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I’m in Korea

I’m in Korea
[1954]
J.B. Lenoir, nato in Mississippi nel 1929, arrivò a Chicago che aveva 20 anni.
Erano gli anni di Eisenhower presidente, Nixon il suo vice, della guerra fredda e di quella calda in Corea, della caccia alle streghe e del maccartismo… “I’m in Korea” non è certo una canzone patriottica ed è pure una delle molte canzoni “inconformi” scritte da Lenoir fin da giovanissimo, grazie alle quali fu subito attenzionato dall’FBI del mastino John Edgar Hoover…
La canzone fu pubblicata sul lato A di un 45 giri. Sul lato B un’altra pietra miliare, “Eisenhower Blues”.
Il primo LP in cui il brano è incluso mi pare sia stato “Natural Man”, raccolta pubblicata 3 anni dopo la prematura scomparsa di Lenoir, avvenuta a soli 37 anni del 1967.
Yes I am in Korea
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2016 - 11:23
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Eisenhower Blues

Eisenhower Blues
[1954]
J.B. Lenoir, nato in Mississippi nel 1929, arrivò a Chicago che aveva 20 anni.
Erano gli anni di Eisenhower presidente, Nixon il suo vice, della guerra fredda e di quella calda in Corea, della caccia alle streghe e del maccartismo… “Eisenhower Blues” fu la prima delle molte canzoni di protesta scritte da Lenoir, grazie alle quali fu subito attenzionato dall’FBI del mastino John Edgar Hoover…
La canzone fu pubblicata sul lato B di un 45 giri. Sul lato A, “I’m in Korea”.
Il primo LP in cui il brano è incluso mi pare sia stato “Natural Man”, raccolta pubblicata 3 anni dopo la prematura scomparsa di Lenoir, avvenuta a soli 37 anni del 1967.
Hey everybody I was talkin’ to you
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2016 - 11:05
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Starvation Blues

Starvation Blues
[1928]
Scritta da Broonzy all’inizio della sua carriera musicale a Chicago.
Da notare che questo blues su disoccupazione e fame data un anno prima del crollo di Wall Street…
Nella raccolta “The Young Big Bill Broonzy 1928-1936”, pubblicata nel 1968

Broonzy died in 1958, but his life in the blues spans the years from his 1928 song, “Starvation Blues,” to his prophetic condemnation of Jim Crow laws at the dawn of the civil rights era.
With real foresight, Broonzy captured the economic desperation approaching on the nation’s horizon in his “Starvation Blues,” written in 1928, a year before the stock market crash of October 1929. Even before the Depression struck with full force, the black community was in deep trouble and their growing poverty carried a warning of hard times to come for the rest of the nation.
Big Bill Broonzy’s “Starvation Blues” painted a stark picture of the hunger... (continua)
Starvation in my kitchen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2016 - 10:31
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Homeless Blues

Homeless Blues
[1947]
Scritta da Willie "Long Time" Smith, oscuro bluesman – pianista e cantante - attivo a Chicago negli anni del secondo dopoguerra
Testo trovato su Protest Song Lyrics
Trovo il brano nelle compilation “Doctor Clayton And His Buddies - 1946-1947 Complete (Doctor Clayton / Sunnyland Slim / Willie "Long Time" Smith)” e “News & The Blues: Telling It Like It Is” (CBS, 1990)
On one cold frosty morning,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2016 - 10:08
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Homeless Blues

Homeless Blues
[1927]
Scritta dal pianista e songwriter Porter Grainger (1891-1955)
Trovo il brano nella raccolta dedicata a Bessie Smith intitolata “The Empress”, pubblicata dalla CBS nel 1971. Credo che però facesse originariamente parte di “Mississippi Days”, uno spettacolo musicale realizzato da Grainger con la Smith nel 1928.
Mississippi River, what a fix you left me in,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/1/2016 - 09:31
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Copșa Mică

Copșa Mică
[1997]
Gwerz di Denez Prigent
Interpretato da:
Denez Prigent
Ludmila Dinova [Лудмила Динова]
Irina Balčeva [Ирина Балчева]
Elena Dinova [Елена Динова]
Album: Me 'zalc'h ennon ur fulenn aour

