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Prima del 2011-3-6

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CapaRezza: Legalize The Premier

CapaRezza: Legalize The Premier
[2011]
CapaRezza feat. Alborosie
Album :Il sogno eretico

L'ironica Legalize the Premier prende lo spunto dal classico inno dei rastaman, Legalize It, cioè la marijuana. Qui il protagonista non è più un rastaman, ma un casta-man, cioè un uomo della sta del potere. E non chiede di legalizzare la droga, ma se stesso.
Il sussidiario
Castaman! oh yeah.. Legalize your seed!
(continua)
inviata da Adriana e Lorenzo 6/3/2011 - 23:36
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Messa In Moto

Messa In Moto
da il sogno eretico 2011
Per una volta la preghiera ve la faccio io
(continua)
6/3/2011 - 23:19
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War Without End, Amen Amen

War Without End, Amen Amen
[2003]
Album: Welcome Home
The president looked in the camera today
(continua)
inviata da giorgio 6/3/2011 - 19:30
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Ya no hables más corazón

Ya no hables más corazón
[2004]
Álbum: Zona de Guerra
"...son palabras que fluyen del corazón”,
(continua)
inviata da giorgio 6/3/2011 - 19:02
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Mi pueblo y su paz

Mi pueblo y su paz
[2008]
Letra y Musica de Ramón Salgado
Álbum: No Más Guerra

"Esta canción es acerca de Todos Santos, mi ciudad natal"
Por sus calles empedradas
(continua)
inviata da giorgio 6/3/2011 - 14:49
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No Blood for Oil

No Blood for Oil
[2005]
Album: Backyard Revolution

"War does not determine who is right - only who is left". (Bertrand Russell)

"Anti-War, Anti-Draft.. ..track for this generation. Peace".
Dear Mr Bush I have a complaint
(continua)
inviata da giorgio 6/3/2011 - 14:22
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No Más Guerra

No Más Guerra
[2008]
Letra y Musica de Ramón Salgado
Álbum: No Más Guerra
Despierta la mañana
(continua)
inviata da giorgio 6/3/2011 - 09:28

Par la radio

Par la radio
Par la radio

Canzone française – Par la radio – 1925 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 24

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Cette fois, Lucien l'âne mon ami, la chanson du jour raconte l'année 1925, l'année de la Conférence et des accords de Locarno et du Traité de Londres, vue si l'on peut dire ainsi, par la radio. C'est en même temps, un peu, l'histoire de l'arrivée de la radio comme moyen de diffusion « grand public » et sa découverte par un enfant. On en est encore aux postes à galène, sorte de détecteur d'ondes à la portée variable. On en était aux débuts, tout restait encore à inventer dans le domaine radiophonique. Mais depuis presque un siècle et demi, le progrès est... (continua)
Papa faisait le guignol, grand-mère contait
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/3/2011 - 22:00
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Giorgio Gaber: L'orgia: ore 22 secondo canale

Giorgio Gaber: L'orgia: ore 22 secondo canale
Gaber/Luporini
recitata da "Il Signor G" (1970)
cantata nel singolo "Barbera e Champagne" (1970)
Ero lì in un’orgia in mezzo a della gente che conoscevo poco e che non era molto attraente.
(continua)
inviata da Daniel(e) Bellucci. 5 marzo 2011. salve. 5/3/2011 - 16:03
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Poema de silencio

Poema de silencio
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.


Canzone e tema strumentale finali di questa splendida opera epica.
Molti sono morti, tanti hanno sofferto, tanti continueranno a soffrire.
Mauthausen è liberato, Parigi è liberata, ma liberi non sono i combattenti antifascisti spagnoli.
Non sono liberi di tornare a casa, perché è proprio lì che l’odiato nemico ancora si annida e resiste e resisterà per ancora tre decenni.
Chi di loro, dopo tutto quello che ha visto e passato, sceglierà di tornare in Spagna lo farà clandestinamente e per continuare ancora l’interminabile lotta... (continua)
Escuchad en silencio,
(continua)
inviata da Bartleby 4/3/2011 - 11:20
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La escalera de Mauthausen

La escalera de Mauthausen
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



“La cantera de Mauthausen ha sido una de los lugares más terrorificos de todos los campos nazis que han existido, puesto que en ella se han empleado los métodos de trabajo jamás imaginados. Y se sabía, porque esto ya lo decían de una nacionalidad a otra, todo el mundo lo sabía, y decían eso es los españoles, los republicanos españoles han construido eso, y cada piedra lleva la sangre de un español. Hasta la piedra más pequeña de las escaleras de Mauthausen lleva sangre de algún español.”

