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Ô Jeunesse

Ô Jeunesse
[1943]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎
Nella raccolta postuma intitolata "Destinée arbitraire", pubblicata nel 1975 da Gallimard.

Interpretata in musica da Tonio Gémème nella raccolta "Poètes & chansons: Robert Desnos"


"Il cimitero è pieno di amici che si accalcano. Che il loro sonno sia tranquillo e senza rigor mortis. Ma finchè resterà del vino nelle bottiglie, che mi si riempia il bicchiere e coprendomi le orecchie ascolterò salire l'oceano nel mio cuore"
Ô jeunesse voici que les noces s’achèvent
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2018 - 22:03
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Music To Eat Thanksgiving Dinner By 3 Flute Players And 300 Turkeys

Music To Eat Thanksgiving Dinner By 3 Flute Players And 300 Turkeys
[1982]
Improvvisazione ai flauti di Sybl Glebow, Liza e Jim Nollman, con l'accompagnamento di un allevamento di tacchini.
Nel disco "Playing Music with Animals: Interspecies Communication of Jim Nollman with 300 Turkeys, 12 Wolves and 20 Orcas", pubblicato dalla Folkways Records.

Jim Nollman, classe 1947, è un compositore ed artista concettuale americano, nonchè un pioniere dell'ambientalismo. E' stato anche uno dei primi militanti di Greenpeace, impegnato nella campagna contro la mattanza dei delfini, pratica tradizionale dell'isola giapponese di Iki.

In seguito ha fondato una propria associazione, Interspecies, che ha lo scopo di promuovere la comunicazione tra l'uomo e le atre specie animali. Jim Nollman si è concentrato in particolare nel "dialogo" musicale con le orche selvagge della costa occidentale di Canada.

"Music To Eat Thanksgiving Dinner", in particolare, aveva come obiettivo... (continua)
[strumentale, con voci animali]
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2018 - 20:53
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Canzone per il lupo

Canzone per il lupo
2010
Dr.Hyde & Mr.Hyde

con la partecipazione dei Gang:
Marino Severini: Voce
Sandro Severini: Chitarra Elettrica
Francesco Capolaretti: Basso,Chitarra Acustica & Cori
Fabio Verdini: Piano,Hammond,Tastiere,Synth, Sitar & Cori
Diego Garbuglia: Batteria


Canzone per il lupo. immaginata come filastrocca o ninna nanna per bambini,mira a restituire un nuova immagine a questo meraviglioso e poco conosciuto animale, figura riabilitata anche grazie alla cultura dei Nativi Americani dai quali è concepito come simbolo di saggezza e forza. Metafora relativa all'uomo bandito, additato e perseguitato dal Potere che comunque fiero conserva i suoi ideali...
Una mano disegnò
(continua)
inviata da Dq82 21/1/2018 - 16:52

Chemical Warfare

Chemical Warfare
[1982]
Parole e musica di John Lewis Smith, navigato cantautore inglese che in alcune sue produzioni più recenti si firma con lo pseudonimo di Fyrm Fouroux.
Nell'album intitolato "Just For The Record"
Testo trovato su Bandcamp
Just what are the scientists up to
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2018 - 16:36
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Yoko Ono: Let the Tears Dry

Yoko Ono: Let the Tears Dry
[1982]
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"

(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)

“Un'anima è volata via quando è stato versato il sangue, un'anima che si prendeva cura della vita così profondamente...”

Impressionanti, all'inizio e alla fine del brano, i colpi di pistola esplosi da quel bastardo di Mark Chapman (che possa morire nel dolore) quel maledetto 8 dicembre 1980...
Let the tears dry
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2018 - 15:20
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I See Rainbows

I See Rainbows
[1982]
Parole e musica di Yoko Ono
Nel suo album intitolato "It's Alright (I See Rainbows)"

(la famosa foto di famiglia sul retro copertina)
Its getting cold around here
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2018 - 14:53
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Mad Cowboy Disease

Mad Cowboy Disease
Song #1 on the 19 song 2005 compilation Broadsides & Retrospectives CD Available at CD Baby: http://cdbaby.com/cd/vicsadot2

Song #6 on the 16 song 2011 9/11 Truth & Justice Songs CD available at CD Baby:
http://cdbaby.com/cd/vicsadot3
Copyright 2004 Vic Sadot/BMI/Orbian Love Songs