Gwerz skrevet gant Denez Prigent
Jubennet gant:
Denez Prigent
Ludmila Dinova
Irina Balcheva
Elena Dinova
Pladenn: Me 'zalc'h ennon ur fulenn aour

Come quasi tutte le località transilvane, Copşa Mică, oltre al suo nome rumeno, ha anche un nome tedesco, Kleinkopisch, e uno ungherese, Kiskapus; vuol dire "piccola porta, porticella". Si trova a nord della città di Sibiu; antica cittadina della minoranza tedesca (i "sassoni", che la chiamavano Klîkôpeš), è vecchia di oltre seicento anni. Secondo il censimento del 2002, avrebbe 5369 abitanti; per oltre il dieci per cento sono di etnia rom. Negli anni '50 del XX secolo vi vennero effettuati degli importanti scavi archeologici e paleontologici che... (continua)
1. E Copsa Mica ‘n heol ‘zo savet
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 14/1/2016 - 04:27
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Tough Times

Tough Times
[1954]
Parole e musica di John Brim (1922-2003), altro misconosciuto bluesman di Chicago.
Nella compilation “Chicago Blues - The Early 1950's” pubblicata nel 1965

John Brim was another great, yet largely unheralded Chicago blues singer and guitarist who traveled in some of the same circles as Jones. In 1953, Brim recorded one of the gutsiest and most political blues songs of the ’50s. “Tough Times” is a classic side of tough Chicago blues, but with a radical difference — its radical politics.

By January 1954, an economic slowdown in the United States had resulted in a nearly 10 percent unemployment rate in the black community, nearly double the jobless rate for the rest of the nation. Brim responded by warning that unemployment was getting as bad as the worst part of the Depression in 1932.

Brim’s blues are an uncompromising report from the downside of American prosperity. Yet the song... (continua)
Me and my baby was talking
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 22:23
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Stockyard Blues

Stockyard Blues
[1947]
Nel 1945 Floyd Jones (1917-1989) lasciò il nativo Arkansas e, come tanti altri cittadini del sud (specie se neri) in quegli anni, si trasferì al nord in cerca di una vita migliore. Molti di questi migranti trovarono lavoro nelle fabbriche, negli allevamenti di bestiame, nei mattatoi e si sindacalizzarono.
Floyd Jones esordì sulla scena blues di Chicago proprio allora e “Stockyard Blues” è uno dei suoi capolavori, insieme ad “Hard Times” e all’immortale “On The Road Again”, poi rivisitata e resa celeberrima dai Canned Heat. Ma Floyd Jones rimase per gran parte della sua vita misconosciuto e non riuscì a vivere del suo enorme talento ma per campare fu costretto a lavori precari e saltuari. Morì praticamente dimenticato nel 1989.

Floyd Jones was one of the very few musicians who spoke out for the humanity of low-wage workers in Chicago. His songs, “Stockyard Blues” and “Hard Times”... (continua)
Left home this morning
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 21:40
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No Shoes

No Shoes
[1960]
Singolo del 1960 poi incluso, come traccia d’apertura, nell’album “Travelin’”


John Lee Hooker’s No Shoes Blues

An astoundingly high number of the nation’s most masterful blues musicians were born in Mississippi. In Ted Gioia’s book, “Delta Blues” (2008), Detroit bluesman John Lee Hooker offered his own reason why: “I know why the best blues artists come from Mississippi,” said Hooker. “Because it’s the worst state. You have the blues all right if you’re down in Mississippi.”
As Nigel Williamson wrote in “The Rough Guide to the Blues” (2007): “The social and economic problems of the Delta region persist to this day, the product and result of its history of enslavement and the legacies of the cotton plantation era, including the Jim Crow laws, racial segregation of public educational institutions and black disenfranchisement.”
John Lee Hooker was born outside Clarksdale, Mississippi,... (continua)
No food on my table
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 21:05
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איל ריי די פראנסייה

El rey de Fransya
[ca XI secolo]
Canto sefardita
Provenienza accertata: Smirne (Turchia), XVI secolo


Il canto interpretato da Almara (Lisa Pawelke)


