio nell'istante in cui stava per partire l'applauso, che infatti non partì.
L'atteso Ignazio Buttitta si era messo a fare dei cenni a qualcuno dietro le quinte e visto che niente succedeva incominciò ad alzare la voce intimando "a luci, a luci". Niente! Di nuovo: "A luci! a luci! astutati ddra luci, mi viene davanti e non mi fa taliari li pirsuni nta l'occhi".
Finalmente il faretto venne smorzato, qualcuno dalla platea gridò... (continua)
Parru cu tia,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2014 - 08:47
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Una historia real

Una historia real
Salutiamo con questa canzone Juan Carlos I di Borbone, il re allevato da Franco per diventare il suo successore e che ha oggi annunciato di voler abdicare e lasciare il posto al figlio

I tre componenti del gruppo punk spagnolo "Ardor Destómago" si sono beccati ben 900 euro di multa per "oltraggio alla corona" eppure è difficile negare la veridicità dei fatti raccontati nella canzone e che ripercorrono tutta la vita del monarca, fin da quando a 18 anni, in un misterioso "incidente" fece fuori il fratello...
¿Quién mató a su propio hermano
(continua)
2/6/2014 - 22:39
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Sergio Endrigo: Il dolce Paese

Sergio Endrigo: Il dolce Paese
[1968]
Scritta da Sergio Endrigo con Gianni Musy (1931 – 2011), attore, doppiatore, direttore del doppiaggio e paroliere italiano.
Un singolo poi incluso nel doppio album dal vivo “L'Arca di Noé” del 1970.

Propongo questa canzone, seppur cautamente come Extra, perchè trovo che le sue strofe ed il suo andamento musicale da banda di paese un po’ spompa, con tanto di mandolino e basso tuba, sia il miglior commento a questa giornata grondante di retorica patriottarda alla quale si è immancabilmente aggiunto l’abbraccio ai “nostri” due marò trattenuti in India da oltre due anni, i quali proprio oggi hanno pensato bene di alzare la voce professando la loro innocenza e affermando di aver soltanto adempiuto agli ordini...

Beh, sull’intricata vicenda il commento migliore è proprio la prima strofa di questa canzone di Endrigo. E infatti quella dei due marò è una “gonfia, tumefatta vicenda, una... (continua)
Io sono nato in un dolce Paese
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2014 - 21:55
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L’albatros

L’albatros
quando fu scritta l'albatros di alda merini?
elisa 2/6/2014 - 15:22
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
English translation for marxists.org by Mitchell Abidor
The People United Will Never Be Defeated

(continua)
inviata da DoNQuijote82 + RV 2/6/2014 - 10:46
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
English Translation by Cornelius Cardew (1936-1981)


Cornelius Cardew (Winchcombe, 7 maggio 1936 – Londra, 13 dicembre 1981) è stato un compositore britannico. Viene considerato uno dei maggiori diffusori della musica d'avanguardia europea e statunitense in Gran Bretagna e ricordato per la sua militanza nel gruppo sperimentale AMM. Entra nella Royal Academy of Music londinese a diciassette anni e, durante un soggiorno in Germania iniziato nel 1957, studia musica elettronica divenendo inoltre assistente di Karlheinz Stockhausen. Dopo essere tornato in Inghilterra nel 1961, lavora come organizzatore di concerti e, durante la seconda metà degli anni sessanta, entra nella formazione degli AMM, completa l'ambiziosa Treatise (1967), considerata la sua composizione più importante e diviene membro del gruppo d'improvvisazione Scratch Orchestra. Se fino a quel momento la musica di Cardew ha risentito... (continua)
The People United Will Never Be Defeated

(continua)
inviata da DoNQuijote82 + RV 2/6/2014 - 10:44
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
La variazione per piano di Frederic Rzewski (1975)
Piano Variations by Frederic Rzewski (1975)

The People United Will Never Be Defeated! (1975) is a piano composition by American composer Frederic Rzewski.

The People United is a set of 36 variations on the Chilean song "¡El pueblo unido jamás será vencido!" by Sergio Ortega and Quilapayún, and received its world premiere on February 7, 1976, played by Ursula Oppens as part of the Bi-Centennial Piano Series at the John F. Kennedy Center for the Performing Arts Concert Hall. Rzewski dedicated the composition to Oppens, who had commissioned it as a companion piece to Beethoven's Diabelli Variations, and who recorded it in 1979; her recording was named "Record of the Year" in that year by Record World, and received a Grammy nomination.

