Le Maître et Martha
Le Maître et Martha portaient de longs manteaux
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/4/2011 - 18:50
Ὁ ἐχθρὸς λαός
O ehtrós laós
Στίχοι: Ιάκωβος Καμπανέλλης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου & Τζένη Καρέζη
«Ὁ ἐχθρός λαός» - 1975
Testo di Iakovos Kambanelis
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Vassilis Papakonstandinou e Tzeni Karezi
Ο εχθρός λαός/ Il popolo nemico - 1975
Iakovos Kambanellis è morto il 5 febbraio 2011: è una notizia che abbiamo dato appena ci è giunta (*). Kambanellis, che era nato nell'isola di Naxos nel 1922, è stato un autore e un organizzatore importante del teatro greco del secondo dopoguerra e merita un'ulteriore menzione, dopo quelle che già CCG/AWS gli aveva, vivente, dedicato. Se già qui non si trovassero, scritte sui suoi versi, diverse canzoni tratte da "Il nostro grande circo/ Το μεγάλο μας τσίρκο" su musica di Stavros Xarchakos e, sia pur non riunite sotto un unico titolo, le quattro della "Cantata di Mauthausen",... (continua)
Στίχοι: Ιάκωβος Καμπανέλλης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου & Τζένη Καρέζη
«Ὁ ἐχθρός λαός» - 1975
Testo di Iakovos Kambanelis
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Vassilis Papakonstandinou e Tzeni Karezi
Ο εχθρός λαός/ Il popolo nemico - 1975
Iakovos Kambanellis è morto il 5 febbraio 2011: è una notizia che abbiamo dato appena ci è giunta (*). Kambanellis, che era nato nell'isola di Naxos nel 1922, è stato un autore e un organizzatore importante del teatro greco del secondo dopoguerra e merita un'ulteriore menzione, dopo quelle che già CCG/AWS gli aveva, vivente, dedicato. Se già qui non si trovassero, scritte sui suoi versi, diverse canzoni tratte da "Il nostro grande circo/ Το μεγάλο μας τσίρκο" su musica di Stavros Xarchakos e, sia pur non riunite sotto un unico titolo, le quattro della "Cantata di Mauthausen",... (continua)
Ο ΕΧΘΡΟΣ ΛΑΟΣ
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 22/4/2011 - 15:56
أناديكم (Unadikum)
Poesia di Tawfiq Zayyad (1966)
Musica di Ahmed Kaabou (1975)
Musica di Ahmed Kaabou (1975)
Questo inno della Resistenza palestinese, musicato da Ahmed Kaabou, è dedicato alla memoria di Vittorio Arrigoni e di tutti coloro che ne hanno condiviso gli ideali. Restiamo umani!
أناديكم
(continua)
(continua)
inviata da Flavio 22/4/2011 - 12:01
Percorsi:
Vittorio Arrigoni
?װוּ אַהין זאָל איך גײן
[1938]
Testo di Igor S. Korntayer (S. Korn-Teuer)
Musica di Oskar Strok
Lyrics by Igor S. Korntayer (S. Korn-Teuer)
Music by Oskar Strok
Parole di Igor S. Korntayer (1890-1941), poeta ed attore ebreo polacco che visse tra Łódź e Varsavia e finì ucciso dai nazisti ad Auschwitz. La musica era stata composta nei primi anni trenta da Oskar Strok, il "re dell’yiddish tango", e basata sulla melodia di una canzone russa, Голубые глаза [golubye glazá] "Occhi azzurri".
Come altrove specificato in questa pagina, testi della canzone (perlopiù parziali e trascritti in vario modo) si trovano un po' ovunque in rete. Qui presentiamo la versione completa "postbellica".