Sarà, penso, abbastanza risaputo ormai che, ogni tanto, il qui presente ha bisogno di qualche “giretto” all'indietro nel tempo, e anche parecchio all'indietro. Con la speranza di accompagnare anche chi eventualmente legga e ascolti le assai e volutamente inattuali pagine del genere, stasera vi vorrei portare nella Spagna sefardita dell'undicesimo o dodicesimo secolo, epoca in cui senz'altro questo canto deve avere avuto origine. Un canto che, se possibile, vi consiglierei di ascoltare al buio, o a occhi chiusi; parla di un sogno. Il bel sogno di una giovanissima fanciulla, forse ancora una bambina, figlia di un favoloso re di Francia, che sta ricamando assieme alla madre e alle sorelle, e che mentre ricama si addormenta facendo un bel... (continua)
איל ריי די פראנסייה
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/1/2016 - 20:57
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Il precario

Il precario
2010
Parole Note

testo di Valerio Mastandrea
Io sono un precario e me ne vanto
(continua)
inviata da dq82 13/1/2016 - 15:32

Coraggio mondariso

anonimo
Coraggio mondariso
In “Sei bella, sei splendida : 207 canti popolari ritrovati nella memoria degli abitanti di S. Ilario e Gattatico”, a cura del Gruppo di ricerca sul canto popolare. Prefazione di Gian Paolo Borghi. Regione Emilia-Romagna, Bologna 1998.
Testo riportato in “Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia”, a cura di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Donzelli, 2005
Coraggio mondariso
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 14:58
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Totò: Preghiera del clown

Totò: Preghiera del clown
Totò da Il più comico spettacolo del mondo (1953), primo film in 3D

Inserisco questo testo per tre motivi: intanto la frase "C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità..." e i nomi che mi vengono in mente sono tanti, tantissimi; poi perché è bella, sia nell'interpretazione di Totò, che in quella di Valerio Mastandrea che ha regalato a Niccolò Fabi, Max Gazzé e Daniele Silvestri per il loro tour insieme; infine per la bella canzone dei Crifiu che cita questo brano
Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore
(continua)
inviata da dq82 13/1/2016 - 14:48

Sa vedessi i mondarisi

anonimo
Sa vedessi i mondarisi
[195?]
Canto di ritorno delle mondine dalla stagione.
In “Mondarisi”. Registrazioni di canti della risaia effettuate a Veneria di Lignana (Vercelli) nel 1953, a cura di Cesare Bermani e Silvio Uggeri. Fascicolo accluso all'omonimo disco pubblicato da I Dischi del Sole, 1974.

Trovo il brano anche in “Mondariso”, un CD prodotto negli anni 90 dal Consorzio Produttori Indipendenti / Dischi del Mulo con i canti del Coro delle mondine di Correggio.

“L’arrivo delle mondine alla stazione del proprio paese è descritto in modo colorito da un celebre canto che, mentre dipinge la vivacità dell’evento, non manca di ritrarre le conseguenze della vita in risaia sullo stato fisico delle protagoniste: «faccia gialla, lunga e smorta che non si può nemmeno guardare, gambe che si piegano per la fatiche sostenuta, sedere tutto morsicato dagli insetti»”.
(da “Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia”, a cura di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Donzelli, 2005)
Sa vedessi i mondarisi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 14:31
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Stato, padroni

Stato, padroni
[1975]
Credo che il testo e la musica siano attribuibili a Maria Pia Turri e Laura Morato
Nel disco “Canti di donne in lotta” del 1975
Stato, padroni, fatevi i conti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 12:02

Le guardie hanno bussato (o Uscimo da ‘sti cancelli)

anonimo
Le guardie hanno bussato (<em>o</em> Uscimo da ‘sti cancelli)
Canzone presente nel canzoniere del Centro Femminista di Padova, datato 1976. Ovviamente la provenienza è romana.
Anche in “Canti della protesta femminile. Contributi alla presa di coscienza d'una nuova cultura rivoluzionaria”, a cura di Agata Currà, Giuseppe Vettori e Rosalba Vinci, Roma 1977.
Le guardie hanno bussato stamatina,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 11:41