Official Site for Vic Sadot Music
You know its kind o’ Sci-Fi what’s happenin’ today
(continua)
inviata da Vic Sadot 21/1/2018 - 06:32
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Racists

Racists
[2017]
Nell'album "American Fall", uscito lo scorso novembre.
We say "No, not in our name."
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2018 - 22:49
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Kan peoc'h

Kan peoc'h
[1983]
Chocun/Corbineau/Jossic [Tri Yann]
Baudriller/Goron/Vignoles
Album: Café du Bon Coin
Kan kazarn, kan brezel
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 20/1/2018 - 19:57
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Սիրեցի յարս տարան

Սիրեցի յարս տարան
Siretsi yares daran
On m'a enlevé ma bien aimée
[1998]
Musica di Levon Minassian, musicista francese di origine armena, virtuoso del duduk, il flauto di legno ad ancia doppia tradizionale armeno.
Nell'album (bellissimo e struggente) intitolato "The Doudouk Beyond Borders"

Il duduk (դուդուկ) è un antico strumento musicale tradizionale armeno, noto anche come tsiranapogh (ծիրանափող, letteralmente: "flauto albicocca"). Si tratta di un flauto ad ancia doppia e appartiene alla famiglia dei legni. In seguito alla diaspora armena, lo strumento si è diffuso in gran parte dell'Europa orientale e del Medio Oriente (per esempio Serbia e Bulgaria). Il nome corrente "duduk" è una deformazione di "dudka", che indica uno strumento simile appartenente alla tradizione russa.
Nel 2005 la musica per duduk è stata inserita dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell'umanità. (it.wikipedia)

"Il... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2018 - 21:43

Chant du tabou

Chant du tabou
[194?]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎
Nella raccolta postuma “Destinée arbitraire” (Gallimard, 1975)
— Le tabou est sur toi, le tabou est sur nous ! Ainsi chantent les héros qui te suivent.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2018 - 14:05
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Verkamaður

Verkamaður
[1934]
Poesia di Steinn Steinarr
A poem by Steinn Steinarr
Musica e interpretazione: Bergþóra Árnadóttir
Music and performance: Bergþóra Árnadóttir

Da molti Steinn Steinarr è considerato il più grande poeta islandese del XX secolo; da molti in Islanda, naturalmente. Fuori dall'Isola dei Ghiacci, è rimasto più o meno sconosciuto fin quando, una decina d'anni fa, qualcuno si è accorto che gli islandesi, durante la crisi nera del 2008, stavano facendo una rivoluzione declamando e cantando le sue poesie, e perdipiù nel centenario esatto della sua nascita. Allora qualcosa è venuto fuori, nonostante le difficoltà nel tradurlo efficacemente in una qualche lingua.

Steinn Steinarr si chiamava in realtà Aðalsteinn Kristmundsson ed era nato il 13 ottobre 1908 in una sperduta fattoria dei Vestfirðir (“fiordi dell'ovest”), Laugaland (“terra delle sorgenti calde”). Soprannominato “Alli” fin dalla... (continua)
Hann var eins og hver annar verkamaður,
(continua)
inviata da Ríkarður V. Albertsson 19/1/2018 - 12:21
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The Letters of Florence Hemphill

The Letters of Florence Hemphill
2017
Joe Crookston

La canzone nasce da una collaborazione con il National World War I Museum and Memorial in Kansas City, Missouri; Florence Hemphill fu una crocerossina che servì durante la prima guerra mondiale, e nel museo sono raccolte circa 100 sue lettere.

With the United States entry into the First World War on April 16, 1917, the demand for nurses was immediate. Only a small cadre of U.S. Army Nurse Corps (ANC) personnel was available, thus the call went out. Florence Edith Hemphill answered. When she left for France in 1918, nurse Hemphill, who had brown hair and gray eyes, and stood fi ve feet, seven inches and weighed 130 pounds, was embarking on the greatest adventure of her life. To share this experience with the folks at home, she wrote letters, many of which survive today.
Born on February 28, 1887, in Wilson County, Florence Hemphill grew up in Chanute, the sixth of nine... (continua)
I came back home to Wilson County
(continua)
inviata da Dq82 19/1/2018 - 11:43
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Blue Tattoo

