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Đorđe Balašević: Život je more

Đorđe Balašević: Život je more
(1978)
Parole e musica di Đorđe Balašević / Ђорђе Балашевић
Pubblicata nel 1978 come singolo (Oprosti Mi, Katrin / Život Je More) poi nell'album “Odlazi cirkus” (1980) a nome della band Rani Mraz in cui Balašević duettava con la cantante Bilja Krstić

Život je more (La vita è un mare) è una delle più famose canzoni del grande cantautore serbo Đorđe Balašević.

In un'interpretazione dal vivo Balašević introduce ironicamente la canzone dicendo "Io canto più che altro canzoni noiose, d'amore e patetiche" ("Ja pevam uglavnom dosadne, ljubavne i patetične pesme") e questa si potrebbe tranquillamente classificare tra quelle d'amore.

Ma non ci sono solo le pene d'amore in questa canzone. Il mare aperto, nero, pericoloso è il simbolo delle difficoltà che la vita inevitabilmente mette sulla nostra strada. Come scriveva Kavafis: “i Lestrigoni e i Ciclopi, l'infuriato Poseidone non temere...”.... (continua)
Život je more, pučina crna,
(continua)
inviata da Monia & Lorenzo 6/2/2016 - 23:40

Revolte sur les terres occupées

Revolte sur les terres occupées
Album: En Attendant Demain (1990)
Folie meurtrière et guerre sanguinaire
(continua)
6/2/2016 - 23:12
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Rukelie

Rukelie
[2006]
Parole e musica dei Ratatouille, band tedesca da Bochum dedita ad uno stile che è una mescolanza di Ska, Dub, Rocksteady, Polka e Swing
Nel loro disco intitolato “Techno”



Stamattina, mentre sbocconcellavo una pasta di meliga per colazione, ascoltavo senza attenzione la radio. Su Radio2 era in onda la trasmissione “Miracolo italiano” e i due conduttori - Fabio Canino e LaLaura (Laura Piazzi) - avevano invitato Mauro Garofalo, scrittore, giornalista e fotoreporter, a parlare del suo ultimo libro, pubblicato da Frassinelli, che s’intitola “Alla fine di ogni cosa”, un romanzo biografico che racconta la storia di un boxeur tedesco, Johann Trollmann, soprannominato “Rukeli”, una parola in romanes che sull’“Angloromani Dictionary” vedo che ha che fare con la radice di “ruk”, albero, ma anche di “rukkelo”, ragazzo. Comunque, potrà dire meglio Riccardo al proposito... Il sottotitolo del... (continua)
This is a song, not like the others you know from this band
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2016 - 14:07
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Le transporté (La chanson de Jean Fagot)

Le transporté (La chanson de Jean Fagot)
[1912 ?]
(Écrite peut-être par le bagnard Miet)
(Scritta forse da Miet, condannato al bagno penale)
Riportata in “Comment j'ai subi quinze de bagne”, edito nel 1924
(Libro di memorie di Antoine ‎Mesclon, un sopravvissuto ai “bagni”.)‎
Interprétation / Interpreti
Patric Denain et Daniel Dénecheau
Presente pure nel disco di Jacques Marchais “On a chanté les voyous”, 1968‎

"Nous ne connaissons pas l'auteur de cette chanson écrite vers 1912. Certains ont pu l'attribuer au bagnard Miet. Elle est publiée en 1924 par les soins d'Antoine Mesclon mais ne semble pas avoir connu un certain succès. Les bagnards préfèrent de toute évidence entonner le Chant de l'Orapu‎. Les éditions L'Insomniaque l'incluent une première fois, en 2000, dans le cd accompagnant le livre Au pied du mur, anthologie de textes sur la prison, puis, en 2004 dans le cd de la réédition des Ecrits de Jacob. Elle est donc... (continua)
C'est Jean Fagot qu'on me surnomme,
(continua)
inviata da Avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (France) 5/2/2016 - 23:27

À la P'tite

À la P'tite
Écrite et chantée par Patrick Denain et Daniel Dénecheau
Scritta e cantata da Patrick Denain e Daniel Dénecheau

Buonasera a tutti voi! Eccomi di nuovo qua con una canzone che, forse, non vi potreste procurare molto facilmente e che ho preparato un po' dato che non la si trova neppure in rete e ho dovuto ricopiarla di sana pianta dal volume di canti di una corale che ho a casa. Gli autori, Patrick Denain e Daniel Dénecheau, sono due cantanti popolari e fisarmonicisti del Nord (Denain si chiama anche una città del dip. del Nord), hanno tutti e due due un bel paio di baffoni e può darsi che scrivano anche delle belle canzoni, però non le conosco a parte questa e un'altra, che sto pure preparando.