O mamma mia, maridéme

anonimo
O mamma mia, maridéme
Canzone popolare lombarda (ma esistono altre versioni regionali, per esempio marchigiana - “Mama mia, maridéme / che 'ra passa ra stagiun / le cirese son madire / e ancor li graffignun…” - e istrio-veneta – per esempio nel disco “Rosolina” del Trio Kras)
Trovo il brano nel canzoniere del Centro Femminista di Padova, ma significativamente privo dell’ultima strofa, molto poco femminista nel senso collettivo, individualista e disturbante…
O mamma mia, maridéme
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 10:44

Ci hanno insegnato

anonimo
Ci hanno insegnato
[1976]
Canzone presente nel canzoniere del Centro Femminista di Padova
Ci hanno insegnato sui banchi di scuola
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 10:25
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Reggio Emilia (o Quando saremo a Reggio Emilia)

Reggio Emilia (<em>o</em> Quando saremo a Reggio Emilia)
Canzone popolare emiliana, anche se i crediti nel disco sono a Giutil (Giuliano Tilesi?) e Mario Castellacci (1924-2002), giornalista, scrittore, commediografo e paroliere, tra i fondatori della compagnia romana di varietà Il Bagaglino.
Nel disco della Berti intitolato “Più italiane di me” del 1972
Interpretata anche da Anna Identici nel suo disco “E per la strada” del 1974 e in seguito dal Duo di Piadena e dal Coro delle mondine di Correggio.
Quando saremo a Reggio Emilia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:55
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One Woman

One Woman
2013

From China to Costa Rica, from Mali to Malaysia acclaimed singers and musicians, women and men, have come together to spread a message of unity and solidarity: We are "One Woman".

Launched on International Women's Day, 8 March 2013, the song is a rallying cry that inspires listeners to join the drive for women's rights and gender equality. "One Woman" was written for UN Women, the global champion for women and girls worldwide, to celebrate its mission and work to improve women's lives around the world. "One Woman" reminds us that together, we can overcome violence and discrimination against women and look toward a brighter future: "We Shall Shine!" Join us to help spread the word and enjoy this musical celebration of women worldwide.
In Kigali, she wakes up,
(continua)
inviata da dq82 13/1/2016 - 09:50
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Il mestiere più antico

Il mestiere più antico
[“Canzone scritta nel 1973 per le sorelle prostitute” Fufi Sonnino]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Per te canterò
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:19
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Storia di una cosa

Storia di una cosa
[1970]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
È la storia di una cosa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:09
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Tango della femminista

Tango della femminista
[1974]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Cor capello dritto 'n testa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:01
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L'ultimo partigiano

L'ultimo partigiano
[2013]
Parole e musica di Mario Salis
Nell’album intitolato “Nos amours”
Ora capisco perchè su questa strada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 08:18
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Lupi e agnelli

Lupi e agnelli
[1965]
Parole e musica di Fausto Amodei
Dal 7” intitolato “Canzoni didascaliche”
Ripresa con alcune minime variazioni testuali - vedi l’introduzione e una parentesi nell’ultima strofa del I movimento - dal Canzoniere delle Lame nel loro LP “Il prezzo del mondo” del 1975, interamente dedicato a canzoni scritte da Amodei.


[Signore & signori, siamo qui riuniti questa sera
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 22:41
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Vivere odio

Vivere odio
[1984]
Una delle primissime canzoni dei Kina di Giampiero Capra, Sergio Milani e Alberto Ventrella.
Nel loro primo demo tape, “Nessuno schema nella mia vita!”, e chiude il loro primo LP, “Irreale Realtà” pubblicato nel 1985.
Odio che mi cresce dentro
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 21:44
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Nessuno schema

Nessuno schema
[1984]
Una delle primissime canzoni dei Kina di Giampiero Capra, Sergio Milani e Alberto Ventrella.
Dà il titolo al loro primo demo tape, “Nessuno schema nella mia vita!”, ed apre il loro primo LP, “Irreale Realtà” pubblicato nel 1985.
Nessuno schema nella mia vita, nessuno schema
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 21:24
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La Vente aux enchères

La Vente aux enchères
La Vente aux enchères

Chanson française – La Vente aux enchères – Gilbert Bécaud – 1970
Paroles : Maurice Vidalin. Musique : Gilbert Bécaud – 1970



L’autre jour, en racontant l'histoire de Till le Gueux, on en était arrivé à « La Vente à l'encan », au cours de laquelle le poissonnier qui avait dénoncé Claes le charbonnier aux « autorités », achetait tous les meubles de l'homme qu'il avait vendu. Et dans notre dialogue, j'avais parlé indifféremment de vente à l'encan, vente à la chandelle, de vente aux enchères.

