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Autore Massimo Zamboni

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Gli altri e il Mare

Gli altri e il Mare
2022
La mia patria attuale

2024
Andare via. Riflessioni su un` Italia traslocata
Marine di indicibile bellezza, e volti tesi
(continua)
inviata da Dq82 13/4/2024 - 19:20
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Canto degli sciagurati

Canto degli sciagurati
(2021)

“Canto degli sciagurati” è il video del singolo che anticipa “La mia Patria attuale”, il nuovo album di Massimo Zamboni in uscita nell’autunno 2021. Affiancato nella produzione da “Asso” Stefana (storico chitarrista di Vinicio Capossela), il musicista e scrittore emiliano si circonda di alcune vecchie conoscenze come Gigi Cavalli Cocchi alla batteria e Simone Beneventi alle percussioni.

Diretto da Piergiorgio Casotti, il video di “Canto” degli sciagurati è un racconto cinematografico in bianco e nero che mette in scena un atto di repressione, come fosse una soglia da oltrepassare:

“Gli sciagurati devono insorgere, perché la disperazione impone di continuare. Si stagliano su una cresta fangosa e guardano la piana sottostante, con aria di sfida. Uno sbuffo di fumo da pipe di gesso segnala che là sotto, proprio in faccia a loro, alcuni soldati li aspettano. Senza fretta, senza concitazione,... (continua)
Madre madonna degli sciagurati
(continua)
9/4/2021 - 22:48
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Fine

Fine
(2013)
da Un'infinita compressione precede lo scoppio, con Angela Baraldi

Recentemente reinterpretata per il progetto 20 ANNI per ricordare a chi ha dimenticato e perché le nuove generazioni sappiano come è avvenuta la più grande sospensione dei diritti umani degli ultimi 30 anni in una paese occidentale”.
Fine dell'aspra rimonta di strada
(continua)
16/1/2021 - 22:22
Percorsi: Genova - G8
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E se ci diranno

E se ci diranno
Ginevra Di Marco - E se ci diranno
dall'album Ginevra Di Marco - Quello che conta - Ginevra canta Luigi Tenco




Unici ospiti del disco per noi molto molto "Preziosi".
Dario Brunori - Giorgio Canali e Massimo Zamboni, fra l'altro in questa canzone Giorgio suona alla Massimo, Massimo suona alla Giorgio e Dario porta tutta la sua grinta e la sua forza .... li ringraziamo tutti e tre tantissimo, hanno dato lustro a questa versione rendendola un po' la " nostra" piccola Heroes...

Ginevra, Francesco e Andreino
20/12/2020 - 21:33
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Vietato vietato

Vietato vietato
[1991]
Nell'album d'esordio intitolato semplicemente "Üstmamò", prodotto dal Ferretti e dal Zamboni, vecchi volponi, intenditori e buongustai...
Un gruppo indispensabile...
Mara Redeghieri, la migliore di tutte...
Mi hanno insegnato
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2020 - 14:53
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Giorni senza memoria

Giorni senza memoria
25 aprile 2019
Giorni senza memoria

Nabil Bey: voce, bouzouki, chitarra acustica, bendir
Michele Lobaccaro: basso elettrico, contrabbasso elettrico, chitarre acustiche, cori
Mirko Signorile: pianoforte
Pippo Ark D’Ambrosio: batteria, percussioni a cornice
Adolfo La Volpe: chitarra elettrica, oud, basso elettrico
Special Guest: Massimo Zamboni: chitarra elettrica

Il brano intende essere un invito a riflettere su questi temi superando visioni parziali colonialistiche ed “eurocentriche” per contribuire alla costruzione attiva di una memoria viva e sempre in dialogo con l’attualità, Il tutto in un’ottica di speranza come suggerisce il ritornello: “Per leggi incomprensibili dopo il buio sai nascerà una luce”, che forse è rappresentata proprio da quella linea che collega il cervello al cuore e che viene tracciata da una bambina nel videoclip.
Nel testo si ricordano una serie di genocidi... (continua)
Storni in aria attraversano
(continua)
inviata da Dq82 + adriana 10/6/2019 - 20:35
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Il nemico

Il nemico
2015
Breviario Partigiano 1945-2015

Testo: Massimo Zamboni
Musica: Massimo Zamboni, Francesco Magnelli, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo
Ma io ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini. Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l’ha sparso. Guardare certe morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l’impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà Ci si sente umiliati perché si capisce – si tocca con gli occhi – che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiam... (continua)
inviata da Dq82 29/12/2018 - 17:38
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Unità di Produzione

Unità di Produzione
da "Tabula Rasa Elettrificata (T.R.E.)" (1998)
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Massimo Zamboni e Giorgio Canali.

Il terzo e ultimo lavoro in studio dei CSI, che ebbe anche la (s)ventura di portare il gruppo - seppur per pochi giorni - in vetta alle classifiche italiane, prendeva ispirazione da un viaggio in Mongolia di Ferretti e Zamboni. Unità di Produzione nasce nella Russia post-sovietica e la riguarda. È una spietata critica al socialismo reale (o per meglio dire al "capitalismo di stato"), cupa e pesante apocalisse in cui l'uomo è privato di ogni individualità e ridotto a una macchina automatica, un ingranaggio di un'Unità di Produzione. Con il singolo Forma E Sostanza, la critica si allargava invece all'Occidente ricco, comodo e frustrato dall'incessante inesauribile aumento di "voglie e necessità".

Voglio dedicare a chi prende ancora sul serio la "filosovieticità" dei CCCP questo grande pezzo dei tempi in cui GLF non si era ancora definitamente bruciato il cervello.
Che la terra è pesante
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 20/3/2013 - 23:40
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Ultimo volo America

Ultimo volo America
Il pezzo più sperimentale del disco "Sorella sconfitta", caratterizzato da una forte impronta elettronica e dalla voce della soprano Marina Parente
Miserere dall'aire
(continua)
7/1/2005 - 21:58
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Cupe Vampe

Cupe Vampe
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Massimo Zamboni

Dall'album "Linea Gotica" del 1996.



Di tutte le distruzioni perpetrate a Sarajevo, le più insensate sono state quelle ai danni delle tante biblioteche. Ma di queste, la più folle, la più carica di sinistra forza metafisica, fu il bombardamento della biblioteca nazionale, un magnifico edificio moresco del diciannovesimo secolo, andato in fumo in trenta ore con le sue centinaia di migliaia di volumi. Quella notte, il rogo si vide a chilometri di distanza, i sarajevesi non dormirono.
[...]
Sarajevo era cresciuta sotto il dominio turco. A chi aveva costruito la guerra sulla storia dei diritti storici dei popoli slavi, defraudati dagli invasori - dunque sull'assunto che la Bosnia era stata "islamizzata" - non risultava tollerabile l'idea che la città fosse fiorita sotto... (continua)
Di colpo si fa notte
(continua)




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