Blue Tattoo
2008
Able Baker Charlie & Dog

La canzone è un dialogo tra una madre e una figlia, la madre, Dina Jacobson, è sopravvissuta ad Auschwitz, e racconta della guerra, dell'emigrazione negli Stati Uniti e del suo tatuaggio blu: il numero tatuato sul braccio nei lager nazisti.
La canzone nasce tra l'incontro tra il cantautore Joe Crookston e Dina Jacobson, incontro raccontato anche nel documentario "Blue Tattoo: Dina's Story, Joe's Song."
Yes, my darling
(continua)
inviata da Dq82 19/1/2018 - 11:27
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L’Épitaphe

L’Épitaphe
[1944]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎

Nella raccolta intitolata “Contrée”, pubblicata nel 1944
Trovo la poesia cantata nella raccolta "Poètes & chansons: Robert Desnos"
J’ai vécu dans ces temps et depuis mille années
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/1/2018 - 08:07

Hommes

Hommes
[1942]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎

Nella raccolta "Fortunes", pubblicata nel 1942
Trovo la poesia cantata nella raccolta "Poètes & chansons: Robert Desnos"
Hommes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2018 - 22:26

Chant pour la belle saison

Chant pour la belle saison
[1943-44]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎
Si tratta comunque di un "chant" ma, in ogni caso, è stato posto in musica per voce e pianoforte dal compositore Vincent Bouchot nel 2015.
Non conoscendo bene l'opera di Robert Desnos, non sono riuscito a capire con precisione in quale raccolta questa poesia si trovi, forse all'interno di "Destinée arbitraire" (Gallimard, 1975), nella sezione intitolata "Mines de rien".
Rien ne ressemble plus à l'inspiration
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2018 - 21:48
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Pray

Pray
Questa canzone è stata rilasciata nel 2012 ed è nata dopo gli eventi avvenuti l' 11 Marzo 2011, il devastante terremoto/tsunami che ha colpito il Giappone, causando in seguito il grave incidente della centrale nucleare di Fukushima.
La canzone servi anche come raccolta di fondi per la popolazione colpita.

La canzone è stata rilasciata in due versioni in lingua inglese e giapponese e il testo incita la gente a restare uniti, in modo da essere una cosa sola contro l'avversità.

Ho notato che nel sito c’è anche una sezione dedicata all’argomento del Terremoto e ho pensato a questa canzone, che è stata creata in risposta al terremoto che si è abbattuto in Giappone nel 2011.

Nata da un gesto di solidarietà, trovo che sia una canzone che, strutturata come una preghiera, si presta al richiamo della unità, della fratellanza e dell’aiuto tra popoli.
涙流す日々心の奥に
(continua)
inviata da Samantha Carradori 18/1/2018 - 20:45
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Benedicta 1944

Benedicta 1944
2017
Short stories

Sull'Appennino Ligure, tra Genova e Alessandria, nella primavera del 1944 operavano due brigate partigiane, la Brigata Autonoma Alessandria e la 3ª Brigata Liguria. Tra il 3 e 6 aprile reparti tedeschi appoggiati da quattro compagnie della Guardia Nazionale Repubblicana (due provenienti da Alessandria e due da Genova) e da un reparto del reggimento di Granatieri di stanza a Bolzaneto, accerchiarono la zona del Tobbio. Il 6 aprile iniziarono gli scontri armati e mentre la 3ª Brigata Garibaldi Liguria cercò di rompere l'assedio dividendo i propri uomini in piccoli gruppi, la Brigata Autonoma Alessandria cercò una disperata difesa alla Benedicta e a Pian degli Eremiti. Il 6 aprile le truppe italo-tedesche fanno saltare la cascina della Benedicta dove i partigiani della 3a Brigata Liguria hanno insediato il loro comando, catturano molti uomini e incendiano numerose cascine.... (continua)
Strumentale
inviata da Dq82 18/1/2018 - 14:01

Restons éveillés

Restons éveillés
Versi di Missak Manouchian (1906-1944, in armeno, Միսաք Մանուշյան), immigrato in Francia dalla Turchia, di famiglia armena sterminata durante il genocidio del 1915/16, comunista, partigiano, leader di un’importante gruppo della resistenza a Parigi, arrestato dalla polizia collaborazionista e fucilato insieme ad una ventina di compagni il 21 febbraio 1944 nella fortezza di Mont-Valérien, nei dintorni di Parigi
Trovo la poesia nella raccolta “Poésie de la Résistance et de la Déportation” curata da Jean-Pierre Rosnay, come interpretata da Arlette Sellati su musica di Hervé Bourde (1951-), compositore e musicista jazz.
Testo trovato sul sito dell’Association pour la recherche et l’archivage de la mémoire arménienne (ARAM)

Per la storia esemplare di Missak Manouchian non posso che rinviare a L'affiche rouge di Louis Aragon e Léo Ferré.

