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No borders

No borders
2016
Hate & hope
No one! No one! No one is illegal!
(continua)
inviata da dq82 10/2/2017 - 17:31
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Eroi senza volto

Eroi senza volto
2011
Eroi senza volto

Il singolo "EROI SENZA VOLTO" è il racconto degli NH3 di una realtà in cui il precariato rappresenta il denominatore comune di situazioni differenti. In particolare, il singolo racconta in maniera cruda e sincera della condizione di migliaia di lavoratori, precari su tutti i fronti, dalla sicurezza sul lavoro alla sicurezza salariale.
Il brano è impreziosito dalla voce di Olly, già cantante degli Shandon e dei Madbones ed attualmente voce dei The Fire.
piange solo il sindacato, io cadevo e non mi ha preso
(continua)
inviata da dq82 10/2/2017 - 17:27
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Malcolm X

Malcolm X
2013
Rise up!

Malcolm X, nato Malcolm Little, anche noto come Detroit Red, El-Hajj Malik El-Shabazz e Omowale (Omaha, 19 maggio 1925 – New York, 21 febbraio 1965), è stato un attivista statunitense a favore dei diritti degli afroamericani e dei diritti umani in genere. Disertore durante la seconda guerra mondiale (psichicamente non adatto; in seguito, Malcolm X sostenne di aver finto una patologia mentale per evitare le armi.)
In prigione a 20 per furto e rapina, rimase affascinato dallla Nation of Islam (NOI). La NOI si autodefiniva una "setta islamica militante". La sua tesi centrale era che la maggior parte degli schiavi africani erano musulmani prima di venire catturati e che quindi i neri avrebbero dovuto riconvertirsi all'Islam. La NOI era inoltre un gruppo "nazionalista nero", ossia auspicava la creazione di una nazione nera separata all'interno degli Stati Uniti.
Nel 1950 l'FBI... (continua)
La dignità di una vita che lotta
(continua)
inviata da dq82 10/2/2017 - 17:08
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Against racism

Against racism
2013
Rise up!

feat. Los fastidos & Redska
La sola preghiera in cui io credo
(continua)
inviata da dq82 10/2/2017 - 16:52
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Lied der Galgenvögel

Lied der Galgenvögel
[1918]
Versi e musica di Bertolt Brecht, in un taccuino intitolato “Lieder zur Klampfe von Bert Brecht und seinen Freunden” (“Canzoni per chitarra di Bert Brecht e i suoi amici”)
Testo trovato su Der Funke

Una canzone giovanile decisamente poco nota (non trovo registrazioni del brano su Discogs) ma che in italiano, con il titolo “Canzone dei pendagli da forca”, è stata interpretata da Milva (in “Milva canta un nuovo Brecht", 1996) e dal duo queer post-industrial Black Sun Productions, ossia gli svizzeri Massimo e Pierce, noti anche come Anarcocks (in “OperettAmorale”, 2005)
Dass euer schlechtes Brot uns nicht tut drunken
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2017 - 09:51
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Terra desolata

Terra desolata
Musica: Roby Facchinetti
Parole: Valerio Negrini

Quarta treccia di “Opera prima” del 1971, la canzone ricorda i drammatici tre anni della “guerra nel deserto” (’40 – ’43) in Africa settentrionale, combattuta sui territori dell’Egitto, Libia, Algeria, Marocco e Tunisia, dall’esercito nazifascista tedesco, francese e italiano da un lato, e dall’altro, lo schieramento dei comandanti inglesi e statunitensi su tutti, con la partecipazione dell’africa francese, la Polonia, l’Australia, il Sudafrica, la Nuova Zelanda.

Tra aeroplani come rondini di platino, elicotteri in fiamme come carri d’argento che bruciano sopra le piramidi, e le carovane degli sfollati che attraverseranno “ponti senza fiumi”, significativi sono i versi “Statue che/ somigliano a noi/ contro il cielo piangono”. Si rimarca l’estraneità delle civiltà che assistevano a quel conflitto sul proprio suolo, senza prenderne parte... (continua)
Volano
(continua)
inviata da Salvo Lo Galbo 10/2/2017 - 08:26
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Odio l'America

Odio l'America
Rispondendo all'appello di Riccardo, un nostro visitatore, Paolo, ci ha fornito le parole di questa canzone dei Destir. Abbiamo rimesso un po' a posto il testo e ricontrollato all'ascolto. Visto che gli stessi Destir sono intervenuti sul nostro sito aspettiamo dal gruppo qualche notizia in più anche su questa canzone (date, album....).
Candy sfida questo vento,
(continua)
inviata da Paolo + CCG Staff 9/2/2017 - 23:40
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Moderne Legende

Moderne Legende
[1914]
Versi di Bertolt Brecht, pubblicati sotto lo pseudonimo di Berthold Eugen su “Die Ernte”, un giornale studentesco stampato ad Augsburg che ebbe vita breve: sei solo numeri tra il 1913 ed il 1914.
Messi in musica sia da Ernst Busch che da Hanns Eisler
Interpretata molte volte da Busch, a cominciare dal disco “Legenden, Lieder Balladen 1914-1934” pubblicato nel 1965. Poi anche da Gisela May, su musica di Eisler, in “Gisela May Singt Brecht - Eisler – Dessau”, 1968.
Testo trovato su Erinnerungsort.de
Als der Abend übers Schlachtfeld wehte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2017 - 22:55

Leur bon Président

Leur bon Président
Chanson parodique de langue française – Leur bon Président – Marco Valdo M.I. – 2017
inspirée par Eugène Pottier et sa chanson Leur bon Dieu – 1884

L’autre soir, Lucien l’âne mon ami, j’ai reçu moi aussi la visite d’un revenant inquiet. Souviens-toi de la Commune, souviens-toi de Nuremberg, il est des massacreurs, il est des assassins qu’il vaut mieux arrêter avant qu’ils ne sévissent.

Un revenant, un fantôme, tu en as d’étranges visiteurs nocturnes ? Marco Valdo M.I. mon ami. Je me demande qui ça peut être et pourquoi tu en parles ici.