Je m'en souviens très bien et même de la vente à la chandelle, dit Lucien l'âne prouvant ainsi qu'il n'est pas endormi.

Et donc, et c'est là où je veux en venir, donc, dis-je, l'évocation de cette vente aux enchères a subitement ramené à ma mémoire une chanson française à résonance québecoise, dont le titre est précisément celui-là : « La Vente aux enchères ». Ce n'est pas à... (continua)
Approchez, Messieurs Dames, approchez, s’il vous plaît !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/1/2016 - 15:49
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Come Join the Army Son

Come Join the Army Son
[2010]
Parole di Alun Parry, songwriter ed attivista di Liverpool

Una canzone, eseguita senza accompagnamento musicale, che racconta una storia vera, quella di un ragazzo della working class di Manchester convinto ad arruolarsi nell’esercito a soli 17 anni e poi spedito in qualche teatro di guerra in Medio Oriente, da dove è tornato quasi subito su di una sedia a rotelle su cui resterà per tutta la vita.
Well I was just 16 when I left the school
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 13:59
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The Limerick Soviet

The Limerick Soviet
[2009]
Parole e musica di Alun Parry
Nell’album intitolato "We Can Make The World Stop”

The Limerick Soviet (Irish: Sóivéid Luimnigh) was a self-declared soviet that existed from 15 to 27 April 1919 in County Limerick, Ireland. At the beginning of the Irish War of Independence, a general strike was organised by the Limerick Trades and Labour Council, as a protest against the British Army's declaration of a "Special Military Area" under the Defence of the Realm Act, which covered most of Limerick city and a part of the county. The soviet ran the city for the period, printed its own money and organised the supply of food. (en.wikipedia)
1919 was the year the trouble all went down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 13:57
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Café, café

Café, café
[primi anni 80]
Parole di Claude Michel
Musica di Marcelle Noblet
Credo si tratti della canzone d’esordio della carriera artistica della cantante ed accordeonista bretone Claude Michel
Tu ne vois des tropiques que des plages magiques
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 09:51
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Ainsi donc l’Afrique doit du fric !

Ainsi donc l’Afrique doit du fric !
[2004]
Parole e musica di Tiken Jah Fakoly, feat. Barthélémy Attiso
Nell’album intitolato “Coup de gueule”

“Françafrique”: espressione che definisce la politica neocolonialista francese nel continente africano. L’economista, storico e difensore dei diritti dell’uomo François-Xavier Verschave (1945-2005) definì la Françafrique come “La criminalità segreta nelle alte sfere della politica e dell'economia francese, dove è nascosta una sorta di Repubblica sotterranea alla vista… Una nebulosa d'attori economici, politici e militari, in Francia e in Africa, organizzata in reti e lobbies, e incentrata sull'accaparramento di due fonti di guadagno: le materie prime e l'Aiuto pubblico allo sviluppo. La logica di quest'appropriazione è di vietare l'iniziativa fuori dal circolo degli insiders. Il sistema autodegradante si ricicla nella criminalità. È naturalmente ostile alla democrazia.”

L’arguto... (continua)
Ainsi donc l'Afrique doit du fric
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 09:08

La Vente à l'encan

La Vente à l'encan
La Vente à l'encan

Chanson française – La Vente à l'encan – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 21

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXVI)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.

