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Prima del 2016-6-9

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Le CRS mélomane

Le CRS mélomane
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”

Una canzone (ed un video) molto divertente, che fa il paio con Mon C.R.S. di Annie Cordy, canzone risalente al 1977.
J’en ai marre de taper en binaire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2016 - 22:35
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Le papier d'Arménie

Le papier d'Arménie
[2012]
Parole e musica di Erwan Séguillon, dit R.wan
Nel suo disco intitolato “Peau Rouge”
Testo trovato sul sempre interessante l'histgeobox, cui rimando per la lunga e approfondita introduzione.
Ricordo che “l'histgeobox” è una risorsa didattica francese per gli insegnanti di storia e geografia nelle scuole superiori.

Una canzone sul massacro degli armeni ad opera dei turchi ottomani, avvenuto 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.

Curiosa l’assonanza tra il nome bretone dell’autore e quello della capitale dell’Armenia, Erevan...

La “carta d’Armenia” è oggi una delle superstiti, insieme alla “carta d’Eritrea”, tra le cosiddette “carte medicinali”, ossia quei deodoranti sanificanti molto diffusi tra il XVII° e l'inizio del XX° secolo, i quali si presentano sotto forma di carta da bruciare senza fiamma.
Le papier d'Arménie, le passeport d'Aznavour (1)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2016 - 21:50
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N'oubliez pas

N'oubliez pas
[2015]
La canzone che ha rappresentato la Francia all’Eurovision Song Contest 2015, classificandosi tra le ultime.

Gli autori sono Michel Illouz e M. Albert per la musica, Laure Izon e M. Albert per le parole.

M. Albert (o anche Moise Albert) è lo pseudonimo con cui il cantautore Robert Goldman (fratello minore di Jean-Jacques Goldman) ha firmato il brano

Non ha avuto molta fortuna questo brano, forse per via di un’interpretazione un po’ scontata, così come mi pare l’arrangiamento musicale, o forse invece per il tema che tratta, non proprio adatto ad un pop contest: “N'oubliez pas” racconta infatti di guerra e di genocidio e, benchè nel testo non vi siano riferimenti precisi, su molti siti si afferma che si tratti di quello armeno di 100 anni fa, il primo genocidio del XX° secolo.
Il ne me reste que des larmes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2016 - 21:15
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Молчание - золото

Молчание - золото
[Molchaniye - zoloto]
[1963]
Parole e musica di Aleksandr Arkad'evič Galič (1918-1977), poeta, drammaturgo, cantante e compositore sovietico, morto in esilio a Parigi in circostanze mai del tutto chiarite.
Testo trovato su YouTube

Il silenzio è d’oro, una regola che valeva certamente nell’Unione Sovietica, in particolare nella sua era staliniana, ma che può riuscire utile anche nei moderni regimi “democratici”, se uno ambisce a fare una qualche carriera...
Мы давно называемся взрослыми
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2016 - 15:24
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America, primo amore

America, primo amore
1970
(F. Migliacci, M. Lusini)

Dall'autore di C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, un'altra canzone che dovette scontrarsi con la censura.

Il brano non è di quelli destinati a restare nella storia. America primo amore racconta la disillusione di una generazione cresciuta all'ombra del mito americano, ma non ha l'impatto emozionale di C'era un ragazzo…, eppure la RAI decide di censurarla. È evidente che il cantautore toscano è ormai sotto tiro e che la sua decisione di non piegarsi rischia di pesare sulla sua carriera. Sarà così. Qualche tempo dopo abbandonerà le scene. Quando tornerà lo farà prima in veste d'autore e poi di produttore. Tra il 1978 e il 1982, infatti, accetterà di produrre Nada, un altro personaggio scomodo della musica leggera italiana. Farà anche parte di una delle tante formazioni dei Goblin e nel 1986 con Alberto Radius, e Bernardo Lanzetti, darà vita per qualche tempo ai Cantautores, anche se la sua fama resterà per sempre legata a C'era un ragazzo…

da Rock e martello
America, America, ma che mondo sei
(continua)
4/6/2016 - 22:40
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Rumble in the Jungle

Rumble in the Jungle
Featuring John Forté, A Tribe Called Quest & Busta Rhymes
Album: "When We Were Kings" Soundtrack (1996)

da genius dove si trovano numerose note.