Il m’a dit : prends une de mes chansons et fais-en une bigarade contre ce gros balourd étazunien. Peut-être, lui demandai-je, veux-tu dire une arlequinade, une pasquinade, enfin bref, un pasquin.
Et il m’incite plus encore : fais-en une moquerie, une raillerie, un brocard, une goguenardise, une ironie, envoie-lui des lazzi et des gros mots. Cet... (continua)
Au citoyen Donald Trump de New-York.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/2/2017 - 21:01
Percorsi: Donald Trump
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Ballade vom ertrunkenen Mädchen

Ballade vom ertrunkenen Mädchen
[1919]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”), pubblicata nel 1927
Musica di Kurt Weill, nella cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928

Questa “Ballata della ragazza annegata” è una delle poesie più note di Brecht.
Racconta semplicemente del corpo di una donna annegata, trasportato dalle acque del fiume, che col passare del tempo lentamente e dolcemente si disgrega e si perde nella natura. Una giovane donna, uccisa forse, o suicida, che rimane sconosciuta, proprio come il soldato protagonista delle due ballate comprese da Weill nella stessa cantata.
Se fosse solo per questo, avrei potuto proporre questo bellissimo brano – magistralmente interpretato da Therese Giehse, da Gisela May, da Lotte Lenya e anche dalla nostra Milva – semplicemente... (continua)
Als sie ertrunken war und hinunter schwamm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2017 - 21:40
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Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Lieder Gedichte Chöre, 1918-1933”, pubblicata nel 1934
Musica di Kurt Weill, quinto movimento della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928.

Seconda parte della canzone del “Milite ignoto sotto l'Arco di Trionfo”, cui rimando per l'introduzione.

Qui Brecht abbandona il grottesco e ammette che mai potrà esserci resurrezione per quel soldato assassinato, massacrato, dilaniato, smembrato e reso così ignoto. Non ci sarà mai un Giorno del Giudizio. E allora voi, maledetti che l'avete ucciso, potete star tranquilli, ma almeno rimuovete quella pietra tombale, quell'arco di trionfo, e smettetela coi vostri inutili ed oltraggiosi inni di vittoria che mi feriscono, io che ogni giorno continuo a chiedermi: perchè non siete voi ad essere morti, perchè non siete stati uccisi voi? Perchè no?
Alles was ich euch sagte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2017 - 20:12
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Gardien de la paix

Luciole
Una canzone sulla "ZAD" (Zone à defendre) ovvero i territori occupati in protesta alla costruzione di una pista d'aereoporto a Notre Dame des Landes
Gardien de la paix
(continua)
inviata da leoskini 8/2/2017 - 17:59
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Alla patria

anonimo
Ben poche notizie si sanno di questo bellissimo canto popolare certamente nato, come tanti altri di questo genere, nel periodo delle grandi guerre e forse anche prima. Il tema è sempre quello della tragedia dell'addio e l'incertezza del ritorno dalla guerra. Questi canti sembravano un ricordo di un tempo lontano, ma la triste realtà della cronaca di questi giorni rende quanto mai attuale il sentimento di precarietà di ogni partenza per il fronte, ugualmente oggi come tanti anni fa.
Tra le canzoni del repertorio del Coro Edelweiss
Alla Patria vola il mio pensiero,
(continua)
inviata da Dq82 8/2/2017 - 15:46
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Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Lieder Gedichte Chöre, 1918-1933”, pubblicata nel 1934
Musica di Kurt Weill, quarto movimento della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928.

Una poesia, trasformata da Weill in canzone, che fa il paio con la Legende vom toten Soldaten del 1918 e la supera nella già inarrivabile feroce e grottesca ironia. Là il soldato morto veniva “resuscitato” a guerra quasi finita per farlo partecipare alla grancassa della propaganda e morire eroicamente una seconda volta; qui invece un soldato qualunque, un poveraccio, viene scelto ed ucciso dagli altri – di tutte le nazionalità, si badi bene – il suo corpo viene orrendamente massacrato in modo da renderlo irriconoscibile e farne così il “milite ignoto”, per poi seppellirlo con tutti gli onori sono una pesante pietra... (continua)
Wir kamen von den Gebirgen und vom Weltmeer,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2017 - 22:37
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Divide and Conquer

Divide and Conquer
This song is a commentary on the ongoing conflicts in the middle east. Listen out for some soundbytes from western leaders such as David Cameron, John Kerry, Hillary Clinton, Barack Obama and Nicolas Sarkozy concerning the war in Libya that provide additional context as to what this song is specifically condemning.

From the songwriter:

"It deals with what’s really going on in the Middle East. The media only give us one side of the story, but when you dig deeper, you find layers of truth about natural resources, like oil, that are influencing the region. The media report on how the new political regime has brought democracy to the region but maybe the inhabitants were better off before. What the West are really delivering is mainly destruction. They’re making people fight each other and when the West conquers, the big companies come in and make money.”
Divide and conquer
(continua)
7/2/2017 - 15:28
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Dancing in a Hurricane

Dancing in a Hurricane
This song is about the children living amidst warzones, attempting to have a childhood in spite of the chaos. It is written from the perspective of the mother of one of these children, who watches her "rays of light" play, while reflecting on the state of their home.

From the songwriter:
"The title comes from a line in Spectre [the James Bond film] and the lyrics were inspired by the current refugee crisis around the world. It’s the idea of children trying to enjoy their childhood in an unsafe environment; they’re literally dancing in a hurricane and I find it very sad. As a mother, I’m concerned about the well-being of children around the world. Here, our children are fed and they have a roof over their heads and I think we maybe take it for granted.”
We are force to live in silence
(continua)
7/2/2017 - 15:10
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Supernature

Supernature
[1977]
Scitta da Alain Wisniak e Marc Cerrone (1952-), compositore e produttore musicale francese tra i più importanti nella stagione d'oro della disco music.
Celeberrimo brano riempipista che intitolava il terzo album di Cerrone
Al primo posto nelle US disco/dance charts nelle prime settimane del 1978.

