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L’Égyptienne

L’Égyptienne
L’Égyptienne

Chanson française – L’Égyptienne – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 83
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXIX)

Dialogue Maïeutique

Une Égyptienne, maintenant, Marco Valdo M.I. mon ami, que ne vas-tu pas encore nous inventer ?. Que vient faire une Égyptienne dans les Pays et pourquoi danse-t-elle au coin d’un bois perdu ? Je suppose qu’il ne s’agit pas d’une réincarnation de Cléopâtre ou de la belle Néfertiti qui faisait tourner la tête à Martin dans la chanson Martin Néfertiti.

Détrompe-toi, Lucien l’âne, il ne s’agit pas d’une de ces pharaonnes antiques, mais d’une jeune fille qui danse, danse devant Lamme qui est persuadé de reconnaître sa femme. Voilà toute l’aventure.

Que... (continua)
« Ô désespoir, dit Lamme,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/8/2018 - 21:41

Quando Bepi l'è vegnesto

Quando Bepi l'è vegnesto
[?]
Gualtiero Bertelli - Quando emigranti (2003)

Tra la seconda metà dell'800 e l'inizio del '900 gran parte dell'emigrazione italiana, era rivolta al Sud America, dove si stavano colonizzando territori immensi. Molti lavoratori del nord Italia, in particolare dal Veneto e dal Friuli, si diressero verso le regione del sud del Brasile, dove dissodarono ampie aree forestale (il Mato) e fondarono colonie che ancor oggi portano nomi italiani. Oltre il cinquanta per cento della popolazione del sud del Brasile è di origine italiana e parla una lingua, il Talian, che è un miscuglio di dialetti veneti con qualche parola tratta da altri idiomi. Questa è la lingua dei discendenti dei nostri emigranti che ancora oggi conservano larga parte del patrimonio di canti popolari, alcuni dei quali da noi ormai dimenticati, che cantano in pubblico in molte occasioni. Ci sono poi dei "cantautori brasiliani... (continua)
Quando Bepi l'è vegnesto de la Italia al Brasil
(continua)
inviata da Dq82 27/8/2018 - 13:44
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Kreon

Kreon
[1984]
Parole di Kora (Olga Jackowska)
Musica di Marek Jackowski
Album "Mental Cut"
Nel 1985 è stata anche pubblicata la versione inglese dell'album intitolata "Wet Cat"
Il testo dal sito ufficiale http://www.maanam.pl
Co to za dom, fundamenty w nim drżą
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 27/8/2018 - 12:11

A la guerra me vo ir

anonimo
A la guerra me vo ir
Canzone popolare in giudeo-spagnolo
A folksong in Judaeo-Spanish

Non saprei datare la canzone. C'è il topos del soldato che va alla guerra e pensa alla sua amata.
Se ne trova una versione nell'album dei Voice of the Turtle & Judith Wachs con la partecipazione di Jay Rosenberg: Full Circle: Music of the Spanish Jews of Jerusalem (1997)
A la gerra me vo ir;
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2018 - 17:48
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Кукушка

Кукушка
Kukushka
1990
Черный альбом / Chernyy al'bom / The Black Album

Canzone intimista contro la guerra in Afganistan durante l'occupazione russa e in Cecenia.
Песен еще ненаписанных, сколько?
(continua)
inviata da Donatella Leoni 25/8/2018 - 00:41
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Nuuj helde

