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Prima del 2018-8-26

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A la guerra me vo ir

anonimo
A la guerra me vo ir
Canzone popolare in giudeo-spagnolo
A folksong in Judaeo-Spanish

Non saprei datare la canzone. C'è il topos del soldato che va alla guerra e pensa alla sua amata.
Se ne trova una versione nell'album dei Voice of the Turtle & Judith Wachs con la partecipazione di Jay Rosenberg: Full Circle: Music of the Spanish Jews of Jerusalem (1997)
A la gerra me vo ir;
(continua)
inviata da Dq82 25/8/2018 - 17:48
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Кукушка

Кукушка
Kukushka
1990
Черный альбом / Chernyy al'bom / The Black Album

Canzone intimista contro la guerra in Afganistan durante l'occupazione russa e in Cecenia.
Песен еще ненаписанных, сколько?
(continua)
inviata da Donatella Leoni 25/8/2018 - 00:41
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Nuuj helde

Nuuj helde
[1987]
Album: Totzekotze

Una band musicale attiva fin dal 1979, i cui membri sono tutti originari di Susteren, nel Limburgo, dove si è formata a partire da un Carnevale, e che compone e canta le sue canzoni rigorosamente in dialetto limburghese. Ma attenzione: di tutto si tratta fuorché di una band di allegri compagnoni che cantano canzoni carnascialesche in occasione di colossali bevute. Gli argomenti usuali delle canzoni della Janse Bagge Bend, espressi in un linguaggio di stretto uso locale (e nemmeno generalizzato) sono: il razzismo dilagante, i problemi del lavoro e della disoccupazione, i meccanismi del mercato globale. La Janse Bagge Bend ha scritto canzoni sulla pedofilia e sugli abusi sessuali della chiesa cattolica, sull'eutanasia, sul diritto all'aborto, sulla libertà di espressione. Come dire: di argomenti del genere, che hanno valore universale, si può parlare, scrivere e cantare... (continua)
Wat deej Bonifacius destieds in Dokkum ?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/8/2018 - 18:47
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Tajga blues

Tajga blues
(1969)
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček

Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka

Una delle canzoni più politicamente esposte di Marta Kubišová. Non è difficile associare la taiga, ovvero la foresta boreale che ricopre gran parte del territorio russo/ex-sovietico, con i soggiorni forzati dei dissidenti sovietici dell’era totalitaria in Siberia e nei campi di lavoro e lager vari. Molti sono i riferimenti che fanno capire che non si tratta di una descrizione lirica del paesaggio forestale: parole come esilio, prigione, paura, guardia...

Spesso viene menzionata in relazione all’atto di protesta contro l’occupazione della Cecoslovacchia da parte di otto dissidenti sovietici in Piazza Rossa, avvenuto il 25 agosto 1968. Qualcuno di loro, infatti, venne condannato ad alcuni anni di campi di lavoro, altri a cure negli ospedali psichiatrici (si veda Петербургский романс).

In... (continua)
Spí tajga, něžná tajga, sníh bílý v závějích.
(continua)
inviata da Stanislava 24/8/2018 - 15:58
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Ring-o-ding

Ring-o-ding
Testo di Zdeněk Rytíř
Musica di Bohuslav Ondráček
Album Songy a balady (1969)
registrata nel novembre 1968

Text Zdeňka Rytíře
Hudba Bohuslava Ondráčka
Album Songy a balady (1969)
nahrána v listopadu 1968

In questi giorni che è appena trascorso il 50esimo anniversario dell’occupazione della Cecoslovacchia nel ‘68 dalle truppe del Patto di Varsavia mi sembra opportuno contribuire qualche altro brano musicale legato a tale periodo. Intanto volevo ringraziare Riccardo per aver ricostruito la pagina di Modlitba pro Martu, canzone simbolo del periodo. È davvero emozionante vedere quella canzone tradotta in tante lingue. Nel repertorio di Marta Kubišová però abbiamo anche altro, non a caso la cantante è stata fatta tacere per 20 anni. La canzone che propongo qui è una canzone magica. Mi ricordo che da bambina non la capivo e non la apprezzavo molto, mi sembrava una fiaba incomprensibile.... (continua)
Za mořem nejhlubším, za horou vysokou,
(continua)
inviata da Stanislava 24/8/2018 - 13:10
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Mai soli per il mondo

