La canzone è presente anche nel disco “Villandorme” appena prodotto dalla meritoria Nota di Udine, ovvero: Alessia Valle alla voce, Lino Straulino e Alvise Nodale alle chitarre. Mai prima d'ora avevo ascoltato un intero dischetto/omaggio così scoperto e sentito agli intrecci acustici che John Renbourn e Bert Jansch tessevano insieme agli inizi della loro avventura in duo o con i Pentangle. Imperdibile.
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 11/11/2019 - 22:00
L'antica versione dei Malicorne:
Allons au bois, Dame Lombarde, allons au bois
Nous trouverons le serpent verde, nous le tuerons
Dans une pinte de vin rouge, nous le mettrons
Quand ton mari viendra de chasse, grand soif aura
Tire du vin Dame Lombarde, tire du vin
Eh! Par ma foi, mon amant Pierre, n'y a de tiré
L'enfant du bré, jamais ne parle, a bien parlé
Ne buvez pas de ça, mon père, vous en mourrez
Buvez-en vous, Dame Lombarde, buvez-en vous
Eh! Par la foi, mon amant Pierre, n'ai point de soif
Elle n'a pas bu demi-verre, s'est renversée
Elle n'a pas bu le plein verre, a trépassé
La canzone è presente anche nel disco “Villandorme” appena prodotto dalla meritoria Nota di Udine, ovvero: Alessia Valle alla voce, Lino Straulino e Alvise Nodale alle chitarre. Mai prima d'ora avevo ascoltato un intero dischetto/omaggio così scoperto e sentito agli intrecci acustici che John Renbourn e Bert Jansch tessevano insieme agli inizi della loro avventura in duo o con i Pentangle. Imperdibile.
La conoscevo dai tempi del campeggio e la ho risentita cantare dal coro ANA di Milano al concerto per i 125 anni del Touring (hanno cantato anche "Gorizia tu sei maledetta", altra canzone non militarista).
Mio zio morto a 99 anni da poco, era in Grecia (non con gli Alpini) e dopo l'8 settembre si unirono ai partigiani greci sotto la supervisione degli inglesi (raccontava sempre di un capitano scozzese col kilt), e poi torno' in Italia al loro seguito.
Polskie tłumaczenie: Krzysiek Wrona Polish translation by Krzysiek Wrona
Traduction polonaise de Krzysiek Wrona
Krzysiek Wronan puolankielinen käännös
ŚLEPY DZIAD (continua)
inviata da Krzysiek 10/11/2019 - 22:57
Una strofa aggiuntiva del traduttore che in maniera sfacciata ha provato sintetizzare il significato di questo antico canto in sette versi in polacco.
Jestem ślepym łysym starcem
Starym księżycowym dziadem
Widzę więcej niż niejeden
Który dzisiaj dzierży władzę
Dziś już ludzie nie szanują
Idź już, cóż cię to obchodzi
Tych co widzą sercem głębiej
Vabbè, pezzo bellissimo, ma che abbia proprio a che fare con il Muro mi sembra un'interpretazione a dir poco stiracchiata...
E poi, che la location sia la metro berlinese è smentito già al terzo verso, "Get into the car / We'll be the passenger"... I finestrini erano quelli dell'auto con autista di David Bowie, amico e mèntore di Iggy Pop, con cui i due se ne andavano in giro a spassarsela, seduti a bere, fumare, chiacchierare e sentire musica, belli comodi sul sedile posteriore...
Il simbolismo del Muro non ce lo vedo proprio... ma si sa, in questo trentennale ognuno deve dire la sua e possibilmente la più originale.
Secondo me, non c'entra proprio nulla con il Muro, forse nemmeno con Berlino in particolare: "'The Passenger' was partly written about the fact I'd been riding around North America and Europe in David's car ad infinitum. I didn't have a driver's license or a vehicle" (Iggy Pop, intervista su The Guardian)
Ho l'impressione che il giornalista che ha scritto quella roba del Muro se la sia cantata e suonata da solo, ma tant'è... Forse, vista la grandiosità del brano, merita un qualche approfondimento ulteriore...
Più che metterla negli Extra, ci apporrei il "Lavori in corso"...
Mi sa che il giornalista ha un po' scopiazzato genius il quale riprende la ambientazione sulla S-Bahn da wikipedia che cita il documentario "PBS documentary Rock and Roll episode 7: The Wild Side, 1995". Il riferimento al muro però è probabilmente un'interpretazione del giornalista.
Mai una "Not at All CCG/AWS" fu più approfondita di questa...
Domani proporrò "La pioggia" di Gigliola Cinquetti (1969), per i percorsi "Guerra alla Terra" e "Guerra agli animali", con una tanto pindarica quanto arguta interpretazione dei seguenti versi:
"Il tempo cambierà
Le nuvole son nere in cielo e
I passeri lassù
Non voleranno più
Chissà perché?..."
Chanson italienne – È arrivata la bufera – Renato Rascel – 1939
« La Bufera » est née en Afrique de l’Est lorsque Rascel rencontra Italo Balbo, alors gouverneur de la Libye. Renato lui posa la question que tous les Italiens avaient sur les lèvres : « L’Italie va-t-elle entrer en guerre aux côtés de l’allié allemand ? » Balbo répondit avec un parfait accent émilien : « Maintenant comprenez-moi bien, M. Rascel, si l’Italie fait la guerre à Hitler, moi je me coupe les … » Rascel est retourné en Italie et a dit à tout le monde de se rassurer, mais quand la guerre est arrivée, il n’a pas eu d’autre choix que de chanter « La tempête est arrivée / La bourrasque est arrivée / On va mal et on va bien / Et on va comme ça vient… ».
(Giancarlo Governi in "TuttoRascel", Roma, Gremese, 1993)
En effet, en 1939, lors d’une pause dans sa loge, Renato Rascel écrivit soudain les premiers vers de ce qui ressemble... (continua)
Flavio Poltronieri