Nuuj helde
[1987]
Album: Totzekotze

Una band musicale attiva fin dal 1979, i cui membri sono tutti originari di Susteren, nel Limburgo, dove si è formata a partire da un Carnevale, e che compone e canta le sue canzoni rigorosamente in dialetto limburghese. Ma attenzione: di tutto si tratta fuorché di una band di allegri compagnoni che cantano canzoni carnascialesche in occasione di colossali bevute. Gli argomenti usuali delle canzoni della Janse Bagge Bend, espressi in un linguaggio di stretto uso locale (e nemmeno generalizzato) sono: il razzismo dilagante, i problemi del lavoro e della disoccupazione, i meccanismi del mercato globale. La Janse Bagge Bend ha scritto canzoni sulla pedofilia e sugli abusi sessuali della chiesa cattolica, sull'eutanasia, sul diritto all'aborto, sulla libertà di espressione. Come dire: di argomenti del genere, che hanno valore universale, si può parlare, scrivere e cantare... (continua)
Wat deej Bonifacius destieds in Dokkum ?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/8/2018 - 18:47
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Tajga blues

Tajga blues
(1969)
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček

Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka

Una delle canzoni più politicamente esposte di Marta Kubišová. Non è difficile associare la taiga, ovvero la foresta boreale che ricopre gran parte del territorio russo/ex-sovietico, con i soggiorni forzati dei dissidenti sovietici dell’era totalitaria in Siberia e nei campi di lavoro e lager vari. Molti sono i riferimenti che fanno capire che non si tratta di una descrizione lirica del paesaggio forestale: parole come esilio, prigione, paura, guardia...

Spesso viene menzionata in relazione all’atto di protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di otto dissidenti sovietici in Piazza Rossa, avvenuto il 25 agosto 1968. Qualcuno di loro, infatti, venne condannato ad alcuni anni di campi di lavoro, altri a cure negli ospedali psichiatrici (si veda Петербургский романс).

In... (continua)
Spí tajga, něžná tajga, sníh bílý v závějích.
(continua)
inviata da Stanislava 24/8/2018 - 15:58
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Ring-o-ding

Ring-o-ding
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Album Songy a balady (1969)
registrata nel novembre 1968

Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Album Songy a balady (1969)
nahrána v listopadu 1968

In questi giorni che è appena trascorso il 50esimo anniversario dell’occupazione della Cecoslovacchia nel ‘68 dalle truppe del Patto di Varsavia mi sembra opportuno contribuire qualche altro brano musicale legato a tale periodo. Intanto volevo ringraziare Riccardo per aver ricostruito la pagina di Modlitba pro Martu, canzone simbolo del periodo. È davvero emozionante vedere quella canzone tradotta in tante lingue. Nel repertorio di Marta Kubišová però abbiamo anche altro, non a caso la cantante è stata fatta tacere per 20 anni. La canzone che propongo qui è una canzone magica. Mi ricordo che da bambina non la capivo e non la apprezzavo molto, mi sembrava una fiaba incomprensibile.... (continua)
Za mořem nejhlubším, za horou vysokou,
(continua)
inviata da Stanislava 24/8/2018 - 13:10
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Mai soli per il mondo

Mai soli per il mondo
1992
Terra di nessuno
Più forte ancora e allora a NCOT la parola
(continua)
inviata da Giovanni M. 24/8/2018 - 00:15

Notre Peau

Notre Peau
Notre Peau

Chanson française – Notre Peau – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 82
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVIII)


Dialogue Maïeutique

Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, le pèlerinage de Till continue et comme il est apparu jusqu’à présent, il menace de durer encore longtemps. Au moins tant que les Pays n’auront pas retrouvé leurs libertés et tant que durera La Guerre de Cent mille ans, car Till et Lamme sont comme toi des personnages immortels et d’une certaine manière, dans les limites de la durée de l’espèce ; bref, tant qu’il y aura des hommes. C’est précisément ce que raconte la chanson, perdue parmi les autres, elle dit le lent écoulement de l’histoire, de toutes les... (continua)
Continue le pèlerinage de liberté,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2018 - 21:40
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They Can't Stop the Spring

They Can't Stop the Spring
(2007)

Scritta da John Waters e Tommy Moran
Ultima classificata all'Eurovision 2007

La canzone prende spunto dalla famosa frase di Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera»,
The curtain has been raised
(continua)
22/8/2018 - 00:05
21 agosto 1968
La Primavera di Praga
Pražské jaro
Pražská jar