The Rumble in The Jungle ("La rissa nella giungla") è stato uno storico incontro di pugilato disputato il 30 ottobre 1974, allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).

Vide contrapposti l'allora campione del mondo dei pesi massimi George Foreman contro il precedente campione Muhammad Ali: Ali cercava di riottenere il titolo dei pesi massimi, diventando così il secondo a riuscire nell'impresa dopo Floyd Patterson.

La canzone fa parte della colonna sonora del documentario When We Were Kings dal regista Leon Gast.

Il regista Leon Gast, attraverso interviste e filmati d'archivio, ricostruisce la carriera di Alì-Cassius Clay, il suo carisma e la battaglia per i diritti civili, soprattutto in favore degli... (continua)
[Verse 1: Wyclef Jean]
(continua)
4/6/2016 - 18:49
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Edo

Edo
2016
Inedito

Dedicata ad Edoardo Parodi

2022
Klandestino
Sarà che adesso non riesco a parlarti
(continua)
inviata da dq82 4/6/2016 - 15:14
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La ballata dell'innocenza

La ballata dell'innocenza
2016
inedito

L'inedito del cantautore genovese per il film di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni "Il sogno di Fausto e Iaio"
"il film verrà realizzato grazie alla raccolta fondi ancora in corso sulla piattaforma becrowdy.com al seguente indirizzo https://www.becrowdy.com

Per la Storia di fausto e Iaio si veda Perché Fausto e Iaio dei Gang
Mi chiamo Fausto Tinelli, studente degli anni del piombo
(continua)
inviata da dq82 4/6/2016 - 14:59
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Liberazione

Liberazione
2015
Di notte in giorno

L'occasione del racconto da parte di un nonno Partigiano, diventa riflessione su quella che dovrebbe essere la nuova Resistenza... A questo proposito preziose sono le parole del giudice Antonino Caponnetto che, rivolto ai ragazzi che incontrava nelle scuole, con grande passione, affermava: "Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici, ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli". Ecco, dunque, che lottare contro ogni forma d'ingiustizia, sopraffazione, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, diventa la nuova guerra di Liberazione per opporsi alla dittatura di tutte le mafie.
Raccontami dei tuoi occhi che videro gli aeroplani passare
(continua)
inviata da dq82 4/6/2016 - 14:36
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La memoria

La memoria
2015
Di notte in giorno

Per questi primi vent'anni di "un cammino coerente che ha avuto la sana follia di anteporre al realismo del meno il desiderio del più", come ha scritto don LUIGI CIOTTI.
VENTI LIBERI di verità e giustizia nella realtà di un sogno: camminare sulla strada tracciata da chi ha sacrificato il bene più prezioso, la propria vita, per difendere diritti e dignità.
Questa canzone, questo video, vogliono essere un modo di augurare, al NOI che vince, tante conquiste ancora, continuando a vivere la Memoria come promessa da mantenere.

Affinché questi Venti Liberi di Primavera profumino di aria nuova e soffino nelle nostre coscienze. Per continuare a camminare insieme...

Musica: Alfonso De Pietro
Testo: Carmelo Calabrò e Alfonso De Pietro
Non basta ricordare per non dimenticare
(continua)
inviata da dq82 4/6/2016 - 14:34
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Figli di nessuno

Figli di nessuno
[2011]
Album (In)cantocivile

La situazione dei migranti di oggi letta attraverso l’immagine dei migranti di ieri.
“Partono ‘e bastimente
(continua)
inviata da dq82 4/6/2016 - 14:30

Muhammad Ali
Cassius Marcellus Clay, jr.