Nous... (continua)
Claes mort, pour la vente de justice
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/1/2016 - 23:14

La Grève Générale

anonimo
La Grève Générale
[1918?]
Testo trovato nel repertorio della Chorale des Sans Nom di Nancy

Credo si tratti - ma potrei sbagliarmi - di una canzone nata durante il grande sciopero generale svizzero del 1918, quello nato come risposta al coprifuoco imposto sulla città di Zurigo dove le autorità temevano che si ripetessero i disordini dell’anno prima quando, nel novembre, un assembramento spontaneo per festeggiare la vittoria dei bolscevichi in Russia era stato disperso con violenza e al prezzo di alcuni morti. Un anno dopo, l’occupazione militare preventiva di Zurigo diede il via ad uno sciopero generale in tutto il paese che coinvolse oltre 250.000 lavoratori. Purtroppo la mobilitazione collassò dopo tre giorni e i soldati ripresero in mano l’ordine.
Oltre 3.500 furono gli arresti e centinaia le condanne di fronte ai tribunali militari.

Sono quasi certo che si tratti del 1918 perchè la prima strofa ed il... (continua)
Du fond des bagnes patronaux
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2016 - 22:53
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Son ar serjeant major

anonimo
Son ar serjeant major
[XIX secolo; 1872?]
Brano tradizionale bretone
Son vrezhonek hengounel
Chanson bretonne traditionnelle
Interpretazione / jubennerezh / interprétation
Kern, Breizh vol. 1, 1998
Wig a Wag, in/e/dans "Wig a Wag 6", 2013
Kan ha diskan

Direttamente dalle scorribande notturne di Krzysiek Wrona, un altro brano tradizionale che ci dimostra che la Bretagna non è stata una terra soltanto di coscritti, ma anche di sergenti maggiori. Un altro vertiginoso kan ha diskan riproposto in epoca attuale innanzitutto dai Kern (nel 1998, nell album Breizh vol. 1) e poi dai Wig a Wag (nel 2013, nell'album Vol. 6). Il testo presente nella pur benemerita e utilissima pagina Barzaz Breiz – Komzoù Brezhoneg è sbagliato in alcuni punti e ho dovuto un po' riascoltarlo per ripristinare le dizioni corrette.

La Son ar serjeant major è un brano nel quale, caso abbastanza raro, è nominato l'anno preciso in cui... (continua)
Selaouit, eta selaouit, den kozh ha den yaouank,
(continua)
inviata da Richard Gwenndour/Ryszard Białawoda ha Kristof Bran 11/1/2016 - 22:22
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È partita la Celere

È partita la Celere
[1948]
Canzone di autrici anonime, mondine di Bentivoglio, provincia di Bologna.
Cantano Frida Forlani e Eugenia De Paolis, collaboratrici del Canzoniere delle Lame
Nello spettacolo “Canti Contro” del 1971

In quel caldissimo secondo dopoguerra le mondine di Bentivoglio erano impegnate in un lungo sciopero per il rinnovo del contratto nazionale dei braccianti: “Siamo le mondine, siamo di Bentivoglio. Viva il nostro convoglio, viva la libertà!”.

Bisogna anche ricordare che queste donne combattive non erano nuove ad atti del genere: nel 1944, con i fascisti ancora in sella e i nazisti ancora in casa, 70 di loro ebbero l’ardire di occupare il palazzo comunale per protestare contro il latte che le autorità distribuivano completamente scremato, e quindi privo di sostanza, e ad un prezzo giudicato esorbitante. In seguito, la mobilitazione delle donne crebbe e nel giugno, nel pieno della mondatura,... (continua)
È partita la Celere da Bologna
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2016 - 21:48
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David Bowie: Space Oddity

David Bowie: Space Oddity
[1969]
Written by David Bowie
Scritta da David Bowie
First issued: July 11, 1969
Prima pubblicazione: 11 luglio 1969
Arranged by David Bowie and Paul Buckmaster
Arrangiata da David Bowie e Paul Buckmaster
First issued in album: Space Oddity, 1969
Prima pubblicazione in album: Space Oddity, 1969

