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21 settembre 1864

21 settembre 1864
[2014]
Parole e musica di Beppe Novajra di Poirino, Torino, chansonnier in lingua piemontese e italiana.

L’unica canzone che mi sia riuscito di trovare (e da me trascritta all’ascolto) su quella che viene spesso definita come la “prima strage di Stato”, erroneamente visto che soldati e carabinieri dell’ “Unitalia” - come la chiama qui Beppe Novajra, in assonanza a “mitraglia” - si erano già resi protagonisti di molti altri feroci eccidi nel sud Italia, come quelli di Montefalcione, di Ruvo del Monte, di Auletta e di Pontelandolfo e Casalduni.

Nel 1864, a tre anni dalla proclamazione dell’Unità, era cosa nota che la capitale del Regno non avrebbe potuto rimanere ancora a lungo quassù a Torino. Non sto qui ad approfondire - anche perchè non ne so abbastanza - come mai si decise per Firenze e non per Roma (c’entravano il Papa e gli accordi con la Francia di Napoleone III), ma il modo in cui... (continua)
’64, 21 settembre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2014 - 20:52
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La Borinqueña

La Borinqueña
Música: Francisco Ramírez / Félix Astol Artés
Letras revolucionarias de la canción por:
Lola Rodríguez de Tió



The song "La Borinkeña" or "La Borinqueña" was originally created during the 1800s by the Puerto Rican patriot Don Francisco Ramírez during a time of upheaval in the island of Puerto Rico.

Much later the Puerto Rican female revolutionary leader, Lola Rodríguez de Tió, wrote a poem in support of the Puerto Rican revolutiony factions and adopted the poem as the song's lyrics. Together with Francisco Ramírez, Lola, had created the widely known revolutionary song lyrics to the music still used to this day by Puerto Rican Nationalists, Socialists, Independentists, Sovereignists, Autonomists, Libertarians, Nihilists and other left wing movements. Even the Centralists and the Conservatives of the Popular Democratic Party and even more some of the pro state Federalists like to sing... (continua)
¡Despierta, borinqueño
(continua)
inviata da BorikuaTainoGuerrero 24/9/2014 - 11:48

Passaggio alla città

Passaggio alla città
[Roma, 1 luglio 1950]
Versi di Rocco Scotellaro.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, la poesia dà il titolo alla cantata da lui composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.

Nel poeta di Tricarico il piano sociale e quello personale sono spesso strettamente uniti. Questa che all’apparenza è una poesia d’emigrazione riguarda altresì un passaggio preciso della vicenda politica e personale dell’autore, così come spiega Antonio Martino su “Rabatana. Bagatelle e cammei tricaricesi”:

“L’8 febbraio del 1950 Rocco Scotellaro fu arrestato e tradotto nelle carceri giudiziarie di Matera, dove restò fino al successivo 25 marzo. Nella sentenza d’assoluzione piena si può constatare che si parlava di vendetta, imbastita con acredine da avversari politici e personali.
Dopo la sentenza di assoluzione non partecipò alle sedute del consiglio comunale tenutesi in aprile e a quelle della giunta... (continua)
Ho perduto la schiavitù contadina,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2014 - 10:56
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Sempre nuova è l'alba

Sempre nuova è l'alba
[1948]
Versi di Rocco Scotellaro, nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953”, pubblicata da Mondadori nel 1954.
Messa in musica da Ambrogio Sparagna, nella cantata “Passaggio alla città” composta nel 2003 su commissione della Regione Basilicata.

In prefazione alla raccolta “È fatto giorno” del 1954, Carlo Levi definì questi versi del poeta di Tricarico come la “Marsigliese del movimento contadino”…

Grazie a Gianfranco per aver suggerito questa poesia a commento di Noi non ci bagneremo.
Sempre nuova è l'alba
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/9/2014 - 10:35
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Crisis

Crisis
[1978]
Lyrics and music by Bob Marley
Testo e musica di Bob Marley
Album: Kaya
They say the sun, shines for all
(continua)
inviata da Parva Securis 24/9/2014 - 07:41
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Fuck Anita Bryant [Fuck Aneta Briant]

Fuck Anita Bryant [Fuck Aneta Briant]
[1978]
Lyrics, insults and music by David Allan Coe
Testo, insulti e musica di David Allan Coe
Album: Nothing Sacred

Non ci sono solamente gli hacker vendicatori; anche noialtri delle CCG ci abbiamo il nostro Anonymous. Ogni tanto si fa vivo (ed è sempre il benvenuto), e lo fa quasi sempre con testi, come dire, fuori dalla righe. Così questa Fuck Anita Bryant, un pezzo del '78 di un tipino che si chiama David Allan Coe e che qui andiamo a presentare con grande letizia (non la Moratti, ci teniamo a dirlo).