Mai soli per il mondo
1992
Terra di nessuno
Più forte ancora e allora a NCOT la parola
(continua)
inviata da Giovanni M. 24/8/2018 - 00:15

Notre Peau

Notre Peau
Notre Peau

Chanson française – Notre Peau – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 82
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVIII)


Dialogue Maïeutique

Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, le pèlerinage de Till continue et comme il est apparu jusqu’à présent, il menace de durer encore longtemps. Au moins tant que les Pays n’auront pas retrouvé leurs libertés et tant que durera La Guerre de Cent mille ans, car Till et Lamme sont comme toi des personnages immortels et d’une certaine manière, dans les limites de la durée de l’espèce ; bref, tant qu’il y aura des hommes. C’est précisément ce que raconte la chanson, perdue parmi les autres, elle dit le lent écoulement de l’histoire, de toutes les... (continua)
Continue le pèlerinage de liberté,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2018 - 21:40
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They Can't Stop the Spring

They Can't Stop the Spring
(2007)

Scritta da John Waters e Tommy Moran
Ultima classificata all'Eurovision 2007

La canzone prende spunto dalla famosa frase di Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera»,
The curtain has been raised
(continua)
22/8/2018 - 00:05
21 agosto 1968
La Primavera di Praga
Pražské jaro
Pražská jar

21 agosto 2018
Riccardo Venturi 21/8/2018 - 22:08

Sous le Manteau de la Guerre

Sous le Manteau de la Guerre
Sous le Manteau de la Guerre

Chanson française – Sous le Manteau de la Guerre – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 81
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXVI – XXXVII)


Dialogue Maïeutique

Je me demande bien, Marco Valdo M.I. mon ami, commente Lucien l’âne, mon ami, ce qui peut se passer « sous le manteau de la guerre » ; enfin, plus exactement, je voudrais savoir ce que peut bien cacher cette expression sibylline.

Tu fais bien de poser la question, réponde Marco Valdo M.I., car ça me permet d’y répondre et de développer un peu le sens de la chanson qui porte un tel titre. Cette canzone, si on y regarde de tout près, ne parle à proprement parler pas du tout de la guerre au sens classique ;... (continua)
Sous le manteau de la guerre,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/8/2018 - 18:41
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Il ladro di erre

Il ladro di erre
[1964]
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"

Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
C’è chi dà la colpa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/8/2018 - 21:31
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Fuhrer

Fuhrer
[1942?]
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45

Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-‎‎1944”

Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks

Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Tell me my Fuhrer what can I do?
(continua)
inviata da Dq82 20/8/2018 - 16:45
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O Morte

O Morte
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città


IL RITO DELLA CITTA'



- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città

Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continua)
O vecchia Morte,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2018 - 07:28
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Francesco Pelosi: Il rito della città

Francesco Pelosi: Il rito della città
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città


IL RITO DELLA CITTA'



- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città

Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (continua)
Fai tacere questa voce con l'urlo della tua vita,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2018 - 06:08
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Frequenze

Frequenze
[2009]
Scritta da Claudio Lolli
Come nota introduttiva al disco "Lovesongs"
Recitativo nei relativi spettacoli
Accompagnamento musicale di Nicola Alesini e Claudio Capodacqua

Questa non è stata una “canzone” in senso stretto, bensì la nota introduttiva a un disco di canzoni d'amore del 2009, Lovesongs, composto di otto canzoni pescate tra le tante scritte da Claudio Lolli (la più vecchia, Quello che mi resta, è del 1972; la più recente, Dita, è del 1997). Accompagnato da Nicola Alesini e dal maestro Claudio Capodacqua, suoi eterni compagni di viaggio, Claudio Lolli ne ha fatto un recitativo durante gli spettacoli basati sul disco, qualche anno fa. Così proprio oggi lo riproponiamo, disponendone volutamente il testo come se fosse in versi, proprio oggi che Claudio ha cominciato il suo viaggio nel Vastissimo Nulla, dove non lo toccano né l'Adesso, né il Qui. Ancora, si potrebbe dire,... (continua)
Provate ad immaginare un ragazzo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/8/2018 - 12:15
Riccardo Venturi 17/8/2018 - 21:21
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Assez

Assez
Il serait temps que l'homme s'aime
(continua)
inviata da JJ 17/8/2018 - 18:42
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Chain of Fools

Chain of Fools
(1967)

Parole e musica di Don Covay

Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.

Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.

La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!

fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Chain, chain, chain
(continua)
17/8/2018 - 18:14

La Stevenine pendue

La Stevenine pendue
La Stevenine pendue

Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)

Dialogue Maïeutique

Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (continua)
Trinquons aux Gueux !, chante Chantecler.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/8/2018 - 14:13
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The Man From the Daily Mail

The Man From the Daily Mail
Secondo Irish folk songs l'autore della canzone, risalente agli anni successivi al 1920, è ignoto.
Si tratta di una satira antibritannica sulle condizioni dell'Irlanda dell'epoca; per adattarla al passare dei decenni sono stati compiuti aggiustamenti e variazioni e ne esiste una riscrittura pressoché completa diffusa in occasione di una vicenda di cui fu protagonista l'IRA, l'abigeato di un ccavallo da corsa di nome Shergar appartenente all'Aga Khan.
La versione qui riportata è quella cantata da The Irish Brigade nel corrispondente video.
Now Ireland's a very funny place, sir
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 16/8/2018 - 17:41
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Worn Out American Dream

Worn Out American Dream
2009
Buffalo Return to the Plains
I see no refuge for the weary
(continua)
inviata da Dq82 16/8/2018 - 15:18
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Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare

Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare
[1988]
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)

Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (continua)
Ivano Fossati:
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 16/8/2018 - 09:47
Percorsi: Ponti

Dora, Dora

Dora, Dora
[1944]
Parole e musica di Jean Maupoint (1907-1945), musicista, cantante e fantasista, re del music-hall a Clermont-Ferrand negli anni 30.
Testo trovato sul sito dell'AFMD, Association des Amis de la Fondation pour la Mémoire de la Déportation

Jean Maupoint era autore ed attore di cabaret. Appena prima dell’occupazione nazista il nostro aveva l’abitudine di entrare in scena con un ritratto di Hitler e, rivolgendosi al pubblico, prendeva per il culo il “grande dittatore” con frasi tipo: “Alors qu’est-ce qu’on fait ? On le pend ou bien on le cloue?”. Arrestato dalla milizia di Vichy nel 1943, Jean Maupoint venne internato nel campo di transito di Royallieu a Compiègne e poi inviato a Mauthausen e quindi a Mittelbau-Dora, un campo non distante da Buchenwald, dove i prigionieri dovevano costruire parti dei micidiali missili V2.
Anche nella durissima prigionia, Jean Maupoint non perse la... (continua)
Dora, Dora,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2018 - 21:15
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Fabrizio De André: Dolcenera

Fabrizio De André: Dolcenera
[1996]
Parole e musica di Fabrizio De André e Ivano Fossati
Lyrics and music: Fabrizio De André and Ivano Fossati
Paroles et musique: Fabrizio De André et Ivano Fossati
Słowa i muzyka: Fabrizio De André i Ivano Fossati
Sanat ja musiikki: Fabrizio De André ja Ivano Fossati
Album: "Anime salve"


Nel giorno della catastrofe in Liguria.
On the day of Genoa disaster.
Le jour de la catastrophe en Ligurie.
W dniu katastrofy w Ligurii.
Ligurian katastrofin päivänä. - Krzysztof Wrona.


Genova, 14/8/2018, h 11.36
"...Acqua che spacca il monte, che affonda terra e ponte."
"...Water that smashes the mountain, that sinks land and bridge."
"...Eau qui déchire la montagne, qui fait sombrer la terre et les ponts."
"...Wasser, das gegen den Berg prallt, Land und Brücken flutet."
"...Água que destrói as montanhas, que afunda terra e ponte."
"...Woda co ziemię chłoszcze, tnie góry i mosty... (continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 14/8/2018 - 22:17
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Love Me Two Times

Love Me Two Times
(1967)

dall'album Strange Days
Parole e musica di Robby Krieger.

"Robby's great blues / rock classic about lust and lost, or multiple orgasms, I'm not sure which."
(Ray Manzarek)


Sembra una semplice canzone di amore, ma è molto di più. Come ha spiegato la band, la canzone racconta dell'ultima notte che un soldato passa con la sua ragazza prima della sua partenza per il Vietnam.