E così David Bowie s'è perso nello spazio assieme al maggiore Tom. In piena ovvietà, ma un'ovvietà che ha accompagnato tutti noi, credo, per più di quarant'anni, ecco la Bizzarria Spaziale più famosa della storia. Fu pubblicata in 45 giri l'11 luglio 1969; si dice che David Bowie l'avesse scritta pensando alle condizioni di vita degli astronauti dell'Apollo 8. Dieci giorni dopo l'uomo sbarcava sulla Luna e questa canzone ne fu già la colonna sonora. Solo che sulla Luna non gliene importa più a nessuno di andarci, mentre la Bizzarria Spaziale deve aver varcato, crediamo, almeno le soglie del... (continua)
Ground Control to Major Tom
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 11/1/2016 - 14:13
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Five Years

Five Years
Pare che Ziggy Stardust ci abbia lasciati stanotte...
Aveva appena compiuto 69 anni ed è appena uscito il suo ultimo disco, "Blackstar"...
Bernart Bartleby 11/1/2016 - 08:21
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For America

For America
PER L'AMERICA
(continua)
inviata da Luca Fabbri 10/1/2016 - 21:37
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L'Etat assassine

L'Etat assassine
Album L'Homicide volontaire (1995)

L'état assassine est une chanson qui traite des dérapages et des bavures de l'Etat représenté par la police. Assassin assimile la police et l'état à un gang de voyous qui agiraient en toute impunité.

La chanson est très fortement inspirée du film La Haine (Matthieu Kassovitz, 1995). Le troisième couplet notamment rappelle le dilemmen de Vinz dans la Haine : est-ce qu'équilibrer la balance en tuant un policier est vraiment utile ?
genius.com
[Refrain 1] (X2)
(continua)
10/1/2016 - 21:13
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Lettre au président

Lettre au président
Album: Le Fond et la Forme (1997)

Una lettera all'allora presidente della Repubblica Francese, Jacques Chirac.
"Danger, situation critique"
(continua)
10/1/2016 - 18:21
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11'30 contre les lois racistes

11'30 contre les lois racistes
(1997)

Brano collettivo di vari rapper francesi, tra cui Akhenaton, Menelil, Radicalkicker, Kabal, J-f Richet, Djoloff, Rootsneg, Aze, Sleo, Soldatsfadas, Spirit, Yazid, Arco, Mystik, Stomy Bugsy, Freeman (IAM), Passi, White, Rockin' Squat (Assassin), & Fabe.

Reazione del mondo del rap francese alle leggi Debré, che inasprivano le leggi Pasqua contro l'immigrazione. Note in parte tratte da genius
[Intro]
(continua)
10/1/2016 - 17:49

La monacella

anonimo
La monacella
Chanson italienne – La monacella – anonyme – avant 1900

Chanson populaire du dix-neuvième siècle, mais qui trouve ses origines bien avant.



Texte trouvé sur l’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana (Archive des traditions populaires de la Maremme grossetana), avec le commentaire suivant :

« L’histoire de la moniale par force, forcée à vivre au couvent après avoir éprouvé une déception d’amour. C’est une chanson répandue dans une grande partie de l’Italie centrale et septentrionale et connue dans beaucoup de zones de la Maremme. […] Une version très semblable à celle qui suit (surtout dans les premières strophes) a été publiée dans le livre de Marcello Conati : Chants populaires du Val d’Enza et de Val Cedra, édité à Parme en 1976, pag.193. Parmi les notes de Conati, on lit que « le noyau thématique a des origines du XVIII et même du XVIIe siècle remontant aux temps... (continua)
LA MONIALE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/1/2016 - 17:42
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Logan Braes

Logan Braes
tratto da Terre Celtiche

Robert Burns scrisse il testo di una canzone con il titolo di Logan Braes (a volte scritto come Logan Water) nel 1793 prendendo probabilmente spunto dalla versione di Logan Water (Logan Bres) scritta da John Mayne nel 1781 (qui): lo scenario è quello bucolico sulle rive del Logan e una pastorella rimpiange i giorni felici trascorsi a sollazzarsi con il suo pastorello

“Thae days are gane,
When I wi’ grief did herd alane,
While my dear lad did fight his faes,
Far, far frae me and Logan braes.”