Un album che si chiama “Niente è sacro”; una copertina apparentemente fatta alla bell'e meglio, e diciture del tipo “Solo per adulti” e “Consigliabile non suonarlo all'aria aperta”; pieno di errori di ortografia ("Not recomended", "Not for sale in store's"); canzoni che parlano di amplessi con la pornostar Linda Lovelace e altre cose così, compreso il "Master Bation Blues" e compresa... (continua)
Hey, fuck Anita Bryant
(continua)
inviata da Anonymous 24/9/2014 - 05:07
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The Promise of a New Day

The Promise of a New Day
Album: "Spellbound" (1991)
Eagle's calling and he's calling your name
(continua)
inviata da Anonymous 24/9/2014 - 04:09
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Ciaccona dei tempi di guerra

Ciaccona dei tempi di guerra
[1943]
Erich Itor Kahn era nato a Rimbach, nell’Odenwald tedesco, in una famiglia di fede ebraica. Il padre era un matematico ed era anche cantore nella locale sinagoga. Kahn studiò pianoforte e composizione a Francoforte e lì divenne pianista, compositore ed arrangiatore alla Südwestdeutsche Rundfunkdienst AG, una delle più importanti stazioni radiofoniche tedesche. A Francoforte Kahn ebbe modo di conoscere alcuni tra i maggiori compositori contemporanei e fu proprio lui il 29 gennaio del 1930 ad interpretare in prima assoluta la “Pièce per pianoforte Op. 33” di Arnold Schönberg.

All’avvento del nazismo Erich Itor Kahn fu sollevato da ogni incarico e fu costretto a fuggire a Parigi con sua moglie, Frida Rabinowitch. Nel 1939, all’inizio del conflitto mondiale, Kahn fu internato come “straniero nemico”. L’occupazione tedesca lo colse quindi già prigioniero. Fu nei campi di Blois e di Milles... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/9/2014 - 09:12
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Nenia judaeis qui hac aetate perierunt

Nenia judaeis qui hac aetate perierunt
[1940-41]
Erich Itor Kahn era nato a Rimbach, nell’Odenwald tedesco, in una famiglia di fede ebraica. Il padre era un matematico ed era anche cantore nella locale sinagoga. Kahn studiò pianoforte e composizione a Francoforte e lì divenne pianista, compositore ed arrangiatore alla Südwestdeutsche Rundfunkdienst AG, una delle più importanti stazioni radiofoniche tedesche. A Francoforte Kahn ebbe modo di conoscere alcuni tra i maggiori compositori contemporanei e fu proprio lui il 29 gennaio del 1930 ad interpretare in prima assoluta la “Pièce per pianoforte Op. 33” di Arnold Schönberg.

All’avvento del nazismo Erich Itor Kahn fu sollevato da ogni incarico e fu costretto a fuggire a Parigi con sua moglie, Frida Rabinowitch. Nel 1939, all’inizio del conflitto mondiale, Kahn fu internato come “straniero nemico”. L’occupazione tedesca lo colse quindi già prigioniero. Fu nei campi di Blois e di... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/9/2014 - 09:04
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Tencere tava havası

Tencere tava havası
Aria di pentole e padelle
da Kelebekler di Miguel Martínez.*

Tortuga ha un blog che si chiama Inizio dalla fine. Migrazioni al confine fra reale e immaginario, e invece inizia dall’inizio: insomma, il primo post che vedi è il più vecchio.

Inizio dalla fine è sicuramente molto in sintonia con la parte del nostro blog che abbiamo intitolato mundus imaginalis in onore di Henry Corbin.

Da due video di cui si era parlato nei commenti del nostro blog, Tortuga ha tirato fuori questo testo, che le rubiamo integralmente in cambio di un poco costoso grazie!**

Ricordiamo che abbiamo già presentato qui due brani dei Kardeş Türküler, con Tencere tava havasi, torniamo per la terza volta a questo gruppo.

