Vabbé la Ceccardi l'ha ridetto, ora è pure candidata a Presidente della Regione Toscana e tutti ne parlano... vorrei però chiarire due cose.
Che Imagine sia una canzone comunista è ovviamente una cavolata. Imagine è molto di più di una canzone schierata con un partito o con un'ideologia: è una canzone politica, rivoluzionaria, utopista, che in tre strofe si scaglia contro la religione nel senso delle facili consolazioni che ti tengono sotto controllo con la speranza di una vita ultraterrena, contro il nazionalismo e le guerre, contro l'avidità, contro il capitalismo.
Solo una cretina come la Ceccardi può accostare uno stato nazionalista, imperialista e guerrafondaio come l'Unione Sovietica a Imagine. Però bisogna fare ancora più strada per diventare così coglioni da non capire che cantare Imagine "nelle parrocchie" come dice il giornalista de La 7 è un po' come cantare in chiesa Sympathy... (continua)
Lorenzo 5/7/2020 - 22:53
'Imagine', which says: 'Imagine that there was no more religion, no more country, no more politics,' is virtually the Communist Manifesto, even though I'm not particularly a Communist and I do not belong to any movement.
There is no real Communist state in the world; you must realize that. The Socialism I speak about is not the way some daft Russian might do it, or the Chinese might do it.
John Lennon, in Alan Smith, The Anthem of the World (1971 interview with John and Yoko Lennon for the NME)
Se ne va forse uno dei più grandi compositori, uno che ha scritto per il cinema, ma anche per la musica pop, ha scritto per la musica più impegnata, si pensi a The Ballad of Nick & Bart [Here's To You] o alle musiche del disco "Vi scrivo da un carcere in Grecia" su testi di Panagoulis
Io che ho fatto il soldato (12 mesi, 1996), ricordo Cara Burbetta un po' diversa:
1) A fare il soldato in fanteria
2) Porca Madonna, ma finirà. Ma finirà questa naja schifosa
3) Dodieci mesi li ho fatti anche io
Riccardo, scusa, ma c'è qualcos'altro che unisce questa poesia alla musica oltre al video youtube che le accosta? Io ho trovato la poesia Lentamente muore abbastanza scontata e banale, spesso citata a sproposito anche da gentaglia come Clemente Mastella... regalandomi fra l'altro i famosi cinque minuti di celebrità.
Poi la trovo molto consolatoria, dato che a tutti viene da pensare io non sono così... io non muoio lentamente, semmai vivo velocemente, tanto velocemente da non mettermi neanche a indagare se la poesia sia veramente di Neruda...
Lorenzo 5/7/2020 - 21:51
Lorenzo, avevo avuto sentore della tua attività di fisico, non sapevo della tua partecipazione ad esperimenti top level. Magari avrai contribuito a ricavare informazioni dagli esperimenti con LHC sul bosone di Higgs. Certo che su questo sito le sorprese non si esauriscono mai.
Secondo la fisica di una volta il tempo è l’unica variabile non manipolabile (astraendo dal Modello Standard e dalla quantistica relativistica, per me off limits). In questi termini una morte lenta o una vita veloce sarebbero intercambiabili e, comunque, non irriducibili. Ma è davvero così uscendo dal mondo materiale, dalla res extensa ? Possiamo perimetrare le esigenze profonde dell’essere umano dentro il campionario, affascinante ed emblematico, del linguaggio della fisica?
Forse sbaglio, ma, dopo la tua segnalazione, penso che il brano abbia risentito non poco della strumentalizzazione di politicanti e showgirls.... (continua)
Ciao Riccardo, sì ho lavorato al CERN ma non sono un fisico, solo un informatico... un umile programmatore di sistemi di controllo (non quelli del grande fratello, quelli veramente utili). Quindi non so rispondere a tutte le considerazioni sul modello standard: non sono tra quelli che credono che sia un formulario per pagare le tasse ma non ne so abbastanza per esprimermi :)
Lorenzo, la sorpresa rimane, anche spostandosi dal MS verso Böhm-Jacopini , Quine-McCluskey e chissà quanti altri fondamenti a me ignoti.
L’umiltà è sempre bene accolta, ma utilizzando il sito una cosa appare evidente: non è opera di un programmatore umile ma di un pluridotato system analist (si chiamano ancora così ? )
Böhm-Jacopini... giusto... tre strutture di controllo e tutto il resto è zucchero sintattico. Solo che nei siti web oltre allo zucchero sintattico bisognerebbe aggiungere le doti di grafico e web designer, che a me mancano, da qui le ripetute accuse secondo cui "sembra un sito di quelli che si facevano vent'anni fa" :)
@ Riccardo Gullotta e Flavio Poltronieri
Un po' di precisione
“Fear* a’ bhàta” è una canzone in gaelico scozzese probabilmente di fine ‘700 e la leggenda (un’aggiunta aneddotica alle versioni ottocentesche andate in stampa) dice che sia stata scritta da Sine NicFhionnlaigh (Jean Finlayson) di Tong piccolo villaggio sull’Isola di Lewis (Ebridi) per un giovane pescatore di Uig, Domhnall MacRath (Donald MacRae) che ha alla fine sposato.
La canzone appare pubblicata la prima volta in The Scottish Gael di James Logan, 1831 (con relativa partitura) in cui viene classificata come un'aria lenta e uno iorram (il canto ai remi che aveva la funzione di dare il ritmo ai vogatori, ma nello stesso tempo era anche un lamento funebre). "Fhir a bhata, o il barcaiolo, la cui partitura e allegata, è cantata nella maniera di cui sopra dagli Scozzesi delle montagne con molto effetto. È il canto di una ragazza... (continua)
Whatever one's view of the Soviet Union, I think it would have been correct to post the Russian lyrics first instead of trying to climb the tree from top down.
This is a Finnish translation of the original Russian lyrics of the Soviet Hymn, written by Sergey Mikhalkov and Gabriel El-Registan, as they were sung between 1944 and 1955.
Nello Scavo, giornalista d’inchiesta, catanese, é stato minacciato di morte dopo le sue inchieste sui trafficanti e sugli intrighi mediterranei che passano per Malta. Vive sotto protezione da quasi un anno.
Le menti criminali sappiano che Nello Scavo non é isolato.
Che Imagine sia una canzone comunista è ovviamente una cavolata. Imagine è molto di più di una canzone schierata con un partito o con un'ideologia: è una canzone politica, rivoluzionaria, utopista, che in tre strofe si scaglia contro la religione nel senso delle facili consolazioni che ti tengono sotto controllo con la speranza di una vita ultraterrena, contro il nazionalismo e le guerre, contro l'avidità, contro il capitalismo.
Solo una cretina come la Ceccardi può accostare uno stato nazionalista, imperialista e guerrafondaio come l'Unione Sovietica a Imagine. Però bisogna fare ancora più strada per diventare così coglioni da non capire che cantare Imagine "nelle parrocchie" come dice il giornalista de La 7 è un po' come cantare in chiesa Sympathy... (continua)