Aggiungo solo che ignoravo che Missak Manouchian fosse stato anche un poeta e che questa poesia, in particolare, è di un’attualità sconvolgente…
Aux Travailleurs Immigrés
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2018 - 13:58
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E garnison [E garnizon Lannuon]

E garnison [E garnizon Lannuon]
Kan ha diskañ [XVIII secolo?]
Questa versione:
Denez Prigent / Louise Ebrel
Album: Sarac'h (2003)

Strane cose succedono verso il 1790 alla guarnigione di Lannion, in Bretagna, a un anno dallo scoppio della Rivoluzione. La guarnigione locale, in quell'anno, era composta da due distaccamenti dei reggimenti di Beauce e di Normandia, e i rapporti con la popolazione non erano troppo buoni. Reclutamenti, addestramenti, soldati in giro per le campagne...e anche, magari, qualche ufficialetto forestiero che sposava la ragazza del posto. Nel 1792, la guarnigione di Lannion fu totalmente rinnovata negli effettivi: arrivarono i volontari repubblicani del distretto di Rostrenen, in numero di 500, e per acquartierarli tutti si dovette ricorrere al convento delle Orsoline. I cinquecento giovinotti si segnalarono per ogni sorta di indisciplina, zozzeria, vessazione e quant'altro, dando peraltro origine... (continua)
Ur plac’h yaouank diwar ar maez
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 18/1/2018 - 10:14

La Grande Misère de la France

La Grande Misère de la France
[1945]
Versi di Isaac Lang, in arte Yvan Goll (1891-1950), poeta alsaziano, ebreo, che scrisse sia in tedesco che in francese e poi dopo il 1939 anche in inglese, quando dovette fuggire negli USA per scampare alle persecuzioni naziste.

Trovo la poesia nella raccolta “Poésie de la Résistance et de la Déportation” curata da Jean-Pierre Rosnay, come interpretata da Marcelle Rosnay su musica di Hervé Bourde (1951-), compositore e musicista jazz.
Il testo l’ho trovato qui

La strofa con cui la poesia si apre e si chiude fa riferimento alla filastrocca Nous n'irons plus au bois scritta da Madame de Pompadour nel 1753. Curiosamente il tema originario non è per nulla infantile, ma fa riferimento ad un periodo storico del regno di Luigi XIV durante il quale, per fronteggiare il grave diffondersi di malattie veneree, i bordelli vennero chiusi d’autorità. Il ramo d’alloro era il simbolo distintivo... (continua)
Nous n'irons plus au bois ma belle
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2018 - 09:00
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Socialisternes March [Snart dages det, Brødre]

Socialisternes March [Snart dages det, Brødre]
[1871]
Testo di Ulrich Peter Overby (1819-1879)
Musica di Christian Joseph Rasmussen (1845-1908)
Lyrics by Ulrich Peter Overby (1819-1879)
Music by Christian Joseph Rasmussen (1845-1879)

L'anno è il 1871, lo stesso in cui Eugène Pottier, nel sangue del crollo della Comune di Parigi, scrive l'Internazionale. Nulla di più probabile che gli echi della Comune si spingano fino alla Danimarca, perché nella stessa primavera del '71, il poeta e giornalista danese Ulrich Peter Overby (1819-1879, che scriveva con gli pseudonimi di “Overbye” e “Johannes Barner”) scrive la “Marcia dei Socialisti” che, in modo ovviamente indipendente, ha degli impressionanti punti di contatto con l'Internazionale di Pottier. Si tratta, evidentemente, di sentimenti e di esigenze comuni. La Marcia di Overby viene immediatamente adattata ad una melodia del musicista e maestro di cappella Christian Joseph Rasmussen (1845-1908),... (continua)
Snart dages det, Brødre, det lysner i Øst,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/1/2018 - 05:56