Chi l'ha detto che la disco music celebrava soltanto il disimpegno dopo l'ubriacatura politica degli anni della contestazione?

Un brano seminale che ritroviamo nelle sonorità di parecchi brani attuali, soprattutto in quelli realizzati dal mitico duo Daft Punk (che - guarda caso - sono francesi).
Once upon a time science opened up the door
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2017 - 14:11
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Großer Dankchoral (Lobet die Nacht)

Großer Dankchoral (Lobet die Nacht)
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”), pubblicata nel 1927
Musica di Kurt Weill, in apertura della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928

Questo Requiem fu commissionato a Weill dalla radio di Francoforte e lui lo compose pensando al decimo anniversario della cosiddetta Rivoluzione di Novembre del 1918, quando socialisti e spartachisti tedeschi, dopo aver sostenuto scioperi nell'industria bellica e ammutinamenti in ambienti militari, proclamarono una “libera repubblica socialista tedesca” contro il capitalismo militarista e imperialista. Un anno dopo sarebbero stati tutti sterminati dai Freikorps, antesignani delle SA, i paramilitari protonazisti di Ernst Röhm, e la debole socialdemocrazia di Weimar avrebbe cominciato la sua inesorabile discesa verso gli inferi della dittatura e della guerra.

Chiaro che la cantata di Brecht/Weill non venne trasmessa...
Lobet die Nacht und die Finsternis, die euch umfangen!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2017 - 23:42
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Carmen Arvale

anonimo
Carmen Arvale
[V/IV secolo a.C. / 5th / 4th century b.C.]
Redazione nota / Known version:
Acta Fratrum Arvalium, I sec. d.C. / 1st century.
Armonizzazioni moderne:
a) Paulo Stekel, Qadosh, 2009
b) Hildigunnur Runarsdóttir, per coro / choir, 2013



L'iscrizione degli Acta Fratrum Arvalium ritrovata nel 1778. Il Carmen Arvale è nella parte evidenziata.



A proposito di Marte e di guerra per la capezzagna.
dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo, 6 febbraio 2017.

“C'è chi la capezzagna difende”; così ha tradotto Krzystof Wrona nella Piosenka walcząca, dalla sua lingua materna, obbligandomi a andare a vedere che cosa fosse, questa “capezzagna”. "Ciascuna delle due strisce di terreno che rimangono da arare alle estremità del campo, dove l'aratro inverte la marcia; anche capitagna, cavedagna.". E così, poiché si procede sempre per associazione d'idee (la quale è, in generale, la più fertile attività dell'intelletto... (continua)
Enos Lases iuuate.
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/2/2017 - 11:30

De rerum natura Liber V, 1283-1307

<i>De rerum natura</i> Liber V, 1283-1307
[I secolo a.C / 1st Century b.C. / 1er siècle a.Ch.]
De rerum natura 1283-1307

Non è qui, naturalmente, questione di addentrarci nella natura ritmica della poesia classica, e ancor di meno sul suo legame comunque indissolubile con la musica; se almeno un'intera parte della poesia antica era fin nel suo nome connessa con il canto e con l'accompagnamento musicale (sto ovviamente parlando della poesia lirica, destinata alla recitazione con la lira o altro strumento consimilare), si deve comunque ricordare che ogni tipo di componimento in versi era recitato ad alta voce (la lettura silente e personale cominciò a diffondersi in periodi molto tardi) ed anche che la natura prosodica stessa delle lingue classiche era basata su accenti non percussivi ma tonali, quindi musicali, e che la versificazione e la recitazione obbedivano a criteri di canto, o di cantillazione. Lo stesso nome della “poesia”... (continua)
[1283] Arma antiqua manus ungues dentesque fuerunt
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/2/2017 - 09:01

Ferramonti Walzer

Ferramonti Walzer
[1940-43]
Parole e musica di Kurt Sonnenfeld (1921-1997), compositore austriaco, viennese, ebreo.
Brano compreso nel programma della “Serata Colorata – Musiche dal campo di internamento di Ferramonti”, concerto tenutosi il 26 gennaio scorso all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione del Giorno della Memoria e interamente dedicato alle canzoni e alle musiche intonate e suonate dai prigionieri, in gran parte ebrei, in quel campo di concentramento che sorse nel comune di Tarsia in provincia di Cosenza.

L'intera famiglia di Kurt Sonnenfeld fu trucidata dai nazisti a Maly Trostenets, vicino a Minsk, un campo di sterminio il cui nome è poco conosciuto ma dove tra il 1941 ed il 1944 vennero assassinate non meno di 200.000 persone, in gran parte prigionieri di guerra sovietici ma circa 60.000 furono i civili ebrei. Quello di Maly Trostenets fu un campo molto efficiente, dove i nazisti... (continua)
Ganz abgesehn von den schrecklichen Leb’n
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2017 - 21:54
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Hope for the Future

Hope for the Future
[2012]
Parole di Paul McCartney
Musica di Paul McCartney, Marty O'Donnell, Michael Salvatori.
Nella colonna sonora del videogame “Destiny”, composta da Martin O'Donnell, Michael Salvatori e altri, con il contributo di Paul McCartney per questo brano (che credo l'unico non strumentale dell'intera soundtrack)
La strofa tra parentesi non viene cantata da Paul McCartney, ma si trova nella cover del brano realizzata da Jillian Aversa (cantante) ed Andrew Aversa, compositore di colonne sonore per videogames più noto con il nome d'arte di Zircon.