Tortuga ha prima tradotto il testo di “Tencere tava havası” dall’inglese dei sottotitoli, poi lo abbiamo riguardato insieme, confrontando con l’originale turco; infine, lei ha riscritto il tutto in... (continua)
Bir öyle bir böyle kelamlardan, yasaklardan
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/9/2014 - 00:27
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Quando sarà abolito il capitale

anonimo
Quando sarà abolito il capitale
[fine 800]
Canto anarchico di fine 800, poi passato - con alcune “gustose” variazioni, tipo: “... e invece di patate pere e mele avremo confettini e pandispagna...” - nel repertorio socialista e partigiano.
Interpretato da Elio Pereno nel disco “Sventolando la libera bandiera - canti della 41ma Brigata Garibaldi «Carlo Carli»”, arrangiamenti musicali di Angelo Patrizio, Avigliana 2005.
Quando sarà abolito il capitale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 20:40
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Partigiano di Valle Susa

Louis Bernard (Fulvio Davì)
Partigiano di Valle Susa
[1944]
Canto della 41ª Brigata Garibaldi "Carlo Carli" operante in bassa Val Susa, Torino.
Scritto da Fulvio Davì, nome di battaglia Louis Bernard.
Interpretato da Elio Pereno nel disco “Sventolando la libera bandiera - canti della 41. Brigata Garibaldi «Carlo Carli»”, arrangiamenti musicali di Angelo Patrizio, Avigliana 2005.

Carlo Carli (1920-1944) era originario di Pontebba, Udine. Studente di chimica a Torino, frequentò poi una scuola allievi ufficiali nel senese e divenne sottotenente di artiglieria. All’Armistizio fu tra i primi ad organizzare nuclei di resistenza in Valle Susa. Protagonista di molte azioni armate contro i fascisti, il 21 gennaio 1944 fu ucciso in uno scontro a fuoco coi repubblichini presso la stazione ferroviaria di Avigliana.
La sulle cime nevose
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 20:06
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Babylon System

Babylon System
Album: "Survival" (1979)
We refuse to be
(continua)
inviata da Parva Securis 22/9/2014 - 18:06
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La Faida

La Faida
2014
Riuscire a volare

feat. Cristoforo Micheli
E ancora un nuovo giorno si sacrifica
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2014 - 17:48
Percorsi: Mafia e mafie
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チェルノブイリ [Chernobyl]

チェルノブイリ [Chernobyl]
Cherunobuiri
[1988]
Scritta da Mashima Masatoshi / 真島昌利
The Blue Hearts (Za Burū Hātsu) sono stati un gruppo punkrock giapponese attivo tra i 1985 ed il 1995.
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

Canzone dedicata al disastro nucleare di Černobyl' avvenuto il 26 aprile del 1986. Conseguenza: tra 100.000 ~ 270.000 vittime, secondo Greenpeace.
誰かが線を引きやがる
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 15:46
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Power

Power
[1979]
Parole e musica di John Hall, cantautore ambientalista, oggi politico del Democratic Party, deputato per lo Stato di New York dal 2007 al 2011.
Canzone che dà il titolo all’album del 1979.
Poi nella compilation live “No Nukes - From The Muse Concerts For A Non-Nuclear Future - Madison Square Garden - September 19-23, 1979”

Certo, una canzone piuttosto “didascalica”… ma mica possiamo essere tutti Leonard Cohen! (e infatti Giovanni Salone ha finito col fare il politico!)
Just give me the warm power of the sun
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 15:00
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Giovanni Battista Lulli [Jean-Baptiste Lully]: Chaconne des Scaramouches, Trivelins et Arlequins

Giovanni Battista Lulli [Jean-Baptiste Lully]: Chaconne des Scaramouches, Trivelins et Arlequins
[1670]
"Le Bourgeois Gentilhomme"
Comédie-ballet de Molière
Musique: Jean-Baptiste Lully
Coréographie: Pierre Beauchamp
14 octobre 1670, Château de Chambord
Compagnie théâtrale de Molière
Académie Royale de Musique et de Danse

Mi hanno detto, abbastanza di recente ma, in realtà, da un remoto passato, che dovrei avere una vita normale. Il problema è che, da un lato, non so assolutamente che cosa sia, una "vita normale"; e, dall'altro, che ritengo la mia vita del tutto normale, pur nell'assoluta assenza di norme. Ho provato, e provo tuttora, a spingermi in certi recessi non sovente esplorati; però il tempo m'ha instillato una certa leggerezza nel farlo, ed ammaestrato a mie spese del pericolo che comporta il voler penetrarvi a tutti i costi. Ho, credo, una normalità abbastanza variegata; ed è questo, ahimé, che non riesce mai a capire chi, basandosi su non so quali criteri, cerca di... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/9/2014 - 14:57
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もんじゅ / Monju

もんじゅ / Monju
[1995]
Nell’album intitolato “Who Can Save The World?” di questo musicista e attivista anti-nucleare nippo-coreano.
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

La centrale nucleare di Monju si trova presso Tsuruga nella Prefettura di Fukui, sulle coste del Mar del Giappone.

