Il suicidio
[1978]
Gaber - Luporini
Album / Albumi : Polli d'allevamento
Nota. Lungo monologo in prosa (8 minuti e 42 secondi) di Gaber-Luporini. Fa parte, propriamente, delle "Storie del Signor G"; alcune riflessioni sulla possibilità del suicidio, seguite dagli eventuali suicidi di noti personaggi dell'epoca (dello spettacolo, della TV, della politica). [RV]
Gaber - Luporini
Album / Albumi : Polli d'allevamento
Nota. Lungo monologo in prosa (8 minuti e 42 secondi) di Gaber-Luporini. Fa parte, propriamente, delle "Storie del Signor G"; alcune riflessioni sulla possibilità del suicidio, seguite dagli eventuali suicidi di noti personaggi dell'epoca (dello spettacolo, della TV, della politica). [RV]
Bella serata
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi in isolamento 18/11/2020 - 06:16
Quando è moda è moda
[1978]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Giorgio Gaberščik - Sandro Luporini
Arrangiamenti / Arrangements : Franco Battiato - Giusto Pio
Album / Albumi: Polli d'allevamento
"Se lo spettacolo fosse finito qui, nessuno avrebbe avuto niente da dire. Ma noi eravamo certi di una cosa: la canzone Quando è moda è moda poteva essere solo il pezzo finale dello spettaclolo. Non era possibile inserirla in qualunque altra parte della scaletta, sarebbe stato un errore.
Il brano era un'invettiva crescente, dai toni sempre più duri e aspri, contro i giovani del movimento; era un attacco frontale a quei loro comportamenti ormai scaduti in atteggiamenti sempre più artificiosi, addirittura modaioli; era una presa di distanza da tutto ciò che era ormai codificato e diventato semplicemente ridicolo, da tutte quelle loro sterili manie creative e intellettualoidi; era... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Giorgio Gaberščik - Sandro Luporini
Arrangiamenti / Arrangements : Franco Battiato - Giusto Pio
Album / Albumi: Polli d'allevamento
"Se lo spettacolo fosse finito qui, nessuno avrebbe avuto niente da dire. Ma noi eravamo certi di una cosa: la canzone Quando è moda è moda poteva essere solo il pezzo finale dello spettaclolo. Non era possibile inserirla in qualunque altra parte della scaletta, sarebbe stato un errore.
Il brano era un'invettiva crescente, dai toni sempre più duri e aspri, contro i giovani del movimento; era un attacco frontale a quei loro comportamenti ormai scaduti in atteggiamenti sempre più artificiosi, addirittura modaioli; era una presa di distanza da tutto ciò che era ormai codificato e diventato semplicemente ridicolo, da tutte quelle loro sterili manie creative e intellettualoidi; era... (continua)
Mi ricordo la mia meraviglia e forse l'allegria
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi & Daniela -k.d.- 18/10/2020 - 19:27
Non è più il momento
da: Pressione Bassa
1980
Anche se il senso originale della canzone era un altro, purtroppo anche oggi sembra che non sia "più il momento per niente"
1980
Anche se il senso originale della canzone era un altro, purtroppo anche oggi sembra che non sia "più il momento per niente"
Caro amico sei messo male
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 23/6/2020 - 21:10
L’uomo non è fatto per stare solo
da "Polli d'allevamento"
1978
1978
Io non tocco niente
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 5/3/2020 - 11:32
Percorsi:
2020-2023: Canzoniere del COVID-19
Io conto
nella registrazione dal vivo dello spettacolo
GABER 1999-2000
..quello purtroppo interrotto per sempre solo quattro mesi dopo questa registrazione..
GABER 1999-2000
..quello purtroppo interrotto per sempre solo quattro mesi dopo questa registrazione..