E' curioso che questa canzone sicuramente pacifista sia stata scritta proprio per quello che in gergo tecnico viene definito videogame FPS, acronimo di First-person shooter, letteralmente “sparatutto in prima persona”...
Ma è anche vero che se gli Obama, le Clinton, i Bush, i Trump, i Putin e tanti altri del pari loro passassero più tempo alla playstation a giocare con gli sparatutto, invece di seminare morte e distruzione per il mondo per davvero, forse sarebbe meglio per tutti...
Some hope for the future
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2017 - 18:28
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Italia

Italia
1965
Pubblicata in "L'Aria" 1981
interpretata dai Barabàn nell'album :Terre di passo (2002)
… padrun de can che lecca el cü a la serva,
(continua)
inviata da dq82 4/2/2017 - 17:20
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La prima stella

La prima stella
(2017)
Parole e musica di Gigi D'Alessio
la canzone sarà presentata al prossimo festival di Sanremo

Visto che il mitico e splendido Gigi D'Alessio non è presente su questo sito provvedo io con questa canzone sulla mamma, quella dell'immenso cantautore, rimasto, poverino, orfano da piccolo, ma sulla mamma in generale, una mamma lontana come può essere quella di un immigrato che attraversa il mare su un barcone.
Potessi avere io le ali e scavalcare il cielo
(continua)
inviata da Diletta 4/2/2017 - 17:10
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Cavaddu cecu de la minera

Cavaddu cecu de la minera
1954
45 giri: Cavaddu cecu de la minera/Ventu de sciroccu

È una canzone che parla di un cavallo, appunto si intitola ‟Cavallo cieco della miniera”. La storia è questa, la storia riguarda i cavalli che lavoravano anticamente nelle miniere in Sicilia, nelle miniere di zolfo, perché, in quei tempi, tiravano i carrelli i cavalli. Oggi è diverso, ci sono altri mezzi. E siccome stavano molto tempo sotto le miniere, i cavalli diventavano ciechi. E in Sicilia, anticamente, c’era questa festa tragica, che si chiamava appunto ‟La Pasqua dei cavalli”, ed era il padrone stesso del cavallo che lo portava su, al sole, e con un gesto tragico e pietoso lo eliminava.
wikipedia
«A Peppì, iuh, come si stanco, Peppì, iih-ah, beddo, auh.»
(continua)
inviata da dq82 4/2/2017 - 16:50
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Miniere

Miniere
2014
Ottavia
Uhm che maniere, dai le maniere
(continua)
inviata da dq82 4/2/2017 - 16:39
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Truth about

Truth about
3 febbraio 2017
Da cantarsi con accento romanesco
(vero o finto che sia)
sull'aria di Lella
di Edoardo De Angelis (1971)
(interpretata da Lando Fiorini)

In questa canzoncina, détournement di un celebre successo romanesco di qualche anno fa dove er protagonista svela di avere avuto una relazione con la moje de Projetti er cravattaro, se parla della misteriosa morte sotto tortura di un giovane ricercatore italiano, avvenuta circa un anno fa in Eggitto, e de ben artre relazzioni che intercorrono tra er governo italiano e quello eggizziano.

Se pregherebbe de legge attentamente anche questo


Articolo de Lorenzo Declich
(pubblicato da Giap - Wu Ming Foundation)


ar quale la canzoncina deve non poco pur nella sua palese semplificazione.

Se dovrebbe immagginà che a parlà è un alto membro dello stato italiano, forse addirittura er presidente der consijo.

Te lo ricordi gGiulio er friulano,
(continua)
3/2/2017 - 20:32
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Malicorne: Dormeur

Malicorne: Dormeur
[1986]
Paroles et musique: Gabriel Yacoub / Malicorne
Testo e musica: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Les cathédrales de l'industrie





Come ho detto in questo commento, domani 4 febbraio è il compleanno di Gabriel Yacoub, che compie 64 anni (when I am 64...). Vorrei continuare questo particolare e personale hommage d'anniversaire proponendo questa canzone, che mi ossessiona non so da quanti anni. Mi ossessiona perché, come tutte le cose della mia vita, al tempo stesso mi rimanda ad altro e a me stesso, al lontano e al vicino, all'incomprensione costellata di bagliori di comprensione; Gabriel Yacoub, in breve. Che cos'è, insomma, Dormeur? Potrebbe, chissà, sembrare una sorta di parallelo, o di séguito, del Fannullone di De André (e Paolo Villaggio); ma non è una favola. E' un testo cupo, e duro in alcuni punti, che della favola non ha niente e che invece ha tutto della tragedia umana... (continua)
Il y a les dormeurs ceux qui dorment tout le temps
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/2/2017 - 16:51
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Il aurait dû

Il aurait dû
[2008]
"Il aurait dû" di Gabriel Yacoub
dal cd: "De la nature des choses"
Le Roseau | Harmonia Mundi

Ciao a tutti, propongo questa protest song, anche considerato:

1- l'incondizionato amore nei confronti di Malicorne che il sottoscritto condivide con Sir Riccardo

2- che finora non era presente nell'elenco nessuna canzone contro la guerra a nome di Gabriel Yacoub e la cosa mi dispiace

3- che in rete c'è un video simpaticissimo della canzone dal titolo "Il aurait dû, Gabriel Yacoub et Arthur" che si contrappone perfettamente all'argomento della canzone

4- che probabilmente non molti sono a conoscenza che la suddetta canzone si riferisce a George W. Bush e al suo maledetto ordine di guerra in Irak.

Flavio Poltronieri
Il avait dit quelques jours et c’est fini
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/2/2017 - 11:00
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Somos anormales

Somos anormales
(2017)
primo singolo estratto dall'album Residente in uscita nel marzo 2017

La normalità non esiste. Il termine "anormale" che viene usato con una connotazione dispregiativa, sta rivelando il suo lato positivo, perché è interessante essere anormali. Inoltre tutti hanno qualcosa di anormale, quindi la definizione stessa di normalità non ha senso.

Tutti veniamo dall'Africa. I primi homo sapiens venivano dal Kenya. Tutti gli esseri umani hanno nel DNA la parte nera dell'Africa. La maggior parte dei sudamericani ha almeno un 7% del DNA che viene dalla Siberia, dalle popolazioni che avevano attraversato lo stretto di Bering per colonizzare il continente americano. Veniamo tutti dallo stesso posto e non hanno senso queste guerre per motivi razziali o religiosi. Anche se l'umanità si è diffusa in tutti i paesi e ognuno possiede una propria cultura, non dovremmo mai dimenticare che siamo tutti... (continua)
Tres ojos, cuatro orejas
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 2/2/2017 - 23:31
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Mein Gott, warum hast du mich verlassen? (Psalm 22)

Mein Gott, warum hast du mich verlassen? (Psalm 22)
[III° sec. a. C. / Prima metà del XVI sec. d. C. / 1844]
Versione tedesca del Salmo 22 dal libro biblico dei Salmi, raccolta realizzata forse in Giudea nel III° secolo avanti Cristo ma con materiali anche di molto più antichi.
La versione tedesca che propongo è ripresa da Lieder.net e – se non ho capito male – l'autore sarebbe addirittura Martin Luther (1483-1546), il teologo iniziatore della riforma protestante.
Musica di Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847), compositore, direttore d'orchestra, pianista e organista tedesco, terza e ultima parte dell'Op. 78 (MWV B 51) del 1844.