Questa qua parla del vecchio carcere minorile di Parigi, che si chiamava le “Prisons de la Roquette” perché, appunto, si trovava nella rue de la Roquette nell' 11° Arrondissement, vicino al cimitero... (continua)
Ceux qui ding' qu'ont pas dix-huit ans,
(continua)
inviata da Avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (France) 5/2/2016 - 20:35
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No al TPP

No al TPP
(2013)

La guerra per la supremazia economica è una vera e propria guerra che farà numerose vittime, un episodio della guerra dei centomila anni.

In particolare pochi giorni fa ad Auckland è stato firmato il famigerato TPP (Trans-Pacific Partnership), un accordo internazionale i cui termini sono stati negoziati a porte chiuse tra dodici paesi che si affacciano sul Pacifico: USA, Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Presentato come un semplice trattato di libero scambio con il fine di favorire i commerci sul Pacifico, in realtà il TPP limiterà la libertà dei paesi aderenti di legiferare per proteggere i consumatori, gli utenti di internet, i lavoratori e l'ambiente. Un analogo accordo, il TTIP minaccia invece l'Europa.

Per questo la cantante cilena Ana Tijoux ha scritto questa canzone dedicata alla lotta contro questo accordo... (continua)
A puertas cerradas se decide nuestro porvenir
(continua)
5/2/2016 - 19:40
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An' He Never Said a Mumberlin’ Word

anonimo
An' He Never Said a Mumberlin’ Word
Uno spiritual afroamericano noto anche con i titoli “And He Never Said a Mumblin' Word”, "They Hung Him on a Cross", “Mumblin' Word”, "Crucifixion" ed "Easter".
La varietà dei titoli è direttamente proporzionale alle differenti versioni esistenti.
Io ho scelto – sulla base delle informazioni fornite su Bluegrass Messengers – quella risalente agli anni 20 e attribuita ai Fisk Jubilee Singers, il famoso gruppo vocale nero di fine 800.

Negli anni 30 e 40 furono i Lomax a raccogliere varie esecuzioni del brano in giro per i penitenziari e le prison farms di Mississippi e Louisiana. Ed è in una di queste che i mitici etnomusicologi nel 1933 scoprirono un bluesman straordinario, tal Huddie William Ledbetter, detto “Leadbelly”, che in seguito, negli anni 40, incise più volte “Ed Egli non emise mai un lamento”.

La versione di Leadbelly era una delle canzoni preferite da Kurt Cobain dei Nirvana,... (continua)
Wasn’t it a pity an’ a shame!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2016 - 14:15
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Landlord

Landlord
[194?]
Parole e musica di Eugene Raskin (1909-2004), musicista, cantautore, architetto e docente alla Columbia University.
Una canzone scritta negli anni della guerra, incisa da Josh White nel 1945 su acetato ma mai pubblicata su disco.
Ripresa nel 1998 dalla Smithsonian Folkways Recordings per la realizzazione di una raccolta dedicata a Josh White e intitolata Free and Equal Blues
Testo trovato sul blog francese Folk & Politique

Una canzone contro i locatori squali che Raskin compose probabilmente su commissione per un sindacato di inquilini di New York…
Paint peelin’ off my walls,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2016 - 11:15
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Oh Shenandoah

anonimo
Oh Shenandoah
Lyrics from prior to 1860, as given in Sea Songs and Shanties, collected by W.B. Whall, Master Mariner (1910)

Testo ripreso da Terre Celtiche a cura della bravissima Cattia Salto, e da wikipedia

“Oh Shenandoah” è una canzone folk americana dalle origini incerte, ma si ritiene faccia parte dei canti dei viaggiatori canadesi e americani che attraversavano il fiume Missouri con le canoe per cacciare o commerciare con i nativi americani. Siamo nell’epoca dei trappers e dei commercianti di pellicce, i primi bianchi che si avventuravano nei territori sconosciuti e selvaggi dell’Ovest, ricchi di foreste e di praterie sconfinate.

