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Tomorrow's Children

Tomorrow's Children
[1964?]
Adattamento inglese a cura di Walter Lowenfels (1897-1976, poeta e giornalista comunista americano) dei versi del poeta bretone Eugène Guillevic
Musica di Pete Seeger
In “Broadsides - Songs and Ballads”, Folkways Record 1964
But you who know days of a different kind
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/8/2015 - 11:40
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I Ain't a-Scared of Your Jail

anonimo
I Ain't a-Scared of Your Jail
[1963]
Canzone nata a Birmingham, Alabama, nella primavera del 1963, durante le manifestazioni non violente per i diritti civili duramente represse dalla polizia col massiccio impiego di gas lacrimogeni, idranti e cani feroci lanciati anche contro bambini.

Sulla melodia di “Old Abe Lincoln Came Out Of The Wilderness”, una vecchia canzone risalente all’epoca della Guerra Civile.
Registrata da Pete Seeger in “Broadside Ballads, Vol. 2”, Folkways Records 1963.
I ain't a-scared of your jail, because I want my freedom
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/8/2015 - 11:21
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The Dove

The Dove
[1962]
Parole di David I. Arkin (1906-1980), insegnante, pittore, scrittore e liricista, padre dell’attore Alan Arkin.
Misica di Waldemar Hille (1908-1995), pianista e compositore, direttore musicale della First Unitarian Church, amico di Pete Seeger e Paul Robeson.
Testo pubblicato su Broadside #7 del giugno 1962
Registrata da Pete Seeger in “Broadsides - Songs and Ballads”, Folkways Records, 1964.

Da ricordare che l’autore di questa canzone, David I. Arkin, nel secondo dopoguerra fu una delle tante vittime della “witch hunt” anticomunista scatenata da quell’ubriacone del senatore McCarthy.
Arkin, che era un insegnante, perse il lavoro e non fu mai in grado di recuperarlo, nonostante i ripetuti ricorsi. Fu riabilitato solo dopo la sua morte, avvenuta per un cancro nel 1980.
Anche suo figlio Alan è stato un attore scomodo: si pensi ai suoi esordi in “The Russians Are Coming, the Russians... (continua)
The storm clouds hang on the hill
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/8/2015 - 09:37
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Syneczku

Syneczku
[1985?]

Dopo trent'anni Gertruda torna a Jarocin

Jarocin Festival was one of the biggest and most important rock music festivals in the 1980s Europe, by far the biggest festival of alternative music in the Warsaw Pact countries.

Founded in 1980, had been based on the earlier Wielkopolskie Rytmy Mlodych (Greater Poland’s Rhythms of the Youth), which had been organized in Jarocin since 1971. In 1980, due to Walter Chelstowski’s initiative, its name was changed to Ogolnopolski Przeglad Muzyki Mlodej Generacji w Jarocinie (All-Polish Review of Music of Young Generation in Jarocin) and subsequently, musicians and bands from the whole country were invited. Later on, its name was changed again - to Festiwal Muzykow Rockowych (Rock Musicians’ Festival).

Jarocin’s Festival was generally based in its organization and atmosphere on famous American Woodstock Festival, thus it sometimes is called... (continua)
Dzieci umierają pierwsze
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 17/8/2015 - 17:18
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Brother, Where Are You?

Brother, Where Are You?
[1959?]
Parole e musica di Oscar Brown Jr.
L’autore incise questa canzone solo nel 1965, nel disco “Mr Oscar Brown Jr Goes To Washington”, ma la prima versione è senz’altro quella - splendida - di Abbey Lincoln, dal suo disco intitolato “Abbey Is Blue” del 1959.
Moltissime le cover successive: Marlena Shaw, The Remo Four, Al Wilson, Johnny Rivers, Billy Taylor Trio,... Oscar Brown l’ha riproposata anche nel 1974 ed è la canzone che dà il titolo al suo album di quell’anno.


Brother, (Brother)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2015 - 22:23
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1522 / 016

1522 / 016
2008
Indomable

"1522". Il numero di telefono "antiviolenza" per le donne maltrattate.

