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Autore Aristide Bruant

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Die schlesischen Weber

Die schlesischen Weber
La version française de Maurice Vaucaire (1892)
Maurice Vaucaire's French version (1892)
Maurice Vaucairen ranskankielinen versio (1892)

La versione francese di Maurice Vaucaire, del 1892, non è storica soltanto in sé, ma anche per il fatto che ha senz'altro ispirato la celeberrima canzone di Aristide Bruant, Les Canuts. Il testo di Heine tradotto da Maurice Vaucaire aveva in pratica sostituito il canto dei rivoltosi slesiani del 1844 citato nel dramma Die Weber di Gerhart Hauptmann (anch'egli slesiano, premio Nobel per la letteratura nel 1912, e poi autore compromesso col Nazismo ed inserito nella Lista dei Gottbegnadeten, la lista degli “Artisti benedetti da Dio” stilata personalmente da Adolf Hitler e Joseph Goebbels). Il dramma, tradotto in francese da Jean Thorel, era stato messo in scena da André Antoine nel 1893 al Théâtre-Libre di Parigi.

Maurice Vaucaire (1863-1918) è stato un... (continua)
LES TISSERANDS DE SILÉSIE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/5/2019 - 23:21
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Auprès de ma blonde (ou Le Prisonnier de Hollande)

anonimo
Auprès de ma blonde (<em>ou</em> Le Prisonnier de Hollande)
[fine 600]
Una canzone che risale al periodo immediatamente successivo a quello delle cosiddette "Guerre d'Olanda" (1672-78), combattute tra la Francia di Luigi XIV di Borbone – il Re Sole – ed un'alleanza variegata, composta da Brandeburgo, Sacro Romano Impero, Spagna e Province Unite dei Paesi Bassi. Durante quel conflitto molti soldati e marinai francesi caddero prigionieri e restarono per diversi anni come ostaggi nelle mani della coalizione avversaria.
Tradizionalmente il testo viene attribuito a tal André Joubert du Collet, nativo dell'isola di Noirmoutiers, in Vandea, occupata dagli "olandesi" del 1674. André Joubert sarebbe stato sequestrato e imprigionato ad Amsterdam per alcuni anni, e durante quel soggiorno forzato avrebbe composto la canzone. Tuttavia l'attribuzione è molto dubbia per cui ho preferito lasciarla ad Anonimo.

Questa canzone è ancora oggi molto celebre nei paesi... (continua)
Dans les jardins d'mon père
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/12/2018 - 20:49
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À Hurtebise

À Hurtebise
Apprendo dal commento al video che le parole della canzone sarebbero proprio di anonimo soldato francese, mentre la melodia è quella di "A Batignolles", canzone di Aristide Bruant del 1911.
Bernart Bartleby 16/12/2015 - 11:23

Au lieu d'un pauv petit pompon

Au lieu d'un pauv petit pompon
[1910]
“Chanson de route” scritta da Couté sull’aria de “Tu n'manieras pas mes tétons” di Aristide Bruant.

Il generale Jean Jules Brun, allora ministro della difesa, aveva preso una decisione a dir poco rivoluzionaria: dai copricapi militari sarebbe scomparso il tradizionale pompon, sostituito da un assai più “utile” pennacchio…
La portata storica del provvedimento non sfuggì al nostro Couté: sotto il fuoco della mitraglia, la piuma al posto del pompon avrebbe sicuramente fatto la differenza.
C'est ben l'cas d'dir' nom d'un pompon!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2015 - 16:20

Nos chansons

Nos chansons
[1906-07]
Versi di Eugène Bizeau
Musica di G. Isabelli

Canzone-manifesto de La Muse Rouge, la “goguette” rivoluzionaria di cui Bizeau fece parte insieme, tra gli altri, a Gaston Couté, Aristide Bruant, Charles d'Avray, Clovis Poirier, Léo Noël, François Henri Jolivet.
Nos chansons à nous sont des chansons graves
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2015 - 11:48
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Pus d’ patrons!

Pus d’ patrons!
[1890]
Parole e musica di Aristide Bruant, nella raccolta “Dans la rue” pubblicata tra il 1889 ed il 1895.

Interpretata dallo stesso autore in “Le Paris de Bruant. Enregistrements historiques”

Ripresa da molti artisti, per esempio da Marc Ogeret ‎nel suo “Chansons Contre” del 1968.