Io sono un essere umano
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 5/2/2020 - 17:58
Piero Ciampi: Bambino mio
Bambino mio (Ciampi-Pavone-Marchetti)
in: Io e te abbiamo perso la bussola
Amico – 1973
Oggi sono 40 anni che se n’è andato! Voglio ricordare Piero Ciampi con questo capolavoro. Ha vissuto poco tempo, alzando continuamente la posta e non si può ogni giorno ricominciare da zero. Ha passato gli ultimi anni della propria vita nella sua Livorno, “la città più difficile per tutti”. L’ultima volta che venne visto era il 6 marzo 1979, all’Enoteca Mannari (che si chiamava Osteria dei Terrazzini, fino al 1974). Così, per molto tempo, il 6 Marzo di tutti gli anni, per qualcuno, divenne abitudine ritrovarsi proprio in quella osteria nel suo ricordo. Dopo tanto tempo e tanta storia purtroppo ancora molti non sanno neppure delle sue canzoni. Dal 2008 se n'è andata anche l'enoteca Mannari. Per ora resta Livorno, ma non basta rilastricare le strade, un paese è fatto di persone!
Sono da poco passate... (continua)
in: Io e te abbiamo perso la bussola
Amico – 1973
Oggi sono 40 anni che se n’è andato! Voglio ricordare Piero Ciampi con questo capolavoro. Ha vissuto poco tempo, alzando continuamente la posta e non si può ogni giorno ricominciare da zero. Ha passato gli ultimi anni della propria vita nella sua Livorno, “la città più difficile per tutti”. L’ultima volta che venne visto era il 6 marzo 1979, all’Enoteca Mannari (che si chiamava Osteria dei Terrazzini, fino al 1974). Così, per molto tempo, il 6 Marzo di tutti gli anni, per qualcuno, divenne abitudine ritrovarsi proprio in quella osteria nel suo ricordo. Dopo tanto tempo e tanta storia purtroppo ancora molti non sanno neppure delle sue canzoni. Dal 2008 se n'è andata anche l'enoteca Mannari. Per ora resta Livorno, ma non basta rilastricare le strade, un paese è fatto di persone!
Sono da poco passate... (continua)
Piano piano, per la strada,
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 19/1/2020 - 09:09
Enzo Jannacci: Parlare con i limoni
[1987]
Scritta da Enzo Jannacci con Mark Harris e Riccardo Piferi
La canzone che dà il titolo all'album del 1987
"Il tempo dei limoni" è una canzone scritta da Luigi Tenco e Mogol, pubblicata l'anno seguente la tragica morte del cantautore, e "Parlare con i limoni" è dedicata da Jannacci proprio a Tenco ("al mio amico Tenco non gli han fatto vedere neanche i limoni"), a Giorgio Gaber ("al mio amico Gaber non gli han mai perdonato di aver fatto canzoni") e a se stesso ("quanta fatica per farsi accettare con le canzoni, una vita intera per rincorrere due o tre illusioni")...
Scritta da Enzo Jannacci con Mark Harris e Riccardo Piferi
La canzone che dà il titolo all'album del 1987
"Il tempo dei limoni" è una canzone scritta da Luigi Tenco e Mogol, pubblicata l'anno seguente la tragica morte del cantautore, e "Parlare con i limoni" è dedicata da Jannacci proprio a Tenco ("al mio amico Tenco non gli han fatto vedere neanche i limoni"), a Giorgio Gaber ("al mio amico Gaber non gli han mai perdonato di aver fatto canzoni") e a se stesso ("quanta fatica per farsi accettare con le canzoni, una vita intera per rincorrere due o tre illusioni")...
Io, io e te, che guardi le mie rughe
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 21:57
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
La ballata del pedone
[1963]
Scritta da Giorgio Gaber e Vittorio Pierantoni
Singolo sul lato B della mitica “Goganga”
Propongo questa canzone nel percorso “Guerra alla Terra” pensando al traffico che ci uccide giorno dopo giorno, nell’incertezza - quando non nell’indifferenza - degli amministratori pubblici, mentre le canaglie come Marchionne, Müller e gli altri industrialoni fanno soldi a palate, e per giunta ricorrendo alla truffa colossale dei software per alterare le rilevazioni sulle emissioni e utilizzando cavie, anche umane, per presunti esperimenti volti solo a favorire i grandi colossi dell’auto...
Scritta da Giorgio Gaber e Vittorio Pierantoni
Singolo sul lato B della mitica “Goganga”
Propongo questa canzone nel percorso “Guerra alla Terra” pensando al traffico che ci uccide giorno dopo giorno, nell’incertezza - quando non nell’indifferenza - degli amministratori pubblici, mentre le canaglie come Marchionne, Müller e gli altri industrialoni fanno soldi a palate, e per giunta ricorrendo alla truffa colossale dei software per alterare le rilevazioni sulle emissioni e utilizzando cavie, anche umane, per presunti esperimenti volti solo a favorire i grandi colossi dell’auto...