Le versioni più “vecchie” raccontano un po’ tutta la storia o meglio la storiella con l’uomo bianco buono (un onesto commerciante di pelli, francese si presume) che si innamora della bella nativa americana, ma si arrende di fronte al rifiuto del padre; ecco che arriva... (continua)
The Missouri(1), she’s a might river
(continua)
inviata da dq82 5/2/2016 - 09:22

Kimiad daou zoudard yaouank

anonimo
Kimiad daou zoudard yaouank
Canto popolare
Kanaouenn hengounel / Chant populaire
Auprès de Perrine Ollivier, de Trégunc
Publié dans "Chants populaires bretons du Pays de Cornouailles" en 1905
Recueil de 25 chansons avec partitions et notes de H. Guillerm, publié à Rennes chez Francis Simon en 1905
Raccolto dalla voce di Perrine Ollivier, di Trégunc
Pubblicato in "Canti popolari bretoni di Cornovaglia", 1905
Raccolta di 25 canzoni con spartiti e note di H. Guillerm,
pubblicata a Rennes presso Francis Simon nel 1905

H. Guillerm, il raccoglitore dei “25 canti bretoni” pubblicati a Rennes nel 1905, scrisse: “La persona che ha cantato questa canzone [la sig.ra Perrine Ollivier di Trègunc] non sa né leggere e né scrivere. Inoltre, non capisce nemmeno una parola di francese. Per questo motivo, il linguaggio di questo canto popolare è assai originale.” Seguono considerazioni linguistiche sui dialetti bretoni che, qui,... (continua)
1. Selaouet hag e klefet kano ur son nevez savet
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 5/2/2016 - 00:01
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Un enfant

Un enfant
(Michel Fugain - Claude Lemesle / Michel Fugain)
Nel mini-album "Bon An Mal An, L'été" (2011)
Un enfant
(continua)
4/2/2016 - 23:58
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Revolution

Revolution
(2015)

Canta tra i peshmerga per incitarli a combattere contro lo Stato Islamico (Is). E' la pop star curda Helly Luv, che ha diffuso un nuovo video del suo ultimo brano, 'Revolution', dove canta armata di fucile dall'alto del suo tacco 12 dorato. Il filmato, dedicato ''alle vittime della violenza e del terrorismo'', si apre con il dolore della perdita, con lo stravolgimento della vita quotidiana dovuto alla guerra, all'avanzata dei jihadisti nel nord dell'Iraq. Ci sono bambini che piangono, spaventati e disperati, e madri che tentano invano di riportare in vita i figli. In campo, tra i peshmerga e con il volto coperto da una keffiyeh, appare la stessa Helly Luv. ''Alzatevi in piedi, noi siamo uniti, insieme possiamo sopravvivere'', canta la pop star curda. ''E' una rivoluzione. Andiamo avanti a lottare. Non bisogna aver paura nel mondo. Uniamoci per far sapere loro che noi siamo qui'',... (continua)
United,united we're marching there
(continua)
4/2/2016 - 23:48
Percorsi: Dal Kurdistan
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Ciutat Morta

Ciutat Morta
Cançó inclosa a l'àbum de KOP "Radikal"
Propaganda pel Fet! (2016)

Videoclip rodat a Can Vies, escenari de l'última batalla guanyada a Barcelona contra la brutalitat policial i judicial. Gràcies a tots els companys i les companyes que desinteressadament heu participat per aixecar la veu contra aquesta "Ciutat Morta", sense vosaltres hagués estat impossible! AQUÍ NOMÉS, NOMÉS CALLEN ELS MORTS!!!

Vídeoclip filmado en Can Vies, escenario de la última batalla ganada en Barcelona contra la brutalidad policial y judicial. Gracias a todxs lxs que desinteresadamente habéis participado para levantar la voz contra esta "Ciudad Muerta", sin vosotros hubiera sido imposible! AQUÍ SÓLO CALLAN LOS MUERTOS!!!

