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Plastic People of the Universe

Antiwar Songs Blog
Plastic People of the Universe
Nel gennaio del 1968 Alexander Dubček diventò leader della Cecoslovacchia e diede inizio a una serie di riforme che allentarono il controllo statale e garantirono libertà di parola e di espressione. In risposta allla cosiddetta Primavera di Praga, l’Unione Sovietica inviò i carrarmati e mise fine alla breve esperienza del “socialismo dal volto umano”. Un […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-17 22:13:00
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Marcia d'amore

Marcia d'amore
Questo canto, prima struggente, infine trascinante, di Pierangelo Bertoli appartiene al periodo della sua militanza nel Canzoniere della Lega nazionale del Vento rosso, l'organismo per il 'lavoro di massa' in campo culturale dell'Unione dei comunisti italiani (marxisti-leninisti) - quelli di Brandirali, per intenderci, più comunemente noti come 'Servire il popolo', dal nome del loro organo di stampa.
[1973, in 45 giri con Per dirti t'amo]
Quante volte mio padre ha visto i raccolti
(continua)
inviata da L.L. 17/1/2014 - 19:58
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Canción del jinete

Canción del jinete
[1924]
Versi del grande poeta andaluso, nella raccolta “Canciones y Primeras Canciones”
Musica di Paco Ibáñez, nel disco “Por una canción” del 1990.
Interpretata anche da Chavela Vargas nel disco "Luna Grande", omaggio a García Lorca.

Una canzone in cui il poeta in qualche modo vaticinava (vate, veggente, è ben un sinonimo di poeta...) la propria fine, occorsa il 18 agosto del 1936, 12 anni più tardi, all’inizio della Guerra civile, quando i fascisti lo assassinarono in località Fuente Grande, sulla strada tra Víznar e Alfacar. Lo storico ispanista irlandese Ian Gibson nel suo “La represión nacionalista de Granada en 1936 y la muerte de Federico García Lorca” (1971) riporta le terribili parole di uno degli assassini del poeta-vate, tal Juan Luis Trescastro: “Acabamos de matar a Federico García Lorca… Yo le metí dos tiros en el culo por maricón” … Abbiamo appena ammazzato Federico García... (continua)
Córdoba.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 19:12
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La vie est belle

La vie est belle
Featuring: Kery James & LFDV
Album: Noir Désir (2012)

Il testo della canzone è preso da Rapgenius.

nel sito sono presenti molte canzoni di Youssoupha.
[Couplet 1 : Youssoupha]
(continua)
inviata da Silva 17/1/2014 - 16:03
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Manifesto: The Mad Farmer Liberation Front

Manifesto: The Mad Farmer Liberation Front
[1973]
Versi di Wendell Berry (1934-), scrittore, poeta, contadino e militante ecologista statunitense, dalla raccolta “The Collected Poems, 1957–1982” pubblicata nel 1985.
Nell’esecuzione de The Mid-City Propagators, performers di teatro e musica di San Diego, California.
Love the quick profit, the annual raise,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 14:27
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The Peace of Wild Things

The Peace of Wild Things
Versi di Wendell Berry (1934-), scrittore, poeta, contadino e militante ecologista statunitense, dalla raccolta “The Collected Poems, 1957–1982” pubblicata nel 1985.
Musica di Matthew J. Olson (2008), compositore e direttore di coro, nell’esecuzione del St. Olaf College Chapel Choir (chiesa luterana del Minnesota) diretto da Michael Hanawalt.
When despair for the world grows in me
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 13:58
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A nemzetközi brigád indulója

A nemzetközi brigád indulója
[1936]
Testo: Aladár Komját
Musica: Paul Arma
Lyrics: Aladár Komját
Music: Paul Arma
Szöveg: Komját Aladár
Zene: Arma Pál


"Baloldali forradalmi dalt Arma Pál zeneszerző, Komját Aladár szövegére írta 1936-ban, a spanyol polgárháború idején, amikor a fasiszta Franco tábornok erői már Madridot ostromolták. A zeneszerzőt e műve tette világhírűvé. A dal a köztársasági kormány oldalán harcoló nemzetközi brigádoknak állít emléket. Több nyelvre lefordították és a Nemzetközi brigádok indulója címen is ismertté vált. Nálunk, csak 1947-ben adták ki." (Holnapután Anarchista újság). Aladár Komját, giornalista, scrittore e poeta comunista ungherese che si trovava in esilio fin dal 1920 per sfuggire alla dittatura e alla repressione dell'ammiraglio clerico-fascista Miklós Horthy von Nagybánya, scrisse questa canzone nel 1936, nella prima fase della Guerra civile spagnola mentre Madrid era sotto... (continua)
Madrid határán állunk a vártán,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2014 - 12:23
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Poderoso Caballero es Don Dinero

Poderoso Caballero es Don Dinero
[1603?]
Versi dello scrittore e poeta spagnolo del “Siglo de Oro” Francisco de Quevedo, nella raccolta “Primera parte de las flores de poetas ilustres de España” edita nel 1605.
Musica di Paco Ibáñez – che intitola il brano semplicemente “Don Dinero” – nei dischi “Paco Ibáñez 2” del 1967 e “A galopar”, dal vivo nel 1991 (ho indicato tra parentesi le strofe della poesia che Ibáñez omette nella sua versione).