Burns riprende il tema trasformandolo più decisamente in una antiwar song e proprio per il suo contenuto pacifista, il testo viene pubblicato solo all’inizio del nuovo secolo.
LOGAN BRAES
(continua)
inviata da Cattia Salto 10/1/2016 - 17:33
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We Would Use Our Antlers to Destroy the Houses of Parliament

We Would Use Our Antlers to Destroy the Houses of Parliament
2013
Creepy crawlies and other living things

Dovremmo usare i nostri palchi per far cadere il governo,
Dovremmo usare i nostri palchi per distruggere le Camere del Parlamento,
Dovremmo usare i nostri palchi per reclamare il potere per tutti noi.
Dovremmo usare i nostri palchi per saccheggiare la ricchezza,
Dovremmo usare i nostri palchi per ridistribuirla,
Dovremmo usare i nostri palchi per porre fine alla polarizzazione della ricchezza.
Dovremmo usare i nostri palchi per distruggere le compagnie petrolifere,
Dovremmo usare i nostri palchi per difenderci contro la deforestazione,
Dovremmo usare i nostri palchi per proteggere il nostro mondo dal collasso climatico.
Dovremmo usare i nostri palchi per distruggere il sessismo e il bigottismo,
Dovremmo usare i nostri palchi per far cadere ogni singola gerarchia
Dovremmo usare i nostri palchi per terminare il pregiudizio e la sottomissione ...
I like to drink from mossy fountains right after the rain,
(continua)
inviata da dq82 10/1/2016 - 16:08
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Frontières

Frontières
Album: "La Gale" (2012)
Du phosphore blanc pour mes peines
(continua)
10/1/2016 - 14:38
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Mamma son partigiano

anonimo
Mamma son partigiano
Canto partigiano riferito da Giuseppina Rettori (classe 1925) di Dicomano, provincia di Firenze, nel corso delle registrazioni effettuate in casa sua tra il 2003 ed il 2007 dal ricercatore Marco Magistrali del Centro di Ricerca e Documentazione dell’Associazione Culturale La Leggera di Rufina, Firenze

La brigata partigiana Lanciotto Ballerini, dal nome di un martire partigiano [1911-3 gennaio 1944], fu fondata poco prima della Battaglia di Cetica avvenuta sul Pratomagno il 28 giugno 1944 a cui parteciparono i partigiani di Dicomano.

Mio fratello [Valerio Rettori, ndr] era sotto gli ordini della Lanciotto, perché questi ragazzi eran sotto la Lanciotto
Mamma son partigiano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2016 - 13:33
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Se tu sapessi mamma

anonimo
Se tu sapessi mamma
Canto partigiano riferito da Giuseppina Rettori (classe 1925) di Dicomano, provincia di Firenze, nel corso delle registrazioni effettuate in casa sua tra il 2003 ed il 2007 dal ricercatore Marco Magistrali del Centro di Ricerca e Documentazione dell’Associazione Culturale La Leggera di Rufina, Firenze

Giuseppina dopo il bombardamento del 27 Maggio del 1944 sfollò con tutta la famiglia nella località denominata Monte vicino a Santa Lucia dove vi rimase fino a ottobre. Nella casa in cui erano ospitati passavano spesso i partigiani tra cui alcuni erano di Dicomano e intimi di Giuseppina, ad esempio il fratello Valerio, il nipote Elio Vaggioli e l’amico Lazio Cosseri. Spesso cantavano, così tra i canti canti narrativi e da osteria che già conosceva Giuseppina ha appreso i due seguenti. “Cirillo” era il soprannome del partigiano Artemio Genivi [della Divisione "Potente" - Brigata "Lanciotto",... (continua)
Se tu sapessi mamma
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2016 - 13:21
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Tubthumping

Tubthumping
Tubthumping
(continua)
inviata da dq82 10/1/2016 - 10:25
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Il lunedì di guardia

anonimo
Il lunedì di guardia
Canto di naia riferito da Giuseppina Rettori (classe 1925) di Dicomano, provincia di Firenze, nel corso delle registrazioni effettuate in casa sua tra il 2003 ed il 2007 dal ricercatore Marco Magistrali del Centro di Ricerca e Documentazione dell’Associazione Culturale La Leggera di Rufina, Firenze
Il lunedì di guardia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/1/2016 - 10:08




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