Inaugurata nel 1995, fu subito chiusa a causa di una fuga di sodio radioattivo dal circuito primario. Da allora la centrale di Monju è stata sottoposta a continui controlli e adeguamenti ma, benchè il riavvio sia stato annunciato a più riprese a partire dal 2000, continua a restare chiusa, sia perché ancora nel 2012 e nel 2013 si sono verificati diversi malfunzionamenti, sia anche perché nel 2013 i sismologi hanno annunciato che nell’area di Tsuruga esiste il grosso rischio di un terremoto devastante, di 7.4° o superiore…
Vi immaginate i rischi e i costi che centrali come quella di Monju hanno avuto e continuano ad avere per la collettività?
モンジュをモンジュをモンジュを止めよう
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 11:44

原発小唄 / Genpatsu kouta

原発小唄 / Genpatsu kouta
[1986]
Questa “Canzoncina della centrale nucleare” fu scritta all’indomani del disastro di Černobyl' da questo importante esponente della scena folk rock giapponese degli anni 70, attivo fin dal 1967.
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)
みなさん御存知でしょうか
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2014 - 11:42
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Fotos do fogo

Fotos do fogo
[1993]
Letra e música: Sérgio Godinho
Lyrics and music: Sérgio Godinho
Testo e musica: Sérgio Godinho
Album: Tinta Permanente

Pochi giorni fa ho ricevuto la seguente mail da Guido Baldoni:

"Ti scrivo perché per il Club Tenco 2014 sto preparando con Alessio Lega, Rocco [Marchi], Francesca (Baccolini] e altri due musicisti, una carrellata di cantautori stranieri dissidenti, concentrandosi su paesi dell'est (Vysotskij, Okudžava, Kryl, Kaczmarski) e Portogallo (Zeca Afonso, Fausto, Branco, che sarà ospite e canterà con noi, e Godinho). Proprio di quest'ultimo, Godinho, suoneremo Fotos de Fogo, un brano che sarebbe bello entrasse fra le tue Canzoni contro la guerra per il suo contenuto anticolonialista."

Guido Baldoni, oltre ad essere il figlio di Enzo Baldoni (che noi continuiamo, imperterriti, a non dimenticare), è oramai da tempo tra gli accompagnatori (alla fisarmonica) di Alessio Lega;... (continua)
Chega-te a mim
(continua)
inviata da Guido Baldoni (per tramite di RV) 21/9/2014 - 20:40
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Na barykady

[1899]
Testo di Ignacy Rzońca
Lyrics by Ignacy Rzońca
Musica : autore ignoto
Music: Unknown author

Alla fine, si arriva a sapere (grazie al nostro indefesso Krzysiek Wrona) che pure il titolo “Alle barricate” (o meglio, A las barricadas) è nato originariamente in Polonia, come la Warszawianka 1905 roku che è pure alla base della famosa canzone rivoluzionaria spagnola. In realtà, come messo in luce da KW, la Na barykady originaria polacca è un canto del tutto autonomo, scritto nel 1899 da Ignacy Rzońca (1879-1909) ma pubblicato ufficialmente nel 1904 (secondo altre fonti: nel 1905!) e la cui melodia è di autore ignoto. Tale canto, fin dal 2007, era stato erroneamente inserito come “versione polacca” di A las barricadas! nel “paginone” collettivo sulla Warszawianka 1905 roku; è stato quindi opportunamente scorporato da quella pagina ed è andato a costituire una pagina autonoma. [RV]
Na barykady, ludu roboczy,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona und Riccardo Venturi 21/9/2014 - 15:00
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Gentilz gallans de France - Gentils Galants de France

anonimo
Gentilz gallans de France - Gentils Galants de France
Chanson française – Gentils Galants de France – anonyme - 1504

Donc, mon ami Lucien l'âne, il te souviendra que je t'avais parlé d'une canzone où il était question de « gentils galants » et j'avais promis de la faire connaître ici. La voici dès lors. Mais avant de te la présenter, je voudrais te donner quelques indications. Et en premier lieu, essayer de te situer l'origine. Comme tu le verras ci-après, je la propose dans deux versions : une version dans un français un peu étrange pour nous, le français du temps de la Renaissance et une version contemporaine.