Le Veilleur du Pont-Au-Change

Le Veilleur du Pont-Au-Change
[1944]
Versi di Robert Desnos, poeta surrealista, giornalista, membro della Resistenza francese, morto a 45 ‎anni di tifo e privazioni l’8 giugno del 1945 a Theresienstadt – ironia della sorte: un mese dopo la ‎liberazione del campo! – ultimo dei vari campi di prigionia nazisti dove era transitato.‎

La poesia fu scritta e pubblicata nel 1944, nel secondo volume de “L'Honneur des poètes”, raccolta di poesie curata da Pierre Seghers, Paul Éluard e Jean Lescure.

La trovo letta da Eric Aubrane su musica di Hervé Bourdes nel disco “Poésie de le Résistance et de la Déportation” curato da Jean-Pierre Rosnay. Poi anche nell’album “Terrains Vagues” (1983) del gruppo jazz François Jeanneau Pandemonium.
Je suis le veilleur de la rue de Flandre,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2018 - 15:51
Percorsi: Ponti

Chanson

Chanson
[1944]
Versi di Madeleine Riffaud, che a 19 anni entrò nella Resistenza. Poi giornalista e corrispondente di guerra per L'Humanité da Algeria e Vietnam.
Nella raccolta “Cheval rouge: anthologie poétique, 1939-1972”, pubblicata nel 1973
Testo trovato qui

Giovanissima resistente, nell’agosto del 1944 Madeleine Riffaud uccise un ufficiale nazista sulla passerelle Solférino (oggi passerelle Léopold-Sédar-Senghor) a Parigi, sulla Senna. Fu poi arrestata, torturata, condannata a morte, ma riuscì a scappare durante un trasferimento e partecipò alla Liberazione di Parigi.
Dopo la guerra divenne corrispondente dall'Algeria – dove scampò miracolosamente ad un attentato dell'OAS – e poi in Indocina, dove scriveva i suoi rapporti dal fronte della resistenza vietcong.
Ils me band'ront les yeux
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2018 - 15:04

Soldatenlied Im Osten

Soldatenlied Im Osten
[1944]
Versi di Erich Fried (1921-1988), in “Deutschland”, raccolta di poesie scritte tra il 1943 ed il 1944, quando già il poeta austriaco, ebreo, si trovava esule a Londra da alcuni anni.
Es dunkelt schon in der Heide,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2018 - 14:44
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Wannamarkilibera

Wannamarkilibera
[2010]
Parole e musica di Edoardo Bennato
Nell’album “Le vie del rock sono infinite”
Testo trovato sul sito ufficiale dell’autore

Ve lo ricordate il suo urlo ossessivo “D’ACCORDO?!” con cui concludeva ogni offerta in televendita di prodotti “sciogliciccia” e creme antirughe? Negli anni 80 il “Wanna Marchi Show” su Rete A era seguito almeno quanto “Colpo grosso” di Umberto Smaila (e poi Maurizia Paradiso) su Italia 7.

Poi la Wanna si lasciò travolgere dall’ingordigia e, insieme alla figlia e ad un falso mago brasiliano, truffò un mucchio di gente spacciando bustine di sale e rametti d’edera in kit per combattere il malocchio.

La sua vicenda giudiziaria si è trascinata per un decennio e si è conclusa solo qualche anno fa, dopo diverse condanne, arresti, detenzioni, domiciliari, pene accessorie...
Una crema per la bellezza un amuleto per la salute
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2018 - 11:46
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Ο καημός

Ο καημός
O kaimós
[1961]
Στίχοι: Δημήτρης Χριστοδούλου
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Στέλιος Καζαντζίδης
Φωνητικά: Μαρινέλλα

Testo: Dimitris Christodoulou
Μusica: Mikis Theodorakis
Prima esecuzione: Stelios Kazantzidis / Στέλιος Καζαντζίδης
Solo recitata: Marinella