Il titolo del singolo italiano dei No Relax (tratto dal disco doppio Indomabile2008) denuncia questa realtà ricalcando l'importanza di questa tematica e proponendo un videoclip dalle immagini crude, livide, dure, ma mai quanto la realtà a cui sono ispirate.
Non c’è più tempo per l’amore
(continua)
inviata da dq82 16/8/2015 - 21:55
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The Dividing Line

The Dividing Line
Album: "Hopes and Fears", 1978
(Cutler-Frith-Cooper)

Vi propongo una delle canzoni (testo di Chris Cutler) di quello che è stato uno degli ultimi rami della Scuola di Canterbury (che ho molto amato e seguito ai tempi)
over thee high rise
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 16/8/2015 - 16:57
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El ultimo viaje

El ultimo viaje
2008
Indomable

Francisco Sabaté Llopart (L'Hospitalet de Llobregat, 30 marzo 1915 – Sant Celoni, 5 gennaio 1960)è stato un anarchico spagnolo.

Con il nome di battaglia "El Quico", è stato un anarchico catalano coinvolto nella resistenza contro il regime fascista di Francisco Franco.

Già a 17 anni, Sabaté aveva aderito al gruppo di azione anarchico "Los Novatos", una organizzazione della Federazione anarchica iberica (Federación Anarquista Ibérica, FAI), molto legata alla CNT. Il gruppo organizzò insurrezioni contro il governo conservatore della Seconda Repubblica spagnola alla fine del 1933 e combatté subito contro il pronunciamento di Franco. Nel 1935 Sabaté ha rifiutato il servizio militare, dando inizio così alla sua attività clandestina e di ricercato. In questo anno il gruppo dello "Los Novatos" compie una rapina per fornire fondi onde soccorrere i compagni in carcere. Durante la guerra... (continua)
Rebelde entre rebeldes y sobrao de corazón
(continua)
inviata da donQuijote82 16/8/2015 - 11:55

Il sedici di agosto, sul far della mattina

Antiwar Songs Blog
Il sedici di agosto, sul far della mattina
«Signori giurati, non è la mia difesa che vi voglio esporre, ma una semplice esposizione del mio atto. Dopo la mia prima giovinezza, ho cominciato a conoscere che la nostra Società è mal organizzata e che tutti i giorni ci sono degli sfortunatiche, spinti dalla miseria, si suicidano, lasciando i loro figli nella più completa […]
Antiwar Songs Staff 2015-08-16 08:23:00
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Tres Versos Para una Historia

Tres Versos Para una Historia
Dall'album "Vuelvo Amor… Vuelvo Vida", 1992

Testo e commento trovati sul Blog "Esta canción no dice nada"

"Para el mundo la dictadura de Pinochet destaca por sobre otros gobiernos totalitarios, no porque se trataba de un régimen Fascista, sino que además de eso se crearon organismos de Estado que apuntaban al extinción de la ideología Marxista, mediante métodos como la tortura y el exterminio de quienes tenían un pensamiento orientado hacia la izquierda.
No conforme con ello los servicios de inteligencia de las Fuerzas Armadas de Chile persiguieron, torturaron, encarcelaron, exoneraron, desterraron, asesinaron y desaparecieron a todo aquel que se opusiera a la dictadura.
[...]
El grupo Illapu con “Tres Versos para una Historia”, consistente en tres textos unidos en una sola canción, es quizá el más crudo de todos los testimonios musicales de esa época oscura, ya que refleja el vivo... (continua)
I. La Historia de Manuel.
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 15/8/2015 - 23:01
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Forbidden Fruit

Forbidden Fruit
[1961?]
Parole e musica di Oscar Brown Jr.
La canzone che dà il titolo all’album di Nina Simone del 1961
Incisa anche dall’autore nel suo disco intitolato “Between Heaven And Hell” dell’anno seguente




Una canzone sul primo gesto antiautoritario nella storia dell’umanità.