“La cava di Mauthausen è stato uno dei... (continua)
Cada escalón el hambre
(continua)
inviata da Bartleby 4/3/2011 - 10:11
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Jugando al futbol

Jugando al futbol
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



“L’effetto che ci produceva, a noi deportati, quando arrivavamo al campo di Mauthausen, e soprattutto a noi spagnoli, era qualcosa di davvero impressionante, di terribile, perché la prima cosa che si vedeva all’arrivo erano le mura – che tuttavia non erano ancora finite, e infatti le finimmo noi spagnoli – e la famigerata aquila, un’aquila di bronzo che spiegava le sue ali sopra l’ingresso principale. Nei primi mesi del 1941, benchè succedesse che i nostri cadevano come mosche ed eravamo debilitati e tutto questo, tuttavia era... (continua)
Calza las botas,
(continua)
inviata da Bartleby 4/3/2011 - 08:18
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Stranamore (pure questo è amore)

Stranamore (pure questo è amore)
L'uomo è grande, l'uomo è vivo, l'uomo non è guerra?
I generali gli rispondono che L'UOMO È VINO,
combatte bene e muore meglio solo quando ne è pieno.

Vi si verseranno grappa nella gola come a tutti gli altri..
Ma voi dovete rimanere lucidi! -Wenn der Krieg beginnt, 639 – 1937 ? – Bertolt Brecht
Rodolfo 3/3/2011 - 22:17
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Poema de atención

Poema de atención
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

La prima delle canzoni presenti nell’album dedicate ai circa 13.000 spagnoli – molti di essi ebrei inclusi in una lista di 6.000 nomi che nel 1941 Franco aveva fornito direttamente ad Himmler, regalo del caudillo al führer - che finirono nei campi di sterminio nazisti, e a Mauthausen-Gusen in particolare: ne sopravvissero soltanto 2.000.

"La Cantata del exilio" fu composta da Antonio Resines, un importante cantautore membro del gruppo folk-rock "Almas Humildes", e scritta da Antonio Gómez [che ringraziamo perché ha voluto mettere... (continua)
Pero ahora os pedimos
(continua)
inviata da Bartleby 3/3/2011 - 13:41
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Pensa un po'

Pensa un po'
[1969]
Album: “Mio caro padrone… / Contessa”

I sogni indotti (anche quelli!), più o meno 'spontaneamente', di benessere e ricchezza da un lato.. e la realtà quotidiana (amara) dall'altro..
Pensa un po',
(continua)
inviata da giorgio 3/3/2011 - 08:22

La colombe argentée

La colombe argentée
La colombe argentée

Canzone française – La colombe argentée – 1924 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 23

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

La colombe argentée... Voilà un titre bien étrange. Ces Histoires d'Allemagne m'étonnent souvent. Ce titre, on dirait un rébus, on dirait un arcane.

Mais non, Lucien l'âne mon ami, tu sais bien quelle réputation (usurpée, d'ailleurs) a la colombe dans l'imaginaire des hommes. C'est l'oiseau qui symbolise la paix... Cependant, son vrai nom à notre héros du ciel est lui bien étrange, en effet : il s'appelle LZ 126. Il s'agit là d'une dénomination qui convient à un objet industriel et c'en est un, protégé par un de ces secrets codés... Mais... (continua)
Le 11 octobre départ de Palos, au sud de l'Espagne
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/3/2011 - 22:16