Poesia che fa il paio con Lo que puede el dinero‎ di Juan Ruiz (1284–1351), ‎meglio conosciuto come “Arcipreste de Hita”, pure quella messa in musica da Paco Ibáñez.
Madre, yo al oro me humillo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 11:45
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Autobiografía (No sirves para nada)

Autobiografía (No sirves para nada)
[1955-56]
Versi del grande poeta catalano, dalla raccolta intitolata “Salmos al viento” pubblicata nel 1956.
Musica di Paco Ibáñez – che reintitolò la poesia “No sirves para nada” – nell’album “Paco Ibáñez canta a José Agustín Goytisolo” pubblicato nel 2002 (ma la collaborazione tra Ibáñez e Goytisolo iniziò molti anni prima…).

Accompagnata da una citazione dal libro dei Salmi («il salmo più cupo del Salterio, la più tenebrosa di tutte le lamentazioni, il più drammatico De profundis, il Cantico dei cantici del pessimismo...», secondo David Maria Turoldo), ecco un’elegia sarcastica di un uomo e di un poeta inconforme ed inadatto (mai adattato) ai suoi tempi…
Non a caso Paco Ibáñez nei suoi concerti la introduce sempre dicendo che si tratta di un meraviglioso inno alla Libertà…

"… Paco [Ibáñez] llegó a mi casa con una guitarra... al fin comenzó a explicar que le gustaba poner música y... (continua)
“Fui un mísero afligido desde mi mocedad, siempre lleno de espanto, lleno de tristeza” (Salm., 88, 16).
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 10:15
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Mistrz Hieronimus van Aeken z Hertogenbosch zwany Boschem

Mistrz Hieronimus van Aeken z Hertogenbosch zwany Boschem
[1977}
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Carmagnole 1981"
Testo dal sito http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
A ja dosiadam świni! I diabłów sto mnie goni!
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 17/1/2014 - 01:38
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Bruce Springsteen: Streets of Philadelphia

Bruce Springsteen: Streets of Philadelphia
(1994)
Testo e musica di Bruce Springsteen
O.S.T. Philadelphia


Brillante avvocato di Philadelphia è licenziato per inefficienza e inaffidabilità dal prestigioso studio legale dove lavora. È una scusa, sostenuta con mezzi ignobili: in realtà hanno scoperto che è omosessuale e malato di Aids. Sostenuto dall'affettuosa famiglia e dal suo tenero compagno, difeso da un grintoso avvocato nero, fa causa agli ex datori di lavoro. Prima produzione di alto costo (25 milioni di dollari) sull'Aids, è una lezione di tolleranza, una requisitoria sui pregiudizi, un'arringa contro l'ingiustizia affidata a uno straordinario T. Hanks, interprete simpatico e "leggero", e a D. Washington, l'avvocato che lo difende, fiero eterosessuale e a disagio con i gay, che a poco a poco disperde i suoi pregiudizi e le sue paure insieme a quelli dello spettatore. L'ottima sceneggiatura di Ron Nyswater affidata alla... (continua)
I was bruised and battered and I couldn't tell what I felt
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/1/2014 - 23:40

Ah, mama mia el Diablo

Antiwar Songs Blog
Ah, mama mia el Diablo
Siamo particolarmente lieti di dare il benvenuto nelle CCG/AWS ad un vecchio amico presente in (e protagonista di) decine di canzoni: il Diavolo. Sì, proprio lui, Satana in persona, al quale è stato dedicato un apposito percorso. Visto che comunque siamo scomunicati, tanto vale esserlo – per cominciare – con Ferré… Ed esserlo con la […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-16 17:15:00
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Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]

Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
7a. Mocsárdal: La versione tradizionale ungherese di Piroska Szalmás
7a. Mocsárdal: Piroska Szalmás's traditional Hungarian version


Hungarian Radio and Television Chorus, 1969
Directed by Ferenc Sapszon



Ripresa da Holnapután Anarchista újság. "A hitleri Németország egyik gyűjtőtáborában (a német holland határon fekvő Börgermoor-ban) 1933-ban keletkezett dal. Magyar szövegét Szalmás Piroska írta 1936-ban. Az 1941-1944-es háborús időkben felújították."
Mocsárdal
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2014 - 12:20
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Dai monti della Savoia

Dai monti della Savoia
Nel libro, edito nel 1844, intitolato "Poesie Tutte" di Giovanni Carlo Antonio Prati, poeta e politico italiano, nel paragrafo dedicato ai "Canti per il popolo" viene inserita questa poesia che escluderebbe la matrice popolare del brano stesso in favore di un'origine più autorale del testo che non è da attribuirsi a De Andrè.