Il fatto che poi i nostri tre, chiamati a giudizio, abbiano finito con l’incolparsi a vicenda non sminuisce affatto la grandezza del gesto: pensate solo a chi avevano di fronte, il personaggio più grosso e cattivo mai concepito dalla fantasia umana, più potente e feroce del grande Galactus...
E’ anche la dimostrazione che la ribellione paga: Adamo, Eva e il serpente, fuori da quel lager dove erano stati fino a quel momento costretti, cominciarono finalmente a vivere.
Eve and Adam had a garden everything was great
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2015 - 22:46
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The Lone Ranger

The Lone Ranger
[1973]
Parole di Oscar Brown Jr.
Misica di Floyd Morris
Singolo poi incluso nell’album “Brother Where Are You” del 1974

The Lone Ranger, il giustiziere mascherato, ed il suo “fido” assistente Tonto si trovano circondati da indiani ostili... Ma Tonto si ricorda di essere un pellerossa pure lui... “Cazzi tuoi, visopallido! Hi ho, Silver!”... Tonto, okkei, ma mica scemo!
The Lone Ranger and Tonto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2015 - 22:05
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Monkey Hair

Monkey Hair
(1985)
Interpretata anche da Martin Carthy nell'album The Moral of the Elephant (2014)

Monkey hair è una canzone più recente dello scomparso cantautore scozzese (apparsa nel 1985 in Gaels Blue) che parla della moglie di un prete a lui conterraneo stanca di mettere al mondo figli spediti dal marito a morire in guerra
Monkey hair has turned to fair
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 15/8/2015 - 19:13
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The Bonny Moorhen

anonimo
The Bonny Moorhen
[Traditional - ca. 1818]
[Tradizionale - ca. 1818]
Performed by Martin Carthy on his and Eliza Carthy's duo album The Moral of the Elephant [2014]
Interpretata da Martin Carthy nell'album in duo con Eliza Carthy The Moral of the Elephant [2014]

"Ho ricevuto l'ultimo cd di Martin Carthy (The Moral of the Elephant, 2014) e sono contenuti un paio di vecchi pezzi interessanti che non ho trovato nel sito." [Flavio Poltronieri]

"Martin Carthy sang Bonny Moorhen in 2014 on his and Eliza Carthy's duo album, The Moral of the Elephant. He commented in their album's sleeve notes:

Mike Bettison, having for many years been a mainstay of Flowers and Frolics and of The Fabulous Salami Brothers, is these days a Community Arts organiser in Hawes and he phoned a while back having run to earth the grandson of the man who sang Scarborough Fair to Ewan MacColl in the late 1940s. He is Floyd Anderson and... (continua)
You brave lads of Weardale, I pray lend an ear
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri + CCG/AWS Staff 15/8/2015 - 19:06
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Cosecha de Pueblo

Cosecha de Pueblo
[2013]
Album: Sembranzas

Letra: Álvaro Álvarez
Música: Sebastián Echarry
El cauce se colmó con gotas de sudor,
(continua)
inviata da adriana 15/8/2015 - 17:44
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Cuéntame

Cuéntame
[2007]
Album : TIERRA ADENTRO

Canción escrita por Sebastián Echarry
dedicada a las Madres de Plaza de Mayo
Cuentan las flores que hay en mi sombra,
(continua)
inviata da adriana 15/8/2015 - 17:31
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Ef

Ef
[1986]
Testo e musica: Jóhann G. Jóhannsson
Lyrics and music: Jóhann G. Jóhannsson
Interpretata da / Performed by: Björgvin Halldórsson

Il mondo del pop islandese degli anni '60, '70 e '80 è, come è presumibile, un territorio pressoché inesplorato, al pari del selvaggio interno della grande isola nordica. Björk, i Sigur Rós e l'attuale “moda”, anche musicale, dell'Islanda erano ancora ben al di là dal venire, anche perché i cantanti e i gruppi musicali islandesi avevano il “vizio” di scrivere e cantare tutto quanto rigorosamente in islandese, lingua non propriamente accessibile ai più. Eppure qualcuno si sarà pur chiesto se dietro ai famosissimi nomi attuali ci sia stato dietro qualcuno e qualcosa; e nell'Isola delle Saghe si “poppava” e si rockeggiava alla grande fin dagli anni '50, magari emergendo ogni tanto all'Eurofestival (che nei paesi nordici è sempre stato importantissimo).... (continua)
Ef mættum við lifa í samlyndi og sátt,
(continua)
15/8/2015 - 09:19