Una canzone scritta prima della guerra, quando già soffiava forte in Europa il vento infetto dell’antisemitismo, diffusasi poi in molte varianti in tutti i ghetti ebraici, cantata quindi dai sopravvissuti all’Olocausto raccolti nei... (continua)
Testo di Igor S. Korntayer (S. Korn-Teuer)
Musica di Oskar Strok
Lyrics by Igor S. Korntayer (S. Korn-Teuer)
Music by Oskar Strok
Parole di Igor S. Korntayer (1890-1941), poeta ed attore ebreo polacco che visse tra Łódź e Varsavia e finì ucciso dai nazisti ad Auschwitz. La musica era stata composta nei primi anni trenta da Oskar Strok, il "re dell’yiddish tango", e basata sulla melodia di una canzone russa, Голубые глаза [golubye glazá] "Occhi azzurri".
Come altrove specificato in questa pagina, testi della canzone (perlopiù parziali e trascritti in vario modo) si trovano un po' ovunque in rete. Qui presentiamo la versione completa "postbellica".
Una canzone scritta prima della guerra, quando già soffiava forte in Europa il vento infetto dell’antisemitismo, diffusasi poi in molte varianti in tutti i ghetti ebraici, cantata quindi dai sopravvissuti all’Olocausto raccolti nei... (continua)
דער ייׅד װערט געיאָגט און געפֿלאָגט.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby + CCG/AWS Staff 22/4/2011 - 10:38
Coprifuoco
[2010]
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
[La radio:]
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 22/4/2011 - 10:20
῀Ω γλυκύ μου ἔαρ (Αἱ γενεαì πᾶσαι)
anonimo
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O glyký mou éar (Ai geneaì pâsai)
Στίχοι: Εκκλησιαστικοί
Μουσική: Παραδοσιακό
Πρώτη εκτέλεση: Ειρήνη Παππά
Testo ecclesiastico ortodosso
Musica tradizionale
Prima esecuzione: Irini Papàs
Oggi è il Venerdì Santo, la Μεγάλη Παρασκευή dei Greci. L'innocente torturato e ucciso dai potenti della sua terra è figura, anzi: prefigurazione di tutti i martirii che gli ultimi avrebbero subito nei secoli per il loro riscatto. Nella cultura dei Greci il ricorso a questa figura non dipende dalla fede di chi vi ricorre, ma scaturisce da un antico linguaggio comune; e basta andare, qui in AWS, ad Axion Esti di Elytis e a Epitafios di Ritsos per convincersene. Direi anzi, con uno svolazzo temerario in territori che non mi competono troppo, che l'iconografia sacra dell'Ortodossia greca (che là si dice "agiografia")... (continua)
Primo testo:
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 22/4/2011 - 08:23
Per culpa
Popular
Arreglado por Al Tall
Yo también soy republicano, porque la II República Española hubiera podido llevar a cabo tal labor de regeneración y modernización en nuestro país que ahora, por lo menos intelectualmente, seríamos mucho mejores… “Pero entonces vinieron ellos” (Serrat, “De cartón piedra”), y todo lo que se había logrado se agostó con su triunfo, un triunfo que ya había comenzado en el bienio 1934-1936 gracias a la nómina de Mussolini.
Senyores i senyors, amb vostedes Al Tall:
La Zamarra de Gustavo
Arreglado por Al Tall
Yo también soy republicano, porque la II República Española hubiera podido llevar a cabo tal labor de regeneración y modernización en nuestro país que ahora, por lo menos intelectualmente, seríamos mucho mejores… “Pero entonces vinieron ellos” (Serrat, “De cartón piedra”), y todo lo que se había logrado se agostó con su triunfo, un triunfo que ya había comenzado en el bienio 1934-1936 gracias a la nómina de Mussolini.
Senyores i senyors, amb vostedes Al Tall:
La Zamarra de Gustavo
Per culpa d’esta guerra tot està molt car,
(continua)
(continua)
21/4/2011 - 23:34
Mamma, non sono più fascista
1996
Storie da li Peggio Quartieri
Storie da li Peggio Quartieri
- Mamma me dai 'na stampella?