21 agosto 2018
Riccardo Venturi 21/8/2018 - 22:08

Sous le Manteau de la Guerre

Sous le Manteau de la Guerre
Sous le Manteau de la Guerre

Chanson française – Sous le Manteau de la Guerre – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 81
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVI – XXXVII)


Dialogue Maïeutique

Je me demande bien, Marco Valdo M.I. mon ami, commente Lucien l’âne, mon ami, ce qui peut se passer « sous le manteau de la guerre » ; enfin, plus exactement, je voudrais savoir ce que peut bien cacher cette expression sibylline.

Tu fais bien de poser la question, réponde Marco Valdo M.I., car ça me permet d’y répondre et de développer un peu le sens de la chanson qui porte un tel titre. Cette canzone, si on y regarde de tout près, ne parle à proprement parler pas du tout de la guerre au sens classique ;... (continua)
Sous le manteau de la guerre,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/8/2018 - 18:41
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Il ladro di erre

Il ladro di erre
[1964]
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"

Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
C’è chi dà la colpa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/8/2018 - 21:31
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Fuhrer

Fuhrer
[1942?]
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45

Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-‎‎1944”

Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks

Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Tell me my Fuhrer what can I do?
(continua)
inviata da Dq82 20/8/2018 - 16:45
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O Morte

O Morte
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città


IL RITO DELLA CITTA'



- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città

Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continua)
O vecchia Morte,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2018 - 07:28
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Francesco Pelosi: Il rito della città

Francesco Pelosi: Il rito della città
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città


IL RITO DELLA CITTA'



- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città

Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continua)
Fai tacere questa voce con l'urlo della tua vita,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2018 - 06:08
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Frequenze

Frequenze
[2009]
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua

Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (continua)
Provate ad immaginare un ragazzo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/8/2018 - 12:15
Riccardo Venturi 17/8/2018 - 21:21
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Assez

Assez
Il serait temps que l'homme s'aime
(continua)
inviata da JJ 17/8/2018 - 18:42
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Chain of Fools

Chain of Fools
(1967)

Parole e musica di Don Covay

Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.

Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.

La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!

fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Chain, chain, chain
(continua)
17/8/2018 - 18:14

La Stevenine pendue

La Stevenine pendue
La Stevenine pendue

Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)

Dialogue Maïeutique

Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (continua)
Trinquons aux Gueux !, chante Chantecler.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/8/2018 - 14:13
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Respect

Respect
Addio alla più grande voce femminile del soul. Aretha Franklin è morta oggi a 76 anni
CCG Staff 16/8/2018 - 16:29
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
a me sembra che in tutte le versioni manchi un pezzo che io conosco come seconda strofa, prima di "o partigiano, portami via..." che è "ho detto bella io vado via, oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao. Ho detto bella, io vado via, vado a fare il partigian" che è un anello mancante alla narrazione.
marina 16/8/2018 - 15:22
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Worn Out American Dream

Worn Out American Dream
2009
Buffalo Return to the Plains
I see no refuge for the weary
(continua)
inviata da Dq82 16/8/2018 - 15:18
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Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare

Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare
[1988]
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)

Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (continua)
Ivano Fossati:
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 16/8/2018 - 09:47
Percorsi: Ponti
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Contessa

Contessa
Pietrangeli chi? Quello poi passato a libro paga di Silvio?
ted 15/8/2018 - 16:46
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Anghelos

Anghelos
Poesia sublime...intrada in cui virus! Piero unico!!
15/8/2018 - 15:01
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La ballata del bracciante

La ballata del bracciante
[2018]

Testo reperito in questa pagina

2022
Klandestino
Ritorno a casa questa sera
(continua)
inviata da adriana 14/8/2018 - 08:10
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Rosa canta e cunta