The Bay of Pigs

The Bay of Pigs
[1962]
Parole di Martha Case, autrice sconosciuta che credo abbia contribuito su Broadside solo questa canzone
Sull’aria di “Mr. McKinley” (canzone dedicata all’assassinio nel 1901 dell’allora presidente USA William McKinley da parte dell’anarchico Leon Czolgosz)

Testo pubblicato su Broadside #4, metà aprile 1962

Proprio oggi che sono state ripristinate le relazioni diplomatiche tra USA e Cuba, mi pare doveroso ricordare - pur attraverso la canzone dimenticata di una sconosciuta autrice - che cosa fu e rappresentò 54 anni fa la battaglia di Playa Girón, la fallita invasione di Cuba da parte del governo del democraticissimo ed amatissimo JFK, un’operazione che causò la morte di diverse centinaia di cubani e di un centinaio di invasori, quasi tutti esuli cubani anticastristi. Più di un migliaio di aggressori vennero fatti prigionieri e in seguito riscattati al costo di una cinquantina... (continua)
On the 17th day of april in 1961
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 21:14
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Buffalo Skinners

anonimo
Buffalo Skinners
[1873?]
Canzone di autore anonimo conosciuta in innumerevoli versioni (con titoli diversi, come “The Buffalo Song”, “The Hills of Mexico”, “On the Trail of the Buffalo”, “Buffalo Range”, ecc.) tutte riconducibili ad una folk song nata tra i cacciatori che nella seconda metà dell’800, attirati dagli incentivi offerti dal governo, sterminarono le immense mandrie di bisonti nelle pianure centrali del nord America. Il governo pagava profumatamente per le pelli e le carcasse scuoiate venivano lasciate a marcire sotto il sole. Questo per spiegare che lo sterminio del bisonte americano non fu opera di bracconieri (anche perché la caccia cominciò ad essere seriamente regolamentata solo nel 900, come si racconta nell’introduzione a The Ballad of Earl Durand) ma venne pianificato a tavolino dal governo USA. Certamente levare di mezzo i bisonti rese più veloce lo sterminio dei nativi.

Sulla melodia... (continua)
Come all you buffalo hunters and listen to my song
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 14:19
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We're All Human

We're All Human
Inno ufficiale della 10° Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. Scritta in sostegno della comunità LGBTQ in Russia.
Stand beside the one you love
(continua)
inviata da Andrea 14/8/2015 - 14:04

The Shelter Diggers

The Shelter Diggers
[1962]
Parole di Agnes “Aggie” Friesen, scrittrice, poetessa e disegnatrice (suoi molti dei disegni a penna che illustravano i numeri di Broadside), è la figlia di Gordon Friesen e Agnes “Sis” Cunningham, fondatori di Broadside e membri degli Almanac Singers negli anni 40.
Sulla melodia di Buffalo Skinners, canzone del 1873 che divenne in seguito celebre nella versione, originale nel testo, di Woody Guthrie (ancora mancante sulle CCG/AWS, sicchè provvederò quanto prima)
Testo pubblicato su Broadside #4, metà aprile 1962

Come nell’originaria “Buffalo Skinners”, anche qui un gruppo di giovani disoccupati viene ingaggiato da un datore di lavoro. Là era un commerciante di pelli, qui è un milionario che vuole farsi costruire un rifugio anti atomico duecento piedi sotto terra. Gli operai si rendono subito conto della difficoltà del lavoro (per esempio, scavando tranciano un cavo elettrico e... (continua)
I found myself in Brooklyn in the year of sixty two
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 13:18
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Freedom Freedom Rider

Freedom Freedom Rider
[1961]
Parole di Marilyn Eisenberg, una “freedom rider” californiana, all’epoca appena diciottenne studentessa (bianca ed ebrea) a Berkeley. Arrestata, come quasi tutti gli altri, fu condannata a 4 mesi di prigione per aver “turbato la pace pubblica” (!)
Sull’aria di “Hully Gully”, brano interpretatato da The Olympics nel 1959 e in seguito ripreso dai Beach Boys

Pubblicata su Broadside #3, aprile 1962, dove il testo di questa canzone oggi assai poco nota precedeva “I Will Not Go Down Under The Ground”, ossia Let Me Die In My Footsteps di Bob Dylan.