(continua)
(continua)
inviata da Luca 'The River' 21/4/2011 - 18:04
Dove non tramonta il sole
[2010]
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
Testo e Musica di Francesco Marfìa
Album: Un Tempo Tutto Nostro
Là...dove non tramonta il sole
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 21/4/2011 - 16:08
Fuochi di parole
dall'album "La musica nelle strade" (2005)
Testo e musica di Marco Rovelli, che nel frattempo ha lasciato i Les Anarchistes
Testo e musica di Marco Rovelli, che nel frattempo ha lasciato i Les Anarchistes
Sulle pire accese bruciano le streghe
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/4/2011 - 15:44
Percorsi:
Eresie ed eretici, Streghe
Detrás del queso
[1970]
“Triunfo” – ballabile del folklore argentino, nato all’indomani dell’indipendenza - scritto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Patriottica ma anti-conservatrice e anti-imperialista, questa “Detrás del queso” è una canzone del 1970 (l’anno del sequestro e dell’assassinio del presidente argentino generale Aramburu ad opera dei Montoneros, peronisti di sinistra) che si riferisce agli anni 80 del 19° secolo (quelli dei governi conservatori sostenuti dagli inglesi e dello sterminio dei nativi durante la cosiddetta “conquista del deserto”) ma che potrebbe tranquillamente parlare dell’Argentina del “corralito” e dei “cacerolazos” di fine/inizio millennio… “E’ così ricca la mia terra che – sarà per questo – tutti quanti corrono dietro al formaggio!”
“Triunfo” – ballabile del folklore argentino, nato all’indomani dell’indipendenza - scritto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Patriottica ma anti-conservatrice e anti-imperialista, questa “Detrás del queso” è una canzone del 1970 (l’anno del sequestro e dell’assassinio del presidente argentino generale Aramburu ad opera dei Montoneros, peronisti di sinistra) che si riferisce agli anni 80 del 19° secolo (quelli dei governi conservatori sostenuti dagli inglesi e dello sterminio dei nativi durante la cosiddetta “conquista del deserto”) ma che potrebbe tranquillamente parlare dell’Argentina del “corralito” e dei “cacerolazos” di fine/inizio millennio… “E’ così ricca la mia terra che – sarà per questo – tutti quanti corrono dietro al formaggio!”
Este triunfo es del tiempo
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/4/2011 - 13:27
Warriors of the Wasteland
[1986]
Una canzone scritta da Holly Johnson ispirandosi al poema di Thomas Stearns Eliot “The Waste Land” (“La terra desolata”, 1922) e ai film “The Warriors” (“I guerrieri della notte”, 1979, regia di Walter Hill) e “Mad Max” (“Interceptor”, 1979, regia di George Miller, primo film della trilogia interpretata da Mel Gibson).
“…Dalle miniere di diamanti alle fabbriche…
Guerrieri della terra desolata…
Non siamo che topi in trappola…
Suicidi a volontà…
I potenti vivono nel lusso, ben protetti…
Auto blindate per megastar…
I potenti creano le masse e poi le fottono…
Stupidi pezzenti, pagate le tasse,
lavorate per far girare il mondo,
il vostro lavoro è il nostro oro,
fate come che vi è stato detto
e avrete qualcosina durante la campagna elettorale…”
La “terra desolata” di Eliot non era solo quella attraversata dai solitari guerrieri medievali alla ricerca del Graal ma anche... (continua)
Una canzone scritta da Holly Johnson ispirandosi al poema di Thomas Stearns Eliot “The Waste Land” (“La terra desolata”, 1922) e ai film “The Warriors” (“I guerrieri della notte”, 1979, regia di Walter Hill) e “Mad Max” (“Interceptor”, 1979, regia di George Miller, primo film della trilogia interpretata da Mel Gibson).