17 gennaio 1942
3 giugno 2016
Riccardo Venturi 4/6/2016 - 12:52
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Muhammad Ali

Muhammad Ali
(2003)

Album: "Modern art"

Francamente questa non è una delle migliori canzoni di Tom Russel, ma la inseriamo in ricordo del grande Classius Clay - Muhammad Ali
(1942-2016)

No George Foreman ever called me a quitter
No Viet Cong ever called me a nigger


Vedere anche Rumble in the Jungle, Ballade de Muhammad Ali e Cassius Clay
Flow like a butterfly, sting like a bee
(continua)
4/6/2016 - 10:38
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Pidä huolta

Pidä huolta
Pidä huolta itsestäs'
(continua)
inviata da Juha Rämö 4/6/2016 - 09:55
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Piosenka dla córki

Piosenka dla córki
[1980]
Testo e musica di Maciej Pietrzyk
da http://www.tekstowo.pl/piosenka,maciej...

manca un percorso su Solidarność, allora va così
Nie mam teraz czasu dla ciebie
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/6/2016 - 23:33
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Tu, Romane! (Debellare superbos...)

Tu, Romane! (Debellare superbos...)
[Du, Römer!]
[2002]
Un improbabile gruppo hip hop tedesco di tardoni che rappano in latino...
Un testo che è una composizione di passi da “De vita et moribus Iulii Agricolae” di Tacito (98 d.C.), dall’ “Eneide” di Publio Virgilio Marone (31-19 a.C.) e dal “De bello Gallico” di Gaio Giulio Cesare (58-50 a.C.)
Musica di Markus Gärtner e Clemens Liedtke

Una canzone in latino contro l’imperialismo romano...

La locuzione virgiliana “Parcere subiectis et debellare superbos”, letteralmente “Risparmiare gli arresi e distruggere i superbi (chi resiste)” fu spesso citata da dittatori antichi e moderni...
Vos raptores orbis, Romani !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2016 - 22:54

Francisco Ferrer

anonimo
Francisco Ferrer
[1909?]
Testo e musica di autore anonimo
Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari" (1971), rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola. Fu proprio quest’ultimo a raccogliere il brano nel vercellese, qualche anno prima.
Più recentemente la canzone è stata riproposta da Paola Sabbatani e La Inafferable Banda Durutti nel loro disco “Omaggio A Francisco Ferrer” pubblicato nel 2010 dall’etichetta anarchica Stella Nera.
Sul catalano Francesc Ferrer i Guàrdia (1859-1909), libero pensatore pacifista e anticlericale e pedagogista libertario, fucilato a Barcellona nel 1909, si vedano anche A Ferrer e Della moderna scuola il prence
Là nel carcere di Barcellona
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2016 - 18:05
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Hum-Allah-Hum-Allah-Hum-Allah

Hum-Allah-Hum-Allah-Hum-Allah
[1969]
Scritta da Pharoah Sanders (al sassofono tenore), Lonnie Liston Smith (pianoforte, flauto africano, kalimba, percussioni) e Leon Thomas (percussioni e voce)
Nell’album di Pharoah Sanders intitolato “Jewels of Thought”, pubblicato dalla Impulse! Records e immediatamente successivo a “Karma”, il disco che contiene The Creator Has A Master Plan, brano di cui “Hum-Allah-Hum-Allah-Hum-Allah” costituisce una sorta di seguito

Uno dei più grandi sassofonisti di sempre (secondo forse solo a John Coltrane, col cui gruppo Sanders suonò dal 1965 al 1967), la voce ispirata e sperimentale di Leon Thomas (con quel suo “yodeling” che ne è il tratto distintivo), un brano leggendario del free jazz, un’intensa invocazione, un grido per la pace e la felicità nel mondo e nel profondo di ogni cuore umano, lanciato nel pieno della guerra in Vietnam...
Peace is a united effort for co-ordinated control
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2016 - 16:58
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Angalia Saa

Angalia Saa
[2008?]
Parole di Kamah (Kalamashaka), feat. Kitu Sewer, entrambi rapper di Dandora, un sobborgo o, meglio, uno slum alla periferia di Nairobi
Prodotto da un altro gruppo hip hop kenyano, Ukoo Flani Mau Mau
Testo trovato sul blog Hip Hop Kambi

Un rap in “Sheng” - da Swahili + English, lo slang parlato dal sottoproletariato urbano a Nairobi - che confronta la resistenza dei Mau Mau (movimento armato dei Kikuyu, l’etnia maggioritaria in Kenya) contro il colonialismo inglese negli anni 50 a quella di militanti politici e intellettuali del Kenya di oggi, alcuni dei quali, come lo scrittore Ngũgĩ wa Thiong'o, hanno pagato un prezzo molto alto nella loro pacifica lotta contro i regimi e per la libertà.