Per questo il protagonista chiede alla ragazza di fare l'amore due volte. Amami due volte non per soddisfarmi, non perché ti sfido a farlo ma perché sto andando a morire! Ascoltate la voce di Jim Morrison alla fine del pezzo, dopo l'assolo di clavicembalo: esprime il desiderio ma anche il la rabbia e il dolore della partenza.

Vedi Auralcrave (anche in italiano)
Love me two times, baby
(continua)
14/8/2018 - 13:14
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La ballata del bracciante

La ballata del bracciante
[2018]

Testo reperito in questa pagina

2022
Klandestino
Ritorno a casa questa sera
(continua)
inviata da adriana 14/8/2018 - 08:10
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Rosa canta e cunta

Rosa canta e cunta
Il testo è stato scritto da Bernardino Giuliana, poeta nato e vissuto a San Cataldo (Caltanissetta), in una notte d'estate a casa dello stesso Giuliana, dove la cantante soggiornava spesso, e messo in musica seduta stante da Rosa Balistreri. Bernardino Giuliana fu un grande poeta ed interprete, amico di Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Mario Gori, ecc. Dalla fine degli anni Sessanta fino agli anni Ottanta ha scritto diverse sillogi (Ventu ca passa, Canti a Decano, Lungo il Salso) e tenuto numerosi recitals. In un concerto tenuto a Sortino, Rosa Balistreri presenta il brano e dichiara di averlo scritto assieme al suo amico Bernardino Giuliana.
michele.celeste@email.it 12/8/2018 - 17:45
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We Could Be Free

We Could Be Free
2017
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Love, love, haha, yeah
(continua)
12/8/2018 - 13:11
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We Don't Need You

We Don't Need You
(2018)
Featuring Vic Mensa
Album The Atlas Underground
We don't believe you, we don't believe you
(continua)
12/8/2018 - 12:57
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Sogneremo pecore elettriche?

Sogneremo pecore elettriche?
2017
Mani come rami, ai piedi radici

Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?

Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:

Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (continua)
Distanza, misura e distanza, tra un atomo e la speranza
(continua)
inviata da Dq82 12/8/2018 - 07:48
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Einheitsfrontlied

Einheitsfrontlied
First, I don't quite see that this Einheitsfrontlied is an "anti-war" song. Couldn't it as well be seen as a pro-civil-war song?

Secondly, the "no slaves" part of the song reminds to me the forced labour system of the Soviet Gulag. Didn't Brecht and Eisler know about this?
Rainer Moeller 12/8/2018 - 01:16

Trinquons aux Gueux !

Trinquons aux Gueux !
Trinquons aux Gueux !

Chanson française – Trinquons aux Gueux ! – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 79
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)


Dialogue Maïeutique

Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, nous avons laissé Till et Lamme enfermés comme des oiseaux en cage dans l’auberge de l’Arc-en-Ciel, entourés de filles et de happe-chair, chargés de les appréhender au corps. Tout le monde est là à faire la fête chez Stevenine. Une fausse fête, en quelque sorte, une fête qui sonne faux, où tous les fêtards font semblant d’y croire et attendent le dénouement. Stevenine, Gilline et les happe-chair sont convaincus de tenir le bon bout et savourent déjà leurs récompenses. Cependant, Till et... (continua)
Till dit : « Trinquons encore !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/8/2018 - 22:57
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Rabbit's Revenge

Rabbit's Revenge
(2018)

Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.

"Rabbit’s Revenge" is the hard rocking, cross genre banger I was aiming for when I envisioned THE ATLAS UNDERGROUND record. Bassnectar, Big Boi, Killer Mike & I combining forces to fight police brutality. We are not violent, but the music is.

Tom Morello
I see what's happening, I can read between the lines
(continua)
11/8/2018 - 17:43
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Boikott Israel

Boikott Israel
Album: Mann for min hatt (2014)

Featuring Immortal Technique, El Tipo Este, Stogie T & Tonto Noizan

Norwegian rap group Gatas Parlament are encouraging the boycott of Israel- which they hope would lead either to a decrease in Israel’s power or a recognition that it must better it’s treatment of the Palestinian people.