“…Dalle miniere di diamanti alle fabbriche…
Guerrieri della terra desolata…
Non siamo che topi in trappola…
Suicidi a volontà…
I potenti vivono nel lusso, ben protetti…
Auto blindate per megastar…
I potenti creano le masse e poi le fottono…
Stupidi pezzenti, pagate le tasse,
lavorate per far girare il mondo,
il vostro lavoro è il nostro oro,
fate come che vi è stato detto
e avrete qualcosina durante la campagna elettorale…”
La “terra desolata” di Eliot non era solo quella attraversata dai solitari guerrieri medievali alla ricerca del Graal ma anche... (continua)
From diamond mine to the factory
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/4/2011 - 11:00
Partigiano
C'era una volta un ponte difficile d'attraversare
(continua)
(continua)
inviata da adriana 21/4/2011 - 09:53
Too Much Monkey Business
[1956]
Singolo poi incluso nell’album “After School Session” del 1957.
“… Sono stato a Yokohama, a combattere in guerra.
Le cuccette dell’esercito – la sbobba dell’esercito – le divise dell’esercito – i trasporti dell’esercito. Ahh!
Troppe buffonate, troppe pagliacciate,
troppi imbrogli per farmici tirar dentro!...”
Un classico del r’n’r delle origini, in seguito riproposto da Elvis Presley, dai Beatles e da molti altri.
Ispirò anche Bob Dylan per la sua “Subterranean Homesick Blues”.
Nella sua bellissima versione del 1968 Elvis Presley sostituì a “Yokohama” il “Vietnam”.
Per la cronaca, Yokohama è una città parecchio martoriata e sfigata in cui non andrei mai a vivere…
Nel 1923 fu squassata da un violentissimo terremoto che uccise più di 100.000 persone e, siccome i giapponesi credevano che il sisma fosse frutto di un maleficio, molti di loro non trovarono di meglio che scagliarsi... (continua)
Singolo poi incluso nell’album “After School Session” del 1957.
“… Sono stato a Yokohama, a combattere in guerra.
Le cuccette dell’esercito – la sbobba dell’esercito – le divise dell’esercito – i trasporti dell’esercito. Ahh!
Troppe buffonate, troppe pagliacciate,
troppi imbrogli per farmici tirar dentro!...”
Un classico del r’n’r delle origini, in seguito riproposto da Elvis Presley, dai Beatles e da molti altri.
Ispirò anche Bob Dylan per la sua “Subterranean Homesick Blues”.
Nella sua bellissima versione del 1968 Elvis Presley sostituì a “Yokohama” il “Vietnam”.
Per la cronaca, Yokohama è una città parecchio martoriata e sfigata in cui non andrei mai a vivere…
Nel 1923 fu squassata da un violentissimo terremoto che uccise più di 100.000 persone e, siccome i giapponesi credevano che il sisma fosse frutto di un maleficio, molti di loro non trovarono di meglio che scagliarsi... (continua)
Runnin' to-and-fro - hard workin' at the mill.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/4/2011 - 08:58
Praise the Lord and Pass the Ammunition
[2007]
Lyrics & Music by Serj Tankians
Album: Elect The Dead
"Praise the Lord and Pass the Ammunition" was an American patriotic song written by Frank Loesser and published as sheet music in 1942 by Famous Music Corp. The song was a response to the attack on Pearl Harbor that marked United States involvement in World War II. It described a chaplain ("Sky pilot") being with some fighting men who are under attack from an enemy.. He was asked to say a prayer for the men who were engaged in firing at the oncoming planes. The chaplain puts down his Bible, mans one of the ship's gun turrets and began firing back, saying, "Praise the Lord and pass the ammunition".