Una delle tante canzone intonate dai Freedom Riders, questo il nome del convoglio del CORE (Congress of Racial Equality) che nel 1961 attraversò Virginia, Carolinas, Georgia, Alabama, Mississippi e Louisiana per denunciare che la segregazione razziale, bandita dalla Corte Suprema degli USA, continuava a persistere. Nonostante i continui, violentissimi attacchi armati da parte di segregazionisti e membri del KKK, i Freedom Riders portarono a termine con successo il loro viaggio a New Orleans.
Went to Mississippi on a Greyhound bus line
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 10:50
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Bob Dylan: If Dogs Run Free

Bob Dylan: If Dogs Run Free
[1970]
Parole e musica di Bob Dylan
Nell’album intitolato “New Morning”
If dogs run free, then why not we
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 09:45
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Eusko gudariak

Eusko gudariak
segnalo in ETNIE Breve storia paese basco a fumetti di Gianni Sartori
ciao
Gianni
GIANNI SARTORI 14/8/2015 - 09:42
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I Can See a New Day

I Can See a New Day
[1962]
Parole e musica di Les Rice
Testo trovato su Broadside #3, aprile 1962
Interpretata dai New World Singers (Bob Cohen, Gil Turner, Happy Traum) nella raccolta Broadside Ballads Vol. 1, Folkways Records 1963.

Non ho molte notizie su Les Rice, l’autore di questa canzone. Era un coltivatore di mele di Newburgh, Stato di New York, sindacalista nella Farmers Union, contributore occasionale di Broadside Magazine. Sua anche “Banks of Marble” (1948) che divenne uno dei cavalli di battaglia di Pete Seeger alla fine dei 50.
I can see a new day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2015 - 09:00
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Civil War

Civil War
Es una pésima traducción al español
Alexander Gonzalez 14/8/2015 - 00:24
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Il lupo

Il lupo
Dall'album "Sul nido del cuculo" (1988)
Gli uomini conoscono cos’è un fucile?
(continua)
inviata da Andrea 13/8/2015 - 20:39

Plain Bill Brown

Plain Bill Brown
[1962]
Parole di Ernest “Ernie” Marrs, cantautore di Atlanta, contributore di Broadside Magazine nei primi anni 60.
Sulla melodia della tradizionale “The Young Man Who Wouldn’t Hoe Corn”
Testo pubblicato su Su Broadside # 2, marzo 1962.
Bill Brown was born at half-past two
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2015 - 13:07

Duffy Square

Duffy Square
[1962]
Parole e musica di tal D. Brooks, sconosciuto songwriter contributore del Broadside Magazine
Su Broadside # 2, marzo 1962.

Duffy Square è una porzione di Times Square a Manhattan, New York City.

Nel 1962 fu teatro di aspri scontri tra polizia e manifestanti che protestavano contro i test nucleari condotti dal governo USA nel Pacifico e in Nevada. L’esito sanguinoso della battaglia indusse le autorità a bandire ogni manifestazione dal centro della città, sicchè anche negli anni successivi, quando la tensione sociale era maggiormente acuita dall’inizio della guerra in Vietnam, Duffy Square fu luogo di grandi pestaggi di dimostranti ad opera della polizia, che aveva sempre la scusa dell’assembramento non autorizzato.
It was a cold and windy Saturday whwn we met at Duffy Square
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2015 - 11:25
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Morti bianche su orizzonti neri (ai caduti sul lavoro)

Morti bianche su orizzonti neri (ai caduti sul lavoro)
Una vicenda che mi ha ricordato la trama di un bellissimo film dei fratelli Dardenne, "La promesse", 1996.
Non mancate di vederlo.


Muore nei campi, lo trasportano a casa per mascherare l'infortunio

di Erica Di Blasi e Jacopo Ricca da La Repubblica del 13 agosto 2015

E' accaduto a Carmagnola, nel Torinese: la vittima è un bracciante romeno che era pagato in nero. La procura di Asti apre un'indagine.