Veniva giù da corso Tricolore
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2018 - 11:42
Percorsi:
Guerra alla Terra
Immagini
[1965]
Parole e musica di Giorgio Gaber
Nell’album “L’asse di equilibrio”, pubblicato nel 1968
Testo trovato sul sito della Fondazione Giorgio Gaber
Parole e musica di Giorgio Gaber
Nell’album “L’asse di equilibrio”, pubblicato nel 1968
Testo trovato sul sito della Fondazione Giorgio Gaber
Una strada una lunga strada
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2018 - 08:18
Chiedo scusa se parlo di Maria
(1973)
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
nello spettacolo "Far finta di essere sani"
Abbiamo sempre cercato, io e Luporini, di contrapporre e unire questi due piani, il personale e il politico, di individuarli come contrapposti e di risolverli con l'unione nel gesto che diventa personale e politico contemporaneamente ma questa scissione tra personale e politico mi sembra già sbagliata nell'enunciazione. Non puoi parlare di "personale" e di "politico", nel momento in cui tu li distacchi o - cercando di metterli insieme - li consideri separati. "Maria il Vietnam, Maria la libertà, Maria la rivoluzione", sono parole messe insieme che a me danno una emozione proprio perché diventano la stessa cosa: Maria è il Vietnam. Non è che bisogna occuparsi del personale o del politico, sono la stessa cosa. lo non mi sono mai trovato d'accordo su questo tipo di scissione, che poi diventa degli... (continua)
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
nello spettacolo "Far finta di essere sani"
Abbiamo sempre cercato, io e Luporini, di contrapporre e unire questi due piani, il personale e il politico, di individuarli come contrapposti e di risolverli con l'unione nel gesto che diventa personale e politico contemporaneamente ma questa scissione tra personale e politico mi sembra già sbagliata nell'enunciazione. Non puoi parlare di "personale" e di "politico", nel momento in cui tu li distacchi o - cercando di metterli insieme - li consideri separati. "Maria il Vietnam, Maria la libertà, Maria la rivoluzione", sono parole messe insieme che a me danno una emozione proprio perché diventano la stessa cosa: Maria è il Vietnam. Non è che bisogna occuparsi del personale o del politico, sono la stessa cosa. lo non mi sono mai trovato d'accordo su questo tipo di scissione, che poi diventa degli... (continua)
Chiedo scusa se parlo di Maria
(continua)
(continua)
18/11/2017 - 23:19
Porta Romana bella
anonimo
Giorgio Gaber oltre ad aver interpretato la canzone originale ha scritto (nel 1963) anche una bella canzone d'amore ispirata a "Porta romana" e con lo stesso titolo.
PORTA ROMANA
(continua)
(continua)
29/8/2017 - 23:53
Giorgio Gaber: Al bar Casablanca
tra gli autori occorre indicare anche Luporini
giovanni 14/5/2016 - 10:32
Io se fossi Dio
Cacchio, vedo adesso che mi tocca tradurre anche la versione no 2 del 1991. No, pietà!
Saludon general
Saludon general
Krzysiek 23/2/2016 - 22:23
Ventiquattro megatoni
GIOTTO DA BONDONE
Un monologo di Giorgio Gaber
Gaber-Luporini, 1974.
Spettacoli in cui è presente il testo:
Anche per oggi non si vola (1974)
Giorgio Gaber - Recital (1975)
Storie del signor G (1991)
Dischi in cui è presente il testo:
Anche per oggi non si vola (1974)
L’uomo capisce tutto, tranne le cose perfettamente semplici.
In un paesino della Toscana del Dugento, zona purissima agricola e pastorizia, nacque un bambino di nome Giotto da Bondone. Il fatto che da grandicello se la facesse con le pecore non turbò molto, perchè era un ragazzo strano...
Il sesso dei grandi pittori rimane sempre per noi un fatto molto misterioso. Anche se fanno un originale televisivo, appena c’è una situazione interessante, non so, Giotto che accarezza la pecora con lo sguardo "giusto"... insomma sul più bello, arriva un attore con cravatta e occhiali che non c’entra niente, gli strappa la pecora... (continua)
Un monologo di Giorgio Gaber
Gaber-Luporini, 1974.