Rosa canta e cunta
Il testo è stato scritto da Bernardino Giuliana, poeta nato e vissuto a San Cataldo (Caltanissetta), in una notte d'estate a casa dello stesso Giuliana, dove la cantante soggiornava spesso, e messo in musica seduta stante da Rosa Balistreri. Bernardino Giuliana fu un grande poeta ed interprete, amico di Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Mario Gori, ecc. Dalla fine degli anni Sessanta fino agli anni Ottanta ha scritto diverse sillogi (Ventu ca passa, Canti a Decano, Lungo il Salso) e tenuto numerosi recitals. In un concerto tenuto a Sortino, Rosa Balistreri presenta il brano e dichiara di averlo scritto assieme al suo amico Bernardino Giuliana.
michele.celeste@email.it 12/8/2018 - 17:45
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We Could Be Free

We Could Be Free
2017
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Love, love, haha, yeah
(continua)
12/8/2018 - 13:11
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We Don't Need You

We Don't Need You
(2018)
Featuring Vic Mensa
Album The Atlas Underground
We don't believe you, we don't believe you
(continua)
12/8/2018 - 12:57
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Sogneremo pecore elettriche?

Sogneremo pecore elettriche?
2017
Mani come rami, ai piedi radici

Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?

Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:

Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (continua)
Distanza, misura e distanza, tra un atomo e la speranza
(continua)
inviata da Dq82 12/8/2018 - 07:48
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Einheitsfrontlied

Einheitsfrontlied
First, I don't quite see that this Einheitsfrontlied is an "anti-war" song. Couldn't it as well be seen as a pro-civil-war song?

Secondly, the "no slaves" part of the song reminds to me the forced labour system of the Soviet Gulag. Didn't Brecht and Eisler know about this?
Rainer Moeller 12/8/2018 - 01:16

Trinquons aux Gueux !

Trinquons aux Gueux !
Trinquons aux Gueux !

Chanson française – Trinquons aux Gueux ! – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 79
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)


Dialogue Maïeutique

Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, nous avons laissé Till et Lamme enfermés comme des oiseaux en cage dans l’auberge de l’Arc-en-Ciel, entourés de filles et de happe-chair, chargés de les appréhender au corps. Tout le monde est là à faire la fête chez Stevenine. Une fausse fête, en quelque sorte, une fête qui sonne faux, où tous les fêtards font semblant d’y croire et attendent le dénouement. Stevenine, Gilline et les happe-chair sont convaincus de tenir le bon bout et savourent déjà leurs récompenses. Cependant, Till et... (continua)
Till dit : « Trinquons encore !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/8/2018 - 22:57
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Rabbit's Revenge

Rabbit's Revenge
(2018)

Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.

"Rabbit’s Revenge" is the hard rocking, cross genre banger I was aiming for when I envisioned THE ATLAS UNDERGROUND record. Bassnectar, Big Boi, Killer Mike & I combining forces to fight police brutality. We are not violent, but the music is.

Tom Morello
I see what's happening, I can read between the lines
(continua)
11/8/2018 - 17:43
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Boikott Israel

Boikott Israel
Album: Mann for min hatt (2014)

Featuring Immortal Technique, El Tipo Este, Stogie T & Tonto Noizan

Norwegian rap group Gatas Parlament are encouraging the boycott of Israel- which they hope would lead either to a decrease in Israel’s power or a recognition that it must better it’s treatment of the Palestinian people.