Succede ancora di morire sul lavoro, senza essere in regola. E non solo al sud, anche in Piemonte. È accaduto quest'estate a Carmagnola, famosa per la Sagra del peperone. E proprio quelli stava raccogliendo lo scorso 17 luglio un bracciante romeno. Si chiamava Ioan Puscasu, aveva 46 anni. Assieme al fratello lavorava da ormai quattro anni in un'azienda agricola in via Pret. Lo hanno visto accusare un forte dolore al petto e poi accasciarsi a terra. Prima di chiamare l'ambulanza, è stato però... (continua)
Bernart Bartleby 13/8/2015 - 10:10
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39 Miles From the Ohio Line

39 Miles From the Ohio Line
[1966]
Parole di due anonimi “mountain men” del Wyoming
Musica di Charles Edward Artman (1939-1991), detto Charlie Brown
Nel disco intitolato “Teton Tea Party with Charlie Brown”, Broadside Records, 1967

Come The Ballad of Earl Durand, ecco un’altra canzone - col solito, inevitabile tragico epilogo – dedicata ad un “outlaw”, un prigioniero fuggito di prigione (“My ankles are festered and sore because of the chains that I wore”) che, inseguito dai suoi carnefici (“The bitches were on my trail all day”) tenta di varcare un confine di Stato ma, proprio quando crede di essere ormai in salvo, viene raggiunto da un proiettile fatale. “Dio ha detto: ama i tuoi fratelli. O Signore, che cosa potevo fare?”

Una canzone che mi ha subito ricordato Juste le temps de vivre (L'évadé) di Boris Vian…

Due parole su Charlie Brown, che insieme ai suoi amici “Tetons” – molti dei quali nativi e trapper –... (continua)
I'm thirty-nine miles from the Ohio line,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2015 - 09:46
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One Flew Over the Cuckoo's Nest [Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo]

One Flew Over the Cuckoo's Nest [Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo]
Il brano che fa da colonna sonora al terzo video non è "Funky Dung", ma "Remergence" ultima parte della suite "Atom Heart Mother" dei Pink Floyd, risalente al 1970. "Funky Dung" è un'altra sezione della composizione.
Paolo 13/8/2015 - 02:51

Il Vladimiro

Il Vladimiro
menomale che c'è Vladimir... bloody mir
krzyś 12/8/2015 - 23:42
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Fuoco sulla collina

Fuoco sulla collina
Chanson italienne – Fuoco sulla collina – Ivan Graziani – 1979

Ivan Graziani est né hier, l'année de la Libération, et est mort le jour de l'an de 1997…
Je ne me lancerai pas dans des interprétations de cette hermétique chanson mais, selon moi, c'est une chanson contre la guerre…
FEU SUR LA COLLINE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/8/2015 - 22:28
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L'isola di Ellis

L'isola di Ellis
Dal CD "Nero di seppia" (2007)
L’ho vista io oltre la nebbia in mezzo al mare
(continua)
inviata da Julie 12/8/2015 - 22:15

Will You Work for Peace or Wait for War?

Will You Work for Peace or Wait for War?
[1962]
Parole e musica di Agnes “Aggie” Friesen
Una canzone dimenticata eppure storica, il primo testo ad essere pubblicato sul primo numero di Broadside, febbraio 1962

Agnes “Aggie” Friesen, scrittrice, poetessa e disegnatrice (suoi molti dei disegni a penna che illustravano i numeri di Broadside), è la figlia di Gordon Friesen e Agnes “Sis” Cunningham, fondatori di Broadside e membri degli Almanac Singers negli anni 40.
Come all you good people and answer to me
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2015 - 13:09
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My Father's Mansion's Many Rooms

My Father's Mansion's Many Rooms
[1966]
Parole e musica di Pete Seeger
Testo pubblicato in Broadside # 78, 1966
Registrata nel 1973 ed inclusa nel disco intitolato “Banks of Marble and Other Songs”, Folkways Records, 1974

Una rilettura in chiave pacifista ed egualitaria di un passo del Vangelo di Giovanni (14:2), “Nella casa di mio Padre ci sono molte stanze”…
My father's mansion's many rooms
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2015 - 10:57
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Draglines

Draglines
[197?]
Parole e musica di Deborah Silverstein
Testo pubblicato Broadside # 150, 1984
Interpretata dal collettivo femminile (e femminista) New Harmony Sisterhood Band nel loro disco intitolato “...And Ain't I a Woman?” pubblicato nel 1977 dalla Paredon Records.