Il brano è greco e si intitola « O kaimòs » che tradotto significa: L’anelito – Il desiderio – La tristezza, ovvero L’Amarezza e proprio con il titolo - Un Fiume Amaro - l’abbiamo conosciuta, negli anni ’70, tradotta da Sandro Tuminelli.
Cantata da Iva Zanicchi, sebbene con una buona traduzione dall’originale, ci è sempre sembrata una canzone in cui la protagonista si duole in segreto del tradimento consumato dall’amato. In definitiva, una bella canzone d’amore. Nella realtà si tratta di un famosissimo brano che Mikis Teodorakis, il più celebre compositore ellenico di ogni tempo, più volte imprigionato e torturato... (continua)
Είναι μεγάλος ο γιαλός
(continua)
inviata da Dq82 - Ελληνικó Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 17/1/2018 - 10:11
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Depressiva tankar kan ibland kompenseras med kaffe och bullar

Depressiva tankar kan ibland kompenseras med kaffe och bullar
[1966]
Testo di / Lyrics by / Text av Tage Danielsson (1928-1985)
Dalla rivista / From the variety show / Från revyn Lådan
Musica / Music / Musik: Irving Berlin ("Let's Have Another Cup of Coffee")

Può una canzonetta far salire automaticamente la glicemia? Me lo chiedevo, con la bava alla bocca (perché sono un goloso inveterato), mentre traducevo questa cosa qua dallo svedese, col dizionario in mano che mi sembrava diventato un profitérole, un bigné gigantesco, un croissant bello caldo. Poi, però, mi sono ricordato che il dizionario svedese-italiano in questione è stato redatto da Silvia Tomba e mi sono calmato. Tradurre una cosa del genere a un quarto alle sette di mattina può essere pericolosissimo, e il bar è a cinquanta metri. Così mi sono fatto un deprimente thè senza zucchero, manco il caffè, ho lasciato perdere persino cinque o sei savoiardi che mi erano rimasti in casa.

Però... (continua)
Jämt det står i pressen, krig och nöd på varje rad
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/1/2018 - 06:14
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Ethika fon ethica

Ethika fon ethica
[1974]
"Collage radiofonico" di Franco Battiato
Album: "Clic"

In questa strana serata di gennaio in compagnia del “Battiato dei primordi”, ho deciso di proporre un autentico azzardo. Quel che segue è, forzatamente, un'interpretazione tutta personale di un brano tra i più bizzarri e sconcertanti del catanese (o meglio, del ripostese): Ethika fon ethica. Del 1974, dall'album "Clic". L'interpretazione tutta personale sarà accompagnata anche da qualche ricordo, personale anch'esso.

1974, appunto. Il ventinovenne Battiato, magro scheletrito, in canottiera e di una bruttezza cosmica tanto da sembrare sublime, si mette davanti a una radio e comincia a girare a casaccio la manopola della sintonia. Si immagina una vecchia Radiomarelli a cassone, di quelle che troneggiavano nei salotti delle famiglie, adagiata su un centrino e coperta da un panno perché non pigliasse la polvere. Comincia così... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/1/2018 - 21:41
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Magellans de l'Univers

Magellans de l'Univers
[1978]
Parole e musica di Jacques Yvart
Nel doppio album “Yvart on Campus”
L'Univers est infini, comment l'imaginer
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2018 - 16:36

Ma Terre

Ma Terre
[1978]
Parole e musica di Jacques Yvart
Nel doppio album “Yvart on Campus”
Ma Terre, ma Terre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2018 - 15:25

Georges Chennevière: Ravitaillement

Georges Chennevière: Ravitaillement
Versi di Georges Chennevière (1884-1927), poeta e drammaturgo francese, nella raccolta “Poèmes, 1911-1918”, pubblicata nel 1920.
Trovo la poesia recitata su base musicale nel CD “Maudite soit la guerre!” (2016), edito dall’associazione Sous La Lime di Parigi

Propongo questo bel testo come Extra soltanto perché ignoro se sia mai stato musicato e cantato, cosa comunque abbastanza probabile, visto che Georges Chennevière è stato anche librettista, paroliere ed arrangiatore. Inoltre alcune sue poesie sono state certamente messe in musica da compositori della sua epoca, come Ludovic Bouserez.
Sur la route, qui s'élargit de jour en jour,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2018 - 11:36

Arlette Humbert-Laroche: On tue

Arlette Humbert-Laroche: On tue
[1944]
Versi di Arlette Humbert-Laroche (1915-1945), poetessa, militante sindacale e membro della Resistenza francese, arrestata dalla Gestapo nel 1943 e assassinata a Bergen-Belsen nel 1945