According to writer Jack S. McDowall, the famous phrase is generally credited to "A Chaplain," said to be manning the guns of a ship under attack. "This [sic] was not true," says McDowall. For some time, long after Pearl Harbor,... (continua)
Lyrics & Music by Serj Tankians
Album: Elect The Dead
"Praise the Lord and Pass the Ammunition" was an American patriotic song written by Frank Loesser and published as sheet music in 1942 by Famous Music Corp. The song was a response to the attack on Pearl Harbor that marked United States involvement in World War II. It described a chaplain ("Sky pilot") being with some fighting men who are under attack from an enemy.. He was asked to say a prayer for the men who were engaged in firing at the oncoming planes. The chaplain puts down his Bible, mans one of the ship's gun turrets and began firing back, saying, "Praise the Lord and pass the ammunition".
According to writer Jack S. McDowall, the famous phrase is generally credited to "A Chaplain," said to be manning the guns of a ship under attack. "This [sic] was not true," says McDowall. For some time, long after Pearl Harbor,... (continua)
Come lay it down, won't you,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 21/4/2011 - 08:45
El último sapukay
[1967]
Dall’album “Último momento”
Un “chamamé” (ballabile della cosiddetta “música litoraleña” argentina) composto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Interpretata anche da Jorge Cafrune, Coco Diaz, Danny Martínez ed altri.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Il “sapukay” (o “sapucai”) è il celebre “¡Ayyyyyy!”, il grido, che può essere di trionfo, di dolore, di allegria, di allerta o semplicemente di avviso o di richiamo, tipico di molti popoli indigeni – e in Argentina di quello guaraní – rimasto in parecchi generi musicali folklorici sudamericani, come appunto il “chamamé” (ma anche il huapango ed il son jarocho messicani).
"El último sapukay" di Oscar Valles è... (continua)
Dall’album “Último momento”
Un “chamamé” (ballabile della cosiddetta “música litoraleña” argentina) composto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Interpretata anche da Jorge Cafrune, Coco Diaz, Danny Martínez ed altri.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Il “sapukay” (o “sapucai”) è il celebre “¡Ayyyyyy!”, il grido, che può essere di trionfo, di dolore, di allegria, di allerta o semplicemente di avviso o di richiamo, tipico di molti popoli indigeni – e in Argentina di quello guaraní – rimasto in parecchi generi musicali folklorici sudamericani, come appunto il “chamamé” (ma anche il huapango ed il son jarocho messicani).
"El último sapukay" di Oscar Valles è... (continua)
La muerte apagó la risa
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 20/4/2011 - 15:25
Here in Silence
[1972]
Con Man Of Iron nella colonna sonora del film di Peter Elford “Pass of Arms”
Testo di Peter Elford
Musica di Don Fraser
Con Man Of Iron nella colonna sonora del film di Peter Elford “Pass of Arms”
Testo di Peter Elford
Musica di Don Fraser
Summer skies are gone for ever
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 20/4/2011 - 08:18
La canzoncina del militare in bicicletta
[2011]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel :
(Per la versione russa / For the Russian version / Pour la version russe : Sergej Nikolaev
Sergej Nikolajevin venäjänkieliselle versiolle)
Ahmed il Lavavetri ci propone questa semplice canzoncina in cerca d'una musica basandosi su un divertente racconto che gli ha fatto tale R.V., uno abbastanza noto in questo sito. Pochi giorni fa, quest'ultimo è stato chiamato con l'autoambulanza per un intervento assai curioso: riportare in caserma, da un ospedale della provincia, un militare di carriera che aveva subito un incidente piuttosto singolare. La domenica prima, mentre si stava dilettando di ciclocross su un sentiero boschivo, l'ufficiale si era ritrovato all'improvviso davanti un asino che se ne stava bel bello a crogiolarsi al sole. Accorgendosene all'ultimo momento e non intendendo frenare... (continua)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel :
(Per la versione russa / For the Russian version / Pour la version russe : Sergej Nikolaev