The song on which the variations is based is one of many that emerged from the Unidad Popular coalition in... (continua)
The score essentially breaks down into 39 parts, one of which is an optional improvisation. The sections are labeled in the score as follows:
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/6/2014 - 10:18
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
Tagalog version by Patatag

Tibayan ang hanay, gapiin ang kaaway!
riccardo 05/01/2021 18:22
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/6/2014 - 10:00

U metetore

U metetore
Chanson lucanienne (Italien) – U metetore – Rocco Scotellaro - 1952
Chant de moisson d'auteur anonyme, recueilli, adapté et traduit par Rocco Scotellaro.


En traduisant cette chanson, il me revenait à l'esprit « Il raccoglitore di olive » d'Ugo Dessy (Le cueilleur d'olives) que j'avais évoqué ici même dans les Chansons contre la Guerre, en commentant une chanson de Fabrizio De André Il fannullone. Je croyais même en avoir fait une chanson de ce personnage de cueilleur d'olives, mais cette fois, c'est moi qui suis en retard...

Mais, Marco Valdo M.I. mon ami, ne penses-tu pas qu'il y a certaine raison à ce que tu ne fasses pas tout ce que tu imagines de faire ? Et que cette raison est tout simplement le temps lui-même. Si comme moi, tu étais quasiment éternel, ou quelque chose dans le genre, je suis persuadé que tu ferais tout ce qui te viendrait à l'idée de vouloir créer... Mais j'ai des... (continua)
LE MOISSONNEUR
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/6/2014 - 22:40
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10.1.80

10.1.80
[1981]
Parole e musica dei Tavagna, nell’album intitolato “Chjamu” del 1981.

Credo che la canzone si riferisca ai sanguinosi scontri che si verificarono ad Ajaccio tra il 9 e il 10 gennaio 1980. Nei giorni precedenti gli abitanti del villaggio di Bastelica avevano fermato tre membri del Service d'Action Civique (SAC), organizzazione paramilitare creata da de Gaulle in chiave anticomunista, zeppa di poliziotti, pieds noir e fascisti, usata anche in Corsica contro gli autonomisti locali. I tre furono sequestratti in un albergo di Ajaccio, accusati di preparare un attentato. Il governo francese mandò i CRS in forze e si verificarono degli scontri violenti nel corso dei quali rimasero uccisi tre manifestanti corsi e un gendarme francese.
Languida hè l’alba sta mane
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 19:03
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Frecce Avvelenate

Frecce Avvelenate
Il due giugno gioca alle freccette tricolori. Un'alternativa economica, ecologica, sportiva e popolare alla follia delle spese militari. Nessuna controindicazione tranne che per i fabbricanti e gli spacciatori degli strumenti di morte. Le freccette sono compatibili anche con l'art. 11 della Costituzione. Non è vero, Giorgio?
Ateneo Libertario Etneo 1/6/2014 - 19:03
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El pueblo unido jamás será vencido

La versione còrsa dei Tavagna, nell’album intitolato “Chjamu” del 1981.
El pueblo unido jamás será vencido
Come già accennato, la versione in còrso dei Tavagna (dall'album “Chjamu” del 1981) è, oltre che notevolissima, l'unica ritmica in un linguaggio assimilabile all'italiano. E' fuor di dubbio che si tratta sia di un esempio di universalità del canto, sia di adattamento ad una situazione particolare, nella fattispecie quella della Corsica. E' il destino ovvio di tutti i canti di lotta laddove tale situazione di lotta esiste ed è percepita e vissuta come tale. [RV]

Un populu unitu

(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:40
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L'alivu culomba

L'alivu culomba
[2009]
Parulle è Musica: Ghj.P. Lanfranchi
Accunciamenti: M. Bothwell
Nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”

Cumu fà da chì l’alivu di a libertà ascondi sempre in le so fronde a culomba di a pace?
À purtà tanti morti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:05
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Le gorille

Versione corsa dei Tavagna, nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”
Le gorille
Paroles et musique: Georges Brassens
Adattazione: Leo Donati, Ghj. Maria Casanova

Hà viaghjatu a scimia di Brassens, sin’à iss’ortu di scherzu è di spiritu cusì corsi...