IL SAVOJARDO
Dal dì che ai monti della Savoja
Lasciai piangendo l'ultimo addio,
Non è più gioia, non è più gioia
Dentro al cor mio!

Fedel compagno del mio cammino
Per valli e monti fra genti strane
M'è solamente questo organino
Che mi dà il pane.

Nel cavo seno del mio stromento
Chiuse in segreto son tre canzoni:
L'una è selvaggia siccome il vento
De' miei burroni.

E fo sentirla, se alcun mi cresce
Questo penoso fardel ch'io porto,
E il disperato grido che n'esce
Mi dà conforto!

L'altra canzone mormora piena
D'occulte gioie, d'occulti... (continua)
Ivan 16/1/2014 - 12:13
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Wojna postu z karnawałem

Wojna postu z karnawałem
[1992]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album omonimo
Ispirato al quadro di Pieter Bruegel Il Vecchio
Testo dal kaczmarski.art.pl
Niecodzienne zbiegowisko na śródmiejskim rynku
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 16/1/2014 - 01:32
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Gallo rojo, gallo negro

Gallo rojo, gallo negro
Magyar fordítás Holnapután Anarchista újságtól

Spanyol dal, a Franco diktatúrája elleni harc egyik legismertebb himnusza. Szerzője az anarchista Jose Antonio „Chicho” Sánchez Ferlosio.
A KÉT KAKAS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2014 - 01:11
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
2t. Fel a barikádra (La versione ungherese)
2t. Fel a barikádra (Hungarian version


Da/from Holnapután Anarchista újság.

"Az egyike volt a legnépszerűbb spanyol anarcho szindikalista daloknak, a spanyol polgárháború idejéből. A Varszavianka (1905) dallamával azonos, dalszövegét Valeriano Orobón Fernández írta 1933-ban. A munkásszövetség, a CNT-t jelenti."
FEL A BARIKÁDRA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2014 - 01:04
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Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]

anonimo
Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]
Maróthy János fordítása.
Da: Holnapután Anarchista Újságtól.
NÉGY TÁBORNOK
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2014 - 00:52
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Club Foot

Club Foot
[2004]
Testo e musica: Kasabian
Prima traccia dell'album "Kasabian"
La canzone fu dedicata alla memoria di Jan Palach

Testo dal sito ufficiale
One take control of me you're messing with the enemy said it's
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/1/2014 - 23:20
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Mi Buenos Aires querido

Mi Buenos Aires querido
[1962]
Versi del grande poeta argentino, deceduto a Città del Messico il 14 gennaio 2014, dalla raccolta intitolata “Gotán” (cioè “Tango”, con una trasposizione delle sillabe propria del lunfardo… Il titolo è lo stesso di una celebre canzone di Carlos Gardel e Alfredo le Pera).
Musica di Juan Carlos Baglietto che reintitolò il brano dalla sua prima strofa, “Sentado al borde de una silla desfondada”, nel disco “Modelo para armar” del 1985.

“Mi Buenos Aires querido / cuando yo te vuelva a ver / no habrás más pena ni olvido…”, cantava Gardel. Invece in questa sua analoga dichiarazione d’amore alla città natale si sente tutta la pena e la sofferenza di Juan Gelman per il buio dei suoi tempi, quasi un presentimento delle tenebre che avrebbero di lì a poco tragicamente avvolto l’Argentina ed il poeta stesso con la sua famiglia. Detto che l’intero 900 è stato per l’Argentina un secolo di continua... (continua)
Sentado al borde de una silla desfondada,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/1/2014 - 14:25
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Lettera dal campo di concentramento di Renicci

Lettera dal campo di concentramento di Renicci
Contrariamente a quanto avevamo scritto - basandoci su informazioni allora presenti sul sito dell'ANPI di Roma - il campo di Renicci è oggi un luogo di memoria.

Nel sito di Daniele Cavallotti si trova una galleria della performance dello scorso anno del Teatro di Anghiari, per la giornata della Memoria.

