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Autore Michele Luciano Straniero

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A fare il soldato

anonimo
A fare il soldato
Una canzone contro il servizio militare, risalente a circa il 1860.

Triste mestiere quello del soldato: il cibo è scarso, niente comodità, la paga è poca e cosa peggiore: dover lasciare l’innamorata a casa.

Questo canto è probabilmente un riadattamento militare, come spesso accadeva, di una precedente canzone popolare, della quale rimane il ritornello, efficace comunque nell’esprimere il ritorno del pensiero del giovane soldato ai bei ricordi.
Trovo il brano, interpretato da Fausto Amodei, Michele L. Straniero & Sandra Mantovani nel 7" intitolato "Il Povero Soldato, volume 2", edito nel 1963 dalla I Dischi del Sole.

C'è anche nel repertorio di Nanni Svampa.

(B.B.)
A fare il soldato che triste mestier
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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Canzone del popolo Algerino

Canzone del popolo Algerino
Testo di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei

«La canzone successiva di Straniero, che ebbi il compito di mettere in musica, fu "La canzone del popolo algerino". Nella presentazione, che Straniero stesso ne fece, riproponendola in un disco pubblicato anni dopo, scriveva fra l’altro:
Per la mia generazione, la guerra d’Algeria ha avuto il valore che ebbe per i nostri padri la guerra di Spagna, e per i più giovani quella del Vietnam: ci fece scoprire l’oppressione e la tortura, ci diede la certezza morale e l’entusiasmo di essere dalla parte giusta, ci aiutò a capire la dinamica della storia, fu quella che si dice una "presa di coscienza" che ci aiutò a diventare adulti.

L’elemento del testo, che per me ebbe più importanza, e che tesaurizzai anche per le mie successive performances da cantautore, fu il fatto che, anziché risolversi in un’invettiva contro il colonialismo e contro... (continua)
Chi ti ha mandato, soldato,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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Ero povero ma disertore

anonimo
Ero povero ma disertore
(1840 ca.)



Le Déserteur ha i suoi "predecessori" un po' ovunque. Questo canto anonimo proviene forse dal Trentino, allora sotto dominazione asburgica.

Ci sono un paio di edizioni discografiche precedenti a quella di Bubola: una versione partigiana che faceva parte dello spettacolo di Dario Fo "Ci Ragiono e Canto n.2" (La Comune, LC5-6) e in "Il Povero Soldato 2" nell'esecuzione di Fausto Amodei, Sandra Mantovani e Michele Straniero (33/17 de I Dischi del Sole, DS 13).
(Note tratte da un impareggiabile libro che ora sto rileggendo alla ricerca di nuove vecchie canzoni da postare: "Canzoni italiane di protesta - 1794/1974: dalla Rivoluzione Francese alla repressione cilena", a cura di Giuseppe Vettori, Paperbacks poeti/26, Newton Compton Editori, 1974) [Alessandro]

Questo canto sul disertore risale — è infatti spesso citato Ferdinando I d'Austria, che regnò dal 1835 al 1848 — alla prima... (continua)
Ero povero ma disertore
(continua)
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Ballata del soldato Adeodato

Ballata del soldato Adeodato
Testo di Michele L. Straniero
Musica di Sergio Liberovici

«La prima canzone vera e propria composta da Straniero e Liberovici, la quale si rifaceva con convinzione ad alcuni di quei modelli di canzone "seria" che contribuivano a costituire il Dna del gruppo (Brecht-Weill o Eisler, Georges Brassens, Tucholsky), fu "La ballata del soldato Adeodato", una fiaba antimilitarista, un apologo classico di un povero diavolo, capitato senza volerlo in un mondo di conformismi religiosi e di pseudo valori patriottici ed autoritari, con l’unica modesta ambizione di vedere le stelle, il quale, spedito al fronte, impara a sparare e finisce ucciso, senza poter vedere le stelle quell’ultima notte. Le strofe di Straniero anche in questo caso erano fitte di versi brevi in rima fra di loro. [...] Una particolarità era il ritornello che rinunciava deliberatamente ad una totale chiarezza di enunciati, per permettersi dei significati più nascosti ed allusivi.»
(Fausto Amodei, Per Michele Straniero, profeta della canzone popolare)
Era nato sfortunato, di famiglia contadina:
(continua)
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
[ca. 1916]

La battaglia di Gorizia (9-10 agosto 1916) costò, secondo dati ufficiali, la vita a 1.759 ufficiali e 50.000 soldati circa, di parte italiana; di parte austriaca a 862 ufficiali e 40.000 soldati circa.
Fu uno dei più pazzeschi massacri di una guerra tutta pazzesca.

"O Gorizia tu sei maledetta" è una canzone nella guerra, che da sempre fa parte della tradizione anarchica e antimilitarista.

Si dice che chi veniva sorpreso a cantare questa canzone durante la guerra era accusato di disfattismo e poteva essere fucilato.

La versione originale venne raccolta da Cesare Bermani, a Novara, da un testimone che affermò di averla ascoltata dai fanti che conquistarono Gorizia il 10 agosto 1916.


“Le strofe di questo canto sono spesso inestricabilmente connesse con quelle di Addio padre e madre addio, che a volte ricorrono del resto già in fogli volanti del tempo della guerra italo-turca.... (continua)
La mattina del cinque d'agosto
(continua)




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