A SCIMIA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 18:00
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Tù ch'eri partutu

Tù ch'eri partutu
[2009]
Parulle: Ghj. Fusina
Musica: Tavagna (M. Paoli)
Nell’album intitolato “L'Ortu di e nostre muse”

À quelli chì, fiori strappati, sò morti in lochi scunnisciuti per guerre ch’ùn sanu arricoglie chè cuscogliule di morte...
Tù chì eri partutu in festa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 17:53
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Reggae per Carlo Giuliani

Reggae per Carlo Giuliani
Testo: Carmelo Albanese
Musica: Rock Brothers
Quando ti portan via la tua città
(continua)
inviata da adriana 1/6/2014 - 15:03
Percorsi: Genova - G8
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Pick a Bale of Cotton

anonimo
Pick a Bale of Cotton
di che data è?
1/6/2014 - 11:20
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Mamma tedesca

Mamma tedesca
Credo che quella di Nonò Salamone (recentemente ripresa dal giovane cantastorie siciliano Paolo Zarcone) sia una riduzione della poesia di Buttitta.
Questa dovrebbe essere la versione originale:
LITTRA A NA MATRI TEDESCA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 10:03
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
di ΔR-PLU

Ho scritto questo testo un mattino di questi. Per avere dieci volte la sua efficacia probabilmente dovevo scriverlo qualche mese fa.
Questo è il mio modo di somatizzare quella che ritengo una sconfitta anche personale. Non ho potuto/voluto/dovuto fare molto di fronte alla sfacciataggine dell'Ateneo fiorentino nel ricattare in un modo così basso quella parte degli studenti di psicologia a cui sta più a cuore il destino della propria disciplina. Soffro a ripensarmi in un atteggiamento recalcitrante nelle dichiarazioni eppure al contempo accondiscendente se si pensi alle ripetute occasioni (in particolare una) in cui dipendeva solo da me far saltare l'attivazione di una laurea magistrale e chi si è visto s'è visto.

Chi tocca Psi tocca tutti.

Troverete qui l'introduzione del Collettivo LaboratorioQuindici / Psi per Vendetta della Scuola di Psicologia,... (continua)
O TORRETTA TU SEI MALEDETTA
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 1/6/2014 - 06:35
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La vita xe tuto un bidon

La vita xe tuto un bidon
(1946?)

Sull'aria di Lili Marleen

Canzone del grande comico triestino Cecchelin scritta probabilmente nell'immediato dopoguerra. Durante il fascismo Cecchelin, pur non scrivendo pezzi apertamente antifascisti, da spirito libero aveva avuto dei guai per alcune battute su Mussolini.

Nel dopoguerra fu vittima di tristi vicissitudini politiche. Accusato di aver denunciato al comando partigiano quale fascista e collaborazionista un altro attore, Giacomo Pellegrina in arte Nino D’Artena che fu poi ucciso nella foiba Plutone, fu per questo condannato ad una pena che molti all’epoca giudiarono comunque eccessiva. Uscito di galera gli fu impedito di calcare i palcoscenici di Trieste e morì a Torino nel 1964.

La trascrizione all'ascolto potrebbe essere anche sbagliata in qualche punto... chiedo aiuto ai triestini DOC.
Amici cari, inutile essere filosofi. La vita no xe che un grande bidon. E che bidon. Se odiemo, femo la guerra, se masemo, se parlemo drio. Per cossa? Solo per essere in possesso dei quattro pilastri della vita: vestirse, spoiarse, inpinirse e svodarse.
(continua)
1/6/2014 - 00:09

Salmo alla casa e agli emigranti

Salmo alla casa e agli emigranti
[1952]
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
Nella sezione intitolata “Quaderno a cancelli” della raccolta “È fatto giorno. 1940-1953”, Milano, Mondadori, 1954.

Dopo aver visto i suoi contadini imbarcarsi a Napoli, Rocco Scotellaro, postosi il problema della forma poetica più idonea a esprimere l'angoscia di chi assiste al ripetersi dell'esodo biblico, lo risolse per il salmo: “Epica: è falsa, ora. Elegia: è facilissima. Ode: per chi e che? Sonetto: ci vuol pace e molti giorni di incubazione, non delle rime, del fatto. Canzone: sono solo. Comizio: idem. Epicedio: i morti sono freddi. Salmo: sto per arrivarci, ma l'ignoto è lontano. Vada per una specie di Salmo...”
Inchinati alla terra, alla piccola porta mangiata della casa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2014 - 00:02