Ho preferito attribuire il brano a Mendelssohn Bartholdy perchè la sua musica fu tra quella bandita dal nazismo, visto che l'autore non era ariano e, anzi, appartenente ad un'importante famiglia ebrea di Amburgo. Al contrario, la musica di Mendelssohn Bartholdy fu molto suonata nei campi in cui fascisti e nazisti... (continua)
Mein Gott, mein Gott, warum hast du mich verlassen?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2017 - 22:56
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Wir sind die Ratten

Wir sind die Ratten
Wir sind die Ratten

Wir sind die Ratten – Vorkriegsjugend – 1983
Ihr wollt uns vernichten
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/2/2017 - 21:39
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Der Pflaumenbaum

Der Pflaumenbaum
Da / Aus
Svendborger Gedichte / Poesie di Svendborg
1926-1938
Musica / Musik: Paul Dessau (1894-1979)


Paul Dessau: Fünf Kinderlieder (nacht Brecht) (1949).

I. Vom Kinde das sich nicht waschen wollte
II. Der Pflaumenbaum
III. Kleines Bettellied
IV. Mein Bruder war ein Flieger
V. Der Gottseibeiuns

Irmgard Arnold, soprano
Paul Dessau, pianoforte



Nella sua quasi immensa produzione poetica, Bertolt Brecht scrisse anche dei Lieder classificati “per l'infanzia”; non c'è quindi da stupirsi se, alla fin fine, l'interpretazione migliore e più chiara di questo Lied poi musicato da Paul Dessau nel 1949 (che suonò anche il piano), l'ho trovata a cura dei ragazzi di una seconda media, la II-A per la precisione, di una scuola che non so:

“In questa poesia l’autore nasconde un significato profondo. Il susino di cui parla non è una qualunque pianta; infatti, l’immagine descritta del susino... (continua)
Im Hofe steht ein Pflaumenbaum,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 2/2/2017 - 18:31
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Il flessibile

Il flessibile
2007
Attenzione! Uscita Operai

feat. Yo Yo Mundi

Lavorare oggi: come sopravvivere?

A rispondere è un libro a più voci che, partito da un progetto comune, ha coinvolto scrittori e musicisti: un’opera collettiva, nata dal desiderio di divertirsi e divertire, capace di denunciare situazioni che solo dieci anni fa non avremmo considerato accettabili.
Una canzone per ogni racconto, un racconto per ogni professione.
Il risultato è un’antologia corale, ironica e tagliente, e un cd dalla musica semplice e mai banale. Entriamo nella vita di autisti, parrucchieri e spazzini, ma anche di onorevoli e pubblicitari, per scoprire che in fondo siamo tutti, ugualmente, lavoratori. Ed è proprio a loro che questo libro dà voce: attenzione! Uscita operai.
Sono agile e scattante,
(continua)
inviata da dq82 2/2/2017 - 11:01
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Il mafiologo

Il mafiologo
2012
3° (mondo)

poi nel 2013 in "Musica contro le mafie"
Si aggira qui in città lui vive in mezzo a noi
(continua)
inviata da dq82 2/2/2017 - 09:25
Percorsi: Mafia e mafie
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Africa

Africa
2017

Un'affermazione d'identità da parte di SYMO, cantante italo-etiope.
Ciao bella mora di dove sei
(continua)
inviata da dq82 2/2/2017 - 08:53
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Né So

Né So
(2016)

La title track del nuovo album di questa importante artista maliana

In un periodo in cui le migrazioni sono gerneralmente trattate dai media come una statistica (o un'invasione) , Rokia Traoré ci fa ricordare prima di tutto l'aspetto umano dei rifugiati e mette l'ascoltatore al posto dei rifugiati che cercano prima di tutto una casa (Né So signifieca “chez moi”, "a casa mia").

Le sue parole cercano di raggiungere più persone possibile perché il ritornello è cantato in francese, inglese e in bambara.

genius
En 2014 encore, cinq millions cinq-cent-mille personnes ont fui leurs maisons
(continua)
1/2/2017 - 22:48
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La miniera del 54

La miniera del 54
Il 4 maggio 1954 è da sempre "quel giorno" nella memoria di tutti, sono le prime due parole che ogni persona dice parlando della miniera, con pudore e forse doveroso rispetto.

"Quel giorno" oggi sembra solo un racconto e per chi non ha visto è difficile immaginare i volti, la disperazione; uno dei primi feriti arrivati in infermeria, sorretto da due uomini, che gridava di "andare laggiù" perché tanti erano dentro e intanto insieme agli abiti bruciati cadeva anche la pelle. "Io sto bene, andate laggiù c’è bisogno di aiuto" ma dopo pochi giorni è morto.