Si veda Ciutat Morta
Una llibertat vigilada entre reixes, una injustícia sense justícia.
(continua)
4/2/2016 - 21:41
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Standing on the Outside of Your Shelter

Standing on the Outside of Your Shelter
[1962]
Parole e musica di Sheldon Allan "Shel" Silverstein (1930-1999), poeta, cantautore, fumettista e autore di libri per bambini.
Nel suo album intitolato “Inside Folk Songs”

La Guerra Fredda e le sue insidiose insidie raccontate con un umorismo molto yiddish...
I'm standing on the outside of your shelter, lookin' in
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 21:12

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie
Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie – Marco Valdo M.I. – 2016

Mon ami Lucien l’âne, je suis très content de te dédier cette petite chanson joyeuse, athée et impertinente. « Inspirée » par Jésus lui-même, elle est une ode au bonheur de vivre – même mal. Il existe d’ailleurs d’autres chansons qui se réfèrent à Jésus comme porte bonheur ; par exemple : la Jésus Java et le Jésus Tango.

Une ode à la joie, Marco Valdo M.I. mon ami, voilà une bien grande chose pour une chanson frivole, car elle m’a tout l’air d’être une parodie cette chanson-là. Une ode à la joie, rien moins que ça, comment y as-tu pensé ? Que peut-elle bien signifier ?

Laisse-moi te dire, et c’est important, Lucien l’âne mon ami, même si tu l’as compris – qu’il s’agit d’une chanson de paix, c’est-à-dire – selon toute évidence – d’une chanson contre la guerre. Mais il y a beaucoup... (continua)
Personne ne sait ce trouble en moi !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2016 - 16:33
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Images

Images
[1964-65]
Una canzone cantata “a cappella” da Nina Simone in una session dal vivo sui versi della poesia “No Images” scritta nel 1926 da William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
Presente in molti dischi della Simone, a cominciare da “Let It All Out” del 1966


She does not know
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 11:03
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Jim Crow Train

Jim Crow Train
[1941]
Parole e musica di Josh White, in collaborazione con William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
Nel disco “Southern Exposure. An Album Of Jim Crow Blues sung by Joshua White”.
Testo trovato sul blog Pancocojams, come trascritto all’ascolto da Azizi Powell.

Il blues non esisterebbe senza “Jim Crow”. ‎
Con questo nome viene indicato il sistema istituzionale legislativamente fondato sul presupposto ‎della disuguaglianza e segregazione razziale che fu in vigore negli States dal 1876 (ma di fatto dalla ‎loro costituzione) al 1965 e che ha reso la vita un inferno per gli afro-americani specialmente negli ‎Stati del sud. Il nomignolo "Jim Crow" è da far risalire a "Jump Jim Crow", canzonetta popolare del ‎‎1828 di tal Thomas Dartmouth (T.D.) "Daddy" Rice, un cabarettista bianco che la interpretava ‎truccato da afroamericano.‎

Il “Jim Crow Train” di... (continua)
Can't you hear that train whistle blow?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 10:40
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Southern Exposure

Southern Exposure
[1941]
Parole di Josh White, in collaborazione con William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
La musica rimanda a quella della tradizionale “Careless Love”
La canzone che dà il titolo al disco sottotitolato “An Album Of Jim Crow Blues sung by Joshua White”.
Testo trovato sul blog Pancocojams, come trascritto all’ascolto da Azizi Powell e Clyde Pickens.
Well, I work all the week in the blazing sun
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 10:22
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Nobody Knows the Trouble I've Seen

anonimo
Nobody Knows the Trouble I've Seen
Spiritual afroamericano risalente a molto prima della guerra civile e dell’abolizione della schiavitù ma i cui versi furono pubblicati per la prima volta soltanto nel 1867, nella raccolta intitolata “Slave Songs of the United States” composta da 136 canti e curata dagli abolizionisti William Francis Allen, Lucy McKim Garrison e Charles Pickard Ware (tutti del nord, tutti bianchi…)

La prima incisione è del 1925 ad opera della contralto nera Marian Anderson (1897-1993), voce oggi purtroppo abbastanza dimenticata ma che è stata una delle cantanti più intense del XX secolo.