Sergej Nikolajevin venäjänkieliselle versiolle)
Ahmed il Lavavetri ci propone questa semplice canzoncina in cerca d'una musica basandosi su un divertente racconto che gli ha fatto tale R.V., uno abbastanza noto in questo sito. Pochi giorni fa, quest'ultimo è stato chiamato con l'autoambulanza per un intervento assai curioso: riportare in caserma, da un ospedale della provincia, un militare di carriera che aveva subito un incidente piuttosto singolare. La domenica prima, mentre si stava dilettando di ciclocross su un sentiero boschivo, l'ufficiale si era ritrovato all'improvviso davanti un asino che se ne stava bel bello a crogiolarsi al sole. Accorgendosene all'ultimo momento e non intendendo frenare... (continua)
Il militare è un tipo assai sportivo,
(continua)
(continua)
20/4/2011 - 02:20
Caput mundi
1992
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Mercenari al soldo dello stato,
(continua)
(continua)
inviata da Luca 'The River' 18/4/2011 - 16:47
Todo cambia
bellissima canzone.complimenti a moretti per averla scelta per il suo film e per avermela fatta conoscere nella sua preziosa verita'
nicoletta 18/4/2011 - 12:51
Partono i nuovi emigranti
Ai fieri Misogalli del populismo di casa nostra, che sparano sul populista francese non ammettendo che possa pensarla come loro, suggerisco di ricordargli che sul finire dell'Ottocento la Tunisia, quarta sponda, era in cima ai nostri italici desideri; ma che i Galli ce la soffiarono di sotto il...naso e più tardi ci lasciarono fare in Tripolitania e Cirenaica (Libia). E' giusto che siano loro ad accogliere i Tunisini. Naturalmente i nostri populisti misogalli si dovranno impegnare ad accogliere senza fiatare i Libici, quando arriveranno. O tenteranno di girarli all'Impero Ottomano?
Come è difficile fraternizzare se ci si aggrappa al populismo e al nazionalismo: si hanno le stesse "idee" e per questo ci si mena...
Qualche giorno fa sul giornale locale di Como c'era una buona vignetta.
Una presentatrice introduceva un dibattito tra Bossi e il Bignasca - l'orrido leghista svizzeroitaliano... (continua)
Come è difficile fraternizzare se ci si aggrappa al populismo e al nazionalismo: si hanno le stesse "idee" e per questo ci si mena...
Qualche giorno fa sul giornale locale di Como c'era una buona vignetta.
Una presentatrice introduceva un dibattito tra Bossi e il Bignasca - l'orrido leghista svizzeroitaliano... (continua)
Gian Piero Testa 18/4/2011 - 09:45
Omar El-Mukhtar
@ Salvo
E le bugie, quelle di guerra, non hanno mai le gambe corte..
(questo Churchil non lo ha precisato..)
E le bugie, quelle di guerra, non hanno mai le gambe corte..
(questo Churchil non lo ha precisato..)
Carlo 18/4/2011 - 08:20
A Right to Life
[2010]
Post-apartheid South African racism, considered as an issue in Human Rights..
"A creative project for my Introduction to Peace Studies class, and an experiment in alternative hip/hop.."
Post-apartheid South African racism, considered as an issue in Human Rights..
"A creative project for my Introduction to Peace Studies class, and an experiment in alternative hip/hop.."
And I know that all human beings are born equal and free:
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 17/4/2011 - 18:22
La guerra di Piero
Bellissima sigla del programma Mille papaveri rossi di Rai Storia
DonQuijote82 17/4/2011 - 18:22
Fagioli 'olle 'otenne
Leggo per la prima volta queste pagine (dopo aver cercato notizie si Tina Andrey). Avevo chiesto un anno fa ad un cantastorie livornese un articolo su Tina per la nostra rivista TOSCANA FOLK, siamo arrivati tardi. Chiedo (non so a chi) per il prossimo numero una bella scheda sulla sua attività e, possibilmente qualche bella foto da aggiungere. Era grande e una voce inimitabile. Oggi restano soltanto vecchi microsolco Fra cui una splendida versione di Caserio)della SONIC di Carlo Dalla che potrebbero essere rimasterizzati (ci stiamo pensando. Sulla rivista non arriva molto materiale su Livorno, ma qualcosa abbiamo pubblicato (vedere l'indice sul web)fra cui una bella ricetta del cacciucco in poesia e un ricordo delle "cacciuccate" del 35-'36 con i concorsi di poesia estemporanea.