Salvatore Adamo: Prague...ou Ailleurs à l'ombre des drapeaux

Per capire se rientri o meno tra le C.C.G. bisognerebbe conoscere l'epoca in cui Salvatore Adamo l'ha scritta.
Questo può saperlo solo il sig. Davide Costa che è un profondo conoscitore ed estimatore (in questo caso come me) del grande Salvatore.
PRAGA ... O ALTROVE ALL'OMBRA DELLE BANDIERE.
(continua)
inviata da Piergiorgio Tanzi 2/3/2011 - 22:08
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Non siete Stato voi

Non siete Stato voi
da il sogno eretico 2011
Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2011 - 18:48
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Cose che non capisco

Cose che non capisco
Da Il mio sogno eretico 2011
Benvenuti ad una nuova puntata di "Chi
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2011 - 17:37
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La ghigliottina

La ghigliottina
Da Il sogno eretico (2011)
Caro Danton, mon ami Danton,
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2011 - 17:27
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Sono il tuo sogno eretico

Sono il tuo sogno eretico
Da Il Sogno Eretico (2011)
(Giovanna D'Arco)
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/3/2011 - 17:25
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Muerte de Antonio Machado

Muerte de Antonio Machado
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez (la seconda parte del brano - tra virgolette - è di un anonimo autore spagnolo)
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.



Español
Italiano

«El exilio español que siguió a la derrota republicana y democrática de 1939 constituye una aventura humana única en la historia contemporánea mundial. Esos cientos de miles de hombres y mujeres que se vieron obligados a abandonar su patria camino de otros países de los que, en muchos casos, ni siquiera habían oído hablar, protagonizaron un drama del que el paso de la frontera es tan solo el primer acto. Después vendría, como en círculo fatal, el internamiento en los campos de refugiados, la resistencia contra el fascismo, los campo de exterminio nazis, y, todavía, el regreso a una tierra dominada por la... (continua)
Con el polvo cansado
(continua)
inviata da Bartleby 2/3/2011 - 10:23
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A Man's Home Is His Castle

A Man's Home Is His Castle
Linda works at the diner pourin' coffee slingin' hash
(continua)
inviata da Anonymous 2/3/2011 - 05:45
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11 Months and 29 Days

11 Months and 29 Days
Busted in Austin, walkin' around in a daze
(continua)
inviata da Anonymous 2/3/2011 - 03:15
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Wij slopen met muziek

Wij slopen met muziek
Version française – NOUS DÉMOLISSONS EN MUSIQUE – Marco valdo M.I. – 2011
Chanson néerlandaise – Wij slopen met muziek ! – Johnny and Jones – 1944

Il y avait deux musiciens qui aimaient le swing et le jazz américain.
Ils étaient juifs.
Ils furent enfermés par les nazis dans le camp de Westerbork.
Ils furent contraints à travailler pour leurs propres gardiens, ils démolissaient des carcasses d'avions, mais – comme dit la chanson – ils les démolissaient en musique, en chantant, sans leur optimisme ni leur espérance.
Ils dédièrent à Westerbork une radieuse chanson d'amour : Die Westerbork Serenade.
Cela ne servit à rien, Johnny & Jones moururent à Bergen- Belsen un peu avant que les Anglais ne libèrent le camp.
Les « seigneurs de la mort » les tuèrent en même temps que 6 millions de Juifs.
Ils tuèrent leurs corps mais pas leur musique et leur volonté de vivre.
NOUS DÉMOLISSONS EN MUSIQUE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/3/2011 - 22:02
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Il mercenario di Lucera

Il mercenario di Lucera
un paio di precisazioni, primo si può esser disertori e pure mercenari, si disertava dalle forze armate perchè fare il militare era un'imposizione una costrizione,imposta dallo stato che ti rubava una fetta di vita, imponendoti come portare i capelli, di indossare una divisa c'erano delle regole da rispettare, una bandiera da salutare una "patria e una bandiera a cui giurare fedeltà" dei superiori che ti rompevano le palle per 18 mesi il tutto in cambio di 30 merdosissime mila lire, si diventava mercenari per il gusto dell'avventura, per il denaro, per giocare con la propria vita disprezzandola e rischiandola, senza aver padroni se non chi ti pagava il contratto, ma i contratti spesso e volentieri si potevano anche rompere ed il padrone di ieri diventava il nemico di domani come scrisse qualcuno uomo senza volto e senza nome, senza patria, senza ideali e senza bandiera fedele solo alla sua... (continua)
aurelien "loco" le loup 1/3/2011 - 20:35
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Die Westerbork Serenade