Notevoli pure le interpretazioni successive di Paul Robeson, Louis Armstrong, Sam Cooke, Lena Horne e Josh White
Molti compositori classici afroamericani – come Samuel Coleridge-Taylor, Henry Thacker Burleigh e James Rosamond Johnson - si sono cimentati nell’arrangiamento musicale del brano.

I Fisk Jubilee Singers – famoso... (continua)
Nobody knows the trouble I've seen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 09:09
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Radio Maria

Radio Maria
[1992]
Testo e musica: Francesco Baccini
Lyrics and music: Francesco Baccini
Paroles et musique: Francesco Baccini
Album: Nomi e cognomi

Poiché, giusto oggi, il direttore di Radio Maria ha espresso l'assai cristiano augurio di voler fare il funerale alla Cirinnà (non specificando se alla Legge o alla signora Cirinnà in persona, forse a tutte e due), vorremmo dedicare sentitamente questa canzoncina di qualche anno fa, più di una ventina, dove si parla proprio di Radio Maria. Radio Maria, come pure specificò Baccini nel suo storico album "Nomi e cognomi", da cui è tratta, trasmette da Erba (Como), cittadina poi divenuta famosa per la strage di Olindo e Rosa. Col tempo è diventata una importante holding internazionale, nonché la radio preferita dai camionisti in transito da Roma Sud a Caianello. In Polonia ha una specie di filiale autonoma, "Radio Maryja" (i polacchi, come ci potrà confermare... (continua)
Radio Maria, aiutaci
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/2/2016 - 21:39
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Soldat de plomb ou d'argent

Soldat de plomb ou d'argent
2006 : Le Combat est au jardin
Ils t'ont attrapé
(continua)
inviata da dq82 3/2/2016 - 15:33
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Deeply Ordered Chaos

Deeply Ordered Chaos
(2015)
Album: "Hidden City"

Uno dei brani, Deeply Ordered Chaos, parla di terrorismo e dei fatti di Charlie Hebdo. È così?

"Quando ho scritto quella canzone stavo guardando quello che stava accadendo nel gennaio dello scorso anno. Fui scioccato da così tanta violenza. Quando stavo in Inghilterra ho vissuto il periodo del terrorismo dell'Ira, delle bombe nell'Irlanda del Nord e a Belfast. Ero a Los Angeles quando nel 1993 la città andò letteralmente in fiamme. Ero di nuovo a Londra nel luglio del 1995 quando scoppiarono le bombe nella metropolitana. Nulla di paragonabile a quanto accaduto a gennaio e poi a novembre al Bataclan, sempre a Parigi e sempre per mano dei fondamentalisti dell'Isis. C'erano persone che imploravano questi assassini, ma loro implacabili e spietati le hanno trucidate. Questo per me è stato un vero choc, ma lo fu anche per come i media, non esclusi i social, riportavano... (continua)
I'm a European
(continua)
3/2/2016 - 12:33
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Ol’ Man River

Ol’ Man River
[1927]
Parole di Oscar Hammerstein II (1895-1960), librettista, produttore e direttore teatrale.
Musica di Jerome Kern (1885-1945), uno dei più grandi compositori americani della prima metà del 900.

Scritta per il musical “Show Boat” – tratto dall’omonimo romanzo di Edna Feder, melodramma a sfondo razziale - interpretata dall’orchestra di Paul Whiteman (grandissimo bandleader, detto “The King of Jazz”, 1890-1967) con il mitico Bix Beiderbecke (1903-1931) alla cornetta, fu cantata inizialmente da Bing Crosby, Jules Bledsoe e Irving Kaufman, ma l’interpretazione più famosa, per cui il brano è passato alla storia, è senz’altro quella resa da Paul Robeson nella riduzione cinematografica dello spettacolo “Show Boat”, datata 1936.
Il grande basso nero, e comunista, fu all’inizio fedele al testo originale ma poi, a partire dal 1938, inserì alcune sue modifiche ai versi.