The sample at the end is from author Arundhati Roy’s famed “Come September” speech, delivered in September 2002.
[Intro]
(continua)
11/8/2018 - 11:42
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Circus Show

Circus Show
Album: The Mugician (2017)
Music and lyrics by Andrea Pizziconi

Ft. Gary Clark Jr.
Got up this morning the news was insane
(continua)
11/8/2018 - 00:19
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Love and Only Love

Love and Only Love
Single
1979

Tribes Man Records ‎– TM20

via Stop The War Coalition
Love and only love can solve our problems
(continua)
11/8/2018 - 00:14
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Wine of Violence

Wine of Violence
Album: Bobby Bobylon (1980)
Put your trust in the Son of the Most High, children
(continua)
11/8/2018 - 00:09
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Sack Full of Dreams

Sack Full of Dreams
Album: Live At The Bitter End 1971

Interpretata anche da Paul Humphrey And The Cool-Aid Chemists

Written by Gary McFarland, Louis Savary
I got a dream for the world
(continua)
11/8/2018 - 00:00

La Fête chez Stevenine

La Fête chez Stevenine
La Fête chez Stevenine

Chanson française – La Fête chez Stevenine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 78
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)


Dialogue Maïeutique

Ah, Lucien l’âne, mon ami, je suis content de te voir, car je viens de terminer cette chanson que j’ai intitulée « La Fête chez Stevenine », une drôle de fête, comme on le verra. Pour resituer la chose, Stevenine est la baesine (en français, la patronne) de l’Arc-en-Ciel, un établissement rempli de dames et de demoiselles dort accueillantes pour autant que le visiteur ait de quoi payer, si tu vois ce que je veux dire.

En somme, dit Lucien l’âne, ce sont des commerçantes.

En effet, mais pas seulement, Lucien l’âne mon... (continua)
« Baes sauveur ? Vraiment ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/8/2018 - 20:03
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L'amaro sapore del sale

L'amaro sapore del sale
(2018)
feat. Silvia

Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art


“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.

L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
Mamma dove sei? sai mi brucia la salsedine
(continua)
10/8/2018 - 13:35
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Si tu passes par là

Si tu passes par là
Merci
10/8/2018 - 08:32
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Il bonzo

Il bonzo
Buonasera...
oggi è l'8 di agosto... 62^ anniversario del disastro di Marcinelle a cui la seconda strofa di questa dolentissima e feroce canzone fa palese riferimento....

Credo sarebbe giusto segnalarla oltre che canzone contro la guerra anche come canzone sulle tragedie dell'emigrazione e del lavoro, soprattutto quello in miniera...
le tre più grandi tragedie del lavoro che hanno coinvolto gli italiani sono tutte legate a disastri minerari, due in America e Marcinelle.

grazie per l'attenzione

Luca
9/8/2018 - 23:02
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La java des bombes atomiques

La java des bombes atomiques
Il est intéressant d'aller voir sur You Tube les très nombreuses versions françaises de cette Java des Bombes atomiques, qui est toujours reprise et reprise...
Par exemple :



ou



ou, ou, ou...

Il suffit de chercher un peu

Ainsi parlait Lucien Lane
Lucien Lane 9/8/2018 - 18:40
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Ti ricordi Nina

Ti ricordi Nina
E CHIAMATELE MATTE!

Fosdinovo, 6 agosto 2018. Alessio Lega e Rocco Marchi presentano in concerto la nuova versione di E ti chiamaron matta, lo storico album di Gianni Nebbiosi riarrangiato a 46 anni dalla sua pubblicazione, a 10 anni dalla sua prima riproposizione e a 40 anni dalla legge Basaglia.

Due bambine, sotto il palco, se lo sono ballato tutto, dall'inizio alla fine. Da In un anno e più d'amore a Emigrato su in Germania. E non zampettato: proprio ballato, a tempo, con una grazia meravigliosa e strabiliante, seguendo la musica con circonvoluzioni e figure.

Non credo che il professor Gianni Nebbiosi se lo sarebbe, un giorno, mai immaginato. Destino ha voluto che fossi in posizione per riprenderli tutti e quattro, i due artisti che eseguivano quelle terribili e bellissime canzoni, e le due bambine che le ballavano.

E chiamatele matte!

[RV]
Riccardo Venturi 8/8/2018 - 19:57




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