Ringrazio tutti per queste belle pagine e invito a collaborare alla rivista TOSCANA FOLK, che esce ormai solo... (continua)
Ringrazio tutti per queste belle pagine e invito a collaborare alla rivista TOSCANA FOLK, che esce ormai solo... (continua)
Alessandro Bencistà 16/4/2011 - 23:33
Los que fabrican las guerras
Version française – LES FABRICANTS DE GUERRE – Marco Valdo M.I. – 2011
d'après la version italienne de Bartleby
d'une chanson argentine en espagnol de Los Cantores de Quilla Huasi – 1970
Texte et musique : Oscar “Cacho” Valles (Oscar Arturo Mazzanti, membre des Cantores de Quilla Huasi jusqu'en 1983, compositeur et auteur d'une centaine de chansons devenue parts intégrantes du folklore argentin) et de Díaz Ribeiro.
d'après la version italienne de Bartleby
d'une chanson argentine en espagnol de Los Cantores de Quilla Huasi – 1970
Texte et musique : Oscar “Cacho” Valles (Oscar Arturo Mazzanti, membre des Cantores de Quilla Huasi jusqu'en 1983, compositeur et auteur d'une centaine de chansons devenue parts intégrantes du folklore argentin) et de Díaz Ribeiro.
LES FABRICANTS DE GUERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/4/2011 - 15:59
El fantasma del laac
d'après la version italienne de Gian-Piero Testa
d'une chanson en comasque laghée de Davide Van De Sfroos – El Fantasma del Laac – 1992
Davide Van De Sfroos doit aimer les fantômes ou alors, il en rencontre souvent , peut-être fait-il partie lui-même d'une confrérie fantasmatique... Allez savoir... Voici donc sa deuxième chanson où un fantôme paraît dans le titre... Et un deuxième fantôme qui court autour du lac dans le pays de Côme...
Oh, dit Lucien l'âne en faisant semblant de trembler de tous ses membres et de tout son dos, en hérissant les poils de sa colonne de la tête à la queue, brrr, des fantômes... Ils me donnent le frisson, rien que d'y penser. mais à la vérité, je n'en ai jamais rencontré beaucoup et les seuls que j'ai vus étaient de bien braves gens, un peu déboussolés, mais gentils quand même. Aimables. Cela dit, je me demande, si ce ne serait pas le même fantôme, revenu... (continua)
d'une chanson en comasque laghée de Davide Van De Sfroos – El Fantasma del Laac – 1992
Davide Van De Sfroos doit aimer les fantômes ou alors, il en rencontre souvent , peut-être fait-il partie lui-même d'une confrérie fantasmatique... Allez savoir... Voici donc sa deuxième chanson où un fantôme paraît dans le titre... Et un deuxième fantôme qui court autour du lac dans le pays de Côme...
Oh, dit Lucien l'âne en faisant semblant de trembler de tous ses membres et de tout son dos, en hérissant les poils de sa colonne de la tête à la queue, brrr, des fantômes... Ils me donnent le frisson, rien que d'y penser. mais à la vérité, je n'en ai jamais rencontré beaucoup et les seuls que j'ai vus étaient de bien braves gens, un peu déboussolés, mais gentils quand même. Aimables. Cela dit, je me demande, si ce ne serait pas le même fantôme, revenu... (continua)
LE FANTÔME DU LAC
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/4/2011 - 21:29
كلمتي حرة (Kelmti Horra)
Ich bin die, die frei sind und sich niemals fürchten
(continua)
(continua)
15/4/2011 - 20:43
Novecento
Version française – VINGTIÈME – Marco valdo M.I.