Je verrai cela dans le texte, mais j'aimerais que tu précises tes indications, qui me paraissent fort générales.

En premier lieu, je voudrais te faire remarquer qu'il s'agit de l'histoire assez classique elle aussi de la femme, la fiancée… qui demande des nouvelles de son ami... (continua)
« Gentilz gallans de France,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/9/2014 - 22:53
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
Veramente il signore Joseph Petrowski ha sbagliato in riferimento a quello che ha detto della prima canzone in Polacco "NA BARYKADY" penso che lui ha confuso il titolo Polacco con il Ceco. Mi sembra che lui è di Macedonia. ;) Lui ha detto che anche la canzone è stata tradotta dal Polacco, ma veramente è una traduzione direttamente dallo Spagnolo.
(Antoine Lafourcade)

Il tutto è stato già corretto e riportato all'esatta dizione polacca. [CCG/AWS Staff]
20/9/2014 - 09:40
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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
Ancora le barriere di destra e sinistra!! le divisioni fanno bene al potere non a noi cittadini!!!
(Martino)

Ma guarda, Martino, che ora come ora è proprio il potere cui garba tanto la "coësione"; vedasi ad esempio Giorgio Napolitano, o sbaglio?... Saluti. [RV]
20/9/2014 - 06:34
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Todo lo solido se desvanece en el aire

Todo lo solido se desvanece en el aire
dall'album "Vengo" (2014)

Come sarebbe il mondo senza il Capitale? si chiede Anita Tijoux in questa canzone che riprende il titolo di un celebre saggio di Marshall Berman (All That is Solid Melts in the Air), che cita a sua volta il "Manifesto del Partito Comunista" di Marx ed Engels.
Cómo sería este mundo sin capital?
(continua)
19/9/2014 - 23:57
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Angeli

Angeli
2014
Riuscire a volare

Canzone ispirata da un viaggio nei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau 
Inverno gelido
(continua)
inviata da Donquijote82 19/9/2014 - 14:14
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Il disertore

Il disertore
d'après la version italienne d'une
Chanson piémontaise – Il disertore – Cantovivo – 1979


La création populaire, dans ses moments les plus représentatifs tels les rites, les traditions liées aux cycles annuels, les danses, les ballades, exprime une inégalable capacité d'unir au sens de l'histoire une très riche dimension poétique, magique, imagine.
En présentant ce disque de chants, danses et ballades principalement piémontaises et occitanes, nous voulons reproposer l’esprit et les structures originaux de chaque musique, en intervenant dans une certaine mesure, dans le respect de la tradition populaire avec nos élaborations et nos arrangements.
« Le Déserteur » est une vieille ballade dont on connaît beaucoup de variantes surtout en Piémont et en France. Nous avons marié un texte piémontais à une musique de provenance française.

Comme pour la Ballade du volontaire (reproposée en italien... (continua)
LE DÉSERTEUR
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/9/2014 - 12:29
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Το μεγάλο μας τσίρκο

Το μεγάλο μας τσίρκο
15 giugno 2013. L’ultimo concerto dell’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione greca... immagini che stringono il cuore.

Riprendo da it.wikipedia:

“A causa della crisi economica che attanaglia il Paese, l'11 giugno 2013, alle ore 23.11, la ERT venne chiusa dal governo: le trasmissioni radiotelevisive cessarono sull'intero territorio greco e tutti i 2.800 dipendenti vennero licenziati.
Tale iniziativa era stata intrapresa ufficialmente nel quadro del piano di contenimento della spesa pubblica attuato dal governo, che addusse a motivazione i costi elevati dell'emittente stessa, rendendo nota altresì l'intenzione di rifondare l'ente, con meno dipendenti e un nuovo nome: NERIT (Νέα Ελληνική Ραδιοφωνία, Ίντερνετ και Τηλεόραση - Nuova Radio, Televisione e Internet ellenica). Tale nuovo ente cominciò effettivamente a trasmettere ad interim con un canale televisivo e due reti radiofoniche da... (continua)
Bernart Bartleby 18/9/2014 - 22:05