Canzone “dans la rue”, in stretto argot - anche se il testo viene spesso mal trascritto, a cominciare dal titolo che non è “Plus de patrons” - fieramente anarchica, anche se si conclude con un interrogativo che è quello che attanaglia da sempre l’utopia libertaria: “E quando non ci sarà più nemmeno un padrone, chi darà la paga al sabato?”, cioè a dire, ma gli esseri umani saranno mai pronti per una società di liberi ed eguali?

Personalmente non lo credo proprio, infatti sono un anarchico nichilista convintamente “estinzionista” (quelle tristesse!)…
J’suis républicain socialisse,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/11/2014 - 11:23
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Casseur de gueules

Casseur de gueules
[1888]
Parole (e musica?) di Aristide Bruant, nella raccolta “Dans la rue” pubblicata tra il 1889 ed il 1895.
Testo trovato su Histoire de France en Chansons

Brano incluso nella compilation intitolata “L’esprit anarchiste de la Commune à Mai 68. Chansons anarchistes et pacifistes, 1820-1990”, a cura di Jean Buzelin e Christian Marcadet.

Nel 1886, dopo un sontuoso ricevimento in occasione del fidanzamento della principessa Amélie d’Orléans, percepito dai Repubblicani come un affronto, il Parlamento aveva votato una legge che vietava a tutti gli appartenenti alla famiglia reale di soggiornare sul suolo francese… Ma all’anarchico Aristide Bruant “L’Expulsion” evidentemente non bastava… Per prìncipi, preti e ricchi non c’è che una cura: “Il faut leur casser la gueule”, bisogna spaccargli la faccia.
I's ont la gueule et la vi' dures
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/11/2014 - 10:20
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La chanson des fortifs’

La chanson des fortifs’
[1938]
Versi di Michel Vaucaire (1904-1980), paroliere famoso per “Non, je ne regrette rien”, resa popolare da Édith Piaf, e marito della cantante Geneviève Collin, meglio conosciuta come Cora Vaucaire.
Musica di Georges Van Parys (1902-1971), compositore di colonne sonore e musiche per cabaret ed operetta. Tra i primi anni 30 e la morte, ha composto musiche per i più grandi artisti francesi, da René Clair a Georges Brassens.

Nel 1840 il ministro Adolphe Thiers – che poi sarebbe diventato il boia della Comune del 1871 - convinse il vecchio re Luigi Filippo che per essere ben difesa Parigi aveva bisogno di una nuova cinta muraria. Nonostante la forte opposizione di molte personalità, compreso il presidente del Consiglio dei ministri, il generale Jean-de-Dieu Soult, l’“Enceinte de Thiers” fu costruita tra il 1841 ed il 1844, costando alla collettività ben 140 milioni di franchi. Le nuove... (continua)
Le poète en guenille
(continua)
inviata da Bernart 21/11/2013 - 10:42
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Ah! les salauds!‎

Ah! les salauds!‎
‎[1910?]‎
Incisa dallo stesso autore nel disco intitolato “Aristide Bruant chante dans son Cabaret”, quarto ‎volume della serie “Du Caf' Conc' Au Music Hall” edito dalla Pathé Marconi EMI.‎

Invettiva contro i ricchi, i nobili e i potenti, tutti quelli “qui descendent des vieux tableaux”… ‎
Ah! le carogne! Ah! i farabutti!‎
I´s sont des tin´, i´s sont des tas,
(continua)
inviata da Bernart 21/8/2013 - 10:37
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Sur la route de Louviers

Sur la route de Louviers
‎[1820?]‎
Si tratta di una canzone di autore anonimo che però Bruant reinterpretò e rese popolare all’inizio del ‎‎900. ‎
Successivamente interpretata da molti, tra i quali Colette Renard, Maurice Chevalier e ‎Lucienne Vernay con Les Quatre Barbus.‎
Ne esiste anche una versione canadese (Québec) quasi identica intitolata “Sur la route de Berthier” ‎e pure una versione “paillarde” nota come “La belle et le cantonnier” (“Sur la route de ‎Louviers il y avait un cantonnier qui baisait comme un voyou au lieu d' casser des ‎cailloux…”)‎
Sur la route de Louviers
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 11:16
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Sur le tas

Sur le tas
‎[1895?]‎
Parole e musica di Aristide Bruant.‎
Dalla raccolta “Dans la rue - Chansons & monologues”, volume terzo, 1895.‎
Interpretata da Monique Morelli (1923-1993) nel ‎disco “Chante Bruant” del 1964‎
Successivamente da Marc Ogeret nel disco in due volumi “Ogeret chante Bruant” del ‎‎1978, riedito in CD nel 2005.‎

