Chanson italienne – Esplosioni nucleari a Los Alamos – Marco Ongaro – 2004
(Version corrigée)
Comme d’habitude, Lucien l’âne mon ami, je sais que tu vas me poser la question rituelle à propos de l’étrangeté de ce titre incongru. Et tu auras raison. Comme d’habitude aussi, je vais commencer par te dire que ma traduction ou plus exactement, ma version française de la canzone n’est pas tout à fait conforme à l’originale italienne. Et comment le pourrait-elle ? C’est une absurdité d’imaginer qu’elle pourrait l’être. Il y a mille raisons à ça et la principale, c’est que pour refléter exactement un texte, il n’y a pas d’autre voie que de le recopier tel quel. À partir de là, comme d’habitude, je rappellerai la raison essentielle pour laquelle je me bricole des versions françaises de textes conçus en d’autres langues et là, c’est tout aussi évident, c’est parce que je ne les comprends pas et... (continua)
EXPLOSIONS NUCLÉAIRES À LOS ALAMOS (continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/5/2017 - 22:20
cher Marco Valdo, je respecte toutes les interprétations, mais pourquoi "John Ford passa" et
"John Wayne NOUS passa"?????? et aussi
"Clark Gable NOUS passa" et
"Marilyn Monroe NOUS passa"??????
En italien CI PASSO' signifie qu'il est passé par la, (dans ce cas "CI" n'a rien à voir avec NOUS) donc seule la ligne de john ford est traduit correctement...........
Dans la base de Los Alamos, il a été conçu et construit la première bombe américaine.
D’abord, merci beaucoup Flavio de ces excellentes remarques.
Ton intervention prouve plusieurs choses :
La première, c’est que tu as lu le texte.
La seconde, c’est que comme il est dit dans le commentaire (« D’aucuns imaginent ingénument que je connais d’autres langues que le français. Ils se trompent. »), je ne connais pas l’italien. Et il faut parfois corriger ce que je fais ; alors corrigeons. Et merci encore au correcteur.
Cela dit, je ne fais pas de traduction – jamais ; je me « bricole une version française », que j’offre à lire à d’autres, s’ils le désirent. Il y a donc sans doute un certain écart entre le texte de départ et la version française ; mais n’est-ce pas pareil pour n’importe quelle traduction ?
Cela dit, si je comprends bien, il suffit de supprimer ce « nous » ennuyeux et superfétatoire pour que le texte soit meilleur. Alors, supprimons-le et la version française... (continua)
Per Stratos Diamandis, se ci legge. Grazie per il tuo/vostro contributo anche se lo facciamo con tre mesi di ritardo: con la massima sincerità, questo sito è oramai talmente vasto che a volte non ci accorgiamo subito dei contributi. Cerchiamo di rimediare risistemando il testo in base all'ascolto, soprattutto riportando il testo greco nell'alfabeto greco (la trascrizione è stata riportata in nota) e fornendone una traduzione italiana. Grazie ancora e, speriamo, a risentirci presto!
Esce oggi il video di AMBARADAN, il "perfido" tormentone estivo che anticipa "Mare Nero" - il CD che invece uscirà il 6 giugno. L'ha girato Riccardo Pittaluga all'XM24, Centro Sociale attivissimo nella controcultura nazionale, oggi pesantemente a rischio di sgombero e a cui va tutta la nostra solidarietà.
'Ambaradan' è una parola divertente del nostro linguaggio, che usiamo per significare un allegro disordine, una compagnia fragorosa. In realtà il suo profumo esotico viene da una zona dell’Etiopia, dove le truppe coloniali italiane ingaggiarono cruente battaglie e compirono orrende stragi. 'Ambaradan' è perciò una canzone con una musica ritmata e allegra, un incedere da tormentone radiofonico, e con un testo nutrito di humor nero, di Storia e di frecciatine al razzismo passato e presente.
15/5/2017 - 20:32
Il testo della nuova incisione, un po' diverso da quello pubblicato qui
(ad esempio "siamo tornati immemori e vivi / a scrivere il mito dei bravi italiani")
Oggi e' deceduto Oliviero Bea.
Autore nel particolare di"Sono stato io’ (Tropea Editore, 2004)".
A cui pare Caparezza si sia ispirato per il testo in oggetto.
Chiedo venia per l'approssimazione, adoro entrambi gli autori e sono scosso dalla notizia.
alsalto@libero.it
Ps. Venturik, fatti leggere o tornatene nell'inferno dei falsi magri a ciucciare bustine della dottoressa tirone. Ciccione.