The sample at the end is from author Arundhati Roy’s famed “Come September” speech, delivered in September 2002.
[Intro]
(continua)
11/8/2018 - 11:42
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Circus Show

Circus Show
Album: The Mugician (2017)
Music and lyrics by Andrea Pizziconi

Ft. Gary Clark Jr.
Got up this morning the news was insane
(continua)
11/8/2018 - 00:19
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Love and Only Love

Love and Only Love
Single
1979

Tribes Man Records ‎– TM20

via Stop The War Coalition
Love and only love can solve our problems
(continua)
11/8/2018 - 00:14
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Wine of Violence

Wine of Violence
Album: Bobby Bobylon (1980)
Put your trust in the Son of the Most High, children
(continua)
11/8/2018 - 00:09
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Sack Full of Dreams

Sack Full of Dreams
Album: Live At The Bitter End 1971

Interpretata anche da Paul Humphrey And The Cool-Aid Chemists

Written by Gary McFarland, Louis Savary
I got a dream for the world
(continua)
11/8/2018 - 00:00

La Fête chez Stevenine

La Fête chez Stevenine
La Fête chez Stevenine

Chanson française – La Fête chez Stevenine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 78
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)


Dialogue Maïeutique

Ah, Lucien l’âne, mon ami, je suis content de te voir, car je viens de terminer cette chanson que j’ai intitulée « La Fête chez Stevenine », une drôle de fête, comme on le verra. Pour resituer la chose, Stevenine est la baesine (en français, la patronne) de l’Arc-en-Ciel, un établissement rempli de dames et de demoiselles dort accueillantes pour autant que le visiteur ait de quoi payer, si tu vois ce que je veux dire.

En somme, dit Lucien l’âne, ce sont des commerçantes.

En effet, mais pas seulement, Lucien l’âne mon... (continua)
« Baes sauveur ? Vraiment ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/8/2018 - 20:03
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L'amaro sapore del sale

L'amaro sapore del sale
(2018)
feat. Silvia

Registrazione e Mixaggio a cura di Suhan Bullet Studio Saronno Illustrazione a cura di Andrea Spinelli Art


“L’ispirazione per la stesura del brano è venuta in modo naturale – racconta Daniele Maiellaro in arte FLOD – perché le migrazioni ci appartengono come cittadini del mondo e come italiani. Siamo stati migranti anche noi e troppo spesso lo dimentichiamo. Questi ragazzi e ragazze sono costretti a scappare da situazioni terribili, ho avuto modo di conoscerne diversi che mi hanno raccontato la loro esperienza. Tutto quello che succede in questi giorni è incredibile, ormai siamo a un livello di fomentazione del razzismo pericoloso. Sono sempre convinto che esista solo la razza umana e non altre 10 o 100 razze.

L’Amaro sapore del sale è una canzone che vuole trasmettere speranza. Ne son si sa se si arriva o meno alla fine del viaggio nessuno lo sa quando parte ma è necessario farlo: deve cercare un posto migliore. Andrea ha impreziosito il messaggio del brano con il suo bellissimo lavoro.”
Mamma dove sei? sai mi brucia la salsedine
(continua)
10/8/2018 - 13:35
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Si tu passes par là

Si tu passes par là
Merci
10/8/2018 - 08:32
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Il bonzo

Il bonzo
Buonasera...
oggi è l'8 di agosto... 62^ anniversario del disastro di Marcinelle a cui la seconda strofa di questa dolentissima e feroce canzone fa palese riferimento....

Credo sarebbe giusto segnalarla oltre che canzone contro la guerra anche come canzone sulle tragedie dell'emigrazione e del lavoro, soprattutto quello in miniera...
le tre più grandi tragedie del lavoro che hanno coinvolto gli italiani sono tutte legate a disastri minerari, due in America e Marcinelle.

grazie per l'attenzione

Luca
9/8/2018 - 23:02
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La java des bombes atomiques

La java des bombes atomiques
Il est intéressant d'aller voir sur You Tube les très nombreuses versions françaises de cette Java des Bombes atomiques, qui est toujours reprise et reprise...
Par exemple :



ou



ou, ou, ou...