Die Westerbork Serenade
[1944]
Chanson néerlandaise – De serenade van Westerbork - Johnny & Jones – 1944

Quand le Mal absolu apparaît dans l'histoire les conséquence sont toujours dramatiques; parfois aussi drôles...

Dans les environs de Westerbork, petite ville de la province de Drenthe, le gouvernement des Pays-Bas avait placé en 1938 un camp d'accueil de réfugiés, en grande partie des juifs allemands et autrichiens, fuyant les nazis. Quand Hitler, en mai 1940, envahit la Belgique et les Pays-bas, Westerbork fut transformé en un camp de transit pour tous les gens qui étaient destinés aux camps d'extermination les plus tristement fameux. Passèrent par Westerbork, par exemple, Anne Frank, Etty Hillesum et aussi de nombreux noms de la scène artistique allemande des années 30, comme Dora Gerson e Max Ehrlich grands acteurs de cinéma et de cabaret ou comme le pianiste berlinois Willy Rosen…

Ce furent justement... (continua)
LA SÉRÉNADE DE WESTERBORK
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/3/2011 - 19:24
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Viva l'Italia

Viva l'Italia

Benigni e «Fratelli d'Italia», dubbi su una lezione di storia
di Alberto Mario Banti - Il Manifesto

Roberto Benigni a Sanremo: ma certo, quello che voleva bene a Berlinguer! Quello che - con gentile soavità - insieme a Troisi scherzava su Fratelli d'Italia ... Che trasformazione! Sorprendente! Eh sì, giacché giovedì 17 febbraio «sul palco dell'Ariston», come si dice in queste circostanze, non ha fatto solo l'esegesi dell'Inno di Mameli. Ha fatto di più. Ha fatto un'apologia appassionata dei valori politici e morali proposti dall'Inno. E - come ha detto qualcuno - ci ha anche impartito una lezione di storia. Una «memorabile» lezione di storia, se volessimo usare il lessico del comico.

Bene. E che cosa abbiamo imparato da questa lezione di storia? Che noi italiani e italiane del 2011 discendiamo addirittura dai Romani, i quali si sono distinti per aver posseduto un esercito bellissimo,... (continua)
1/3/2011 - 18:35

Lontan de ti, Milàn

Lontan de ti, Milàn
[novembre 1943]
Parole e musica di Mario Vezzosi e Camillo Mariani
Testo trovato qui

Canzone composta in uno dei tanti Stalag (i campi di concentramento per prigionieri di guerra), allestiti dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 per rinchiudervi i militari italiani che non avevano accettato di continuare a combattere nelle fila tedesche.



“Vedi quelle sentinelle dietro i reticolati? Sono loro i prigionieri di Hitler, non noi. Noi a Hitler e Mussolini diciamo no, anche quando ci vogliono prendere per fame.”
(Sergente Cecco Baroni, internato in Germania, in Mario Rigoni Stern: “Soldati italiani dopo il settembre 1943”, FIAP, Roma 1988, pag. VI)

“Canzone composta nel novembre del 1943, nello Stalag 328 del campo di concentramento di Leopoli, in Polonia. Vi era in questo campo un gruppo abbastanza numeroso, e naturalmente unito, di milanesi, fra cui si contavano note... (continua)
Quand a la sera ven scur
(continua)
inviata da Bartleby 1/3/2011 - 12:19
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Die Westerbork Serenade

Die Westerbork Serenade
Tributo a Johnny & Jones da parte del duo neerlandese El Passionatos, Jim Florentinus e Jeroen Borghouts (http://www.elpassionatos.nl):

Bartleby 28/2/2011 - 22:59




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