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Prima del 2021-4-16

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Tredici vite

Tredici vite
Alcuni partigiani furono catturati durante un rastrellamento fascista sopra i monti di Lovere il 7 dicembre 1943 e altri nelle loro case. Tra loro c’era quasi tutto il gruppo Locardi. I tredici giovani furono rinchiusi nel convitto «Baroni» di Bergamo, interrogati, maltrattati, picchiati, torturati.
Nell’alba a fosca e piovigginosa del 22 dicembre 1943, furono portati a Lovere con le loro bare: sette furono fucilati in località Poltragno poco prima di Lovere e sei furono fucilati a Lovere in località “Magazzini”, nel cortile di un deposito di legnami, vicino alla strada statale del Tonale.
Salvatore Conti e Ivan Piana si abbracciarono nell’ultimo saluto fraterno. Tutti rifiutarono la benda. Una scarica li uccise, Poi altri due spari per il colpo di grazia a Ivan Piana. Gli uccisi furono riposti nelle bare e sepolti in un angolo solitario del Cimitero di Bergamo perché i loveresi non li... (continua)
Dq82 16/4/2021 - 20:56
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Aprile

Aprile
Andrea Sigona feat. The Used Cars
[2008]
Album:Passaggi

Dq82 16/4/2021 - 19:27
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عاشق من فلسطين

عاشق من فلسطين
@ Riccardo Gullotta

Ti ringraziamo infinitamente del tuo lavoro. Abbiamo inserito le traduzioni sulle rispettive pagine, così come spostato la traduzione inglese (e anche il testo arabo se riuscirai a reperirlo) direttamente in Morto n°18, in modo da rendere questa pagina, e le singole pagine delle canzoni più fruibili
CCG/AWS Staff 16/4/2021 - 18:46
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Morto n°18

Morto n°18
Translated by Denys Johnson-Davies

Il testo in arabo della poesia originale è scaricabile da questo sito. Sono presenti due traduzioni in inglese. La prima in ordine temporale e di autorevolezza è quella storica di Abdel Wahab El Messiri. Della seconda non è noto l’autore; la testata che l’ha pubblicata, The Nation Press Arab American News Network, è reputata. E’ a quest’ultima che fa riferimento la traduzione italiana pubblicata in vari siti in rete. Anche di questa non è dato sapere chi è il traduttore.
C’è un’altra traduzione in italiano del 1971 , che predilegiamo non soltanto perché a suo modo è un tassello di storia e di memorie di una stagione, ma per la sua freschezza. E’ una poesia sulla poesia. Il traduttore è Wasim Dahmash , siriano, studente all’epoca dei fatti. Oggi è ricercatore di Lingua e Letteratura araba presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università... (continua)
VICTIM NO 18
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 16/4/2021 - 18:41
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Mia madre

Mia madre
Ela omi
[ 1966 ]
الى امي
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 16/4/2021 - 18:29
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Andalusia

Il testo originale di Mahmud Darwish / محمود درويش e la traduzione letterale di quella che Beppe Chierici ha titolato Andalusia. Si tratta di una poesia della raccolta Undici Pianeti del 1992, titolata I violini
Andalusia
Al Kamanjanatan
[ 1992 ]

P.S.: in questi contributi la mia attenzione non può non essere estesa a Vittorio Arrigoni
الكَمَنْجًاتً
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 16/4/2021 - 18:25
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Francesco Guccini: Canzone di notte n.4

Francesco Guccini: Canzone di notte n.4
Chanson italienne – Canzone di notte n.4 – Francesco Guccini – 2012


Dialogue maïeutique

Ah, dit Lucien l’âne, encore une chanson nocturne. Moi, j’aime bien ces chansons-là, je les trouve suffisamment poétiques.

C’est curieux, Lucien l’âne mon ami, que tu dises ça.

Quoi ?, demande Lucien l’âne.

Eh bien, reprend Marco Valdo M.I., que tu trouves ces chansons nocturnes « suffisamment poétiques ».

Oh, répond Lucien l’âne, c’est façon de parler, manière de souligner qu’elles ont le don de créer une certaine ambiance ; celle de la nuit, précisément. Et même, de ces nuits où on se retrouve face au noir de la nuit et à l’obscur de soi-même. On dirait qu’elles servent d’escales à la vie.

C’est en tout cas, le ton de cette chanson, dit Marco Valdo M.I. ; elle chante des nuits dont on a besoin pour faire face à la dureté des temps. De ces nuits où on sombre sans trop savoir pourquoi dans une... (continua)
CHANSON NOCTURNE N°4 HÉ NUIT !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/4/2021 - 17:29
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John Condon

John Condon
La sua tomba nel cimitero di Poelcapelle fuori Ypres in Belgio è una delle più famose del fronte occidentale. Che in seguito siano stati trovati dei documenti attestanti la sua maggiore età (dal suo certificato di nascita ritrovato è nato il 16 ottobre 1896 e quindi al momento della morte il 24 maggio 1915 aveva compiuto 18 anni) poco importa ormai essendo il suo nome diventato un simbolo del Soldier Boys. Resta il fatto, assurdo nella sua tragicità, che anche molti altri giovani in quei tempi mentivano sulla loro età pur di essere arruolati (l'età minima richiesta erano i 18 anni compiuti).
stralciato da Terre celtiche
JOHN CONDON
(continua)
inviata da Cattia Salto 16/4/2021 - 16:36




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