Il suffit de chercher un peu

Ainsi parlait Lucien Lane
Lucien Lane 9/8/2018 - 18:40
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Ti ricordi Nina

Ti ricordi Nina
E CHIAMATELE MATTE!

Fosdinovo, 6 agosto 2018. Alessio Lega e Rocco Marchi presentano in concerto la nuova versione di E ti chiamaron matta, lo storico album di Gianni Nebbiosi riarrangiato a 46 anni dalla sua pubblicazione, a 10 anni dalla sua prima riproposizione e a 40 anni dalla legge Basaglia.

Due bambine, sotto il palco, se lo sono ballato tutto, dall'inizio alla fine. Da In un anno e più d'amore a Emigrato su in Germania. E non zampettato: proprio ballato, a tempo, con una grazia meravigliosa e strabiliante, seguendo la musica con circonvoluzioni e figure.

Non credo che il professor Gianni Nebbiosi se lo sarebbe, un giorno, mai immaginato. Destino ha voluto che fossi in posizione per riprenderli tutti e quattro, i due artisti che eseguivano quelle terribili e bellissime canzoni, e le due bambine che le ballavano.

E chiamatele matte!

[RV]
Riccardo Venturi 8/8/2018 - 19:57
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Away Away

Away Away
(2017)
Album: Ash


Parliamo di “Away Away”. Chi, o cosa state cercando di allontanare in quel brano?

Tutte le cose terribili che succedono nel mondo. C’è questa persona che guarda fuori dalla finestra, vede un mondo che peggiora di giorno in giorno, vede persone incapaci di capire che siamo tutti esseri umani, abbiamo tutti qualcosa in comune. Invece la gente è sempre più fuori di testa, tutti costruiscono muri tra sé e gli altri. La canzone cerca di risvegliarci, di attivarci, abbiamo già perso molto tempo a causa della nostra passività. Cercare di allontanare tutto ciò è il nostro modo di spronare ad essere attivi, di comunicare che c’è urgenza là fuori, come se un incendio stesse crescendo fuori dalla nostra casa e noi sentissimo il bisogno di fermarlo. Immaginiamo che quando la gente canterà “Away Away” sentirà ciò che sentiamo noi, sentirà questa urgenza. La stessa cosa vale per “Deathless”, immagina una folla cantare questi due pezzi: è potente.

SoundWall
Away, away
(continua)
8/8/2018 - 19:08
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Flowers of Filastin

Flowers of Filastin
FLOWERS OF FILASTIN
(continua)
inviata da Andrew 8/8/2018 - 18:18
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Amo la mia città

Amo la mia città
Rom e sinti!!!!!!!! Non Estinti -_-"

Ops... corretto.
8/8/2018 - 16:34
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Bresci, l'anarchico tornato dall'America

Bresci, l'anarchico tornato dall'America
[2007]
Scritta da / Written by / Écrite par / Sävelsi: Dino Simone
Cantata da / Sung by / Chantée par / Laulaa: Lisetta Luchini
Album / Albumi: Il popolare canto

"Io non ho ucciso Umberto, ho ucciso un principio!". Dopo aver letto queste parole, ovvero ciò che Gaetano Bresci disse durante l'interrogatorio, ho sentito il bisogno di valorizzarlo, dedicandogli questa canzone con un testo che riuscisse a enfatizzare il suo stato d'animo. Brano scritto a bordo di una nave mercantile nel 2007, rimasto 10 anni impresso su di un nastro e portato alla luce dall'immensa Lisetta Luchini nell'album "Il popolare canto" del 2017.
Il brano “Bresci, l’anarchico venuto dall’America” è stato scritto da Dino Simone ed incomincia con una strofa che racconta di un bastimento che trasporta attraverso l’oceano Atlantico merci, dolori e speranze dei passeggeri. Tra di loro c’è anche un tessitore toscano che... (continua)
In mezzo alla nebbia, come un lamento
(continua)
inviata da Dino Simone 8/8/2018 - 13:13
Percorsi: Gaetano Bresci
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Storia di Gino

Storia di Gino
Ciao! In realtà la storia non è inventata. Murubutu in un'intervista racconta di essersi ispirato ad un suo prozio che si chiamava Gino e che faceva il partigiano. Una storia che gli aveva raccontato sua nonna.
Ahmed Daoud 7/8/2018 - 23:22
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The First Time I Met You

The First Time I Met You
and the 4th verse????
7/8/2018 - 21:50

Band

Galactic Love
(continua)
inviata da New Nobility-Rebel 6/8/2018 - 22:20
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Gee, Ma, I Want To Go Home

anonimo
On intin hoitsut hyviä,
(continua)
inviata da Juha Rämö 6/8/2018 - 11:16
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AlieNNation

 AlieNNation
Despite the fact that The Voidz have always been a very politically charged band, these are some of the most blunt lyrics they have put in a song yet.