Monique Morelli chante Bruant
Ogeret chante ‎Bruant
Nous sommes les purotins
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 10:28
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Era bello il mio ragazzo

Era bello il mio ragazzo
GRÉVISTE

‎[1889?]‎
Monologo di Aristide Bruant.‎
Dalla raccolta “Dans la rue - Chansons & monologues”, volume primo, 1889.‎

‎“… Mi sono messo in sciopero per rispetto al mio corpo… Tutte le mattine apro il giornale e ‎leggo di qualcuno che si è sfracellato sul lavoro… Si alzano al mattino, partono per il lavoro e la ‎sera sono ridotti a marmellata… Invece di discutere tanto sulle condizioni di lavoro nelle miniere e ‎nelle fabbriche, penso che sia meglio inventare dei lavori dove nessuno ci crepi… Fino a quel ‎momento – vi ho avvertito – io a lavorare non ci vado, me ne resto in sciopero per rispetto al mio ‎corpo…”‎



Parigo, quoi !... des Batigneule',‎
Toujours prêt à coller un paing,‎
Mais j' comprends pas qu'on s' cass' la gueule
Pour gagner d' quoi s'y fout' du pain.‎
El' travail... c'est ça qui nous crève,‎
Mêm' les ceux qu'est les mieux bâtis,‎
V'là porquoi que j' m'ai... (continua)
Dead End 4/1/2013 - 11:35
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Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa

Le Père Noël et la petite fille, <i>incl.</i>Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
Una canzone di Aristide Bruant che credo non possa essere sfuggita a De André per la sua ‎Marinella…‎

ROSE BLANCHE (RUE SAINT-VINCENT)‎

‎[1910 o 1911]‎
Parole e musica di Aristide Bruant, che visse al n.30 di Rue Saint-Vincent, Clignancourt-‎Montmartre.‎
Interpretata da moltissimi artisti tra cui Les Frères Jacques, Yves Montand, Cora ‎Vaucaire, Marc Ogeret, Francesca Solleville e Renaud.‎



Alle avait, sous sa toque d’ martre,
Sur la butt’ Montmartre,
Un p’tit air innocent ;
On l’app’lait Rose, alle était belle,
A sentait bon la fleur nouvelle,
Ru’ Saint-Vincent.

All’ n’avait pas connu son père,
A n’avait pas d’mère,
Et depuis mil neuf cent,
A d’meurait chez sa vieille aïeule
Où qu’a s’él’vait, comm’ ça, tout’ seule,
Ru’ Saint-Vincent.

A travaillait, déjà, pour vivre,
Et les soirs de givre,
Sous l’ froid noir et glaçant,
Son... (continua)
Dead End 4/1/2013 - 10:23
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Les p'tits joyeux

Les p'tits joyeux
[1910]
Come Aux Bat. d'Af., un'altra canzone di Bruant dedicata agli "allegri" - e un po' coatti, in tutti i sensi - soldatini dei "Bataillons d'Afrique"...
C'est nous les p'tits marlous qu'on rencont' su' les buttes,
(continua)
inviata da Alessandro 15/10/2009 - 10:13
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Aux Bat. d'Af.

[1906?]
Una canzone dedicata ai "Bataillons d'Afrique", i cui "chasseurs" erano tutti criminali comuni che avevano deciso - poveretti - di risparmiarsi un po' di galera da civili per infognarsi in una galera ben peggiore, quella nelle guerre e nei presidi della "Grandeur" colonialista.

... Da quando sono in questa puttana d'Africa
A fare il cretino con uno zaino in spalla,
Mio caro amico, sono diventato secco come un bastone
E non ho altro che pelle sulle ossa...
Mon vieux frangin tu viens d'bouffer d'la case,
(continua)
inviata da Alessandro 15/10/2009 - 10:05

À la caserne

anonimo
À la caserne
Pubblicata nel 1898 sull’ “Almanach du Père Peinard”, l’annuario del settimanale fondato nel 1889 da Émile Pouget (1860-1931), militante anarchico, antimilitarista e sindacalista rivoluzionario francese.
Sulla melodia di “À Saint-Lazare” di Aristide Bruant
Petit conscrit, tu vas quitter
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/11/2004 - 01:58




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