Ne esce invece molto male il “Padre della Patria” Jomo Kenyatta, presidente del paese dall’indipendenza (1963) e fino alla sua morte (1978): qui viene descritto come un moderato, un uomo di... (continua)
na-dedicate-ia hii
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2016 - 22:28
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A Thousand Letters

A Thousand Letters
Album: Neverworld's End (2012)
A last embrace, last words to say
(continua)
2/6/2016 - 19:46
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Jihad

Jihad
[2005]
Parole e musica di Médine Zaouiche (1983-), rapper francese di origine algerina
Il brano che chiude e dà il titolo all’album “Jihad, le plus grand combat est contre soi-même”

La guerra come stato esistenziale dell’essere umano...
La stessa convinzione di Tim Buckley nella sua No Man Can Find The War...
L’unica “guerra santa” non può che essere quella contro se stessi, per sradicare l’odio ed il male che si annida nel nostro profondo...
Quelques milliards d'années pour un retour en arrière
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/6/2016 - 17:53
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Smuggler's Blues

Smuggler's Blues
1985
There's trouble on the street tonight,
(continua)
2/6/2016 - 02:29
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Kristallnacht

Kristallnacht
[1992]
Un album strumentale concepito da John Zorn (1952-), compositore, arrangiatore, produttore, sassofonista, multistrumentista newyorkese. Composto nel 1992, presentato al Festival Art Project di Monaco di Baviera e pubblicato l’anno seguente.
L’esecuzione è affidata ai musicisti Marc Ribot (chitarra), Anthony Coleman (tastiere), David Krakauer (clarinetto), Mark Feldman (violino), William Winant (percussioni), Frank London (trombe) e Mark Dresser (basso).

Le tracce di questo lavoro, interamente strumentale, dedicato alla “Notte dei Cristalli” del 9 e 10 novembre 1938, con cui i nazisti inaugurarono l’Olocausto ebraico, sono le seguenti:

- “Shtetl (Ghetto Life)"
- "Never Again"
- "Gahelet (Embers)"
- "Tikkun (Rectification)"
- "Tzfia (Looking Ahead)"
- "Barzel (Iron Fist)"
- "Gariin (Nucleus - The New Settlement)"


La ricerca delle radici, il rimodellarle secondo criteri avanguardistici... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2016 - 22:03
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Ma ville est malade

Ma ville est malade
[1997]
Scritta da D. Danger, F. Ridel, L. Garibaldi, R. Mazzarino
Nell’album intitolato “Aïollywood”
Testo trovato sul vecchio sito del gruppo

Una canzone su Marsiglia, per il valore della convivenza tra etnie diverse, e contro gli (s)fascisti del Front National, che a metà degli anni 90 incassava oltre 4 milioni di preferenze per Jean Marie Le Pen alle presidenziali e otteneva un mucchio di municipi, soprattutto in Provence-Alpes-Côte d'Azur...

L’acronimo “O.M.” sta per Olympique de Marseille, famoso club calcistico fondato nel lontano 1899.
Ma ville tremble, ma ville est malade
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2016 - 20:06
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Mazurkà planetària

Mazurkà planetària
[2002]
Parole di F. Ridel, L. Villegas, L. Garibaldi
Musica di F. Ridel, L. Garibaldi, G. Kayalik, S. Attard, D. Danger
Arrangiamento di D. Loddo
Nell’album intitolato “Occitanista”
Testo trovato sul vecchio sito del gruppo
Arriba la bolegada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/6/2016 - 19:39
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Adotta un fascista

Adotta un fascista
2016
Da Kahbum

Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.