The choruses vary a bit, to (seemingly) touch on different parts of acts of violence committed by officials and the military.

On the first chorus, Casablancas sings about war. Wars, no matter the countries involved, are always justified using the same statements and sentiments. We are always explained by the government we are in danger, or our territory is, and a certain country or organization is a threat to national security. At the end of the day, The Voidz see it as nothing but murder (since a great number of soldiers and civilians die during wars).

The second chorus seems to be the same, though the use of word ‘officer’ may be hinting it’s also about police brutality.

The third chorus is particular. ‘I wanted it’ is used, which is... (continua)
In the land of the free-er
(continua)
inviata da Razvan 6/8/2018 - 00:34

L’Abeille et l’Arc-en-Ciel

L’Abeille et l’Arc-en-Ciel
Chanson française – L’Abeille et l’Arc-en-Ciel– Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 77
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)

Dialogue Maïeutique

Si tu as encore en tête La Vendeuse d’Amour, Lucien l’âne, mon ami, je veux parler de la chanson, garde-la précieusement en arrière-plan, en fond musical, car elle constitue la trame des chansons qui viennent et pour commencer de celle-ci, même si son titre ne paraît l’indiquer en rien.

Certes, Marco Valdo M.I., l’abeille et l’arc-en-ciel n’ont apparemment tien à voir avec la vendeuse d’amour.

Et pourtant si, dit Marco Valdo M.I. ; je m’en vas te l’expliquer. L’Abeille et l’Arc-en-Ciel sont, en fait, deux auberges situées pas trop loin... (continua)
L’auberge se nomme À l’Abeille.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/8/2018 - 22:24
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Amico che voli

Amico che voli
La possibile e facile metafora penso non escluda l'esplicita denuncia nuda e cruda del comportamento umano nei confronti degli animali. Peccato per quella frase "quei cani di merda". Che si riferisca per metafora agli aguzzini servi del potere o direttamente ai cani da caccia è sbagliato, in un contesto animalista, distinguere animali buoni o cattivi. Gli animali agiscono per istinto o per addestramento da parte dell'uomo, mai per pura cattiveria.
5/8/2018 - 10:40
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All the Madmen

All the Madmen
Grazie per la tua,spiegazione che trovo logica e in linea con i collegamenti culturali che operava Bowie.
Claudia 5/8/2018 - 01:22
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Gee, Ma, I Want To Go Home

anonimo
An additional verse that we sang as kids:

Oh, the nurses in the Army
They say are mighty fine;
You break your little finger,
They break the other nine.
Melissa 4/8/2018 - 21:25
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Nervures de temps

Nervures de temps
Questa è la prima settimana di agosto ed inizio ad attendere l'arrivo del tanto desiderato CD di Carlo Ferrari da Riccardino Bello.

A Max vorrei dire che oramai siamo al tramonto anche dell'Era del CD e se nessuno l'ha fatto finora, sarà difficile una ristampa. Io, che ho cercato di non perdere un accordo o una rima di tutto quel che succedeva nella mia amata Bretagna dalla metà degli anni '70, posso con buon diritto constatare che i quattro dischi per me fondamentali e sui quali la mia passione musicale bretone si è stratificata non sono, ahimè, MAI stati ristampati in alcuna forma e in nessun luogo:

Annkrist (Prison 101)- 1975
Manu Lannuhel (Passant...)- 1976
Kristen Nogues (Marc'h Gouez)- 1976
Francois Tusques (Après La Marée Noire)- 1979

Quattro dischi visionari che trascendono il genere a cui possiamo farli appartenere (canzone d'autore, free folk music, avanguardia contemporanea...non... (continua)
Flavio Poltronieri 4/8/2018 - 16:44




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