Nella raccolta “Poèmes” pubblicata dalle Éditions Réalité di Parigi nel 1946
Trovo la poesia recitata su base musicale nei CD “C'étaient des femmes. 31 poèmes de femmes emprisonnées ou déportées” (2003) e “Maudite soit la guerre!” (2016), entrambi editi dall’associazione Sous La Lime di Parigi

Forse la più famosa poesia di Arlette Humbert-Laroche, datata 1 luglio 1944, quando la poetessa e resistente si trovava ormai da tempo in mani naziste, qui nella prigione di Jawor (Jauer) in Slesia. Nel 1945 transitò per i campi di Ravensbrück, Mauthausen e Bergen-Belsen, dove venne uccisa.

Propongo questo bellissimo testo come Extra soltanto perché ignoro se sia mai stato musicato e cantato, cosa comunque abbastanza probabile, visto che Arlette Humbert-Laroche era una grande appassionata di musica oltre che di poesia.
On tue,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2018 - 10:46
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Freedom Cadence

Freedom Cadence
2017
colonna sonora del film Thank You For Your Service
Regia di Jason Hall. Un film con Haley Bennett, Miles Teller, Amy Schumer, Joe Cole, Erin Darke, Keisha Castle-Hughes.
Tratto dall'omonimo libro di David Finkel

Il brano fa parte della colonna sonora del film "Thank You For Your Service" in cui si può ascoltare durante i titoli di coda. Il brano, però, non fa parte dell'album della colonna sonora.

La canzone non è originale, ma è una marcetta militare intitolata “Freedom” o anche “Some Say Freedom is Free” e attribuita a PFC Roger L. Southard, tra le varie versioni che se ne trovano in rete, ce ne sono alcune piuttosto patriottarde legate alla logica dell'esportare democrazia (e quindi libertà) tipiche degli Stati Uniti. La versione di Springsteen, associata ad un film che parla di reduci e del relativo Disturbo Post Traumatico da Stress, gronda letteralmente sangue e ne fa, a mio... (continua)
Some say freedom is free,
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2018 - 23:27
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Io sono fatto di neve

Io sono fatto di neve
(2015)
dall'album "Cultura generale"

Una canzone che si discosta dalle classiche sonorità dei Ministri e che è accompagnata da un video davvero bello e toccante sulle condizioni di vita degli occupanti dell'Ex Moi, il villaggio olimpico costruito a Torino per le Olimpiadi del 2006 e poi abbandonato. Un luogo dove vivono circa 1100 persone, la maggior parte scappata dalla guerra in Libia nel 2011, e gestito con l'aiuto di un comitato solidale che cerca di promuovere l'integrazione.
soundsblog


Io sono fatto di neve è una canzone che parla di fragilità e nessuno più di chi vive all'Ex Moi può sapere che cosa significhi. Vivono lì da tre anni, imparando la convivenza tra di loro e con il quartiere, resistendo alle provocazioni e alle bugie messe in giro sulla loro occupazione, resistendo al freddo d'inverno e al caldo d'estate in palazzi nuovissimi che cadono a pezzi. Dopo anni di promesse,... (continua)
Volevi un mondo più bianco e adesso è in mano ai conigli
(continua)
15/1/2018 - 22:42
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Arka Noego

Arka Noego
[1980]
Parole di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski
Dalla cassetta "Muzeum 2" anni ottanta (1981~83~83?)
Da kaczmarski.art.pl
Ispirata dagli arazzi di Wawel
W pełnym słońcu w środku lata
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/1/2018 - 20:50
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Beat! Beat! Drums!‎

Beat! Beat! Drums!‎
Mi stavo preparando a contribuire la traduzione tedesca ma poi ho riscoperto l'intervento di Francesca Gioco che contestava - sensatamente - l'inserimento di questa poesia di Whitman tra le CCG...

Chedo ai perfidi Admins di esprimersi in proposito, non appena possibile.