Chi non ha sentito il boato, chi non ha visto il fumo uscire dai pozzi è stato avvertito dalle porte spalancate dell’infermeria e la gente ha iniziato a radunarsi perché quelle porte significavano sciagura. La mattina della... (continua)
Un giorno di maggio del 54
(continua)
inviata da dq82 1/2/2017 - 17:06
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Giordano

Giordano
[2006/07]
Testo e musica di Franco Fosca
Da "Ballate di Fine Inverno"
Fosca - Bernardo - Santese

"Un disco di ballate. E, anche, un disco gratis, da scaricare. Un disco di ballate belle, coinvolgenti e, per me, legate ad un periodo della mia vita che, in qualche modo, non passa, non riesce a passare, non passa mai e che, adesso, grazie a queste canzoni torna a bussare, con dolcezza. A dire che quel che eravamo, siamo. Una manciata di ballate nato al "Vicolo dei musici", a Roma. Ci sono stato più d'una volta, al "Vicolo", e anche se queste me le sono perse, adesso - grazie al cielo - le ritrovo. Nostalgia e speranza, certo, ma anche "fortuna e gloria"!
Non sono, di solito, troppo prodigo di parole, ma stavolta mi viene ancora meno d'aggiungere altro, ché continuo ad ascoltarmele e riascoltarmele, queste canzoni.
Scaricatevele, ascoltatele, leggetene i testi e riascoltate le canzoni.... (continua)
A Campo dei fiori c’è un uomo sul rogo
(continua)
inviata da dq82 1/2/2017 - 13:15
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Wisława Szymborska: Wietnam

Poesia di Wisława Szymborska, non ne ho trovato una versione musicata, né tatntomeno sono siuscito ad individuare in quale raccolta sia stata inserita, in Italia si trova in Wislawa Szymborska, Discorso all’Ufficio oggetti smarriti, Adelphi, Milano 2004 che è però un'antologia italiana.
Ne esiste una interessante interpretazione di Alessio Lega inframmezzata a La fata di Edoardo Bennato
Kobieto, jak się nazywasz? - Nie wiem.
(continua)
inviata da dq82 1/2/2017 - 11:56
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Konstanty Ildefons Gałczyński: Śmierć poety

Konstanty Ildefons Gałczyński: Śmierć poety
[1930]
Parole di Konstanty Ildefons Gałczyński
Musica di Stanisław Staszewski
Da questa pagina
L'esecuzione più conosciuta è questa di Kazik Staszewski con il gruppo Kult dal disco "Tata 2" (1996) che contiene le canzoni cantate dal padre di Kazik, Stanisław Staszewski.

Mi sono scordato di ricordare che volevo proporre questa canzone come un EXTRA. Non è contro guerra. È contro tutto. Forse proprio per questo ha una forza di un brano di Piero Ciampi... prima di Piero Ciampi. (Krzysiek)
Nie pomogły zastrzyki,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 31/1/2017 - 22:46
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Lost in the Stars

Lost in the Stars
[1949]
Parole di James Maxwell Anderson (1888–1959), scrittore e poeta americano
Musica di Kurt Weill
La canzone che dà il titolo al musical che debuttò a Broadway nel 1949, dal racconto “Cry, the Beloved Country” scritto nel 1948 da Alan Paton (1903-1988), scrittore sudafricano, bianco ma attivista anti-apartheid. Il romanzo di Paton ha anche avuto due trasposizioni cinematografiche, nel 1951 e nel 1995.

A parte la considerazione che “Cry, the Beloved Country” fu a suo modo un racconto premonitore dei danni prodotti dall’apartheid, un tentativo di descrivere la povertà e la disgregazione delle comunità native, causate dal sistema di potere bianco, come causa dell’instabilità e della violenza nel paese…

Ma non si può non pensare che Anderson e Weill, quest’ultimo ebreo tedesco riparato negli USA già nel 1933, nell’immediato secondo dopoguerra si riferissero in questa canzone al destino... (continua)
Before Lord God made the Sea and the Land
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2017 - 09:11
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Antonia vs Trump

Antonia vs Trump
[2016]
Letra y música: Los Morancos de Triana
Testo e musica: Los Morancos de Triana


Los Morancos enfrentan a Antonia con Trump en su nueva parodía
El País - Pablo Cantó, 18 nov. 2016

Música y humor. Esas son las herramientas con las que Los Morancos llevan dos años comentando la actualidad en su canal de YouTube. Han publicado su última canción el 18 de noviembre, con la elección de Donald Trump y sus políticas de inmigración como tema. Tres horas después de su publicación, "Los Morancos" ya se había colado entre los trending topic nacionales.



La canción enfrenta a Donald Trump, futuro presidente de los Estados Unidos –e interpretado con un parecido más que razonable por César Cadaval–, con Antonia, una madre que llama a la defensa chancla en mano y que pretende representar a todos los hispanos. Es uno de los personajes recurrentes del dúo cómico (pareja de Omaíta), interpretada... (continua)
Desde Barrameda Beach, para el mundo
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 30/1/2017 - 18:20
Percorsi: Donald Trump

L’Élu des Cons

L’Élu des Cons
L’Élu des Cons

Chanson parodique de langue française – L’Élu des Cons – Marco Valdo M.I. – 2017



Lucien Lane avait écrit en son temps une chanson intitulée « Berluscon », comme je suis extrêmement paresseux en période d’hibernation, amsi sommé par l’urgence de l’actualité et la nécessité de consacrer le nouveau « Berluscon » étazunien, je me suis empressé de reprendre le texte le Lucien Lane, lequel l’avait déjà partiellement emprunté au dénommé Georges Brassens, ci-devant chanteur-auteur-compositeur et à sa chanson « Le Roi des Cons ». Ce nouveau « Berluscon », comme son prédécesseur, a grands renforts de mensonges et de menteries, de vantardises et d’insinuations malveillantes s’est fait élire. Nous le nommerons Mr. Trumpe-la-Mort en attendant d’être démenti par les faits.

Comme je le disais l’autre jour et comme je ne suis pas moins paresseux que tout à l’heure, je reprends – une... (continua)
Ils sont mal les Zétazunis
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/1/2017 - 22:39
Percorsi: Donald Trump
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Trump Is on Your Side

Trump Is on Your Side
(2016)

Moby Featuring The Homeland Choir

Non ha mai lavorato un giorno, ma Trump è dalla parte della classe operaia! Si prende gioco dei soldati caduti, ma è dalla tua parte.
You work four years, doing nine to five
(continua)
29/1/2017 - 20:44
Percorsi: Donald Trump
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Land of the Free

Land of the Free
(2017)

“Land of the Free” is the third single off Joey Bada$$’s second album, AABA. It was released on January 20, coinciding with both Joey’s birthday and Donald Trump’s Presidential inauguration.