Il morto

Il morto
[1951]
Ennesima poesia di Rocco Scotellaro nata da un canto popolare lucano, in questo caso quello intitolato “Na cantata di mammaranna”, la ninna nanna di una nonna, che ha perso i figli in guerra e che ora fa crescere il suo nipotino rimasto orfano cantando il ritornello distico “Non vole fa cchiò notte e iume / s’é ‘nchiummate lu pane ’nta lu fome” (“Non possa far più notte né giorno / si è impiombato il pane nel forno”).
Testo trovato in “L'universo contadino e l'immaginario poetico di Rocco Scotellaro”, di Giovanni Battista Bronzini, Edizioni Dedalo, 1987.
La poesia fu anche pubblicata sulla rivista internazionale di letterature “Botteghe Oscure” (ottavo quaderno, II semestre 1951), fondata dalla nobildonna Marguerite Caetani ed edita dal 1948 al 1960.
Non voglia mai far notte, mai far giorno,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2014 - 23:18
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Los mandados

Los mandados
Caro krzyś, mi sembra di capire - anche dai commenti di Riccardo - che dalla mia reazione un po’ scorbutica di cui sopra possa essere derivato un tuo allontamento dalle CCG... Spero non sia così, anche perchè sarebbe una reazione più spropositata dei tuoi normali “spropositi”. Spero invece che il tuo saluto sia momentaneo e determinato invece da qualcosa di bello, come una storia d’amore che ti assorbe anima e corpo...
Se invece davvero tu te la fossi presa per causa mia, beh, per prima cosa ti chiedo scusa... Mi è già capitato a volte di scazzare con qualche assiduo collaboratore del sito, con lo stesso Riccardo, con DQ82, con Giorgio (che da un sei mesi circa non si sente più... boh?!?), con Kiocciolina (scomparsa dopo un mio rimbrotto a proposito di una sua traduzione, nonostante le mie scuse disperate), con Sandi (ciao Sandi, fatti vivo appena hai visto qualche DVD di Paolo Rumiz sulla... (continua)
Bernart Bartleby 31/5/2014 - 22:14
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Take Good Care

Take Good Care
Album: LP1 (2011)
Produced by Dave Stewart

July 2012: Singer-songwriter and actor Joss Stone, war photographer Paul Conroy and musician and producer Dave Stewart are calling on world leaders gathering at the United Nations to deliver an effective Arms Trade Treaty as they launch a new version of the song ‘Take Good Care’.

‘Take Good Care’ was co-written by Paul Conroy – who was seriously injured earlier this year in Homs, Syria – and Joss Stone, and produced by Dave Stewart. The song is being released in support of Amnesty International’s call upon world leaders to deliver an effective and robust international Arms Trade Treaty.

Conroy wrote the song in response to the devastating impact upon people’s lives of armed violence and conflict in Misrata, Libya. He said:

"Having covered armed conflicts up close I have seen the sickening human toll of a world awash in weapons and military... (continua)
Take Good Care
(continua)
31/5/2014 - 21:52
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Devedesete

Devedesete
Evento di Pace Sarajevo 2014
Una lettera a tutti coloro che sono ancora incerti per partecipare



Gentile Signore / a,
Cari Colleghi,
Cari amici della Pace,

In 10 giorni inizierà il più grande raduno internazionale di pace, che riunirà le riflessioni sulla pace e le analisi della situazione politica con le sfide attuali e le azioni relative alla pace e alle minacce alla pace in tutto il nostro mondo.

Oltre 190 workshop, le tavole rotonde, l'Assemblea di pace e gli eventi di apertura e chiusura si occuperanno di una serie di aspetti della creazione di pace di fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi alimentari. Essi discuteranno gli argomenti di violenza e di oppressione, con l'obiettivo di sviluppare delle soluzioni alternative come la non-violenza e la risoluzione civile del conflitto e quindi garantire la loro accettazione politica - nonostante la cultura... (continua)
Sabina Dina Nuhefendic 31/5/2014 - 20:26
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Видо, Видо, бяла Bидо

anonimo
Ri-errata corrige: Il tuo commento è passato dopo il mio, a volte c'è qualche...sfasatura. Anch'io la penso come te sul lavoro comune, e per me è stata una sorta di "conquista" alla quale questo sito non è certo estraneo. Spero anch'io che questa pagina contribuisca a rendere questa canzone più fruibile, visto che neppure nei siti bulgari se ne trova il testo (al massimo qualche accenno sparso; ma sembra far parte, come del resto tutte le canzoni popolari, di un "ceppo" che presenta decine di versioni differenti). In tutta questa discussione magari ci siamo dimenticati di dire che è veramente splendida, e dirlo mi sembra doveroso.
Riccardo Venturi 30/5/2014 - 22:48




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