Francesco Bianco 14/5/2017 - 01:16
Bah, intanto leggo che sei talmente scosso da aver sbagliato persino a scrivere il cognome di Oliviero Beha...ma non fa niente :-) Comunque io sono sempre qui, tu piuttosto che fine hai fatto...? Salud!
Mi ricordi un po' il cittadino di "Jean de Florette" di Marcel Pagnol (Gérard Depardieu nel film), che si dà alla campagna per "cultiver de l'authentique". Lo sente uno dei due contadinacci veri, naturalmente stronzi e avidi (Daniel Auteuil) e dice al padre (Yves Montand) che il cittadino incampagnato "cultive des lotantiques", piante misteriosissime. Mi raccomando, se puoi mandami un po' di conserva di pretesti, secondo me ci viene un sugo buonissimo!
Quanto al resto, si vede che i pretesti hanno anche un'ottima funzione lassativa. Lo avevo sempre pensato. Salud!
Analoga a questa canzone vi è "Der treue Husar" (in inglese The Faithful Hussar o the Faithful Soldier), prima testimonaninza data da un foglio del 1781
Il bravo soldatino va alla guerra, la sua amata di ammala e muore lontano da lui.
Qui nella versione da Path of Glory di Stanley Kubrick
3h. Versione trilingue (spagnolo, esperanto, francese) de "A las barricadas" di Jean-Marc Leclercq (JoMo, 1998) 3h. Trilingual version of "A las barricadas" (Spanish, Esperanto, French) by Jean-Marc Leclercq (JoMo, 1998) Album: JoMo kaj Liberecanoj
Secondo me Miseria nera non è la cover di questo brano.
Tanto più che nei credits è citato il solo autore italiano delle musiche, Gino Santercole, e nessun altro.
L'unica cover di Celentano dovrebbe essere quindi "L'Ascensore"
Maurizio Sereni 15/5/2017 - 07:22
Ho riascoltato "Miseria nera" di Celentano e anche secondo me ha ragione Maurizio Sereni: non è una cover di "Sixteen Tons".
Però i crediti sono a Gino Santercole, Luciano Beretta e Miki Del Prete.
Forse andrebbe creata una pagina autonoma per "Miseria nera"...
Non so come mi è venuto di ritradurre questa canzone già inviata e tradotta a suo tempo da gpt. Così, o forse lo so ma non ho voglia di dirlo. Un po' lo spiego nell'introduzione alla traduzione, però. Ho ritrascritto anche il testo con il sistema politonico dell'epoca; sarà, probabilmente, una mia fissazione ma così nel 1969 si scriveva il greco.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 14/5/2017 - 21:21
Canzone del 1969. Nel 1967, due anni prima, Dionysis Savvopoulos era stato arrestato due volte dopo il Praxikòpima ton Syntagmatàrchon ed era stato anche regolarmente pestato a sangue.
Nel 1969 riesce a pubblicare un album, Τὸ περιβόλι τοῦ τρελλοῦ (“Il giardino del pazzo”), dove c'è questa canzone che parla di bambini sperduti. Le “più belle storie” raccontategli dalla madre, prima che se ne andasse a cercar fortuna a Atene in autostop, dalla natia Salonicco.
A voi fa venire in mente qualcosa, questa canzone? A me sì. Direi che ci basterebbe aprire gli occhi, e vedercele intorno, quelle “belle storie”, e tutti i bambini sperduti che vogliamo.
Solo che Savvopoulos pensava, credo, ad antiche storie. Smirne e Venezia, posti antichi. Il fornaio e l'oste, antichi mestieri. Cacciati via con la pala e con il cane sciolto loro dietro, modi antichi
A me sono venuti in mente i bambini... (continua)
La canzone è in turco, o meglio il testo che hai inserito, è in turco; il che mi sembra c'entri assai poco con l'Algeria, sia coi saharawi e col Marocco. Sicuro di non aver inserito una traduzione turca del testo originale trovata da qualche parte...? (Nel frattempo, comunque, imposto la lingua).
Murubutu è un rapper che presenta sonorità e contenuti assai insoliti per il genere, creando un mix a mio avviso molto originale e piacevole da ascoltare.
Alcune sue canzoni includono i temi dell'antimilitarismo e della resistenza che certo fanno parte degli scopi del sito (penso alla bellissima "storia di gino" già presente sul sito, oppure a "martino e il ciliegio" che ho appena aggiunto.) Altre canzoni riguardano comunque temi storici secondo me meritevoli di essere aggiunti, come per esempio l'immigrazione, tema di "Sull'atlantico" e "Daphne sa contare" che conto di sottoporre sul sito appena ho un momento libero.