Come si evince dal video del "making of" l'idea è che una coppia omosessuale vedendo passare un fascista decida di adottarlo... con l'idea (illusione?) che l'amore possa cambiare le persone...
L'ho visto camminare per strada
(continua)
inviata da dq82 1/6/2016 - 14:25
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Bambini

Bambini
2016
Finestre

U.Silvestri & R.Franchi

I bambini sono il dono universale e più prezioso dell’umanità.
Quando un bambino viene abbandonato o ucciso dalla violenza, dalla brutalità, dall’imbecillità o dalla crudeltà degli adulti e del mondo, non possiamo restare inermi.
Questa canzone dal forte impatto sonoro, scritta a quattro mani da un’idea di Umberto Silvestri, si snoda dall’incontro delle chitarre acustiche con l’orchestrazione delle tastiere di Gianni Colombo, passare ad un crescendo che ci porta verso un finale trascinante, dove con i suggestivi cori delle voci di Marta, Viky e Renato e la chitarra elettrica di Jose Carboni che urla il dolore del mondo, si raggiungono risultati di notevole intensità.
Una canzone a volte ha il compito di raccontare, di far pensare, tenere viva la memoria e far riflettere anche sui grandi valori dell’umanità. “Bambini” è un dolce pensiero in omaggio a tutti i cuccioli del mondo.
Bambini guardano oltre il ponte che non c'è più
(continua)
inviata da dq82 1/6/2016 - 11:26
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Una sera ho incontrato un razzista

Una sera ho incontrato un razzista
2014
Album:L'amore (è) sostenibile
Una sera ho incontrato un razzista!
(continua)
inviata da dq82 1/6/2016 - 09:32
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Parchman Farm Blues

Parchman Farm Blues
[1940]
Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.

Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.

La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (continua)
Judge gimme me life this mo’nin’
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2016 - 22:38
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Dick Annegarn: Attila Jozsef

Dick Annegarn: Attila Jozsef
[1997]
Parole di Dick Annegarn
Musica di Dick Annegarn e Joseph Racaille
Nell’album intitolato “Approche-toi”

Una canzone dedicata al grande poeta ungherese Attila József (1905-1937).
Sul sito sono presenti tre sue poesie: Anyám, Külvárosi éj e Most a jövendő férfiakról szólok.
Qu’est-ce que je sais de ce poète-là
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2016 - 21:46
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Radicazione sicula

Radicazione sicula
Notarbartolo e non Montarbartolo (Emanuele Notarbartolo dirigente del Banco di Sicilia ucciso nel 1893)
Verro e non Verrò (Bernardino Verro sindaco socialista di Corleone ucciso nel 1915)
Giuliano e non Giuliani (Boris Giuliano della Squadra Mobile di Palermo)

(Qhananchiri)

corretto - grazie [CCG Staff]
31/5/2016 - 14:11
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A Child

A Child
LAPSI
(continua)
inviata da Juha Rämö 31/5/2016 - 10:38
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La ballata dell'emigrante

La ballata dell'emigrante
2014
Album:L'amore (è) sostenibile

Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La Ballata dell'Emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (continua)
E questa è la ballata dell'emigrante
(continua)
inviata da Dq82 30/5/2016 - 21:35
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Child Of The Universe

Child Of The Universe
MAAILMANKAIKKEUDEN LAPSI
(continua)
inviata da Juha Rämö 30/5/2016 - 09:31
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All Near the Memorials to Vietnam and Lincoln

All Near the Memorials to Vietnam and Lincoln
con l'aiuto delle note di Carlo Bordone
PROPRIO ACCANTO AI MEMORIALI AL VIETNAM E LINCOLN
(continua)
29/5/2016 - 20:36
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Une décennie d'un siècle

Une décennie d'un siècle
(2011)
Album: L'Esquisse vol. 2

Dieci anni dopo l'undici settembre 2001, il mondo è cambiato e decisamente non in meglio
Et ceux de ceux qu'on a vus grandir?
(continua)
29/5/2016 - 19:19
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Intro - État d'Urgence

Intro - État d'Urgence
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Nell'introduzione si sentono vari estratti di telegiornali che commentano la dichiarazione in Francia dello Stato d'Emergenza il 14 novembre 2015 in seguito agli attentati di Parigi. Sul finale un collage di versi da altre canzoni di Keny Arkana (Une décennie d'un siècle, Reveillez-vous, V pour vérités)

Le gouvernement va demander aux parlementaires la prolongation de l'état d'urgence pendant trois mois. Mais le Président veut aussi modifier la Constitution pour donner une assise juridique à ces mesures exceptionnelles
(continua)
29/5/2016 - 18:25
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Une seule Humanité