Saluti
B.B. 15/1/2018 - 14:18

Die Unentwegten

Die Unentwegten
semplicemente disgustoso;non fu la casta militare tedesca a scatenare la guerra nel 1914 ma gli Imperi fatiscenti e traballanti di Austria e Russia,e la Germania,che non poteva lasciare travolgere l'Austria dalla marea slava,fu aggredita con pretesti speciosi dalla Gran Bretagna e dalla Francia massoniche,che dopo non essere riusciti a batterla se non truffando gli Stati Uniti e costringendoli a battersi per lo le inflissero un trattato di pace mostruoso e meschino e cercarono di colpevolizzarla
15/1/2018 - 11:14
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Noël des enfants qui n’ont plus de maisons

Noël des enfants qui n’ont plus de maisons
Chiedo a Riccardo verifica sulla corretta grafia. Danke schön!

Traduzione tedesca dal libretto della raccolta “Maudite guerre (Les musiciens et la Grande Guerre, Vol. 22)” (“Ihr verfluchten Kriege! Liederabend zum Ersten Weltkrieg”)
WEIHNACHTSLIED DER KINDER, DIE KEIN ZUHAUSE MEHR HABEN
(continua)
inviata da B.B. 15/1/2018 - 10:29
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At the Purchaser's Option

At the Purchaser's Option
accetto suggerimenti per migliorarla perché non sono molto sicuro di alcuni passaggi. Anche se evidentemente la ragazza schiava si rivolge al suo padrone/proprietario, nel ritornello ho preferito intendere you come plurale, mi sembrava più forte.
A SCELTA DELL'ACQUIRENTE
(continua)
14/1/2018 - 23:17
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Baäl

Baäl
[1970]
Parole e musica di Exuma
Dall'album "Exuma II"
Il testo trovato su YT.
Baäl, Baäl, Baäl oh Baäl
(continua)
inviata da Krzysiek 14/1/2018 - 23:02
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Touch A Name On The Wall

Touch A Name On The Wall
What a waste of beautiful young men and women.
God Bless them all!
Bob Caddell 14/1/2018 - 17:32
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Gli Alberi

Gli Alberi
dall'album Fuori (2010)
Testo e musica di Davide Autelitano, detto "Divi"

Un bel testo dei Ministri dichiaratamente ispirato a "Il Barone Rampante" di Calvino. Fuggire da questa civiltà, salire sugli alberi, gettare a terra la divisa e bruciare tutte le bandiere, compresa la bandiera bianca. Mai arrendersi.
Anche questa volta mi dovrei difendere
(continua)
inviata da Lorenzo 13/1/2018 - 16:01
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En ton nom

En ton nom
Ciao,hai per caso il testo in italiano di Salvatore,LA MALIZIA?
Se si,gradirei il testo.
Grazie
Natale 13/1/2018 - 13:29

Fieber

Fieber
[1915]
Versi di Erwin Weill (1885-1942), poeta austriaco, ebreo.
Musica di Lehár Ferenc, meglio conosciuto con il nome tedesco di Franz Lehár (1870-1948), compositore austriaco di origine ungherese. Tondichtung für Tenor und grosses Orchester nel suo ciclo intitolato "Aus eiserner Zeit", 1915.
Brano compreso nella raccolta “Maudite guerre (Les musiciens et la Grande Guerre, Vol. 22)” (“Ihr verfluchten Kriege! Liederabend zum Ersten Weltkrieg”), nell’interpretazione di Karola Theill (pianoforte), Fionnuala McCarthy (soprano) e Klaus Häger (baritono)

In "Febbre" Erwin Weill descriveva le allucinazioni di un soldato morente. Il compositore Lehár sapeva bene di cosa Weill parlasse, perchè suo fratello, gravemente ferito al fronte, si trovava all'epoca ricoverato in un ospedale di Vienna. Questa circostanza personale gli suggerì la scelta del testo per la sua composizione.

Nel 1915 sia Weill... (continua)
Licht! Schwester, Licht!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2018 - 22:22
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In Flanders Fields

In Flanders Fields
AUF FLANDERNS FELDERN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2018 - 20:29
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Tra l'altro

Tra l'altro
January 12, 2018

There's an article on Federico Aldrovandi in the English language Wikipedia, for reference. A good deal of such cases have occurred in Italy. My translation of Carlo Valente's song is rather free in some points.

By the way, there's a well known pic of Federico, showing him dead in his police-red blood. I like best to show him alive with a cup of wine in his hand. He was 18. He is 18. [RV]
BY THE WAY
(continua)
12/1/2018 - 10:56




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