In seguito la canzone... (continua)
Dere's an ol' man called de Mississippi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/2/2016 - 12:07
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Renegade

Renegade
[1991]
Testo e musica di Warren Zevon
Dall'album "Mr. Bad Example"
Da http://www.metrolyrics.com/renegade-ly...
Some prayers never reach the sky
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/2/2016 - 19:14
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Lawyers, Guns and Money

Lawyers, Guns and Money
[1978]
Testo e musica di Warren Zevon
Dall'album "Excitable Boy"
Da http://www.metrolyrics.com/lawyers-gun...
I went home with the waitress, the way I always do
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/2/2016 - 18:29

Au bord du canal

Au bord du canal
Au bord du canal

Chanson française – Au bord du canal – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 25

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXIV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.

Nous... (continua)
Un noir démon avait suborné Katheline
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/2/2016 - 15:41

Onze luis heeft neten gekregen

Onze luis heeft neten gekregen
[1944/1945]
Versi di Gisela Wieberdink-Söhnlein ed Henriette “Hetty” Vôute, militanti delle resistenza olandese con i nomi di battaglia di “Piglet” e “Pooh”, personaggi di “Winnie the Pooh” di Alan Alexander Milne.
Su di una qualche melodia popolare

Testo trovato su Volksliederarchiv
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Un’“allegra” filastrocca dedicata ad uno dei disagi quotidiani dei prigionieri nei campi: i pidocchi.
Onze luis heeft neten gekregen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2016 - 13:23

Moravo, Moravo

Moravo, Moravo
Parole e musica di Ludmila Peškařová (1890-1987), donna di nazionalità ceca che fu prigioniera a Ravensbrück.
Trovo il brano nel primo CD della raccolta “KZ-Musik”, enciclopedia della musica concentrazionaria curata dal compositore e pianista pugliese Francesco Lotoro.
L’interpretazione è di Rosa Sorice, voce, e dello stesso Lotoro, pianoforte.

Ludmila Kadlecova nacque a Sobotovice, vicino a Brno, nel 1890. Fece studi musicali e divenne insegnante di musica. Nel 1912 sposò Jan Peškař, un insegnante, da cui ebbe un figlio. La famiglia viveva a Rajhrad, sempre nel sud della Moravia. Nel 1939, dopo l’invasione nazista della Cecoslovacchia e la creazione del Protettorato di Boemia e Moravia, il marito di Ludmila si unì alla resistenza. Nel giugno del 1942 Jan Peškař fu arrestato nel corso dei rastrellamenti che seguirono l’assassinio del gerarca Reinhard Heydrich, avvenuto a Praga ad opera... (continua)
Moravo, Moravo, Moravěnko drahá,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2016 - 11:10

Singt ein Vogel am See

Singt ein Vogel am See
Parole e musica di Eva Rutkowski Lippold (1909-1994), poetessa e scrittrice, militante comunista, attivista ‎del Soccorso Rosso tedesco e componente della resistenza antinazista a Berlino.
Una delle canzoni scritte dalla Lippold durante i lunghi anni di detenzione nelle carceri naziste di Jauer (Jawor, in Polonia) e Waldheim (Sassonia).
Testo trovato sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music curato da Claude Torres, come ripreso dal Volks Lieder Archive
Nella raccolta che ha come titolo un’altra composizione della Lippold, “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Trovo il brano anche nel settimo CD della raccolta “KZ-Musik”, enciclopedia della musica concentrazionaria curata dal compositore e pianista pugliese Francesco Lotoro.

Eva Rutkowski in Lippold (1909-1994) era di origini proletarie: 12 fratelli, madre lavandaia, padre sconosciuto. Lei divenne stenografa e dattilografa, e... (continua)
Singt ein Vogel am See
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2016 - 09:37
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Frañsez Laorañs

Frañsez Laorañs
Canzone Popolare
Son Poblel
Chanson Populaire
Arrangiamento / Aranjemañt / Arrangement:
Gweltaz Ar Fur / M. Hanly
Interprete / Jubennour / Interprète:
Gweltaz Ar Fur, "Bonedoù Ruz", 1975.

Questa è la storia del soldato semplice Frañsez Laorañs, che naturalmente non si poteva chiamare così, col suo nome e cognome. Si doveva chiamare com'era stato registrato all'anagrafe del suo paese: François-Marie Laurent. Era nato il 30 gennaio 1885 a Mellionnec (Melioneg), piccolo comune del dipartimento bretone delle Côtes d'Armor (allora Côtes du Nord), faceva il contadino, era sposato e aveva due figli.