Popular Problems

Antiwar Songs Blog
Popular Problems
Un nuovo album di Leonard Cohen è sempre un evento. Se poi arriva per festeggiare gli 80 anni, a soli due anni di distanza dal precedente fortunato capitolo (Old Ideas) è veramente una piacevole sorpresa… Il disco si intitola Popular Problems. “L’atmosfera in cui siamo immersi passa anche sotto le porte tanto è sottile e […]
Antiwar Songs Staff 2014-09-18 21:23:00
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Story Of Isaac

Story Of Isaac
Ho già scritto questo tempo fa in Moria di Jacek Kleyff.
Del sacrificio di Isacco ha parlato anche il filosofo (o scrittore fuori ruolo, come lui stesso si definiva) danese Soren Kierkergaard in "Timore e Tremore" pubblicato nel 1843 sotto lo pseudonimo di Johannes de Silentio, offrendo ipotesi senza dubbio originali: suggerisce infatti l'idea che Isacco in verità fu ucciso e che Dio, rendendosi poi conto del proprio errore nel chiedere questo ad Abramo, gliene avesse dato un altro, un altro Isacco che sarebbe rimasto per l'eternità perchè non era lo stesso nato da Sara. La storia di Isacco è l'occasione di discussione sulla natura stessa di Dio e della fede smisurata di Abramo ("... non dubitò, non si mise a sbirciare a destra e a sinistra con angoscia, non importunò il cielo con le sue preghiere. Sapeva che era Dio Onnipotente che lo metteva alla prova, sapeva che si poteva esigere da... (continua)
Flavio Poltronieri 18/9/2014 - 17:37
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原発さえなければ / Genpatsu sae nakereba

原発さえなければ / Genpatsu sae nakereba
[2011]
Autore: Mika Hashimoto & Seifuku Kojo Iinkai (SKI, School Uniform Improvement Committee)
Lato B (se così si può dire oggigiorno) del singolo ダッ!ダッ!脱・原発の歌 (Da! Da! Datsu Genpatsu no Uta)
Testo trovato su (Japanese) Protest Songs (in japanese)

Ancora una canzone dal Giappone “post-post-atomico”, intendo dire quello del dopo Hiroshima-dopo Fukushima…
Non ho ancora trovato una traduzione ma credo che il titolo sia abbastanza esplicito significando, almeno approssimatamente, “Se solo non ci fossero le centrali nucleari”… E credo per giunta che si riferisca al contenuto di un breve messaggio lasciato scritto su una lavagna da un contadino di Fukushima prima di suicidarsi…
Uhoo Uhoo Uhoo Uho Uhoo Uho Uhoo Uhoo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 15:06
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No Christmas In Kentucky

No Christmas In Kentucky
ケンタッキーにはクリスマスが来ない
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 11:49
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Il giorno di San Patrizio

Il giorno di San Patrizio
giacomo quello che mi auguro io non è un'alleanza "rosso-bruna" per combattere insieme determinate battaglie, bensì un superamento degli steccati ideologici da parte delle persone. e intendo proprio dei singoli individui. il concetto stesso di alleanza presuppone un compromesso limitato nel tempo o nel campo d'azione che non mette in discussione le convinzioni di base.
con questo non voglio dire che chi crede in qualcosa debba rinnegare le proprie convinzioni, ma quantomeno è opportuno un confronto interiore per valutare la priorità e l'importanza delle proprie idee cardine rispetto alle esigenze che ci sono oggi.
sarebbe bello che le differenze fra le varie soluzioni proposte fossero una risultanza della cultura e dell'animo delle persone, non che fossero indotti dai binari in cui, anche inconsciamente, le ideologie ci incanalano.
francesco 18/9/2014 - 11:08
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なに言ってんだー (Love Me Tender)

なに言ってんだー (Love Me Tender)
[1988]
Parole di 忌野 清志郎 / Kiyoshiro Imawano (1951-2009), figura di primo piano del rock giapponese.
Sulla melodia di “Love Me Tender”, scritta nel 1956 da Elvis Presley e Ken Darby (sotto lo pseudonimo di Vera Matson)
Nell’album intitolato “Covers”
Testo trovato su Japanese Protest Songs

A due anni dal disastro di Černobyl', la mitica “Love Me Tender” di Elvis venne trasformata da Kiyoshiro Imawano in un’invettiva anti-nucleare: “I don't need radiation / I just wanna drink milk.”
La Toshiba, che produceva gli RC Succession del rocker giapponese, si rifiutò di pubblicare il disco e Imawano se lo produsse da solo con una casa discografica fittizia, la Kitty Records.
何言ってんだー、ふざけんじゃねー
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2014 - 10:32




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