Interpretata da Peggy Seeger nel suo disco del 1982 intitolato “From Where I Stand: Topical Songs from America and England”

Infine nel disco dell’autrice intitolato “Around The Next Bend” del 1987.
Coalport PA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2015 - 10:34
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More Good Men Going Down

More Good Men Going Down
[1964]
Parole e musica di David Cohen, in arte David Blue (1941-1982)
Testo pubblicato in Broadside # 42, 1964
Nel disco “Broadside Ballads Vol. 3”, Folkways Records 1964
Poi nella raccolta “The Best of Broadside 1962-1988: Anthems of the American Underground from the Pages of Broadside Magazine” realizzata dalla Smithsonian Folkways Recordings nel 2000.

David Blue, autore di questo brano, è stato uno dei musicisti e scrittori attivi nel Greenwich Village nei primi anni 60, amico di Bob Dylan, Phil Ochs, Tom Paxton, Dave Van Ronk ed Eric Andersen.
A baby cries in the morning sun
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/8/2015 - 09:03
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Angelita di Anzio

Angelita di Anzio
This is a wonderful song which I just happened to hear again on the Apple radio as I was listening to old Italian songs. I might have been 10 years old when first heard it. To me it was just a song and I am very surprised the majority of people in this forum recollect being so sad listening to this song.in the sixty. Did they really know the story behind it back then? I never knew it, to me it was just a cool song and, I've just read the story. Yes it is sad indeed but now as in the past it is exciting playing it again.
TDM 12/8/2015 - 03:59

La Patrouille portant potence

La Patrouille portant potence
La Patrouille portant potence

Chanson française – La Patrouille portant potence – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 12

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



Donc, Lucien l'âne mon ami, nous voici encore une fois de retour auprès de l'Arlequin amoureux. C'est la douzième. Et, comme toujours avec chaque nouvelle chanson, je me repose la même question.

Et quelle question pourrait-elle être si lancinante ? Je pense qu'il devrait s'agir de ce doute qui te prend et où comme nombre de ceux qui écrivent des paroles, des musiques, qui peignent… tu t'interroges... (continua)
Hop, hissez le rideau !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/8/2015 - 23:18
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Mastrogiovanni

Mastrogiovanni

Morto durante Tso, l'autopsia: collo stretto troppo a lungo

Da fonti della procura i primi risultati dell'esame su Andrea Soldi. Per salvarlo bisognava rianimarlo durante il trasporto in ambulanza ma era ammanettato e prono

di Jacopo Ricca, da La Repubblica dell'11 agosto 2015


Andrea Soldi ha subito una compressione del collo eccessiva, durata più dei quindici secondi consentiti. I primi dati che emergono dall'autopsia, effettuata ieri dal medico legale Valter Declame, hanno individuato "un ematoma sottocutaneo" ai lati del collo. Questa sarebbe la manovra che ha provocato la crisi respiratoria e lo shock fatale all'uomo sottoposto a un Tso mercoledì scorso in piazza Umbria.

I segni dimostrano che durante l'intervento i vigili avrebbero schiacciato al collo Soldi fino a fargli perdere conoscenza. La compressione, secondo il medico legale, se
esercitata per un periodo prolungato,... (continua)
Bernart Bartleby 11/8/2015 - 21:28
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Laying on the Ground

Laying on the Ground
http://joshuafinsel.bandcamp.com/track...

One evening back in Eugene Oregon my daughter was playing in the garden as the sun was setting on a clear dry summer evening. I was strumming an E chord and watching her play from the back porch. I was strumming the chord alternating between a low E and a low F# as the low note in the chord. It was kind of hypnotic. I don't know how long I was strumming it, maybe 5 minutes, but I started having memories of my childhood playing in my yard on Springhill Road in White Haven PA. I remembered laying on the ground and watching the clouds and swaying tree tops and feeling very grounded and happy. I remembered a sensation of almost melting into the ground, a oneness with the crust of the earth and golden grasses that surrounded me.