Une seule Humanité
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Tellement loin d’être en paix avec nous-même
(continua)
29/5/2016 - 18:17
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Ne t'inquiète pas

Ne t'inquiète pas
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Ne t’inquiète pas, tout se dérègle, les eaux montent et l’air se réchauffe
(continua)
29/5/2016 - 17:39
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L'histoire se répète

L'histoire se répète
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

On a dit non à la guerre, personne n'écoute, personne n'entend
(continua)
29/5/2016 - 17:25
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Piazza Della Loggia

Piazza  Della  Loggia
Brescia, 28 maggio 1974, accadeva quello che è accaduto. un pensierino per presentare questa canzone seria fra le tante cagate da me scritte, perché ogni tanto è utile scuotere le coscienze, in primo luogo la mia.

Perché quella bomba a Brescia l’abbiamo messa tutti noi, ogni volta che abbiamo riso e preso sottogamba episodi e fatti di estrema gravità.

La bomba l’abbiamo messa noi ogni volta che abbiamo fatto finta di arrabbiarci, e poi ci siamo scordati tutto, votando solo per chi prometteva qualcosa che faceva comodo anche a noi, mentre faceva passare indulti strategici, qualche depenalizzazione, qualche bello scudo fiscale…

Siamo noi tutti noi che abbiamo messo la bomba, ogni volta che accettiamo sentenze scandalose, tagli alla sanità e ai servizi per i deboli. Ogni volta che accettiamo che i nostri figli vogliano diventare veline o calciatori, ogni volta che siamo piccoli, meschini... (continua)
Nessun colpevole, sentenzia il giudice
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 13:43
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Chain of Keys

Chain of Keys
UN PORTACHIAVI
(continua)
29/5/2016 - 11:56
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
Un canto d'amore e poi di libertà: la lunga storia di "Bella Ciao"

Interessante intervista di Giulia Santerini a Carlo Pestelli con tanto di schermata delle CCG.
dq82 29/5/2016 - 09:12
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Chi è più ricco

Chi è più ricco
[1974]

Album : L'ultima crociata
Chi ha più soldi ha convenienza
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:39
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Nei reparti della FIAT

Nei reparti della FIAT
[1969]

Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Se lavori al reparto sbavatura
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:34
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Sciopero interno

Sciopero interno
[1969]

Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Abbiam trovato
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:27
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Die freie Wirtschaft

Die freie Wirtschaft
Chanson allemande – Die freie Wirtschaft – Theobald Tiger, alias Kurt Tucholsky – 1930
Histoires d’Allemagne 48

Un poème de Theobald Tiger, alias Kurt Tucholsky, publié le 4 mars 1930 dans « Die Weltbühne », la revue que Tucholsky dirigea jusque cette année-là avant de s’exiler en Suède, convaincu que désormais la lutte contre l’arrivée au pouvoir des nazis était perdue…

Le nazisme n’était pas l’unique préoccupation de Tucholsky. Il savait que les nouveaux guerriers étaient dangereux, car ils dupaient les masses populaires épuisées par la misère et le chômage, mais aussi, car ils étaient soutenus par de grands groupes industriels, des zélateurs du « libre marché », de la « dérégulation » totale, du capitalisme. En échange de son soutien, ils avaient demandé aux nazis de libérer le pays de tout ce qui sentait le syndicalisme, le socialisme, le communisme, l’anarchisme.

Dialogue maïeutique

Lucien... (continua)
L’ÉCONOMIE LIBÉRALE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/5/2016 - 22:34
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Le temps des cerises

Le temps des cerises
Bellissima canzone, mi piace davvero tanto e ho costruito un articolo solo per divulgarla e spiegare tutta la toria della canzone traducendo anche quel che ho trovato in lingua francese. Ecco qui http://www.infonotizia.it/les-temps-de... per chi volesse approfondire :)

PS: amo il vostro sito
Simone 28/5/2016 - 20:59
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La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010

La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010
"Son Giulia Banzi Bazzoli donna, madre insegnante uscita un mattino di maggio per fare una cosa importante ho corpo d'amore ed ho voce, schiantata in un portico, rotta aspettami dissi a mio figlio... è trentasei anni che aspetta".
28/5/2016 - 14:13




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