Il 1° agosto 1914, per decreto del Presidente della Repubblica Francese, Raymond Poincaré, viene ordinata la mobilitazione generale delle armate di terra e di mare: inizia la “Grande Guerra”. Il 3 agosto la Germania dichiara guerra alla Francia; il 5 agosto il soldato François-Marie Laurent,... (continua)
E-men ‘mañ aet Frañsez Laorañs,
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 2/2/2016 - 02:18
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Ein alter Mann geht vorüber

Ein alter Mann geht vorüber
Ein alter Mann geht vorüber

Erich Kästner – 1933
Ich war einmal ein Kind. Genau wie ihr.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/2/2016 - 22:33
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Cinq minutes avant diane

Cinq minutes avant diane
A droite, à gauche et en bas,
(continua)
1/2/2016 - 21:13
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Recrue Baba-cool blues

Recrue Baba-cool blues
Ce matin, j’ai été réveillé,
(continua)
1/2/2016 - 21:06
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Alarm char

Alarm char
Album: Permafrost
Nous sommes 32 entassés sur un camion.
(continua)
1/2/2016 - 21:01
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Apte au service

Apte au service
Album: Permafrost

Una divertente scenetta sulla selezione per il glorioso esercito svizzero.

dal sito dedicato alla band punk di Losanna
Ils mont invité
(continua)
1/2/2016 - 20:57

Рафенсбрюклид

anonimo
Рафенсбрюклид
CHANT DE RAVENSBRÜCK
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2016 - 15:47
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Questa è la mia città

Questa è la mia città
[2012]
Parole di Pietro Di Dionisio
Musica di Pietro Di Dionisio e I Mostri
Nell’album “La gente muore di fame”

Ha già tre anni l’esordio de I Mostri ma mi pare che il brano di apertura del disco descriva bene la Città Eterna. E poi qualcuno insiste ancora nel dire che “Mafia Capitale” è stato un fulmine a ciel sereno… Da ringraziare fascisti e sfascisti, a cominciare da quelli – come cantano i Mostri – che riposano nelle Chiese (il riferimento è ad Enrico De Pedis, detto “Renatino”, boss della banda della Magliana, sepolto nella basilica si Sant’Apollinare come “benefattore”), passando dai terroristi neofascisti come Fioravanti e Mambro, per finire agli Alemanno, ai Carminati, ai Mokbel e alle “pompe magne” dei Casamonica…
infrastrutture di cemento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/2/2016 - 14:02
Percorsi: Mafia e mafie
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Futur Soldat Suisse

Futur Soldat Suisse
Questo divertente articolo restituisce almeno un po' di umanità alla Schweizer Armee / Armée suisse / Armada svizra, che è composta anche da decine di migliaia di riservisti entro i 30 anni, richiamati annualmente per l'addestramento.


I mille guai dell'esercito svizzero: dopo la coca a Davos, i fucili 'scordati' sul treno

di Franco Zantonelli, da La Repubblica del 1 febbraio 2016

LUGANO - Ancora nel 2008 il Ministro della Difesa elvetico dichiarò con orgoglio che "abbiamo il miglior esercito del mondo". In realtà 8 anni dopo la sciatteria sembra aver la meglio sull'efficienza delle forze armate svizzere.

Non è raro, ad esempio, che i soldati, che hanno la facoltà di portare con sé l'arma di servizio, il mitragliatore Fass 90, prodotto dalla Sig, nel suo genere un vero e proprio gioiellino, la dimentichino in treno. Succede, a quanto pare, al rientro dai corsi di ripetizione della durata... (continua)
B.B. 1/2/2016 - 13:01
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My Shit's Fucked Up

My Shit's Fucked Up
[2000]
Testo e musica di Warren Zevon
Dall'album "Life'll Kill Ya"
Da metrolyrics (che sono, liriche al metro?!? /Rbw/)
Well, I went to the doctor
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/2/2016 - 00:33
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The Envoy

The Envoy
[1982]
Testo e musica di Warren Zevon
Dall'album eponimo "The Envoy"
Da www.metrolyrics.com
Nuclear arms in the Middle East
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/2/2016 - 00:15
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Dynamit

Dynamit
31 gennaio 2016
DINAMITE
(continua)
31/1/2016 - 21:21
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We Can Be Together

We Can Be Together
Il volantino da cui sono riprese gran parte delle parole della canzone.

