Stasera tornando a casa, ho sentito alla radio un economista dire che questa emergenza Coronavirus è un “cigno nero” che si abbatterà con grave violenza sul nostro paese. Ora, sono al corrente della teoria coniata da Nassim Nicholas Taleb, però questa terminologia a me ricorda invece le parole di Gilles Servat in un'altra canzone dello stesso disco che contiene Je Ne Hurlerai...
"...O Naoned desket 'c'h eus din da larout kaoc'h du d'ar galloud, ez parlenn 'm eus klevet kanou brav ar banniel du, kanaouennou liv a garan Naoned porzh an alarc'h du"
"...Oh Nantes, tu mi hai insegnato la diffidenza del potere, nel tuo grembo ho inteso i bei canti dell'Anarchia, i canti del colore che amo, Nantes Porto del Cigno Nero"
Tra una settimana a Lille ci sarà il primo degli ultimi 9 concerti dei TRI YANN, all'interno del cosidetto infatti KENAVO TOUR.
Dopo quello epocale del 28 di marzo a Nantes, alla Cité des Congrès, al quale cercherò di assistere, dalla luce si passerà all'ombra, seguiranno solo dei dischi.
Il gruppo compie 50 anni ed è ora, come sentenziava una canzone di Leonard Cohen: Closing Time! Oramai è chiaramente da moltissimo tempo diventato un carrozzone ma la qualità musicale è, "par chance et aussi par vouloir" rimasta salva.
C'è sicuramente di «peggio» tra i non-Extra, in questo sito, su! Ma fate come volete. (Sinceramente: l'inserimento me l'ha suggerito quella cosa in Lombardia di cui si parla in questi giorni. Strane associazioni.)
Nous on pense au contraire qu’elle a tout à fait sa place dans les chansons contre la guerre (CCG) - et pas dans les "Extra" et que même, elle mérite un commentaire circonstancié. Il nous faut juste le temps de traduire et de faire de dialogue maïeutique pour répondre à l’interrogation de Lorenzo.
À bientôt.
Chanson italienne – Quella cosa in Lombardia – Franco Fortini – Interprètes : Enzo Jannacci, Laura Betti con l’orchestra di Piero Umiliani – 1960
Texte : Franco Fortini
Musique : Fiorenzo Carpi (1960).
Tu vois, Lucien l’âne mon ami, toute cette discussion autour de cette chanson qui parle de « la chose », si tu vois de quoi il s’agit.
Oui, je vois, dit Lucien l’âne. La chose en question a toujours été une préoccupation fondamentale des ânesses et des femmes, en même temps qu’elle titillait aussi bien les hommes et les ânes. Et, entre parenthèses, tout au long de mes interminables pérégrinations, le long des chemins, dans les plaines, dans les bois, dans les champs, dans les prairies, sur le bord des rivières ou dans les combes des montagnes, j’ai vu bien des animaux s’y livrer, j’ai toujours vu des humains s’y adonner. Quant à ce qui se passait dans leurs intérieurs, évidemment, je n’y... (continua)
Anche Gaston Couté scrisse per la Pulzella ai suoi inizi poetici (credo avesse intorno ai 15 anni ma non sono sicuro), la sua "Ballade à Jeanne" che venne pubblicata nella "Revue Littéraire et Sténographique du Centre". Ci sono pochissimi chilometri tra Meung-sur-Loire e Orléans. Purtroppo non ne conosco il testo.
Flavio Poltronieri 28/2/2020 - 22:57
...per consolazione invece ci sono "Les Cendres de Jeanne" scritta per lei da Gabriel Yacoub e interpretata dai Malicorne a fine 2015:
[1971]
Στίχοι / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Αλέξης Αλεξόπουλος / Alexis Alexopoulos
Μουσική / Musica / Music/ Musique / Sävel: Γιάννης Σπανός / Yannis Spanos
Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat: Αφροδίτη Μάνου & Γιάννης Φέρτης / Afrodite Manou e Giannis Fertis
'Αλμπουμ / Album: Εκείνο το καλοκαίρι / Ekeino to Kalokairi / That summer
Non é soltanto una canzoncina romantica. Certo è una spiaggia diversa da quella figurata in Aρνισι / Arnisi. Tuttavia, ha ereditato da un orizzonte mitologico remoto la suggestione delle favole, quelle serie, che propongono di reinterpretare il mondo (non di offrire fughe e oppiacei attraverso aggregati di pixel). Anch’esse possono concorrere da antidoto contro le guerre e i nostri démoni.
[Riccardo Gullotta]
Mi sarà perdonato se, a corredo di questa traduzione, il qui presente, nipote di un ferroviere deportato, non mette un'immagine di Gaston Couté, bensì dell'ex AD delle ferrovie privatizzate italiane, il “compagno” Moretti. E se la traduzione è dedicata a tutte le vittime e ai familiari della strage di Viareggio del 29 giugno 2009, a Riccardo Antonini e, ultimi in ordine di tempo, alla memoria dei due macchinisti morti nel deragliamento di Lodi. [RV]
C'era anche la Citroën Ami 6 dei miei 19 anni, verde oliva, targata Firenze 56 e qualcosa, morta sul campo nel viale de Amicis quando mi rimase direttamente la leva del cambio in mano, lo avevo tirato un po' troppo forte ....
Il mio recente lungo articolo apparso nel numero di dicembre scorso di “Azione nonviolenta” ad un certo punto dice così: "...quella di “Le fondeur de canons” non è forse la stessa morale di “Padroni della guerra”?! Delle parole che Dylan mise sulla melodia tradizionale inglese di “Nottamun Town”?! Stessa morale: quelli che decidono le sorti, non sporcano mai le loro mani e se ne restano ben nascosti dietro le quinte! Povera la poesia sociale di Gaston Couté capitata in un'epoca così avara, senza radio né dischi..."
Oltre alle relativamente più famose versioni di Robine e Pierron, vorrei proporre all'ascolto anche questa del caro amico Philippe:
Il modo migliore per festeggiare questa traduzione sono le parole di una bambina di 4 anni: "io anche se fossi un maschio in guerra non ci vado...ci vanno poi loro...e gli faccio in testa la cacca molle e gliela faccio mangiare"
Purtroppo il sito dedicato http://gastoncoute.free.fr/ mi viene rilevato da Web of Trust come potenzialmente dannoso e mi viene suggerito di non addentrarmici...
Chiedo in merito lumi al nostro ineffabile Uèb Mastro...
Forse hai ragione tu... sono incappato in un falso positivo... Non è il Corònavirùs français, è solo che http://gastoncoute.free.fr/ se lo filano in pochi e quindi "is Not trusted by WOT Community"...
Mi sa che 'sta estensione la tolgo...
"...O Naoned desket 'c'h eus din da larout kaoc'h du d'ar galloud, ez parlenn 'm eus klevet kanou brav ar banniel du, kanaouennou liv a garan Naoned porzh an alarc'h du"
"...Oh Nantes, tu mi hai insegnato la diffidenza del potere, nel tuo grembo ho inteso i bei canti dell'Anarchia, i canti del colore che amo, Nantes Porto del Cigno Nero"