Chanson italienne – Novecento – Valerio Sanzotta
Chanson italienne – Novecento – Valerio Sanzotta
VINGTIÈME
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/4/2011 - 18:23
Canto General
La majesté du peuple del popolo: Pablo Neruda et Florence
écrit par la Chatte Pampalea le 16 mars 2010
Sale hiver, mes chers. Spécialement pour une chatte, noire ou de n'importe quelle couleur. Nous autres, chats, nous aimons le soleil, nous ne sommes pas faits pour des hivers comme celui que, par chance et avec des incidents divers, se termine, ainsi nous prêtons notre voix aux autres incidents, souvent humains, qui éloignent de ce qu'on voudrait faire. Mais quand même, et ce qui est fait est fait et archivé, parfois timidement, ressort le soleil. Et alors, on retourne faire un tour en ville, ce qui se révèlera ensuite ici dénommé : une chatte noire en balade en ville. Et je suis partie faire un tour à San Salvi.
Tôt ou tard, ils s'en empareront, San Salvi, ces messieurs aux affaires louches et aux politiques obscures. Ils s'en empareront, ils y feront des maisons et des immeubles,... (continua)
Marco Valdo M.I. 15/4/2011 - 14:45
Where The Streets Have No Name
Là Où Les Rues N'ont Pas De Nom
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 15/4/2011 - 13:34
Guerrilla Radio
Guerrilla Radio, dal più grande campo di prigionia a cielo aperto mai concepito da mente (dis)umana, il blog di Vittorio Arrigoni (Besana Brianza, 4 febbraio 1975 - Gaza City, 14 aprile 2011).
Bartleby 15/4/2011 - 13:30
Stay Human (All the Freaky People)
"Un cuore,
due mani,
un cuore pulsante e una mente ancora funzionante.
Due occhi abbastanza profondi per mettere a fuoco l'ingiustizia a portata di mira dei cecchini.
Due mani ancora funzionali per accarezzare cuccioli d'uomo figli spersi di un allah minore,
e un cuore aritmico che pompa sangue per una mente poco incline all'indifferenza dinnanzi alla tragedia.
Sono vivo, ma questo potrebbe essere tranquillamente il video della mia uccisione."
Vittorio Arrigoni
(che sapeva di rischiare di essere ucciso dall'Odio, ma non poteva conoscere la forma precisa in cui si sarebbe manifestato...)
due mani,
un cuore pulsante e una mente ancora funzionante.
Due occhi abbastanza profondi per mettere a fuoco l'ingiustizia a portata di mira dei cecchini.
Due mani ancora funzionali per accarezzare cuccioli d'uomo figli spersi di un allah minore,
e un cuore aritmico che pompa sangue per una mente poco incline all'indifferenza dinnanzi alla tragedia.
Sono vivo, ma questo potrebbe essere tranquillamente il video della mia uccisione."
Vittorio Arrigoni
(che sapeva di rischiare di essere ucciso dall'Odio, ma non poteva conoscere la forma precisa in cui si sarebbe manifestato...)
Bartleby 15/4/2011 - 13:22
Mothers Of The Disappeared
LES MÈRES DES DISPARUS
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 15/4/2011 - 13:07
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Canzone française – Le Maître et Martha – 1933 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 32
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Décidément, Marco Valdo M.I. mon ami, les titres de tes canzones sont bien souvent surprenants ou alors, comme ici, semblent évoquer quelque chose, renvoyer à une autre histoire... ici, à une histoire faustienne, en quelque sorte, à une histoire née dans un autre monde... N'a-t-il pas un rapport ce titre avec celui du roman de Mikhaïl Afanassievitch Boulgakov, lequel était de Kiev, si je ne me trompe...
En effet, il s'agit bien d'évoquer ici ce titre du roman de Boulgakov – Le Maître et Marguerite – et tout ce qui tourne autour... le mystère,... (continua)