The track is about America’s many flaws, specifically focusing on corruption and inequality. Joey teased the track on January 16th for Martin Luther King Day.
genius

*

Released on Inauguration Day, "Land of the Free" is a biting anti-Trump rap delivered in a smooth package. With lines like “Donald Trump is not equipped to take this country over," its message isn't subtle—it's a clear indictment of the new president.

time.com
[Intro]
(continua)
29/1/2017 - 20:37
Percorsi: Donald Trump
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Lawrence Ferlinghetti: Pity the Nation (After Khalil Gibran)

Lawrence Ferlinghetti: Pity the Nation (After Khalil Gibran)
(2007?)

Poesia di Lawrence Ferlinghetti (1919-2021) poeta americano, fondatore della libreria e casa editrice City Lights di San Francisco, che ha pubblicato numerosi poeti della Beat Generation ma anche i primi libri di Charles Bukowski.
Ferlinghetti è conosciuto soprattutto per la raccolta A Coney Island of the Mind del 1958,

Una delle più recenti poesie di Lawrence Ferlinghetti, ispirata all'omonima poesia del poeta libanese Khalil Gibran. Ferlinghetti si distacca comunque dalla retorica del modello originale, adattando la poesia alla sua nazione. Le sue parole sono oggi ancora più attuali, in questi giorni in cui il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump rivendica apertamente l'efficacia della tortura e chiude le porte della nazione, impedendo di tornare a casa a gente che abitava negli Stati Uniti da vent'anni soltanto in base alla appartenenza etnica o religiosa.
Pity the nation whose people are sheep
(continua)
29/1/2017 - 10:44
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The Fields of Athenry

The Fields of Athenry
LOS CAMPOS DE ATHENRY
(continua)
inviata da dq82 28/1/2017 - 16:13
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The Fields of Athenry

LES CHAMPS D'ATHENRY
(continua)
inviata da dq82 28/1/2017 - 16:12
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The Fields of Athenry

ELS CAMPS D'ATHENRY
(continua)
inviata da dq82 28/1/2017 - 16:10

Le Maître et Martha

Le Maître et Martha

Le Rêve d’Adolf sur papier

Après le Rêve de Guillaume, premier tome des Histoires d’Allemagne et le second tome intitulé : Le Rêve de Weimar, voici un autre livre de Marco Valdo M.I. : il s’intitule Le Rêve d’Adolf et couvre les années 1933 à 1945, les années où un Reich à vocation millénariste s’est essayé à dominer le monde. Certains crurent à ce délire et imposèrent leurs folies sadiques à leurs contemporains. Il en résultat des dizaines de millions de morts et tant d’autres malheurs et destructions. Le Reich fit lamentablement plouf après douze ans.

Ce qu’il faut absolument dire ici, ce qui mérite d’être dit et souligné ici, c’est que sans les Chansons contre la Guerre (CCG), cette édition papier n’aurait sans doute jamais existé puisque toutes les chansons et tous les textes (ou presque) qui y figurent viennent en droite ligne des C.C.G. Ils y ont été conçus et ils y ont grandi ;... (continua)
Marco Valdo M.I. 28/1/2017 - 15:38
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Dafne

Dafne
Ciao, è uscito il primo singolo di Valentina De Giovanni, cui collaboro nei testi. La versione di Valentina nobilita il pezzo.

Quanta violenza nascosta dal simulacro dell'amore. I miti greci sono pieni di stupri perpetrati da dèi senza morale, che prendono quello che vogliono, con un rapimento (Persefone da Ade, Egina da Zeus), con l'inganno (sempre Zeus mutato in toro bianco per avvicinare la bella Europa, mutato in satiro per avere Antiope), senza alcun riconoscimento di volontà per i desideri delle "amate". Questa la storia di Dafne, vittima di un gioco tra uomini, Eros e Apollo, e forse quello del dio fu vero amore, ma è amore quello che non trova corrispondenza? Basta mezzo amore per chi non ama? Non è sempre stato quello l'errore, l'assurda idea che il proprio sia totale e sufficiente?
Alberto Marchetti 28/1/2017 - 14:54
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The Fields of Athenry

The Fields of Athenry
Solidarietà basco-irlandese



Versione basca da txantxangorria.eus
Kartzela leihotik neska bat entzun dut nik oihuka
(continua)
inviata da Gianni Sartori + CCG/AWS Staff 27/1/2017 - 22:29

Ceux qui ne sont plus Charlie (La neve non arriva mai)

Ceux qui ne sont plus Charlie (La neve non arriva mai)
Chanson italienne – Ceux qui ne sont plus Charlie (La neve non arriva mai) – Anonimo Toscano del XXI secolo – 23 janvier 2017


Du lynchage médiatique et autres modernités

Cher Lucien l’âne, voici une chanson écrite à chaud malgré son titre et les circonstances climatiques qu’elle évoque. Ce qui est certain dans ces temps tourmentés par un vent d’hiver, c’est que rien que ma formulation me vaudrait auprès de certaines gens – au minimum – une excommunication ou carrément une pendaison. On évoquerait le « mauvais goût » de cette « chanson écrite à chaud », alors qu’elle raconte une histoire de gens ensevelis sous des mètres de neige. Personne ne pourra prétendre que je ne l’ai pas remarqué et que par ailleurs, je le revendique. Mais voilà, je n’ai pas plus l’intention de retirer cette expression «  écrite à chaud » que d’émasculer la langue française.

Émasculer la langue française ?, en voilà... (continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/1/2017 - 14:59
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Ballata dell'emigrazione

Ballata dell'emigrazione
A BRACCIA CHIUSE

Migrante annegato tra sfottò e video: morte della civiltà a Venezia
di Massimo Del Papa, da Lettera 43

Pateh non aveva nessuno e si è suicidato nel Canal Grande per disperazione. Mentre qualcuno filmava e qualcun altro gli urlava «Africa!». Ma siamo gente perbene noi. Sono i profughi che ci rovinano le giornate.