I wrote the first two verses and it got dark, so I put down what I was doing and got my daughter off to bed. Our housemate... (continua)
Laying on the ground hands behind my head
(continua)
inviata da Joshua Finsel 11/8/2015 - 17:03
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Il senso

Il senso
[2010]

Album: 10

Ho cercato un percorso dedicato all'eutanasia e della guerra più infame che la Chiesa e lo Stato hanno condotto sulle persone inermi.
Alla fine ho deciso di aggiungere questa canzone anche al percorso "Streghe". Ero un po' titubante nel farlo, ma poi ho letto questo:


Con i vostri testi volete dare un messaggio molto forte al vostro pubblico, una scrollata a chi sta fermo a guardare e lascia che tutto scorra. In particolare nell'album fate riferimento alla vicenda di Eluana Englaro, caso che spaccò l'Italia sollevando mille e più domande. Che significato ha per voi aver scritto ed interpretato una canzone come "Il Senso"?

"Il Senso" racconta a grandi linee la storia di Eluana Englaro, ma questa canzone è e rappresenta l'ennesima critica al sistema Italia, un paese dove casi come questo sono solo un'occasione per ribadire i valori cristiani e farli accettare a tutti... (continua)
Riesco a vedere solo il vuoto dei tuoi occhi ormai (ma non è paura).
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 11/8/2015 - 15:36
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If I Could Not Be an Indian

If I Could Not Be an Indian
[1965]
Parole e musica di Peter LaFarge (1931-1965)
Nel disco intitolato “On The Warpath”
If I could not be an Indian but I could choose my clan
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/8/2015 - 10:05
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Soldato

Soldato
vorrei conoscere i nomadi da vicino e vorrei dedicare a roberto mio manrito una canzone per dirle che lo amo tanto e più di prima dopo 20 di matrimonio abbiamo soffertO tanto
giovanna bianchi 11/8/2015 - 08:16
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Gloria Gaynor: I Will Survive

Gloria Gaynor: I Will Survive
Io intanto vi saluto, carissimi INSCO, Maicol Gècson e Lorenzo, dall'Isola d'Elba dove sto trascorrendo gli ultimi giorni della mia vita nella casa di famiglia (la cui "parte vecchia" è stata affittata a locazione fissa a partire dal 1° settembre). Tra le tante cose cui devo dire addio, c'è il famoso portico dove, da bambino, ho imparato centinaia di storie e di canzoni popolari dette da vecchie che oramai sono -e da tempo- ospiti dei cimiteri di San Mamiliano e della Grotta (o del Pozzo al Moro, che nomi eh). Anche per questo, probabilmente, sono sveglio a quest'ora (come se non ci fossi mai!). Certo, resterà la "parte nuova" della casa, ma non è la stessa cosa. Mi auguro solo che chi ci andrà a vivere tra pochi giorni (una normale famiglia) senta, la notte, qualche vocina dal passato. Quello che sono, giusto o sbagliato che sia, lo devo a questa casa. Mezza vuota oramai. Ma ci resto fino all'ultimo. Saluti.
Riccardo Venturi 11/8/2015 - 04:51
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Hymn 43

Hymn 43
(1971)
dall'album Aqualung
Parole e musica di Ian Anderson

Mascherata da preghiera, la canzone è in realtà un attacco all'utilizzo strumentale della religione per giustificare le proprie malefatte. La prima strofa è molto esplicita. Ci sono persone che nella preghiera chiedono a Dio di aiutarli per cose profane come gli affari, le relazioni sentimentali o persino la guerra.

Nella seconda strofa addirittura il "nostro Dio" dà il permesso di colonizzare l'intero continente uccidendo i nativi americani per far posto agli studios di Hollywood.

Se Gesù salva, farebbe bene a salvare se stesso da chi utilizza il suo nome... Nell'ultima strofa Gesù è presentato infine come un uomo, libero da tutto quello che gli uomini hanno fatto in suo nome.

Vengono in mente le pagine di Saramago dal Vangelo secondo Gesù Cristo quando Gesù ascolta le parole di un Dio preveggente e compiaciuto che gli elenca... (continua)
Our father high in heaven-smile down upon your son.
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 10/8/2015 - 23:29




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