Ci scrive Andrea del Teatro di Anghiari:

In quell'occasione abbiamo ripercorso il tragitto dei deportati dalla stazione del treno al campo (4km e 400mt) per poi far mangiare a tutti il pasto della domenica dell'internato, secondo le direttive del Ministero della Guerra. Quest'anno ripeteremo, ma con molte altre storie da raccontare, in particolare quelle degli anarchici tenuti reclusi anche dopo la caduta del Fascismo.
CCG Staff 15/1/2014 - 14:04
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Pane e Coraggio

Pane e Coraggio
Molto bello
15/1/2014 - 12:05
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La Montonera

La Montonera
La montonera: la canción que Serrat prohibió, di Diego A. Manrique dal quotidiano spagnolo El País.
Bernart Bartleby 15/1/2014 - 11:35

Poderes

Poderes
Il poeta argentino Juan Gelman è morto a Città del Messico all'età di 83 anni.
E' stato una delle grandi voci contro la sanguinaria dittatura che funestò il paese tra gli anni 70 e gli 80.
Guerrigliero e poi esule, la dittatura gli rapì la figlia, il figlio e la moglie di questi, incinta. La coppia scomparve nel nulla. I resti del figlio, Marcelo Ariel, ricomparvero nel 1990 in un bidone pieno di cemento in fondo ad un fiume.
Della moglie di lui, María Claudia Irureta Goyena, si sa che venne trasferita a Montevideo dove fu poi eliminata dopo il parto. Nel 2000 Juan Gelman riuscì a rintracciare a Montevideo la nipote Andrea...
Bernart Bartleby 15/1/2014 - 11:19
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Un cielo mucho mas claro

Un cielo mucho mas claro
[2009]

Album :Despertándonos

Dedicata agli operai della FaSinPat
No hay patrón en Zanon
(continua)
inviata da adriana 15/1/2014 - 09:10
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Le tissu

Le tissu
In realtà la ragazza nella foto non indossa un burqa ma un niqāb... Mentre il primo è tipico dell'Afghanistan, di introduzione relativamente recente (1890, ma reso obbligatorio solo all'arrivo dei Talebani), il niqāb, il velo integrale, è molto antico, di tradizione preislamica... Compare, per esempio, su bassorilievi siriani risalenti al I° secolo d.C....
Bernart Bartleby 15/1/2014 - 07:50
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Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?

Chi ha portato quei fiori per Mara Cagol?
E un fiore ed una canzone per quei carabinieri no?

(cesare)

Se cerchi canzoni sui carabinieri, ti suggeriamo di andare qui. Questo non è il sito adatto per canzoni su uomini in divisa il cui lavoro è fare "signorsì". Saluti.
14/1/2014 - 23:23
Siamo particolarmente lieti di dare il benvenuto nelle CCG/AWS ad un vecchio amico presente in (e protagonista di) decine di canzoni: il Diavolo. Sì, proprio lui, Satana in persona, al quale è stato dedicato un apposito percorso.
Riccardo Venturi 14/1/2014 - 17:57
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Devil In The Business Class

Devil In The Business Class
Satana è però direttamente intervenuto in questa pagina, lasciandola fin dal 2 luglio 2009 con il titolo "Bussinness class" e la traduzione "Businnes class" !
Faust Caligari (RV's Alterego for this song itinerary) 14/1/2014 - 16:35

L’excision

Parole e musica di Claude Michel, cantante ed accordeonista bretone.
Nel disco intitolato “Pourtant je t'aimais”
Testo trovato su Ni putes, ni soumises

Come per On dirait que c'est normal di Jeanne Cherhal, avrei voluto, come al mio solito, corredare la pagina di qualche immagine, ma non sono riuscito nell’intento, tanta è la violenza e l’orrore che certe foto restituiscono… Da sentirsi male…
Bien caché pour pas qu’on le blesse
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2014 - 14:06

Nasrine

Nasrine
Parole e musica di Claude Michel, cantante ed accordeonista bretone.
Nel disco intitolato “Mais qu'est-ce qu'elles veulent encore?”
Testo trovato su Ni putes, ni soumises

Credo che con “tchadri” in Francia s’intenda il burqa, uno dei vari tipi di copertura che le diverse tradizioni islamiche impongono alle donne (hijab, khimar, jilbab, niqab, abaya, chador,…)
Nasrine, t’as bientôt 16 ans
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2014 - 13:42

Fait divers

Fait divers
Parole e musica di Claude Michel, cantante ed accordeonista bretone.
Nel disco intitolato “Mais qu'est-ce qu'elles veulent encore?”
Testo trovato su Ni putes, ni soumises
Il n'y avait qu' deux mois, qu'elle vivait avec lui
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2014 - 13:23




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