The Outlaw Page, published in the East Village Other, 1968.

da Post Graduate Punk
31/1/2016 - 21:14
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Slint

Slint
Chanson italienne – Slint – Il Teatro degli Orrori – 2014

Le titre rappelle le nom du band américain et le texte parle d'un sujet brûlant, d'un homme dans un asile, une question qui vous est chère vu que vous soutenez la campagne pour l'abolition de la contrainte mécanique. P : Slint est un morceau très complexe, surtout du point de vue narratif. Le titre oui, suggère le groupe, qui fait partie de notre tradition culturelle et artistique de manière cruciale, nous aimons tous Spiderland et, dans Spiderland, nous aimons particulièrement ce chef-d’œuvre qu'est Washer, une de ces morceaux inoubliables qui vous restent dans le cœur, dont il est impossible d'échapper à la beauté. Slint dans le vocabulaire urbain anglais indique même rayon de lumière très subtil . Ceci dit, j'ai cherché à m'imaginer un possible, un vraisemblable moi-même, emprisonné dans un SPDC, dans un Service Psychiatrique... (continua)
COUP DE JOUR
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/1/2016 - 21:01
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L'Internationale

L'Internationale
L'INTERNAZIONALE PIU' INTERNAZIONALE DELLA STORIA
THE MOST INTERNATIONAL INTERNATIONALE IN HISTORY

Quella che segue è, senz'altro, l'Internazionale più internazionale della storia. E' stata trovata nel forum Red Army Choir and Lyrics (ebbene sì: esiste un forum dedicato ai cori dell'Armata Rossa); reca la data del 1° dicembre 2014 ed è stata presumibilmente composta dall'utente ☭Bolsevicvs☭|Xвпп| .
Che cosa ha fatto ques'utente del forum? Semplice: è venuto a fare, evidentemente, una visitina alla nostra pagina e ha “assemblato” un'Internazionale completa, di sei strofe, prendendo un verso da ogni lingua. Il risultato è assolutamente stupefacente. Crediamo che tale autentico exploit non debba restare confinato in un forum, e che meriti di essere conosciuto.

The following is, no doubt, the most international Internationale in history. We found it in the forum Red Army Choir and Lyrics... (continua)
CCG/AWS Staff 31/1/2016 - 05:56
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
GIAPPONESE / JAPANESE / JAPONÉS

La versione giapponese di Anna Saeki, interpretata assieme a León Gieco. La traduzione giapponese è ripresa da questa pagina.

Japanese translation by Anna Saeki, performed with León Gieco. The Japanese translation is reproduced from this page.


ただ、神に祈ること
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/1/2016 - 04:45

Song for the Luddites

Song for the Luddites
31 gennaio 2016
CANTO DEI LUDDISTI
(continua)
31/1/2016 - 00:43
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Red Flowers

Red Flowers
(1962?)
dall'album "Tear Down The Walls" (1964) con Vince Martin

“It’s an anti-war song by Fred Neil which was written after the US dropped atomic bombs on Hiroshima and Nagasaki. The red canna flowers were the first flowers to bloom in the charred rubble, they became a symbol of courage and hope to the survivors.”
(Alex Gallacher, “The Attic Story and Karen Dalton – Red Are The Flowers”, su Folk Radio UK (FRUK))

Fred Neil scrisse questa canzone ben prima del 1964, anno di pubblicazione dell’album “Tear Down The Walls”. Infatti il brano si trova già interpretato da Karen Dalton nel disco “Cotton Eyed Joe”, un’incisione domestica realizzata nel 1962 a Boulder, Colorado, e riproposta in versione rimasterizzata nel 2007.

(Bernart Bartleby)
Red were the flowers
(continua)
30/1/2016 - 18:53
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Tear Down the Walls

Tear Down the Walls
(1964)

dall'album omonimo con Vince Martin.

Una bella canzone di libertà il cui slogan è stata poi ripresa dai Jefferson Airplane in We Can Be Together
Tear down the walls
(continua)
30/1/2016 - 18:47




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