A volte ti chiedi che senso abbia vivere se devi passare tutto il tuo tempo breve come un sasso che rotola - e i sassi, si sa, non hanno radici, non hanno legami - e come un sasso poi finire, in fondo all'acqua color d'inverno, nel divertimento indifferente della gente. Pateh Sabally era un migrante, 22 anni, dal Gambia che 99 italiani e mezzo su 100 non sanno collocare sulla cartina dell'Africa.

SOLITUDINE CHE FA IMPAZZIRE. Si è ammazzato a Venezia, gettandosi nello specchio del Canal Grande, di fronte alla stazione di Santa Lucia. Tutto a causa di un permesso... (continua)
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 27/1/2017 - 11:46
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Inno del primo maggio

Inno del primo maggio
A mio avviso questa versione è la migliore:

donatella 27/1/2017 - 01:18
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Un posto chiamato Libertà

Un posto chiamato Libertà
2015
La donna, la taverna, il dado
Marciano lungo i sentieri, irregolari, stanchi e fieri,
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 15:35
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Casablanca

Casablanca
2014
EP Storie di viaggio e altri eroi

Questa canzone è un omaggio all'omonimo film del 1942 di Michael Curtiz con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Un film d'amore e di guerra, con alcune scene memorabili, dalla Marsigliese cantata in faccia ai Nazisti, al "Suonala ancora Sam".

Casablanca, 1941. Crocevia per la libertà, da qui ci si può imbarcare per l’America, luogo di rifugio per i resistenti antinazisti. Proprio per questo, con l’ausilio del collaborazionista governo locale di matrice francese, vi si stanzia un comando nazista, con lo scopo di controllare il traffico di spie e oppositori al regime. Tra questi c’è il capo della resistenza ceca Viktor Laszlo con la moglie, la bellissima Ilsa. La loro unica speranza di salvezza per uscire da Casablanca senza essere bloccati si chiama Rick Blaine, proprietario di un noto locale della città. Ma Rick è diventato cinico di suo e poco avvezzo... (continua)
E' un ritrovo a Casablanca, il mio locale è rinomato
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 15:02
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Under

Under
2016

Il 30 giugno è uscito “Under”, un nuovo inedito che spazza via a suon di rime rap qualsiasi ozioso discorso sullo ius soli. Il pezzo, scritto in italiano e in inglese dai ragazzi stessi, smonta il vocabolario consunto della discriminazione razziale, partendo da quella che è la loro esperienza: quella di giovani italiani, magari originari di altri Paesi o figli di coppie miste, ancora percepiti come stranieri e spesso discriminati a causa del colore della pelle. Il singolo “Under” ha visto anche il supporto di Amir Issaa, una delle voci più autorevoli del rap italiano sul tema della seconda generazione, e si accompagna ad un video diretto da Matteo Montagna.

Ancora una volta c’è Pino Pecorelli, una delle anime fondatrici dell’Orchestra di Piazza Vittorio, alla direzione musicale di questa avventura multietnica che raduna giovanissimi musicisti provenienti da Italia, Egitto, Senegal,... (continua)
...
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 11:20
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Das Franco-Lied

Das Franco-Lied
1975
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod
Du, wenn ich daran denke
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 10:01
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Chile [Der Kameramann]

Versione greca di Θάνος Μικρούτσικος/Thanos Mikroutsikos, Μαρία Δημητριάδη/Maria Dimitriadi: Nâzim Hikmet, Wolf Biermann ‎– Πολιτικά Τραγούδια (1975)
Chile [Der Kameramann]
Η ΜΠΑΛΆΝΤΑ ΤΟΥ ΟΠΕΡΑΤΈΡ
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 09:30
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Carlos Puebla: Canción al Che, o Hasta siempre

Versione greca di Θάνος Μικρούτσικος/Thanos Mikroutsikos, Μαρία Δημητριάδη/Maria Dimitriadi: Nâzim Hikmet, Wolf Biermann ‎– Πολιτικά Τραγούδια (1975)
Carlos Puebla: Canción al Che, <i>o</i> Hasta siempre
Μας μένει ό,τι καλό ήταν και καθάριο
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 09:24
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So soll es sein - So wird es sein

Versione greca di Θάνος Μικρούτσικος/Thanos Mikroutsikos, Μαρία Δημητριάδη/Maria Dimitriadi: Nâzim Hikmet, Wolf Biermann ‎– Πολιτικά Τραγούδια (1975)
So soll es sein - So wird es sein
ΈΤΣΙ ΠΡΈΠΕΙ ΝΑ ΓΊΝΕΙ - ΈΤΣΙ ΘΑ ΓΊΝΕΙ
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 09:18
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Everybody Cryin' About Vietnam

Everybody Cryin' About Vietnam
[1965]
Parole e musica di J.B. Lenoir
Nell’album collettivo “Bye Bye, Bird... Solo Blues”, pubblicato nel 1968

Questo bellissimo blues di J.B. Lenoir, versione alternativa ma completamente diversa di Vietnam Blues, fu presentato durante un concerto ad Amburgo nel 1965 ma poi i produttori e l’etichetta del bluesman decisero che i tempi non erano maturi, lo censurarono di fatto, pubblicandolo solo tre anni più tardi. Il motivo è che alla condanna senza appello della guerra nel sud-est asiatico si univa l’altrettanto ferma condanna del razzismo sempre presente negli USA… “Presidente, se non riconosci ai neri che hanno gli stessi diritti dei bianchi, allora come puoi mandarli a combattere e a morire nella tua assurda guerra?”. Una provocazione cruciale.
I want you to hear what I hear, I hear some explosions and a lot of bombs and guns shooting, lets go over to Vietnam...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/1/2017 - 09:14
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Sogna ragazzo sogna

Sogna ragazzo sogna
[1999]
Parole e musica di Roberto Vecchioni
la canzone che apre a dà il titolo all'album, uscito nel 1999, del cantautore lombardo

Una canzone che Vecchioni l'anno scorso ha dedicato a Giulio Regeni, cantandola a Fiumicello, Udine, il paese natale del ricercatore torturato e trucidato in Egitto un anno fa.
E ti diranno parole rosse come il sangue
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2017 - 22:54




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