Spettacoli in cui è presente il testo:
Anche per oggi non si vola (1974)
Giorgio Gaber - Recital (1975)
Storie del signor G (1991)
Dischi in cui è presente il testo:
Anche per oggi non si vola (1974)
L’uomo capisce tutto, tranne le cose perfettamente semplici.
In un paesino della Toscana del Dugento, zona purissima agricola e pastorizia, nacque un bambino di nome Giotto da Bondone. Il fatto che da grandicello se la facesse con le pecore non turbò molto, perchè era un ragazzo strano...
Il sesso dei grandi pittori rimane sempre per noi un fatto molto misterioso. Anche se fanno un originale televisivo, appena c’è una situazione interessante, non so, Giotto che accarezza la pecora con lo sguardo "giusto"... insomma sul più bello, arriva un attore con cravatta e occhiali che non c’entra niente, gli strappa la pecora... (continua)
Riccardo Venturi 23/2/2016 - 19:23
L'America
"Tra l'altro parlare degli americani come di un popolo senza cultura è a dir poco superficiale. La cultura americana è ricchissima, bellissima. Certo, se la si conosce almeno un po'." Senza offesa, ma credo che tu non abbia colto il senso del monologo.
29/8/2015 - 11:22
La risposta al ragazzo della via Gluck
[1966]
Testo di Giorgio Gaber
Musica: Giorgio Gaber
Originariamente in singolo
Poi in: Collezione singoli 1965/67
Il ragazzo della via Gluck riesce a farsi accettare se cantata da Adriano, che la impone con la sua personalità di interprete, ma come canzone non esiste: è ingenua, superficiale, sembra un tema fatto da un bambino di seconda elementare. Dov'è la protesta in quel "chissà dove si va a finire"?
Non si riesce mai a capire se Adriano scherza o fa sul serio.
Giorgio Gaber
Testo di Giorgio Gaber
Musica: Giorgio Gaber
Originariamente in singolo
Poi in: Collezione singoli 1965/67
Il ragazzo della via Gluck riesce a farsi accettare se cantata da Adriano, che la impone con la sua personalità di interprete, ma come canzone non esiste: è ingenua, superficiale, sembra un tema fatto da un bambino di seconda elementare. Dov'è la protesta in quel "chissà dove si va a finire"?
Non si riesce mai a capire se Adriano scherza o fa sul serio.
Giorgio Gaber
Questa è la storia di un ragazzo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2015 - 12:23
Jacques Brel: Ces Gens-là
Trasposizione italiana di Herbert Pagani, interpretata da Giorgio Gaber
dal disco "I borghesi" del 1971,
dal disco "I borghesi" del 1971,
CHE BELLA GENTE
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri & CCG Staff 6/1/2015 - 15:14
Il nostro giorno (1° Maggio)
[1965]
Parole e musica di Giorgio Gaber
Sul lato B, Lettera dalla Svizzera.
Con l’accompagnamento di Augusto Martelli e la sua Orchestra.
Il 45 giri fu anche offerto in allegato alla rivista settimanale “Bella”.
Parole e musica di Giorgio Gaber
Sul lato B, Lettera dalla Svizzera.
Con l’accompagnamento di Augusto Martelli e la sua Orchestra.
Il 45 giri fu anche offerto in allegato alla rivista settimanale “Bella”.
Un giorno per chi lotta con coraggio
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/8/2014 - 12:39
Giorgio Gaber: La libertà di ridere
[1967]
Parole e musica di Giorgio Gaber
Lato B di E allora dai.
Poi nella compilation “Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970.
Parole e musica di Giorgio Gaber
Lato B di E allora dai.
Poi nella compilation “Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970.
I bambini chiedono
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/8/2014 - 11:47
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Album Postumo (Breve antologia di ordinarie violenze quotidiane)
arricchita dalla voce di Giorgio Gaber che recita “Elogio della schiavitù” (da “Un’idiozia conquistata a fatica” 1997/98)
Evidente il richiamo a Als die Nazis die Kommunisten holten/Prima vennero... di Martin Niemöller